Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Corso semestrale Teologia 2 prof. Banna, Sbobinature di Teologia II

Appunti delle lezioni e integrazione da testi in bibliografia

Tipologia: Sbobinature

2020/2021
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 19/05/2022

Lucadegasperi
Lucadegasperi 🇮🇹

3.7

(3)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Corso semestrale Teologia 2 prof. Banna e più Sbobinature in PDF di Teologia II solo su Docsity! Teologia 2 - Don Pigi Banna 30 settembre 2021, lezione 1 «Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?» (Mt 16,26)   «Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10)   «E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!» (Mt 10,28-33)   «Il Padre mio opera sempre e anch’io opero. [...]. In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che Egli fa, anche il Figlio lo fa. [...] Come, infatti, il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso. [...]. Le opere che il Padre mio mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. [...] Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. [...] II Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre [...]. Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato. [...]. Colui che mi ha mandato è veritiero, e io dico al mondo le cose che ho udito da lui [...]. Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. [...] Io dico quello che ho visto presso il Padre [...]. Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. [...] Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola» (Gv 5,17.19.26.36b; 6,38.57a; 7,28b-29; 8,28.38a.42.54-55)   «Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 26Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? […]. E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia: di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno» (Lc 12,25-26.30)   «Soltanto così la solitudine è eliminata: nella scoperta dell’Essere come amore che dona Se stesso continuamente. L’esistenza si realizza sostanzialmente come dialogo con la grande Presenza che la costituisce, compagno indivisibile. La compagnia è nell’io, non esiste nulla che facciamo da soli. Ogni amicizia umana è riverbero dell’originale struttura dell’essere, e se lo nega rischia la sua verità. In Gesù, l’Emmanuele, il “Dio con noi”, la familiarità e il dialogo con Colui che ci crea in ogni istante diventano non solo illuminante trasparenza, ma compagnia storica». (OC, 113)   «Poi disse loro: “Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: ‘Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli’, e se quello dall'interno gli risponde: ‘Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani’, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?  Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”» (Lc 11,5-13) 7 ottobre 2021, lezione 2 Presenza: 2/3 delle lezioni Su collaborate vengono registrate le presenze Il fondamento della dignità di ogni uomo, per Gesù, è il fatto che l’uomo sia generato e derivi da qualcosa di esterno, diverso da quello che è il mondo su cui vive: Gesù lo chiamava “padre”. Il fondamento del valore della vita dell’uomo è il rapporto col padre, che si esprime nel gesto della preghiera. Non è una pratica, ma esprime la consapevolezza dell'uomo di non farsi da se, di avere un fondamento che non è dato dal contesto in cui vive (nel cerchio), ma è dato da qualcosa che sta fuori. Ma quale sarà la felicità dell’uomo? Dove può l’uomo trovare la felicità? «Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?» (Mt 16,26) Tutti rischiamo di ricercare qualcosa nella vita che poi non resta, non è la felicità, anzi rischia di schiavizzare. La soluzione non può essere però darsi la morte, perché significherebbe contraddire l’esistenza stessa donata da Dio. L’ideale della felicità dell'uomo è essere in connessione del tutto, ma il tutto è condizione della conoscenza di quella X esterna al mondo. La felicità è servirsi di tutto in rapporto al mistero, senza rinunciare al fondamento della sua unicità che è Dio: riesco ad affermare me stesso, Dio e tutto il mondo intorno a me (3 elementi). Gesù parla di se in questo modo: la sua felicità non era “essere Dio e stare con lui”, non ha rinunciato al mondo (si è messo in croce). No, Gesù ha capito che L sua felicità stava nel servire il tutto in rapporto a Dio, nell’amare tutta la realtà. Gv 12,23-26 Gesù rispose loro: "È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo (1); se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna (2). (1) La felicità non si raggiunge con l’isolamento dal mondo: l'uomo deve spendersi e sacrificarsi. (2) Per il fatto stesso di vivere scegliamo di spendere la nostra vita, ogni istante viene vissuto e speso, non si torna indietro: ma per chi si spende? Non per il mondo, ma per gli uomini in offerta al padre. Bisogna spendersi per conoscere di più il padre. Mc 10,29-30 Gesù gli rispose: "In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Si parla di una rinuncia e di un possesso: rinuncia verso il padre per possedere di più. Ci sentiamo felici quando qualcuno ci ha detto che siamo unici, quando ne facciamo esperienza. Esempio di Pino Puglisi che già perdonava il carnefice e San Massimiliano nei campi di concentramento che da la sua vita per un padre di famiglia con felicità.*****************: come arrivare qui? Dante purgatorio L'uomo può anche avere la tentazione di cadere nell’egoismo: tutto non deve e non può essere in funzione di se, il mondo non inizia nè finisce con noi. È una grande illusione pensare che tutto sia a nostra disposizione, non è altro che il peccato originale: quell’albero a cosa può servirmi? Afferro e porto a me stesso, senza cercare di capire il senso dell’albero nel disegno più grande, ma riducendolo a qualcosa di utile e creato solo per me.   Rom 7,21-24 Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?   Ci sono due leggi nell’uomo: 1 è quella che porta ad amare tutto per conoscere la X esterna (Dio) sacrificandosi, mentre la 2 che ci fa ordinare tutto per noi stessi. del giovanile error che m’abbandona; e per li poggi, ov’io rimembro e piagno i perduti desiri e la perduta 40speme de’ giorni miei; di te pensando, a palpitar mi sveglio. E potess’io, nel secol tetro e in questo aer nefando, l’alta specie serbar; ché dell’imago, poi che del ver m’è tolto, assai m’appago.       Se dell ’ eterne idee l’ una sei tu, cui di sensibil forma sdegni l ’ eterno senno esser vestita, e fra caduche spoglie provar gli affanni di funerea vita; o s’ altra terra ne ’ superni giri fra’ mondi innumerabili t ’ accoglie, e piú vaga del sol prossima stella t’ irraggia, e pi ú benigno etere spiri; di qua, dove son gli anni infausti e brevi, questo d ’ ignoto amante inno ricevi. Leopardi chiama “bellezza” quell’infinito, si rende conto che la donna è un mezzo per conoscere quell’infinito. Leopardi si augura che la Bellezza si faccia compagna di viaggio e si manifesti sotto forma sensibile. L'incarnazione è l'annunciazione di questo: il destino (Dio) si è fatto uomo, se io amo e soffro anche lui ha amato e ha sofferto.   Gv 1,1-14 In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.   1Gv 1,1-3 Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perch é anche voi siate in comunione con noi. Come posso incontrare oggi Dio? 14 ottobre 2021 - lezione 3 21 ottobre 2021 - lezione 4 Riassunto lezione 3 Pretesa Cristiana della Chiesa: essere la continuazione della presenza di Gesù Come capire? Tre strade (due parziali, inadeguate, una completa): 3) ragione, ricerca storica: raccogliamo fonti di Gesù, ma non si riesce a mettere un punto per i troppi pareri e tratta Gesù come un punto morto (semplice cronaca dei fatti), ma Gesù e vivo ancora oggi. 4) Illuminazione interiore: come capire se è vero se coca il cuore? Per quanto affascinante per chi crede non è sufficiente: tante esperienze, tanti pareri, come distinguere il proprio sentimento da Gesù? (Riflessioni di se stessi su Gesù) perché Dio prima tra gli uomini e poi se ne andato? 5) Cattolico-ortodosso: se quello che diceva Gesù era vero, anche oggi devo incontrare un fatto oggettivo e vivo: comunità dei cristiani. La Chiesa è stata costituita da Gesù stesso, quindi chi vuole conoscere Gesù può incontrare quelli riuniti da lui nel suo nome. PERCORSO TEOLOGICO. Non è né corso di storia del cristianesimo né catechismo. Tre parti del percorso per analizzare la via cattolico-ortodossa: 6) Storica: 3 caratteristiche iniziali della Chiesa appena nata; 7) Teologica/dogmatica: due fattori della Chiesa (umano e divino) 8) Verifica esistenziale: ogni uomo dovrà verificare la veridicità della Chiesa stessa (interiorità) Tra la morte e la risurrezione di Gesù si pone la fondazione della Chiesa. È stata fondata in sua memoria, dopo la sua morte? Ma Gesù è morto in croce, una morte infamante dopo la pena capitale (i discepoli sotto la croce si disperdono, un apostolo ha paura, due discepoli tornano tristi a casa perché delusi da Gesù), quindi il gruppo si disperde dopo la morte, rendendo impossibile la sua memoria: nel momento della morte non viene fondata la Chiesa. 1. Lc 24,13-14.17-21 «Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. […]. "Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?". Domandò loro: "Che cosa?". Gli risposero: "Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute». Frontone discorso contro i cristiani, 130d.C. Due discorsi speculari (uno contro, uno pro), ma da essi capiamo che i cristiani c’erano. Ma perché c’erano?   2. a. Frontone, Discorso contro i cristiani «Non hanno timore di morire: una falsa speranza consola il loro timore promettendo consolazioni su una rinascita della vita. […]. Si conoscono fra sé con segni e distintivi segreti e s’amano di reciproco affetto praticamente prima ancora di conoscersi: ovunque fra loro serpeggia una specie di religione del piacere e senza distinzione si chiamano fratelli e sorelle, cosicché anche il normale amplesso si trasforma, mediante il sacro appellativo, in incesto». Testimonianza speculare dagli Atti degli apostoli, procristiani:   b. At 2,42-46 «Erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati». Fonte ebraica (Talmud testo importante per i Giudei): Gesù faceva miracoli per magia (prestigiatore), poi processato e condannato dopo 40 giorni in cui nessuno lo difese (diverso dai Vangeli). 3. a. Talmud: «Rientrato in patria Gesù si dette a traviare il popolo con la magia. Perciò fu arrestato e processato. Giudicato reo di morte, prima che si eseguisse la sentenza, si attese quaranta giorni durante i quali un araldo invitava la gente ad esporre un qualunque motivo di difesa a favore del condannato; non essendo avanzata alcuna difesa, il condannato fu appeso al patibolo della città di Lydda il giorno della preparazione della Pasqua».   b. Barhaita, Shanedrin 43 «Alla vigilia della Pasqua si appese al patibolo Gesù ed in antecedenza un araldo andò per quaranta giorni proclamando: “Egli deve essere lapidato, perché ha praticato la magia ed ha sedotto e reso apostata Israele. Chiunque abbia giustificazione per lui, venga e la faccia valere per lui”. Poiché non si trovò giustificazione alcuna per lui, lo si appese (al patibolo) nella vigilia di Pasqua».   Negli Atti degli Apostoli tornano i 40 giorni del Talmud, quindi qualcosa è successo durante i 40 giorni. c. At 1,3 «Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio». I cristiani considerano avvenuta la risurrezione durante i 40 giorni. Per questo si afferma che la Chiesa nasca con la risurrezione di Gesù: la morte non era sufficiente, la risurrezione è stato il più grande miracolo compiuto, ma non solo. La risurrezione di Gesù non è stato solo un miracolo, ma la prova evidente che fosse l’incarnazione di Dio. Testimonianza pagana (Plinio) e cristiana (Romani e Corinzi):   4. Plinio, Epist. 10,96: «Affermavano inoltre che tutta la loro colpa o errore consisteva nell’esser soliti riunirsi prima dell’alba e intonare a cori alterni un inno a Cristo come se fosse un dio, e obbligarsi con giuramento non a perpetrare qualche delitto, ma a non commettere né furti, né frodi, né adulteri, a non mancare alla parola data e a non rifiutare la restituzione di un deposito, qualora ne fossero richiesti. Fatto ciò, avevano la consuetudine di ritirarsi e riunirsi poi nuovamente per e possiamo camminare per i suoi sentieri". Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. 4 Egli sar à giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli».   10. a. Gal 3,26-29 «Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù,  27 poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. 29 Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa».   b. Col 3,11-12a «Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti. 12 Scelti da Dio, santi e amati … » Stranezza del popolo identificabile: I cristiani credono, come Israele, di essere il popolo scelto da Dio per radunare tutti i popoli, ma anche, diversamente da Israele, crede di essere già il compimento di ciò, i cristiani sono tutti diversi ma uniti da cristo Gesù. Questo atteggiamento (socialmente identificabili) dava però fastidio: gli ebrei appartengono ad un’unica razza (circoncisione) ed hanno un Dio del proprio popolo. I filosofi sono invece accomunati da un pensiero, si può cambiare. I cristiani sono a metà: uniti da un pensiero ma come un gruppo aperto, identità etnica sui generis, non è una scuola filosofica ma ti ci converti > persecuzione. Il cristianesimo è un fatto misterico (intimo) e filosofico, quindi religioso: separare uno di questi due fattori esplosivi rischia di ridurre il cristianesimo ad una filosofia o un fatto interiore. La persecuzione diretta non è un modo per abbattere il cristianesimo, ma perseguitarlo significa scindere il binomio interno rendendolo un semplice fattore interiore, lontano dalla vita reale, o filosofico. 28 ottobre 2021 - lezione 5 Cristiani erano una comunità socialmente identificabile, e la loro espressione comunitaria la prendono dalla tradizione ebraica (Dio chiama un popolo per arrivare a tutti), con la differenza che i cristiani non appartenevano ad una razza (figli di madre ebrea e circoncisi), ma erano aperti a tutti. Paradosso che attira ostilità: eletti e scelti da Dio per portare la salvezza a tutti ma aperti a tutti -> persecuzioni. Ekklesia: riunione, assemblea -> ma cosa unica questa ekklesia? “Teou” Ekklesia Teou: Chiesa di Dio -> è un raduno di natura religiosa (oggettivo), per il dio di Gesù. I cristiani non solo si riunivano per Dio, ma perché scelti e chiamati da Dio (ecclesia dei: genitivo soggettivo) Es. Cinque sopravvissuti ad un disastro aereo diventano “quelli della strage”, restano segnati da tale disastro. Allo stesso modo Dio ha preso un’iniziativa e ha irrotto nella vita dei cristiani, che si conoscono come destinatari di questa preferenza di Dio. Nascono diverse Chiese: Chiesa di Gerusalemme (prima comunità), Chiesa di Antiochia, Chiesa di Corinto, Chiesa di Roma… queste Chiese distinte si tengono in contatto tra loro tramite una corrispondenza epistolare (1º genere letterario dei cristiani), e attraverso essa le Chiese si sentono parte di un unicità più grande (“membra di un solo corpo”). Ogni Chiesa è corpo in se, ma perché insieme alle altre. 1.     Mt 16,17-18 «E Gesù gli disse: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”».   2.     Gv 15,16 «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga». 2a. Gv 17,6 «Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola».   3.     At 20,28 «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio».   4.     Apoc 1,4 «Giovanni, alle sette Chiese che sono in Asia»   5.     Col 4,15-16 «Salutate i fratelli di Laodicèa, Ninfa e la Chiesa che si raduna nella sua casa. E quando questa lettera sarà stata letta da voi, fate che venga letta anche nella Chiesa dei Laodicesi e anche voi leggete quella inviata ai Laodicesi».   Rete di Chiese da Paolo, che si sposta tra esse, tutt'e si sentono parte integrante di un unico corpo chiamato da Dio. I primi cristiani credevano che Gesù avesse scelto di comunicarsi al mondo attraverso questa Chiesa: Gesù non lascia scritti, comunica con le persone fidate per diffondere la propria parola. Il metodo con cui si comunica la verità in occidente è il metodo della luce, dell’evidenza: per comunicare la verità di qualcosa la faccio conoscere, la dimostro, ne do ragioni. Edipo: Conoscere vuol dire soffrire, troppa verità acceca l'uomo, Edipo decide di accecarmi come pena del troppo conoscere. Per imparare e crescere dobbiamo fidarsi, il processo di conoscenza non è solo evidenza, ma passa attraverso la fiducia in una persona nelle cose fondamentali della vita: ci fidiamo di più di una cosa detta da una persona affidabile (testimone) che dell’evidenza. Gesù sceglie quindi una comunità di persone affidabili che portano alla conoscenza, ma sono prima di tutto testimoni fedeli (radici di origine semitica). 6.     Eschilo, Agamennone, 176-177 «Aprì le vie del sapere ai mortali: / “con il dolore si impara”», / questo è il principio che pose ben saldo. 6a.Sofocle, Edipo re, 1181-1185 Ah tutto torna, tutto chiaro, ahimè. Luce, è l’ultima volta che ti vedo. Io da chi non dovevo nacqui, e vivo con chi non era lecito, ho ammazzato chi non dovevo – e tutto s’è svelato.   7.     Sal 18 (17),2-3 «Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo». Roccia come punto stabile, per verificarne la solidità nel tempo (se invece scompare la luce si rimane nel buio, senza verifiche ulteriori). I cristiani sono quindi una comunità socialmente identificabile come conseguenza della scelta comunicativa: sono scelti per comunicare a tutti la verità, facendo incontrare Gesù è il suo messaggio. 2- FORZA DALL’ALTO: PERSONE CAMBIATE (forza e vigore) 4segni Pietro, pescatore, tradisce Gesù prima della sua morte, ma poi prende coraggio e diffonde la parola di Gesù, compie miracoli di guarigione. Paolo perseguitava i cristiani, ma all'improvviso diventa apostolo e inizia a diffondere la parola di Gesù.   8.     At 2,1-4.12-13 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro,   e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l’un l’altro: “Che cosa significa questo?”. Altri invece li deridevano e dicevano: “Si sono ubriacati di vino dolce”. Cambiamento (1)dal profondo attraverso lo Spirito Santo in (2)tutti gli ambiti della vita (Centuplo: Paolo di Tarso era commerciante di tessuti, non cambia professione, ma vive in modo amplificato, ama di più, diffonde la parola di cristo, ciò che fanno ora spalanca la loro profondità e dice cose nuove, si sviluppa tutta l'umanità): i cristiani non si tengono per se l’origine di questo, ma lo (3)annunciano (profetico) a tutti anche attraverso (4) segni portentosi (miracoli: guarigioni, liberazioni). 9.     Gv 16,12-13 «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future».   10.  2Cor 1,22 «È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori».   Sigillo: cambia la funzione di ciò che ho marchiato con un sigillo. Caparra: centuplo, si vive tutto con intensità maggiore 11.  Mc 10,28-30 Pietro allora prese a dirgli: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”. Gesù gli rispose: “In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verr à. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi”.   12.  At 2,15-17 «Questi uomini non sono ubriachi, come voi supponete: sono infatti le nove del mattino; accade invece quello che fu detto per mezzo del profeta Gioele: “Avverrà: negli ultimi giorni - dice Dio - su tutti effonderò il mio Spirito; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno sogni”».   13.  1Ts 1,4-5 «Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza, con lo Spirito Santo e con profonda convinzione: ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene». 13a.1Cor 2,4-5 «La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, 5 perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio».   14.  At 5,12-16 5. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati pane, vino ed acqua, ed il preposto, nello stesso modo, secondo le sue capacità, innalza preghiere e rendimenti di grazie, ed il popolo acclama dicendo: "Amen". Si fa quindi la spartizione e la distribuzione a ciascuno degli alimenti consacrati, ed attraverso i diaconi se ne manda agli assenti. 6. I facoltosi, e quelli che lo desiderano, danno liberamente ciascuno quello che vuole, e ciò che si raccoglie viene depositato presso il preposto. Questi soccorre gli orfani, le vedove, e chi è indigente per malattia o per qualche altra causa, e i carcerati e gli stranieri che si trovano presso di noi: insomma, si prende cura di chiunque sia nel bisogno (carità). 7. Ci raccogliamo tutti insieme nel giorno del Sole, poiché questo è il primo giorno nel quale Dio, trasformate le tenebre e la materia, creò il mondo; sempre in questo giorno Gesù Cristo, il nostro Salvatore, risuscitò dai morti. Dopo la Messa (tranne in Italia oggi) si prosegue vivere insieme, per conoscere chi è venuto: in Africa la celebrazione domenicale dura tutto il giorno, ci si ferma a condividere: Agape (amore). 3- Inesausta apertura missionaria a tutti Debolezza vissuta prima o poi da tutti i gruppi: chiusura La chiusura dà identità, la troppa apertura la fa perdere. Il gruppo è dominato da un ideale missionario, i cristiani annunciavano la presenza di Dio e coinvolgevano tutti (portando avanti il messaggio di Gesù). L'apertura non nasce da un impeto di generosità, ma da un bisogno del cristiano di riuscire ad abbracciare e poi convertire chiunque, senza avere paura di nessuno. Ideale missionario dei cristiani: accogliamo tutti come persona, Gesù è andato in croce ed è morto per la libertà di chi l'ha ucciso, dimostrando che Dio ama più le persone delle idee. 4- Comunione dei beni Gin dall'inizio i più abbienti aiutavano i più poveri. I cristiani concepiscono la vita come data per la felicità. La proprietà privata per la comunità Cristiana equivale alla responsabilità per qualcosa, non un’esclusività. Per i cristiani la priorità nell’investire le proprie forze ed energie è la comunità. 6) Tertulliano (155 ca.-post 230), Apologeticum 39,7 «Vedi quanto si amano (mentre invece [i pagani] si odiano tra di loro) e come sono pronti a morire l’uno per l’altro!». 7) 2Cor 9,7 «Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia». Siamo chiamati a dare tutto, ma sta alla coscienza di ognuno: farlo con gioia significa farlo con coscienza, perché libero dalle opinioni degli altri. 8) Eb 13,1-3.16 «Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli. 3 Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete un corpo. […]. Non dimenticatevi della beneficenza e della comunione dei beni, perché di tali sacrifici il Signore si compiace». 9) 3Gv 1,5-8 Carissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri. Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa; tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio. Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani. 8 Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità. 10) Fil 3,12-14 (Paolo) «Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù». Per un istante, se vissuto in Comunione, si è santi (ma non perfetti!) Percorso storico in negativo: 11) socialmente identificabile - divisioni nelle comunità, si parlava di cristianesimi 12) Forza dall’alto - politica ed economia non efficienti né trasparenti 13) Comunione - divisioni ed eresie sulla figura stessa di Gesù. Certezza: Dio aveva scelto i cristiani per rimanere presente tra loro. Riassunto Prospettiva storica: 3 Elementi strutturali e caratterizzanti della Chiesa dall’anno 0 al 2021: Tratti somatici evoluti ma lo scheletro deve essere quello: Uno non incontra Gesù, ma una comunità che si dice Chiesa e che si riconosce chiamata da Dio e che permette di conoscerlo. Questo si riconosce nella tensione verso una comunione, un rito, di apertura a tutti. Newman 11) 2Tm 1,15;4,16 « Tu sai che tutti quelli dell'Asia, tra i quali Fìgelo ed Ermògene, mi hanno abbandonato. […]. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. 17 Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone». 12) 1Gv 3,3 «Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro» 13) Iscrizione di Abercio (170-200) «Cittadino di una eletta città, mi sono fatto questo monumento da vivo per avere qui una degna sepoltura per il mio corpo, io di nome Abercio, discepolo del casto pastore che pasce greggi di pecore per monti e per piani; egli ha grandi occhi che guardano dall ’ alto dovunque . Egli mi insegnò le scritture degne di fede; egli mi mand ò a Roma a contemplare la reggia e vedere una regina dalle vesti e dalle calzature d'oro; io vidi colà un popolo che porta un fulgido sigillo. Visitai anche la pianura della Siria e tutte le sue città e, oltre l'Eufrate, Nisibi e dovunque trovai confratelli..., avendo Paolo con me, e la Fede mi guidò dovunque e mi dette per cibo un Pesce (derivato) dalla fonte grandissimo, puro, che la casta Vergine concepì e che (la Fede) suole porgere a mangiare ogni giorno ai suoi fedeli amici, avendo un eccellente vino che suole donare col pane. Io Abercio ho fatto scrivere queste cose qui, in mia presenza, avendo settantadue anni. Chiunque comprende quel che dico e pensa come me, preghi per Abercio. Che nessuno ponga un altro nel mio sepolcro, altrimenti pagherà 2000 monete. Abercio molto ricco che può viaggiare in diversi luoghi: vuol far capire ai suoi lettori che ha incontrato diverse Chiese, nelliscrizione troviamo gli elementi comuni alla comunità Cristiana. Cittadino di una città eletta, spirituale, della comunità Cristiana socialmente identificabile. Seppellisce il corpo, ma l’anima continua a vivere: il sepolcro è solo per l'aspetto materiale della vita. Il casto pastore è Gesù (egli stesso si definisce pastore): anche se non presente fisicamente egli continua a vegliare sui discepoli. La reggia di Roma è la Chiesa, chiamata ad un compito particolare rispetto alle altre. Fulgido sigillo identifica e unisce la comunità di cristiani: Paolo parlava così dello Spirito Santo, ma i cristiani parlavano così anche del Battesimo (illuminati). Trova confratelli ovunque, in diverse Chiese di vari parti del mondo, ma tutti parte di un unico corpo, tutte Chiese di un’unica Chiesa. Abercio tiene con se le lettere di Paolo (primo genere letterario cristiano), il pesce è segno di cristo esprime la Koinonía, mentre pane e vino richiamano il rito delleucaristia. Prospettiva teologica Cosa dice di essere la Chiesa? Non è solo una realtà di uomini, ma anche una realtà divina: ci sono alcuni dati che eccedono la capacità umana. Pretesa della Chiesa si fonda sulla pretesa di Cristo. Pretesa di Cristo: afferma di essere la via della verità, con cui Dio si è comunicato agli uomini. La pretesa di Cristo prosegue nella Chiesa: si incontra Cristo in una via fatta di uomini. 11 novembre 2021 - lezione 7 Recap: Parte storica con 3 pilastri fondamentali della Chiesa (comunità socialmente identificabile, cristiani chiamati da Dio è investiti da una forza dall'alto, comunione e condivisione in funzione della presenza di Cristo tra noi). 3 metodi inadeguati per indagare la pretesa Cristiana (storico, interiore e ortodosso- cattolico) PARTE TEOLOGICA Dimensione umana della Chiesa con la pretesa di veicolare il divino. Pretesa Cristiana: Dio per rivelarsi ha scelto l'umanità nostra, l’incarnazione di Gesù (io sono la verità, la vita, la via per conoscere Dio) (1). Pretesa della Chiesa: la Chiesa è la via per conoscere Gesù (stare con i cristiani). Obiezione: la Chiesa è umana, non è perfetta, non è divina, quindi non può essere come Gesù. La stessa obiezione veniva fatta a Gesù dai suoi contemporanei: scandalo dell’incarnazione per filosofi e religiosi. Obiezioni: ricchezza, indulgenze a pagamento, altre religioni, divorzio, libertà sul voto, abusi sessuali, crociate, caccia alle streghe, rapporto con la scienza, gender e sessismo, divisioni interne alla Chiesa, eutanasia e aborto, monogamia, rapporti protetti e anticoncezionali. Come può una realtà umana di questo tipo pretendere di comunicare il divino? 1) Gv 14,6 «Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”». 2) 1Ts 2,13 «Anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l'avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti». 3) 1Cor 2,1.3-5 «Anch’io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l'eccellenza della parola o della sapienza. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio». 4) 2Cor 4,7-10 «Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo». 14) I limiti della Chiesa esistono ed esisteranno sempre: i cristiani sono uomini e lo ammettono, nel 2000 Papa Giovanni ha chiesto scusa per tutti i peccati dei cristiani. Non deve essere un alibi, ma tutti siamo vasi di creta con le nostre fragilità. 2° verità: Incarnazione, passione, morte e resurrezione del figlio, incarnato (pretesa di cristo), morto e resuscitato, asceso e presente fino alla fine dei tempi. Non c'è aspetto ed esperienza della vita umana che non sia stata vissuta dal figlio di Dio, tutta la vita di Gesù è votata alla vita umana, ha vissuto quello che viviamo noi e ne è interessato. La seconda verità ci conferma che tutto c'entra con la sua esistenza. Queste due verità rivelano la verità della vita, i nessi in vista di uno scopo: ha senso avere relazioni nella nostra vita con le cose e le persone, così come ogni cosa che ci succeda e che viviamo abbia una relazione e un senso nello scopo. Dove si comunicano questi contenuti di verità? Dove sperimentano la verità i cristiani?  Nella loro stessa vita, in comunione: prima si apprende e poi ci si accorge di averla appresa.  Una verità pian piano si comunica e si infiltra in noi in 2 modi: Magistero ordinario (insegnamento comune, quotidiano): se un cristiano sente parlare i cristiani, partecipa alla vita in comunione allora cresce la coscienza di alcune verità anche in modo inconsapevole, ma anche egli cresce, quindi le domande aumentano. Non possiamo accontentarci del catechismo di 11 anni, non basta più vivere il magistero, ma serve leggere testi, frequentare la vita. 1. E' presuntuoso giudicare l'aspetto umano della Chiesa senza interfacciarsi con l'aspetto divino, bisogna approfondire con il tempo. 2. Nella vita della persona e della Chiesa la consapevolezza muta ma non varia: "oggi nasce Gesù bambino" lo diciamo a 5 anni e a 45, ma con consapevolezza diversa.  Gesù non ha usato la parola "transustanziazione", ma semplicemente "questo è il mio corpo": la verità è mutata ma la sostanza è rimasta quella per 2000 anni. Riguardo la verità della Chiesa c'è una volontà enorme di preservare contro tutti i fraintendimenti possibili degli anni. Magistero straordinario: riunione di tutti i vescovi in presenza del Papa (concilia), oppure Papa si pronuncia con forza su verità della Chiesa per chiarirla (Dogmi). Concilio vaticano II (1962-1965), evento unico: alla fine non si sono pronunciati dogmi, ma Costituzioni conciliari, testi imprescindibili. Ultimi dogmi: 1854 Immacolata concezione (8 dicembre, Maria nata senza peccato originale, anima pura come un uomo senza legami con il peccato), 1871 infallibilità papale (quando il papa si pronuncia sulla morale o sulle verità di fede è infallibile: Benedetto XVI scritto libri su Gesù come J. Ratzinger, come studioso, non come papa), 1950 Assunzione di Maria al cielo in corpo e anima (Maria e Gesù non hanno una tomba, sono saliti al cielo anima e corpo). Dogma: come pronunciamento autoritario ha una funzione ideale e una di limite. Es. Fiume: l'acqua deve tendere verso la meta, quindi il Papa se si pronuncia con autorità vuole raggiungere la meta della verità, ma spesso c'è bisogno di rinsaldare gli argini del fiume affinché l'acqua non si fermi in zone inutili al raggiungimento della meta stessa. La funzione di limite ci dà un binario al di fuori del quale non sta la verità: la funzione "Cristo è figlio di Dio" non significa che Cristo non è Dio, nè che Cristo è solo uomo.  I dogmi sono sempre stati pronunciati a un certo punto della storia all'interno della Chiesa: per far crescere la coscienza del popolo cristiano, per una preoccupazione generale pedagogica o perché alcune verità erano state messe in discussione da detrattori del pensiero cristiano (preoccupazione dottrinale). Il dogma non inventa una verità, ma la estrae dal pensiero cristiano: il fatto che Maria fosse speciale esisteva già dal 100d.c., l'immacolata concezione esisteva anche prima del 1854. Es. Funzione pedagogica: Il Papa aveva bisogno di rinforzare questo messaggio perché il positivismo antropocentrico aveva messo in crisi le basi cristiane del peccato originale (peccato originale inventato dalla chiesa come modo per tenere sotto controllo gli uomini, risolto con self made man). Molte cose non sono dogma, la Chiesa non dà definizioni nè limiti, quindi l'approfondimento di queste verità si concretizza nel tempo: transustanziazione è un modo nuovo per riprendere il credo di Nicea del 350d.C. Alcuni vescovi italiani hanno sconsigliato di votare il PCI in un contesto storico particolare, eppure non hanno imposto divieti o obblighi: non esiste la pretesa di non poter votare il partito comunista se si è cristiani. Galileo è stato necessario per far capire alla Chiesa, con il tempo, i propri errori e arrivare più vicini alla verità. Autocoscienza: cammino con cui la chiesa prende coscienza della verità che porta, non è un processo immediato (può creare scandalo) e passa anche attraverso gli errori umani. Chiesa = Grande organizzazione di una festa di carnevale Le provocazioni, i dubbi interni ed esterni richiedono alla Chiesa di rispondere a sfide riformulando il proprio linguaggio dicendo sempre le stesse cose. San Massimo il confessore (muore 664 d.c.) monaco orientale nato a Gerusalemme paragonabile a S. Tommaso. Scrive di spiritualità e indaga la natura di Cristo (uomo e Dio): afferma la volontà umana perché spaventato dalla morte, venne esiliato (mozzata mano destra e tagliata lingua per non poter più comunicare), ma nel 680 Chiesa di roma con Costantinopoli afferma la piena volontà umana e divina di Cristo affermata da Massimo -> martire. 2) 1Pt 2,9 «Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato  perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa».   3) 2Cor 5,17 «Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove».   4) Col 3,9-10 «Vi siete svestiti dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato»   5) 1Cor 12,27 «Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra». 25 novembre 2021 - lezione 9 Recap: Cosa offre la Chiesa al mondo che altre istituzioni non potrebbero offrire? Cioè, oggi la Chiesa ha perso il suo appeal, ma su cosa potrebbe puntare per riconquistare il successo? Tutto il percorso porta ad una verifica: Cristo aveva ragione? È vera la pretesa cristiana (Gesù rivelazione di Dio fatto uomo)? Muoversi verso i principi cristiani è un’azione che può fare anche un’istituzione diversa ed esterna dalla Chiesa (tutela di minoranze, gesti di carità, momenti di ritrovo e solidarietà, approfondimento culturale). Specifico della Chiesa è quel tesoro che provoca una vita piena, all'origine di tutti i gesti: quel tesoro lo può offrire soltanto la Chiesa, ciò che mi spinge alla carità. L’amore per la persona comunicato e messo in atto da Gesù. La Chiesa ha soltanto una pretesa: essere il veicolo, la presenza viva di Cristo oggi. Il problema oggi, causato dagli errori umani della Chiesa, è che ci si concentra su altro (vacanze insieme, giudizi morali, collaborazione con enti locali, …), tutte cose che non c'entrano con ciò che la Chiesa pretende di essere. Il problema della Chiesa non è piacere agli uomini, ma comunicare il tesoro della presenza di Cristo tra gli uomini: quanto la Chiesa rende presente oggi quell’amore per la persona che aveva Gesù? Quanto la Chiesa può riempire la nostra vita in modo pieno ed autentico? Criterio con cui guardare la Chiesa: come ha reso più autentica la mia umanità? Grazia santificante: dono in grado di santificare la persona, rendendola piena e autentica, nuova e vera. Questa è l'esperienza. Quando il cristiano tocca il vertice della grazia santificante non dice più io, ma dice Cristo, si sente rigenerato e rinnovato, e questo è ciò che la Chiesa e nessun altro ente può offrire all'uomo. “Sono cristiano perché non mi appartengo più, il mio IO e di Cristo”, comunicazione del divino. Ma dove i cristiani pensano di attingere la grazia santificante? Dove si riceve questo dono? In gesti concreti: non vacanze, approfondimenti, sermoni su principi cristiani, ma nei sacramenti. Ci vuole una vita per comprendere i sacramenti, e ognuno stravolge la vita di ogni cristiano: la Chiesa pone dei gesti, dalla vita alla morte, per comunicare la grazia santificante che nessun’altra istituzione umana può comunicare. 1) 1Pt 2,9 «Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa».   2) 2Cor 5,17 «Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove».   3) Col 3,9-10 «Vi siete svestiti dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato»   4) 1Cor 12,27 «Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra».    5) Gal 3,26-27 Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo».   6) Da “natura deorum” Durante l’elezione dei successori di Tiberio Gracco, muore l’ufficiale incaricato di raccogliere i voti non appena riferisce i nomi degli eletti. Dopo un giro di consultazioni, Tiberio, avvertendo che la cosa fosse accaduta per un errore commesso in materia di religione, si informò e venne a sapere che lui stesso, andando per due volte alla tenda rituale negli orti di Scipione, la seconda volta aveva dimenticato di prendere gli auspici, il che aveva causato quella morte e rendeva invalida l’elezione.  (episodio narrato in Cic., nat. deor. 1,4,10-11) Il divino si mostra malvagio nei tuoi confronti se non compi un rito. I sacramenti cristiani non sono così: non basta compiere il rito, ma la grazia santificante avviene attraverso due libertà: 1- libertà di Dio: i gesti dei sacramenti sono stati istituiti da Gesù stesso (pane e vino usati all'ultima cena con l'intenzione del gesto del sacramento, battesimo con acqua, voce per remissione dei peccati, …). Il sacramento è sempre da chiedere ad un ministro che si esprime nella libertà. 2- libertà dell’uomo: il sacramento è valido solo per chi si accosta ad esso con coscienza. Un topo che entra nel tabernacolo non fa la comunione, ma mangia del semplice pane. La grazia santificante si realizza solo nell’incontro tra queste due libertà. Quando avviene l'incontro tra due libertà allora il sacramento è davvero efficace: nel sacramento io vengo raggiunto dallo stesso gesto diCristo, abbattendo il tempo. Nella liturgia si dice “oggi tu incontri il corpo di Cristo”, quello che ha fatto Gesù ti accade oggi: il cuore del sacramento non è nell’emozione dell’uomo, ma nell’oggettiva comunicazione di questa grazia, che cambia l'oggettiva percezione che la persona ha di se. Non ce un cambiamento morale, ma nell’essere della persona (nell’ontologia della persona). Es. Pigi: Cado su una buccia di banana che sta mangiando un bambino e strozzo il bimbo. Sono irritato e non mi curo di lui. Vado a Messa e celebro il sacramento, che però rimane efficace: attraverso la mia persona si comunica la libertà di Dio, il sacerdote è solo un tramite. L’efficacia non riguarda un livello morale, ma uno ontologico (concezione che ho di me stesso). Il sacramento è descritto dalla Chiesa come il gesto più elementare di Preghiera: luogo dove l'uomo si mette in dialogo con Dio. L’uomo è sempre in rapporto con Dio, e ciò si esprime proprio nella preghiera. Questo criterio corrisponde al cuore: unità significa uscire dalla sia è dall’angoscia per sentirsi in pace, sentirsi amati e amare la libertà dell'altro, vivere in pace con la consapevolezza che ogni istante ha un significato. Santità: di solito si distingue tra santo, sacro (inaccessibile, e profano (davanti al tempio, distaccato), ma non è questo. La santità ha a che fare con la realizzazione dell'uomo: per ogni uomo c'è un posto, ognuno ha il proprio luogo di realizzazione. Ermanno Lo Storpio (personaggio medievale): i medici, a causa del proprio handicap fisico, lo consideravano anche incapace mentalmente, eppure ha composto preghiere, ha scritto una storia universale, ha realizzato l’astrolabio. Egli ha vissuto nel posto in cui Dio l'ha messo, ha realizzato se stesso non secondo l'immagine che gli altri hanno di te, ma secondo quella che Dio ti fa scoprire pian piano, sfruttando al massimo i tuoi talenti. Tre declinazioni per la santità: Intensità: non esiste un’immagine precisa di santo, ma ci sono santi di tutti i tipi in tutte le epoche storiche. Qualsiasi temperamento umano può essere santo, non ci sono aspetti caratteriali incompatibili con la santità. Equilibrio: frutto della santità che viene dalla straripante coscienza di essere amati. Guardare tutto con un'ipotesi positiva che non nasce da uno sforzo personale, ma dalla coscienza che ci è stato dato tutto. Non serve difendersi dal male e difendere le proprie scoperte, ma bisogna poter giudicare tutto senza condannare nessuno. Da qui nasce il miracolo. Vita come Miracolo: dialogo minuto con Dio, riconoscere che il fattore divino agisce nella storia. Tutto è segno di Dio, ma è difficile cogliere Dio in tutto: il santo riconosce questa presenza in tre Casi diversi (Dio all'origine): - Ogni cosa; - Sacramento: gesti trasparenti che comunicano il divino; - Miracoli: dicono che malattia e morte non vengono da Dio, il miracolo e uno squarcio di luce attraverso cui Dio ci mostra come tutti saremo guariti. Cattolicità: non universale, ma la cattolicità riguarda il cuore stesso della Chiesa: non c'è aspetto dell’uomo che non interessi la Chiesa (tutto l'uomo, nella sua interezza), concretizzatosi nel conoscere persone diverse (continenti diversi) con anche pecche (imposizione della religione, egemonia della cultura occidentale), ma molti missionari cercarono di conoscere le traduzioni e la cultura locale per poi diffondere la tradizione cristiana. Ultimo arrivato può dare un contributo nuovo a cui il capo non aveva mai pensato. S. Agostino: nel corpo umano le membra dovrebbero agire come se fossero il capo, mentre il capo come se fosse le membra. Apostolicità: l’origine era la comunità di Apostoli creata da Gesù a Gerusalemme. Per noi la Chiesa deve attraversare tempi e persone diverse, per duemila anni e oltre. Ciò che accomuna tutti i cristiani deve essere il fondamento apostolico, che dura nel tempo con continuità e radicata nell'esperienza del singolo stabilendo una fedeltà. Tutti questi criteri sono solo un anticipo di ciò che succederà nella vita eterna: la realizzazione di questa premessa sarà la vittoria sulla morte. 9 dicembre 2021 - lezione 11 Recap Unità: vita non più dispersa in ansia e panico di incapacità, uno si sente in pace e unificato da qualcosa che ha trovato e quindi aperto a tutti, coacervo di dare forma alla propria vita. Santità: realizzazione di se nell’unita, capacità di agire nella realtà con coscienza, realizzando un compito Miracolo: saper scorgere la mano di Dio Equilibrio: Cattolicità: Apostolicita: esperienza che dura nel tempo perché si radica in una storia e carica il futuro di una promessa. Prosegue la. VeReifica esistenziale Figura di Maria (Madre della Chiesa) 1- scena dell’annunciazione: Dio, volendo salvare l'uomo, si comunica ad un uomo Come una madre con un bambino: per esprimere affetto la madre accarezza il bambino, non il cane. Allo stesso modo Dio si annuncia all’uomo attraverso l'uomo stesso: ha scelto Abramo e Maria per comunicarsi. La persona limitata che noi siamo vale più di tutti i messaggi di questo mondo, più del nostro pensiero. 2- annunciazione di Stomer: Maria, sorpresa dalla scelta di Dio, ha la possibilità di rispondere, può dire si o no, quindi tutto dipende dall'amore alla libertà della persona più che dalla realizzazione del progetto, perché la libertà e il fine del progetto divino. Se Dio avesse scelto uniniziativa che schiacciasse la libertà dell'uomo, l'uomo sarebbe stato obbligato a rispondere si. Ognuno di noi, una volta che si riconosce scelto, deve appellarsi alla propria libertà e decidere se dire si o no. Preghiera di Maria, della sera, Magnificat “l'anima mia magnifica il signore…” 1ª parte (… temono): esaltazione ed esplicazione del primo movimento, Dio sceglie e ha cuore una persona. Maria e felice per né l'onnipotente ha fatto grandi cose in lei, questo è il criterio. 2ª parte: amore verso l'uomo. Fede: mi riconosco scelto da Dio e aderisco a questa elezione con tutto il, mio cuore, perché in ciò riconosco la promessa di Dio. Quando Maria riconosce questo resta incinta, ma come si è accorta? Al momento dell’annunciazione era sola, avrebbe potuto avere paura, aveva con se solo delle scritture (promessa che Dio sarebbe venuto per il suo popolo). Fenomenologia dell’atto di FEDE Metodo: 1.INCONTRO, coinvolgimento con la vita dei cristiani, con persone che vale la pena conoscere, incontro con una 2.presenza eccezionale che segna il nostro cuore: non corrisponde alle mie attese di gratificazione sociale, ma al mio cuore più di quanto io stesso riesca a corrispondergli, al fondo, facendoci sentire persona (libero e portato alla felicità). Davanti ad una cosa eccezionale si reagisce con 3.stupore: non dobbiamo ridurre lo stupore ad un livello sentimentale, ma ha una grande portata conoscitiva. All'interno dello stupore c'è una dimensione affettiva in cui tutto l'uomo sprofonda, senza annullarsi, ma lasciando entrare sempre di più l'altro dentro di se. La presenza eccezionale e qualcosa di più di quello che finora abbiamo capito: “tu mi stupisci sempre”, novità di vita. Questi tre elementi possono condurre alla fede e li ritroviamo scritti nei Vangeli: Gesù si incontrava, e questo incontro non lasciava indifferenti, tanto che la gente lo seguiva e tornava ad incontrarlo (folle di 5000 persone), segnava ed era eccezionale (persone si sentono lette nel cuore), ma Gesù stupiva sempre tutti quelli che lo seguivano, liberandoli dai pregiudizi e aprendo il loro cuore alla propria presenza. 4. Domanda: chi sei tu? Il rapporto deve avere un dialogo che porti a questa domanda. I discepoli di Gesù lo conoscevano bene, sapevano cosa facesse tutti i giorni, ma i più affezionati arrivarono a chiedere “chi sei tu?”, e domandare in tanti rapporti significa mettersi in crisi di fronte all'altro, affidandosi alla risposta dell'altro. 5. Nostra risposta Solo una volta posta la domanda Gesù può dare una risposta: “lo dite voi stessi”. La risposta è sì corrispondente alle esigenze che distinguono il senso religioso (Dio si è fatto compagno dell'uomo), ma non è mai come se lo aspettava l'uomo: mai l'uomo si sarebbe immaginato che la risposta alle proprie esigenze sarebbe stato un uomo vissuto in una data epoca, un un contesto sociale determinato e morto crocifisso. 6. Il Verbo si fa carne Discepoli pensano che Gesù sia impazzito quando dice “Dovete mangiare me”, molti se ne vanno. La risposta di Gesù era inaspettata: tutti si aspettavano che desse pane e da mangiare a tutti, scacciando il dominio romano, ecc. Giuda tradì Gesù perché la realizzazione del regno d'Israele non si stava compiendo, o comunque era fallimentare, ma perché è possibile dare una risposta attraverso lo scandalo? Pietro afferma con il proprio cuore che quell'esperienza aveva corrisposto al suo cuore come nessun altra: questa eccezionalità gli permette di dire sì, “anche io non capisco, ma se vado via da te dove vado?”. Giussani conclude il libro con un’invocazione “veni sante Spiritus, veni per Mariam”. Chiede che si faccia presente come si è fatta presente in Maria: una carne che si lasci trasfigurare in modo docile attraverso lo spirito, vieni fattore divino attraverso il fattore umano, vieni forza dall'alto attraverso la comunità identificabile. 16 dicembre - domande e conclusione Obiettivo del corso è stato presentare le ragioni con cui la teologia cattolica. Obiettivo: capire come un uomo del 2021 possa capire se la pretesa di Cristo sia vera. Pretesa di Cristo: essere la rivelazione di Dio attraverso un uomo (da una parte corrispondente alle attese dell'uomo, ma dall’altra di scandalo per le mentalità filosofica e religiosa). Concezione della vita di Gesù: persone come esseri unici, più grandi del mondo intero. Il valore della persona si esprime nella libertà e nella felicità raggiungibile ordinando il tutto ciò che si è allo scopo (si è felici per qualcuno). Per verificare tale pretesa ci sono tre strade: - storico: si studia un fenomeno passato, ma non è esaustivo perché la risposta che cerco è esistenziale, ne va della mia vita. - Intimistico: i cristiani pretendono di essere un fatto incontrabile, qualcosa di esteriore, che porta in se delle ragioni. - Ortodosso-cattolico: metodo seguito da Gesù in vita 2000 anni fa, per chi non poteva incontrarlo mandava alcuni discepoli. Fatto incontrabile che ha un riverbero all'interno del cuore dell’uomo. È il più vero: devo impattare la mia vita con quella dei cristiani e con la Chiesa. Analisi storica del corso 3 fattori costitutivi della Chiesa (comunità) - comunità socialmente identificabile di persone; - Persone dicono di avere questi doni per una forza divina chiamata Spirito Santo, non viene da se stessi; - Persone vivono insieme in una comunità cristiana, legate dalla fede: condivisione della ragione che li tiene insieme, miracoli, riti religiosi. 2 Fattori teologici: 1- umano: cristiani sono nel mondo ma non del mondo. Persone sono limitate, ma ciò non fa perdere la loro attrattiva: se mi accorgo che portano qualcosa di divino non “ho paura di sporcarmi di fango per trovare l’oro” 2- divino: la ragione dell'origine e del destino della vita, si esprime con il mistero della fede (ogni aspetto della vita umana è stato abbracciato da Gesù). Magistero e sacramenti (portano vita divina dentro la comunità), gesti fatti di una materialità che comunicano un divino: trasfigurazione e immagine del divino. La Chiesa sottopone la propria pretesa alla capacità verificativa dell’uomo, ma con quali criteri l'uomo prende posizione? Senso religioso, cuore e il guadagno di se è il centuplo, ed e riscontrabile con 4 caratteristiche che la Chiesa possiede e che comunica all'uomo: Unità, Santità, Cattolicità (apertura verso tutti), Apostolicità (riconoscimento che la pienezza di vita viene da lontano nel tempo, da Gesù) Verifica compiuta in Maria: 1. manifestarsi del metodo di Dio, 2. adesione di Maria al metodo e 3. Fede.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved