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Credo Pedagogico John Dewey, Appunti di Pedagogia

Riassunto del Credo Pedagogico di John Dewey, ottimo per un ripasso breve ed efficace

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 12/05/2020

diletta-damiano
diletta-damiano 🇮🇹

4.9

(7)

3 documenti

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Scarica Credo Pedagogico John Dewey e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! CREDO PEDAGOGICO, JOHN DEWEY Dewey propone una visione laica della società. Pedagogia critica e laica, insieme a quella marxista (critica di Marx) e quella cattolica ( attenzione alle differenze e tolleranza) ''Credo Pedagogico'' (1897): la nostra società deve avere una fede nella pedagogia e nell'educazione, ciò che dovrebbe accomunare tutte e società è questa fede nell'educazione e la consapevolezza che grazie all'educazione la nostra società può diventare democratica. Si divide in 5 articoli (domande) I. Che cos'è l'educazione? > «Ogni forma di educazione deriva dalla partecipazione dell’individuo alla coscienza sociale della specie. Questo processo ha inizio, in modo inconsapevole, fin quasi dalla nascita, e continua poi a plasmare le facoltà dell’individuo, impegnando la sua coscienza, formando le sue abitudini di comportamento, esercitando le sue idee e destando i suoi sentimenti e le sue emozioni» L’educazione ha luogo attraverso lo stimolo delle facoltà del ragazzo a partire dalle esigenze della situazione sociale in cui egli si trova  L’educazione si articola in una forma di equilibrio tra la dimensione psicologica e quella sociale. Dimensione psicologica: gli istinti e le capacità del fanciullo offrono il materiale per avviare il processo educativo. Dimensione sociologica: gli istinti e le tendenze del fanciullo devono essere contestualizzate rispetto alle condizioni sociali e intese come eredità di precedenti azioni dell’uomo. L'educazione funziona se ci prendiamo cura delle singole facoltà del fanciullo inserendolo in un contesto sociale che lo forma, una palestra di vita, gli istinti devono essere contestualizzati II. Cos’è la scuola? La scuola è in primo luogo un’istituzione sociale: è quella forma della vita della comunità in cui si concentrano tutti gli agenti sociali più adeguati a rendere il bambino partecipe delle risorse ereditate dalla specie umana e a condurlo a usare le proprie facoltà per finalità di natura sociale. «L’educazione è quindi un processo proprio della vita, e non una semplice preparazione al futuro». La scuola dovrebbe semplificare la complessità della vita reale al bambino, maturando gradualmente la sua azione a partire dalla vita domestica: la scuola corrisponde a una necessità di ordine psicologico e sociologico. L’insegnante non è a scuola per imporre certe idee o per formare certi abiti mentali nel fanciullo, ma come membro della comunità, col compito di selezionare le influenze che agiranno sul fanciullo. III. Il contenuto dell’educazione La vita sociale del fanciullo è il fondamento attorno a cui si concentra e trova la propria coerenza l’intero processo di formazione e di crescita. Al di là di scienze, letteratura, storia, è necessario che il fondamento primario dell’educazione risieda nelle facoltà del fanciullo: centrali sono le attività espressive e costruttive > i temi di studio più formali dovrebbero essere affrontati attraverso queste attività. «L’educazione va concepita come una continua ricostruzione dell’esperienza. Il processo e il fine sono, nell’educazione, esattamente la stessa cosa». IV. La natura del metodo «Il lato attivo precede quello passivo nello sviluppo della natura del bambino; l’espressione precede l’impressione colta consapevolmente; lo sviluppo muscolare precede quello sensoriale; i movimenti precedono l’elaborazione consapevole delle azioni. Io penso che la coscienza sia essenzialmente motrice o impulsiva, e che gli stati coscienti tendano a proiettarsi in azione». Se non ci si rende consapevoli di ciò, si considera il bambino passivo e destinato all’assorbimento delle conoscenze dall’esterno. «L’immagine è il più efficace strumento per il processo educativo». «Gli interessi sono gli indizi e i sintomi dello svilupparsi delle facoltà»
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