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La Crisi Economica e i Cittadini e Enti Locali: Percezioni e Tendenze, Appunti di Economia Politica

EconomiaDemografiaPoliticaSociologia

Due rapporti dell'anci sulle condizioni di cittadini e enti locali durante la crisi economica, basati sull'indagine demoscopica 'la repubblica dei comuni nel xxi secolo' e sull'indagine 'l'italia nella crisi'. Il documento rivela che i cittadini italiani sono dominati da paura e pessimismo, con preoccupazioni principalmente riguardanti la perdita di risparmi e il mantenimento dello stesso tenore di vita. Gli enti locali sono percepiti come problematici a causa della presenza di cittadini extracomunitari, difficoltà nei rapporti con gli altri cittadini e carenza di politiche per i giovani. Le infrastrutture sono considerate l'ambito in cui il comune deve investire prioritariamente. Il documento mostra anche una crescente fiducia nei comuni da parte dei cittadini, che sono considerati le istituzioni che spenderebbero meglio le risorse per la crisi.

Cosa imparerai

  • Come i cittadini italiani percepiscono gli enti locali durante la crisi economica?
  • Come i cittadini italiani percepiscono la crisi economica?
  • Quali sono le principali preoccupazioni dei cittadini italiani in relazione alla crisi economica?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 29/05/2019

franceferr
franceferr 🇮🇹

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Scarica La Crisi Economica e i Cittadini e Enti Locali: Percezioni e Tendenze e più Appunti in PDF di Economia Politica solo su Docsity! Cittadini e enti locali nella crisi economica Anci presenta due rapporti su cittadini e enti locali nella crisi economica di Chiara Lodi Rizzini 06 novembre 2013 Nell’ambito dell’Assemblea annuale dell’Anci, sono state presentate alcune ricerche che indagano, in particolare, la condizione di enti locali e cittadini nell’attuale congiuntura socio-economica. Presentiamo qui i risultati, alcuni dei quali inaspettati. Ad esempio, si afferma il ruolo dei Comuni che, nonostante i vincoli e i tagli ai finanziamenti, continuano a investire nelle politiche sociali, oltre a guadagnare una fiducia crescente da parte dei cittadini. La percezione dei cittadini Siamo abituati a guardare la crisi dall’esterno, con gli occhi di studiosi o governanti, ma cosa pensano i cittadini delle sfide e dei problemi che l’Italia e le proprie città devono affrontare? Per rispondere a queste domande Cittalia e SWG hanno realizzato l’indagine demoscopica “La Repubblica dei Comuni nel XXI secolo”, che è stata presentata nell'ambito dell'ultima giornata dei lavori dell'Assemblea annuale dell'Anci a Firenze. Realizzata su un campione di 2500 persone, l'indagine si articola in una prima parte dedicata alla percezione degli italiani degli effetti della crisi e dei fattori che rallentano il processo di modernizzazione del Paese e una seconda dedicata al ruolo dei Comuni. Paura e pessimismo dominano: ben l’83% degli intervistati ritiene che il Paese stia regredendo e per l’88% la crisi durerà a lungo. Dal 2009 al 2013 è raddoppiato il numero di coloro che si sentono direttamente colpiti dalla crisi, toccando il 31%, e sono aumentate le preoccupazioni per pagare le bollette, le spese mediche e alimentari. Interessante è che, rispetto al 2009, i timori più sentiti si confermano quello di perdere i risparmi accumulati (43%) e di non riuscire a mantenere lo stesso tenore di vita (39%) - paure tipiche di una società che recede da uno stadio di benessere - , ma si contraggono rispetto a nuove preoccupazioni, come quella di perdere il posto di lavoro, di non avere i mezzi per curare un familiare, di aiutare i figli o doversi indebitare, che sono invece sintomi dell’aggravarsi della situazione e dell’affermazione di una condizione di povertà persistente (Figura1). Figura 1. I principali timori dei cittadini intervistati di fronte alla crisi Fonte: Anci, 2013. Quali sono invece le percezioni relative agli enti locali? Gli intervistati hanno individuato come fattori che rendono le città meno vivibili la presenza di cittadini extracomunitari (+17%), la difficoltà nei rapporti con gli altri cittadini (14%) e la carenza di politiche per i giovani (12%), segni di un problema di coesione sociale e solitudine. Le infrastrutture risultano l'ambito in cui il comune deve investire prioritariamente (34%, +14% rispetto al 2002), seguito immediatamente dalla pulizia della città (27%, +11% rispetto al 2002). L’indagine rivela inoltre una crescente fiducia nei Comuni da parte dei cittadini. Si tratta infatti delle istituzioni che secondo gli intervistati spenderebbero meglio le risorse per la crisi. Nella generale sfiducia verso le istituzioni, il sindaco è il soggetto che detiene la maggiore fiducia dei cittadini (40%), rispetto al presidente di Regione e Provincia - nonostante ben il 45% dichiari di non avere fiducia in nessuno di questi. Il 23% degli italiani vorrebbe essere maggiormente coinvolto nelle scelte per la città. Emerge infatti la volontà degli italiani di partecipare attivamente alla vita del governo locale : ben l'80% si dichiara interessato a partecipare alle scelte del proprio comune. Quasi il 50% è infine consapevole che i trasferimenti agli enti locali sono calati drasticamente e il 62% ritiene che ciò abbia influito pesantemente sui servizi offerti. L'Italia nella crisi Durante l’assemblea è stata presentata anche l’indagine Cittalia-Anci "L'Italia nella crisi".
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