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Corso di sicurezza di laboratorio, Dispense di Impianti Industriali e Sicurezza sul lavoro

La dispensa è inerente agli argomenti trattati nel corso di sicurezza

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 02/11/2021

simone-vecchi
simone-vecchi 🇮🇹

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Scarica Corso di sicurezza di laboratorio e più Dispense in PDF di Impianti Industriali e Sicurezza sul lavoro solo su Docsity! CORSO DI SICUREZZA NELL'AMBIENTE DI LAVORO Lavoro: è l’impiego di energie fisiche e psichiche volto alla produzione di beni o servizi. Può essere causa di patologie (anche la sua mancanza lo è). Nasce così la Medicina del lavoro a tutela del lavoratore, che si basa su identificazione, cura e prevenzione delle malattie causate dal lavoro: 1) studio e valutazione dei rischi (tutto ciò che è nocivo alla salute) presenti negli ambienti di lavoro e dei loro effetti sulla salute dei lavoratori 2) sorveglianza sanitaria periodica 3) diagnosi e cura precoce delle malattie del lavoro 4) partecipazione alla programmazione delle misure preventive Storia della medicina del lavoro: la paternità della medicina del lavoro è attribuita a Bernardino Ramazzini (1700) poiché fu il primo medico a scrivere un trattato che ipotizzava e descriveva i nessi causali tra lavoro e patologia, il De Morbis Artificum Diatriba. -Malattia dei pulitori di fogna: Ramazzini notò che davanti alle chiese della sua città natale, Modena, vi erano numerosi mendicanti ciechi, solitamente tutti di giovane età e buona salute generale. Essendo la cecità in giovane età inattesa Ramazzini cerca un nesso causale, che ritrova nella loro professione di svuotamento di pozzi neri. Anche i sintomi erano comuni, come la fotofobia e bruciore congiuntivale intenso. Ipotizza anche che il tutto era causato da sostanze volatili acide che poi alteravano la vista del pulitore di fogna. Metodo di Ramazzini: Osservare degli eventi inusuali (sentinella) > formulare l’ipotesi circa l’esistenza di un nesso causale tra lavoro e malattia è trovare conferma mediante l'estensione dell'indagine a più soggetti MALATTIA “> EVENTO CAUSALE DEL DANNO (LAVORO) è CAUSA All'epoca il medico faceva delle domande di prassi, dette Ippocratiche, per inquadrare la situazione e farsi un’idea sui sintomi del paziente: Cosa mangi? Di cosa soffri? Da quanto? ... Ramazzini è il primo medico a fare oggetto di trattazione sistematica le malattie legate al lavoro e di fatti aggiunge alle domande ippocratiche la domanda “che lavoro fai? “, riuscendo a definire 60 diverse categorie di lavoratori a cui si associano patologie derivanti dall’attività. Ipotizza la prevenzione per categorie di lavoratori, sostenendo che la prevenzione è meglio della cura e consigliando ad esempio indumenti protettivi come maschere, guanti e gambali ai minatori (per le polveri e le eventuali ferite che potevano infliggersi). Percival Pott: un altro medico a seguire il metodo e l'approccio di Ramazzini fu l'inglese Percival Pott, che stabilì il nesso causale tra il tumore allo scroto e il lavoro di spazzacamino, ovvero la fuliggine. Dopo che Pott stabilisce questo nesso viene creata ed emanata la prima norma di prevenzione applicata alla tutela della salute dei lavoratori: Chimney Sweep Act (1788). Non a caso tutta la prevenzione fino a fine 800° si è basata sul sapere epidemiologico, quindi sulla comparsa di manifestazioni cliniche e sulla sua cura e prevenzione. Sul finire dell’800 l’industrializzazione caratterizza città come Milano, i lavoratori nella maggior parte dei casi cominciano senza delle norme preventive a loro tutela e di conseguenza cominciano a presentarsi diverse patologie e diversi infortuni legati a particolari mansioni. Questa emergenza sociale si traduce con la costruzione della prima clinica del lavoro di Milano “Luigi Devoto” (1910), che come pilastri si pone: -Studiare le cause delle malattie professionali > RICERCA -Diffonderne la loro conoscenza + FORMAZIONE -Ospitare a scopo diagnostico e terapeutico lavoratori con patologie + DIAGNOSI E CURA -Controllare periodicamente lo stato dei lavoratori, soprattutto i più soggetti > PREVENZIONE SVILUPPO NORMATIVO IN ITALIA: -1955: D.P.R. 547/55 prevenzione tecnica degli incidenti: identifica l'esposizione a rischi