Coronarografia medica, Dispense di Cardiologia

Scarica Coronarografia medica e più Dispense in PDF di Cardiologia solo su Docsity! IMMAGINI INTRACORONARICHE Coronarografia Sistema di imagin per vedere l’interno delle coronarie. Con le coronorografie iniettiamo un mezzo di contrasto che mette in evidenza il lume della coronaria. Il problema di questo esame è che è bidimensionale, questo è un limite, che ovviamo con le diverse visioni angiografiche e si ricostruisce un’immagine. In determinate sedi delle coronarie, soprattuto all’ostio dove le coronarie si biforcano o dove le coronarie sono molto tortuose faccio fatica a individuarle bene. Apparentemnte i vasi possono sembrare normali, ma in realtà all’interno è possibile che ci siano all’interno delle stenosi. Invece tramite l’ecografia intravascolare riesco a vedere il vaso dall’interno, non ha una distribuzipne a 360°, ma ad esempio può essere molto distribuita in basso, quindi con il taglio coronarografico perdo parte del vaso, vedo solo la parte sana del vaso. La coronorografia non riesce a visualizzare la parete, cosa che invece posso fare se uso altre metoiche di imaging ultracoronarico. ANATOMIA DELLA CORONARIA la tonaca intima dove c’è l’endotelio, quella media e quella avventizzia. IVUS  ECOGRAFIA INTRAVASCOLARE Caratterizzata dacolorazioni di nero, bianco e grigio. Al centro si vede un artefatto cioè il catetrere. Abbimo un computer che serve per analizzare le immagini, un catetre che serve per entrare nelle coronarie, alla fine di questo c’è un trasduttore che rilascia ultrasuoni, cioè onde acustiche, è orientato a 90° rispetto al catetre e ruotando a 360° va a creare l’immagine trasversale del vaso. Poi succede un ‘’pull back’’ cioè il trasduttore va all’indietro in modo da poter valutare il vaso, questa fase può essere fatta in maniera automatica o manuale. Con questa tecnica si può misurare l’intensità degli ultrasuoni (rilasciando ultrasuoni questi vengono riflessi e rifratti o assorbiti dalla materia), quando vengono riflessi, questi ritornano alla sonda, che riesce a catturarli e a ricreare un’immagine sulla base del tempo. Se noi utilizziamo come base solo la curva di intensità ricreiamo un’immagine con una scala di grigi; se invece faccimao un’analisi spettrale riusciamo a ricreare un’immagine a colori, che si chiama virtual istology, che ci consente di definire la placca e la parete del vaso. Se nella scala di grigi si vede una parte bianca, quello è il calcio che riflette completamente gli ultrasuoni, sotto si vede un cono d’ombra. Con la virtual histology possiamo vedere se la placca è integra, fibrocalcificata, lipidica (la placca ricca di lipidi è vulnerabile cioè molto disposta alla rottura, si forma un trombo e si occlude il vaso). Penetra molto nei tessuti a differenza dell’altro, 3 volte di più, ha una qualità dell’immagine migliore. OCT  TOMOGRAFIA a COERENZA OTTICA