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Critica letteraria: La morte dell'autore e la transmedialità - Prof. Medaglia, Schemi e mappe concettuali di Critica Letteraria

Una critica letteraria sul concetto postmoderno della morte dell'autore e della transmedialità. Esplora le teorie della critica letteraria, il formalismo, lo strutturalismo, il poststrutturalismo, il decostruttivismo, la psicoanalisi, il marxismo, la tendenza antimetodologica, l'ermeneutica e la transmedialità. Inoltre, analizza l'opera di barthes, eco, unamuno, gray, ricotti e camillere, esplorando il rapporto tra autore e personaggio, l'autorialità e la creatività. Utile per chi studia la critica letteraria, la teoria della letteratura, la filosofia applicata alla letteratura e la transmedialità.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 05/03/2024

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giulia-rapuano 🇮🇹

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Scarica Critica letteraria: La morte dell'autore e la transmedialità - Prof. Medaglia e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Critica Letteraria solo su Docsity! Critica letteraria 2-10 Le teorie della critica letteraria libro prima parte Autore e personaggio interferenze complicazioni e scambi di ruolo libro seconda parte Critica del 900, formaliscmo, strutturalismo , poststrutturalismo, decostrutturismo, psicoanalisi , marxismo, transmedialitaà Teoria della letteratura di base , filosofia applicata alla letteratura ,chiedersi cosa succede in ambito letterario ,chi L ha scritta Esame orale tante domande su tutto il programma ,una domanda su ogni capitolo dopo L argomento a piacere Tipo di domande (chiedi) “Quando si interpreta occorre sempre avere un punto di vista per dare forza allo sguardo”, Correnti letteraria 900 -Formalstrutturalista -marxsista -psicoanalitica -tendenza antimetodologica ,Ermeneutica Rapporto a 2 tra critico e prodotto (romanzo poesia ,serie televisiva) 3 correnti più una tendenza , tutte queste so occupano del testo scritto e del critico, si allarga sempre di più e va alla transmedialità che passa da un medium all altro . Critico di mestiere parla su fonti Formalismo e strutturalismo privilegiano L aspetto Sincronico (attività linguistica con SOUSSURE, langue e parole , significante e significato, diacronia e sincronia) Critica stilistica : LEO SPITZER ANNI 20 del 900 Difiniziome: “Spitzer si occupa di studiare il rapporto tra stato interiore e fatti di linguaggio “ ,ad ogni emozione corrisponde un alllontanamento maggiore o minore dall' uso normale della lingua . Ci sono termini che designano la stessa cosa ma con un più o meno ,Con emozione diversa. -Il critico stilista si muove dalle parole verso i centri delle emozioni. Metodologia strettamente di questa corrente. -In Italia questa critica la troviamo con Gianfranco Contini , Secondo cui le uniche scelte vere che il critico deve guardare sono le sue correzioni ,chiamata 'CRITICA DELLE VARIANTI'. -ERIC AUEBACH , CAMPIONATURA, è come spitzer però partendo da interi testi , che sono come miniature delle caratteristiche fondamentali dell autore . Il testo è comprensibile solo secondo i parametri del suo tempo. il New criticism , tra gli anni 30-50 del 900 negli USA abbiamo ALLEN TATE , CLEANT BROOKES , il testo separato dal proprio autore , a metà tra stil critica e new criticism è WILLIAM HEMPSON , scrive un capolavoro a 23 anni e all interno del testo analizza i 7 tipi di ambiguità , dell' attività creativa dell' autore, e L ambiguità che risiede nel lettore che interpreta il testo. PRIMO TIPO di ambiguità : METAFORA ,basandosi sulle affinità , es. Achille è un leone tasso di ambiguità :qual è il collegamento tra Achille e il leone ? La forza . FORMALISMO FORMALISMO RUSSA CAP 3 DEL MUZZIOLI SCARTO/DEVIAZIONE SPECIFICO LETTERARIO I Formalisti russi si occupano di ciò nel 1910 a San Pietroburgo e Mosca , i più famosi che ricordiamo sono Jacbson , Sklovskij, Tynjanov, Propp (all'esame la professoressa chiederà sicuramente Brik da cercare sul libro) SKLOVSKIJ e il concetto di straniamento definizione: per riconoscere le cose è necessario mettersi in una prospettiva inedita e sorprendente Il nostro occhio con l'abitudine si è addormentato e affinchè si possa recuperare il senso reale della vita bisogna guardare da un'ottica straniante le cose consuete , così da toglierci da ogni automatismo. Lettura testo : Istruzioni per piangere (Cortazar), il testo ci presenta una visione asettica del pianto , un nuovo sguardo inedito verso qualcosa di consueto Come salire le scale (Cortazar) , questo testo racchiude proprio la rappresentazione dello straniamento , è un tipo di testo sul quale lavora Sklovskij I formalisti studiano le contrapposizioni tra linguaggio pratico , ossia , parole utilizzate per compiere azioni , e linguaggio letterario , il contario del pratico , quest'ultimo è fine a sè stesso , autonomo , sciolto da incombenze comunicative. I formalisti individuano lo scarto/deviazione dal linguaggio pratico rispetto a quello letterario , laddove vi è una distanza (es. casa , abitazione, nido) Nel momento in cui ci