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Corsaro nero + 8 testi e appunti delle lezioni di Acone, Sintesi del corso di Pedagogia dell'infanzia e pratiche narrative

Nel documento sono presenti, i testi: Il Corsaro Nero, Clara va al mare, Alice nel paese delle meraviglie, Gianburrasca, la Diga, the Arrival, La casa del tempo, Libro Cuore, Favole al telefono. Il documento presenta gli approfondimenti del professore Acone durante il corso di letteratura dell'infanzia.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 17/01/2022

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Scarica Corsaro nero + 8 testi e appunti delle lezioni di Acone e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia dell'infanzia e pratiche narrative solo su Docsity! CLARA VA AL MARE - QUARZO “Clara va al mare” è un romanzo scritto da Guido Quarzo, racconta una storia semplice e delicata, che affonda le radici nell’esperienza diretta dell’autore, scrittore di libri per bambinieinsegnante. Durante la sua lunga carriera, Quarzo ha avuto nelle sue classi tanti bambini con la sindrome di Down, “persone un po’ speciali’ - come li definisce, che “sanno essere dolci e aggressive, tenere e indisponenti, a volte comiche e spesso disperatamente disarmanti”. Così, dopo aver pubblicato tanti romanzi, ne ha scritto uno che ha per protagonista una ragazzina Down che vuole vedere il mare. Clara ha 14 anni ed è affetta dalla sindrome di Down, cosa che non le impedisce affatto di avere sogni e desideri. Il suo desiderio più grande è quello di rivedere il mare, ma è già settembre e il centro diurno ha riaperto e i genitori le dicono che proprio non è possibile. Così Clara organizza un piano per andare a Savona, perché sa che lì c’è il mare. L'occasione si presenta una mattina mentre fa la spesa dal panettiere. Approfittando di un attimo di disattenzione della mamma, esce dal forno di nascosto, prende l’autobus perla stazione dei treni e quicompra un biglietto per Savona. Tutto merito di Roberto, ilsuo educatore preferito, che le hainsegnato aorientarsi perle vie della città, a usare i mezzi pubblicie a contare isoldi. Sempre Roberto l’ha portata al mare per la prima volta. È in quell’occasione che ha scoperto quella sensazione incredibile di benessere e libertà e felicità che si prova a correre sulla spiaggia, giocando con le onde del mare. Quindi facendo tesoro di queste esperienzee passate, arriva sulla spiaggia quando il sole è ancora alto. Può guardare il mare, correre a piedi scalzi sul bagnasciuga, rincorrere i gabbiani. La lasciamo quando dopo un momento di apprensione, cava fuori dallo zainetto la sua tessera per la piscina dove sono trascritti anche i numeri telefonici essenziali, quelli che lei sa a memoria e che le permetteranno di tornare a casa sana esalva. La storia è tutta qui ma da quando Clara prende la sua decisione noi entriamo nei suoi pensieri. nella mente cioè di una ragazza down di 14 anni che ha frequentato la scuola elementare, che vive in una famiglia serena, che ha conoscenti e amici nel quartiere e nel Centro che frequenta. Con lei viviamo l’attesa del mare, gli incontri occasionali di questa giornata particolare, i ricordi e le esperienze della sua vita passata. Clara ci trasmette, soprattutto, il suo modo particolare di vivere la vita, le sensazioni belle che la fanno sentire libera e felice, le cose che la inquietano e la fanno soffrire, anche o proprio perché non le comprende fino in fondo. E cicomunica lasua allegria, la capacità di reagire, lasemplicità e l'autenticità nei rapporti con gli altri e tutta quella gamma di sentimenti che come dice l’Autore certe persone un po’ speciali riescono a suscitare. Tematiche Quarzo racconta la disabilità denunciando la concezione di concepire la disabilità come un qualcosa di diverso e nocivo e mira a normalizzarla. Il mondo adulto si rivolge alla disabilità in modo strambo proprio come quando la commessa di un negozio si rivolge a Clara con tono pronunciato come se non capisse, e Clara rispose al medesimo modo pensando che la commessa fosse stramba, proprio quel mondo adulto che dovrebbe normalizzare La disabilità e da cui provengono l'educazione le regole evidenza la disabilità. THE ARRIVAL - SHAUN TAN ShaunTanèunillustratore scrittore australiano, figlio di genitori asiatici— ilpadre era emigrato dalla Malesia all’Australia occidentale nel 1960 . Vincitore nel 2011 del Premio Oscar per il miglior cortometraggio di animazione con The Lost Thing —- Oggetti smarriti, Tan si è guadagnato la fama oltreoceano nel 2006, per merito del libro illustrato The Arrival, pubblicato in Italia da Tunué nel 2016. Vincitore al Festival di Angouleme come miglior libro del 2008, The Arrival è un silent book, una narrazione silenziosa che non ha bisogno di parole. È un’opera che non si incastra in alcuna classificazione di genere. Un po’ graphic novel, un po’ film muto traslato su carta. The Arrival risale al 2006, Shaun Tan in piega quattro anni a disegnarlo amplificare la prospettiva interpretativa e non ha ancora l'illustrazione al testo scritto per non limitarlo in modo che ogni storia che emerge da tale illustrazioni sia la versione originale. questa è una narrazione che appartiene a tutte le epoche ad ogni popolo e generazione. l'inizio rappresenta un interno domestico quotidiano, la proiezione cinematografica parte dalla visione di un uomo. tanna e anche simbolista i tentacoli raffigurati rappresentano il grigiore metropolitano e la speranza disillusa di chi se ne deve andare e deve consegnarsi anche al mostro del progresso a fronte di tale mostro, come in copertina compone anche lo spirito guida una sorta di riconnessione alla natura, che seppur a generato mostri ti consente di avere appigli di natura familiare e domestica. e infatti, nel secondo capitolo di nuovo vediamo la foto della famiglia, dove protagonista pensa di essere tornato a casa invece su una nave che va sempre più lontano dalla propria patria. l'uomo approda e vediamo lo sbarco con il controllo e i controlli sanitari, il mondo in cuisi trova oscilla tra magia di isolazione morte e povertà tema presente e quello dell'alienazione: l'uomo poveri e disorientato cerca di spiegarsi, incontra un uomo che parla una lingua diversa ma comunicano tramite il disegno. comincia così il suo viaggio con il suo animaletto e incontra una bambina che fa la spazzacamino in una sorta di macroscopico forno che consuma gli esseri umani. il tutto oscilla tra surreale desolazione, finché il protagonista conosce persone buone e con queste i piani della condivisione della reciprocità del dialogo e di avere la possibilità di salvezza. con una sola tavola, tan, ci fa comprendere il senso del tempo che passa e che si crogiola tra le diverse fasi della vita. tan da un lieto fine al proprio protagonista, un premio, gli ridà la sua famiglia tomando a casa, la famiglia è unita e la bambina gioca con lo spiritello guida finché non incontra una ragazza che ha lo stesso sguardo smarrito del padre quando è arrivato, e le chiede informazioni e la bambina gli indica la strada, ciò sta a significare che non si è del posto finché non siamo capaci di dare indicazioni a qualcuno. la bambina si ricongiunge così tanto con il padre che diventa padrona degli spazi ed è lei ad accogliere qualcun altro dando una mano. conclude con limmagine della generazione nuova, che da una nuova prospettiva, anche pedagogica (pedagogia interculturale). - A comprare la città di Stoccolma un barbiere pensa di aver comprato con un certificato la città di Stoccolma, per un taglio a frizione e di aver fatto un affare, non sapendo che per ogni bambino che viene al mondo, il mondo intero è tutto suo basta allungare le mani e prenderselo. - Tema della diversità topo dei fumetti (lingua dei fumetti e lingua normale) uno e sette toccano il tema della diversità riconoscendo questa come distanza: lingua, cultura, appartenenza - Maestro Garrone (nipote di Garrone nel libro cuore) in questa favola si sottolinea che non ci sono bambini cattivi e nella novità solo il maestro Garrone cerca aiuto per rinnovare la scuola. - Sulla casa dei bambini brif bruf braf qui è presente il collegamento con il fanciullino pascoliano poiché la storia evidenza un uomo riposato che ammira le fantasie dei bambini e non contesta questa anzi si ricongiunge a loro mentre l'altra signora è infastidita dall'infanzia - A inventare i numeri qui da un lato è presente il nosense di Carol ma dall'altro c'è una vera e propria filastrocca. la realtà non è quella del gioco, il bambino enumerando oggetti li desidera: riferito alla distanza sociale che priva qualcuno di qualcosa. l'infanzia dovrebbe essere tutta allegra e nutrita, mai un bambino dovrebbe piangere perché ha fame (ci sono lacrime e lacrime di chi fa i capricci e dice ha fame) e ciò deve essere spiegato ad un bimbo di 8 anni perché capisca. IL GIORNALINO DI GIAMBURRASCA DI VAMBA Il giornalino di Gian Burrasca è un romanzo scritto da Vamba nel 1907 e pubblicato prima a puntate su Il giornalino della Domenica tra il 1907 e il 1908 e poi in volume nel 1912. È ambientato in Toscana (e in parte anche a Roma). Il libro è scritto in forma di diario: il diario di Giannino Stoppani, detto "Gian Burrasca”, è un soprannome che la famiglia dà al protagonista a causa del suo comportamento molto irrequieto. L'azione che viene descritta si svolge in poco più di 5 mesi, da mercoledì 20 settembre 1905 a venerdì 2 marzo 1906. Giannino non ti sottomette al mondo adulto e si comporta come realmente un bambino, nelle situazioni non c'è cattiveria, anzi quando cerca di fare del bene ne evoca punizioni, Cosi sfoga nel giornalino dove parla delle gioie e dolori. bamba semplice, smaschera l'ipocrisia degli adulti filtrandola attraverso l'innocenza di un bambino. Giannino distrugge salotti allaga appartamenti sempre partendo da buone intenzioni con naturalezza e ingenuità, bamba ci mostra la realtà proprio attraverso gli occhi di Giannino. TRAMA Gian Burrasca è il figlio minore e unico maschio di un'agiata famiglia fiorentina dell’inizio Novecento, e vive con i genitori e le tre sorelle maggiori Ada, Luisa e Virginia. Il giorno del suo nono compleanno Giannino riceve in regalo dalla madre un diario, il "giornalino" di tela verde, sul quale annoterà tutte le sue avventure tragicomiche: il ragazzino cade nel fiume cercando di pescare; in seguito rinviene nei cassetti delle sorelle alcune fotografie dei loro pretendenti con su scritti ironici commenti. Giannino le consegna ai rispettivi soggetti e di conseguenza tutti costoro, offesi, non si presentano a una festa da ballo a casa Stoppani. Per evitare di essere punito, Giannino scappa di casa e si rifugia dalla zia Bettina, vecchia zitella sorella di suo padre. Ma anche qui, dove giunge in seguito a un rocambolesco viaggio in treno, trova il modo di combinare disastri e viene rispedito a casa. Tornato a casa, Giannino scopre che, da lì a breve, Luisa si sposerà con il dottor Collalto. Successivamente il bambino ferisce gravemente l'avvocato Maralli sparandogli con una pistola giocattolo; durante la convalescenza, tuttavia, l'uomo si innamora di Virginia e viene organizzato un matrimonio segreto, poiché egli è esponente del partito socialista e si dichiara ateo. Seguono altre vicende al termine delle quali Giannino finisce per rompersi un braccio durante una corsa in automobile con un compagno di scuola. Un po' per curare il braccio e un po' per allontanarsi da casa, Giannino va ospite a Roma, in casa della sorella Luisa e del dottor Collalto. Anche qui però trova il modo di mettersi nei guai e di farne di tutti i colori, arrivando a compromettere gli affari del dottor Collalto, che lo rimanda a casa. Il babbo vuole rinchiudere Giannino in collegio, ma l'avvocato Maralli lo convince a dargli un'ulteriore possibilità e accetta di ospitarlo per un certo periodo a casa sua e di Virginia. Nel corso del soggiorno con la coppia Giannino fa la conoscenza dello zio ricco di Maralli, il signor Venanzio, un vecchio sordo e rimbambito ma adulato per la sua potenziale eredità. Il bambino vi entra rapidamente in confidenza, e gli racconta le cattiverie che Maralli e Virginia dicono alle sue spalle. Intanto Gian Burrasca combina altri guai che terminano col ferimento dello stesso Venanzio, al quale viene cavato un dente durante un gioco. A quel punto il padre rinchiude Giannino nel collegio Pierpaolo Pierpaoli, gestito dai due severi e avidi coniugi Stanislao e Geltrude. Nel nuovo ambiente Gian Burrasca scopre casualmente che la minestra di magro servita a mensa il venerdì viene preparata con la risciacquatura dei piatti; in seguito diventa rapidamente amico dei ragazzi più grandi ed entra a far parte della società segreta "Tutti per uno e uno per tutti". Dal momento che si mangia quasi sempre minestra di riso, Giannino e un altro ragazzo rovinano tutta la riserva di riso con del petrolio, e così i direttori del collegio sono costretti a sostituire la solita minestra con la pappa col pomodoro, tanto desiderata dai ragazzi. Inoltre, per svelare il segreto della minestra di magro, i ragazzi lasciano giorno dopo giorno delle palline di anilina nei piatti: il colore rosso della minestra ne avrebbe svelato a tutti l'origine al venerdì successivo. I direttori del collegio inizialmente tentano di minimizzare l'accaduto facendo aggiungere alla brodaglia delle barbabietole per giustificare la tinta anomala del piatto, ma sono costretti ad ammettere la frode quando Tito Barozzo, il capo della società segreta, mette in guardia i commensali dall'inghiottire il colorante artificiale. Barozzo viene però umiliato dal direttore, che gli fa credere che lui sia tenuto nel collegio solo per carità; decide di fuggire e Giannino lo aiuta. Per combinazione Giannino scopre che i direttori si dedicano a sedute spiritiche e fa in modo da fargli credere che a loro si manifesti lo spirito del fondatore del collegio; approfittando di questa circostanza, insieme ad altri congiurati, organizza una solenne bastonatura dei direttori. Giannino viene però scoperto e rimandato a casa. Qui scopre che il signor Venanzio è morto, e che gli ha segretamente riservato una piccola parte dell'eredità; Maralli ha invece ricevuto solo il dente ricoperto d'oro che Giannino gli aveva strappato. Infine, credendo di far bene, in risposta ad un attacco politico al Maralli, rivela ai suoi avversari del matrimonio segreto e gli fa perdere le elezioni. Il giornalino finisce fra gli atti di un processo nato dalle dispute politiche a seguito delle elezioni: lo stesso Vamba interviene in prima persona spiegando che Giannino fu punito venendo messo in casa di correzione, ma che riuscì a scappare e che visse tante altre avventure. ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE DI LEWIS CARROL Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, comunemente abbreviato in Alice nel Paese delle Meraviglie, è un romanzo del 1865 scritto da Lewis Carroll. Racconta di una ragazza di nome Alice che cade attraverso una tana di coniglio in un mondo fantastico popolato da strane creature antropomorfe. Il racconto gioca con la logica, dando alla storia una popolarità duratura sia negli adulti che nei bambini. È considerato uno dei migliori esempi del genere letterario nonsenso. Il testo originale è assai complesso, ricco di giochi di parole, filastrocche, poemetti e riferimenti letterari mascherati e difficilmente traducibili letteralmente in un’altra lingua, ne fa un libro per l'infanzia assai particolare e aperto a molto possibilità di lettura diverse. In più Carroll, sulla scorta della propria formazione di matematico, nasconde tra le righe molti giochi ed enigmi matematici, che si sommano ai numerosi indovinelli che costellano le avventure fantastiche della protagonista. In tal senso, Alice nel Paese delle meraviglie ha sempre rappresentato una sfida per tutti i critici e i traduttori di Carroll. L'esperienza fantastica di Alice nel “mondo delle meraviglie” rappresenta infatti il classico topos dell’ingresso in un “mondo alla rovescia” Il nome Alice, nato proprio dall'invenzione dell'autore durante una gita in barca con tre bimbe tra cui una di queste chiamata proprio Alice. il testo rappresenta il rapporto conflittuale tra mondo adulto e infantile, da quel mondo che dovrebbe appunto trovare regole insegnamenti per accedervi ma che non riesce a dare. Alice rappresenta l'infanzia libera e spensierata ma non ingenua e sciocca, Alice è capace di rapportarsi con il mondo che la circonda senza perdere la dote fondamentale: la fantasia. A differenza del Brucaliffo, che rappresenta la razionalità degli adulti, la saggezza, ma è indifferente di fronte ad Alice che dovrà trovare la soluzione da Coniglio bianco. Scoprendo l’inganno relativo alle rose la Regina va su tutte le furie e, come è solita fare per la minima inezia che la irriti, ordina che i colpevoli siano decapitati. Inizia così, per volere della Regina, una surreale partita a croquet, in cui le palle sono sostituite da istrici, le mazze da fenicotteri. Mentre tutti giocano disordinatamente su un terreno cosparso di buche, le guardie devono spesso abbandonare il campo per eseguire le sentenze capitali comminate dalla Regina, che ha fatto pure incarcerare la Duchessa (che di li a poco tuttavia riacquisterà la libertà). Con sollievo di Alice, ricompare il Gatto del Cheshire, che beffardamente insolentisce il Re: la Regina lo fa condannare ma il boia non sa come decapitare il misterioso animale, la cui testa si stacca da sé dal corpo per poi scomparire del tutto, come già accaduto in precedenza. Arriva la Duchessa, padrona del Gatto, accompagnata da un Grifone, che svela ad Alice come in realtà a nessuno venga mai tagliata la testa. La ragazzina è poi condotta dalla Finta Tartaruga, che racconta la propria infanzia in una scuola in fondo al mare e poi inscena una quadriglia (cioè, un ballo di gruppo) con alcune aragoste. Insieme al Grifone, Alice si allontana per partecipare al processo contro il Fante di Cuori, reo di essersi indebitamente appropriato di alcuni pasticcini. Tra i testimoni sono chiamati il Cappellaio Matto e la stessa Alice, infastidita per l'assurdità della situazione e per la totale assenza di prove contro il povero Fante. Alice però sta nel frattempo tornando alle sue dimensioni normali: quando si alza per testimoniare, travolge il tavolo della giuria. Guardandosi attorno, scopre che Re, Regina, fanti e soldati non sono altro che normali carte da gioco: Alice si sveglia così nel giardino di casa, accanto alla sorella, a cui racconta la propria avventura in sogno poco prima di correre in casa perché è ormai l’ora del the. La sorella si augura che Alice non perda mai la sua fantasia anche da adulta. LIBRO CUORE DI EDMONDO DE AMICIS Con il libro Cuore di Edmondo De Amicis la letteratura italiana si arricchisce di un romanzo di formazione che diventa quasi una letturaobbligata perogniitaliano. Il libro cuore diviso in tre forme narrative: forma diaristica: diario di un ragazzo Enrico Bottini; forma epistolare: lettere da parte della madre del padre del figlio della sorella con raccomandazioni e consigli ad Enrico; finora narrativo con i racconti mensili: del maestro elementare su varie storie, sempre interpretate da fanciulli. i tre filoni sono Uniti da un sentimento profondo nato dal cuore, com'è il titolo del libro. Umberto Eco critica De Amicis, scrivendo ‘ l’elogio a Franti’. Franti che contraddice la madre il maestro e che si scontra con la scuola. Ma poi ad un certo punto scompare dalla narrazione, esprimendo un messaggio ben chiaro: non c'è spazio per chi non si adatta. Protagonista si direbbe sia Enrico bottini ma in realtà la scuola, poiché i fatti sono ambientati a scuola, e se l'ambiente non è la scuola stessa, via l'incontro con i compagni, con la scuola De Amicis, voi cerca di dare un assetto di Unione, nella classe ci sono bambini di ogni ceto sociale, i quali si aiutano l'un l'altro, nonostante tale diversità, l'unico non accettato è Franti. Per racconti mensili sono velati da un forte patriottismo che forse può essere un piccolo difetto del libro, come: la piccola vedetta lombarda o alla parata del re dove Enrico guardando l'esercito, sogna di essere un soldato. Questo è il primo testo in Italia che parla della scuola, Vi è una grande maestria sul piano linguistico e di scrittura non è difficile, di un bell’italiano. di Amicis e un grande ritrattista, all'abilità di creare bozzetti, ovvero descrizioni fatte così bene da figurare la persona, o meglio descrivere il ‘tipo’ di ogni classe. De Rossi: è il primo della classe, buono, altruista, simpatico, sincero. Una descrizione troppo nell'immaginario con caratteristiche che non descrivono il ‘tipo’ del primo della classe. allora De Amicis doppia tali caratteristiche in due personaggi: Votini: che rappresenta la presunzione, invidioso quando De Rossi prende un bel voto tutti si girano a guardare Votini, mentre De Rossi non importa essere il primo della classe perché a lui piace studiare e non lo fa per i voti, riconosce il sacrificio dei genitori, i suoi voti sono una conseguenza. mentre Votini vuole essere il primo della classe, e studia per raggiungere uno status, ovvero i voti. Nobis: rappresenta la superbia, figlio di un nobile, magari nobiltà d'animo non ha nulla, come nell'episodio dove chiamo ‘straccione’ il figlio del fabbro ferraio il padre di Nobis gli impose di chiedere scusa e si scusò lo stesso in primis con il fabbro ferraio imponendo al maestro di mettere i due alunni vicino. Garrone: rappresenta la bontà, grande gigante buono che protegge più piccoli. Il figlio del fabbro ferraio: povero, il padre perde il lavoro e frustrato per quote il figlio che, nonostante ciò, cerca di fare i suoi compiti. figlio un giorno riesce a guadagnare la seconda medaglia dopo De Rossi, il direttore si complimenta con lui e con il p padre. in questo caso il figlio salva il padre, poiché il padre ritorna al lavoro dopo che ha visto i traguardi e sacrifici che ha fatto suo figlio. Stardi: già il nome rimanda all'essere testardo, anche se non gli piace andare a scuola è dotato di una grande volontà che lo porta a vincere anche medaglie. De Amicis con Stardi introduce il tema del carattere della stima nessuno nel mondo adulto magari nascondono nelle zone oscure dell'infanzia. questi due dati nel dialogo padre-figlio quando Enrico chiede al padre perché si intimorisce con Stardi nonostante non abbia una figura intimidatoria, il padre e risponde che Stardi a carattere che Enrico non ha ancora, e per questo si sente in soggezione e lo stima. TRAMA Enrico appartiene ad una famiglia di media estrazione sociale, vive a Torino e la storia è ambientata nell’800, pochi anni dopo l’unione dell’Italia. Enrico ama annotare con attenzione i dettagli sui compagni della terza elementare e sui professori, ricavandone un quadro della società ampio e variegato. Ognuno ha provenienza ed estrazione sociale diversa, ne derivano diversi tipi di lavoro, abbigliamento ed abitudini quotidiane. Tra i protagonisti principali ci sono Derossi, un ragazzo intelligente e sveglio, capace di controllare l'invidia dei compagni dovuta alla sua estrema bravura in tutte le materie; Garrone, l'esempio delragazzo buono e sincero, una spalla pertuttii più deboli, capace di insegnare la fierezza e l'onestà; e Franti, l'emblema dell’arroganza e della cattiveria anche in giovane età. Le storie sono raggruppate per mesi e, ogni mese, contiene una storia che descrive atti di gentilezza, patriottismo, coraggio, rispetto e amore. Le storie coprono un ampio spettro di emozioni umane: dalla gioia alla tristezza dell’anima, il coraggio, la rabbia, la purezza del cuore o la mancanza diesso. Perogni mese, da ottobre fino a luglio, viene raccontata una storia diversa. Ottobre: Il piccolo patriota padovano, racconta la storia di un patriota fiero della sua Nazione che rifiuta il denaro datogli da chi sparla dell'Italia. Novembre: La piccola vedetta lombarda racconta la storia di un drappello di cavalleggeri piemontesi che andavano verso la terra nemica. Durante il tragitto incontrano un ragazzino di 12 anni senza famiglia al quale l’ufficiale chiese di salire con lui sull’albero poiché non riusciva a vedere se all’orizzonte ci fossero gli austriaci. Salendo sull’albero il ragazzo venne colpito dal fuoco nemico e morì. Venne coperto conlabandiera tricolore e tutti gli italiani che passavano da lì, lo salutavano con riverenza erispetto. Dicembre: Il piccolo scrivano fiorentino narra la storia di Giulio, un bambino di 12 anni appartenente ad una famiglia molto grande. Il ragazzino decide di aiutare il padre che per tirare avanti faceva due lavori: di giorno l'impiegato delle strade ferrate e di notte il copista, ma essendo molto anziano si lamentava spesso di non riuscir più a vedere bene. Giulio che aveva una bella calligrafia decise di aiutare il padre di nascosto e, la notte, quando tutti andavano a dormire iniziò a fare parte del lavoro del padre. Ma Giulio era triste perchè dormiva male e poco, di giorno si addormentava spesso sul banco e il padre iniziò a rimproverarlo. Una notte il padre sentiun rumore, si alzò e lo vide chino sul libro a scrivere e capì tutto. Gli chiese perdono ed i due si abbracciarono. Gennaio: Il tamburino sardo narra le vicende di un reggimento di soldati italiani che, messi alle strette dagli austriaci, si rifugiano in una casetta. Gli austriaci continuano ad avanzare ed il comandante ordina a un tamburino quattordicenne di calarsi dal retro dove i nemici non vedevano, e correre fino a un capannone all’orizzonte dove stavano i rinforzi per dare l’allarme. Il tamburino esegue i comandi nonostante incespichi durante il tragitto einizi a zoppicare. Poco dopo cade di nuovo e si siede per riposare ma i soldati nemici sono vicinissimi e sta per arrendersi quando finalmente arrivano i rinforzi che salvano gli italiani. Il tamburino dovrà però amputare la gamba a causa degli sforzi a cui l'ha sottoposta. Febbraio: L'infermiere di Tata racconta la storia di Ciccillo, bambino napoletano che va alla ricerca del padre, emigrato in Francia per lavoro e che rientra a Napoli rassicurando la famiglia che sarebbe tornato a casa dopo un breve ricovero in ospedale. Ciccillo cerca il padre in ospedale e gli viene indicato un uomo in fin di vita che accudisce finchè non incontra il vero padre che sta uscendo dall’ospedale perché finalmente guarito. Marzo: Sangue romagnolo ha come protagonista Ferruccio che, rientrato tardi Guld. L'ambientazione del romanzo si trova nel Mar dei Caraibi, Tortuga, Maracaibo, metà XVII secolo. TRAMA Il romanzo è ambientato nel 600 nei mari caraibici. Inghilterra e Francia combattono contro la potenza degli spagnoli e iniziano ad inviare navi corsare in scorribanda per l'Oceano per derubare quelle nemiche e danneggiare così il commercio delle loro colonie. Già nel 1625 due navi gettano l'ancora davanti all'isola di San Cristoforo, dove icorsaria bordo si stabilirono. Ma una nave spagnola distrugge dopo cinque anni la loro base e i pochi che riescono a sopravvivere trovano un rifugio all'isola della Tortuga facendone la base di partenza per tutte le loro spedizioni. Gli abitanti diSanto Domingo però, vedendo che illoro commercio è in pericolo, dopo un attacco riescono a sconfiggerli e ad allontanarli. In seguito i bucanieri e i filibustieri riescono a far ritorno all'isola. Arrivaintanto aTortuga un nobile italiano circondato dal mistero, un certo Emilio signore di Ventimiglia, Valpenta e Roccabruna. Durante un assedio in Europa, nel corso della guerra fra Francia e Spagna, gli spagnoli ordinano a Wan Guld di tradire i superstiti italo-francesi rifugiatisiin una rocca. Questi riesce nel suo malvagio piano, ma uccide il fratello maggiore di Emilio, che, dopo essersi miracolosamente salvato dalla carneficina degli Spagnoli, per vendicarsi, lo insegue nei Caraibi dove lui e i suoi due fratelli diventano il Corsaro Nero, Rosso e Verde. Il romanzo ha inizio quando due filibustieri, Carmaux e Wan Stiller, vengono ripescati dalla "Folgore", la nave del Corsaro Nero. Una volta a bordo, idue raccontano alterribile comandante che suo fratello, Enrico di Ventimiglia conosciuto come il Corsaro Rosso, era stato impiccato nella piazza di Maracaibo per ordine di Wan Guld, governatore della città. E milio decide così di recarsi a Maracaibo per sottrarre il cadavere del fratello e, reclutati Carmaux e Wan Stiller, affida il comando della nave a Morgan, suo luogotenente. Dopo aver catturato una guardia spagnola e guadagnato l'aiuto di Moko, un africano eremita, i filibustieri giungono a Maracaibo. Dopo numerose avventure il Corsaro riesce a rapire la salma del fratello e a rimbarcarsi sulla Folgore dove, dopo aver celebrato il funerale del fratello, giura solennemente che sterminerà Wan Guld e tutta la sua famiglia. Sulla strada del ritorno per la Tortuga, i filibustieri assaltano una nave spagnola che trasporta una bionda fanciulla che si fa chiamare Honorata Willerman, duchessa di Weltrendrem, di cui Emilio si innamora, ricambiato. Dopo essersi imbattuti in un terribile uragano la nave giunge finalmente alla Tortuga. Qui il racconto s'interrompe e l'autore introduce una parentesi storica, citando le imprese di grandi filibustieri realmente esistiti e spiegando cosa siano la filibusteria e la bucaneria. Ha poiinizio il racconto della spedizione perassalire Maracaibo. La caccia diE milio lo porta, insieme a Carmaux, Wan Stiller, Moko e il soldato che avevano catturato poco tempo prima, promosso a guida del drappello, nella foresta vergine. Lì il gruppo incontrerà coguari e puzzole, vampiri, sabbie mobili e antropofagi. Giunti quasi alla meta, il soldato e Moko si fermano, mentre i tre filibustieri proseguono la caccia. Seguirà uno scontro con le forze di Wan Guld el'assalto a Gibraltar. Finite queste avventure pericolose, il Corsaro scoprirà che Honorata è in realtà la figlia di Wan Guld e, combattuto tra onore e amore, farà imbarcare la giovane su una scialuppa e l'abbandonerà in mare con enorme dolore. Il romanzo si conclude con Carmaux che dice alsuo amico Wan Stiller: «Guarda lassù! Il Corsaro Nero piange».
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