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Correnti letterarie del secondo Ottocento, Schemi e mappe concettuali di Lingue e letterature classiche

Le più importanti correnti letterarie dal Secondo Ottocento in poi, con gli autori più importanti

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

Caricato il 18/07/2018

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Scarica Correnti letterarie del secondo Ottocento e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! CORRENTI LETTERARIE DAL SECONDO OTTOCENTO ROMANTICISMO (1790 - 1870) Movimento culturale che è nato in Europa tra Settecento e prima parte dell'Ottocento. L'età del Romanticismo coincide con gli anni in cui la borghesia si afferma come classe dirigente e toglie il potere ai nobili. Durante la Rivoluzione Francese, i borghesi acquistano sempre maggiori diritti. L’Italia partecipa al grande movimento di trasformazione in ritardo perché la sua unità nazionale avviene solo nella seconda metà del secolo (1861). Pur presentando differenze tra un Paese europeo e l'altro, ha caratteristiche comuni: Evasione dalla realtà in quanto sentita come una prigione Ricerca di valori assolut: Dio, l'amore perfetto, gli ideali più alti dell'umanità. Cerca l'ispirazione nelle tradizioni del popolo a cui apparteneva e attribuisce alla storia un gran valore: studiare la storia per capire se stessi Senso molto forte della natura, che diventa oggetto di rappresentazioni letterarie Esaltare l'individualità Rifiuto dell'imitazione dei classici: la poesia dev'essere spontanea "Lettera semiseria di Grisostomo al proprio figlio" di Giovanni Berchet: manifesto del romanticismo italiano Esponenti del Romanticismo italiano: UGO FOSCOLO (1778 - 1827) Nuovi elementi tipici della sensibilità romantica, anche se legati al neoclassicismo ALESSANDRO MANZONI (1785 - 1873) Impulso fondamentale alla diffusione del genere letterario del romanzo storico, nell'ambito della corrente oggettivo-realistica GIACOMO LEOPARDI (1789 - 1873) Lirica oggettiva SCAPIGLIATURA (1861 - 1890) Movimento letterario sviluppatosi a Milano, anti- romantico italiano, recuperarono le suggestioni del romanticismo straniero e diffusero il gusto del naturalismo francese nascente e del maledettissimo alla Baudelaire, anticipando verismo e decadentismo. Gli scapigliati erano animati da uno spirito di ribellione nei confronti della cultura tradizionale e il buonsenso borghese Il termine "scapigliatura" venne utilizzato per la prima volta da Cletto Arrighi (pseudonimo di Carlo Righetti) nel romanzo La Scapigliatura e il 6 febbraio (1862). Ebbe il merito di far emergere per la prima volta in Italia il conflitto tra artista e società, tipico del romanticismo europeo: il processo di modernizzazione post-unitario aveva spinto gli intellettuali italiani, soprattutto quelli di stampo umanista, ai margini della società, e fu così che tra gli scapigliati si diffuse un sentimento di ribellione e di disprezzo radicale nei confronti delle norme morali e delle convinzioni correnti che ebbe però la conseguenza di creare il mito della vita dissoluta ed irregolare (il cosiddetto maledettismo). La posizione della Scapigliatura nella storia culturale dell'Ottocento è quella di una sorta di crocevia intellettuale, attraverso cui filtrano correnti di pensiero, forme di letteratura straniera e temi letterari che contribuiscono a rinnovare e togliere l'alone di provincialismo dal clima culturale italiano, opponendosi al classicismo di Carducci e ai "manzoniani". Gli scapigliati con il loro culto del vero, e con l'attenzione a ciò che è patologico e deforme, e con il loro impietoso proposito di analizzarlo come anatomisti, introducono in Italia il gusto del nascente Naturalismo. DECADENTISMO (1880 - 1890/1920) Movimento letterario sviluppatosi in Europa, a partire dalla seconde metà dell'Ottocento fino agli inizi del Novecento, che si contrappone alla razionalità del positivismo scientifico e del naturalismo All'inizio del XX secolo lo scrittore entra in crisi vedendo fallire i propri obiettivi di fotografare la vita quotidiana, aveva lo scopo primario di descrivere i fatti in modo distaccato e oggettivo verismo. Si sente emarginato e si chiude in sé divenendo protagonista di una serie di esperienze che lo portano a sentirsi "vittima" per la sua incapacità di impegnarsi nella società. Gli artisti perdono così la loro fiducia nella ragione e si lanciano verso un mondo misterioso che suppongono si celi dietro la realtà; tra loro si diffonde un senso di sconfitta. In Italia: PRIMO DECADENTISMO Necessità di costruire miti decadenti GABRIELE D'ANNUNZIO (1863 - 1938) GIOVANNI PASCOLI (1855 - 1912) ANTONIO FOGAZZARO(1842 - 1911) SECONDO DECADENTISMO coscienza della crisi è ormai acquisita e la realtà viene sottoposta ad una critica molto lucida e distruttiva. LUIGI PIRANDELLO (1876 - 1936) ITALO SVEVO (1861 - 1928) GIUSEPPE ANTONIO BORGESE (1882 - 1952) Nuova tipologia di poeta: VEGGENTE, sente mondi arcani ed invisibili, artista solitario, capace di scavare nell'interiorità umana e nel mistero dell'ignoto La parola poetica si usa per decifrare sensazioni e per illuminare l'oscuro che è in noi utilizzando un linguaggio polisemico comprensibile solo agli spiriti Versi liberi adatti per esprimere le sfumature Stato d'animo caratterizzato da un senso di disfacimento della società, l'uomo si sente in contrasto con la società che lo circonda, insensibile alle sue esigenze CAUSE Sviluppo dell'Imperialismo Le borghesie europee che avevano combattuto all'interno dei loro stati per il trionfo degli ideali voltano le spalle alle masse popolari Grazie alla natura intrinseca del decadentismo, connesso alle tematiche della vita interiore e del mistero, questo movimento diede origine a diverse correnti o poetiche particolari. SIMBOLISMO (1886) Corrente artistica nata in Francia nel XIX secolo in netto contrasto con i canoni imposti dal realismo. Tende a una descrizione soggettiva, predilige il lato misterioso e onirico rispetto a quello scientifico reale, definito in contrasto con quello medievale, in quanto istintivo e predilige figure retoriche come l'analogia, la metafora, la sinestesia, scovate dal poeta veggente ARTHUR RIMBAUD (1854 - 1891) CHARLES BAUDELAIRE (1821 - 186799 Esponente chiave, che ha influenzato i "poeti maledetti" e gli scapigliati GIOVANNI PASCOLI (1855 - 1912) Simbolista per eccellenza CREPUSCOLARISMO Gruppo di poeti, denominati così dal critico Giuseppe Antonio borghese, nel 1910, per indicare i toni dimessi della poesia a cui si contrapporrà l'esperienza dannunziana e quella futurista Linguaggio dimesso e ha un andamento piano e discorsivo, vicino alla prosa, per rappresentare una realtà antieroica GUIDO GOZZANO (1883 - 1916) Descrizione del mondo piccolo- borghese con i suoi aspetti banali e quotidiani: pomeriggi deserti della domenica, gli interni domestici delle case di provincia ERMETISMO Movimento che si sviluppa durante il ventennio fascista, in cui si rinnova il linguaggio, che appare diverso, svincolato dagli schemi tradizionali della poesia "Ermetismo" = termine coniato nel 1936 dal critico Francesco Flora, per indicare, appunto, che si trattava di una poesia pura e fuori dagli schemi Il compito della poesia ermetica era di portare alla luce l'essenza segreta del reale, scoprendo i lati più nascosti dell'animo umano e delle cose, testimoniando la sofferenza esistenziale interpreta una condizione spirituale nuova e legata alle vicende storiche italiane (prima guerra mondiale, dopoguerra, fascismo...) ed esprime il disagio dell'uomo sui problemi della società. TEMI: il senso di solitudine di un mondo ostile, l'angoscia che deriva dal non comprendere il significato della vita, l'impossibilità di stabilire un rapporto armonioso con l'universo e con le persone. Due modelli di poeti ermetici: GIUSEPPE UNGARETTI (1888 - 1970) SALVATORE QUASIMODO (1901 - 1968) SUPEROMISMO Correte teorizzata in chiave filosofica di Nietzsche e le sue opere, soprattutto "Così parlo Zarathustra" con l'ideazione dell' Ubermensch ESTETISMO Movimento che tende a sviluppare le idee proposte dal parnassianesimo e si fonda sull'imperativo "arte per l'arte" Con l'estetismo la classica dicotomia vita-arte si risolve nella coincidenza dei due termini, tendendo così a fare della propria vita la prima delle opere d'arte, fornendo un'immagine di sé totalmente arealistica, estetizzata, ovvero deformata in favore del bello, unico valore morale del movimento. Nasce quindi la figura del Dandy, l'eccentrico che si diverte a stupire il pubblico con atteggiamenti trasgressivi. Considerata la più frivola delle correnti affini al decadentismo, in quanto il solo scopo è quello di esaltare il gusto del bello e dell'arte, tanto da mettere i valori sociali e familiari in secondo piano OSCAR WILDE (1854 - 1900) "Il ritratto di Dorina Gray" GABRIELE D'ANNUNZIO (1836 - 1938) "Il piacere" Esprime però anche il cosiddetto Panismo, riferito alla tendenza del confondersi e mescolarsi con il tutto e con l'assoluto Il tutto prende forma della natura "La pioggia del pineto" "Alcyone" Panismo: concezione decadente della realtà che consente di attribuire alla natura caratteristiche umane e all'uomo di immergersi nella natura, annullando la distinzione tra soggetto- oggetto e l'oggetto - natura AVANGUARDIE STORICHE IMPRESSIONISMO (1905- 1930) Non si può precisamente parlare di Impressionismo in letteratura, piuttosto di incontro tra due modi di sentire e di vedere la realtà, e di critica alla tradizione, da una parte in pittura, dall'altra in letteratura. Tuttavia il romanziere e critico d'arte Octave Mirbeau, amico di Claude Monet, può essere qualificato come impressionista. Comunque, sono molti i punti in comune con la corrente letteraria del naturalismo, in particolare con uno dei suoi esponenti, Émile Zola, che affermava che il vero compito dell'artista fosse quello di riprodurre la vita, e sostenne gli impressionisti nei suoi numerosi scritti. FUTURISMO (1909 - 1920) Nacque nel 1909 con la pubblicazione del Manifesto del Futurismo, redatto da Filippo Tommaso Martinetti. Il Futurismo rifiutava ogni “tradizionalismo” in nome di un’arte che esaltasse la potenza delle macchine e delle nuove tecnologie. I futuristi videro nella “macchina” il simbolo dei tempi nuovi, che sostituiva un nuovo ideale di bellezza a quello classico. L’artista diventa così portavoce delle trasformazioni introdotte nella vita quotidiana dalla civiltà tecnologica. Da ciò deriva la sperimentazione di nuovi modi di comunicazione, capaci di rompere i confini tra le diverse arti e le diverse tecniche. Il Futurismo interessò tutte le forme artistiche, ma il suo influsso fu grande soprattutto in Russia con Majakovskij. DADAISMO (1916 - 1922)SURREALISMO(1918- 1945) Questo movimento fu fondato in Francia da Breton, con la pubblicazione del Manifesto del Surrealismo. Nato dal Dadaismo, ne orientò lo spirito libertario verso nuove forme artistiche, attente all’analisi interiore e ai meccanismi dell’inconscio. Breton dice: “Surrealismo è il dettato del pensiero con l’assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione.” Nel Manifesto Breton arrivò addirittura a suggerire un “modo” per accedere all’inconscio. Più tardi uscì il Secondo manifesto del Surrealismo, decisamente più politico, che proponeva una rivoluzione di tipo “marxista” della società. Esso non intendeva ridurre l’arte a uno strumento politico, infatti fu espulso dal Partito comunista. In Italia aderirono a questo movimento Bontempelli e Buzzati. Questo movimento artistico letterario nacque a Zurigo nel 1916, con il caposcuola Tzara. La poetica del Dadaismo rifiutava ogni convenzione in nome della spontaneità assoluta e dell’anarchia espressiva, distruggendo le basi del linguaggio, del lessico e della sintassi, per arrivare al nonsense (termine che deriva da “dada”, giocattolo) e ai collages (accostamenti casuali di parole) verbali. In Italia i casi di adesione furono rari, anche se incuriosì i futuristi. ESPRESSIONISMO Questo movimento si sviluppò in Germania e si interessò in particolare alla pittura e al teatro. L’Espressionismo esaltava la rappresentazione soggettiva della realtà, accentuando la disarmonia e arrivando all’astrazione e alla creazione di un linguaggio fatto di segni, linee e colori. Esso raffigurava un’umanità tragica, pervasa da un senso di morte e distruzione. In letteratura presentava anche la rottura di ogni equilibrio comunicativo: arrivando così a sconvolgere il lessico, la sintassi, la metrica e gli schemi narrativi. In Italia queste tendenze furono presenti soprattutto nel teatro di Luigi Pirandello. ERMETISMO TRA LE DUE GUERRE: ESISTENZIALISMO (primo dopo guerra) L'esistenzialismo è una variegata e non omogenea corrente di pensiero che si è espressa in vari ambiti culturali e sociali umani, tra filosofia, letteratura, arti e costume, affermando, nell'accezione più comune del termine, il valore intrinseco dell'esistenza umana individuale e collettiva come nucleo di riflessione, in opposizione ad altre correnti e principi filosofici Esso nasce in opposizione all'idealismo, al positivismo e al razionalismo, assumendo in alcuni rappresentanti un'accentuazione religiosa, in altri un carattere umanistico e mondano, sia pessimista sia ottimista, collegandosi dunque in diversi aspetti all'irrazionalismo FRANZ KAFKA (1883 - 1924)FEDORDOSTOEVSKIJ (1821 - 1881) EMIL CIORAN (1911 - 1995) ALBERTO MORAVIA (1907 - 1990) DINO BUZZATI (1906 - 1972) NEOREALISMO (1930 -1955) Corrente letteraria che esprime l'insofferenza per la vacuità delle convezioni borghesi e la noia per la vita priva di senso REALISMO (1830 - 1879) Movimento che si è affermato nel XIX secolo, quando la narrativa sentiva l'esigenza di rappresentare la realtà quotidiana, sia cogliendone in modo problematico i risvolti politici e sociali, sia inserendo personaggi in un preciso contesto storico e ambientale. Il realismo propone di riprodurre nelle opere letterarie la realtà, di "fotografare" la vita quotidiana senza commenti o giudizi. Il realismo ha successivamente dato vita a due correnti chiamate rispettivamente naturalismo in Francia e verismo in Italia. NATURALISMO IN EUROPA (1860 - 1900) Movimento letterario che nasce in Francia come applicazione diretta del pensiero positivista che si propone l'obiettivo di descrivere la realtà psicologica e sociale con gli stessi metodi usati nelle scienze naturali Lo scrittore cercherà dunque di esprimere la realtà nel modo più oggettivo possibile, lasciando alle cose e ai fatti la descrizione de compito di denunciare lo stato della situazione sociale Abbandonano la scelta narrativa del narratore onnisciente per optare per una voce narrante che assiste ai fenomeni descritti EMILE ZOLA (1840 - 1902) Rappresenta nelle sue opere il proletariato industriale HENRI GUY DE MAUPASSANT (1850 - 1893) Novelle i cui protagonisti sono contadini, modesti impiegati, donne di piacere e militari HONORE DE BALZAC (1799 - 1850) Precursore del naturalismo 1- Deve osservare la realtà, e non inventarla, per poi riprodurla oggettivamente; 2- Deve utilizzare una scrittura che risulti essere un documento oggettivo dal quale non deve trasparire nessun intervento soggettivo dell'autore. si opponeva all'ideologia spiritualistica del periodo romantico per basarsi sulle premesse deterministiche che stavano alla base e l'attenzione dei naturalisti veniva posta su quell'aspetto meccanicistico della società che sovrastava l'uomo degradandolo e causandogli ogni male. TEMI PRINCIPALI: la vita quotidiana con le sue banalità, le sue meschinità e le sue ipocrisie;le passioni morbose che dovevano rasentare il limite della patologia psichiatrica, come la follia e il crimine; le condizioni di vita delle classi subalterne, soprattutto del proletariato urbano che, con la sua miseria (prostituzione, alcolismo, delinquenza minorile) potesse dare un chiaro esempio di patologia sociale. NATURALISMO\VERISMO IN ITALIA (1875- 1895) Corrente letteraria nata sotto l'influenza del clima positivista e ispirata evidentemente dal Naturalismo Francese, si sviluppa a Milano (centro culturale più vivo dell'Italia), ma le opere rappresentano realtà sociali dell'Italia centrale, meridionale, insulare LUIGI CAPUANA (1839 - 1915) Teorizzò il verismo e la "poesia del vero" GIOVANNI VERGA (1840- 1922) Caratteristiche principali: "principio dell'impersonalità", distacca l'autore dai personaggi e dall'intreccio; scritto in terza persone e si interessa delle questioni socio- culturali dell'epoca; linguaggio non colto, assenza di segni grammaticali con artificio di regressione. Il realismo trova le sue radici nella Poetica di Aristotele, dove secondo le sue teorie i generi letterari più vicini alla perfezione sono quelli che non rappresentano la realtà ma la realtà come dovrebbe essere, dove gli esseri umani sono tratteggiati al meglio delle loro possibilità, come nel poema epico e la tragedia. Bisogno di raccontare ispirandosi al mondo reale ha portato al ritorno del narratore onnisciente, congeniale anche per l'intento pedagogico di molti autori realisti LEV TOLSTOJ (1828 - 1910) Opere rivolte all'introspezione dei personaggi e alla riflessione morale CHARLES DICKENS (1812 - 1870) Romanziere GUSTAVE FLAUBERT (1821 - 1880) Dede vita a un nuovo modo di scrivere e di concepire l'arte, sia per il carattere antiromantico sia per l'oggettività con cui veniva indagata la psicologia dei personaggi
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