allontaniamo dalla volontà di comunicare si giunge al campo letterario. Nel campo letterario lo scarto viene identificato da cose diverse , nel caso della poesia i formalisti vanno a vedere il ritmo e la rima . Nell'ambito della prosa , ciò che ci da lo scarto/deviazione è l'intreccio , studiano le tipologie d'intreccio. Sklovskij si dedica anche allo studio della prosa , ovvero le tipolocìgie d'intreccio che per lui corrispondono a 3: -intreccio a gradini , come una storia che procede ad aggiunte (es. romanzi d'avventura) -intreccio ad anello, ad un'azione corrisponde una controazione -intreccio a intrecci paralleli , l'inserimento di una serie di racconti all'interno di una cornice Per Sklovskij la letteratura si evolve a singhiozzi , per Tynjanov la letteratura avviene come un avvicendamento di sistemi , ovvero vi è una tensione, alternanza tra TRADIZIONE E INNOVAZIONE es. un opera che al tempo è innovazione diventa col passar del tempo tradizione , come anche il Futurismo I limiti del Formalismo , i formalisti vogliono mostrare come l'opera funziona senza dare un giudizio di valore ma finiscono per darlo Il critico vuole spiegare come una cosa è costruita , nel spiegarlo , nel momento stesso sta giudicando. I limite: i formalisti cercano di non guardare alla storia per fare una descrizione sincronica, ma ciò nella letteratura non è possibile II limite: nel mostrare come funziona una cosa si da inevitabilmente un giudizio, anche se si cerca di evitarlo. Critica 9-10 LO SPECIFICO LETTERARIO è rima e ritmo per la poesia Intreccio per la prosa OSIP BRIK si occupa della parte poetica ,in particolare dell’IMPULSO RITMICO , laddove questo diverge dalle leggi della metrica , si può trovare anche il verso libero ,laddove ha una specificità letteraria anche quando non vi è una rima ma l’impulso ritmico ,che è creato dalla presenza di lacune consonantiche più o meno dure che danno questo impulso al verso anche se, non è vera e propria metrica. Sengore iniziano una teorizzazione , di nuove linee metodologiche adatte ad analizzare questo tipo di letteratura. “Il mondo si creolizza” da qui parte Glissant che sostiene che tutto il mondo si creolizza , si mescola in maniere imprevedibili, sia dal punto di vista linguistico, sociale e culturale. Glisssant si definisce critico dell’opacità , lui stesso vuole essere opaco, perché la chiarezza come dato positivo è qualcosa di assolutamente occidentale, lui si schiera nel fare qualcosa che va contro ad un critico letterario europeo, lui definisce il linguaggio con il quale scrive e parla l' “IRRUE” ,inventato totalmente. GLISSANT ritiene che esistono due culture : -CULTURE ATAPICHE , sono culture in cui vi è stata una creolizzazione, mescolanza con altre culture ma successo tanto tempo fa e quindi sono state assorbite -CULTURE COMPOSITE, culture creole, in cui la creolizzazione sta avvenendo in quel momento ,lottando per una propria identità queste tipologie danno vita a: -Culture a radici unica , è un identità monolitica , definita , tipica delle culture ATAPICHE . -cultura rizomatiche, la parola rimanda al testo di Deleuze e Guattari “mille piani” Glissant riprende la definizione di rizoma è la fa sua . Si ramifica da tante radici come le culture creole , in cui culture diverse eterogenee si intervalorizzano, dove non vi è una svalutazione di una delle due ,entrambe vedono i loro elementi migliore e insieme di farne uno migliore. Per analizzare i testi letterari è necessario tener presente che tutto si creolizza che portano a risultati imprevedibili di quel tipo di cultura . Creole , imprevedibili e rizomatiche . (Culture atapiche potrebbero tornare culture composite) Critica 19-10 I primi 2 non si devono fare sul MUZZIOLI SULL AUTORE Autore nucleo del corso, elemento più trattato dello strutturalismo, poststrutturalismo e decostruzionismo All’interno dello strutturalismo e poststrutturalismo e del decostruzionismo ci si pone una domanda, “che cos’è l’autore?” (Per rispondere alla domanda “cos’è la letteratura “ afrrontano prima di tutto altre questioni come questa dell’autore) 1. È possibile dare un’unica definizione valida per tutti dell’autore? 2. Secondo quale corrente critica lo stiamo indagando ? La visione della definizione sarà di fatto profondamente diversa 3. Nel momento in cui noi ne discutiamo , a quale livello stiamo ragionando ? Come dei critici o come qualcos altro? 4. A cosa mi serve e in relazione a cosa sto definendo L ‘autore ? Perché ? Porsi una domanda di ricerca . Di fatto la definizione d’autore cambia in base all’epoca storica e vi sono tante tipologie d’autore Vi è un problema che muta in continuazione, non esiste una definizione valida oggettiva e sempre funzionale di autore. La prof chiede LaCann, Krist Eva(strutturalisti in parte), Orlando, otto Rank , Marie Bonaparte Di Critica psicanalitica : Deleuze , Lyotard ( concetto post moderno ) La psicoanalisi riporta tutto sulla figura dell’autore cerca di spiegare l’opera attraverso la biografia dell’autore . Invece All’interno dello strutturalismo la figura dell’autore è una delle principali ma non è sovrapponibile alla figura dello scrittore e della persona. Critica 23-10 BARTHES LA MORTE DELL’AUTORE (1968-69) Inizia il suo discorso dall’opera “Sarrasine” di Balzac , un anno prima viene pubblicato “critiche e verità “ di Barthes nel 67, questo testo anticipa tematiche trattate poi nella “Morte dell’autore”. Nelle prime righe Barthes si è posto una domanda di ricerca il cui l'oggetto è l’autore sostanzialmente. Questa affermazione riguardo la scrittura “non appena un fatto è raccontato…” ci fa capire che Barthes rientra in una determinata corrente metodologica. “Il modo di sentire tale fenomeno… alla “persona” dell’autore” Barthes ci dice come si arriva fino al momento in cui sta parlando , il che ci fa capire la storia della questione e che lui vuole rompere rispetto quello che è stato detto finora dell’autore . La definizione dell’autore che viene data è quella di “persona” fino a quel momento, identificato come un personaggio moderno a partire dall’Empirismo inglese . La società ha inventato la figura dell’autore nel momento in cui vi è stato il prestigio del singolo. In Occidente nel momento in cui si dà importanza al singolo ,con l’individualismo ,abbiamo la nascita della figura dell’autore che corrisponde alla persona dell’autore. “L’autore regna ancora nei manuali di storia letteraria …nella coscienza stessa degli uomini di lettere” (uomini di lettere si riferisce ai critici letterari), “Tesi ad unire con i loro diari intimi la persona e l’opera ….passioni”. I critici fini a quel momento hanno analizzato i testi alla luce della storia gusti e passioni della persona che ha scritto L opera , Barthes cerca di scardinare questa visione fornendoci una serie di domande e istillando un dubbio , ovvero che l’opera non deve essere analizzata solo attraverso gli occhi di chi l’ha scritta , non si può prescindere dal testo in se , si può analizzare un testo anche a partire dal testo stesso senza dover passare sull’autore . Barthes afferma che ciò che parla è l’OPERA, “scrivere significa raggiungere quel punto in cui solo il linguaggio agisce”, al centro vi è la scrittura non la persona . “Il linguaggio conosce un soggetto non una persona…” , qui fa una distinzione tra persona e soggetto . Esiste dunque un soggetto che scrive questo ,però ,non significa che ci interessi di lui come persona . Nel momento in cui l’opera nasce ,il soggetto vive solo nel momento in cui c’è l’opera . L’immagine dell’autore corrisponde a quella della persona? È chiaro che abbiamo un immagine autoriale che non corrisponde a quella della persona, significa che dobbiamo scindere queste due immagini, ciò che non esiste è l’analisi dell’opera attraverso la persona umana che l’ha scritta. L ‘autore nasce e muore in contemporanea all’opera ,ciò che da vita a quest’ultima è l’opera stessa . Autore e persona non combaciano. “L’Autore finché ci si crede è sempre visto come il passato del suo stesso libro…”Fondamentale è la questione del tempo , Barthes sa che l’autore e libro si pongono sulla medesima linea. L’Autore nasce contemporaneamente alla scrittura . Sono scrittice nel momento in cui la mia opera esiste , perché il linguaggio è qualcosa che rimette sempre in discussione chi è il creatore ,non esisto come autrice se non esiste l’opera. Esaurire il linguaggio significa dare vita al libro . Questo discorso ci porta alla nascita del lettore. Barthes si pone il problema delle possibilità interpretative che riguarda la figura del lettore. All’interno del poststrutturalismo e decustruzionismo Harold Bloom ci parla di “ansia e angoscia “ dell’influenza , si occupa del canone e dell’ansia dell’influenza, quest'ultima dovuta dal fatto che ogni scrittore e come se scrivesse in presenza di tutti gli scrittori che hanno scritto prima di lui, dunque lo scrittore è influenzato ,non sa cosa fare. Questo è proprio ciò che ci dice Barthes “Niente è originale …” Successore dell autore ,quindi, lo scrittore che ammazza l’autore persona. 26-10 ''lo scrittore può soltanto imitare un gesto sempre anteriore mai originale '' 1. 2. ''Successore dell'autore, lo scrittore non ha più in se passioni ,umori, sentimenti, impressioni...remota'' la dimensione della temporaneità dell'enunciato 1 si connette alla parte successiva 2 che ci informa del fatto che il tempo della scrittura è lo stesso tempo dello scrittore ,ed è lo stesso anche del libro. E' tutto coincidente nel caso del tempo come viene inteso da Barthes. 3. ''una volta allontanato l'Autore, la pretesa di decifrare un testo divents del tutto inutile... minata alla base'' Decifrare il testo cercando di scoprire filologicamente i segnali lasciati dall'autore diventa inutile. Barthes vuole farci capire che esistono tante interpretazioni quanti lettori esistono: quasta cosa nasce con l'idea della morte dell'autore che fino ad allora era impensabile. Non esiste dunque, una sola possibilità interpretativa ; Barthes apre una molteplicità . 4. ''il lettore è lo spazio in cui si iscrivono ...'' ''il lettore è un uomo senza storia , senza biografia, senza psicologia... è costituito'' Esistono diverse tipologie di lettori come il lettore Base , Modello , Empirico, Ipotetico, Completo. Quello di cui ci parla Barthes in queste righe è il lettore modello 5. ''per restituire alla scrittura il suo avvenire , bisogna rovesciarne il mito :prezzo della nascita dell'attore non può essere che la morte dell'Autore'' Umberto Eco si situa in questo discorso autoriale ponendosi dalla parte del lettore e dando vita a 3 possibili intenzioni ; intentio auctoris , senso che diamo all'opera se guardiamo attraverso la lente autoriale. • intentio lectoris, ciò che il lettore vede nell'opera a prescindere da ciò che l'autore ha voluto metter • dentro. intentio operis, senso che viene dato all'opera in se , guardando i suoi elementi. • Eco sostiene che bisognerebbe privilegiare tra questi l'intentio operis , che mette in mano il potere al lettore di interpretare ma limitandolo in quanto bisogna restare sempre ancorati al testo e avere un'intenzione metodologica. 30-10 Un anno dopo 'la morte dell’autore' di Barthes collochiamo il testo di Foucault:” Che cos’è un autore?”. “Ora debbo naturalmente giustificare… che cos’è un autore?”. La primissima cosa che mette davanti a tutto è la domanda di ricerca, che cos’è l’autore: lui la deve giustificare nel senso che la deve spiegare ma si dovrà anche giustificare, in particolare si riferisce ai critici. “Se ho scelto di trattare questa questione un po’ strana, forse… commettere” vuole aggiornare quanto ha scritto fino a quel momento alla luce di qualcos’altro che gli è sorto in testa; sicuramente allude a quel tipo di critica che c’era prima che ha commesso delle imprudenze. “Ma c’è anche un’altra questione, quella dell’autore… esteriore ed anteriore almeno in apparenza.” Il rapporto del testo con l’autore come se ci fosse un prima e un dopo, il discorso del padre e del figlio; non è tanto l’autore che si pone in questa posizione ma la critica! Vediamo sempre attraverso gli occhi di critico e per certi critici è così: l’autore è prima dell’opera. Sulla questione invece dell’esteriorità si intende esterno al testo, autore separato dal testo, non è nel Marxismo {STRUTTURA(strutturalismo o marxismo ? All’esame) E SOVRASTRUTTURA } Lukacs Ci parla della “teoria del rispecchimento”, che riprende la teoria aristotelica della “Mimesi” (secondo cui l’arte deve rispecchiare,imitare la realtà) in realtà Lukacs la rielabora dicendo che non è necessario ridurre in immagine plastiche e verbali ,determinati oggetti o situazioni della realtà. Lui Parla delle varie forme dell’arte non solo della letteratura , ciò li differenzia dagli strutturalisti . Bisogna cogliere attraverso l’arte le proprietà del momento storico della società umana, dei conflitti di classe e dei rivolgimenti rivoluzionari che vi si svolgono.L arte funziona in prospettiva ,il suo compito è di porre in evidenza la direzione verso il futuro. Il lavoro del critico è giudicare l’adeguatezza del rispecchiamento rispetto alla verità storica . In seguito si sviluppa un certo interesse per il romanzo storico. Lukacs ,ma in particolare i marxisti, vuole che ci sia una narrazione e non una descrizione all’interno del romanzo. Narrazione :ogni aspetto focalizzato sul nucleo drammatico della vicenda con una forte partecipazione dell’autore che passa a convolgere poi il lettore . Descrizione :prevalenza del distacco dell’autore ,le parti semprano accostate ma non comprese nei loro rapporti. La scuola di Franco Forte, siamo negli anni del primo 900 . Meritano di esser ricordati all’interno della scuola Adorno, Marcuse e Horkheimer. Loro sostengono che l’arte va considerata nell’ambito della società che la produce , pensando che l arte e letteratura non possano ignorare la società che li circondano. La società rappresentata dall’industria culturale , la cultura non solo rimanda ai divertimenti allestiti per il tempo libero, diventa parte integrante del sistema di divertimento. Nel momento in cui questo avviene, la cultura viene svilita uniformata e neutralizzata ,quest’ultimo è termine non casuale ,in quanto viene neutralizzata la sua capacità contestativa. Vi è una caduta della distinzione tra cultura borghese e proletaria, diventando cultura di massa con una perdita di complessità , a questo punto sopravanza la cultura massmediatica. L’arte sta perdendo territorio a favore della nuova medialità (come oggigiorno). Arte rivoluzionaria per sua stessa natura. In conclusione L’opera non dovrà asservirsi alla società ma cercare di ribellarsi ad essa. Benjamin , membro della scuola di Franco Forte . Scrive l’opera “opera d’arte nell epoca della sua riproducibilità tecnica” e “autore come produttore “ se L autore è un produttore dell’arte non può essere collocato all’esterno dell’ambiente produttivo , deve saper utilizzare in maniera saggia le innovazioni tecniche che lo circondano e che lo pongono davanti a un bivio distruttivo o produttivo a seconda di una scelta etico-politica. Critica 13-11 BENJAMIN Benjamin , membro della scuola di Franco Forte . Scrive l’opera “opera d’arte nell epoca della sua riproducibilità tecnica” e “autore come produttore “ se L autore è un produttore dell’arte non può essere collocato all’esterno dell’ambiente produttivo , deve saper utilizzare in maniera saggia le innovazioni tecniche che lo circondano e che lo pongono davanti a un bivio distruttivo o produttivo a seconda di una scelta etico-politica. Operare una scelta nel momento in cui si trova davanti un bivio, la tecnologia sfrutta “Quantità di copie possibili”, prima l’opera d arte era qualcosa di unico (e bisognava attendere che l’opera finisse in un museo o che le persone si spostassero per vedere quell’originale ), per questo adesso si parla di 'perdita dell’aura', l’avanzata della tecnica permette che vengano riprodotte nuovamente ,non esiste più un originale, ma tante copie . L arte è entrata in una nuova epoca, di cambiamento artistico. GALBANO DELLA VOLPE anche lui come altri critici (dell’ideologia) si pone la questione dello specifico letterario. Secondo lui ciò che rende tale la letteratura è l’aspettò tecnico , il modo in cui è organizzato il linguaggio poetico il Linguaggio viene diviso in 3 tipologie: Equivoco ,linguaggio quotidiano • Univoco ,una cosa corrisponde all’altra • Plurivoco ,apertura al polisenso , a un linguaggio che significa più cose , nel suo insieme ,a cui • corrisponde il linguaggio letterario (Laddove il linguaggio univoco è linguaggio scientifico/filosofico) Per Della Volpe Ciò che rende il linguaggio letterario tale è la sua capacità ad essere polisemico. Nel libro della Medaglia: Introduzione metodologica (importante!!!!!!!!su cui si centra lo studio) in cui c’è la domanda di ricerca ,le trame non vengono chieste solo se funzionale. 2cap autore e personaggio 2.1,2.2 parte teorica già trattata a lezione ,la questione della morte autoriale. Entrata dell autore e uscita del personaggio, sono sullo stesso piano , abbiamo la figura dell’autore che entra nel testo come personaggio ,vi è un alterazione delle figure attanziali che consente che L autore entra e il personaggio esce, la conseguenza è che vi sia una abbattimento della tradizionale barrriera tra realtà e finzione. COS ‘È UN PERSONAGGIO ? Che cos’è che differenzia una persona da un personaggio? Bottiroli, critico italiano Frow, come teorico parla della questione del nome e cognome del personaggio perché insieme al volto sono ciò che lo rendono persona. Per lui fondamentale è il cognome. Basi su cui partire . Esempi pre-novecenteschi: Uno dei primi esempi è (P107) Darete Friggio e Ditti Cretese (differenze tra i due x L esame) per quanto riguarda Darete con “Storia della distruzione di Troia” mentre Ditti con “Efemeris Belli Troiani” questi due testi ci sono pervenuti tramite traduzione e risalgono al IV-V-VI dC. Friggio è un personaggio dell’Iliade Omera canto V ver.9-10, è un personaggio che ha partecipato alla guerra di Troia per cui precedente a Omero e ha assistito ai fatti e dunque fonte più autorevole. La notizia del Testo di Friggio emerge da un epistola dove Cornelio Nepote nella prefazione presenta l’opera di Friggio a Sallustio Cristo dicendo di aver scoperto l’originale ad Atene e decide di tradurla in Latino. Friggio è un personaggio che diventa autore di un opera pur non esssendo realmente esistito, tantomeno la sua opera. Ditti è anche lui personaggio ma esistito veramente ,è la differenza tra i due ,entrambi scrivono un’opera. Es.2: Raimondo Lullo scrive “Livre de Baste e Blanquerna” (1283-89) opera scritta in Catalano. All’interno dell’opera il protagonista è Blanquerna , un monaco che ad un giorno riceve la visita di un eremita che gli chiede di scrivere un libro che possa approfondire la fede degli eremiti. Blanquerna accetta e scrive “Libro dell’amico e dell'amato” che corrisponde al cap. V del “livre de baste e Blanquerna “. A partire dal XVI sec il “libro dell’amico dell amato” inizia a circolare in maniera autonoma come autore Blanquerna, per cui lui da personaggio diviene autore effettivo di quest’opera. Critica 23-11 Lezione prof Carlino La definizione di letteratura è determinata storicamente e contestuale rispetto al periodo storico in cui viene elaborata. Oggi la definizione di letteratura è qualcosa di più specifico , domani il concetto di letteratura cambierà , ciò che oggi intendiamo per letteratura non sarà più intese in quel modo . Cosa caratterizza la dimensione della letteratura? un’idea corrente è che la letteratura è qualcosa in cui la realtà della formalizzazione , struttura , resa formale del testo è determinata nel momento in cui L' autore scrive il testo e nel momento in cui il lettore legge il testo. Bisogna far ricorso ad uno studioso di estetica che ha puntato L'attenzione proprio su questo argomento , parlava del testo letterario come una sorta di contestualità organica , in cui tutti gli elementi contribuiscono a determinarne il significato del testo . Il teorico in questione è GALBANO della Volpe ,secondo cui,Gli elementi formali sono essi stessi cooperatori del significato. Nel testo letterario tutto depone a favore della costruzione del significato. Questo elemento che della Volpe ha indicato lo porta ad elaborare un concetto utile per la letteratura, di Polisenso , elemento che serve a caratterizzare come la letteratura realizzi un processo di conoscenza. Ciò che diventa fondamentale ,è il riferimento possibile ad una grammatica del testo, alla letterialità del testo che ci da un approccio diverso. Dal suo punto di vista risulta evidente come un capitolo della critica sia coincidente ,in funzione della grammatica del testo , tutto il lavoro compiuto del testo sia fondamentale. Fondamentale è lo studio che Jakobson ha fatto delle funzioni del linguaggio. Le funzioni attanziali ci consentono di avere una grammatica delle funzioni narrative , stabilire il momento di convergenza e divergenza tra una forma di poesia ,di testo è fondamentale. È necessario tener presente che c’è una grammatica nel racconto, poesia che può essere rotta ma comunque ci consente di comprendere al meglio. Tutta la serie di prestiti giunti dall’insieme degli studi è la base fondamentale. Il giudizio si basa sul confronto e quest' ultimo su una serie di esperienze letterarie riportate a quel periodo storico. Non c’è critica senza confronto e senza entrare in un universo di testi che determina L universo letterario presente . Questo confronto prelude ad un giudizio , valutazione. Ogni lettore finisce per riportare il testo letterario ad un universo di valori che gli appartiene e caratterizza la sua tradizione culturale. L attenzione sulla forma linguaggio genera una possibilità di risveglio del linguaggio , mentre un opera che utilizza il linguaggio in funzione di conoscenza, offre spunti e occasioni nuove , il linguaggio della letteratura ci permette di accrescere. Attraverso questo sistema abbiamo la possibilità di utilizzare il testo per qualcosa che va oltre al tempo libero , ci offre un insieme di elementi di conoscenza per cui siamo messi in condizione di conoscere meglio il mondo in cui viviamo è strappare parti di realtà e portarle vicino a noi, apre nuove frontiere , spazi culturali che non sapevamo. il prof conclude il discorso con un Riferimento a Dante che impianta la sua commedia sulla filosofia tonistica che fa della sua opera un’enciclopedia del sapere. Critica 27-11 Codice 2JJCKF8S P.115 EDGAR ALLAN POE ESAMEEEEE La prof :Marie Bonaparte e chi altro si occupa di Poe ? Urmberto Eco con le avventure di Gordon Pym Che fa una teorizzazione sul narratore. Elenca e analizza le diverse tipologie di narratore all’interno dell’opera. Opera abbastanza particolare, pubblicata nel 1837 a puntate su una rivista , appare firmata da Poe, con Pym personaggio protagonista. Dopo un anno L ‘òpera appare come volume completo senza il nome dell’autore . Il signor Pym pubblica L opera che Si apre con una prefazione ,con qualcuno Che ci dice che è il protagonista e che Poe era interessato e gli ha chiesto di scriverlo , il protagonista accetta , dunque ha scritto solo i primi due capitoli e ci dice che non c’è necessità di sottolineare chi ha scritto una parte e chi L altra in quanto ci è una differenza nello stile e nella scrittura, in questa maniera Poe sparisce come autore ,il vero autore è Pym il personaggio dell’opera che ha scritto tutto il resto . Una nota ci parla degli ultimi capitoli già scritti, a causa della morte di Pym sono andati persi nell’incidente di Pym e che l’unica persona che poteva completare L opera era Poe ma non accetta perché non si fida della parte finale . L’autore Poe entrando nella prefazione, diventa un personaggio. Vi è un alterazione dei ruoli attanziali , il personaggio (Pym) diventa autore e l’autore il personaggio. Si crea così un romanzo nel romanzo con una narrazione autoriale e la narrazione delle avventure di Gordon Pym . Nel momento in cui Poe decide di entrare nella sua opera diventa un personaggio situazione cambia , Kilgore incontrerà il suo autore dopo che Dwayne è impazzito allora Vonnegut dice che Kilgore era L unico personaggio da lui creato che aveva abbastanza immaginzazione da capire che è creato da un altro essere umano , questo tipo di scrittura “frammentata “ è tipica del postmoderno, ci ricorda Unamuno perché è la stessa riflessione che fa Augusto e Kilgore dice la stessa cosa . L autore priprende su di se L autorialita con il suo personaggio che si rende conto di essere personaggio è imbarazzato perché secondo L autore è consapevole che le sue azioni non sono sue ma dell’autore eppure riesce ad esser consapevole di esser un personaggio, tipico della marca postmoderna. L autore è dentro al racconto e nonostante le cose sono state create da lui queste reagiscono in maniera inaspettata, tanto che non è in grado di prevedere che gli si rompe L orologio e l’alluce. Nel dialogo tra L autore e il personaggio, quest ultimo non crede al suo creatore , abbiamo l’autore che sembra un pazzo , è un dialogo straniante , nel momento dell incontro Kilgore tratta Vonnegut come un pazzo, cio altera tutte le funzioni attanziali , il suo personaggio arriva ad ignorarlo. Il personaggio è uno schiavo e L autore un personaggio dominante. Se i personaggi possono essere liberi allora possono essere autonomi nel momento in cui l’autore sceglie. L incontro sembra terminare con il personaggio che ha un autonomia e l’autore impazzisce . Ci dice che il nucleo e l’incontro tra i protagonisti ma in realtà il nucleo è l’incontro tra autore e personaggio. Quando l’incontrò si realizza Vonnegut fa il pazzo mentre Kilgore ha una reazione come la avremmo noi. L’opera si chiude con la presa di coscienza di Kilgore che dice all’autore di farlo Giovane la cosa ancora strana è “con la voce di mio padre” che lo porta su una autobiografismo , l’autore non è altro che un personaggio che riprende un elemento autobiografico che finora non ha preso. LANAC opera postmoderna di Gray che ha scritto in trent’anni di vita finita nell’81 e diventa un successo. L’opera si presenta in 4 volumi ,viene prima il libro 3, 1,2,4 , ordine . Vi è un prologo prima del libro 1 e un epilogo all’interno del 4 volume . Il terzo libro è il primo dove vi è un giovane che si sveglia in una carrozza ferroviaria e assume come nome “lanac” da una foto attaccata alla parete , arriva untank , strana città dove non esiste la luce del giorno e vi sono persone con diverse malattie . LANAC inizia a conoscere persone con cui non riesce ad entrare in sintonia fin quando non si ammala anche lui di “dragonite” malattia che si beccano coloro che reprimono la sfera emotiva . Scopre che ogni malattia è una sorta di contrappasso . LANAC infine viene inghiottito in una strana bocca per finire poi in un istituto dove vengono curate le persone ammalate ,in realtà i pazienti “senza speranza” vengono utilizzati come cibo ed energia per la città . LANAC decide così si scappare e si completa così il primo libro . Il primo e secondo libro sono ambientati prima dello scoppio della frustra a Glasgow in un futuro passato distopico e raccontano la storia di Duncan To Che sarebbe LANAC prima di perder memoria. È una sorta di libro di formazione con l’infanzia e adolescenza del personaggio , incapace di stabilire relazioni , quest incapacità lo conducano ad impazzire e ha un ipotetico è probabile suicidio per annegamento. Arriviamo al 4 libro che si rioccupa di LANAC che torna a untank dall’istituto e trova la città che è devastata da avarizia ,conflitti…e invecchia precocemente, e lo vediamo su una panchina mentre guarda l’apocalisse è aspetta di morire. Vi è un Incontra l’autore , quest incontro è contenuto nell’epilogo , il personaggio fa azione di cui l’autore non è consapevole , ed è quindi autonomo , l’autore si definisce re e Dio , ma poi LANAC non gli crede . Interessante è che c’è un richiamo di due testi con uno di Vonnegut, LANAC vede Dio e l’autore non se lo aspetta , l’autore viene svuotato di potere e attributo al suo personaggio Mi parli dei PLAGIII p184 , parla di plagi in blocco , integrati e diffusi e ci dice che LANAC è un plagio diffusosi the water babies e ha plagiato anche da Cervantes Borges ( in realtà non ha plagiato nulla) una parte è con autori reali mentre altro inventati . Ci parla dell autore Dio padre , personaggio e lettore spirito santo. Autore e personaggio sono in combutta contro il lettore , che concordano il finale per attirare il lettore . Ci viene svelato quanto avviene nella creazione dell’opera artistica. VASSALLI STORIA di un uomo Antonio Cristiano ricotti grande appssionato di sesso e enigmistica che si vede con un cavaliere errante p 186 il suo rapporto con l’autore , l’autore fa parte del ragcconto e troviamo un personaggio alla continua ricerca dell’autore che non si fa trovare , Cris chiama autore e lettore dicendo di essere un personaggio della sua stessa storia ,doppia dichiarazione. Personaggio che cerca L autore e che allo stesso tempo afferma l assenza , questo rapporto continua a distanza. Autore e personaggio in questo caso coincidono , personaggio che chiama L autore per tutto il tempo fin quanto non capisce che è lui L autore e dunque ha autonomia e si impicca e di fatto l autore è morto. Ciò faltto a livello critico viene fatto anche a livello letterario , la letteratura realizza quanto la critica ha ipotizzato PHILIP ROTH 3 livelli di Philip Roth COME AUTORE , come PERSONAGGIO E COME USURPATORE IL romanzo si apre con L autore philip che si reca a israele le per intervistare lo scrittore , philip una volta arrivato lì scopre che c’è un altro scrittore che si finge lui al fine di propagandare il diasporismo secondo cui ci sarebbe una nuova diaspora. Le avventure di Roth come personaggio e come usurpatore si intrecciano danno luogo all’operazione shayloc all interno della quale viene coinvolto Roth personaggio. Noi lettori non capiamo chi e l’usurpatore tra i due , sappiamo solo che L autore dice che c’è uno vero e L altro non No POST MODERNO NOOOO P193 CAMILLERI CAMILLERI fa tanti tentativi di alterazione di autore personaggio, inizia già nel 99 con “Montalbano si rifiuta” che è un racconto , manifesto dove ci troviamo a seguire Montalbano che torna a casa e assiste al rapimento di una ragazza e decide così di seguirli , si avvicina alla finestra della casa sospetta ma sembra tutto normale e a quel punto non capisce e continua a indagare e scopre che la ragazza è stata uccisa e i due stanno cucinando la ragazza per mangiarla . Montalbano si arrabbia e decide di chiamare L autore per dirgli che la storia in cui si trova non gli piace . Vi è la ribellione del personaggio a questo punto , l autore e alle dipendenze del suo personaggio , interessante è che L autore non sa che il personaggio chiama da una cabina telefonica dunque è come se vivesse una storia parallela . Anche se siamo al di fuori delle opere post moderne !!!!!!!!!!!! Anche nell ultima opera di Montalbano “Riccardino” opera pubblicata postuma , alterazione di autore e personaggio . Vuole dare una degna fine a Montalbano, per questo fa pubblicare L opera dopo la sua morte ,in quest opera CAMILLERI e mOntalbano hanno un dialogo , L autore scavalca il personaggio e mentre dialoga Montalbano viene scambiato dal pubblico con quello televisivo e viene disprezzato da quello letterario. Montalbano ha un idea su come deve esser svolta un indagine mentre Camillere ne ha un altra e lo scavalca e assegna la storia ad un altro personaggio e Montalbano si arrabbia e sparisce ,si cancella e fa andare la storia come vuole lui , in questo modo vi è anche la morte dell’autore .Montalbano uccide così Camillere autore che esiste solo con Montalbano come lpersonaggio Critica 4-12 Daniele Raffini-lezione sull’Ai in abito letterario Il proposito dell’ai è quello di replicare tutti gli aspetti dell’intelligenza umana e ciò è più legato alla letteratura più che alla scienza. L’ai impara il linguaggio ,lo apprendono in mangiata probabilistica. Nasce già negli anni 40-50 , nel 1956 10 scienziati si riuniscono dandosi come scopo quello di replicare l’intelligenza umana. L’Ai si usa tutti i giorni in vari modi ,traduttori,pagamenti… a volte non ce ne rendiamo conto ,ed è un fenomeno studiato da Lev Manovich ,spiegato con l’“effetto AI” , fenomeno per cui quando capiamo il modo in cui una macchina fa qualcosa di intelligente questa smette di essere considerata intelligente. L’immaginario è importante e quello dell’ai appartiene proprio all’ambito letterario. Abbiamo tantissimi esempi a riguardo: EPOCA DELL’IMMAGINAZIONE Asimov, io Robot . Robot come essere intelligenti EPOCA DELL’ENTUSIASMO SI crede che si possa arrivare alla creazione di un cervello artificiale EPOCA DELLA RIFLESSIONE la nostra epoca, qui entrano in gioco gli umanisti con le loro riflessioni a riguardo. RISPETTO ALLA LETTERATURA L’ai cosa può essere? Un autore , un tema, anche un critico d’arte e letteratura “cultural analytics”. ASPETTI ETICI PROBLEMA ETICO nell’Ai , possono creare discorsi discriminatori che non passano per un filtro etico. Problemi che nascono dall’essenza stessa dell’ai. Partendo dalle origini ,FRANKSTEIN 1816, di Mary Shally , i quali fatti narrativi corrispondono a questioni etiche attuali. I Problema dei confini della scienza con the Modern PROMETEUS. ASIMOV LE TRE LEGGI DELLA ROBOTICA Sono il filtro etico di basi dei sistemi di Ai , che quindi hanno influenzato sull sistema stesso. Tema del lavoro: far lavorare ai al posto nostro. In ambito letterario con ripercussioni anche qui sulla realtà abbiamo una categoria interpretativa UNCANNY/PERTURBANTE , è il sentimento che noi proviamo quando non copiamo se ci troviamo davanti a qualcosa di un umano o no , sentimenti di incertezza, analizzato in realazione ai robot . 1970 Mori scrive un articolo “the uncanny valley” nel quale studia la risposta selle persone rispetto gli androidi . Ci interessa perché è un concetto letterario che nasce in relazione agli automi, prime idee di Ai nate nella letteratura, questo studio del 1970 dimostrano ancora un ulteriore effetto di uncanny. NIEVO “STORIA FILOSOFICA DEI SECOLI FUTURI” Immagina il futuro con omuncoli creati unendo meccanica e pensiero e si svilupperà una società diversa IL GRANDE RITRATTO ,buzzati Può esistere una coscienza fuori dal corpo? Domanda che si pone buzzati nel libro. Oggi vi è la questione di riportare in vita i defunti, ciò apre un problema etico enorme , buzzati mette già in campo questo problema nel libro PRIMO LEVI IL VERSIFICATORE Pre chat gpt ,una macchina che scrive romanzi su ordine. MANIAC prende le biografie di tre personaggi e attraverso all’importazione di pensiero . MACCHINE COME ME Rapporto tra macchina e uomo “THE DAY A COMPUTER WRITES A NOVEL, testo scritto per mezzo di un’Ai , tratta di un racconto di tre assistenti artificiali, con temi come quello della letteratura come salvezza INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME AUTORE Nasce già negli anni 60 designata come “letteratura tramite computer”, nasce comunque L idea di far comporre testi a computer. I primi sistemi , i generatori di storie sono sistemi di calcolo , definiti con approccio Solving o approccio story-grammar . Il cambiamento si ha nel momento in cui si studia come insegnare il linguaggio, dunque abbiamo sistemi semi chat gpt. Si pongono una serie di questioni teoriche sull’autore ,ancor prima del giudizio critico c’è bisogno di una riflessione teorica . CALVINO nel 67 pubblica L articolo “CIBERNETICA E FANTASMI” sostiene che L essere umano , gli scrittori sono macchine e coscienza che scrivono e creano cose nuove. C’è anche una parte della letteratura, quella volontà di porsi all’orlo ’estremo del dicibile , ciò che anche contraddistingue ciò è il significato inatteso , quello che non ci si aspetta , l’effetto particolare di queste permutazioni sull’uomo dotato di coscienza e d’inconscio.
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