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Crisi Finanziaria XVIII Secolo e Riforma Fiscale in Francia: Terzo Stato e Rivoluzione, Appunti di Storia

La crisi finanziaria in francia nel xviii secolo e le tentative di riforma del fisco. Il testo illustra la richiesta crescente del terzo stato per ottenere maggiori rappresentanze e diritti paritari con la nobiltà e il clero. La rivoluzione francese e la successiva assemblea costituente portarono all'abolizione dei diritti feudali, alla chiusura degli ordini religiosi e alla riduzione del numero delle diocesi. Una visione dettagliata della transizione dal potere assoluto al nuovo ordine politico.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 03/04/2022

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rossana-serino-1 🇮🇹

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Scarica Crisi Finanziaria XVIII Secolo e Riforma Fiscale in Francia: Terzo Stato e Rivoluzione e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Nel XVIII secolo, il potere del re era ancora assoluto, Tuttavia, tutta l’organizzazione dello Stato e il consenso nei confronti della monarchia erano basati su un sistema di benefici, privilegi e incarichi onorari. Nella seconda metà del 700 la Francia si ritrovò ad affrontare una grave crisi finanziaria. le enormi spese militari sommate a quelle spropositate per il mantenimento della Corte, gravavano in sul bilancio dello Stato ponto l'unico modo per risanare questo squilibrio sarebbe stato quello di ridurre i benefici dei due ceti privilegiati, ovvero il clero e l’aristocrazia dal momento che non era possibile aumentare le tasse pesanti esercitate sul terzo stato (Taglia allo stato e decima alla Chiesa). Vari economisti stilarono progetti di riforma del fisco, ma le loro proposte furono sempre bloccati dalla resistenza di clero e nobiltà poiché non avevano alcuna intenzione di rinunciare ai vantaggi di cui godevano. L’élite del terzo Chiesero il raddoppio dei rappresentanti del proprio ordine: una richiesta che Luigi XVI accolse. Successivamente Si spinsero a chiedere anche la modifica delle procedure di voto all’interno degli Stati generali. Fino a quel momento si era votato per ordine e non per testa. Questa richiesta non fu accettata dal re e tale questione Rimase irrisolta, nonostante fosse al centro di un dibattito sempre più vivace alimentato anche dai giornali e da numerosi pamphlet. Il più celebra di questi, intitolato che cos'è il terzo stato? È scritto dall’abate Emmanuel Emanuel – Joseph Sieyés, conteneva una forte critica ai privilegi dei ceti produttivi e Inoltre diceva che il terzo stato era tutto, ma che non rappresentava nulla e aveva il desiderio di diventare qualcosa. Questo piccolo trattato divenne subito famoso alimentando il pensiero di rivoluzione dei francesi rivoluzionari. subito dopo tutti e tre gli ordini sociali chiesero l’elaborazione di una nuova Costituzione. Questo argomento contrappose l'aristocrazia che voleva mantenere i suoi privilegi e il terzo stato che chiedeva di ottenere gli stessi diritti dei nobili e del clero. Opinioni divergenti emersero anche nel clero, un ordine che era formato sia da ricchi e sia da poveri. L’alto clero, di cui facciamo una parte vescovi e cardinali che avevano origini nobili, non desideravano cambiamenti politici vie; invece, il basso clero, era composto da poveri e che quindi erano più vicino al popolo, era desideroso di riforme. dopo che l’ondata rivoluzionaria si diffuse in tutta la Francia l’assemblea costituente decise di preparare un documento che stabilisce l'abolizione diritti feudali Sulle persone. Il Decreto fu Votato anche dai rappresentanti piace andare dei primi due ordini. oltre ai diritti feudali furono cancellati anche le decime dovute al clero. Una volta convinto il re a ritornare a Parigi e a firmare la Dichiarazione dei diritti (uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e diritti fondamentali e naturali dell’individuo), l’Assemblea costituente si impegnò a risanare le casse dello Stato. Così, il 2 novembre 1789, si decise la requisizione di tutti i beni della Chiesa che , sarebbero stati venduti all’asta ai privati. I terreni e gli immobili confiscati al clero erano proprietà di grande valore: sarebbe stato impossibile trovare un compratore in grado di acquistarle in tempi brevi. Perciò si decise di impiegarli come garanzia per l’emissione degli assegnati: si trattava di speciali buoni che i cittadini avrebbero acquistato dallo stato virgola e poi avrebbero potuto usare per pagare i beni messi all'asta o rivendere ad altri investitori. L’assemblea costituente intervenne dei rapporti fra Stato e la chiesa cattolica. il cattolicesimo perse il suo ruolo privilegiato però rimase l'unica religione autorizzata a celebrare in pubblico le proprie feste e cerimonie. Nel Febbraio del 1790 l’assemblea costituente abolire gli ordini religiosi contemplativi e ne incamerò la proprietà. Il 12 luglio dello stesso anno promulgò un documento nuoto come costituzione civile del clero;
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