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Corso di stiria moderna Prof. Tortora, Appunti di Storia Moderna

Corso di storia moderna, dalla scoperta dell'America al congresso di Vienna

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 20/05/2023

poisonchrist
poisonchrist 🇮🇹

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Scarica Corso di stiria moderna Prof. Tortora e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Storia moderna L’eredità di Colombo. I norvegesi già avevano avuto approccio sulle terre del nord America, avevano sciamato lungo le coste dell’America ma non lasciarono che vaghi ricordi. Non era il momento storico adatto a sviluppare questa possibilità che chiamiamo “penetrazione” verso nuovi spazi. Ciò che favorì la “scoperta” era il contesto culturale. Cosa cercava di fare Colombo? Colombo non cercava altro che nuovi percorsi per raggiungere spazi già noti. Perché? Il motivo è legato alle nuove istanze, necessità che quel mondo avvertiva. Questo mondo è un mondo in cui vengono in superficie alcune sollecitazioni. Cercare nuove vie per raggiungere vecchi posti utili all’Europa. I siti già noti di cui si aveva un puntuale ricordo erano i viaggi verso il contesto con cui l’Europa già aveva commerciato. Marco Polo raccoglie le memorie e le lascia in consegna al suo mondo. Egli sarà il battistrada all’idea verso l’Oriente. Colombo cercava di emulare le imprese di Marco Polo. Via terra le carovane venivano aggredite. I Turchi come i loro costumi depredavano merci, uomini, donne. Altri iniziano a guardare il mondo per interpretarlo. I canali di viaggio cambiano. Paolo Toscanelli era giunto agli stessi calcoli di colombo. Lavora su planisferi per tracciare le direttrici di mare. Fra Mauro Il pensiero rinascimentale di questi uomini era che se la terra fosse sferica si poteva raggiungere lo stesso punto sia da Ovest che da Est (circolarità). Adesso il mondo, a differenza del contesto tolemaico, inizia ad apparire immaginata come globale, tonda. E questo affascina. Il mondo di prima era afflitto da una terrificante stasi. Adesso l’uomo si proietta in una dimensione di proiezione, di plasmaticità. Fra Mauro aveva rivoluzionato la cartografia, aveva razionalizzato il percorso capovolgendo il globo. Nasce l’idea del viaggio a noi più nota. Viaggio come percorso, di punti di partenza e arrivo. Sia Colombo che Toscanelli sbagliavano i risultati. Partendo da premesse importanti arrivavano a risultati sbagliati. Il viaggio nasceva per soddisfare esigenze economiche. Medioevale: Antico L’imprenditore compiva un’impresa. Con il sorgere di nuovi elementi teorici si assocerà alla capacità d’impresa (capitalismo, Carl Marx) In questa fase l’imprenditore è colui che deve svolgere un’impresa. Le navi costano, l’equipaggiamento, in viaggio occorrono viveri, il viaggio resta un’incognita. Le narrazioni dei Pellegrini, a cui spesso il mito, il sogno si confonde con le visioni di un mondo di visionari. Colombo eredita questo mondo. Colombo pensa di rivolgersi come prima istanza al Portogallo. Realtà che nel contesto del mediterraneo gli appariva la punta di diamante di un sviluppo, di esperienza tecnica in grado di poter finanziare il suo viaggio. Il Portogallo: La fortunata collocazione geografica esponendosi sull’oceano atlantico avevano fatto del mare la loro meta di espansione. Si erano portati verso zone che erano caratterizzate da arcipelaghi, le isole Madeira e le Azzorre, raggiungono Capo Verde. Si spinsero verso l’altro polo di attrazione, il Golfo di Guinea. Altro capitolo importante è scritto dai venti. Sono gli anni ‘70 del 1400. In questi luoghi i portoghesi iniziarono a costruire delle stazioni, dei punti in cui mettono radici. 1487 Bartolomeo Diaz Supera la punta dell’Africa, punto in cui le correnti e i vortici marini. Esportatore di civiltà occidentale diede nome “capo di buona speranza” che evocava tutta la sua cattolicità. In viaggio con loro c’era anche la fede, ed erano anche esportatori di un credo religioso, fondante per altri processi 1587 Vasco da Gama Riprese la rotta di Bartolomeo Diaz, riuscì a raggiungere l’India arrivando a Calicut nel Malabar Cos’è il tempo nella storia? Il tempo è una grande finzione della nostra mente. Il tempo esiste nella misura in cui noi riusciamo a costruire qualcosa che possa fermarci. E’ importante la data di nascita perché è il tempo. A tutti appartengono date perché è il tempo. Il tempo resta una qualificazione, non una quantificazione. Il tempo evocato da una perifrasi esistenziale “C’era una volta" Kronos e kairos Il valore del tempo nella storia Diogene Laerzio grande antesignano che cercava con una lanterna il centro dell’uomo nella storia. L’uomo è al centro di tutto ciò che la storia ci narra. Con l’avvento del cristianesimo la grande apologia fu quella della vita oltre la morte. Il tempo della rinascita. 1492 E’ una data simbolo Svuotata, riempita, criticata. Ma è una data. Al pari delle nostre date di nascita essa genera un linguaggio. Perché da questo momento possiamo iniziare a parlare di storia moderna. Dobbiamo tesaurizzare le date. Sono dei momenti a partire dai quali possiamo iniziare a parlare di qualcosa. Ne indicano la genesi. Il 1492 è il momento in cui l’Europa inizia a dialogare con l’altro, da una pre-età si passa all’età moderna. Prima del 1492 il decennio importante del Portogallo e delle sue esplorazioni, furono loro che avvezzarono i viaggiatori verso mari aperti. Una storia che si muove senza un preciso orientamento. Alcuni aspetti fondamentali: Lo schiavismo, un mondo che ha ereditato l’idea di schiavo dal mondo romano, rigenera questo idea. Lo schiavo sub-culturale, sub-religioso. Lo schiavo dal mondo romano, attraverso il medioevo in cui gli schiavi erano impiegati su casi di battaglia e nella terra, il concetto di schiavitù subisce un passaggio fondamentale. Adesso lo schiavo ha un colore, una cultura periferica inaccessibile alla civiltà. 1441 il primo carico di schiavi negri documentato. Altro elemento che costituirà il punto di partenza obbligato per molti esploratori sarà l’oro della Guinea. Altro elemento è l’uso dell’avorio, inizia ad essere materia di cui procacciarsi in abbondanza per i mercati. L’avorio aveva un’utilità economica altissima. Il cotone, qui affonda la sua storia. Questi sono i primi momenti in cui si stanno definendo percorsi che tracciano il nostro vivere sociale. I viaggi di colombo: 1492 1493 1498 1502 Dopo i suoi viaggi la Spagna iniziò a percorrere alcune mete che costruiranno aggiungendo potere economico, consentiranno alla Spagna di divenire una potenza di Impero. La Spagna rigenera il concetto di Impero Classico. Cos’è un impero? Un impero è la potestas che si estende, il dominio riservato ad una centralità di potere. Che identifichiamo più che con un imperatore, con la centralità monarchica. Al centro dell’impero si riconosce una donna. Isabella di Castilla Quale fu la politica espansionistica? La monarchia ampliò i suoi territori per occupazione forzata, estese la sua autorità che aveva una centralità che governava mediante concessioni. Il modello è quello feudale della concessione. Tra i modelli: vicerè e governatori. In questo principio di feudalesimo forte, la sovranità esclusiva è la corona. Tutto ciò che è conquistato appartiene patrimonialmente al monarca. Il governo nei nuovi territori si duplicheranno organizzazioni equivalenti a quelle della casa madre. La monarchia castillana, l’HACIENDA REAL. Evangelizzazione delle scoperte. Il monarca al pari del papa era stato collocato in quella postazione di privilegio per volontà di Dio. La spagna era legittimata ad occupare quei territori in virtù di una elementare questione: “Io, in nome di Dio e su delega del Papa, esporto me stesso per garantire a Dio padre la presenza in ogni spazio” Il principio scritto nelle codifiche del diritto Giustinianeo (alto medioevo VI d.C.) il concetto era quello di terra nullius. Laddove non c’era una storia preesistente, senza poteri dinastici, quegli spazi si consideravano sensibili ad un’occupazione. Sotto l’egida della religione. Chi si muove alla conquista?  Gli hidalgos, con l’auto attribuzione di un titolo anche fasullo, signori in cerca di avventura con un fine, quello di vivere e arricchirsi: ascesa sociale.  membri del ceto nobiliare squattrinato  ripudiati, emarginati dalla società che si muovono tra poco lecito e illecito (galeotti) Cosa si aspettavano?  titoli, onorificenze, quindi l’accesso a contesti in cui si può spartire la ricchezza  terre, oro, argento ed altre derrate alimentari (patate, pomodoro, nuovi generi di spezie)  ascesa sociale Dopo il 1492 si discuteva una cosa importante  Due poteri imperiali :  Portogallo di matrice neo-economica.  Spagna di matrice nobiliare e monarchica. Il Portogallo aveva guadagnato alcune aree. La Spagna passò ad una sistemazione con il contiguo Portogallo. Il trattato di Alcacovas 1479 Il trattato di Alcáçovas, noto anche come pace di Alcáçovas o trattato di Alcáçovas-Toledo, fu un accordo firmato il 4 settembre 1479 tra i rappresentanti di Alfonso V di Portogallo da una parte e quelli dei re cattolici (Isabella I di Castiglia e Ferdinando II d'Aragona) dall'altra. Tale trattato pose fine alla guerra di successione castigliana e nel contempo fu il primo passo per la ripartizione delle sfere di influenza atlantiche e africane della Spagna, che si stava formando come entità statuale in quegli anni, e del Portogallo. Accano a Spagna e Portogallo: Stanno nascendo la Francia con i Valois e l’Inghilterra con i Tudor. Il mediatore sulla base di una donazione che Costantino Magno aveva prodotto a vantaggio del papa. Il papa si riteneva proprietario di questa concessione. La donazione di Costantino. Il papa con la bolla Inter Coetera 1493 registrata nel ’94 divide il mondo in due parti, su una linea immaginaria: A Ovest nella competenza della Spagna A oriente cadeva nelle competenze del Portogallo. Inter Coetera non fu l’unica. Nel 1494, a Tordesillas. IL Trattato di Tordesillas regolava le intese precedenti, poneva per iscritto un principio che avrà conseguenze fondamentali, su cui farà leva la nascita di un ordine religioso. Si affermava l’idea e si sottoscriveva la la nascita del primo colonialismo internazionale dell’Europa. Questa è la modernità. Due paesi alla guida. Il colonialismo ideologico e culturale in nome del cattolicesimo romano. Le crociate avevano altri obiettivi. Le crociate andavano alla riconquista, cioè alla legittimazione di quelle terre nel nome del mondo cattolico. Il nuovo colonialismo genera una politica. La civiltà precolombiana è una civiltà di cui poco si parla. Il tema emerge dal momento in cui la televisione concedono programmi più specialistici. L’America era estesamente abitata, non densamente popolata. La naturale conformazione del continente. La preistoria del mondo americano, assunto nel suo insieme, vedeva territori già abitati in età molto remote. Per alcuni archeologi e studiosi dobbiamo risalire all’epoca del Pangea, quando le fasce crostali non avevano spartito le terre emerse. In epoca preistorica questa riunione di terre consentivano passaggi da est verso ovest e viceversa. Le Americhe prima di Colombo erano abitate dall’uomo. Ciò che farà Magellano era stato fatto via terra da uomini di cui non possiamo parlare se non ipoteticamente. Sia nell’America centrale che meridionale ebbero origine importanti civiltà. In questo mondo le storie delle milizie insegnano che la violenza è forze determinante. Le milizie uccidevano il nemico a motivo della guerra giusta. Esistono tracce rilevate da scavi e lavori sul terreno, di natura paleografica, del 2500 a.C. Nell’VIII sec. a.C. sorgeva Olmeca che ha lasciato importanti teste di pietraie più di due metri. Quelle facce hanno caratteri asiatici. Uomini, passaggi di carattere fideistico, hanno indotto a lasciare tracce. Quelle facce hanno evidente fisionomia mongolica. La città sacra degli Olmechi, Monte Albàn costruita nel 500 a.C., sopravvive fino agli Spagnoli  Magellano nel 1519 si era rivolto a Carlo V D’asburgo che lo finanzia Alle spalle di Carlo V c’è un chierico che legge le possibilità di natura fideistica. Queste civiltà hanno inventato la scrittura geroglifica e una sorta di pallavolo che nel V secolo si diffuse tra i popoli vicini. Nel centro America oltre alla civiltà dei Maya vi sono i toltechi e nella capitale Teotihuacan costruirono nel I sec. d.C. i templi del sole e della Luna. Nel sud le più antiche civiltà si svilupparono sulle coste del Pacifico a partire dal 2500 a.C. Magellano “Est es el mar del pacifico” Per categoria storiografica, fuori di ogni filosofema, lo storico ha ben categorizzato semanticamente. La categoria storiografica significa, per lo storico, inserire in un unico spazio teorico fatti, relazioni, cose, luoghi, aspetti, temi di un periodo o tempo storico. Ci mette in relazione tematica geografica con un periodo storico e ci consente di rappresentarlo in modo più omogeneo possibile. Il Rinascimento presenta un insieme di fatti, di relazioni, di temi, di luoghi che ci aiutano a sistemare il tema unico nel suo genere che indichiamo essere stato il Rinascimento. Come è stato periodizzato il Rinascimento? I. Fase di Origine, dal secolo XIV (1304-1374) Età di Petrarca, cioè dal secondo ‘300 Umanesimo. II. Fase di sviluppo, di maturità, cioè quella che meglio individuiamo come Rinascimento dopo la prima fase germinale. Tra il XV e la prima metà del XVI secolo. Mette insieme aspetti del tardo medioevo e del nuovo, che verrà definito dagli uomini dell’800 Umanesimo (fase germinale), da un periodo che (primo ‘800) verrà nominato Risorgimento sull’asse di somiglianze tra i periodi Ed è il vero Rinascimento. Tra il 1400 e il secolo seguente l’uomo trova la motivazione per affermare il principio guida del Rinascimento: l’uomo come centralità di una universalità. Le nuove scoperte, poter guardare al cielo con aspetti più tecnici (Keplero), i calcoli matematici iniziano a confrontarsi con le Idee. L’uomo si colloca come HOMO FABER, guarda e tenta di interpretare il mondo. In questi spazi l’uomo si accorge di essere capace di duplicare alcune delle proprietà del creato, genera strumenti tecnici III. Fase di declino Progressivamente il Rinascimento declina, cioè la storia procede e al Rinascimento in chiave di sviluppo progresso fatti e luoghi, la storia si lascia alle spalle tutto ciò senza smarrirne valore e conquista culturale. VASARI Vasari, uomo che vive nel 500, colleziona una raccolta di vite di artisti della sua età, perché egli steso era un’artista. Non avendo trovato uno sbocco sul piano professionale fa come i critici, cioè ruotano intorno al tema professionale e ne definiscono gli sviluppi. Egli è un critico dell’arte, in questo suo ruolo raccoglie le vite dei pittori del suo tempo. La scrittura di Vasari rende uno sguardo contemporaneo ai suoi contemporanei. La realtà è riflessa in tutti i sui aspetti, nel mondo dell’arte. Fornisce definizioni e concetti Parla di Gian Battista Alberti, un architetto, definendolo il Vitruvio fiorentino, Vitruvio noto per essere stato tra i migliori architetti, inventando nuovi profili di architettura che lo distanziavano dal mondo greco. Vitruvio torna sul piano culturale della storia italiana, quando l’Italia al passaggio di monetazione dalla lira all’euro ogni paese scelse un immagine che avrebbe rappresentato l’identità culturale, l’Italia scelse l’uomo vitruviano di Leonardo.  Alberti viene definito come il Vitruvio fiorentino, così come Leonardo sceglierà Vitruvio come coniugazione di antico e contemporaneo Alberti rende omaggio costui, Vasari fa cogliere esattamente “come, dove e quando”. Alberti mette insieme su un piano sperimentale i due grandi polmoni del rinascimento: ANTICO e MODERNO. Santa Maria Novella, Firenze Simbiosi tra antico e manufatto moderno.  Un uomo che lasciando alle spalle il buio del medioevo si presenta come un versatile, un intellettuale, cioè un uomo che riflette e può adattare la sua ragione a più moduli operativi. Il suo ruolo è sì teorico ma anche pratico. L’uomo del Rinascimento si presenta come:  Letterato  Linguista  Drammaturgo  Pedagogo  Tutto è rinnovato da differenti orientamenti pragmatici. L’HOMO FABER traduce il pensiero in azione. L’uomo del Rinascimento incarna qualcosa di DIVERSO e NUOVO. La sua multiforme attività rappresenta il trait d’union: Il rinascimento mette in contatto stretto l’anima critica dell’uomo e filologica dell’Umanesimo letterario e lo spirito scientifico e geometrico. Quando l’anima umana sposa la filologia dell’umanesimo letterario e associa lo spirito scientifico noi siamo davanti al Rinascimento. Il punto di unione è dato dal fatto che questo uomo riesca su rispettivi campi d’interesse a coniugare l’antico alle nuove esigenze. L’architetto decifra antichi monumenti come EXEPLUM per interpretarli e rendere nuovamente funzionale le stesse linee architettoniche al pari di umanisti che di lì a poco si nutriranno dell’uso della stampa. Il Rinascimento recupera dall’antico i passi su cui camminare. Concetto di categoria / DEFINIZIONE Il Rinascimento può essere definito come l’età dei professionisti. Si lascia l’artigiano all’antico latino, cioè legati ad un’esperienza empirica/pratica in cui la tecnica segue la tecnica, in cui le riflessioni sono parcellizzate. In questo periodo è ancora forte la radice del prima, il mondo che usciva fuori dalle corporazioni, dalle botteghe, questo mondo sta liberando se stesso e deve stracciare i legami. L’uomo che si libera da questi legacci inizia a sommare quelle che oggi chiamiamo competenze, riunendole in un solo soggetto, la cui utilità è legata ad exemplum che viene dall’antico. (Euclide, senza Euclide non avremmo avuto gli angoli) L’antico, prima Vitruvio, poi Alberti, poi Leonardo, di tornare su quelle prospettive e renderle funzionali La vergine delle rocce, Leonardo da Vinci (1452-1419) Ambiente pagano in cui si innesta il tema cristiano Ibridazione di temi, una grande simbiosi tra ciò che gli antichi avevano reso sul piano intellettivo e ciò che i moderni traducono in queste grandi necessità. Festino degli Dei Giovanni bellini, 1514 Bellini è stata una delle più plastiche raffigurazioni di questo connubio tra antico e moderno, ed esprime delle necessità. Vedere in materia formale l’antico raffigurante la divinità. Raffaello Sanzio Leone X Il rosso cardinale. Anche i colori, a differenza di Giotto e del secondo medioevo, rappresentano i colori del Rinascimento e sono largamente legati al potere. Raffaello incapsula Leone x nel rosso. I “fraticelli” ai lati ora vengono effigiati di rosso. Il rosso è il colore del Rinascimento. E’ il secolo delle vicende belliche e il sangue viene reso dagli artisti. Il rosso si identifica sempre di più con la POTESTAS PONTIFICIA. Tiziano 1538 Venere di Urbino E’ l’Eros, la bellezza del creato, la bellezza della dea madre. Il corpo sinuoso ha un valore d’uso non più mediato dal peccato ma dall’immagine dell’eterna bellezza. Molti secoli dopo rifletterà su questo Nietzsche e attribuirà al Rinascimento un valore di Rinascita. La bellezza del corpo è la bellezza al cui centro c’è l’essere umano. Prima autopsia ad opera di Andrea Vesalio (“de humani corporis fabrica”). 1. Amministrazione fiscale e giudiziaria dipendente dal potere centrale 2. Il principe cerca di allargare la sfera delle sue competenze. Una figura che cerca di concentrare nelle sue mani il potere L’Italia nel Rinascimento. Si presenta come una pluralità di piccoli staterelli che si alternano tra Repubbliche, ducati che riposano su una base cittadina. La città è il centro su cui si regge la centralità  Venezia il doge. Genova  il mare. Firenze città e la periferia legata alle basi commerciali. Lucca piccola repubblica. Su questo impianto nascono le idee su cui lavoreranno i costituenti e su cui si formeranno le regioni. Era un patrimonio che andava ristrutturato sul piano di nuove necessità. Ci sono stati a base Monarchica, nel XV secolo 1. Ducato di Savoia, quando progressivamente volteranno le spalle ai Francesi per stringersi in alleanza con gli Asburgo e quello sarà l’atto di nascita dei Savoia che troveremo al vertice nel processo unitario. 2. Stato della Chiesa con una sua storia, con un suo STATUS, una collocazione RADICATA, STATO implica una permanenza stabile in un posto.  3. Il Regno di Napoli, aveva avuto i suoi passaggi dinastici e lasciava all’uomo del Rinascimento i conflitti dinastici. LORENZO VALLA taglia le parole. Filologo, chiede alle parole di parlare, questo è l’uomo del rinascimento. DUE MODELLI: Lo Stato del Rinascimento e lo Stato Moderno. Differenza Comparazione Lo Stato a base cittadina/ Stato Rinascimentale si fonda dal Comune. Lo Stato Monarchico è più complesso, pone in essere lo stato su base comunale, ma si sviluppa su altri orientamenti non solo politici e teorici. Le differenze: 1. ordinamenti politico amministrativi 2. rapporto città-campagna 3. rapporto tra capitale e territorio circostante        Stato a base monarchica. Lo stato a base monarchica richiede una collegialità nel governo, il RE è diventato RE con un limite di fondo, egli tra i feudatari è chi meglio riesce ad organizzare il territorio unendo le membra e meglio riesce a difendere il territorio  Egli resta “Primus inter pares”. La monarchia era gestione di ordinamento politico-amministrativi. Gli altri feudatari consegnavano al Re la politica dei territori, cioè “amministrare i territori”. Il monarca è simile all’amministratore di condominio, i condomini sono i feudatari. Il monarca si circonda di persone che gli facciano rispettare i patti e le attese dagli altri. Il “primus inter pares” è colui il quale tiene i rapporti col suo territorio tanto cittadino tanto quello periferico.  Dove vive il primus inter pares si creano le condizioni per essere Città capitale, lì vive il Monarca con tutto il suo apparato di controllo, è un centro amministrativo. Stato Rinascimentale. Un governo di natura oligarchica (come a Venezia, il Doge sostenuto da famiglie equivalenti). Il predominio della città dominante sul resto del territorio. I medici di Firenze attuano un meccanismo di giustizia che partendo dal centro si avvertirà anche a Pisa, Siena, Livorno. Nello stato del rinascimento si trovano dei privilegiati che si rifiutano di pagare le tasse (fiscalità). I. LA DINASTIA. Il potere del “primus inter pares” deriva dalla dinastia. La dinastia ha accompagnato la storia europea in ogni territorio. Dinasti significa una forza di legame sanguigno, il concetto di forza dinastica è stato istituito attraverso la fondazione del Feudalesimo, cioè un principio culturale che tiene insieme per legami di fedeltà creando un rapporto di forza riconosciuta a vantaggio di “uno e uno solo”, cioè il feudatario. II. Dal Feudatario si passa alle categorie, Vassallo, Valvassore, ognuno di questi porta un rapporto personale con suo Signore. Ognuno di questi mettendo al mondo dei figli passa questa FEDELTA’ al figlio così si creano rapporti di dinastia. III. La Monarchia come traditio. TRADITIO (tradere, indica un legame, un giuramento) Un giuramento di fedeltà. Il concetto di Fides. IV. Forza politica e spirituale insieme. Si uniscono due momenti insieme (dalla fondazione della Chiesa). La chiesa incarna un potere spirituale a cui si affianca quello politico. In senso aristotelico, il senso di politeia. Aristotele parlando di Politica intende tutto ciò che si mantiene immutato sotto un unico scettro, da qui deriva polis. Da cui deriva sul piano lessicale “politica”. La Monarchia ha i suoi livelli che provengono dal Feudalesimo. I fondamenti gerarchici. L’uomo è ancora legato a schemi, gerarchie, non vi sono classi, vi sono ceti sociali, ovvero riconoscere “chi ha potere e chi no”. Il ceto. La nobiltà feudale è presente a questo momento. Una delle più grandi permanenze nella storia. La nobiltà feudale resta l’interlocutore privilegiato della Monarchia e accetta al suo fianco i suoi pari.  Il Monarca inizia ad accarezzare l’idea  I suoi pari iniziano a contendere gli spazi del governo con nuovi ceti sociali. Il Monarca riconosce nei nuovi ceti sociali delle capacità, iniziano a penetrare negli spazi del potere. IL CETO CIVILE COME NUVO ALLEATO da usare come contrappeso al potere feudale. Un nuovo ceto sociale inizia a far capolino nella storia, questo ceto sociale arriverà all’800, assumerà il suo contenuto visivo reale con un nome, borghesia. Siamo agli albori di qualcosa che sta muovendo la società. Nuovi ceti sociali iniziano a presentarsi alla storia.  (IV) Lo Stato Rinascimentale Caratteristiche: La sovranità (=esercizio del potere) Si stacca dalle vecchie basi popolari e territoriali del comune/ è una continuità tra il comunee l’affermarsi nello spazio comunale di alcuni fazioni forti e l’organizzazione che saprà sviluppare col territorio. Il potere è assunto da un rappresentante dell’alveo comunale che fa del potere il suo esercizio ,si afferma cioè una FAMIGLIA FORTE con un CAPOSTIPITE che riesce in maniera intelligente e astuta e servendosi delle tecniche del periodo (Machiavelli, Il Principe) per mantenere saldo il potere che nasce da un’ascendenza. La sovranità è esercizio del potere su scala territoriale su basi provenienti dal comune.  forte presenza della sovranità  Il potere, il Principe,  il suo potere appare fondato su:   Identificazione: egli riunisce in sé la capacità di poter mantenere integro il potere e per mantenerlo Machiavelli suggerisce una serie di tecniche (congiura, omicidio, il fine giustifica i mezzi)  Le radici culturali della sovranità, il potere veniva riconosciuta in funzione di motivi culturali: la dinastia. I Savoia vantavano una lunga permanenza degli spazi del potere che legavano la propria storia sui campi di battaglia, i passaggi feudali avevano consolidato la lunga storia: la traditio, la forza della storia monarchica. La monarchia fondava sé stessa su una lunga traditio, non come tradizione. (Il Regno dei Napoli) Fusione di vicende LAICHE E SPIRITUALI come nello STATO DELLA CHIESA, forza preponderante nel tempo.    Inoltre la monarchia ha:  la Nobiltà Feudale di vecchio lignaggio come partner privilegiato, che lascia sviluppare, tendenzialmente, per azione politica strategica. Il ceto civile come nuovo alleato da usare all’occorrenza come contrappeso al potere feudale. Il Ceto civile come alleato da usare come contrappeso al Potere Feudale: un ceto che non è nobile cui viene creato il presupposto per crescere, peer far da contrappeso con il potere forte del feudatario. Tra gli Stati italiani che risalgono al medioevo troviamo differenze di forme di governo  REPUBBLICHE  PRINCIPATI Cos’è una forma di governo? Il modo con cui si esprime la organizzazione del potere politico di un territorio. REPUBBLICHE (Genova, Venezia, Lucca, Siena) La Repubblica semanticamente ha degli adattamenti. Le parole nella storia non conservano lo stesso significato nel tempo e nello spazio, le parole cambiano il significato a seconda dell'epoca in cui vengono poste in uso (Platone, La Repubblica con argomentazioni di filosofia sociale, il modo in cui la società greca dovesse esprimere la migliore forma di governo) Tra ‘400 e ‘500 in clima umanistico questa parola implica:  LA RES PUBLICA è qualcosa che si riunisce in termini pubblici sotto una POTESTAS, fazioni di famiglie forti al cui centro si colloca un signore forte.  Queste repubbliche presentavano al loro interno delle sfumature. L’organizzazione di base è la cosa pubblica riunita sotto un’egida. Al loro interno presentavano delle sfumature Lucca ad esempio veniva governata da una centralità oligarchica.  Esse si differenziano: A) per il gruppo di partecipazione al potere (a Lucca le larghe assemblee di soli maschi che siedono in pubblica rappresentanza e decidevano a larghe maggioranze) B) per il dominio dei ceti aristocratici (come a Venezia intorno al Doge il ceto degli aristocratici, gli aristocratici presenti come movimento di fondo della società; accanto ai nobili fanno capolino nella storia commercianti arricchiti che hanno il dominio della cosa pubblica e ne orientano le soluzioni) C) dominio oligarchico e del patriziato mercantile (come a Genova, la congiura dei Fieschi) L’Italia come proveniva dal basso medioevo? Un paese italico disarticolato, sgombra da ogni possibilità di riunirsi sotto una sola potestas. Innesca la miccia di questa vulnerabilità la morte di uno dei tanti signori che avevano occupato il ducato di Milano, Gian Galeazzo Visconti. Egli muore nel 1402 e muore il progetto dell’egemonia di Milano su tutta l’Italia  Nel primo ‘400 hanno luogo scontri tra staterelli. La Pace di Lodi, 1454: Nell’aprile del 1454 si era realizzata, dopo trattative avviate a Roma nel 1453 da Papa Niccolò V per porre fine alle guerre tra gli Stati Regionali, la Pace in Lodi tra alcune delle maggiori forze politiche presenti sul territorio italiano. La guerra devitalizza, porta crisi, epidemie. Si arriva alla data della pace legata alla volontà d porre termine alla guerra. Il papa decide di mettere insieme le parti, la sua parola è autorevole, parla in nome di Dio e degli uomini. Papa Borgia divise il mondo all’indomani delle prime scoperte geografiche  VOLUNTAS TERRENA E DIVINA: IL PAPA Il papa raggiunge la pacificazione che vede impegnati i due principali contendenti.  Il Ducato di Milano che guardava gli spazi più vicini e la Repubblica di Venezia. Due forze importanti con la mediazione del Papa. Venezia cede all’accordo perché si era consumato un evento inatteso: nel 1453 era crollato l’ultimo baluardo dell’Impero Romano d’oriente, Costantinopoli. Venezia vedeva in crisi la sua storia di rapporti con l’Oriente Costantinopoli era sede e meta. Ora vi si erano insediati gli Ottomani. Raggiunta la pace, sedate queste grosse realtà minacciose, Napoli a vantaggio di Milano e Firenze a vantaggio di Venezia.  Si dovettero adattare alle circostanze. Tra il 1454/55 si raggiunge a Lodi una pace. Gli stipulanti furono anche Firenze e Regno di Napoli. Questa pace garantì un periodo di tranquillità  Ci sono le condizioni perché quella tensione culturale possa racchiudersi in una prassi storica  I punti erano questi:  si limitava l'espansionismo di qualunque forza potesse nutrire motivi espansionistici a danno dei territori vicini;  conteneva l’espansionismo di Venezia a svantaggio del ducato di Milano, della Repubblica di Firenze e in generale dell’Italia. Questa pace mise insieme tra i protagonisti Milano Venezia e Firenze che diedero vita alla  Lega Italica 30 Agosto 1454 Il 25 marzo la Lega Italica fu proclamata in tutte le maggiori città della penisola. Un ruolo importante lo ebbe Lorenzo il Magnifico, poeta, uomo attento, sostenuto dal papa Innocenzo VIII (morirono entrambi nel 1492). Morendo il papa e Lorenzo il magnifico, due grandi interpreti di questa politica di pacificazione.  La morte di Lorenzo il magnifico mise di nuovo in discussione il precario equilibrio politico esistente nella penisola italiana. Il Magnifico volle consolidare il suo potere principesco non oltre i suoi territori di pertinenza. L’equilibrio viene compromesso. Le premesse affondavano al ventennio precedente, a Milano si era consumato l’omicidio in famiglia di Galeazzo Maria Sforza (1476)  Era il periodo delle congiure. Galeazzo Maria Sforza viene ucciso. Gli era succeduto il figlio Gian Galeazzo II ma il vero detentore del potere era lo zio Ludovico Sforza (detto Il Moro) Gian Galeazzo, considerato autistico, aveva sposato Isabella D’Aragona figlia del Re di Napoli Ciò complicava il rapporto con Ludovico il Moro.  Morti i garanti dell’equilibrio. Molti vedevano l’Italia come meta da conquistare per la sua cultura. Accanto a questi si sommavano motivi di rivalsa dinastica. Periodo di guerre tra le maggiori potenze del continente europeo per il dominio sull’Italia. In questo periodo in conseguenza della morte (1492) di Lorenzo il Magnifico, anno del primo viaggio di Colombo, anno in cui l’orizzonte europeo si apre verso nuovi orizzonti, è l’anno in cui si rompe quella politica dell’equilibrio voluta e sostenuta negli anni dalla metà del ‘400 da questo grande personaggio, il Magnifico. A partire dal 1494, rottura dell’equilibrio dovuta alla condotta di Ludovico il Moro che uccise il nipote per accaparrarsi il potere sul ducato di Milano ed accarezzare mire espansionistiche verso altri territori, scatena un contenzioso nuovi squilibri su territorio italico Questi squilibri renderanno l’Italia facile preda di mire straniere. Storie d’Italia Scende Carlo VIII (nel 94) ed è costretto a scappare. Presso Fornovo ricava una sconfitta, a carico di quanti si erano collegati per ricacciare indietro lo straniero dall’Italia. A partire dalla Lega Italica la lega tra gli staterelli italiani, cioè la possibilità di far barriera tra coloro che minacciavano gli Stati più deboli costituisce una delle caratteristiche dell’epoca. La lega: coesione di forze che costituisce la tecnica politica dell’epoca. La lega fa da barriera a quanti intendono invadere qualcuno o qualche spazio. In periodo di guerre, 1494  Intervallo tra la discesa dell’angioino Carlo VIII al 1559, anno della pace dell’egemonia spagnola sull’Italia. Divisione in fasi 1. 1494-1516 La Francia vuole imporre la propria egemonia sull’Italia poiché  L’Italia ha un ruolo di interesse strategico per il mediterraneo   Milano è un varco d’accesso per l’Europa  la penisola italiana, per ricchezza e cultura, ma divisa in piccole realtà, si presentava attraente. L’Italia è appetibile tra gli altri “stati”. La collocazione strategica consente di commerciare con il Mediterraneo, il mediterraneo cederà questa funzione economica ad altri spazi del mondo. Milano, già durante l’impero romano vista come varco verso l’Europa, l’Europa accede all’Italia per Milano e Milano diventa una delle città strategiche per le transazioni commerciali, fino ai giorni nostri. Proprio perché l’Italia si presenta ricca ai transiti commerciali. Sulla base di queste motivazioni il primo periodo di chiude nel 1516 con una spartizione di conquiste. La Francia è riuscita a battere le leghe italiche e si insedia a Milano. Nel Regno di Napoli dal 1503 per via di conquista la Spagna domina. 2. 1516-1530 Carlo V (1550-1558) Ascesa al trono di Spagna (1516) e al trono imperiale (1519). Con la morte dei rispettivi nonni Carlo V verrà eletto Imperatore del Sacro Romano Impero L’imperatore che tra il 1516 e il 1519 aveva ereditato per fattore dinastico due grandi territori dell’Europa, la Spagna da una parte (con i territori conquistati da Colombo) e dall’altra l’altra porzione territoriale che oggi riconosciamo essere Austria, Germania e territori annessi. Carlo D’Asburgo riesumava un impero di vecchia datazione, presentandone i caratteri del potere sia territoriale e dall’altra parte si riproponeva un antico motivo che aveva caratterizzato l sviluppo dell’Europa del tempo, cioè gli Imperi. Carlo V si ripropone e riecheggiava il grande motivo che aveva caratterizzato il ciclo storico dell’Europa del tempo. L’impero da un lato di Carlo Magno, rievocava le vestigia dell’impero romano.  Carlo ne rinverdiva tutto l’aspetto ideologico. Carlo veniva assunto come novello Carlo Magno.  I domini di Carlo V, ereditati sia degli Asburgo d’Alsazia, sia dei Re Cattolici di Spagna. Accerchia il territorio del Re di Francia Francesco I di Valois. La contesa tra Francesco I di Francia e Carlo V sarà aspra sia per i territori italici sia, a carico di Francesco I, per la paura di essere schiacciato e pertanto di essere fagocitato nei domini dell’imperatore Carlo V. (accerchiamento) 3. 1530-1559 Il conflitto si allarga dall’Italia all’Europa intera Entrano in gioco nuovi fattori: 1. l’impero degli Ottomani che spinge verso l’Europa 2. la Riforma Luterana ed i principi tedeschi aderenti ad essa I Turchi avevano conquistato Bisanzio, spingevano verso l’Europa. La spinta di coloro che portano un diverso credo, i mussulmani, cercavano di spingere per ulteriori conquiste. Negli anni ‘20 del ‘500 iniziano a bussare impetuosamente da Vienna e verranno respinti. L’altro elemento importante è la Riforma promossa che darà sviluppo ad un ulteriore motivo di contestazioni che genereranno il primo momento di divisone all’interno della cristianità. Conclusione del 2 periodo Carlo V pone l’egemonia asburgica sull’Italia, riavoca a sè ciò che la Francia gli aveva tolto e pone la sua legittimazione di potere su questo spazio. 1559 Pace di Cateau-Cambrèsis Riaffermazione della potente egemonia della Spagna sulla penisola italica. Per egemonia indichiamo che la Spagna DOMINA IN MANIERA DIRETTA alcuni territori, su altri territori la presenza non sarà “diretta” ma influirà pesantemente, avrà influenza indiretta (Genova, Savoia, Lucca, Firenze) in una condizione liminare  sia Venezia che lo stato pontificio dovranno fare i conti con questa presenza. L’ascesa di CARLO V   I principi tedeschi (dinastie forti e nobiltà) si aspettano una riforma politica, l’imperatore pattuisce delle condizioni con questi signori Chiedevano a Carlo: Una riforma politica che passava attraverso quali canali:  pacificazione dei territori (Carlo avrebbe dovuto garantire controllo sui potentati feudali che continuavano a gravare, organizzazione del territorio, utilizzo dei boschi)  difesa della cristianità dai Turchi che erano una vera minaccia, l’imperatore nella sua carica di sovrano veniva eletto nella prospettiva di essere difensore degli spazi di questo mondo  difendere l’Impero dai Francesi (Francesco di Valois I) A questi motivi si aggiunge un nuovo elemento: la Riforma Protestante Riforma / protestante Due termini uniti che richiedono un accesso singolare delle definizioni per cogliere il processo storico RIFORMA: La riforma è un movimento europeo, questa è una delle più acclarate e recenti interpretazioni che la storiografia propone E’ UN MOVIMENTO (qualcosa che muove la storia, che propone qualcosa che si scontra con altri elementi preesistenti) Chi sono i promotori? LUTERO ZWINGLI CALVINO Costoro sono coloro ai quali la storia attribuisce la responsabilità, di aver avviato il processo (Lutero), gli altri due di aver seguito questo percorso di contrasto con la tradizione CATTOLICO-ROMANA. Egli esprimeva una potenza TERRENA prima ancora di una potenza di MEDIAZIONE tra terra e cielo. La Chiesa estorceva alla massa immensa, alla plebaglia maleodorante che pullulava in spazi cittadini e di campagna. Quella informa massa umana a cui difettava ogni forma di acculturazione a cui la Chiesa si era imposta come VEICOLO UNICO DELLA SALVEZZA UMANA. Si trattava di un clero corrotto, che dall’altare predicava in un modo e nella vita materiale mostrava altre sfumature. BENEFICI, cioè i privilegi di cui la chiesa godeva, esente da tasse COMMERCIO DELLE INDULGENZE, ”indulgere” si scontava qualcosa che apparteneva alla sfera della insopportabile peccaminosità umana. La condotta umana richiedeva il pagamento di qualcosa, pagare per scontare i peccati, valeva sia per i vivi che per i defunti L’uomo poteva, a partire dal papa, salvare l’essere umano dal temibile peccato originario? La plebaglia informe non godeva di chiarezza teologica, si parlava in maniera aleatoria di paradiso, il purgatorio era l’ultima creazione del Medioevo. Si aggiungeva alla divisione degli spazi celesti, Inferno Paradiso e Dante aveva a suo modo sancito a livello morale il Purgatorio. In questi secoli il purgatorio non era chiaro nemmeno agli ecclesiastici. C’era confusione in maniera dogmatica (sui sacramenti) Va aggiunto che i territori non erano presieduti dai Vescovi. I vescovi affiancavano cariche importanti. Nominalmente avevano delle diocesi da cui avevano rendite e benefici ma in cui alcuni non si erano mai recati, il clero era lasciato al suo stato naturale. Dietro gli altari si conservavano botti di vino. Non c’era un controllo sulla vita. C’era lo sguardo dei fedeli che commentavano e capivano che in realtà tutto questo diventa MOTIVO RACCOLTO DEI PENSATORI. Dottrina delle indulgenze: Si fondavano su una vera e propria illustrazione teorica. Versare un obolo al clero per ottenere uno sconto di pena nell’aldilà. Essi si ergevano ad esattori nell’aldiquà e giudici nell’aldilà. Lutero interverrà su questo. Dio ha creato il senso della vita lasciando all’uomo la scelta della sua condotta, si apriranno articolazioni nell’ambito dei mondi che contrasteranno la Chiesa, ciò che facciamo rientrare nella definizione di RIFORMA PROTESTANTE. Un uomo che contenderà in chiave dialettica con Lutero, Erasmo da Rotterdam, aprirà con Lutero un conflitto sui temi che Lutero vanterà essere alla base del contrasto con la Chiesa. Erasmo era d’accordo sul “senso della vita” che così interpretava: L’UOMO E’ LASCIATO LIBERO DI SBAGLIARE PERHE’ HA AVUTO DA DIO LA COSCIENZA. Per Lutero la dimensione del peccato originario caratterizza l’uomo. L’uomo può solo chinare il capo.  L’uomo può solo trovare la chiave di volta per accostarsi a Dio e chiedere infinitamente PERDONO Il purgatorio costituiva per Lutero, Zwingli e Calvino un grande orpello. Per Erasmo l’uomo può scegliere il bene Per Lutero non c’è libero arbitrio, c’è la CONDANNA Lutero, grazia di Dio Anche gli analfabeti verranno sollecitati a stringere un libro (alla lettura). Alla base di questo mondo si colloca il valore salvifico del sacrificio di Cristo. Per Lutero l’uomo vivrà per FEDE e la giustificazione che lo avvicina alla comprensione della miseria umana è data dal fatto che l’uomo deve credere al sacrificio che Cristo ha compiuto per gli esseri umani. Lutero raggiungerà questa consapevolezza leggendo Sant’Agostino. Sant’Agostino passava attraverso San Paolo. Ciò che S. Paolo affermava che “l’uomo è giustificato verso la possibilità di accedere al contesto della salvezza solo se ha FEDE nel sacrificio di Cristo, e riconoscerlo come termine di una nuova alleanza”. Riassunto: La Riforma morale del vero cristiano. Riforma del modus vivendi. L’uomo sarà giustificato solo se avrà fede, nelle sue ragioni di avvicinarsi a DIO. Lutero propone una religione INTERIORE. SENZA BISOGNO DI MEDIATORI. C’è bisogno solo di una grande VOLUNTAS. Che non è la volontà, ma l’orientamento verso la realizzazione di uno scopo. Alla base di queste argomentazioni vi è la Scrittura, la Parola che non è semplice DECALOGO La parola è incrocio di suggerimenti che danno all’uomo la possibilità di tendere l’orecchio verso Dio. Al pari della traduzione pittorica di Michelangelo. L’uomo che ascolta Dio è un uomo votato non alla salvezza, ma ad accostarsi a quell’elemento che è la GRAZIA DI DIO La grazia di Dio per Lutero è la comprensione per la miseria umana. Dogma= verità soprannaturale, rivelata da Dio e definita dalla Chiesa. Dogmatico= affermazione per verità di fede. Eretico= colui che sceglie una nuova via, allontanandosi dal cattolicesimo. Indulgenza= remissione totale o parziale delle pene temporali concessa dalle autorità ecclesiastiche. (VI) Calvino ha tradotto Seneca in una resa non ancora superata. Calvino è contestualmente accanto a Lutero, a Zwingli, che ha avviato una marcia, un movimento contestativo, i cui termini di fondo sono legati più alla storia della Chiesa che alla storia della popolazione umana. I punti su cui pongono l’accento sono il concetto di dogma, e ciò che andava ridefinito come dogmatico, indulgenza, il concetto di sacramento nella sua funzione salvifica. Tutto ciò viene posto in discussione, riaffermandone il valore d’uso per un fine preciso. Umanesimo maturo per cui i protagonisti sono i campioni del loro tempo. Sono umanisti che usano, parlano e pensano l’antico come punto di riferimento per realizzare e raggiungere un ulteriore grado o livello che possa in qualche modo avvicinare il più possibile l’idea dell’uomo verso l’aldilà. La parola importante è escatologia cioè scienza del fine. L’uomo è destinato ad un’ETERNITÀ'. VISIONE ESCATOLOGICA La reazione di Lutero partendo da premesse di natura dogmatica (chiesastica alias religiosa) egli scosse una sensibilità avvertita sui temi ma non si era in grado di poter provare rispetto ai sentimenti avvertiti e alle reazioni stimolate, non si trovano i termini corretti per esprimere questa tensione. Lutero suggerisce i termini più adeguati ad uno stadio di reattività che si tradurrà da pensiero in azione. Questa l’importanza e l’intreccio tra Fede e Storia. La Fede viene avvertita e razionalizzata a suo modo da Lutero, monaco agostiniano, innesta in questo contesto storico sociale e politico (la Germania sassone) innesta un spirito che progressivamente, tendenzialmente, potenzialmente è pronto a rivoltarsi contro l’auctoritas a partire da quella pontificia. La reazione di Lutero provoca una ulteriore sollecitazione in quella specifica realtà sociale e politica in cui egli è integrato: i Principi tedeschi.  Pochi paesi in quel contesto storico esprimevano un radicale senso della fede al pari dei tedeschi dell’epoca. Una civiltà, quella germanica (cioè una congerie composita di etnie in parte sotto il potere imperiale in parte sotto altri potentati) già Pertanto si mostra capace di poter anche raccogliere le motivazioni più originarie per l’uomo stesso ed egli può avvicinarsi il più possibile nei dintorni di Dio. Cos’è Dio nella coscienza Luterana? L’uomo del rinascimento è vivificato da una ricerca e da una interpretazione.  L’uomo può cercare a condizione che abbia fede. L’uomo si avvicina alla salvezza, può godere della misericordiosa grazia divina a condizione che creda nel sacrificio salvifico di suo figlio, Gesù Cristo. Individuata in un passo di san Paolo, viene resa come la giustificazione per la sola Fede. Quali sono i motivi su cui si fonda la concezione Luterana della Fede nella storia? Giustificazione mediante la fede: E’ esattamente traducibile in queste parole: Per la prima volta nella storia del cristianesimo sociale e religiosa entra nella storia la fede come CONDOTTA SOCIALE Non è più una moralizzazione. Credere nel sacrificio di Cristo diventa concezione corale che deve riconoscere identitariamente la collettività terrena. Accanto alla città di Dio si pone su questa terra si pone la città dei credenti.  Pone in alternativa alla città celeste la città dei credenti cioè costruisce un percorso che dalla terra possa elevare l’uomo in prospettiva escatologica. Avviene attraverso uno strumento Il primo libro stampato da Wittemberg a Magonza La prima stampa con caratteri mobili nell’Occidente: la Bibbia. Cosa alimenta la contestazione da parte della nobiltà germanica? Il problema delle Indulgenze. (vendere la coscienza a fronte di danaro) La chiesa di Roma ha bisogno di denaro: perciò concede benefici, come ad Alberto di Brandeburgo. La campagna presa in appalto per l’acquisto di indulgenze viene sguinzagliata dal Principe in tutta la Germania. Vendita delle indulgenze, amministrazione delle coscienze. Su questa dinamica Lutero resta inquietato.  Da qui parte la decisione di dichiarare per iscritto. Da qui deriva una lotta. 1517 Le 95 tesi:  non sono ancora l’elemento di rottura con Roma  esse sostengono ancora il primato del Pontefice   esse sostengono ancora il Purgatorio  vogliono confutare il modo di salvare l’anima del vero cristiano  le indulgenze non salvano l’anima  compromettono la validità della mediazione ecclesiastica  appare rivalutata l’idea della povertà, prassi da cui l’istituzione ecclesiastica sembra essersi allontanata La Chiesa nel suo insieme possa aver deviato la retta via  questa è airesis, cioè Eresia La Chiesa pensa che non siano altro che i capricci di un monaco bizzarro. Il monaco bizzarro aveva chiesto ai suoi interlocutori precise risposte che la realtà gli mostrava Le indulgenze servivano ad arricchire qualcuno ma non a salvar l’anima. Era stato testimone della corruzione del clero. La Povertà: la traccia della predicazione di Cristo, la devotio moderna insisteva sul punto della povertà. IL VERO CREDENTE VIVE IN POVERTA’. IL VERO MINISTRO DI DIO VIVE IN PREDICAZIONE. Tutto questo evidenza a Lutero i temi che deve porre come chiarificazione ai suoi interlocutori Nel 1520 dedica tre pamphlet a: 1. ALLA NOBILTA’ DI NAZIONE TEDESCA , dove sostiene la riorganizzazione della chiesa su basi NAZIONALI E LOCALI 2. LA CATTIVITA’ BABILONESE DELLA CHIESA , dove sostiene la validità di soli 2 sacramenti: BATTESIMO ed EUCARESTIA 3. DELLA LIBERTA’ DEL CRISTIANO , dove sostiene:  il libero accesso del cristiano alla interpretazione della Bibbia  e nega il valore delle opere ai fini della salvezza del cristiano Nello spazio di un’estate (del 520) Lutero scrive tre libri.  Il primo pamphlet è riservato alla nobiltà di nazione tedesca, il principe deve farsi carico sia della vita materiale che della vita spirituale dei suoi sudditi, ora viene radicalizzato il principio, da PRINCIPIO PER LA FEDE A PRINCIPIO PER LA STORIA   I principi iniziano a riflettere sulla condizione terrestre di potentati, come “delegati da Dio”. Il loro compito è non più solo “sfamare” la popolazione.  Due parole principe: VIRTUS E DIGNITA’ nel costrutto semantico luterano. Dio li vuole adesso reggenti in terra delle sorti dell’umana specie, sia le SORTI INTERIORI protese all’eterno sia QUELLE MATERIALI. Si sta creando una nuova dinamica che forma un NUOVO MODELLO DI STATO. Accanto allo stato monarchico del rinascimento adesso abbiamo lo STATO CONFESSIONALE/TERRITORIALE. (San Tommaso è stato un elemento fondamentale nella laicizzazione del contesto di cui ci stiamo occupando). Non è più l’aspetto TEOLOGALE. Adesso è DIO che attraverso una MEDIAZIONE INTELLETTIVA arriva un ORDINE: siate voi i gestori della vostra comunità in tutte e due le sfere. Lutero alla radice delle sue osservazioni pone la storia. Tra fine ‘800 e inizio ‘900 alcuni affermarono che le scritture sono rese da un punto di vista in cui all’interno dei racconti c’è molta umanità, questo creò nella chiesa cattolica una discrasia profonda. Ernesto Bonaiuti / si aprì uno scisma nella cattolicità  Ernesto Buonaiuti (Roma, 25 giugno 1881 – Roma, 20 aprile 1946) è stato un presbitero, storico, antifascista, teologo, accademico italiano, studioso di storia del cristianesimo e di filosofia religiosa, fra i principali esponenti del modernismo italiano. Scomunicato e dimesso dallo stato clericale dalla Chiesa cattolica per aver preso le difese del movimento modernista, fu prima esonerato dalle attività didattiche, in base ai Patti Lateranensi tra Chiesa e Regno d'Italia, e poi privato della cattedra universitaria per essersi rifiutato, con pochi altri docenti (appena dodici), di giurare fedeltà al regime. Nel secondo volume, ispirandosi all’episodio biblico, Lutero si sofferma con attenzione sulla invalidazione dei 7 sacramenti. Ne salva tre, poi salva solo battesimo e comunione. Elimina anche la confessione poiché non la ritrova nelle scritture. Riduce i sacramenti e mette in crisi larghi motivi che avevano movimentato le società cristiane, riducendo e producendo effetti comportamentali. Il matrimonio è visto non più come sacramento ma come PATTUIZIONE   . Nell’abolizione di alcuni sacramenti Rousseau in clima altro “il secondo rinascimento” quando Rousseau teorizza il patto sociale riesumerà la forma pattizia dello scambio matrimoniale. Lutero matte in crisi il sistema, non è una promessa a Dio, diventa un giuramento. Il terzo libro, DELLA LIBERTA’ DEL CRISTIANO, contiene una proiezione importante Lutero compie il primo atto di alfabetizzazione corale. Imparare a leggere perché attraverso la lettura entri in contatto, non più mediato, ma diretto con la parola. Entra nella storia che la parola è cibo per l’anima.  Il vero cristiano dunque accetta qualcosa che arriva dall’alto       La fede viene data al cristiano da un elemento: LA PAROLA       La parola letta, assaporata, gustata, che entra dentro di noi  Erasmo da Rotterdam, il quale contende a Lutero la visione cardine intorno a cui si pone la centralità dell’uomo nel suo rapporto con la divinità, l’uomo può scegliere come vivere la sua eternità        E questo sarà chiamato DE SERVO ARBITRIO  Per Lutero l’uomo è condannato dal giudizio di Dio, non ha facoltà di scegliere  Sacrificio  Lutero per iscritto nell’estate del 1520 propone tre principi : Assegna ai principi tedesco un ruolo di gestori della fede e della storia e si creerà accanto allo stato moderno in formazione un nuovo modello atipico: LO STATO TERRITORIALE SU BASI CONFESSIONALI. Il principe su basi Luterane è capo della sua chiesa territoriale su cui ricade un popolo che deve allinearsi a questo principio  (stato territoriale germanico a base confessionale) La differenza tra questo modello di stato, lo stato rinascimentale a base signorile e stato monarchico: Ora si affianca - per effetto di questa protesta luterana – quest’altro elemento, un’organizzazione politica la cui centralità è data dalla persona di un principe il quale organizza il suo territorio partendo da un prerequisito che manca egli altri due stati: IL CONFESSIONALISMO. Lutero abolisce ogni forma di mediazione ecclesiastica, cioè l’incontro con Dio è affidato esclusivamente ad un rapporto diretto con la parola di Dio, le Scritture. La sacralità della chiesa si attuava mediante i sacramenti, di cui Lutero ne svaluta 5 su 7, salvandone solo 2, l’atto commemorativo (eucarestia) e il battesimo. Gli sviluppi: La Germania era un territorio frantumato, frazionato, atomizzato. Questo atomismo territoriale si legge nella centralità dell’impero su cui ricade una miriade di territori ognuno dei quali aveva una sua origine nella frantumazione di quel sacro romano impero e di quel feudalesimo da cui se ne erano ricavate tante parti che vantavano ognuna proprie consuetudini non scritte ma osservate. Le città, la stessa Magonza, intorno a cui ruotavano spazi controllati da corporazioni, interessi coattivi di governo che legittimamente pretendevano di essere riconosciuti. Tanti nobili di ogni ordine e grado riconosciuti come legittimi interlocutori del sovrano. In questa storia si incunea la presenza della Chiesa. Che aveva coltivato al suo interno parallelamente allo sviluppo dello Stato i suoi quadri feudali. C’erano più potere intorno al potere del principe cristiano. La grande armonia attraverso la quale si componeva questa plurima realtà costituiva un interessante laboratorio. In questo stato di distribuzione demografica, con i risvolti sociali e politici, non dobbiamo dimenticare l’altro polmone della comunità: LA MASSA. Informe, anonima, quell’uomo comune che riuniamo in una interessante espressione ancora carica di tante motivazioni marginalizzati: I CONTADINI. Questo è un contesto in cui il contadino è colui ancora legato alla terra mantiene alto il valore delle tradizioni. Il suo ruolo di marginalità proveniva dai tempi dei servi della gleba. Egli lavoro come un animale ed è stimato e storicizzato come tale, con una bestia da soma. In questo mondo entra l’anima Luterana. La storia muove le coscienze partendo da una profetica intuizione  La possibilità di reagire contro un ordine dato dall’uomo. Si inizia ad ipotizzare che il messaggio di Lutero possa servire per muovere le collettività che avevano sulle proprie spalle il gravame della società e subivano a dispetto del lavoro coatto e forzoso l’ostracismo e la marginalità più totale. Il potere nobiliare legge nel messaggio Luterano la possibilità in ordine al grado di potenza e la possibilità di svincolarsi dalla Roma censuale, che pretende la decima su ogni forma di forma economica attiva per il proprio sostentamento. Questo inizia ad incrinarsi.  Altro elemento importante, l’imperium di Carlo V si motiva su ragioni storiche. I principi colgono l’opportunità. Compromettere la Traditio. Presentarsi come nuovo interlocutore. Nasce una miscela esplosiva. Queste idee propongono spine su sentieri prima sereni. Iniziano dai territori a spuntare fuori gineprai spinosi. I contadini saranno i primi a porsi in contestazione. E si assoceranno a loro uno stuolo di lavoranti e di altri ceti produttivi non riconosciuti dalla storia. Si sentiranno chiamati a raccolta da una vocazione interiore il cui epicentro era nella sacra scrittura. Primi momenti in cui il popolo parla, ha voce. Da un brusio inizia ad organizzarsi e diventa parola. E’ il tempo in cui la gente comune (muta fino ad allora) inizia ad entrare nella storia: Operai, minatori, contadini diventano massa imbottiglaita, ingabbiata pronta ad esplodere. Chi promuove, chi organizza? Più che teologismi ci sono visioni, visionari. Gente che entra nella storia proponendo la realizzazione di un sogno. Costoro sono coloro i quali daranno alla modernità rispetto al medioevo le avvisagli che troveremo tra il primo e secondo ‘800 nelle forme ideologiche più chiare: il socialismo. La gente si pone in principio di un’idea, svilupperà una politica, la comunità. Sono le prima manifestazioni di comunismo a cui la storia darà una contestualizzazione (Carl Marx) Chi furono i capi? E’ l’epoca delle rivolte, delle sommosse. Le rivolte hanno sempre dei pensatori al loro vertice. Masaniello era stato preparato da un circolo di intellettuali che si muoveva nelle accademie del tempo e pensava a come abbattere il governo spagnolo. Questi contadini hanno delle idee che li guidano. Loro sono esecutori. Sono la fermentazione della storia di questi visionari. Tra il 1524 e il 1525: (Rivolte)  capi rivoltosi:  Thomas MUNTZER Non solo l’evangelizzazione  Un uomo che voleva realizzare l’impossibile in un clima in cui il feudalesimo era ancora forte  Andrea CARLOSTADIO (teologo) Un nobile di infima portata, ma un uomo che sa sfruttare il suo potere cetuale e lo organizza su un piano delirante e visionario Organizza bande rivoltose. Vuole sovvertire l’ordine. Volevano cambiare tutto e subito. Cosa proponevano? L’ideale evangelico, sicuramente, ma abolire i privilegi sociali in un momento in cui il feudalesimo è ancora forte. UTOPIA La grande stagione in cui un uomo di corte, il cancelliere Tommaso Moro sta immaginando tra il ‘20 e il ‘25 una grande opera che troverà i grandi strali dell’inquisizione spagnola. Egli discuterà una caratterizzazione della sua opera parlando di spazi in cui il potere amalgamava quello religioso e nell’unisona funzione avrebbe regalo la società. LA SOCIETAS Alcuni a Worms altri a Spira. Oltre ad accordi raggiunti tra le parti, si prendono dei provvedimenti.  Dieta del 1526:  I principi Luterani avevano ottenuto delle concessioni   Dieta del 1529:  Tali concessioni erano state revocate da Carlo V, da qui la protesta dei principi da cui nasce il Protestantesimo. Noi chiamiamo la riforma protestante non tanto vincolandola a motivazioni essenzialmente religiose, anche se sono alla base. L’aggettivo protestante entra per vie politiche. La riforma protestante: Riforma indica il MOTO LUTERANO Protestante indica l’intreccio con il mondo politico e la reazione che il mondo politico avrà nei riguardi di Carlo V allorché revocherà ciò che aveva concesso ai principi territoriali. RIFORMA: LUTERO PROTESTANTE: legame con il mondo politico Il protestantesimo quindi come logica storica ha un antefatto. Una protesta politica, poi diventa sviluppo di natura religiosa. Ma inizialmente ha matrice politica.  Con la definizione riforma protestante si mettono insieme i due aspetti costruttivi di questo momento specifico della storia moderna. L’elemento religioso che si intreccia e alimenta quello politico  1530 Uno dei grandi protagonisti è Filippo Melantone, umanista, teologo e astrologo tedesco, amico personale di Martin Lutero e uno dei maggiori protagonisti della Riforma protestante. È inoltre noto per aver contribuito, in pieno rinascimento europeo, a porre le fondamenta della moderna psicologia Melantone è il grande protagonista occulto di questa vicenda Colui che affianca Lutero lo nutre delle sue considerazioni costruendo al pari e al fianco in questa storia di quello che sarà il disposto dettato, il nuovo credo adottato da questi nuovi cristiani scismatici.  Egli scrive una confessione di Fede, riconosciuta come tale e legittimata in chiave salvifica in una specifica circostanza. La Confessione Augustana. Qui si delineano i termini della nuova dottrina luterana. Orienta nuove logiche cristiana verso nuovi modelli di organizzazione sociale  La confessione augustana (1530) è il nuovo modo attraverso il quale si organizza lo spazio della fede all’interno dei credenti e all’esterno degli stessi, come elaborazione sociale. Si organizza lo spazio interno del credente e lo spazio esterno  Nuovo modo di organizzare la collettività Pone in essere principi, regole, orientamenti comportamentali.  Nel 1531 la Germania vive una stagione profondamente tesa al uso interno. La Dieta di Spira aveva acceso proteste e prodotto un conflitto.  Conflitto che mette insieme i protagonisti che si oppongono al volere dell’Imperatore. La Lega di Smalcalda. Le leghe sono strumenti politici poste in essere sul piano della prima modernità quali logiche aggregative per far valere le proprie ragioni. Nasce questo corpus pronto a combattere con maggiore forza l’Imperatore e quello che egli non osservava in base a pattuizioni date. Già era accaduto in Italia quando si organizza la Lega Santa del 1511, un'alleanza stipulata il 1º ottobre 1511, contro Luigi XII re di Francia, da papa Giulio II, la Repubblica di Venezia, Ferdinando II d'Aragona e i cantoni Svizzeri. Una Lega è un’organizzazione che per poter affermare i suoi diritti è pronta ad allearsi con altre forze  Il principio è quello di affermare con radicalità la logica delle proprie azioni. La lega è pronta a stringere alleanze extra moenia per far prevalere i propri principi. Cosa si era manifestato in una delle tante Diete che aveva riunito l’Imperatore e i suoi interlocutori?  1542, Dieta di Spira I Protestanti (politici) chiedono a Carlo V il riconoscimento della loro posizione confessionale  La richiesta non trova Carlo consenziente. I principi chiedono di essere riconosciuti come tanti piccoli Re sul proprio territorio, il tutto retto da principi confessionali. In questa dieta i principi chiedono di essere riconosciuti ognuno in relazione al proprio ambito territoriale come veri e propri capi (re locali). Per tanto essere riconosciuti come coloro i quali avrebbero gestiti questo territorio secondo diverse logiche a partire da quella confessionale.  Organizzare la comunità sotto diversi aspetti. Per quanto riguarda quello confessionale eliminando le chiese e riducendo secondo l’ottica luterana i sacramenti a due, eliminando gli orpelli che ingolfavano il percorso naturale verso la salvezza  1542-47 Carlo entra in conflitto con questi spazi del potere. Non è un potere che configge con l’Imperatore Ora configge con le nuove forme organizzative che il territorio tedesco stava assumendo. Si arriva allo scontro armato  1547 Carlo infligge una sconfitta ai Principi tedeschi di confessione Luterana Gli sconfitti si riarmano e si fiondano contro Carlo, che avrà la peggio. Questo confronto/scontro tra Carlo v d’Asburgo e Principi territoriali porta alla Pace di Augusta.  1555 – Pace di Augusta Per affermare un principio:    CUIS REGIO ET EIUS RELIGIO, ovvero: “Segua il suddito la vocazione del principe” NASCITA DEGLI STATI TERRITORIALI TEDESCHI SU BASI CONFESSIONALI Huldrych Zwingli 1484-1531 Sacerdote che presta grande attenzione a Lutero Vive a Zurigo, territorio affine ma diverso dalla Germania di Lutero. Egli presenta una circolarità tematica, apprendendo da Lutero, elaborando per gradi assimilativi e deduzioni ulteriori elementi a Secondo Calvino l’uomo che si assoggetta alle regole che vengono poste in termini di fratellanza, lavoro, amore familiare, produce un NUOVO TIPO DI UOMO:   UN UOMO PRESCELTO. Il suo modello di vita sociale è già chiaro segno di ciò che la volontà divina aveva espresso in termini della salvezza del singolo. Questo nuovo uomo sta fondando il Calvinismo nella base di cui si realizzerà il capitalismo. (VIII) L’Italia Spagnola nel 500 La Spagna dopo Cateau-Cambresis è “presenza” in Europa in termini di polarità. Il momento in cui la Spagna domina su territori, persone, in vari contesti del mondo. In questo patrimonio rientra l’Italia. Carlo V (1500-1558) Nel momento in cui trattiamo dell’Italia spagnola del ‘500.  L’Italia spagnola parte da Carlo V d’Asburgo. Carlo V ha una serie di eredità e patrimoni di cui egli diventerà imperatore.  1516 eredita i domini di Spagna dal nonno materno, Ferdinando il Cattolico re d’Aragona e dominatore  nel 1519 muore Massimiliano d’Asburgo e lascia al nipote non solo eredità patrimoniali ma anche una pretesa di matrice augustea che è l’impero Nel 1519 viene eletto IMPERATORE DEL SACRO ROMANO IMPERO di ascendenza medievale Con questo incarico Carlo V ripropone all’Europa del tempo la possibilità di un rinnovato impero risorto sulle vestigia dei precedenti modelli imperiali. Il modello prediletto era quello di Carlo Magno. Eredita da quel modello di imperatore a cui Carlo guarda con rinnovata visione. Un modello di impero che aveva attraversato il medioevo. Egli è a capo di un impero itinerante, non ha una corte fissa Egli propone come modello un’itineranza continua nei suoi domini. Modello itinerante di Carlo V (=imperatore itinerante) A differenza di Filippo II suo figlio che sceglierà Madrid come sede. Per governare egli deve affrontare problemi Carlo V si trova di fronte a questi problemi: Contesti che si muovono all’unisono tra aspetti politico-religiosi (etno-antropologici) Egli dovette amalgamare una contestualità di etnie differenti che andavano dagli spazi dell’oceano e oltre oceano, fino alle dinamiche etno-antropologiche che riguardavano la miriade di culture radunate sotto la corona. Ad esempio il mezzogiorno d’Italia, d’Azeglio pronunciò la frase “ora dobbiamo fare gli italiani”: osservazione che poneva sul banco la diversità culturale di cicche l’Italia aveva riunito sotto la bandiera dell’Italia unita. Carlo dovette fare da ponte, da intercapedine di culture ed etnie differenti, consuetudini differenti su cui allargare la propria potestas. 1. confrontarsi con le forze cetuali che dal medioevo avevano ereditato potentati (i Margravi, i Valiconti, una nobiltà di piccolo lignaggio che però aveva voce) dunque amalgamare le diverse anime dei ceti tedeschi. 2. amalgamare le diverse anime dei territori che eredita. 3. affrontare il pericolo turco ai lati dell’Europa. 4. affrontare la minaccia luterana. Da Carlo V i ceti sociali tedeschi si aspettano:  pacificazione dei territori  difendere la cristianità dai Turchi   difendere l’Impero dai francesi (contro Francesco di Valois) Altro elemento che torna nella storia è il Mediterraneo. Un’interessante parte geografica di un Occidente che ha assunto questo mare come punto di riferimento per rappresentare il coagulo di civiltà. Era un CENTRO DI INTERESSE POLITICO, non si usava ai soli fini commerciali, per la Spagna aveva una sacralità. Argomenti:  da Ferdinando il Cattolico a Filippo II vi è la continuità di una politica Mediterranea La Spagna nel Mediterraneo presenta: I. una definita formazione politica, una realtà imperiale che deve dominare, questo dominio è sacro e consacrato da vicende storiche antichi II. una postazione strategica:   per contenere il pericolo turco   per contenere l’espansione francese 1559: Cateau-Cabresis  Dopo questa data cosa accade? La Spagna: Occupa il ruolo di potenza egemone in Europa, da questo momento fino al 1648. L’Europa è un ruolo egemonizzante riconosciuto legittimato e guidato e gestito da un’idea centrale, l’Impero. Da questo momento la Spagna si impegna maggiormente nello scacchiere mediterraneo, quel grado di egemonizzazione impegna la Spagna a mantenere salda questa posizione. La Spagna: Elementi dinastici su cui si poggia la monarchia asburgica:  PRESTIGIO  UNITA’  IL VALORE POLITICO DELLA DINASTIA  Prestigio significa “il valore dell’antico” affermato attraverso una superiorità indiscussa di una forza attiva. L’unità: L’impero Spagnolo consegnerà un territorio il più amalgamato > omogeneo; una storia che afferma alcuni canoni che si rifletteranno nella composizione dello stato assoluto. Tutti i territori mantengono le loro consuetudini ma la tendenza è di amalgamare, prevalere, unire per governare. Altro elemento importante è il valore politico della dinastia (DINASTIA= FATTORE IDEOLOGICO). La dinastia era FATTO IDEOLOGICO attraverso il quale si affermava una condotta e si otteneva un riconoscimento. La Spagna di Carlo V: Le basi del potere spagnolo costruite su più fronti  INTERNO  INTERNAZIONALE La Spagna era l’unico potere egemonico del tempo e si presentava in chiave POLARE (era l’unica potenza tale). Quali erano le basi? 1. capacità di governare un impero: l’idea di impero è la costruzione statale del tempo, cioè costruzione di quell’organismo politico su cui si ergeva il sistema di governo, in grado di potersi affermare come SPAZIO DEL POTERE INCONDIZIONATO   2. POTENZA MILITARE : sulla milizia si attuava il potere 3. sulla potenza MULTINAZIONALE dei domini, diversi tra loro La potenza multinazionale si reggeva su:  diverse strutture giuridiche e diverse forme di governo (Viceré, Governatori etc.), diverse forme di governo ognuna adattata sul luogo da governare  IL VICERE’: De Roberto scrisse I Vicerè che farà eco nel Gattopardo. Lì troviamo definizioni importanti. Ha una politica plastica.  POTENZA MILITARE    RICCHEZZA ECONOMICA Grazie anche alle risorse provenienti dal nuovo mondo. La Castiglia si riappropria della lana, ad esempio, la lana merino proveniva dal centro di questo universo ed era richiesta per le sue caratteristiche (calda, duttile, elastica e di altissima resa) (= i jeans, nuovo/vecchio prodotto rinnovato nelle sue artigianerie) Cosa proveniva dagli spazi americani? Argento, oro, nuovi prodotti che implementano i nostri usi e costumi alimentari, la patata, il pomodoro, due elementi che iniziano ad essere utilizzati come surrogativi ad alimenti precari e arricchiscono il patrimonio energetico. Si avanza verso la contemporaneità Il tabacco  Nuove modalità di nuove spezie. L’uso del cacao, nuovi prodotti che germineranno con l’acquisizione dell’agricoltura rinnovata nelle sue tecniche.     PAX HISPANICA, di cui era espressione Cateau Cambresis  Periodo di rinnovate transizioni commerciali. Le guerre allontanano uomini e donne dalle economie sane. La pace garantisce la stabilità. Messa a coltura di una quantità immensa di prodotti.  Si sta traslando passando da un’epoca conflittuale (di guerre, morti) ad un nuovo e rinnovato momento storico. La Pax Hispanica PONE UN RINNOVATO RAPPORTO TRA COSTI E BENEFICI Il peso della monopolizzazione della Spagna L’Italia è sotto sistema spagnolo, partecipa agli utili di esercizio spagnolo. La Spagna si sente come peso forte sul capo di questi uomini è compensata dai BENEFICI che porta. La vita è meno complicata, stabilità senza le guerre.  Inflazione: deprezzamento del valore monetario delle merci. Sul piano economico la scarsità di un bene ne aumenta il valore sul piano della utilità. Tutto ciò: PONE IN ESSERE UN INSIEME DI COSTI E BENEFICI / ATTIVO E PASSIVO La partita doppia inizia ad essere materia che viene trattata dai vertici dello Stato, siamo alle premesse della contabilità di Stato. TUTTI I PROTAGOISTI DI QUELLA PACE VENGONO COINVOLTI DALLA LOGICA DEI COSTI E DEI BENEFICI Nello specifico: In ITALIA Quali sono i costi e quali i vantaggi in riferimento all’Italia? Siamo il risultato di due componenti: la genetica da un lato e il legame genetico con la storia che ha fatto di noi ciò che siamo. Duplice natura. La Storia va vista come dimensione del legame umano. La PAX HISPANICA per l’Italia significò:  Dipendenza di quasi la metà del territorio italiano alla Spagna:  Ducato di Milano  Regno di Napoli  Sicilia  Sardegna  Stato dei Presidi (Italia centrale, era uno stato preposto alla vigilanza attiva contro aggressioni dal mare) Drenaggio di risorse:  umane  economiche  fiscali  (umane) I fronti richiedevano milizie, manovalanza armata, non per mantenere l’ordine pubblico ma per difendere ciò che apparteneva al dominio spagnolo.  (economiche) Le questioni economiche, si produceva ai fini di un utile che era versato nelle casse rapaci della Spagna, la macchina del sistema imperiale esigeva che ogni sottosistema contribuisse secondo le proprie capacità; gli introiti fiscali dello Stato hanno discendenza antichissime.  (fiscali) grandi squilibri tra città privilegiate e non. In alcune città non si pagavano le gabelle, ad esempio chi viveva a Napoli non era sottoposto alle tasse, chi viveva a Napoli era la nobiltà, coloro i quali avevano seguito la consuetudine di vivere vicino alla monarchia, la nobiltà proveniente dal medioevo non pagava tasse era un corpo privilegiato; assieme alla nobiltà non pagava le tasse il Clero. L’economia era retta dal popolo, il popolo era costituito da coloro che avevano una CAPACITA’ REDDITUALE (medici, avvocati, artigiani, commercianti) gente che aveva istruzione precaria in alcuni casi, che era chiamata a pagare le GABELLE e Tommaso Agnello di Amalfi era un pescivendolo e quando un soldato spagnolo gli pone una gabella oltre la sopportabilità Masaniello prende la coda di un pesce e lo sbatte in faccia all’ufficiale spagnolo    Da Milano alo stato dei Presidi convergono i drenaggi ora richiamati, Milano era terra di accesso verso l’Europa e verso l’Italia, con un’antichissima storia “industriale”. Milano è strategica per motivi economici e strategici. Il rapporto tra Milano e Carlo V. Al Mezzogiorno d’Italia toccò un posto rilevante nella politica spagnola: assunti in funzione della nostra collocazione geografica e di un altro elemento non trascurabile. Quando nel 1503 il capitano Consalvo di Cordova entra a Napoli portava con sé un manipolo di uomini ben armati provenienti dalla riconquista. Non dimenticò l’appartenenza di Napoli legata alla Spagna. Gli spagnoli tornavano dunque a casa loro per motivi dinastici, ”sangue di famiglia” si riappropriava di quello spazio.  Quando Ferdinando d’Aragona sbarca sul Molo Beverello la nobiltà accoglie il sovrano con tra le mani dei doni tra cui il dono più prelibato erano le “spaselle di pesce” e l’altro dono importante “arance e mandarini”. Quando il monarca scende e avanza verso la nobiltà dinnanzi a questa festosa accoglienza li ferma, dichiarando di essere tornato a casa sua e quindi di non essere debitore di “omaggi feudali”. Questo rapporto di continuità significava che il sovrano cattolico nonno di Carlo V riconosceva a Napoli una funzione regale, era capitale di un Regno, di una monarchia. Valore non sacrale, ma politico. Per una continuità di Regno. Non così Milano, che era stata riconosciuta per il valore strategico. La PAX HISPANICA per l’Italia significò:  Protezione del territorio: la garanzia di uscire da un periodo di grandi conflittualità, mire espansionistiche da parte di potenze esterne al territorio avevano sviluppato nel ‘500 uno stato di continuo disagio nella penisola  Dopo il 1559 dominare l’Italia significò: (vantaggi)  DIFENDERLA  SERVIRSI DI ESSA non contro l’Europa Cristiana ma contro i Turchi  INSERIMENTO DELL’ITALIA nella scena della grande politica imperiale anche attraverso il sistema delle alleanze della monarchia Spagnola.  Dopo un periodo medievale, dopo le guerre d’Italia dal 1494 al 1559, la Pax Hispanica inserisce dopo questi momenti cruenti per la storia d’Italia viene inserita nella politica imperiale. In età risalente alla prima parte del ‘900 (come continuità del secondo ‘800) la tematica della chiesa cattolica di rispondere agli attacchi esterni che avevano compromesso il corpo dell’autorità ecclesiastica.  Hubert JEDIN, tedesco, uomo di chiesa, il più grande storico del concilio di Trento Per J. la controriforma non era una reazione di natura competitiva, quindi una CONTRORISPOSTA alle domande che Lutero, Calvino e Zwingli ponevano. Ma qualcosa che già all’interno della chiesa si avvertiva essere una necessità. La Chiesa che scese a contrasto col germanico Lutero col picaro Calvino e con lo svizzero Zwingli avvertiva un malessere legato alle molteplici forme di deviazione a partire dal comportamento dei pontefici. Il concetto di Controriforma lo ritroviamo in:  REPRESSIONE ANTIPROTESTANTE  CONSOLIDAMENTO DOGMI E STRUTTURE ECCLESIASTICHE  RIORGANIZZZAZIONE INTERNA DELLA CHIESA CATTOLICA Si articola in due parti:  chiarire il dibattito storiografico che si era svolto in quegli anni  Cos’è la Controriforma?  Essa contiene in sé una REPRESSIONE ANTI PROTESTANTE;  vuole RIAFFERMARE E CONSOLIDARE DOGMI E STRUTTURE ECCLESIASTICHE PREESISTENTI ;  riorganizzare l’interno della Chiesa, motivo importante, riorganizzare= la spinta dei riformatori protestanti (iniziativa di Calvino che aveva organizzato nuovi modelli di coesione sociale, ad esempio). La chiesa cattolica avvertiva tutto ciò come minacciosi avanzamenti che avrebbero compromesso la struttura di questa chiesa. Nel concetto di controriforma vi sono quegli episodi attraverso i quali possiamo seguire la scansione temporale che hanno consentito alla chiesa non solo di RESISTERE alla minaccia di protestanti e riformati ma di CONSOLIDARE il pre-esistente schema confessionale e delle strutture ma tutta la dogmatica delle strutture. Il Concilio di Trento. Duplice natura:  Riformistica e Contro-riformisitica   Papato: propenso alla convocazione di un concilio che avesse le caratteristiche di un’assemblea cattolica romana e papale, con il compito di reprimere l’eresia e la devianza dottrinale = le collettività vengono DISCIPLINATE e RE INDIRIZZATE   Carlo V: favorevole ad un concilio, accogliendo i protestanti ed ascoltandone le proposte, per giungere ad una ricomposizione dell’unità Da una parte il Papa dall’altra Carlo V. Il Papa deve riformulare la sua presenza. Carlo V, invece, nella sua dimensione imperiale e tradizionale attività di imperatore sotto l’egida dell’Imperium salvaguardava la continuità della Chiesa Cattolica La Chiesa Cattolica doveva:  riconsolidare la sua autorità in materia dogmatica  disciplinare il clero  disciplinare i fedeli   riconsolidare la propria gerarchia  La Controriforma è stato il primo modello di "disciplinamento di massa” (genuflessione, donne con il capo coperto in Chiesa, il sacerdote doveva elargire l’eucarestia, il fedele era spettatore ignaro di ciò che accadesse in quel contesto). Il Concilio di Trento detta questi atteggiamenti. Il rosario viene stabilito come momento delle ore post meridiane. L’uomo trova un collegamento diretto con l’eterno, in un rinnovato rapporto = nasce la nuova fisionomia mariana. Viene rinnovato il Clero = disciplinare il clero cioè riportarlo nei ranghi del MINISTERI LATINO SERVIZIO.  Ristabilire i rapporti gerarchici all’interno della macchina ecclesiastica. La nuova storiografia invece vuole vedere: Un’altra interpretazione vuole vedere questo rinnovamento già da fine ‘300 di cui la devotium moderna.  Riforma Cattolica: rinnovamento religioso della Chiesa cattolica dal sec. XV al secolo XVII. La Riforma Cattolica non COME OPPOSIZIONE ma come ulteriore fatto interpretativo. Se la contro riforma viene orientata nel tema del Papato e del Concilio di Trento, la Riforma Cattolica ha posto l’accento su elementi che nella prima.  LA RIFORMA CATTOLICA  azione sui fedeli, sugli uomini  "devotio moderna" (=orientamento di vita religiosa)  cenacoli, attività assistenziali  nuova religiosità promossa dal Concilio di Trento  RIFORMA CATTOLICA + CONTRORIFORMA =       Secondo la nuova storiografia si pongono in INTERCONNESSIONE (sono due modi attraverso cui una prima storiografia dava come interpretazioni) NON DUE CONCETTI CHE SI OPPONGONO MA UNA SOMMA  Controriforma è quella interpretazione del fatto storico data tra la fine dell’800 e buona parte del primo ‘900, in cui si esprimevano dei contenuti i quali pur in oseremmo di aspetti noti a quella storiografia non vennero considerati rappresentativi  Nel secondo ‘900 dagli anni ‘40 nuovi modelli storiografici implementarono il concetto non NEGANDO la prima definizione ma aggiungendo aspetti che la prima non aveva considerati utili ad una rappresentazione (= RIFORMA concetto con cui si evocavano nuovi modelli o temi) RIFORMA E CONTRORIFORMA = Il tema Periodizzazione:  CONTRORIFORMA 1580 - 1640 (in linea generale) / seconda metà del ‘500 alla seconda metà del ‘600 Si manifesta il motivo storico attraverso una Nascita, sviluppo, affermazione e declino. La controriforma è un periodo di cento anni. Lo storico ha una formula attraverso la quale calcola il tempo che non è legato alla cronologia a noi nota, ma quello che compone il tempo della storia è l’emergere di fenomeni di un aspetto caratterizzante un’epoca. La cronologia dello storico non coincide con il nostro computo del tempo. La CONTRORIFORMA OGGI viene a riaffermare il VALORE D’USO di questo rapporto, cioè il processo di :  CRISTALLIZZAZIONE DELLE CONFESSIONI RELIGIOSE = NUOVO ESPERIENZE di vita religiosa (correnti religiose che hanno genesi in questo periodo)  La chiesa Cattolica riafferma al proprio vertice il Papa come conduttore (delegato per mediazione divina) della funzione di dio i terra Al centro di questo si collega il CONCILIO DI TRENTO Numerosi interventi papali, contemporanei o successivi al Concilio, la cui cronologia è la seguente:  1542: Istituzione della congregazione del Sant’uffizio dell’inquisizione con il compito di individuare e punire i colpevoli di eresia e devianza religiosa  1559: creazione dell’INDICE DEI LIBRI PROIBITI con la funzione di controllo e disciplinamento della cultura  1564: Pubblicazione dei decreti del concilio di Trento, ruolo di guida del processo di riforma (un anno dopo la chiusure del concilio, 1563, i punti del concilio vengono rese disponibili agli interpreti che ebbero il compito di tradurre e renderli operativi)  1568: Emanazione della Bolla papale IN COENA DOMINI che, ridefinendo l’azione e gli ambiti della giurisdizione ecclesiastica, finiva per interferire nei rapporti STATO-CHIESA (durerà quattro secoli fino al ‘700 quando trovò la sua modifica profonda nella legge sulle “guarentigie” del 1771 che ridefinita il potere giuridico della chiesa)  1585: introduzione dell’obbligo di redazione delle relationi ad limina da parte dei vescovi  Sintesi: I.   Impostazione centralistica  struttura gerarchica   orientamento verticistico   tendenza uniformatrice   azione disciplinante II.  La chiesa punta ad infondere nel popolo cristiano una religiosità strettamente conforme ai dettami tridentini, ossequiosa riguardo ai dogmi, rispettosa del magistero ecclesiastico III. L’azione riformatrice mira a creare un’uniformità teologica e culturale che assicuri la correttezza dottrinale e la stabilità sociale, su questo piano realizza la convergenza tra gli interessi di STATO e CHIESA, entrambi orientati alla ricerca di strumenti di controllo e al mantenimento della disciplina. Rapporti tra stato e chiesa L’attuazione della riforma tridentina spesso finiva per causare attriti o conflitti di giurisdizione tra gli organismi ecclesiastici e le autorità civili, che non tolleravano l’invasione delle proprie sfere di competenza da parte di una Chiesa che, dopo il tridentino aveva consolidato la propria struttura ed ampliato il suo raggio d’azione.  IL CLERO Lo spirito riformatore della chiesa tridentina, che perseguiva un modello ecclesiastico fondato sulla cura delle anime e sulle MISSIONI, si tradusse in una sistematica riorganizzazione del CLERO SECOLARE (parroci, sacerdoti etc.) e del CLERO REGOLARE (ordini religiosi) che rappresentavano gli strumenti fondamentali dell’azione arginante e rigeneratrice del cattolicesimo  CLERO SECOLARE  CLERO REGOLARE  Importanza e ruolo degli ordini religiosi:  Numerosi ordini religiosi nacquero o si riformarono in epoca tridentina, in conformità allo spirito della rinnovata Chiesa cattolica.  Tra le funzioni prioritarie cui si dedicarono le nuove congregazioni religiose ci furono l’istruzione e la formazione della gioventù e l’attività missionaria, per l’evangelizzazione delle popolazioni “infedeli” o il recupero dei territori conquistati dal protestantesimo  Tra gli ordini principali che operarono in quel periodo:  TEATINI (assistenza a malati e feriti)  SOMASCHINI (educazione fanciulli, orfani abbandonati)  SCOLOPI (formazione della gioventù, con l’istituzione di scuole gratuite)  BARNABITI (formazione sacerdotale e predicazione missionaria)  GESUITI (istruzione e missioni) L’ordine maggiormente rappresentativo della temperie controriformista è senz’altro quello dei GESUITI. La compagnia di Gesù, fondata da Ignazio di Loyola nel 1534 e riconosciuta da papa Paolo III nel 1540, diventò in breve tempo uno strumento privilegiato al servizio della riforma “verticistica” e “papale” della Chiesa. I Gesuiti:  struttura gerarchica  ferrea obbedienza ai superiori:(il modello ignaziano ispirava alla vita militare, la cui esperienza era ben nota al santo fondatore Ignazio ,che prima della vocazione religiosa, fu uomo d’armi)  quarto voto speciale all’atto della professione religiosa: totale obbedienza al Pontefice (oltre ai tre voti tradizionali, comuni a tutti e tre gli ordini religiosi: POVERTA’,CASTITA’ e OBBEDIENZA  rigida formazione culturale  particolare impegno nel campo dell’istruzione della gioventù con l’istituzione di numerosi e rinomati collegi, basati su un modello pedagogico fortemente meritocratico e su un chiaro ed articolato percorso disciplinare (Ratio Studiorum). Tali collegi diventarono ben presto il luogo privilegiato di formazione dei ceti dirigenti. (XI) L’età di Filippo II L’anno che segna l’abdicazione del potere di Carlo V è un anno importante, 1556 In questo anno nella temperie della modernità viene ad esaurimento storico un modello politico che aveva tracciato un percorso dall’età più antiche fino a questo momento, il momento dell’Imperium.  Con la abdicazione da ogni formula di potere acquisito e con il passaggio delle rispettive potestas contenute ai suoi successori legittimi per appartenenza di sangue.  Filippo II (il figlio, nato da Elisabetta di Portogallo) Muore sia l’idea di Impero che aveva accompagnato questa formula di governo nello spazio millenario sia la stessa possibilità che questa forma di governo potesse continuare a sopravvivere a cosa? Alle grandi novità che la modernità nella sua essenzialità etimologica (il moderno) proponeva.  Questa data va assunta come atto di morte dell’Impero nella sua fisionomia e nella sua drastica evoluzione storica. Morte di un modello imperiale non dell’idea. Poi troverà forme e sviluppi i altri contesti epocali e che esprimerà delle significative evidenze rispetto all’impero che si destruttura.  l’impero classico che camminava in questo continuum storico viene destrutturato  Filippo II è tra gli eredi di cotanto padre Cosa eredita?  dal padre i vasti domini in Europa e nelle Americhe  non il titolo di Imperatore e il trono asburgico Scomposizione che riflette una volontà di Carlo V di assicurare una continuità non ai modelli dati ma alle logiche con cui questo territori erano stati governati. In questa logica distributiva di funzioni subentrante possiamo cogliere con una maggiore capacità di leggere in contro luce quelli che furono gli sviluppi in ordine ai territori secondo la logica di cui sopra. Carlo distribuisce la sua eredità secondo una logica che è una strategia politica: Al figlio Filippo concede dei territori affinché si possa proseguire una logica politica (quella mediterranea) da Carlo accarezzata e coltivata nei 56 anni di governo. I territori che verranno assicurati a Ferdinando che erediterà il titolo di imperatore dei Romani (dalla Germania in su) Carlo si assicurava la continuità dell’altro polo di strategie politiche applicata nel più generale alveo dei suoi territori. Filippo eredita da Carlo V:  Una monarchia su due basi:    a. Atlantico     b. Mediterraneo  Quali sono i punti di vulnerabilità che eredita dal padre? Complessità dell’eredità paterna:  Reynos eterogenei (eterogeneità di tanti reynos che esprimono diversità, la politica attenta ad una malaga che possa non solo contenere queste diversità territoriali ma soprattutto evitare spinte centrifughe)  collocazione geo-politica di domini, la cui fedeltà alla Corona presto entrerà in crisi (controllo su domini all’interno dei quali si rileva una contraddizione tra potere al vertice e condivisione del potere alla base)  pericolo Turco nel Mediterraneo (continuità storica con l’Europa dal lontano VII-VIII sec. col pericolo Turco nei confronti dei quali Filippo II dovrà fare i conti) In questa prima fase Filippo II:   Segue le strategie matrimoniali date dal padre: creare formule di alleanza strette combinando matrimoni tra eredi reali         Si poneva in essere la strategia di unire i patrimoni portando a nozze i giovani rampolli di queste dinastie. Le promesse di matrimonio venivano sigillate già alla nascita dell’infante, a volte. Unioni da cui scaturiranno pretese. Carlo V organizzò i matrimoni di Filippo II:  Maria di Portogallo  Maria Tudor (cattolica)  Elisabetta di Valois (1559, anno della pace di Cambresis, pace sorretta dalla strategia del matrimonio) Maria di Portogallo assicurava a Filippo il diritto dinastico sul Portogallo, Maria Tudor e poi Elisabetta di Valois nel 1559 poneva un collegamento dinastico con il nemico storico. La monarchia di Filippo (ma di fatto Impero per l’ampiezza dei possedimenti) si pone su:  Base Castigliana (cioè Spagnola)  pone termini al concetto (o sogno) di Impero universale  Avere eletto una base alla sua strategia di governo decreta la fine dell’impero universale Sul piano economico la Spagna è caratterizzata da: (struttura interna)  città medie /città grandi  risorsa economica centrale: la lana  esporta grandi quantità di VINI e OLII  importa manufatti  non ha articolazione produttiva  Mercanti italiani francesi e tedeschi ebbero un ruolo importante, commercializzavano l’uso di alcuni prodotti e ne prelevavano altri, in questo momento si ragiona su valori su un processo che costruirà concetti economici che ritroveremo nel ‘700 espressi da un napoletano (Genovesi). Sul piano politico:  squilibrio tra potenza politica e crescita economica  la gestione delle ricchezze del nuovo mondo era in mani: tedesche, fiamminghe, genovesi. Si crea una:  DIPENDENZA TRA FINANZA PUBBLICA E FINANZA PRIVATA Finanza pubblica: ha bisogno di prestiti e si rivolge alla finanza privata (come un pater familias che con risorse limitate deve ricorrere continuamente alle banche)  SISTEMA DI CREDITO PREVISTO DA BANCHIERI (genovesi e fiorentini) Manca in Spagna una politica economica relativa a:  Incremento demografico  sfruttamento della terra (limitato solo agli allevamenti ovini) quindi alla produzione del grano. Parliamo di una società in cui su 100 persone 70 era nullafacente, gravava nei retaggi della nobiltà, viveva di rendita. Chi si dedicava all’allevamento e alla produzione erano pochi, a mangiare era molta più gente che RENDEVA NULLA sul piano della resa produttiva sociale. Il governo delle città Castillane era nelle mani di:  Nobili  cavalieri  Letterati  latifondisti (grandi proprietari terrieri) Fattori culturali: 1. non mise radice in Spagna la Riforma protestante 2. Erasmo pose le basi della cultura spagnola anche nel rapporto fede/ragione 3. la Controriforma ebbe un ruolo cruciale in Spagna I valori della Spagna di Filippo II  una sola religione (Cattolica)  un solo re  la purezza della stirpe (la limpidezza de sangre) 1492 - espulsione degli Ebrei (popolo reicida) dal territorio spagnolo, veniva ad essere esternato un principi guida di una cultura che diventa una cultura rappresentativa: la purezza della stirpe ovvero una precisa attenzione a un tema che diventerà il tema che costruirà le identità culturali di alcuni processi storici  Origine delle nazioni (genesi)  Questa prima fase è la fase del REY PRUDENTE (re prudente) che deve affrontare dei problemi rilevanti. A partire da:   aggressività dei Turchi nel mediterraneo: 1560 gli spagnoli perdono a Gerba (Tunisia) contro i Turchi e nel 1565 gli spagnoli bloccano i Turchi verso Malta II FASE 1565 - 1580 1565 I Paesi bassi sono in ebollizione, emergono le conflittualità. I Paesi Bassi sono in rivolta dal 1540. Tra il 1540 ed il 1560 nelle Fiandre:  mutano le condizioni interne  muta il rapporto con la monarchia  si diffonde in essa il Calvinismo  Il problema spagnolo era: Come governare i Paesi Bassi? Fernando Alvarez è la voce della storia di una monarchia che vuole affermare la sua sovranità. La sovranità si afferma con una sola logica, ed è la logica espressa da Fernando. Alvarez ammonisce Filippo che la richiesta di diritti proviene da molto lontano sostanzialmente chiedono di LIMITARE LA SUA POTESTAS. Dunque: non c’è dialogo c’è “fil di spada”. I prerequisiti culturali di un mondo, cioè i valori del feudalesimo E’ in gioco qualcosa che mette in discussione la FIDES nei confronti del Principe. La parola “fides” esprime un rapporto di matrice feudale, la fedeltà al Signore, al suo comportamento. Quelle richieste avanzate da quest’uomo in qualità di una più generale territorialità pone agli occhi di Toledo e alle orecchie di Filippo II una sorta di “fellonia”. Qualcuno rivendica a Filippo qualcosa garantito precedentemente dal padre Carlo V ma questo osteggia il suo potere. Questo è l’atteggiamento di Fernando Alvarez de Toledo: egli suggerisce la “spada”, la repressione a tali richieste. Se il nemico si configura come tale deve essere annientato > la “guerra giusta” Qual è la logica a monte di questo processo storico? LA CENTRALITA’ DELL’IMPERO / MONARCHIA Ovvero la centralità della SOVRANITÀ' La logica di ciò che neanche Luigi XIV riuscirà a rendere nella pienezza della sua affermazione. Anch’egli sarà limitatissimo nello svolgere le sue funzioni. In questa fase il cammino dello Stato (inteso come monarchia) è proteso verso l’affermazione del potere che vada oltre la giurisdizione. La giurisdizione è il controllo riconosciuto di un territorio. Ma non è la POTESTAS TOTALE. La giurisdizione è un diritto che va assecondato nella sua applicabilità. Queste due parti ovvero il duca d’Eboli e il Toledo esprimevano due orientamenti. All’interno dei Paesi Bassi:  una parte era per il duca d’Eboli  l’altra per il governo spagnolo nelle Fiandre Nelle province spagnole dei Paesi Bassi si pone in essere un confessionalismo vicino al Calvinismo, cioè l’idea che un territorio debba essere organizzato nel rispetto di dettami che provengono dalla volontà divina e devono quindi riflettere in maniera speculare quella che è l’organizzazione richiesta agli uomini.  organizzazione di vita sociale  organizzazione di vita comunitaria  A quanti intendono dimostrare in terra di essere stati eletti dal creatore ad essere alla guida. L’intenzione di Dio padre in ordine a chi è stato prescelto per la salvezza e chi irrimediabilmente alla perdizione. Chi è il mediatore? Il divino il quale organizza la collettività: il pastore Calvinista, cioè un predicatore. In questa dimensione si dà il compito di ORGANIZZARE LA COLLETTIVITA’ in base alle attese di Dio padre. (motivo della predestinazione / dalle corporazioni alla città stato: coordinamento sociale politico ed economico e di sorvegliante delle coscienze, questo è il Calvinismo) Entra in scena Guglielmo d’Orange (vicino ai Calvinisti) e a favore del duca d’Eboli. Nel 1564 si scontra con il da Silva e viene allontanato dai Paesi Bassi. Guglielmo che guardava con interesse ad una autonomia dalla monarchia di Filippo, vicino alle teoresi del duca d’Eboli si nutriva di un confessionalismo che se da un lato lo allontanava dal cattolicesimo dall’altra lo avvicinava ad un modello di civiltà da costruire. Si apre un confronto e da quel confronto Guglielmo verrà allontanato. Filippo II adotta una politica:  REPRESSIVA  ACCENTRATRICE 1566: il duca d’Alba è inviato a governare con pugno di ferro i Paesi Bassi. Ciò rompe l’alleanza tra Monarchia iberica e Aristocrazia dei Paesi Bassi. Filippo asseconda il corso della storia. Nel 1566 il governo di quelle realtà inquiete viene affidato a chi avrebbe condotto un’azione repressiva nei confronti di quel mondo. Il dialogo armato è tra le nobiltà e questi spazi, i vecchi eredi del feudalesimo, i grandi magnati di porzioni territoriali entrano in conflitto con la Monarchia iberica. Qui abbiamo la sovranità nel pieno dell’affermazione della sua POTESTAS. Le forze che ancora avocano a sé la gestione totale dei propri territori su cui il sovrano poteva poco avvicinarsi. IL DIALOGO TRA SOVRANITA’ E FEUDALITA’  PRIMA FASE DEL CONFLITTO SPAGNA / PAESI BASSI 1. Le province settentrionali dei Paesi Bassi si oppongono alla Spagna 2. 1576, dopo il saccheggio di Anversa da parte degli Spagnoli     Pacificazione di Gand.   La Spagna si rende conto che non può tenere aperto un fronte di guerra in quegli spazi Il grande temibile nemico è ancora la vicina Francia che costituisce una vulnerabilità per la Spagna, nonostante il matrimonio tra Filippo II e una Valois nel ’59. La pacificazione di Gand va letta nell’ottica del compromesso. DAL 1576: Le Province Meridionali (= Valloni) dei Paesi Bassi si uniscono a quelle Settentrionali contro la Spagna. La Spagna vede allentare la tenuta di questo sistema, perdere questi spazi vuol dire che in quel contesto si sta aprendo una voragine, qualcosa stava crollando. In questa prima fase della rivolta dei Paesi Bassi anche i Valloni si uniscono alle province settentrionali, c’è una comunione di interessi che si dimostrano convergenti in queste due territorialità. Le sette province del nord e i valloni (=comunanza di interessi non di intenzioni) Ma l’unione non poteva durare a motivo del fatto che: Le province Meridionali (=valloni):  erano cattoliche mentre quelle settentrionali Calviniste   erano favorevoli al compromesso politico  Le Province settentrionali:  erano protestanti  indipendentiste  La Spagna adotta la seguente politica verso i Paesi Bassi: 1. Invia Giovanni d’Austria (fratello di Filippo II) poi 2. Giovanni Farnese che recupera alla Spagna le province Meridionali  Farnese che rivestiva il sigillo della provenienza dinastica al papato si presenta come la voce di Dio in delega. 1579, DIVISONE TRA PROVINCE Ad Utrecht nasce la REPUBBLICA DELLE PROVINCE UNITE (7 Province) decise ad opporsi alla Spagna. Si abbraccia una identità: lo spazio di appartenenza all’insieme umano.  in meno di vent’anni si spegneva il sogno dell’Imperialismo Attivo Spagnolo. Nel 1598 moriva Filippo II di Spagna, si chiudeva il sogno dell’Impero. (XIII) I valdesi nel Mezzogiorno d’Italia  I valdesi: israel des alps  La fascia cronologica in cui vogliamo indagare inizia dal basso medioevo  Le problematiche che riguardano la combinata valdese iniziano a delinearsi nel basso medioevo con la figura di Pietro Valdo o Valdesio che viene riconosciuto come il capostipite della comunità. Il primo argomento su cui dobbiamo soffermarci riguarda il concetto di identità Recentemente adriano prosperi (studioso professore presso l’università di San Marino) ha affrontato di nuovo la questione. Cosa l’identità e come il concetto viene percepito non solo in ambito nazionalistico.  DIVERSITAS concetto alla base delle identità Giovanni Grado Merlo: fornisce la definizione dei concetti identitaria Valdesi. Il problema dell’identità è fondamentale per comprendere la storia valdese. Aiuta a comprendere come i Valdesi siano stati percepiti. Giovanni Merlo distingue due tipologie di identità: IDENTITA’ RESTITUITA attraverso l’occhio di un’inquisizione (né inquisizione spagnola né quella romana)  Abbiamo l’inquisizione dell’eretico.  Cosa intendiamo per eretico? Deriva dal greco airesis: questa definizione con -a privativa testimonia la volontà di un individuo di respirare una nuova aria e scegliere una nuova via. L’eretico stando ad una scelta personale si distacca da un fattore che è il DOGMA stabilito dall’alto. La chiesa si fa promotrice di un messaggio che non può essere contraddetto. Colui che esce da questo messaggio viene definito eretico. (persecuzioni degli Albigesi) Il concetto di Eresia risale ai primi concili ecumenici. Questo rientra nell’IDENTITÀ’ ATTRIBUITA L’immagine del Valdese come eretico. Accanto a questa identità di matrice attribuita troviamo un’identità di NATURA PERCEPITA, il valdese come si percepisce all’interno della propria anima. INTUS LEGET: come i valdesi vedevano loro stessi. I valdesi non solo non si percepivano come eretici ma si percepivano come PAUPERES CHRISTI, come eredi degli apostoli. Avevano il compito non solo di ispirarsi ai reali motivi evangelici ed uscire dalle vie della chiesa corrotta. Essi tentano un disperato ritorno al motivo evangelico. Una terza definizione è quella di popolo ebraico.  Alexis MUSTON paragona i valdesi con gli israeliti, come loro sono stati perseguitati, ci sono state diverse diaspore, la famosa diaspora ebraica del 1609 a causa della crisi. Gli ebrei sono stati caratterizzati da un’eterna migrazione, Muston li paragona ai Valdesi poiché anche questi ultimi hanno condotto questo iter. Le migrazioni in ambito valdese sono state tante e plurime Alla base del concetto di Valdese c’è, dunque, una triplice IDENTITA’. Questo aspetto trova le sue fondamenta in una sorta di divisione dal punto di vista linguistico. Amedeo Monnar ha diviso i concetti che vedono la definizione di Valdese come membro appartenente alla comunità, il concetto di Valdismo e il concetto di Valdesismo.  Valdese  valdismo   valdesismo  Le due grandi definizione di Giovanni grado Merlo:  identità attribuita: l’identità che viene data - in ambito inquisitoriale - da altri soggetti  Per gli inquisitori i valdesi sono definiti sia come “eretici” sia come “ribelli”. Definizioni che gli Spagnoli attribuivano ai Valdesi:  INIUSTUS HOSTIS (inteso come nemico, colui che non rispetta i patti)  REBELLANTES verso l’impero spagnolo (da qui il legittimarsi della “guerra giusta”) Quando è che l’eresia diventa pericolosa? Non tanto quanto l’eretico ha idee differenti rispetto al dogma, ma se l’eretico inizia a predicare e fare proseliti con quell’idea che sovverta l’ordine. Quali sono i metodi con cui l’inquisizione interviene? PERSECUZIONE ARMATA (eccidio Valdese del 1561) IL CONCETTO DI GUERRA GIUSTA IDENTITA’ AVVERTITA Cioè l’immagine che i Valdesi avevano di loro stessi La metafora dello specchio: INTUS LEGET ossia guarda le cose al suo interno. C’è anche l’identità PERCEPITA. Identità che le comunità valdesi sviluppano con gli altri membri comunitari (non valdesi) con cui entrano in contatto. Dal basso medioevo quando le prime colonie valdesi arrivano nel mezzogiorno come vengono percepite dalle altre comunità? I valdesi vengono quasi sempre (dai feudatari locali) identificati come personaggi fortemente positivi, lavoratori onesti che contribuiscono alla ricchezza dello stato  Invece i comunitari cristiani facevano di tutto per infangare la figura del valdese agli occhi del feudatario infatti ricreano conflitti interni. Rispetto al concetto identitaria abbiamo preso a confronto il volume di Giovanni Grado Merlo  Riferimenti:  Peter Biller  Gabriel Audisio   Storiografia dell’ambito valdese.  Peter Biller comprende come questa esperienza religiosa vissuta dai Valdesi sia stata percepita dalle altre comunità e come le abbia messe in relazione. Invece Audisio cerca di comprendere come sia avvenuto questo problematico passaggio dal basso medioevo alla modernità ed entriamo nel cuore della questione di “Si può parlare di Valdesi medesimi per medioevo e modernità?” Agli albori del ‘500 con l’avvento della riforma protestante avviene una cosa intrigante:   IL SINODO DI CHANFORAN 1532 Territori battuti dai Valdesi e che sono a ridosso di Torre Pellice Egli cerca di staccarsi dalla letteratura divulgativa (che restituiva racconti senza certezza scientifica) cercando di poter trovare informazioni attendibili sul fondatore. Il primo problema è sorto dal punto di vista linguistico. Merlo mette in luce che nei testi compariva la figura di Pietro Valdo. Questo Pietro altro non era che un accostamento “a mò di sfottò” dato dalla chiesa cattolica per indicare una sorta di falso profeta.  Bisogna parlare di Valdo o di Valdesio (l’aggiunta linguistica Petrus era data dalla chiesa per indicare l’opposto di Pietro = falso profeta in quanto sovvertitore del dogma). Altri studiosi si sono soffermati sulla figura di Valdesio. Oltre Merlo un testo importante è stato reperito nel 1946 da Antonie Dondaine che riuscì a recuperare la confessione che Valdo firmò per la sua comunità, ed è chiara l’identità percepita.  Merlo è stato in grado di ricostruire l’identità poiché recuperò la "professione di fede di Valdesio”. La professione verso il criterio della povertà di natura evangelica. Ecco perché i valdesi si considereranno “pauperes christi” secondo i motivi del vangelo:  La povertà  L’amore per il prossimo Durante il IV Concilio Lateranense del 1215 si leggeva nella professione di Fede di Valdo: “Abbiamo deciso di essere poveri […] > forte somiglianza con il CREDO FRANCESCANO. Valdo di Lione dimetterà i propri beni terreni, sposerà un ideale di vita evangelica come san Francesco.  I Valdesi si arrogano il diritto di predicare. Le prime problematiche: Goffredo di Auxerre è il primo a calare lo sguardo inquisitoriale sulle comunità valdesi del medioevo. Egli rileva PROMISCUITA’ nelle comunità valdesi, cioè l’assenza di divisone equa tra uomini e donne. LE APOSTOLAE: la loro esistenza costituiva per i seguaci di Valdo un forte motivo di vergogna Le apostolae vengono sottoposte all’occhio dell’inquisizione. LUCIO III nel 1184 con la celebre AD ABOLENDO scomunica i Valdesi. Per la scomunica delle apostolae si riprendevano le visioni di Paolo di Tarso (la donna peccatrice, la donna sottoposta al marito) Alcune problematiche fonti: la domanda che lo storico deve porsi è “come faccio a capire se una fonte è attendibile o meno?” La comparazione SCIENTIFICO-STORICA  il CHRONICON UNIVERSALE DELL’ANONIMO DI LAON : la vicenda del celebre abbraccio tra Alessandro III e Valdo di Lione (probabilmente mai esistita)  la fonte di STEFANO DI BORBONE che aveva conosciuto un frate che conosceva VALDO: Stefano di Borbone né fa riferimento dell’abbraccio con Alessandro III ma soprattutto l’incontro mai avvenuto tra i due.  Il reale racconto su Valdo       Dalla fonte di Stefano di Borbone: Valdo fa tradurre le scritture per renderle comprensibili. Valdesio prese alla lettera il passo in cui recita “vivi in povertà”.  “Ed ebbe la presunzione di usurpare l’ufficio degli apostoli predicando per le vie e per le piazze i vangeli” Questo è il motivo della PERSECUZIONE. Ancora sull’identità dei Valdesi delle Alpi: ETIENNE NOEL autore di “Storia delle persecuzioni e guerre contro il popolo chiamato valdese”: racconta la crudeltà con cui vennero sterminati dall’inquisizione. Un cronista fondamentale da non dimenticare è Girolamo Miolo, autore di “Historia breve e vera degl’affari de i Valdesi delle valli” (1586- 1587). Miolo cerca di dimostrare i collegamenti tra il culto valdese medievale e quello dell’età moderna. Miolo vede i Valdesi come popolo eletto, ma non trovando alcun elemento scritto egli interrogò esponenti della comunità valdese dell’epoca. Al di là delle fonti scritte, un modo fondamentale e per comprendere la storia dei valdesi è il RACCONTO  Miolo raccoglie le fonti basandosi su REPORT e RACCONTI (=oralità) Completamente diversa la fonte che proviene dalla curia inquisitoriale: Gli inquisitori nel corso del XVI secolo accusavano i valdesi di enormi crimini (fornicazione, incesto). “uomini diabolici, sessualmente sfrenati; violenti e dall’aspetto mostruoso” Il processo attuato dall’inquisizione verso l’identità Valdese (=attribuita) sia fatta apposta per distruggere le figura del Valdese agli occhi delle altre comunità. DISTRUZIONE COMPLETA DELLA FIGURA DEL VALDESE Questo tipo di accusa viene riportato come VAUDISERIE: a procedura secondo cui il Valdese viene accusato/processo di demonizzazione che tende ad inficiare la figura del valdese. (XIV) Le guerre di religione in Francia Seconda metà del ‘500. Quel momento in cui si sono già consumate le fratture nell’ambito del confessionalismo cattolico. Si sono create una e più altre chiese nel più generale quadro della fede che si muovono nell’ordine del rispetto totale del creato. E contestano tutto quello che - a loro dire - non concorre alla salvezza degli esseri umani. Una serie di ritualità vengono rifiutate ad eccezione di eucarestia e battesimo. La svalutazione dei sacramenti, la stessa composizione dei templi ecclesiastici, vengono ritenute superflue le immagini sacre. Da inserire il tema delle nuove chiese che avevano dato spazio all’emergere a nuovi modelli di organizzazione sociale, pertanto nuovi ordinamenti politici: nuove forme di statualità. Una data: 1559 Nel 1559 anno della Pace di Cateau-Cambresis stipulata tra:  Enrico II di Valois   Filippo II di Spagna Muore in un torneo, per cause accidentali, Enrico II di Valois.  Emerge nella storia moderna nuovi protagonisti. Filippo II di Spagna in qualità di erede al trono dinastico degli Asburgo.  E uno dei rampolli della dinastia dei Valois, Enrico II. La storia è scritta dalla essenza degli esseri umani. Quando gli esseri umani muoiono la storia può cambiare percorso. Ed è ciò che accade nel 1559. In relazione alla Pace di Cateau-Cambreis che pone fine ad un secolo di tormentate vicende (morte, crisi che investono i livelli demografici). Il clima di festa indusse Enrico II a festeggiare con un torneo (torneo= eco della cultura medievale). Uno dei contendenti ferisce all’occhio destro il monarca, Enrico II muore disarcionato da cavallo e ferito alla testa. Con la morte di Enrico II (secondogenito di Francesco I di Valois) si aprì in Francia una crisi dinastica. Tra gli effetti della diffusione del Calvinismo era stato il sorgere di confessioni che venivano da altre aree territoriali. Ad emergere come punti di riferimento per la Fede nella Storia. Una era la Confessio Gallicana, come espressione di una generale disciplina da osservare sul punto di svolta nella nuova fede. E la Discipline Ecclésiastique nel suo senso greco derivato di “organizzazione votata e vocata alla mediazione terra-Dio”. Mentre Roma continua a sviluppare la propria evangelizzazione mediante un rapporto di CENTRO-PERIFERIE qui sul piano storico non esiste questo rapporto. Esiste una centralità che è Ginevra come punto di riferimento da cui ogni territorio può dare vita a dei corpi chiamati a gestire sul territorio. L’artefice di queste confessioni è Calvino. Chi sono gli Ugonotti? Sono i RIFORMATI FRANCESI, coloro i quali vivono secondo un modello sociale nella prospettiva di realizzare qualcosa vicino alla proposta avanzata da Calvino sull’organizzazione di un modello di vita utile alla società (=salvezza). In breve, ben presto gli Ugonotti divennero un corpo a sé, strettamente disciplinato e nettamente differenziato per costumi e religiosità dalla restante società francese dell’epoca.  La MODERNITA’ è una TENDENZA, un processo ritmico di COSE NUOVE che coesistono con le COSE VECCHIE.  Non vi sono accelerazioni, vi sono COESISTENZE di VECCHIO E NUOVO, ma il nuovo inizia progressivamente ad erodere il vecchio. La Francia diventa un corpo sociale che inizia ad avere i caratteri specifici di un partito politico. Dal confessionalismo all’ideologismo. Nell’alveo di una societas si impongono delle regole che ne disciplinano la coesione e che pertanto differenziano questo corpo sul piano dei costumi, degli usi, della mentalità, da ciò che gli sta intorno. Cos’è un partito politico? Qui accade con l’uso coattivo della religione. Nei secoli questo processo verrà sostituito dalle ideologie. Le ideologie saranno la prosecuzione di questi temi. Tra il 1560-61 si tenne ad Orlèans l’assemblea degli Stati generali, dove i rappresentanti del Terzo stato rivendicarono le esigenze religiose ed ecclesiastiche dei calvinisti (ma anche delle libertà feudali) e chiesero la convocazione di un Concilio Nazionale Francese. Divisione:   Primus inter pares che convocava l’assemblea / i pares gli riconoscevano il ruolo  In secondo piano la chiesa si muoveva su duplice terreno, della chiesa e della storia, che rivestiva i panni di Principe e dell’Arcivescovo   Terzo stato: avvocati, cerusici, commercianti di ogni ordine e grado (quella che oggi in senso ampio chiameremmo “borghesia” o terziario avanzato) La società era organizzata secondo corpi e ordini. In questa frantumazione sociale (tra grossi artigiani e piccoli artigiani, mercanti e legulei)  Il terzo stato è il nuovo, che piano piano pattuisce la sua presenza nella storia, quella che poi poco prima della rivoluzione francese individueremo come “borghesia”. 1560-61 Gli Stati Generali Nella sostanza il conflitto era tra i: 1. Guisa (cattolici) 2. Le altre famiglie del reame di Francia, tra cui i Navarra e quelle rappresentate dall’ammiraglio di Coigny (succeduto al principe riformato Luigi di Condè) 1562 / Editto di Saint Germain Nel 1562:  Caterina dè Medici, per mantenere un certo equilibrio tra i contendenti, emana l’Editto di Saint Germain, con cui concede libertà di culto agli Ugonotti, ma solo fuori le mura della città. Era in agguato il pericolo di una guerra civile, cioè accendere da parte degli stati vicini degli appetiti. Il vuoto dinastico avrebbe chiamato altre forze in campo. Avrebbe generato profili di alleanze rispetto alle quali la Francia non avrebbe potuto oppugnare. Rasserena gli Ugonotti, nei limiti del consentito tollera la loro esistenza ma “fuori dagli spazi” della morale pubblica. Il I maggio 1562 i cattolici si mossero contro gli Ugonotti compiendo una prima strage:  Il massacro di Vassy  Questo è l’atto di nascita delle guerre di religione in Francia (o civili), che vide il coinvolgimento delle seguenti forze europee.  Con il massacro di Vassy abbiamo l’atto di nascita delle guerre di religione. A confronto si trovarono:  Guisa, Montmorency, Saint Andrè (cattolici) - influenti e predominanti alla corte di Caterina - appoggiati dalla Spagna  Condè e il Coligny (riformati) e sostenuti dall’Inghilterra cui cedono Le Havre e Filippo d’Assia La Spagna avrebbe sostenuto la cattolicità. Ma la finalità era sempre quella di poter garantire un’estensione e controllo sui territori. Nel 1570 si sigla una tregua a Saint Germain, con cui viene concessa la libertà di culto agli Ugonotti, ma anche alcune piazzeforti ( “places de suretè” ) 1. La rochelle 2. Cognac 3. Montabaun  4. La Charitè Al governo della monarchia francese vi è ora il giovane Carlo IX, dipendente da Coligny, il quale vorrebbe muovere guerra alla Spagna. La Regina madre, Caterina:  dissuade il figlio  attenta alla vita di Coligny, ma fallisce  organizza una micidiale congiura contro gli ugonotti di Francia  24 Agosto 1572, Notte di San Bartolomeo In occasione delle nozze organizzate tra l’ugonotto Enrico di Borbone e la figlia di Caterina dè Medici, Margherita di Valois, il 24 agosto 1572. Viene programmata la strage degli ugonotti partecipanti a festeggiamenti (notte di san Bartolomeo) Riunisce gli invitati che vengono letteralmente massacrati. Questa data è passata alla storia come notte di San Bartolomeo. Anche gli agonizzanti vennero passati a fil di spada. Da questo momento, soprattutto dopo il 1576 (la quarta e la quinta guerra fra gli Ugonotti e i cattolici, la “Lega” dei nobili seguaci dei Guisa) Nel mentre: Era diventato re Enrico III, il quale non aveva figli maschi, e perciò si poneva ancora il problema dell’eredità del Regno.
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