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cosi e se vi pare pirandello, Appunti di Storia del Teatro e dello Spettacolo

riassunto e analisi del testo di pirandello per l'esame di spettacolo

Tipologia: Appunti

2021/2022
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Caricato il 02/01/2023

eleonora-tonin
eleonora-tonin 🇮🇹

4.3

(13)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica cosi e se vi pare pirandello e più Appunti in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! Per Pirandello, i rapporti sociali sono come una grande recita teatrale in cui ognuno di noi interpreta un ruolo che, costringendoci a portare una maschera, ci fa apparire diversi da quello che siamo. D’altra parte lo scrittore desume lo spunto per scrivere testi teatrali da alcune novelle. Infatti Così è (se vi pare) è tratto dalla novella “La signora Frola e il signor Ponza suo genero”. Il tema di questa opera teatrale è l’impossibilità di definire con chiarezza che cosa sia veramente la realtà. La commedia è in 3 atti ed è stata recitata per la prima volta nel 1917.l significato della commedia è questo: la conoscenza della realtà è relativa (relativismo conoscitivo), nel senso che ognuno di noi ha una propria visione della realtà per cui la conoscenza di una realtà certa è impossibile. Nella commedia ci viene presentata una situazione paradossale perché in contrasto con il comune modo di pensare e quindi inaccettabile sul piano logico e pratico. Il genere teatrale tradizione scompare, il personaggio si dissolve e questo è un’anticipazione del metateatro di cui è un esempio significativo la commedia Sei personaggi in cerca di autore. Conclusione: la realtà è quella in cui ciascun personaggio crede e che è variabile a seconda del punto di vista.Nella commedia troviamo l’applicazione della poetica dell’umorismo (che è diverso dal comico); la situazione, alla fine non provoca riso, ma compassione. Infatti il signor Ponza e la signora Frola si allontanano abbracciati, cercando un conforto reciproco. Pirandello ci vuole anche dire che l’unico rimedio all’assurdità della vita sta nel provare compassione per la situazione del nostro simile che non è poi del tutto diversa dalla nostra Su di un piano diverso si trovano gli altri personaggi: essi sono preoccupati soltanto della soluzione della vicenda e soprattutto di soddisfare la loro curiosità. La risata finale di Laudisi va intesa come un atto di derisione della morale ipocrita che caratterizza la società della borghesia L’argomento è la verità, invano cercata concitatamente da tutti i personaggi dall’inizio alla fine, invano affermata e contraddetta in un intrecciarsi di ipotesi senza sbocco, sì da condurre naturalmente lo spettatore a considerarne la relatività. E in sostanza una farsa filosofica, sapientemente concepita, svolta in tono leggero e divertito, coinvolgendo un salotto borghese di provincia, che traduce in pettegolezzo il malsano desiderio di conoscere i fatti altrui. La satira sulla società piccolo-borghese in cui si svolge l’azione, animata da un coro di donne pettegole e curiose fino allo spasimo che hanno come punto di riferimento una grigia burocrazia di provincia, culmina con la dichiarata convinzione che l’autorità prefettizia ha il dovere dì sapere tutto sui fatti intimi delle persone (!) e di informarne i cittadini. C’è in questa impostazione una evidente intenzione umoristica che è ben riuscita e raggiunge il suo effetto con estrema naturalezza, ma c’è anche la volontà di sostenere che, a qualunque livello, la verità, qualunque verità, risulta contraddittoria e inconoscibile. E quanto più evidente è la differenza tra il salottiero rovello per conoscere i fatti privati degli altri e la ricerca della verità come assillo insito in ogni uomo, tanto più, per contrasto, risulta efficace la tesi che Pirandello vuol dimostrare, affidata alla consapevolezza ironica di Lamberto Laudisi che emerge dalla corale insipienza, e alla rivelazione finale della Signora Ponza, di grande effetto scenico, ideologico e umano. Il lavoro di Luigi Pirandello si ispira ad un tema molto caro al poeta: l’inconoscibilità del reale, di cui ognuno può dare una propria interpretazione che può non coincidere con quella degli altri. È impossibile riconoscere la verità assoluta, che è ben rappresentata dal personaggio Laudisi. Secondo Pirandello e Laudisi, non esiste un’unica forma di verità. La realtà viene percepita da ciascuno in modo diverso, generando così un relativismo delle forme, delle convenzioni e dell’esteriorità. Il relativismo conoscitivo e psicologico su cui fonda il suo pensiero si scontra con il conseguente problema della mancanza di comunicazione tra gli uomini: poiché ogni persona ha un proprio modo di vedere la realtà, non esiste un’unica realtà oggettiva, ma tante realtà quante sono le persone che credono di possederla e dunque ognuno ha una propria “verità”. La commedia è divisa in tre atti, articolati a loro volta in sei scene il primo e nove i restanti. –          DINA è una ragazza di diciannove anni, figlia dei coniugi Agazzi. Partecipa alla discussione e aiuta la madre ad organizzare i vari piani per trovare la verità. A questi personaggi si aggiunge una schiera di amici, interessati alla vicenda, come ad esempio i coniugi Sirelli, la signora Cini, la signora Nenni e il commissario Centauri.
   Tempo La vicenda si svolge agli inizi del Novecento, quando Pirandello ha scritto la novella da cui è stato tratto questo adattamento teatrale, “La signora Frola e il Signor Ponza suo genero”.
 In questo periodo si può collocare l’inizio del decadimento degli ideali della borghesia. Si avverte l’impossibilità di sfuggire alle vuote convenzioni create da questa società e nello stesso tempo si intuisce la loro inutilità. Pirandello attraverso le sue opere ci presenta l’ambiente sociale di quest’epoca con fedeltà. Durata della storia La storia si sviluppa in appena due giorni. La durata narrativa corrisponde quasi a quella reale. In un’opera teatrale infatti è presente solo il discorso diretto. Pirandello fa utilizzo dell’ellissi per “tagliare” i periodi di tempo che non hanno alcuna utilità nell’economia della vicenda.
   Spazio La vicenda si svolge nel salotto di una tipica casa borghese.
   Narratore In questo adattamento teatrale non è presente il narratore. Pirandello aggiunge solamente degli incisi tra una battuta e l’altra che hanno lo scopo di descrivere i personaggi o scene che non possono essere comprese attraverso i dialoghi.
   Lingua e stile Il lessico adoperato, essendo il racconto stato scritto agli inizi del novecento, corrisponde al linguaggio parlato di quell’epoca. E’ ricco di termini oggi caduti in disuso e il modo di esprimersi dei personaggi è ricercato. Le espressioni utilizzate sono coerenti all’ambiente sociale nel quale si svolge la vicenda.
   Tematiche trattate Il tema di fondo di questa opera è il concetto della “relatività della verità”. Pirandello, proprio come Laudisi, pensa infatti che non esista un’unica forma di verità. La realtà viene percepita da ciascuno in modo diverso: ognuno la interpreta in base alla sua esperienza poichè non esistono dati oggettivi. Si ha anche un altro dei temi tipici di Pirandello ossia il fatto che ogni essere umano non è uno solo, ma all’interno di ognuno di noi c’è più di un “io”. Questo lo si capisce in particolare attraverso la signor ponza nella parte finale dell’opera. Essa sostiene “io sono colei che mi si crede” da cui infatti il titolo dell’opera “cosi è (se vi pare)”. Da qui si percepisce sia il relativismo conoscitivo sia il fatto che non ci sia un solo io. Teatro pirandelliano : • Metaletteratura: è la letteratura che parla della letteratura stessa e del suo farsi; di conseguenza il metateatro è un teatro che parla del teatro e ne svela i meccanismi. • Maschera: ognuno indossa un numero indefinito di maschere, una per ogni situazione e ambiente in cui si trova. • Trappola: la società è una trappola, una serie di convenzioni che bisogna seguire e che impediscono il libero fluire della vita; unica via di scampo è la follia. • Realtà/Finzione: le definizioni precedenti mostrano come Pirandello fosse ossessionato dal contrasto tra realtà e finzione; la società impone maschere e convenzioni, che sono delle finzioni, attraverso la letteratura e il teatro Pirandello cerca di svelare tali finzioni. Da queste definizioni deduciamo come la visione del mondo di Pirandello fosse essenzialmente negativa, ma egli, invece di abbandonarsi a facili lamentazioni, decide di guardare alla vita attraverso l’occhio dell’ironia e del paradosso. In questo Pirandello si dimostra autore modernissimo e qui sta la sua attualità e il successo che continua a riscuotere. I testi teatrali di Pirandello sono prima di tutto delle storie paradossali, che riflettono una vita claustrofobica per risolverla in gesti folli e anticonvenzionali, che ribaltano la realtà e deridono l’eccessiva serietà del mondo. Se il mondo è una gabbia, il teatro deve mostrare il momento di ribellione e di disordine che, anche all’interno di una prigione, può cambiare il senso delle cose. Con il suo teatro Pirandello distrugge le convenzioni, elimina la barriera tra realtà e finzione, tra autore e personaggio, tra pubblico e attore.  
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