Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

CRISI DELLE CERTEZZE percorso tematico Maturità 2022, Tesine di Maturità di Filosofia

Percorso tematico sulla Crisi delle certezze. Gli argomenti trattati sono: Latino (Tacito, Persio, Giovenale) Italiano (Pirandello) Filosofia (Nietzsche, Freud) Storia (Belle Epoque) Arte (Surrealismo, Dadaismo, Futurismo) Inglese (Age of Anxiety) Fisica (crisi della Fisica classica, Einstein) Matematica (Geometrie non Euclidee, Antinomia di Russell)

Tipologia: Tesine di Maturità

2021/2022

In vendita dal 22/05/2022

bignes
bignes 🇮🇹

4.6

(7)

8 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica CRISI DELLE CERTEZZE percorso tematico Maturità 2022 e più Tesine di Maturità in PDF di Filosofia solo su Docsity! CRISI DELLE CERTEZZE A partire dal secondo Ottocento, una profonda crisi investe la scienza classica e alcune sue categorie di fondo (spazio, tempo, causa ecc…), costringendo i ricercatori a interrogarsi sulle basi della matematica e della fisica. Da ciò deriva quell’affascinante avventura intellettuale che va sotto il nome di “crisi dei fondamenti” e che trova le proprie manifestazioni più emblematiche nella nascita delle geometrie non euclidee e nell’avvento della teoria della relatività e della fisica dei quanti. Inoltre Sigmund Freud scopre al di sotto dei meccanismi superficiali della coscienza le forze profonde (di natura inconscia e sessuale) che la dirigono, arrivando alla conclusione che l’io non è affatto “padrone in casa propria”. Da questo punto di vista, la psicoanalisi si configura come una delle rivoluzioni della cultura occidentale moderna, ovvero come la terza “umiliazione” inflitta al narcisismo dell’umanità dopo Copernico e Darwin. Latino ● Tacito o Crisi dei valori ● Giovenale o Degrado società romana ● Persio Tuttavia non è la prima volta nella storia che si assiste ad un “crollo dei fondamenti”, infatti già nell’età giulio-claudia diversi autori criticano il degrado della società romana, dei valori del mos maiorum. Aulo Persio Flacco opera nell’ambiente culturale aristocratico di matrice stoica, in palese opposizione al regime di Nerone e che annovera personaggi come Seneca e Peto. Nelle sue Satire Persio riprende alcuni modelli argomentativi e strutturali di Orazio (la satira a tema), ma con un atteggiamento completamente diverso, rigidamente moralistico (stoico) e aggressivo (Lucilio). In questo modo rimarca la sua presa di distanza dalla società, considerata spaventosamente corrotta e nel suo complesso irredimibile. Strutturalmente le Satire appaiono come una successione di quadri o di temi molto spesso scollegati tra di loro; lo stile è oscuro e ricco di metafore crude che danno incisività alle descrizioni dei comportamenti degli uomini viziosi; il linguaggio è vario per via della diversità di quadri e vicende proposti, rimandando al polilinguismo petroniano, ed è particolare l’uso del lessico medico-chirurgico con effetti di aspro realismo. Italiano Luigi Pirandello è stato uno dei più grandi esponenti della cultura italiana del Novecento, un artista che è riuscito ad abbracciare vari campi, dalla prosa alla poesia, dal teatro al cinema. Lo si può definire come un autore molto introspettivo che si è focalizzato sulla crisi dell’io dell’uomo moderno, tormentato dall’impossibilità di essere se stesso. La sua poetica dell’umorismo è l’espressione del relativismo filosofico, il quale presuppone la messa in discussione sia del positivismo, sia del Romanticismo. Del primo Pirandello rifiuta il criterio della verità oggettiva garantita dalla scienza, mentre del secondo l’idea della verità soggettiva e della centralità del soggetto. Entrano così in crisi tanto l’oggettività quanto la soggettività, la verità stessa è messa in discussione e ne deriva quindi un relativismo filosofico. L’arte umoristica è volta continuamente ad evidenziare il contrasto tra “forma” e “vita”, tra “personaggio” e “persona”. L’uomo ha bisogno di autoinganni: deve cioè credere che la vita abbia un senso e perciò organizza l’esistenza secondo convenzioni, riti, istituzioni che devono rafforzare in lui tali illusioni. Gli autoinganni individuali e sociali costituiscono la “forma” dell’esistenza: essa è data dagli ideali che ci poniamo, dalle leggi civili, dal meccanismo stesso della vita associata. La “forma” blocca il flusso delle pulsioni vitali, la tendenza a vivere momento per momento senza scopo, cristallizza la “vita”. Il soggetto, costretto a vivere nella “forma” non è più una “persona” coerente e integra, ma si riduce a una “maschera” o “personaggio” che recita la parte a lui imposta dalla società e da se stesso. Per questo nell’arte umoristica ha un atteggiamento esclusivamente critico-negativo: non sono più possibili né “persone” né eroi, ma solo “personaggi”. Il “personaggio” non è coerente perché non è più “persona” e ha davanti a sé due strade: o sceglie l’incoscienza, l’adeguamento passivo alle “forme” oppure prende coscienza della scissione forma, vivendo consapevolmente e autoironicamente. In quest’ultimo caso il “personaggio” più che vivere, si guarda vivere, estraneandosi dall’esperienza vitale. Questo distacco riflessivo, amaro, pietoso e ironico è il segno distintivo dell’umorismo, e lo distingue dalla semplice comicità: nel comico è assente la riflessione, vi è solo “avvertimento del contrario”, mentre nell’umorismo vi è “sentimento del contrario”. Un esempio lampante è Il Fu Mattia Pascal. Filosofia Nietzsche Il pensiero di Nietzsche risulta caratterizzato da una critica radicale della civiltà e della filosofia dell’Occidente, che si traduce in una distruzione programmatica delle certezze del passato: “Conosco la mia sorte. Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme – una crisi, quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione della coscienza, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Io non sono un uomo, sono dinamite”. Quest’opera di demolizione polemica del passato non si risolve in un semplice rifiuto delle teorie e dei comportamenti tradizionali, in quanto mette capo alla delineazione di un nuovo tipo di umanità, tratteggiato da Nietzsche nell’immagine del “superuomo”. Nel periodo “illuministico” del filosofare nietzscheano assistiamo ad un procedimento di pensiero che si configura come un metodo critico e storico-genealogico: critico perché eleva il sospetto a regola di indagine; storico-genealogico poiché ritiene che non esistano realtà statiche o immutabili, ma che ogni cosa sia l’esito di un processo da ricostruire. In primo luogo procede attraverso un’analisi storico-concettuale che mostra come quei valori e quelle nozioni che vengono generalmente ritenuti “eterni” appartegano in realtà a determinati contesti storici e dunque relativi. In secondo luogo si serve di una critica demistificante attraverso la quale rivela che, al di sotto della presunta assolutezza di quei valori e di quelle nozioni, vi sono motivazioni ed interessi umani. I concetti nei quali si concretizza la filosofia illuministica e genealogica di Nietzsche sono lo spirito libero e la filosofia del mattino: lo spirito libero è il “viandante” che, grazie alla gaia scienza, riesce a emanciparsi dalle tenebre del passato, inaugurando una “filosofia del mattino” basata sulla concezione della vita come transitorietà e come libero esperimento senza certezze precostituite. Tali tenebre
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved