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cosa sono gli effetti collaterali dei farmaci? Possono essere auspicabili talvolta?, Guide, Progetti e Ricerche di Farmacologia

PICCOLA TESINA SU GLI EFFETTI COLLATERALI DEI FARMACI INFERMIERISTICA

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021

In vendita dal 04/04/2021

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gianluca-notarnicola 🇮🇹

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Scarica cosa sono gli effetti collaterali dei farmaci? Possono essere auspicabili talvolta? e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Farmacologia solo su Docsity! Nome e cognome: Notarnicola Gianluca Numero matricola: 15578 Anno accademico:2019/2020 Semestre: 1° Materia: farmacologia Titolo tesina: cosa sono gli effetti collaterali dei farmaci? Possono essere auspicabili talvolta? Introduzione Ogni farmaco ha un suo destino dentro il corpo. Viene metabolizzato in un certo modo, ha particolari bersagli in questo o quell'organo nei quali svolge la sua azione terapeutica e viene eliminato dal corpo in modi diversi. Per esempio, un farmaco usato per la cura dell'ulcera e preso come compresse, arrivato nell'intestino penetra nella parete dell'organo sino a raggiungere i capiIlari ed entra così nel sangue. Questa fase di assorbimento è graduale e raggiunge il massimo dopo 1-2 ore. Una volta nel sangue, il farmaco può raggiungere tutti gli organi e quindi ogni cellula del corpo, ma, in realtà, penetra solo in quelle che all'esterno possiedono particolari "serrature molecolari", i recettori, capaci di agganciarlo. In questo caso, il farmaco blocca le serrature e le rende così inaccessibili a una sostanza che stimola la produzione di acido nello stomaco. Altri farmaci, entrano nella cellula e ne condizionano il funzionamento o la riproduzione come è il caso dei farmaci contro il tumore. Con il passare del tempo - minuti, ore o giorni a seconda dei casi - il farmaco può essere eliminato localmente da sostanze presenti nelle cellule oppure in altre parti del corpo, in genere il fegato o i reni. Ecco perché - a seconda dei casi - si può misurare la sua dose nel sangue o nelle urine, una pratica che aiuta a capire, in caso di mancata efficacia del farmaco, se questo è dovuto a una quantità troppo bassa assorbita dall'organismo o se un effetto tossico è da mettere in relazione a quantità eccessive. Casi entrambi che permettono al medico di correggere la dose sul singolo malato. Gli effetti del farmaco Un farmaco può avere nel corpo numerose conseguenze, apparentemente sconnesse. Viene preso per ottenere un effetto terapeutico, ma può provocarne anche altri, gli effetti indesiderati o sotto la variante più lieve di effetti collaterali o sotto forma di una reazione allergica. In tutti i casi, la distinzione effetto terapeutico/indesiderato è in qualche modo arbitraria perché ciò che è curativo oggi in un malato può rappresentare un inconveniente in un altro così come può darsi che in una circostanza diversa l'inconveniente sia l'effetto cercato. La storia dei farmaci è piena di esempi in cui un effetto indesiderato è stato poi considerato un effetto terapeutico. Per esempio, in caso di allergia si usano gli antistaminici che hanno come effetto collaterale la sonnolenza, ma è proprio per questa ragione che sono usati come sedativi. Le cause degli effetti del farmaco Effetti terapeutici e indesiderati del medesimo farmaco possono essere legati o avere cause diverse. Per esempio, la sonnolenza o l'instabilità nel camminare causate dall'assunzione di un ansiolitico sono fenomeni collaterali rispetto all'azione di ridurre l'ansia. Entrambi gli effetti sono prodotti dalle medesime azioni biologiche nel cervello. Altre volte non è così. Per esempio l'uso della penicillina è accompagnato in certi casi da diarrea, ma mentre l'azione antibatterica è dovuta direttamente agli effetti del farmaco sui batteri, la diarrea è provocata dall'azione irritante dell'antibiotico sulla parete dell'intestino. Una forma particolare di effetto indesiderato è l'idiosincrasia che consiste in una reazione abnorme a un farmaco dovuta a motivi genetici, cioè costituzionali. In genere la reazione non ha nulla a che fare con i normali effetti della medicina. Un altro effetto indesiderato piuttosto comune è costituito dalle reazioni allergiche che possono comparire in teoria con ogni tipo di farmaco anche se alcune medicine le provocano più facilmente, in certe persone. Per esempio, quanti soffrono di una qualche forma di allergia generalmente sono più esposti a questo rischio. Inoltre, le manifestazioni allergiche come prurito e orticaria sono provocate da farmaci in qualche modo simili mentre è praticamente impossibile trovare persone genericamente "allergiche ai farmaci" nonostante molte ritengano di esserlo. Naturalmente quanto più importante è l'effetto terapeutico e quanto pochi o poco importanti sono gli effetti indesiderati tanto maggiore è l'utilità pratica del farmaco, una variabile che gli esperti indicano come rapporto beneficio/rischio. Occorre decidere allora, di volta in volta, se siano maggiori i rischi connessi con una certa terapia o i benefici che da quella terapia possono derivare al paziente. Effetti soggettivi dei farmaci L'effetto complessivo di un farmaco non dipende solo dalle molecole che contiene, ma anche dalla persona che lo prende. Dalla sua età, sesso, stato di salute, dal suo peso e anche dal suo Dna. I bambini prendono dosi più piccole di farmaco perché oltre a pesare di meno e quindi ad avere una minore quantità di cellule complessive del corpo, hanno un corpo che funziona in parte in modo diverso. In particolare, i loro fegato e reni non sono completamente sviluppati e questo condiziona il metabolismo del farmaco che in genere ne viene rallentato. Ecco perché importa sia il peso che l'età. La capacità totale di metabolizzare il farmaco si raggiunge a 20 anni: dopo di che inizia a diminuire, tanto più marcatamente quanto più l'età sale. Questo succede almeno per due ragioni. Con gli anni fegato e reni perdono progressivamente la loro capacità di metabolizzare il farmaco, oltre i 65 anni del 35 per cento e anche più. Inoltre cambia la composizione del corpo perché diminuisce l'acqua e aumentano i grassi, fatto che condiziona l'effetto del farmaco. Per questo gli anziani hanno bisogno di dosi più piccole. Del resto fegato o reni possono funzionare in modo diverso anche a causa di malattie ed ecco perché una persona con epatite può aver bisogno di dosi più basse di un farmaco per lo stesso effetto. Ma bisogna fare i conti anche con il sesso. Per esempio, uno studio statunitense ha dimostrato che il 25 per cento circa dei farmaci sono eliminati dal corpo diversamente in base al sesso di appartenenza, in qualche caso più rapidamente nell'uomo, in qualche altro nella donna.
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