derivanti da uso e manutenzione di ambienti, macchinari, prodotti, sostanze, attrezzature e dispositivi di sicurezza. -1956: D.P.R. 303/56 prevenzione primaria del rischio presunto: viene creata una tabella delle lavorazioni per le quali vige l'obbligo di visite mediche preventive e periodiche: -piombo, leghe e composti -cromo, leghe e composti «rumori -polvere di cotone, lino, canapa e juta -arsenico -catrame -passaggio dall’approccio epidemiologico a quello preventivo: CAUSA (sostanza chimica) > ATTIVITA’ LAVORATIVA --sorveglianza sanitaria > EFFETTO -la sorveglianza sanitaria viene definita prevenzione secondaria, che non interviene sulla causa ma direttamente sull’effetto, ovvero già con malattie o sintomi in corso. -Negli anni 70’, dopo il boom economico, il quadro dell’ambiente lavorativo in Italia risulta poco tutelante dal punto di vista normativo, nei confronti del lavoratore. La situazione fu causata dalla scarsa conoscenza e consapevolezza verso i rischi per la salute nell'ambiente di lavoro, che espose quindi i lavoratori ad alte esposizioni verso agenti pericolosi. -Malattie professionali degli anni 70’: Blood pressure Tobacco Alcohol Cholesterol Ovemeight Low fruit and vegetable intake Physical inactiviy Environmental risks Occupational risks illicit drugs DALYS % -Fattori di rischio individuali: -predisposizione congenita o acquisita -stile di vita -Fattori di rischio sociali: -ambiente di vita -ambiente di lavoro -Rischi nell'ambiente di lavoro: sono fattori o agenti di tipo chimico (amianto), biologico (agenti patogeni), fisico (radiazioni), ergonomico-psicosociale (postura, vista, stress) e infortunistico (danni accidentali) potenzialmente dannosi per la salute del lavoratore -Pericolosità: proprietà intrinseca di un agente di rischio di causare danno -Rischio (R): probabilità che si determini un danno a seguito di un’esposizione (E) ad un agente di rischio o pericolo (P) R=PXxE «Interventi di prevenzione finalizzati alla tutela della salute: ® Fattori individuali: individuazione dei soggetti ipersensibili -educazione sanitaria * Fattorisociali: risanamento degli ambienti di vita risanamento degli ambienti di lavoro -Concetto di salute secondo l'OMS: La salute viene inizialmente definita come “assenza di malattia” con l’implementazione successiva “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”. In ultima analisi si approfondisce il concetto di salute inteso come rapporto persona- ambiente e viene definita come “condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico, dell'individuo dinamicamente integrato nel suo ambiente naturale e sociale”. SANITA’ DELL'ORGANISMO > SALUTE DELLA PERSONA > SALUTE PERSONA/AMBIENTE -Il concetto di salute “IN TRE DIMENSIONI”: salute fisica (come sta il mio corpo?), salute psichica e relazionale (come sto con me stesso e con gli altri?) e la salute sociale (com'è l’ambiente che mi circonda?). Il livello complessivo di salute non è rappresentato dalla semplice somma di queste dimensioni, quanto piuttosto dal loro equilibrio. -Concetto di prevenzione: prevenire significa agire prima che un evento indesiderato si verifichi, modificando il suo corso. In medicina del lavoro la prevenzione è rappresentata da quelle disposizioni adottate in tutte le fasi dell'attività lavorativa per ridurre ed eliminare i rischi presenti negli ambienti di lavoro, nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell'ambiente. In base alla fase in cui la prevenzione interviene si definiscono: * Prevenzione primaria: -Valutazione del rischio per ridurre ed eliminare i fattori di rischio negli ambienti di lavoro mediante il ciclo di Deming (Identificare i pericoli > Eliminarli o Ridurli > Controllare l'efficacia della prevenzione +Definire azioni conseguenti) -Identificazione soggetti suscettibili durante la visita di idoneità preassuntivataverativa da parte del medico competente * Prevenzione secondaria: -E' rivolta a ricercare nella popolazione quegli individui in cui è già in atto un processo morboso non ancora reso evidente (cioè in fase pre-clinica) -Il suo obiettivo è quello di scoprire la malattia ancora priva di sintomi, al fine di arrestare tempestivamente l’evoluzione del processo morboso. Lo strumento usato nella prevenzione secondaria della popolazione è lo screening (che individua la malattia in fase precoce e reversibile, che dà quindi un fastidio contenuto al paziente), molto vantaggioso anche a livello economico rispetto alle cure. Gli screening più comuni sono del tumore al seno, del tumore al collo dell'utero e del tumore al colon. In ambiente lavorativo la prevenzione secondaria viene effettuata durante le visite periodiche di idoneità lavorativa effettuate dal medico competente @ Prevenzioneterziaria (o riabilitazione): -Riammettere al lavoro il soggetto che è stato malato e che può avere delle limitazioni nello svolgimento dei suoi compiti -Tutelarlo da possibili aggravamenti della sua condizione di salute -DANNO SUL LAVORO: Lesione o alterazione dello stato di salute che può essere causata in ambiente di lavoro dall’esposizione ad un pericolo, sia come infortunio che come malattia professionale: ® Malattia professionale: la malattia professionale è una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo). Le malattie sono contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose. * Infortunio sul lavoro: L'infortunio sul lavoro è un incidente che avviene per causa violenta in occasione di lavoro dal quale derivi la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni. Si differenzia dalla malattia professionale poiché l'evento scatenante è improvviso e violento, mentre nel primo caso le cause sono lente e diluite nel tempo. infortunio: ® Initinere: Durante il percorso casa-lavoro e lavoro -casa, o durante il percorso dal lavoro al luogo consumazione pasti, se non esiste mensa aziendale. L'infortunio opera anche se il percorso è effettuato a piedi e la tutela assicurativa opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato purché “necessitato”: -per inesistenza di mezzi pubblici che colleghino l'abitazione del lavoratore al luogo di lavoro; -incongruenza degli orari dei servizi pubblici con quelli lavorativi ® Inoccasione di lavoro: può avvenire sul posto di lavoro o in altri luoghi dove comunque svolgo la mia attività lavorativa. -INAIL (istituto nazionale assicurazioni infortuni lavoro): è l’ente nazionale che riceve le segnalazioni di infortuni e malattie professionali e ne istituisce la pratica per il riconoscimento. Inoltre indennizza i danni provocati dalle malattie professionali e dagli infortuni sul lavoro prevedendo prestazioni di carattere economico, sanitario e riabilitativo. L’INAIL si occupa anche di stilare la statistica dei lavoratori italiani: TERE INA III 1 gen-dic 2018 gen-dic 2019 *% Occasione di lavoro 786 783 0,38 senza mezzo di trasporto 587 597 170 femmine 36 31 -13,89 maschi sol 1566 272 con mezzo di trasporto 199 186 6,53 femmine 13 15 1538 maschi 186 tai 8,06 In itinere 347 306 11,82 senza mezzo di trasporto 83 98 18,07 femmine IT 16 5,88 maschi 6 8 2424 con mezzo di trasporto 264 208 2121 femmine 38 32 -15,79 maschi 226 176 2212 Totale 1.133 1.089 -3,88 Fonte Open data: dali rilevati al 31 dicembre di ciascun anno Elaborazioni: Inail - Direzione centrale pianificazione e comunicazione ® — RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS): -Scelto dai lavoratori (designato o eletto) -Ascolta e analizza problemi e disagi -Riporta al responsabile aziendale -Partecipa alle riunioni per trovare le soluzioni -Deve essere specificatamente formato ® = MEDICO COMPETENTE: -Previene e tutela la salute -Evidenzia i rischi (compiti esclusivi):+ ® Attivala sorveglianza sanitaria Individua i soggetti suscettibi = Esprime un giudizio di idoneità alla mansione LAVORATORE: -Se adeguatamente formato, è il primo responsabile della propria sicurezza e salute -Deve seguire le procedure di sicurezzaa -Attenersi alle regole di comportamento sicuro _____-È obbligato a sottoporsi alla sorveglianza sanitaria Domande verifica d'apprendimento: | 1. Il metodo di Bernardino Ramazzini | 2. Patologie presenti e pregresse in Medicina del Lavoro | 3. Quale legge tutela la salute e la sicurezza dei lavoratori? 4._ Definizioni di pericolo, danno, rischio, sicurezza, salute, malattia professionale, infortunio sul lavoro 5. Ente nazionale Italiano per assicurazioni lavoro 6. Le figure della prevenzione in azienda 7. Prevenzione primaria e secondaria in Medicina del Lavoro 8. Promozione della salute 9. Statistica ed andamento delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro in Italia 11. L’amianto: cosa è e quale patologia provoca? | 10. Esempi di fattori di rischio chimico, fisico, biologico, psicosociale, ergonomico | 12. Esposizioni in ambiente di vita e di lavoro: esempi VALUTAZIONE DEL RISCHIO: e__D.Igs. 81/08. Il datore di lavoro, coadiuvato da RSPP e medico competente, deve effettuare la Valutazione dei Rischi (VAR) 1) Identificazione del pericolo 2) Conoscenza del rapporto dose/risposta (quel rapporto che indica la soglia di esposizione necessaria a sviluppare patologie) 3) Misura dell'esposizione 4) Valutazione del rischio 5) Gestione del rischio e Valutazione del rischio CHIMICO: -CLP regulation (Reg. 1272/2008): è un regolamento europeo che prevede che la sostanza chimiche vengano classificate secondo il livello di pericolosità, basandosi sul criterio armonizzato globale GHS (Globally Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals). Si pone l’obiettivo di stabilire una base comune e coerente per la classificazione dei prodotti chimici e la comunicazione del pericolo chimico. Per far sì che la comunicazione del pericolo sia efficace ed univoca si usano le etichette e le SDS (schede di sicurezza). Il pericolo si classifica usando 3 categorie: ®__Pericolo perla salute (tossicità): fatale se ingerito, H300 ®__Pericolo per la sicurezza (proprietà chimico-fisiche): instabile o esplosivo, H200 ®__Pericolo per l’ambiente (alta tossicità per l’ambiente): H400 Il pericolo viene classificato con le cosiddette frasi H (hazard statements). ad esempio H350 sta per cancerogeno. -Prudenza: la prudenza comprende quelle buone pratiche da adottare per prevenire gli effetti pericolosi derivanti dall'uso o manipolazione di sostanze pericolose. Vengono codificate con le frasi P_(precautionary statements), come P102 (tenere fuori dalla portata ativ informazione sulle sostanze chimiche e loro miscele, in quanto contengono le informazioni per una corretta e sicura manipolazione delle sostanze e miscele. Deve accompagnare tutti i prodotti pericolosi in commercio, deve essere sempre in possesso dell’utilizzatore e deve essere richiesta al produttore o al fornitore che è obbligato a fornirla. Il fine è di far sapere al datore di lavoro se si usano sostanze pericolose e a che tipi di pericoli va in contro e al lavoratore come utilizzare in sicurezza tali sostanze. La SDS è composta da 16 punti: Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa Identificazione dei pericoli -Composizione/informazioni sugli ingredienti Misure di primo soccorso -Misure antincendio Misure in caso 2Manipolazione e immagazzinamento Controllo dell'esposizione/protezione individuale Proprietà fisiche e chimiche Stabilità e reattività Informazioni tossicologiche Informazioni ecologiche scio accidentale Considerazioni sullo smaltimento Informazioni sul rapporto Informazioni sulla regolamentazione zAltre informazioni Etichettatura: -Pittogramma di pericolo: è quel segnale che ha come caratteristiche di base un quadrato rosso ruotato, al cui interno troviamo un simbolo nero su sfondo bianco, ed è spesso accompagnato da scritte di pericolo e__-FORMALDEIDE: Sostanza usata per la fissazione dei tessuti anatomici, molto volatile e facile da inalare. Solitamente si ritrova in soluzione acquosa diluita al 4%. Può provocare: -Gravi ustioni cutanee e oculari (H314 CHO -Può provocare reazioni allergiche cutanee (H317 -Tossico se ingerito, inalato., a contatto con la pelle (H301, 311, 331) -Dal 1° gennaio 2016, la formaldeide è classificata cancerogena (H350) Come gestisco il rischio da formaldeide? -Uso prodotti diluiti (formaldeide al 4% in acqua) fo Ima ldehyd e -Proteggo le vie inalatorie con sistemi di aspirazione (cappe) zIn sala operatoria riduco le operazioni di travaso usando apposite contenitori precaricati e con chiusura ermetica di dimensioni adeguate zIn sala operatoria i pezzi grossi vengono messi sottovuoto -Domande per verifica d'apprendimento: 1. Cosa è un fattore di rischio o pericolo? 2. Qual'è la espressione per il calcolo del rischio? 3. Cosa sono Rischio, Pericolo, esposizione? 4. Quali gruppi di fattori di rischio conosci? 5. Quali fattori di rischio puoi identificare in ospedale? 6. Cosa sono i dispositive di protezione collettiva? 7. Cosa sono I fattori di protezione individuale? 8. Cosa è la valutazione del rischio? Descrivi il processo di valutazione del rischio 9. Rischio chimico: cosa è una scheda di sicurezza? Di quanti punti è formata? 10. Cosa è un pittogramma che trovi sull'etichetta di una sostanza pericolosa? 11. Frasi di pericolo (H) e di precauzione (P. 12. Vie di esposizione in ambito lavorativo 13. Cosa è un valore limite? biologico qualiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare o endoparassita umano che potrebbe causare infezioni, allergie o intossicazioni. e __microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in_grado di riprodursi o trasferire materiale genetico e __coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari ILrischio biologico si quantifica in base alla pericolosità dell'agente biologico e all'esposizione (duarata, quantità e modalità) ad esso. La pericolosità tiene conto di: ® effetto dannoso provocato e _infettività: capacità di un dato agente biologico patogeno di penetrare nell’ospite e di moltiplicarsi in esso e __patogenicità: capacità di un dato agente biologico patogeno di produrre malattia a seguito di infezione e __tracciabilità/trasmissibilità: capacità di un dato agente biologico patogeno di essere trasmesso da un soggetto infetto ad un altro soggetto e__neutralizzabilità: disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o di efficaci terapie per la prevenzione (vaccini e/o profilassi) e per la sua cura | Mentre l'esposizione tiene conto di: ®__Inoculazione per via parenterale accidentale | | ®__Cute intatta e/o lesa | e __Ingestione accidentale | ® _Schizzi diretti sulle mucose del volto | e Contatto indiretto | ® Produzione di aerosol RISCHIO BIOLOGICO | Gli agenti di rischio biologico sono suddivisi in quattro gruppi di pericolosità crescente: e Gruppo 1: comprende quei microorganismi di scarsa pericolosità, che hanno quindi poca probabilità di causare patologie nell’uomo e di diffondersi al di fuori dell'ambiente di lavoro. Per questi agenti sono disponibili efficaci misure profilattiche. ® Gruppo 2: classe che contiene quegli agenti che hanno buone probabilità di infettare l’uomo, ma con scarse probabilità di diffondersi nella popolazione non lavorativa. Anche in questo caso abbiamo delle misure profilattiche adeguate (stafilococchi, salmonelle, epatite A). ®__ Gruppo 3: si parla di microorganismi che possono causare malattie gravi e un serio rischio per la salute del lavoratore. Nonostante le buone possibilità di propagarsi vi sono misure terapeutiche e profilattiche idonee (virus HIV, epatite B e C) ® __Gruppo 4: sono gli agenti di maggiore pericolosità per l’uomo, poiché possono produrre malattie gravi ed hanno un'alta probabilità di diffondersi nella popolazione non lavorativa. La preoccupazione verso questa classe sta nel fatto che non vi sono misure terapeutiche o profilattiche in caso di infezione (ebola, covid-19) zRischio infettivo nelle strutture santarie: abbiamo due casi di infezione, attiva e passiva. e __Rischio infettivologico passiv il rischio di infettarsi per il contatto diretto con un paziente infetto, e il contagio può avvenire per via ematica o per via aerea e __Rischio infettivologico attivo: è il rischio di infettarsi per il contatto con un operatore contagiato dal paziente. In passato in ambito sanitario venivano utilizzate delle tecniche molto rischiose per l'operatore e per il paziente, come la pipettatura a bocca o le trasfusioni con sangue non controllato. -Agenti di rischio biologico di interesse: e __HBVo virus dell'epatite B: è un virus della famiglia hepadnaviridae, che causa epatite B. un'infiammazione acuta del fegato a cui si associano vomito e ittero. In alcuni casi rari porta alla morte, e molto spesso cronicizza evolvendosi in cirrosi epatica (morte di cellule epatiche con sostituzione di tessuto adiposo) o cancro al fegato. Il 30% dei soggetti infettati sviluppa una moderata infezione acuta con sintomi controllabili, il 10% sviluppa un’epatopatia cronica che sfocia nel 5% dei casi in epatocarcinoma. La sua trasmissione avviene con l'esposizione a sangue o fluidi corporei (sperma o fluidi vaginali) infetti, ma non può avvenire con contatti come baci, tosse o starnuti. In Italia per ovviare al problema dal 1991 è obbligatorio il vaccino per neonati e personale sanitario, con il conseguente controllo del livello di anticorpo. e _HCVo virus dell’epatite C: è un virus la cui trasmissione avviene per contatto diretto con sangue infetto, ipotizzato nel 1970 ma confermato solo nel 1989, fattore che ha permesso al sangue non testato di trasmettere l’infezione. L'infezione è spesso asintomatica (sintomi acuti nel 15% dei casi) e la sua cronicizzazione può condurre alla cicatrizzazione del fegato con conseguente cirrosi, che risulta evidente dopo molti anni e che può portare a sviluppare insufficienza epatica, cancro del fegato, varici esofagee e gastriche. | soggetti infetti nel 85% dei casi sviluppano epatite cronica, che si evolve tra l'1% e il 4% dei casi in epatocarcinoma. Nel mondo si contano circa 80 milioni di casi, di cui 400mila in Italia. Non esiste ancora un vaccino, ma con i farmaci si riesce a trattare e curare il 90% dei casi. e _HIVo virus dell'’immunodeficienza umana: è l'agente responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) e viene categorizzato come un retovirus del genere lentivirus. La malattia interferisce con il sistema immunitario limitandone l'efficacia rendendo le persone colpite più suscettibili alle infezioni, in particolare a quelle opportunistiche, e allo sviluppo di tumori, con la vulnerabilità che aumenta con il progredire della malattia. Il virus dell’HIV si trasmette mediante il contatto con sangue e fluidi corporei (sperma e fluidi vaginali) e il rischio comprende fattori come ad esempio la durata dell'esposizione o la carica virale di HIV nel fluido infetto. Nonostante il virus sia stato rinvenuto in altri liquidi biologici non esiste evidenza epidemiologica di infezione in essi. Il rischio occupazionale di contrarre HIV dopo l'esposizione a sangue infetto va dallo 0,1% al 0,3% e avviene sempre per esposizione percutanea o esposizione cutaneo-mucosa. Non essendo disponibile il vaccino si usano cure come la profilassi post-esposizione, che rientra nel campo della prevenzione secondaria. L'OMS nel 2017 ha riscontrato circa 38 milioni di casi nel mondo, tra cui 130 mila in Italia. Strategie di prevenzione per il rischio biologico in sanità: periodicita' puo' assumere cadenza diversa, stabilita dal medico competente in funzione della valutazione del rischio ‘a medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali al fine di esprimere il giudizio di idoneita' alla mansione specifica a medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l'idoneita' alla mansione specifica visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente visita medica alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per malattia di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l'idoneità alle mansioni zle visite mediche non possono essere effettuate ®__per accertare stati di gravidanza e__negli altri casi vietati dalla normativa vigente zl medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche esprime uno dei seguenti giudizi relativi alla mansione specifica: £__idoneità »__idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni »__inidoneità temporanea »__inidoneità permanente zNel caso di espressione del giudizio di inidoneità temporanea vanno precisati i limiti temporali di validità Dei giudizi di cui al comma 6, il medico competente informa per iscritto il datore di lavoro e il lavoratore Avverso i giudizi del medico competente è ammesso ricorso, entro trenta giorni dalla data di comunicazione del giudizio medesimo, all'organo di vigilanza territorialmente competente che dispone, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma, la modifica o la revoca del giudizio stesso — Nei casi ed alle condizioni previste dall'ordinamento, le visite sono altresì finalizzate alla verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti (Provvedimenti 16/03/2006 e 30/10/2007 conferenze unificate) | Nell'articolo 42 del DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 vengono enunciati: Provvedimenti in caso di inidoneità alla mansione specifica: zIl datore di lavoro attua le misure indicate dal medico competente e, qualora le stesse prevedano un'inidoneità alla mansione specifica, adibisce il lavoratore, ove possibile, ad altra mansione compatibile con il suo stato di salute zIl lavoratore che viene adibito a mansioni inferiori conserva la retribuzione corrispondente alle mansioni precedentemente svolte, nonché la qualifica originaria | Legge quadro 125/2001: Alcol e problemi correlati zNelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumità o la salute dei terzi, individuate con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro della sanità, è fatto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche -Per le finalità previste dal presente articolo i controlli alcolimetrici nei luoghi di lavoro possono essere effettuati esclusivamente dal medico competente, ai sensi DL. 626/94, ovvero dai medici del lavoro dei servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro con funzioni di vigilanza competenti per territorio delle aziende unità sanitarie locali -Attivita' lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumita' o la salute dei terzi: ®__ mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche e private in qualita' di medico specialista in anestesia e rianimazione, medico specialista in chirurgia, medico ed infermiere di bordo, medico comunque preposto ad attivita' diagnostiche e terapeutiche, infermiere operatore sociosanitario, ostetrica caposala e ferrista e __vigilatrice di infanzia o infermiere pediatrico e puericultrice, addetto ai nidi materni e ai reparti per neonati e immaturi; mansioni sociali e sociosanitarie svolte in strutture pubbliche e private e Le mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l'incolumità e la salute proprie e di terzi, anche in riferimento ad un'assunzione solo sporadica di sostanze stupefacenti, sono quelle inerenti attività di trasporto pubblico o privato | -Art. 5 - Accertamenti sanitari di diagnosi di tossicodipendenza: e __Il datore di lavoro provvede affinchè i lavoratori che svolgono le mansioni comprese nell'elenco siano sottoposti ad accertamenti sanitari, di norma con periodicità annuale. dal medico competente. Qualora il medico competente ravvisi la necessità che un lavoratore sia sottoposto ad ulteriori accertamenti sanitari per verificare un eventuale stato di tossicodipendenza, invia il lavoratore stesso al Servizio per le tossicodipendenze dell'azienda sanitaria locale | GESTIONE INFORTUNI ® Compilazione della scheda di infortunio ®__Infortunio Biologico: e__Compilazione della scheda di infortunio e __ Definizione del calendario di follow-up (prelievo basale, dopo 1 mese. 3 mesi, 6 mesi, 12 mesi Esecuzione dei prelievi venosi per follow-up Esecuzione delle eventuali vaccinazioni *__Raccolta dei risultati | e __Valutazione stato immunitario rispetto a: | Virus epatite B, virus epatite C | -TBC | -Rosolia | 2HIV su richiesta | e __Esecuzione delle vaccinazioni: Virus epatite B Vaccino antinfluenzale | GRAVIDANZA E LAVORO Per la lavoratrice i in stato di gravidanza oin allattamento molte attività possono costituire un | e __Stabilisce le modalità operative al fine di gestire la tutela della sicurezza e della salute: | Della lavoratrice durante il periodo di gravidanza | -Fino a sette mesi di età del figlio Dalla gestazione fino al settimo mese dopo il parto sono vietati i lavori a rischio, come quelli che comportano silicosi, asbestosi e altre malattie professionali: -Agenti biologici pericolosi: agenti nei gruppi di rischio da 2 a 4 (solo gruppo 1 viene considerato accettabile) perché questi agenti e le terapie che si renderebbero necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro -Agenti fisici: radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti (le lavoratrici gravide non possono svolgere attività che possa esporre il nascituro ad una dose di radiazione ionizzanti maggiore di 1 milliSivert), rumore, lavoro in atmosfera in pressione Agenti ergonomici psico-sociali: colpi, vibrazioni meccaniche (che possono provocare distacco di placenta), movimentazione manuale dei carichi, sollecitazioni termiche, fatica mentale e fisica Fattori ischio in ospedale: biologico, chimico (gas anestetici/farmaci antiblastici/altro), fisici {radiazioni/microclima), movimentazione carichi o posture incongrue, lavoro a turni, stress -Cambio mansione: | e __Lalavoratrice viene spostata ad altra mansione per il periodo in cui vige il divieto | e__Non perde la retribuzione e nemmeno la qualifica anche se svolge mansioni inferiori e__Se nonè possibile spostarla ad altre mansioni il servizio ispettivo del ministero del lavoro può disporre l'interdizione (temporanea) al lavoro | -Obblighi del datore di lavoro:
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