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Le Attività Economiche e i Sistemi Sociali: Istituzioni, Strutture e Operazioni, Sintesi del corso di Strategia d'impresa

MacroeconomiaMicroeconomiaMarketingOrganizzazione Aziendale

Una panoramica delle attività economiche svolte da gruppi sociali, chiamati istituzioni, e illustra come il lavoro è una condizione primaria di produzione. Vengono descritti i quattro gruppi sociali in cui si svolge l'attività economica: le famiglie, l'impresa, il sistema competitivo e le strategie di focalizzazione. le condizioni di produzione, le modalità che suscitano interessi economici primari, il concetto di sistema competitivo e i fattori critici di successo. Vengono inoltre introdotti i sistemi delle operazioni, le operazioni economiche esterne e interne, e le operazioni di rivelazione.

Cosa imparerai

  • Che cos'è un sistema competitivo e quali sono i fattori critici di successo?
  • Che cosa sono le istituzioni e come svolgono l'attività economica?
  • Che cosa sono le condizioni di produzione e come suscitano interessi economici primari?
  • Come il lavoro è una condizione primaria di produzione?
  • Che sono i quattro gruppi sociali in cui si svolge l'attività economica?

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 16/09/2021

gianmarco-di-furia
gianmarco-di-furia 🇮🇹

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Scarica Le Attività Economiche e i Sistemi Sociali: Istituzioni, Strutture e Operazioni e più Sintesi del corso in PDF di Strategia d'impresa solo su Docsity! G. AIROLDI-G. BRUNETTI-V. CODA, Corso di Economia aziendale, Il Mulino, Bologna, 2005 L’ATTIVITA’ ECONOMICA ® Cos’èl’attività economica? Le persone perseguono molteplici fini, i quali suscitano in queste dei bisogni. -L’esigenza di rispondere a un bisogno fa si che le persone si uniscono in organizzazioni o società umane. -L’attività economica è l’attività svolta da persone o gruppi di persone attraverso la quale ciascuno persegue il bene comune dei suoi membri come prodotto della cooperazione. -Questa può essere: di produzione o di consumo. -Qualunque attività, svolta da delle organizzazioni di persone, che ha come obbiettivo rispondere a un bisogno, lo fa tramite beni e servizi economici, ottenuti mediante lo svolgimento di attività complesse, che combinano risorse materiali e immateriali diverse. -Gran parte dell'attività economica è svolta da gruppi sociali che permettono o facilitano il raggiungimento di risultati e rispondo al bisogno di relazioni sociali. -I 4 gruppi sociali all’interno dei quali so svolge l’attività economica si chiamano istituti e sono: famiglie, imprese, Stato, istituti nonprofit -L'attività economica si manifesta principalmente nel lavoro: lavoro che è di persona intesa come parte di un istituto. OGGETTO DELL’ATTIVITA’ ACONOMICA ® Bisogni -L’attività economica è svolta per soddisfare i bisogni = senso di mancanza di un bene necessario agli scopi della vita che provoca insoddisfazione dovuta ad una mancanza. 1)DINAMICI, ovvero possono cambiare in base al tempo, luogo, processi di apprendimento 2) SUSCITATI da diversi fattori: sfera biologica o sociale/ esigente primarie o influenze esterne 3)siì dispongono a seconda di una GERARCHIA che dipende dalla necessità per la sopravvivenza/ disponibilità economica ® Beni Il soddisfacimento dei bisogni richiede la disponibilità di beni. -NON ECONOMICI: beni liberamenti disponibili in quantità e qualità più che sufficienti rispetto alle esigenti espresse per cui non c’è bisogno di attività economica per metterti a disposizione -ECONOMICI: utili per soddisfacimento dei bisogni r scarsi rispetto alle esigenti espresse. Necessitano dell’intervento umano per metterli a disposizione - Possiamo distinguerli: Beni primari Beni voluttuari= sono beni che soddisfano bisogni secondari Beni complementari: beni che si completano a vicenda Beni alternativi: sono beni che rispondono agli stessi bisogni in modalità diversa sono beni che hanno caratteristiche diverse rispetto da quelli di altre imprese Beni commodities: sono tutti quei beni sui quali io non posso intervenire Beni di consumo: acquistati per soddisfare un determinato bisogno senza subire trasformazioni Beni strumentali: utilizzati per produrre altri beni Beni ad uso singolo: cedono la loro attività totalmente in occasione di un impiego Beni durevoli: cedono la loro attività progressivamente in impieghi ripetuti Beni a consumo individuale: utilizzabili dal singolo Beni a consumo collettivo: l’atto del consumo è unico per diversi consumatori GLI ISTITUTI - LE AZIENDE L’attività economica si svolge negli istituti, dove avviene l’attività di produzione e di consumo dei beni economici. Le imprese sono istituti tipicamente economici, le famiglie e lo Stato presentano caratteri di natura sociale, etica, politica e religiosa. Negli istituti nonprofit in alcuni casi prevalgono contenuti economici, in altri contenuti sociali e politici. Si definisce azienda l’ordine strettamente economico degli istituti, ossia, l’insieme degli accadimenti economici disposti ad unità secondo proprie leggi. L’economia aziendale studia l’ordine delle aziende: l’azienda di consumo, di gestione patrimoniale, familiare, di produzione, l’azienda composta pubblica e l’azienda nonprofit. I vari istituti si distinguono per: le finalità dominati, il fine economico immediato, i portatori degli interessi economici istituzionali, di quelli non istituzionali ed i processi economici caratteristici. * Leaziende familiari di consumo e di gestione patrimoniale è l’istituto primario della società finalità dominanti sono di ordine sociale, etiche e religiose, fine economico immediato consiste nell’appagamento dei bisogni delle persone che la compongono. -Fini economici della famiglia: soddisfacimento degli interessi economici istituzionali. Rappresenta il soddisfacimento di attese economiche dei membri della famiglia. soddisfacimento degli interessi economici non istituzionali. Rientra anche il soddisfacimento di attese economiche dei non membri della famiglia La famiglia è un’azienda di consumo combinata con fattori lavoro e studio; il suo patrimonio è formato da beni di conferimento da eredità e da risparmio, i redditi derivano dal lavoro e dalla gestione patrimoniale, e partecipa al finanziamento delle produzioni e dei consumi degli istituti mediante il pagamento dei tributi. * Leaziendedi produzione un istituto con caratteri dominanti e finalità di tipo economico. fine economico immediato è la produzione di remunerazione; portatori degli interessi economici istituzionali sono i prestatori di lavoro ed i conferenti di capitale di rischio, cui sono destinate le remunerazioni prodotte dall'impresa, ovvero gli stipendi, le quote di utili, che diventano redditi e patrimoni della famiglia di cui i membri sono lavoratori e conferenti di capitale di risparmio. insieme tali soggetti configurano i portatori di interessi. Per l’istituto è essenziale un governo unitario poiché si muove in contesti dinamici, i contributi di tutti i soggetti devono essere combinati ed organizzati in modo che assicuri il perseguimento del bene comune, ed un solo organo ha la responsabilità delle ultime decisioni, ossia l’Unità del comando, cioè il governo. Bisognerà decidere a quali insiemi di soggetti assegnare il diritto e il dovere di governare . Per realizzare un governo d’istituto efficace occorre delineare il Soggetto d’istituto, ossia i soggetti ai quali assegnare il diritto-dovere di governare, il Fine d’Istituto, ossia esplicitare a quali finalità ed obiettivi debba ispirarsi l’azione del soggetto d’istituto, ed infine configurare la Struttura di Governo, ossia configurare gli organi e i meccanismi di governo che consentano un’efficace azione dei soggetti deputati a governare. L’assetto istituzionale è la configurazione dei portatori di interessi nei confronti dell’istituto, dei contributi che tali soggetti forniscono all’azienda, delle ricompense e dei benefici che ne ottengono, del soggetto d’istituto, dei fini istituzionali e delle strutture di governo che regolano in equilibrio dinamico di lungo periodo le relazioni tra i portatori di interessi, i contributi e le —ricompense.Le scelte in materia di soggetto di istituto e di strutture di governo sono determinanti per attivare rapporti costruttivi con tutti i portatori di interessi, ossia per assicurare la vita duratura all’istituto. * Isistemidiinteressi convergenti negli istituti — lo schema generale L'analisi degli assetti istituzionali consiste nell’individuare i portatori di interesse e vedere che rapporti hanno con l’istituto. Si può constatare che attorno a ciascun istituto si configura sempre una vasta gamma di interessi di varia natura: interessi economici, sociali, morali; i vari insiemi di interessi sono parzialmente in competizione tra di loro (il pieno soddisfacimento di alcuni può portare al sacrificio di altri); i contributi provenienti dai vari soggetti sono complementari, ma si possono manifestare anche parziali fungibilità; alcune relazioni sono assimilabili a “scambi” tra specifiche prestazioni reciproche, mentre in altri casi c’è asimmetria tra ciò che il soggetto dà e ciò che il soggetto riceve (es: destinatari degli interventi di beneficenza); le varie relazioni sono caratterizzate dai rapporti di forza. In particolare nelle relazioni di scambio economico è essenziale valutare i rapporti di forza contrattuale che essenzialmente dipendono da: dal grado di concentrazione della domanda e dell’offerta, dagli investimenti specifici eventualmente in atto, dall’asimmetria informativa tra le parti; molte delle attese dei soggetti in gioco sono attese implicite ossia non dichiarate, ma sottintese ai valori e alle consuetudini in essere. e Cla azione dell’impresa secondo: - L’ATTIVITA-DIMENZIONE -Settore primario — settore secondario — settore terziario -Microimprese (meno 10 dip. Volume d’affari o attivo patrimoniale meno 2 mln) Piccole imprese (10 massino 50 dip. V.a. 2mln a 10 mln) Medie imprese (50 massino 250 dip. V.a. da 10mln a 50mln o A.p. 10mln a 43 mln) Grandi imprese (più di 25° dip. V.a. più di 50mln o A.p. più di 43 mln) -SOGGETTO GIURIDICO Persone o insieme di persone che detengono il potere formale di governo dell’impresa. Conferenti o proprietari di capitale di rischio IMPRESA PRIVATA: proprietà di un soggetto giuridico privato che assume: il diritto e dovere di esercitare il governo. Il diritto di ricevere i risultati reddituali- IMPRESA PUBBLICA: proprietà di un soggetto pubblico. Orientata a interessi collettivi IMPRESA MISTA: impresa suddivisa tra soggetti privati e pubblici IMPRESA QUOTATA: una parte del capitale di rischio è soggetta a sistematica compravendita sul mercato -FORMA GIURIDICA veste legale secondo cui l’impresa svolge l’attività e che determina gli adempimenti amministrativi, fiscali, contabili e il tipo di responsabilità verso terzi: IMPRESA INDIVIDUALE: il singolo imprenditore è l’unico responsabile della gestione IMPRESA COLLETTIVA: due o più persone si accordano per svolgere insieme l’attivià economica e conferiscono beni e servizi a tal fine -ESTENSIONE DELL’ ATTIVIA’ Ampliamento del numero e dell’articolazione delle attività svolte: MONO-BUSINESS / MULTI-BUSINESS e modello della formula competitiva aiuta a indirizzare le scelte di configurazione del sistema prodotto. Pone in relazione 3 macro- variabili: -sistema prodotto: insieme unitario di beni e di condizioni di scambio avvinti a sistema da relazioni di interdipendenza -sistema competitivo: ambiente esterno entro cui l]0imoresa opera e si confronta -strutture e risorse aziendale: insieme delle condizioni fisiche, patrimoniali, personali, relazionali ed organizzative di cui l'impresa dispone per rispondere alle attese dei clienti e per fronteggiare le mosse dei concorrenti Il sistema prodotto deve essere progettato coerente con il sistema competitivo e con le strutture e risorse aziendali. ® L’impresa deve -comprendere quali sono i fattori critici di successo -configurare un SP che risponde alle attese dei clienti e che abbia vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti -sviluppare strutture e risorse che contengono competenze distintive in modo tale che difficilmente possano essere imitate e che il prodotto sia efficace. SISTEMA PRODOTTO - vantaggio competitivo Un insieme unitario di beni e di condizioni di scambio avvinti a sistema da relazioni di interdipendenza, in particolare di complementarità. (dalla sua progettazione dipendono in larga misura i componenti negativi e positivi del reddito, occorre perciò trovare una buona combinazione tra le variabili che lo compongono) e Cos'è? l’oggetto attraverso cui l'impresa ricerca il consenso del cliente L’arma utilizzata per combattere la concorrenza e Elementi fondamentali 1. Caratteristiche materiali e gamma dei beni offerti: si distinguono in attributi fisici- tecnico funzionali-estetici 2. Servizi collegati: servizi pre/post vendita 3. Caratteristiche immateriali: comprendono l’immagine, la reputazione e la marca 4. Il prezzo e le altre condizioni contrattuali: in termini di sconti, modalità di pagamento e consegna, garanzie ® Vantaggio competitivo è l’insieme degli elementi che distinguono il sistema di prodotto di una determina azienda da quello dei concorrenti e che lo rendono preferibile. -Esistono 2 tipi fondamentali di vantaggio competitivo A) il vantaggio di differenziazione: l’offerta di in SP diverso e migliore, rispetto a quello della concorrenza, in uno o più aspetti. Si realizza anche quando il SP possiede caratteristiche che gli altri sistemi concorrenti non hanno, o quando è unico ES: eccellenza intrinseca dei materiali e delle lavorazioni, efficienza nei consumi degli input, elevato contenuto di moda, alto livello stilistico ed artistico B) il vantaggio di costo: quando il sistema di prodotto si caratterizza, grazie a costi di produzione e distribuzione particolarmente bassi, per un prezzo inferiore a quello dei prodotti concorrenti. -3 strategie competitive diverse 1) strategie di leadership di costo: offerta di un prodotto a un prezzo significativamente inferiore rispetto a quello dei concorrenti. Il leader domina un mercato ampio con i costi, e quindi prezzi, più bassi di tutta la concorrenza ed offre un SP singolo concorrenti), ma è allargata ad altre quattro classi di soggetti: 1.Clienti: imprese di distribuzione e utilizzatori finali 2.Fornitori 3.Potenziali entranti: imprese che potrebbero entrare nel settore 4.Produttori di beni sostitutivi: imprese che offrono beni succedanei a quelli prodotti dall'impresa di riferimento -le 5 forze di Porter esercitate sulle imprese di un settore da ciascuna delle cinque classi di attori: ogni uno di questi soggetti esercita una forza che va a cambiare il mio comportamento. Maggiore è l'intensità delle forze, tanto più difficile è il conseguimento di soddisfacenti livelli di redditività a) Rivalità tra i concorrenti: è tanto più accesa quanto più il settore è frammentato, i prodotti sono indifferenziati, i costi fissi sono elevati, esistono elevate barriere all'uscita, ecc. Pertanto, elevata rivalità implica forti pressioni sui risultati reddituali e in particolare sui prezzi. b) Potere contrattuale dei fornitori: elevato se il loro settore è più concentrato di quello della concorrenza, se i beni offerti sono specifici ovvero difficilmente sostituibili ecc. c) Potere contrattuale dei clienti: è funzione di due elementi che sono la forza negoziale e la sensibilità al prezzo d) Minacce dinuove entrare: costituiscono un freno alla redditività del settore. Dipendono dalla solidità delle barriere all'entrata, quali: il fabbisogno di capitale, le economie di scala, i vantaggi di costo assoluti, la differenziazione di prodotto, l'accesso ai canali distributivi, le politiche pubbliche, i rischi di ritorsioni da parte dei concorrenti del settore. e) Minaccia di prodotti sostitutivi: la presenza di beni sostitutivi implica una maggior sensibilità della domanda al prezzo. la propensione del cliente a sostituire i prodotti acquistati con altri dipende dal rapporto prezzo/prestazione dei sostituti. STRUTTURE E RISORSE — competenze distintive Pilastri essenziali per la strategia di impresa Per poter offrire un SP con un vantaggio competitivo coerente con i fattori critici di successo occorre poter disporre di strutture e risorse adeguate a generare valore tra i business. ® Strutture e risorse Condizioni di varia natura che comprendono condizioni fisiche, patrimoniali, personali, relazioni e organizzazioni, a disposizione dell’impresa, utilizzati nello svolgimento dell’attività economica. ® Teoria delle risorse Guarda l’impresa come un insieme di risorse. Si basa sulla capacità di valorizzare e comprendere il valore delle risorse di cui disponiamo. Secondo questa teoria: Ogni impresa differente dalle altre perché possiede un insieme originale di risorse. Molte di queste risorse richiedono un pungo periodo per essere sviluppate/accumulate. La scelta di una strategia di un’azienda è condizionata da: disponibilità di risorse velocita di acquisto/accumulazione di nuove risorse ® Le risorse posso essere divise in due grandi categorie: -tangibili: sono le più semplici da identificare. Risorse che hanno un’espressione fisica. Fisicamente riconoscibili zintangibili: risorse non fisicamente tangibili: 1. capitale umano: tutti quegli elementi riconducibili alla capacità delle persone che lavorano nell’organizzazione(motivazione-competenze-cultura) 2. capitale organizzativo: tutti quegli elementi che mi aiutano a definire la struttura organizzativa della mia azienda (innovazione e sviluppo processi) 3. capitale relazionale: l’insieme di tutti i legami che l’impresa costituisce con l’abilmente di riferimento (clienti fornitori investitori network) * capire il valore di una risorsa vuol dire capire qual è il grado di strategicità delle risorse: capacità delle risorse di generale un valore per l’impresa. Questa capacità di valutare le risorse e collegata a 2 elementi: 1)CARATTERISTICHE PROPRIE. 1. livello: caratteristiche intrinseche delle risorse: come la risorsa può esprime il proprio valore. Disponibilità breve/lungo perido — Durata limitata/illimitata Deterioramento nofsi - Applicabilità — specifica/molteplice 2)COMBINAZIONE DI RISORSE 2. Livello: quanto possono contribuire a generale valore le risorse: 1. domanda: quanto è fondamentale per rispondere al bisogno del consumatore. - scarsa: difficile da reperire - rilevanza importante per il mio consumatore 2. inimitabilità: quanto è facile/difficile da imitare la mia risorsa dal mio concorrente - Replicabilità da quanto sia facile copiarla — trasferibilità da quanto sia facile trasferire la risorsa — durabilità quanto dura nel tempo 3..appropriabilità: quanta capacità ha l’impresa di appropriarsi della rendita generata - Si basa proprietà intellettuale brevetti — potere contrattuale — integrazione quanto quella risorsa è integrale nei mei miei processi * Dobbiamo capire come esprimono valore, se rispetto al business o rispetto alla singola attività ® Competenze dì ve Sono quelle capacità dell’impresa di combinare le risorse e di creare dei sistemi di coordinamento tra le risorse. CAPACITA E COMPETENZA Dobbiamo ottenere le risorse che esprimono maggior valore ed essere più bravi ad usare queste risorse ® Risorse competenze, vantaggio competitivo 1. identificare e classificare le risorse aziendali 2. identificare le competenze aziendali 3. valutare la cotenziale rendita di risorse e competenze 4. selezionare la strategia che meglio strutta risorse e competenze 5. identificare il Cap di risorse e le possibilità di colmarlo COMBINAZIONI ECONOMICHE ® le combinazioni economiche/operazioni economiche dell’ azienda Le combinazioni economiche sono parte del sistema degli accadimenti, ossia l’insieme delle azioni e dei fenomeni (economici o non economici) che si manifestano nell’azienda e nel suo ambiente. Una speciale categoria di accadimenti è il sistema delle operazioni, sistema delle attività svolte dalle persone che compongono l'organismo personale d’azienda e hanno dimensione economica. si riferiscono alle: attività produttive - attività di consumo. Per poter capire l’economia degli istituti è essenziale saper analizzare l’articolazione (ossia la struttura) delle combinazioni economiche che in essi si svolgono. Combinazioni/operazioni economico all’interno di un’impresa si dividono: - operazioni economiche esterne: sono quelle attività che si svolgono necessariamente in relazione con soggetti esterni dell’organizzazione (acquisto materie prime, relazioni con il pubblico, giornali ecc) NEGOZZAZIONI/ALTRE OPERAZIONI - operazioni economiche interne: sono tutte quelle attività che iniziano e si concludono all’interno dell’organizzazione (la divisione di operazioni economiche interne ed esterne dipende dall’attività che l’impresa svolge) ® Operazioni economiche interne: Sono tutte quelle attività svolte dalle persone, che noi possiamo classificare o come: - Coordinazioni parziali/Funzioni: insiemi di attività che si caratterizzano perché hanno un’attiva/obbiettivo comune e da un insieme di capacità prefiche (funzione acquisto, funzione di analisi di nuovi prodotti) - Combinazioni parziali/Business: sono sottoinsieme di attività che sono tra loro collegati per una specifica combinazione prodotto/mercato (APPLE: iphone ,imac, arre di business) * operazioni economiche estern 3)Gestione Patrimoniale: si occupa di gestire tutte quelle risorse finanziare ed economiche in eccesso rispetto al fabbisogno della gestione caratteristica. (risorse in più o non utili) L’investimento può consistere, nell’acquisto di titoli di Stato o di azioni di altre imprese. Le negoziazioni tipiche sono: a) negoziazioni di capitale di rischio,se si decide di comprare azioni di imprese per un guadagno/perdita proporzionale al loro reddito; b) negoziazioni di capitale di prestito, se si decide di investire in titoli di Stato; c) negoziazioni di beni privati, se l’investimento consiste nell’acquisto di beni da reddito e da rivalutazione (immobili, opere d’arte..) -GESTISCE IL VALORE CHE DERIVA DALLA MIA GESTIONE CARATTERISTICA- 4) Gestione Assicurativa consiste nella copertura dei rischi d'impresa mediante la sottoscrizione di contratti di assicurazione. Le negoziazioni tipiche sono le negoziazioni di rischi specifici, o anche “contratti di assicurazione”, volte a coprire in forme varie i danni derivanti da possibili eventi negativi nell’ambito della gestione caratteristica, della gestiona patrimoniale e di aspetti speciali della gestione tributaria. -FA SI CHE RIDUCO AL MINIMO I RISCHI COLLEGATI ALLA GESTIONE CARATTERISTICA- 5)Gestione Tributaria consiste nella liquidazione e nel pagamento di una vasta gamma di tributi che le imprese corrispondono allo Stato (e ad altri enti pubblici) a fronte dei beni pubblici ricevuti. -MI PERMETTE DI ESSERE IN REGOLA- ® Gestione organizzativa Le operazioni di organizzazione comprendono attività riconducibili alla progettazione dell’assetto organizzativo dell’impresa e alla gestione dei prestatori di lavoro. La progettazione dell’assetto organizzativo consiste nella progettazione della struttura organizzativa dell’impresa, mentre la gestione dei prestatori di lavoro consiste nell” attuazione dei sistemi operativi di gestione dl che si sostanziano in contratti che l’impresa stipula coni prestatori di lavoro. ® Operazione di rivelazione Le operazioni di rilevazione sono svolte dalle imprese per predisporre dati e informazioni destinati alle persone che operano all’interno dell’impresa e che devono prendere le decisioni nelle varie aree funzionali (acquisti, produzione, vendita..) e ai vari livelli di responsabilità (operativo, direttivo, di governo economico) e alle persone e istituti che portano interessi nei confronti dell’impresa e che necessitano di info per decidere come attivare e sviluppare i rapporti con l’impresa (si tratta di fornitori, clienti, finanziatori, prestatori di lavoro, lo Stato). Le operazioni di rilevazione sono essenzialmente operazioni di raccolta, elaborazione, rappresentazione, conservazione e diffusione dei dati e di info. Una particolare categoria, connessa all'operazione di rilevazione ma da considerarsi a sé è l’operazione di rivalutazione, ovvero si tratta di operazioni che riguardano la variazione di valori componenti il capitale di funzionamento dell’azienda. ECONOMICITA’ Il principio di economicità si può intendere in due modi: * Siha equilibrio istituzionale quando tutti i membri del soggetto di istituto condividono i valori e gli obiettivi che ispirano la vita dell’istituto, le sue strutture e modalità di governo, le logiche organizzative, ricevono ricompense e benefici giudicati equi rispetto ai contributi forniti. L'equilibrio istituzionale è di lungo periodo ed è caratterizzato da: -durabilità: le persone che partecipano alla vita degli istituti si attendono che l’istituto perduri nel tempo; continuità le persone che partecipano alla vita degli istituti si attendono che l’istituto perduri nel tempo; gli istituti nel tempo accumulano patrimoni di relazioni e di competenze che sono relativamente indipendenti dalle persone -autonomia libertà di scegliere i propri fini e le proprie modalità di governo * Sihaequilibrio economico, ossia economicità, quando l’istituto nel suo insieme è in grado di attrarre risorse sufficienti per rimunerare tutte le condizioni di produzione e di consumo utilizzate per svolgere le proprie combinazioni economiche. [equilibri i è la capacità dell’istituto di operare senza accumulare perdite] L'equilibrio istituzionale ed l'equilibrio economico sono interconnessi, ma non sincroni. In quanto condizione di vita degli istituti, l’economicità è contemporaneamente un principio ed un obiettivo fondamentale di buon governo degli istituti. - Ifinie le condizioni di svolgimento delle aziende Il principio di economicità si declina in due forme complementari: come perseguimento di fini economici istituzionali: (equilibrio istituzionale) - per le imprese: rimunerazioni monetarie e di altra specie per i prestatori di lavoro e per i conferenti di capitale di rischio; - per le famiglie: appagamento dei bisogni delle persone che le compongono; - per lo stato: appagamento dei bisogni di beni pubblici dei cittadini e remunerazione dei prestatori di lavoro; - per gli istituti nonprofit: appagamento dei bisogni di varie categorie di associati e fruitori e remunerazione dei prestatori di lavoro. come rispetto simultaneo di un insieme di condizioni di svolgimento dell’attività economica (equilibrio economico) Nelle imprese tale principio si declina in quattro condizioni fondamentali da rispettare: - equilibrio reddituale - efficienza e flessibilità - congruità delle remunerazioni - equilibrio monetario * L’equilibrio reddituale L'equilibrio reddituale (equilibrio tra componenti positivi e negativi di reddito) esprime l’attitudine della gestione di rimunerare, con i componenti positivi di reddito, alle condizioni di mercato, tutti i fattori produttivi compresi il capitale di prestito ed il capitale di rischio. Esso deve essere valutato in funzione: - del tempo a cui riferire l’equilibrio: fa riferimento all’anno solare. E’ impossibile che, affinché l’azienda possa riuscire duratura, tale equilibrio debba essere di lungo periodo. Una cosa, infatti, è riferirsi ad un'azienda manifatturiera che si caratterizza per cicli brevi, cosa ben diversa è l’azienda che produce commesse che per essere realizzate hanno bisogno di molti anni. Nel primo caso l’equilibrio reddituale di lungo deve manifestarsi come successione continua di equilibri tra ricavi e costi per periodi brevi, anno per anno, nel secondo caso, invece, l’equilibrio reddituale verrà accertato prendendo in esame la successione di equilibri tra ricavi e costi che si realizzano per le varie commesse poliennali in svolgimento. Può anche succedere che un’azienda presenti un equilibrio in breve, mentre non altrettanto avviene per il lungo periodo. Nel caso che all’equilibrio di lungo periodo non si accompagni quello di breve l’azienda corre il pericolo di cessare se non trova finanziatori disposti ad assumere rilevanti rischi fornendo i necessari volumi di capitale di rischio e di capitale di prestito; - ddell’oggetto di riferimento: l'equilibrio reddituale può fare riferimento non solo ad una singola azienda ma anche a un, gruppo aziendale. Nel primo caso di parla di equilibrio aziendale, nel secondo di equilibrio super aziendale o di gruppo. L'equilibrio reddituale di un gruppo può essere inteso come quello per cui l’azienda si dice “economica in funzione del gruppo” —poiché solo entro il gruppo essa può essere autosufficiente- o quello per cui l’azienda si dice “economica in funzione del gruppo” quando pur, non conseguendo l’equilibrio reddituale, viene mantenuta in vita perché offre opportunità o vantaggi alle altre aziende del gruppo. ® L’efficienza, le rendite monopolistiche e le economie esterne, la flessibilità Per rispettare il fatto che l’azienda si svolge secondo economicità ci vuole il mantenimento di un livello accettabile di efficienza, espressa in termini di rendimento fisico-tecnico dei processi produttivi. In generale, per efficienza s'intende la relazione che intercorre tra risultati conseguiti e mezzi Configurazione degli organi aziendali e degli insiemi di compiti e responsabilità loro assegnati_ Progettare la struttura organizzativa di base significa decidere quali unità organizzative attivare, quali compiti attribuire a ogni unità organizzativa e come collegare le varie unità in una struttura gerarchica. -Progettare la struttura organizzativa delle singole unità significa definire le mansioni e responsabilità delle singole persone e dei gruppi che formano le unità organizzative elementari 2) distribuzione delle autorità 3) sistemi operativi Regole, programmi e procedure che guidano il comportamento delle persone 21 sistemi operativi di pianificazione. strategica producono idee,orientamento,visioni politiche,strategie che fanno da quadro di riferimento per tutte le persone operanti nell'impresa 21 sistemi di programmazione e controllo definiscono gli obiettivi di breve periodo di ogni unità organizzativa e in corrispondenza assegnano le adeguate risorse ad ogni unità 21 sistemi di gestione del personale sono le decisioni di quante persone includere nell’organismo personale e quante assegnarne a ogni unità e quali profili assumere 21 sistemi informati; raccolgono, producono, immagazzinano ed elaborano le informazioni che alimentano i processi decisionali In pratica, progettando l’assetto organizzativo si decide: — quante persone, e con quali caratteristiche, fare lavorare nell’impresa — quali insiemi di compiti ogni persona deve svolgere ... — ...con quali obiettivi, secondo quali modalità e con quali risorse — come ogni persona deve essere retribuita — quali percorsi professionali le persone possono o devono compiere in relazione al variare delle combinazioni economiche dell’azienda e LASTRUTTURA ORGANIZZATIVA Struttura organizzativa fa riferimento al processo di progettazione della struttura cioè la definizione dell’insieme complessivo di compiti che devono essere svolti dall’ ‘organismo. Il concetto di chiarisce consolidando 3 aspetti: -Esso si riferisce alla scelta del criterio di divisione del lavoro, la gerarchia con cui vengono aggregate le varie unità organizzative, le mansioni che vengono assegnate. -Gli output formali del processo di progettazione della struttura organizzativa, quali: un elenco di unità organizzative, un elenco di insiemi di compiti assegnati a ciascuna unità, un insieme di relazioni gerarchiche che collega le varie attività. Questi tre costituiscono la struttura organizzativa formale. -Essa definisce i ruoli ufficiali in quanto esplicita per ogni posizione dei comportamenti attesi in tal senso può essere anche detta sistema di ruoli ufficiali. Per le imprese la progettazione delle strutture come già detto consiste nella scelta di una delle seguenti 4 forme di base. Scleglire la struttura organizzativa significa scegliere i criteri di divisione del valoro tra le varie unità e persone e coordinare le attività svolte dalle varie unità e persone: 1. struttura funzionale pura: pensiamo ad un’impresa di medie dimensioni con combinazioni produttive relativamente semplici, le coordinazioni parziali di trasformazioni tecnica, commercializzazione, ricerca e sviluppo, danno luogo ad un solo prodotto destinato ad un solo mercato. In una situazione del genere il lavoro è divisibile solo secondo un criterio: quello delle coordinazioni parziali. Non è divisibile né per prodotti né per mercati, ve n’è uno soltanto! Quindi si parla di struttura funzionale pura quando il lavoro delle persone si articolata per funzioni cioè, per divisione del lavoro secondo il criterio dell’omogeneità delle tecniche caratteristiche di ciascuna coordinazione parziale. 2. struttura divisionale pura: pensiamo a un’azienda con combinazioni produttive articolate in combinazioni parziali corrispondenti a linee di prodotto A ,B,,C. ciascuna linea di prodotto destinata ad uno specifico mercato. Qui possiamo usare 2 metodi di divisone del lavoro, la divisone per funzioni, oppure divisione del lavoro per prodotti. Se usiamo il primo criterio avremo struttura funzionale in cui ogni funzione tratta le tre combinazioni prodotto-mercati. Secondo criterio si ottiene una struttura detta divisionale pura che si ritiene opportuna quando le varie combinazioni produttive sono molto disomogenee tra loro. In questa struttura, ciascuna direzione di divisione è responsabile del risultato residuale reddituale della combinazione corrispondente. 3. Struttura funzionale: le funzioni sono organizzate per compiti simili. Sono generalmente preferite quanto la centralizzazione porta significativi: risparmi di costo- specializzazione 4. struttura elementare: per aziende molto piccole di addotta una struttura elementare in cui la funzione di un governo economico e la funzione di direzione sono svolte da un unico organo di direzione generale. 5. strutture matriciali e miste: è raro che le combinazioni economiche siano perfettamente omogenee o completamente disomogenee, spesso vi sono situazioni intermedie in cui servono strutture matriciali o miste. Si pensi a un’impresa con più linee di prodotto A,B,C tra loro però legate da alcune relazioni di interdipendenza, comunanza e conoscenze di complementarietà di risorse nelle varie coordinazioni parziali t,c,r. Sono possibili due strutture: una funzione pura ad una divisionale pura. Se l’analisi porta a concludere che tutte le funzioni devono essere centralizzate allora adotteremo una struttura funzionale pura, mente considerazioni a favore di separazione delle funzioni fanno pensare a una struttura divisionale. Data l’ipotesi di partenza secondo la quali si hanno più prodotti ma collegati, risulta per definizione che le due alternative pure non sono soddisfacenti e quindi bisogna adottare strutture intermedie: queste sono distinguibili in due classi. Strutture miste e strutture bidimensionali. ® STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI SINGOLE UNITA’ Definisce i gruppi sociali formali interni all’organizzazione e le mansioni e le responsabilità dei singoli. Devo tener conto del fatto che l’organismo personale è: E’ l’insieme unitario delle persone che con il loro lavoro contribuiscono alla vita dell’azienda. E’ un complesso dinamico che varia le dimensioni e la composizione al variare delle combinazioni economiche de gli assetti organizzativo e tecnico. Deve essere flessibile ossia adattabile alle variazioni degli altri elementi della struttura aziendale. Si analizza in due aspetti complementari: - Le variabili individuali (le caratteristiche delle singole persone L'organismo personale di un'azienda è innanzitutto qualificato dalle caratteristiche delle persone che lo compongono, ossia dalle variabili individuali. Queste sono riconducibili a tre grandi categorie: 1. le competenze professionali che si dividono in: - conoscenze e capacità tecniche (contabilità, elettronica, marketing, ecc.) - conoscenze e capacità relazionali (leadership, lavoro in gruppo, comunicazione, ecc.) 2. i valori, analizzati in termini di convinzioni e di credenze in merito all’attività economica: il lavoro, la distribuzione gerarchica dell'autorità, l'efficienza e il cambiamento. 3. i bisogni in generale (ovvero percezioni di carenza di date condizioni) e, in particolare, i bisogni che si soddisfano mediante la partecipazione all'azienda in qualità dei prestatori di lavoro. - Le variabili sociali 1’ (intensità e la qualità delle relazioni tra le persone) L'organismo personale di ogni azienda è sempre fortemente caratterizzato, oltre che dalle variabili individuali, dalle variabili sociali, ossia dall'intensità e dalla qualità delle relazioni interpersonali che connettono le persone in gruppi sociali. Si tratta di relazioni positive (coesione interna ai gruppi, cooperazione tra gruppi) e negative (conflitto tra gruppi) che si instaurano tra le persone. La cooperazione e la coesione sono essenziali per il buon funzionamento delle organizzazioni e dipendono anche dalla condivisione di valori comuni, ovvero la cultura. Tre condizioni sono particolarmente importanti per attivare coesione e collaborazione tra i membri di un gruppo: 1. far si che le persone abbiano valori condivisi o almeno compatibili; 2. assicurarsi che in ogni gruppo ci sia un leader forte (e uno solo); 3. adottare “incentivi” che premino anche i risultati del gruppo. SCELTE DI STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLE SINGOLE UNITA’: BISOGNI Divisione del lavoro significa quindi assegnare i compiti, vi sono 3 logiche con cui avviene;
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