Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

counseling, advocacy, buona prassi del SS, Appunti di Metodi E Tecniche Del Servizio Sociale

SONO PRESENTI DIVERSE DEFINIZIONI RELATIVE AD ARGOMENTI DEL SERVIZIO SOCIALE

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 03/11/2021

Ahwheif
Ahwheif 🇮🇹

4.3

(4)

8 documenti

1 / 8

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica counseling, advocacy, buona prassi del SS e più Appunti in PDF di Metodi E Tecniche Del Servizio Sociale solo su Docsity! ADVOCACY E' sempre stata una delle funzioni principali del servizio sociale e fa a capo dei diritti delle persone che non riescono a far affermarli autonomamente. In Italia il termine "advocacy" è traducibile con quello di "tutela dei diritti delle fasce deboli di popolazione". E' un processo nel quale si supportano e si rendono capaci le persone a: esprimere i loro punti di Vista. Accedere alle informazioni e dai servizi. Difendere e promuovere i loro diritti a le loro responsabilità. "L 'adrocacy è l'azione del parlare a sostegno delle preoccupazioni o dei bisogni dell'uomo. Quando le persone sono in grado di parlare per sé l'advocacy è finalizzata ad assicurarsi che vengono ascoltate; quando hanno difficoltà ad esprimersi, l'advocacy si propone di aiutarle; quando infine non sono in grado di farlo per nulla, significa sostituirsi e parlare per loro conto. Esistono 4 aree delle capacità di un as per essere in grado di svolgere l'advocacy 1) abili -interiorizzazione dei principi etici - capacità di ascolto, comprensione, accoglimento di persone e culture, conoscenze 2) comprende di efficacia personal -asserviti: capacità di esprimersi in maniera diretta, onesta, non manipolati. -competenze di efficacia personale: pensiero creativo, scrittura efficace,.. 3) capacità di negoziare: - sviluppo della capacità di negoziare (es.: pagamento debiti, datori di lavoro, ecc..) 4) conoscenze legali: -argomentare con riferimenti precisi e pertinenti a norme in essere L’advocacy nella tutela dei minori è una pratica professionale di ascolto che vede l’intervento di un operatore indipendente a sostegno dei bambini e dei ragazzi nei processi decisionali formali. L’ascolto dei bambini e dei ragazzi è un dovere professionale e necessario nel rispetto di quanto sancito dalla normativa nazionale e dalle Convenzioni internazionali sui diritti dei fanciulli. L’operatore di advocacy (o portavoce) affianca i bambini e i ragazzi nel comprendere la situazione, chiarificarsi le idee, decidere cosa e come riferire agli adulti e, quando non sono in grado di parlare per sé, rappresentare agli operatori le proprie opinioni. Il contributo dei minori aiuta gli operatori a definire interventi maggiormente efficaci e rispondenti ai bisogni. Gli operatori possono attivare un intervento di advocacy professionale in situazioni di preoccupazione della tutela di un minore per facilitarne l'ascolto, in indagini o in fase progettuale per il benessere di un minore, nel caso del suo collocamento in comunità o in affido familiare. L’advocacy permette agli operatori responsabili della tutela dei minori di definire progetti che tengano conto del punto di vista dei bambini e dei ragazzi destinatari, e quindi maggiormente rispondenti ai loro bisogno. L’ operatore lavora in maniera indipendente dal processo decisionale e di valutazione, stringe un patto di riservatezza con i minori ed ha il compito di rappresentare il loro punto di vista. COUNSELING SOCIALE Il counselling è un intervento interpersonale nel quale due o più persone condividono saperi ed esperienze atte a creare le condizioni perché la persona che chiede aiuto scelga e decida, in modo informato e autonomo, di attivare comportamenti, pensieri e modi di sentire che soddisfino le intenzioni e le aspettative costruttive di vita proprie e degli altri. E’ un processo di apprendimento, attraverso un’interazione tra counsellor e cliente, o clienti che affronta problemi sociali, culturali e/o emozionali. Il counselling può ri-cercare la soluzione di specifici problemi, aiutare a prendere decisioni, a gestire crisi, migliorare relazioni, sviluppare risorse, promuovere e sviluppare la consapevolezza personale, lavorare con emozioni e pensieri, percezioni e conflitti interni e/o esterni. L’obiettivo è di fornire ai clienti opportunità di lavoro su se stessi, nell’ottica di raggiungere maggiori risorse e ottenere una maggiore soddisfazione come individui. Le finalità del counselling consistono nell’offrire, alla persona che fruisce dell’intervento, l'opportunità di esplorare, scoprire e rendere chiari gli schemi di pensiero e d’azione per vivere più congruentemente, in particolare: * aumentando il proprio livello di consapevolezza; * facendo unuso migliore delle proprie risorse rispetto ai propri bisogni e desideri; ® pervenendo ad un grado maggiore di benessere. L’obiettivo è la comprensione di ciò che avviene nell’altro, determinando, attraverso la tecnica della riformulazione, un movimento di chiarificazione progressiva con un conseguente aumento della consapevolezza. Metodologia e tempi Il counselling si basa su un colloquio di aiuto inteso come colloquio non direttivo, centrato sulla persona o su un gruppo di persone, nel quale ci si pone degli obiettivi concreti e verificabili. Si realizza attraverso incontri individuali e la consulenza è in genere limitata nel tempo (massimo davanti al fenomeno pensando alle soluzioni, alle risorse e ai punti di forza, senza dimenticare le criticità, per ricercare il soddisfacimento di tutti gli attori coinvolti. Le buone prassi sono caratterizzate da: cambiamento con il fenomeno efficienza ed efficacia ottenimento di risultati tangibili e misurabili che diano soluzioni per tutti gli attori sostenibilità del progetto nel territorio contenuto innovativo implementazione delle capacità di autovalutazione professionale e personale criteri di standardizzazione e indicatori metodologie e strumenti cambiamento di cultura e comportamento nelle istituzioni, negli utenti, negli operatori , nella OONSUAÒOONE collettività 10. punti di forza 11. direzione di ricerca 12. riproducibilità e trasferibilità 13. visibilità a breve e a lungo termine 14. struttura organizzativa con potenzialità e criticità GESTIONE SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI NEGLI ENTI PUBBLICI L’A.S esercita la sua professione principalmente negli enti pubblici o 3 settore, in forma dipendente o indipendente. Il servizio sociale è sia l’attività professionale dell’a.s ed è anche un'articolazione della pubblica amministrazione(uffici di un comune), oppure un'articolazione di un ente privato (cooperativa) che ha la funzione di occuparsi degli interventi socio-assistenziali. L’attività degli operatori nei servizi socio-assistenziali degli enti pubblici è finalizzata a dare individualizzazione e realizzazione concreta alle indicazioni di politica sociali che vengono decise, attraverso i vari provvedimenti legislativi, dagli organi di governo a livello statale e regionale. I PRINCIPALI ENTI PUBBLICI CHIAMATI A DARE REALIZZAZIONE ALLE POLITICHE SOCIALI ORGANIZZANDO DEI SERVIZI ALLA PERSONA SONO: 1) COMUNE: titolare della generalità delle funzioni di assistenza e si deve occupare dell’aiuto rivolto: a) a persone adulte con problemi di reddito e alloggio b) persone non autosufficienti c) minorie famiglie in difficoltà può gestire queste funzioni direttamente , in forma associata, delegando ad altro ente o esternalizzandole 2) AZIENDA SANITARIA LOCALE: competenze principali legate all’ambito socio-assistenziale sono: i) Quelle del consultorio familiare ii) Quelle in materia di dipendenza iii) Quelle in materia di salute mentale 3) MINISTERO DELLA GIUSTIZIA: attraverso appositi uffici dell’amministrazione penitenziaria si occupa: dell’assistenza alle persone sottoposte a una pena o misura di sicurezza, alternative alle detenzione (UDEPE) dell’assistenza su minori sottoposti a un processo penale (USSM) l’organizzazione e le specifiche attività dei singoli servizi socio-assistenziali dipendono: ® Dalle indicazioni di politiche sociali contenute nella legge * Dalle scelte dell’ente locale o del dipartimento amministrativo di cui il servizio fa parte * Dalle scelte dei dirigenti SEGNALAZIONE La segnalazione è un'attività attraverso la quale uno o più soggetti sottopongono all'attenzione di altri soggetti, competenti e/o interessati nella materia in questione, informazioni e notizie intorno ad un problema, un fenomeno, una situazione, una persona, una famiglia. E' un atto comunicativo e genera una relazione tra i soggetti coinvolti. TIPOLOGIE DI SEGNALAZIONE ). Segnalazione da cittadini: per sottoporre ad un servizio la situazione di una persona o nucleo in difficoltà. | segnalanti possono appartenere al sistema familiare o essere amici, vicini di casa o estranei. ì. Segnalazione anonima: può essere verbale (generalmente telefonica) o scritta. Occorre valutare il livello di affidabilità del segnalante ì. Segnalazione fra organizzazioni: si realizza da/verso altri servizi, istituzioni, enti. La s. deve essere formale ed in forma scritta, seguendo eventuali procedure previste da norme, circolari, protocolli operativi, ecc. ì. Segnalazione da e per l'autorità giudiziaria: assume diverse connotazioni, significati ed obiettivi in relazione a chi è il segnalante. Quando è l'A.G. a segnalare si ha un “mandato autoritativo” che obbliga e legittima l'intervento del servizio. Il contesto sarà in questo caso di tipo coatto, di controllo e/o valutativo. L'operatore dovrà attivare le necessarie strategie per costruire una relazione collaborativa con le persone segnalate. Quando invece è il servizio a segnalare si è, in genere, in una dimensione di tutela (per es. un minore o un adulto incapace). CHI FA LE SEGNALAZIONI? Tutti possono segnalare delle situazioni di pregiudizio o abbandono di minorenni meritevoli di tutela. Tale “dovere” di segnalazione è però attribuito dalla legge ai pubblici ufficiali, incaricati di pubblico servizio, ecc. | soggetti che hanno tipicamente compiti di protezione dei minori: i ss, gli enti locali, le istituzioni scolastiche e l'autorità di pubblica sicurezza. Fra queste fonti di segnalazione, i servizi costituiscono una fonte particolarmente qualificata, poiché hanno il “mandato istituzionale” del sostegno al disagio delle famiglie e dei minori. ) Obbligo di denuncia per AS (art. 331 c.p.p.) QUANDO SEGNALARE? Il nostro ordinamento prevede alcuni casi in cui la segnalazione all'AG è obbligatoria. | servizi hanno l'obbligo di procedere alla segnalazione nelle seguenti situazioni: À. conoscenza di un minore in situazione di abbandono 2. collocazione in luogo sicuro di un minore moralmente/materialmente abbandonato notizia di minori che esercitano la prostituzione (legge 269/1998 sfruttamento sessuale A notizia di minori stranieri privi di assistenza in Italia, vittime dei reati di prostituzione, pornografia minorile, tratta e commercio A. proroga di un affidamento familiare o collocamento in comunità oltre il termine o per anticiparne la cessazione Inoltre, i servizi sociali o sanitari devono procedere ad una segnalazione allorchè vengano a conoscenza di un pregiudizio grave o pericolo serio di pregiudizio relativi ad un minorenne, per rimuovere i quali non bastano gli interventi di tali servizi ed occorre un provvedimento giudiziario che incida sulla potestà dei genitori (per es. allontanamento del figlio, I servizi possono attivarsi autonomamente ed intervenire senza ordini dell'AG (quando non incidono sui diritti dei cittadini) per es. quando c'è consenso e reale adesione dell'utente o della famiglia al progetto formulato. In questi casi non è necessaria alcuna segnalazione. RAPPORTI CON LE A.A.G.G. La segnalazione si colloca all'interno dei rapporti tra i servizi e le autorità giudiziarie. 2. TRIBUNALE PER | MINORENNI 2. TRIBUNALE ORDINARIO 2. PROCURA DELLA REPUBBLICA C/O TM E TO A. GIUDICE TUTELARE ITER DELLA SEGNALAZIONE 1. segnalazione (provoca l'iniziativa del P.M.) SERVIZIO SOCIALE ——> AUTORITA' GIUDIZIARIA 2. valutazione rilevanza fatti segnalati, richiesta indagine sociale (“mandato”) AUTORITA' GIUDIZIARIA —> — SERVIZIO SOCIALE
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved