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Critica della capacità di giudizio - Kant, Schemi e mappe concettuali di Estetica

Mappa concettuale relativa alla Critica della capacità di giudizio basata sulla spiegazione del professore

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 08/09/2021

arilooool
arilooool 🇮🇹

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Scarica Critica della capacità di giudizio - Kant e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Estetica solo su Docsity! Prima parte: analitica del bello Quali sono le caratteristiche del bello? Che tipo di qualità deve avere il bello? Di che tipo/qualità dev'essere il piacere del giudizio estetico? Dev'essere completamente disinteressato. Al giudizio di gusto non si devono mischiare interessi estranei alla bellezza. Interesse: tipo di compiacimento che dipende dall'esistenza dell'oggetto Non avere interesse = non dipendere dalla cosa SV Piacere estetico ha Meramente gradevole/piacevole: il piacere qui dato esperienza estetica pura è dato dall'interesse, è un'inclinazione dei nostri sensi verso la cosa il gradevole piace perché soddisfa i sensi ed ha a che fare con la sfera della corporeità Distinzione tra. - sensazione: riguarda solo i sensi e genera il piacere della sensazione - sentimento: giudizio di gusto Buono: ciò che piace mediante la ragione -> ciò che è buono è sempre associato a un fine -> da questo piacere può derivare un interesse Essere senza interesse significa quindi essere senza un fine? Nell'esperienza estetica c'è una sospensione totale di ogni altra considerazione. Bello e sentimento estetico sono nella sfera della vera libertà Gradevole e buono noi -> siamo vincolati ad altro Bello: ciò che piace senza interesse (non abbiamo costrizioni di sensi e legge morale). Manifesta libertà assoluta Pretesa di universalità del giudizio estetico: guardate che bello -> pretesa che sia bello per tutti. Su quali basi posso pretendere questa universalità? È fondata o infondata? è fondata perchè il giudizio estetico è disinteressato, parliamo di bellezza come se non dipendesse da un punto di vista e ne attribuiamo una validità comune L'universalità è radicata nella singola esperienza, non si basa su concetti logici. Viene prima il sentimento del piacere o una valutazione dell'oggetto? Kant procede attraverso la confutazione di un'ipotesi: precede il piacere ipotesi auto contraddittoria, perché per dire che il piacere fonda il giudizio, dovremmo porre che questo piacere sia immediato Sono i sensi Il nostro primo contatto con il mondo, quindi abbiamo a che fare con una sensazione -> parliamo di gradevolezza. Conclusione: la comunabilità universale non può fondarsi su questo tipo di piacere, perché è puramente privato. La comunabilità universale non può seguire il piacere, lo deve in qualche modo precedere. la valutazione precede il piacere. Questa comunibilità che viene posta come fondamento dell'esperienza estetica si radica nella possibilità della condivisione che ci da il piacere estetico. -> la comunabilità e l'universalità sono un'esigenza nel giudizio estetico. Prima parte: analitica del bello Problema se si insiste sulla comunabilità: alla base della filosofia kantiana, si può comunicare universalmente ciò che è oggettivo, quindi ciò che deriva da un giudizio determinante. Q ali sono le caratteristiche del Nel giudizio determinate la comunicabilità e l'universalità è garantita dal concetto. bello ? Cosa avviene nelle facoltà conoscitive quando si formula un giudizio determinante? Prima parte: analitica del bello Quali sono le caratteristiche del bello? Relazione dei fini all'interno del giudizio di gusto. La capacità di giudizio opera a partire dal principio di finalità, come si esercita questo principio? FINE FINALITÀ Dipende sempre da un concetto -> è è soltanto formale. oggettivo. Noi pensiamo l'oggetto bello con un fine, La bellezza non ha mai a che fare con un ma non ce l'ha, ma non possiamo fine, perché il fine dipende da un pensarlo in altro modo concetto, ciò che abbiamo è una forma della finalità senza un fine La bellezza non ha mai a che fare con l'utile, perché vi è sempre un fine -> oggetto bello è finalistico solo in senso soggettivo/utilitaristico. Per noi il fine dell'oggetto è produrre il piacere nel soggetto. Kant rifiuta l'idea di Baumgarten che la bellezza abbia a che fare con il concetto di perfezione. Che cos'è la perfezione? È un concetto di che cosa dev'essere un certo oggetto, quindi se abbiamo un'idea di come dev'essere un certo oggetto, pensiamo al suo fine. È la finalità oggettiva interna. La perfezione non ha a che fare con il giudizio estetico puro. tentativo di Kant di sganciare l'estetica da una prospettiva troppo razionalista (Baumgarten) rispetto a un atto conoscitivo, ciò che è più importante è l'immaginazione, perché l'intelletto non costringe più l'immaginazione nell'imbrigliare di concetti estetici. Prima parte: analitica del bello Quali sono le caratteristiche del bello? Generalmente incontriamo due tipi di bellezza VA Bellezza aderente Bellezza pura/libera L'oggetto aderisce ad un concetto che già non dipende da un concetto. È la bellezza abbiamo (chiamiamo bello ciò che in naturale (es. fiore) dove non si trova realtà ha che fare con un concetto) es. lampada strana è sempre una lampada; un edificio particolare è sempre un edificio. Tipo di bellezza che Kant non esclude completamente perché in questo ambito si possono dare delle regole empiriche al gusto (es. canone, stile dorico ecc.). -> regole spurie che uniscono il gusto al concetto. nessun concetto o fine determinato Il bello aderente ha uno scopo che lo rende non del tutto puro. La clausola sul bello (la finalità senza fine) è troppo restrittiva? In che modo si può valutare il mondo dell'arte? L'artista quando crea un'opera d'arte ha in mente qualche fatto, quindi opera secondo un fine. Kant elabora una delle prime teorie del genio: produrre arte è sempre produrre secondo un fine, ma non significa che non è possibile produrre dell'arte bella. Distinzione: - bellezza aderente: l'artista segue dei concetti che ha in testa - arte autentica: quella del genio. Arte che non segue le regole d'arte (stili, ecc). È quella che maggiormente si confonde con l'opera della natura. Il genio è colui che ha immediatamente la bellezza della natura. Il genio così facendo prescrive una regola senza basarsi su dei concetti L'opera d'arte deve avere il carattere di spontaneità, non deve imitare la natura -> il genio è colui che fa da tramite tra la natura e il bello, è capace di produrre della opere esemplari. Prima parte: analitica del bello Quali sono le caratteristiche del bello? Se c'è l'esigenza di universalità, ci sarà anche l'idea di necessità. IL giudizio “questa cosa è bella" pretende anche di avere una sua necessità -> del bello si pensa che esso abbia un riferimento necessario al compiacimento La necessità in gioco all'interno dell'estetica è esemplare, in quanto il giudizio di gusto viene pensato proprio come un esempio di una regola universale (che non si può poi produrre veramente/ non sappiamo qual è). L'oggetto bello vale come un'istanza di una regola che sappiamo che c'è. IL giudizio estetico deve valere per tutti necessariamente, perché è sussunto sotto il senso comune (qualunque cosa esso sia), e funziona perché garantisce in noi l'esigenza di universalità e necessità. L'idea del senso comune è una garanzia che abbiamo propriamente ragione e presupponiamo che questo senso comune esista in tutti gli altri. È come se garantisse la comunabilità del giudizio estetico. Senza questo tipo d'indagine non avremmo i mezzi per distinguere l'esperienza del bello da altri tipi di piacere, ad esempio l'esperienza del gradevole. La soluzione kantiana al problema di Hume è in qualche modo raggiunta. Seconda parte: analitica del sublime Che cosa si prova nell'esperienza del sublime? Qual è la struttura dell'esperienza estetica del sublime? In che cosa differisce dal bello? Qual è il senso di questa. esperienza? Ha a che fare con la potenza e la forza, potenza che non può fare del male allo spettatore, lo spettatore dev'essere al sicuro poiché terrorizzato di poter essere annientato -> c'è una sorta di umiliazione ed elevazione rispetto alla potenza della natura. Proviamo angoscia perché proviamo che potrebbe distruggerci, ma ci stacchiamo da questa angoscia perché, per quanto sia grande la forza della natura che ci può distruggere, noi ci sentiamo superiori. L'uomo prova stima di sé perché si rende conto che tutto ciò che la natura può usare per annientarlo è un fenomeno —> noi siamo più che natura: siamo ragione e razionalità La forza della natura non raggiungerà mai la forza della ragione, quindi l'uomo è superiore. Al confronto con le manifestazioni sublimi, il soggetto si vede da fuori e si rende conto della sua superiorità. Il sublime ha a che fare con l'impossibilita di vedere una forma e con il puro caos. Quello che emerge è l'insignificanza del corporeo. Rapporto con la morale La tensione interna al sistema kantiano è che l'estetica tende verso la moralità per la funzione di fare da ponte tra natura come meccanismo e idea di libertà. Nella letteratura secondaria su Kant c'è chi difende che l'estetica sia autonoma e chi invece vede una vicinanza con la moralità Il concetto di sublime può essere visto come via di transito verso la morale perché il sublime risveglia il sovrasensibile (ragione, facoltà della morale), ma l'assonanza tra sublime e morale sta nell'insignificanza del corporeo e l'annuncio della scissione dell'uomo tra sensibile e sovrasensibile Guardare bello e sublime come due modalità diverse per fare da ponte tra le parti del sistema kantiano: ® ilbello con la sua idea d'armonia tenta di costruire un ponte tra natura e moralità armonico ® il sublime reintroduce la frattura, è un'esperienza dirompente per il soggetto. Seconda parte: analitica del sublime Che cosa si prova nell'esperienza del sublime? Qual è la struttura dell'esperienza estetica del sublime? In che cosa differisce dal bello? Qual è il senso di questa esperienza? GIUDIZIO SUBLIME vuole essere condiviso, universale avviene contro l'interesse dei sensi contro finalistico rispetto all'intelletto finalistico con la ragione si avvicina all'esperienza della moralità per provare l'esperienza del sublime serve un certo livello di cultura (punto problematico perché non è chiaro cosa Kant abbia in mente) -> forse che per provare tale esperienza bisogna raggiungere un punto in cui la cultura (punto di vista) ci abbia messo a riparo dalla pericolosità di alcuni eventi naturali. GIUDIZIO BELLO vuole essere condiviso avviene senza l'interesse dei sensi (prepara la moralità in questo modo) è finalistico rispetto all'intelletto gioco tra immaginazione e intelletto
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