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Coreenti avanguardie (futurismo-crepuscolarismo). Svevo. Pirandello, Dispense di Italiano

appunti, dispense di un liceo scientifico di quinta superiore. Descritte poetica, biografia e principali poesie di Marinetti, Palazzeschi, Svevo (romanzi) e Pirandello (anche teatro). Descrizione anche delle correnti di avanguardia.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 23/05/2023

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Scarica Coreenti avanguardie (futurismo-crepuscolarismo). Svevo. Pirandello e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Crepuscolarismo e Futurismo Movimenti tipicamente italiani e che rappresenta modi diversi (sono due stili completamente diversi) una reazione letteraria a d’Annunzio e anche a Pascoli, aderiscono dei giovani intellettuali che sperimentano dove strade e scelgono dei percorsi alternativi. Crepuscolarismo Abbiamo tre autori Sergio Corazzini, Guido Gozzano e Marino Moretti, il nome deriva da un critico italiano che si chiama Borgese e sceglie questo nome per indicare l’atteggiamento sottomesso, ripiegamento verso di se, attenzione per le cose semplici dell’esistenza; vogliono reagire alle grandi poesie con poesie semplici, temi legati ai temi più semplici dell’esistenza, prevalgono gli ambienti famigliari siamo calati in una atmosfera semplice fatta di cose quotidiane, rappresentato dalle cose dimesse di provincia, gli amori giovanili, le ville abbandonate, gli ospedali, i conventi, il sanatorio e le famiglie nobili in declino. Incombere della malattia e della morte, la malattia non è vagheggiata come una esperienza unica ma è una malattia interiore che porta alla morte e spegnersi a poco a poco, atmosfera polverosa. Lo stile è semplice dimesso quasi prosastico poche figure retoriche, quasi colloquiale, privo di difficoltà con una lingua quotidiana, termini mai usati perché banali, non c’è ricercatezza è una poesia semplice fatta di semplici cose. Sergio Corazzini nato a Roma morto a 21 anni di tubercolosi e il tema centrale è la malattia, l’impossibilità di vivere una vita normale, la desolazione, la malinconia, pessimismo e dolore; riferimento alla religione è come se trovasse conforto solo nella religione, “non è un poeta è solo un fanciullo che piange”, fanciullo ci fa pensare a Pascoli c’è qualche somiglianza guarda stupore alle cose, l’infanzia che non è spensierata ma non ha raggiunto l’età adulta. La desolazione del povero poeta sentimentale: Andamento prosastico, poesia lunga ma molto semplice e estremamente triste; sa della sua sorte e sa di dover morire da lì a poco. L’andamento è quello di una preghiera, si riferisce ad un interlocutore generico ma l’io lirico capisce che nessuno può comprende in fondo la sua condizione perché il dramma della malattia può essere compreso solo da persone che la stanno vivendo; è una confessione difronte al lettore, la poesia è percorsa da una stanchezza esistenziale, non ha grandi ideali o grandi valori. Tono colloquiale non c’è distanza dal poeta e dall’interlocutore, le mie tristezze sono comuni e sono gioie semplici, non ha grandi ideali o imprese (riferimento a d’Annunzio) oggi lui pensa solo a morire, tema della morte è centrale, la malattia lo portava a indebolirsi sempre di più, il poeta si rivolge alla religione come unica speranza e sogna di vedere gli angeli, tema del dolore e tema del pianto ribadisce l’incapacità di fornire delle risposte lui non è un poeta vate. La sua anima 7 volte dolente perché fa riferimento ai 7 peccati capitali, la preghiera è un conforto e elemento importante nella sua vita, parla con Gesù come parla con il silenzio, riferimento al sonno è una premunizione della morte, anche con le mani in croce come quelle del defunto. Arrendevolezza è primo di forza di volontà, la semplicità è la parola chiave del crepuscolarismo, l’interlocutore pensa che lo stato in cui si sente e la malattia sono temporanee invece no, tema della malattia è autobiografico ma è la metafora di una vita passiva e anche dell’atteggiamento del malato, malattia è la metafora di una vita passiva, muore un poco ogni giorno. Ribadisce che non è un poeta perché bisogna vivere ben altra vita, lui non sa altro che morire. Guido Gozzano torinese anche lui muore giovane di tubercolosi, nelle sue poesie descrive la semplicità degli ambienti borghesi una vita grigia e monotona e alimentata dai ricordi dell’infanzia per lui unico momento felice, in Gozzano c’è anche una certa ironia che si esercita contro d’Annunzio e viene presa in giro, rivendica una poesia semplice fatta di piccole cose, viene fatta una parodia di certi cose, come l’incontro con la donna amata; Gozzano si contrappone a d’Annunzio ma impara anche la musicalità. La signorina felicita: È una novella in versi che racconta una storia di un giovane avvocato che rappresenta Bozzante, avvocato viene mandato a curarsi perché malato di tubercolosi e va in un paesino alle porte di Torino, viene ospitato dalla signorina Felicita una donna nubile mai sposata un po’ avanti con gli anni e vive nella villa Amarena con il padre è una villa un po’ fatiscente, nella casa la sera si ritrovano i notabili del paese per passare il tempo e lui ci descrive le serate, cerca di giocare a carte ma non è capace e quindi viene mandato via; è una vita quotidiana e tranquilla e si sente momentaneamente felice riesce a godere le piccole gioie quotidiane. Viene descritta la casa e la signorina completamente non dannunziana, non è neanche bella ma ha un’aria buona, nasce un’amicizia tra i due ma lei quasi si innamora, sono entrambi però molto riservati e lui poi ripartirà per la città e lui chiede se l’aspetterà e lei risponde per sempre. C’è una certa ironia e lo stile è semplice e colloquiale. Il padre chiedeva anche aiuto all’avvocato, il padre della signorina ha ereditato la casa ma anche i debiti della marchesa, l’avvocato è distratto. L’avvocato è un intellettuale tra le nuvole. Il linguaggio è molto colloquiale e parole anche impoetiche. Descrizione della signorina felicita, totalmente anticonvenzionale, viene descritta la signorina come quasi brutta, paragoni vengono fatti ironicamente, la signorina felicita lo corteggiava senza dichiararsi completamente, questo fatto ha lusingato l’avvocato. Aveva atteggiamenti normali e quotidiani. Futurismo In fondatore del movimento è Marinetti e nasce in Italia che poi si irradia in tutta Europa, anticonformista e d’avanguardia. I primi decenni del 900 anche nell’arte sono tutte avanguardie, è un termine militare è il gruppo di soldati che va in avanscoperta, termine che viene utilizzato in letteratura per la prima volta da Charles Baudelaire quando parlava dei letterati di sinistra e impegnati, verrà poi utilizzato all’inizio del 900 per indicare un movimento provocatorio. Futurismo nasce dall’esigenza di giovani intellettuali per protestare contro le delusioni post- risorgimentali, ci si era accorti che i grandi ideali non erano esauditi; nasce come rifiuto delle delusioni, rifiuto del passato e della tradizione e del classicismo e rifiuto di un atteggiamento malinconico tipico del decadentismo, movimento che si contrappone alle mode dell’epoca, futurismo contrappone l’azione, ideale dinamico e proiettato verso il futuro e quindi esaltano la modernità la meccanizzazione e la velocità, si cominciavano a diffondere le macchine e i mezzi di trasporto. Ha molti manifesti di Marinetti in particolare il primo pubblicato nel 1909 a Parigi “Manifesto del Futurismo” ne scriverà altri di manifesti, questo è l’anno di nascita del futurismo, Parigi era la città dell’intellettuale per eccellenza diventa una città di richiamo un riferimento per tutti gli scrittori. Marinetti espone i caratteri salienti del movimento che abbraccerà anche la pittura la scultura e il teatro, i temi fondamentali sono la velocità, le macchine in tutti i sensi, il movimento. Deve abbracciare la velocità anche dal punto di vista formale infatti per Marinetti gli scrittori devono abolire tutti i vincoli formali e tradizionali per rivoluzionare lo stile, l’artista deve essere impegnato nella società non deve essere una artista isolato e incompreso ma deve vivere immerso nel presente, quasi tutti i futuristi sono interventisti e fascisti , gli autori più importanti sono: Marinetti e parlare con il padre. Lui si tira indietro con la scusa di curare la madre malata, per timore di fare il passo del matrimonio e torna nella città natale. Quando muore la madre ritorna a Trieste e scopre che si è fidanzata con Macario (significato nome: felice), collega contrario di Nitti. Viene anche degradato del suo posto di lavoro. Decide di parlare con Maller, per parlare con Annetta. All'appuntamento si presenta il fratello di Annetta. Alfonso parla male, con toni minacciosi (inconsapevolmente) e viene sfidato a duello, ma per non affrontarlo si suicida. Alfonso è un inetto: incapace di cogliere le occasioni, si tira indietro e perde tutto: è vittima di sé stesso, manca di volontà non di aspirazioni.  Ambiente: Trieste borghese (media-alta), chiuso e ipocrita, oppressivo dominato da leggi morali.  Narrazione in terza persona con svolgimento in ordine cronologico. Centro dell’opera: introspezione dell’io lirico, protagonista, analisi sulle sue contraddizioni: influsso di Schopenhauer. Senilità Secondo romanzo pubblicato a sue spese che non ebbe successo, la senilità è la vecchiaia ma per Svevo è anche una condizione di passività e rinuncia che è l’atteggiamento di rinuncia del protagonista Emilio Brentani che è un altro inetto, incapacità di affermarsi ha un atteggiamento rinunciatario che è tipico dei vecchi ma non è vecchio ha 30 anni, è vecchio interiormente. Questo romanzo è ancora legato al naturalismo ma c’è una novità ossia accanto al protagonista abbiamo tre coprotagonisti, al centro delle scene ci sono altri tre co-personaggi e sono personaggi che si completano a vicenda. L’ambiente sociale conta meno, lo sfondo è di Trieste e l’ambiente borghese ma qui lo sfondo sociale conta meno perché al centro c’è l’analisi psicologica del protagonista. Emilio ha delle velleità letterarie e lavora in banca, è amico di Stefano Balli uno scultore che è il vincente è un personaggio opposto rispetto a Emilio è amato, ammirato ha successo con le donne, carismatico. Emilio ammira Stefano vorrebbe avere la sua forza e volontà Sorella di Emilio, Amalia che è l’alter ego di Emilio è una donna un po’ avanti di età e triste accudisce il fratello è una donna che ha vissuta ad una vita senza avventure; per sfuggire alla monotonia decide di avere una storia con Angiolina che si fa mantenere da uomini, ed è molto bella, sfrutta la propria bellezza. Emilio va a cercare Angiolina ha una relazione non sentimentale, ma alla fine si innamora mentre lei continua a tradirlo e ingannarlo ma nello stesso tempo disprezza sé stesso e la relazione perché non riesce a sottrarsi. Emilio vorrebbe ma non può, vorrebbe ma non riesce, è un inetto non è capace di ribellarsi e di perdere in mano la propria vita. Anche la sorella Amalia che prima era inerte incomincia a convincersi che l’amore è un diritto di tutti frase che diceva sempre Stefano, Emilio si accorge che non riesce più a controllare la sorella e comincia a cercare di convincere la sorella di cambiare idea e convince l’amico Stefano di intervenire per convincere la sorella ma il risultato è che Amalia si innamora di Stefano e così anche Angiolina. Emilio è geloso cerca di tutto per separare Angiolina e Stefano ma non ci riesce, convince di abbandonare comunque Amalia che incomincia a stordirsi con l’etere si ammala di polmonite e muore. Emilio prima prova rimorso poi va oltre e ritorna ad Angiolina, alla fine si stacca completamente, si distacca di Angiolina, ma rimane innamorato di una figura irreale che è un po’ Angiolina e Amalia, rimane immaginato di un’idea, vive un sogno irrealizzabile. È un romanzo tradizionale ma al centro più approfondita è la figura dell’inetto, che è in parte autobiografica. Lo scavo psicologico è più sviluppato e abbiamo due coppie di personaggi, da una parte Amalia e Emilio gli inetti, sconfitti (non vinti come verga), dall’altra Angiolina e Stefano e rappresentano ciò a cui aspirano gli altri due. Stile tradizionale e in ordine cronologico narratore in terza persona, punto di vista prevalente è il punto di vista di Emilio, lui la misura delle vicende, si sta andando verso il romanzo psicologico. Si presenta ad Angiolina con le vere intenzioni, anche se qualcuno lo loda lui non valorizza nella sua opera, lui spera nel futuro ma non vive l’attimo e il presente, spera in grandi cose. Lui è grigio lei rappresenta la bellezza e la giovinezza quando cammina. Svevo al decadentismo—> malattia interiore e psicologica il fatto di non vivere. La voce narrante in alcuni punti è critica di Emilio, nella coscienza di Zeno narratore e protagonista coincidono ed è una sorta di autoanalisi. La coscienza di Zeno Romanzo dopo anni, altri che erano stati fallimento. Capolavoro di Zeno. Forma: romanzo innovativo. Zeno Cosini, inetto protagonista, “fratello maggiore” degli altri due, ma differenze: Zeno alta borghesia, alta società e successo affari, il suo carattere è incostante, incapace di impegnarsi, critica del padre, mentre il figlio lo ama. Padre da uno schiaffo al figlio quando (padre) in punto di morte. Zeno si scervella su questo gesto e trova degli alibi per non credere che lo schiaffo sia voluto. Padre figura di riferimento. Si avvicina a Giovanni Malfenti, figura sostitutiva del padre, forte e anziano, sicuro di sé. Zeno si sottopone ad una cura psicoanalitica, vuole guarire dal fumo e malattie psicologiche e paziente del dottore “S” (rimando a Sigmund Freud, potrebbe) ed egli chiede di scrivere un diario (passato, sensazioni, ricordi). Zeno aveva parente in contatto con Freud. Zeno abbandona le cure convinto di essere guarito, conflitto con dottore ed egli pubblica il diario di Zeno. Malfenti a tre figlie: Ada, Alberta, Augusta. Zeno partecipa a ricevimenti a casa del signor Malfenti e si propone a Ada e Alberta, ma sposa Augusta, meno bella, ma si rivela un’ottima moglie, di cui Zeno ha bisogno. Non contento della situazione si trova un amante povera, Carla, da mantenere, da accudire. Certo punto lo lascia e si mette con uno più giovane. Guido in affari con Zeno per società commerciale, ma lui aveva sposato Ada. Lui ha fiuto per gli affari, sperpera matrimonio, mentre il rivale no. Guido finge il suicidio due volte: prima volta va bene e ottiene soldi, la seconda muore sotto consiglio di Zeno che consiglia il veleno sbagliato. Lo psicanalista parla del complesso di Caino riguardo l’accaduto. Quando Zeno deve andare al funerale di Guido, sbaglia funerale, è un atto mancato, ovvero falsa dimenticanza. Termine romanzo Zeno è anziano e successo negli affari, ma scoppia guerra e lui fa lo stesso affari. Narratore inattendibile: inganna tutti e anche sé stesso, mistifica la realtà. Titolo perfetto sarebbe: “la cattiva coscienza di Zeno” (con sé stesso). No, narrazione ottocentesca, il narratore non è esterno, è un memoriale, una confessione di Zeno stesso. Visione del tempo non lineare e cronologico: tempo misto, ovvero andamento soggettivo, poiché il passato e il presente si mescolano. Opera non divisa in capitoli cronologici: sei blocchi narrativi. Blocchi rappresentano. il fumo vari tentativi per liberarsi del vizio; morte del padre: si torna indietro tempo e si vede rapporto con padre fino alla morte; terzo capitolo: matrimonio; quarto: la moglie e l’amante; quinto: storia di una associazione commerciale; sesto: psicanalisi, critica del narratore nei confronti del dottore e della terapia. Stile linguistico, no osservazioni. Ultima pagina autonoma. Pirandello Biografia  Agrigento 1867-Roma 1936  Studia lettere e si laurea a Bon in Germania, insegna italiano.  1903 fatto drammatico famiglia: allagamento zolfara, porta problemi economici e moglie Pirandello impazzisce, problemi, rinchiusa.  1904 “Fu mattia pascal”  1908: saggio “L’umorismo”. Comprendiamo poetica di Pirandello, visione della vita e dell’umorismo.  Prima guerra mondiale: interventista. Dalla seconda guerra fu fascista. Delitto Matteotti, prese posizione contro il fascismo apertamente e venne eliminato, momento in cui il fascismo getta la maschera e si rivela quello che è. Pirandello dopo il fatto aderì con la scomparsa, ma negli ultimi anni della vita si dissocia.  1916-1920: attività teatrale, tratte da novelle a volte. Opere sono drammi che generano sconcerto nel pubblico: innovativi e originali.  1921: “Sei personaggi in cerca d’autore”. No successo nella prima rappresentazione Roma. Stessa opera a Milano pochi mesi dopo venne acclamata.  Anni 20: collabora con il cinema, il poeta è un innovatore, non conservatore, è un autore poliedrico che abbraccia tutte le forme di arte.  1924: si lega a Marta Abba sentimentalmente e si iscrive al partito fascista.  1929: accademico di Italia, migliori autori legati al partito.  1934: premio Nobel  per la letteratura.  Produzione a cinecittà del “fu mattia Pascal” Poetica Nelle sue opere inserisce concezione della vita e poetica, chiara dall’inizio e sviluppata coerentemente. Vita è un fluire ininterrotto, paragonato al magma dei vulcani, che scorre inesorabilmente e non può essere fermato da nessuno. Questa vita è in continua trasformazione e l’uomo immerso, viene trascinato da questo fluire. Per non lasciarsi travolgere deve darsi una forma, trovare dei punti di riferimento:  sociale, dalle condizioni sociali, regole e morale comune per vivere con gli altri;  personale, data dalla maschera, che ciascuno di noi indossa nelle varie situazioni, riferimenti al teatro greco, antico. Funzioni:  Uomo interpretare parte femminile;  farsi sentire meglio perché amplificava la voce. Tutti indossiamo una maschera, ma spesso è una prigione perché ci blocca e non possiamo essere noi stessi, l’uomo è imprigionato nel proprio ruolo e vive un’esperienza fasulla: dà sicurezza, ma non è sé stesso. Siamo prigionieri delle convinzioni. A volte l’individuo getta la maschera e abbiamo diverse conseguenze: drammatiche (“Uno nessuno o centomila”) o umoristiche (“fu mattia pascal”: porta fiori sulla propria tomba e “la patente”). Liberazione voluta (fu mattia pascal) o casuale (“Il treno ha Fischiato”) Metateatro Questi erano teatri a sfondo tradizionale (quarta parete, divide pubblico da attori). Pirandello sfonda la parete nei “sei personaggi in cerca di autore”: mentre il pubblico è seduto e il mantello è chiuso, si sentono delle martellate. Poi si apre il sipario e ci sono delle persone che fissano delle assi. Arriva un attore dalla platea e comincia parlare ai lavoratori. Metateatro: il teatro nel teatro, un capocomico e gli operai allestiscono il fondale, questi devono interpretare una comica di Pirandello, arrivano i vari attori descritti. Ad un certo punto personaggi vestiti di nero dalla platea e gli attori stessi si sorprendono. Questi sono personaggi di un’opera teatrale che non è finita e si presentano per far sì che il loro dramma venga concluso. Sei personaggi in cerca di autore - 1921 Tema esistenza, metateatro, incomunicabilità tra le persone: gli altri interpretano le parole secondo il senso che essi attribuiscono, inconsistenza personalità umana: noi ci mutiamo e sono più veri (paradosso) i personaggi letterali. Trama: la scena si apre su un teatro con attori che fanno le prove del “Giuoco delle parti” di Pirandello. Il pubblico assiste a delle prove. Dalla platea arrivano sei personaggi vestiti di nero (lutto), con aria cupa, addolorata e sono: il padre, la madre, il figlio, la figliastra, il bambino e la bambina. Il padre presenta la famiglia agli attori come personaggi di un dramma mai completato e chiedono che la loro storia drammatica venga rappresentata da questi autori. Storia: la madre aveva avuto relazione con segretario del marito. Madre abbandonata da casa (non c’era divorzio), va a vivere con il segretario e nascono 3 figli: la figliastra, il bambino e la bambina. Il padre segue da lontano la vicenda (fuori scuola). Segretario muore e madre va a lavorare alla sartoria di madama Pace (personaggio losco: lei ha casa chiusa, in cui sfrutta le prostitute). Figliastra di circa vent’anni comincia a lavorare da madama Pace e il padre essendo da solo si presenta nella casa chiusa di madama Pace e le viene presentata la figliastra, ma la madre sventa la scena e non succede niente. Gli attori ora provano a rappresentare sulla scena questo momento, ma vengono interrotti dai personaggi che non si riconoscono nei personaggi, ma la stessa scena non potrà mai essere ripetuta poiché non sono gli stessi personaggi: la vita è cambiata e quella visione non è riproducibile. La bambina annega nella vasca dei pesci e il bambino paralizzato nella paura, successivamente si uccide, ecco perché son vestiti di nero, pallidi, restano sullo sfondo e i bambini non parlano mai. Dramma non compiuto perché autore si rifiutò di completarlo. Enrico IV - 1922 Dramma che sconfina nella tragedia e metateatro in modo differente. Protagonista uomo che cade da cavallo, durante un carnevale era vestito da Enrico IV (imperatore tedesco, protagonista lotte per le investiture intorno al 1100. Episodio di (Matilde) Canossa: umiliarsi per chiedere perdono (papa)), e dopo un trauma cranico si risveglia e crede di essere proprio Enrico IV. Presenti anche moglie e Belcredi, cavaliere. I medici consultati invitano i parenti a farlo credere l’imperatore per 12 anni. Poi rinsavisce, ma fa finta per altri 8 anni di essere pazzo per prendersi gioco. La pretendente di Enrico IV (Matilde) sposa Belcredi e ha una figlia che è uguale alla figlia. La fanno vestire uguale a Matilde vent’anni prima per far scaturire i ricordi di Enrico IV. Egli appena la vede cerca di abbracciarla con foga, il padre si intromette e Enrico IV lo uccide con la spada e per evitare la galera, continuerà a fingere di essere pazzo. Protagonista è un “diverso”: emarginato dalle persone normali e indossa la maschera del folle, volutamente. È una caricatura. Personaggio non può tornare alla vita normale perché la vita è cambiata, egli continua nella sua maschera anche proprio per questa motivazione. Alla fine, questa maschera diventa l’unica scelta di vita. Non sappiamo nemmeno il suo vero nome. Romanzi  1893 “L’esclusa”: donna accusata dal marito ingiustamente di adulterio e viene allontanata da casa e paradossalmente verrà ripresa a casa, perdonata, quando avrà avuto veramente un adulterio.  1895 “Il turno”: uomo deve aspettare il proprio turno per sposare quella che ama. La donna deve sposare due uomini che però muoiono entrambi e allora sposerà il protagonista.  1904 “Il fu mattia Pascal”  “Uno nessuno centomila”: naso che pende verso destra. Scoperta che lo destabilizza. Scopre anche che molti lo disprezzano poiché è un usuraio, egli in realtà si era disinteressato della banca e l’aveva affidata ai soci. Distrugge tutti i modi di come la gente lo vede. Pirandello e Verga (Ciaula scopre la luna con Rosso malpelo) In comune  Scrivono novelle e romanzi Differenze  Pirandello scrittore non si eclissa come faceva Verga. Egli giudica.  Due personaggi: rosso Malpelo ragazzo intelligente, lucido e razionale che non aveva potuto studiare, povero. Ciaula vive in un modo semplice, animalesco (nome dovuto dal verso della cornacchia).  A Pirandello non interessa il discorso sulla condizione sociale (Verga contro lavoro minorile). Pirandello vuole sondare la vicenda del ragazzo che rimane in estasi una volta vista la luna, quasi un mito della rinascita, e viene quasi annunciato dal testo (vive nel ventre della terra). Luna è simbolo della ciclicità della vita nell’antichità. Ciaula è simbolo dell’individuo che prende consapevolezza e vive un’estasi panica (D’Annunziano).
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