Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il Convivio: Un Banchetto di Sapienza - Dante Alighieri, Appunti di Lingue e letterature classiche

Il convivio di dante alighieri è un'opera in quattro trattati, la prima parte funge da introduzione, i restanti tre commentano quattordici canzoni. Scritta tra il 1303 e il 1308, l'opera rimase incompiuta. Dante invita il lettore a un banchetto metaforico, dove le canzoni sono la vivanda e il commento il pane. L'autore spiega che la sua esperienza può essere utile e difende se stesso dalle accuse di trattare leggerezza. Il secondo trattato commenta la canzone 'voi che 'ntendendo il terzo ciel movete', dove la donna rappresenta la filosofia. Nel terzo trattato, amor che nella mia ragiona, amore si manifesta diversamente a seconda della perfezione della creatura. Nel quarto trattato, le dolci rime d'amor ch'i solia, dante abbandona le rime allegoriche per parlare direttamente di contenuti filosofici. Il convivio è la prima prosa filosofica in volgare italiano, con un lessico trattatistico latino scientifico e filosofico.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 19/09/2018

Irene9789
Irene9789 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica Il Convivio: Un Banchetto di Sapienza - Dante Alighieri e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! CONVIVIO : Il Convivio è un'opera divisa in quattro trattati il primo dei quali funge da introduzione gli altri tre costituiscono un dettagliato commento. L'opera rimase interrotta perché il progetto originario, come si apprende dai riferimenti interni all'opera, prevedeva il commento a ben 14 canzoni. Le indicazioni cronologiche sicure che si ricavano dal testo sono: nel primo trattato l'autore parla dell'esilio sostenendo di essere andato in diverse parti d'Italia a mendicare, per cui devono essere trascorsi alcuni anni dopo la fine del 1301 quando lasciò Firenze. Sempre nel primo trattato parla dell' intenzione di scrivere un libro di "volgare eloquenza" Infatti il de volgare eloquentia fu iniziato prima del 1305. Nel quarto trattato parla della morte di Gherardo da Camino capitano generale di Treviso che avvenne nel 1306. Da tali indicazioni si può capire con sicurezza che tra il 1303 la metà del 1304 ci fu la stesura dei primi tre trattati, mentre tra il 1306 la fine del 1308 ci fu la stesura del quarto trattato ponendo nell'intervallo la composizione del de vulgari eloquentia. Il titolo significa sedersi ad un banchetto e cibarsi di studio per conseguire la sapienza. Nel primo trattato per assecondare il desiderio naturale dell'uomo di sapere, l'autore lo invita ad un metaforico banchetto nel quale 14 canzoni di tema amoroso e morale, saranno la vivanda ( la bibita), e il commento sarà il pane. L'autore all'interno del primo trattato spiega che se parla di se non è per vantarsi, ma perché la sua esperienza potrebbe essere utile al prossimo come quella di Sant'Agostino nelle Confessioni. Dante risponde così ad eventuali critiche, per poter difendersi da accuse infamanti. L'autore poi per rispondere a chi potrebbe accusarlo di trattare troppa leggerezza leggendo le sue canzoni amorose, mostrerà il loro vero significato nascosto attraverso l'allegoria. Dante sa che il commento se non fosse stato scritto in volgare, dal momento che la la lingua nobile è il latino, avrebbe avuto un prestigio superiore, ma spiega che utilizza il volgare per essere capito e piacere a più persone dimostrando amore per la propria lingua. Nel secondo trattato Dante commenta la canzone: " voi che ntendendo il terzo ciel movete". In questa canzone viene lodata una donna molto bella e l'anima del poeta nell'ammirare la sua bellezza, si smarrisce e afferma che sono poche le persone che possono capire il senso della canzone ma tutti possono godere di questa bellezza. I quattro sensi della scrittura sono il senso letterale, il senso allegorico che è la verità nascosta sotto la favola, il terzo è il morale che è l'insegnamento che si ricava dal testo, il quarto e l'anagogico che è il senso che fa riflettere sulla verità spirituale. Nella canzone il poeta si rivolge alle intelligenze cioè agli angeli che muovono il cielo di Venere che si presenta cristallino perché è trasparente o primo mobile perché da lui iniziano i moti degli altri cieli. Al di là di essi c'è l'empireo dove si trovano Dio e i beati. Dante poi fa un' esposizione allegorica dicendo che la donna gentile che consolò il poeta dopo la morte di Beatrice rappresenta la filosofia, alla quale il poeta si dedicò per 30 mesi. Ogni cielo rappresenta una sottile analogia, Venere rappresenta la retorica che indusse l'autore ad amare la filosofia. Nel terzo trattato Dante commenta la canzone: Amor che nella mi ragiona: Dante loda la stessa donna la cui natura è difficile sia da comprendere e sia da esprimere con il linguaggio. Amore si manifesta diversamente a seconda del grado di perfezione della creatura e per quanto riguarda l'uomo, l'amore è razionale perché opera nella mente ed è rivolto alla virtù e alla verità. La donna di cui parla nella canzone la filosofia, poi fa anche una digressione sui movimenti del sole e il sole di cui si parla nella canzone rappresenta per molte ragioni Dio. Nel quarto trattato commenta la canzone: le dolci rime d'amor ch'i solia: qui il poeta abbandona le rime allegoriche per parlare direttamente di contenuti filosofici e in particolare della nobiltà,dimostrando sbagliata l'opinione di coloro che ritengono che essa derivi dalla ricchezza, infatti un uomo si può giudicare nobile non in base alla ricchezza ma in base alla purezza del proprio animo e in base alle virtù morali e intelletuali. Dante dimostra che la ricchezza è superficiale infatti il desiderio di essere ricchi è imperfetto e insaziabile, stessa cosa per il sapere, solo che a differenza della ricchezza non appare imperfetto. Secondo Aristotele, mentre le virtù morali conducono alla vita attiva, le intelletuali a quella contemplativa. Per le fonti citiamo nuovamente Boezio con il De consolatione Philosophiae, perchè Dante come Boezio parla di se stesso e dei suoi scritti poetici. Per la componente autobiografica, l'opera si ispira alle Confessiones di s. Agostino, dove è presente una esemplare autobiografia. E anche poi il Tresor di Latini che con il Convivio, condivide il progetto culturale di fornire al nuovo ceto il sapere, che non ha mai potuto approfondire il latino. Per quanto riguarda lingua e stile, Il Convivio è un misto di prosa e versi. Per il lessico è la trattatistica latina scientifica e filosofica a dare vasta libertà anche per i latinismi che abbondano. Con il Convivio Dante crea la prima prosa filosofica in volgare italiano e per fare questo si servì di uno stile elevato facendo ricorso a strumenti di alta retorica, tra questi il più importante è la metafora. È evidente il distacco dalla prosa della Vita Nova, nell'abbandono di alcuni elementi caratteristici come ad esempio: l'accumulo dei gerundi, la prevalenza della coordinazione rispetto alla subordinazione. Il modello di riferimento è il linguaggio scolastico
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved