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Cromorama - Riccardo Falcinelli, Sintesi del corso di fotografia

Riassunto COMPLETO del libro CROMORAMA di Riccardo Falcinelli che spiega capitolo per capitolo gli argomenti che vengono trattati in modo chiaro e semplice.

Cosa imparerai

  • Come Goethe ha influenzato la nostra comprensione del colore?
  • Che significato ha la tinta unita nella storia del colore?
  • Come la tecnologia ha influenzato la percezione e l'uso del colore?

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021
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Caricato il 31/05/2021

marticarrara
marticarrara 🇮🇹

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Scarica Cromorama - Riccardo Falcinelli e più Sintesi del corso in PDF di fotografia solo su Docsity! CROMORAMA come il colore ha cambiato il nostro sguardo Riccardo Falcinelli PARTE PRIMA Sguardi GIALLO INDUSTRIALE La società del design Il nostro ideale di matita è un pezzo di legno rivestito con dello smalto giallo. L’inventore è Contè. La prima verniciatura della matita viene fatta un secolo dopo, e il colore con cui viene ricoperta è il giallo. I due terzi delle matite vendute ancora oggi sono gialle. Venne fatto un esperimento con due matite identiche (una verde e una gialla), e il risultato fu che le persone si lamentarono di quella verde. Il colore è spesso una IDEA o una ASPETTATIVA. Nel mondo di oggi la produzione in serie degli oggetti è la norma, ma questo riguarda anche la tv, i social network dove le persone passano ore contemporaneamente a fare la stessa cosa. Anche la frutta sembra prodotta con lo stampo (viene passata attraverso anelli per la misurazione), il mercato trova più facile vende prodotti tutti uguali. Un difetto è un indizio che qualcosa non va, anche se è solo un difetto di fabbricazione insignificante. Noi preferiamo gli oggetti che sono sempre più uguali agli altri. Le statuine africane vengono fatte a mano, ma nonostante questo sono tutte uguali perché devono rientrare all’interno del mercato occidentale, come un telefono anche se è identico ad un altro, ogni sua minuscola interna parte viene fatta a mano da una persona del terzo mondo. Questi tre elementi (frutta, statuina e telefono) anche se completamente differenti vengono consumati allo stesso modo. Per questo il design progetta anzitutto le RAPPRESENTAZIONI. ROSSO UNITO l’occhio del XXI secolo Esempio tra due dolci (quello che vende di più in pasticceria: Diplomatico, e nutella) uno ha gusti molteplici quando lo si mangia mentre l’altro ha lo stesso sapore. In termini di colori uno è un colore articolato e cangiante mentre l’altro è a tinta unita. Tinta unita: uniforme, colore uguale in ogni suo punto. Nella pittura rinascimentale il colore viene steso quasi trasparente formando delle velature una sopra l’altra e si creano delle sfumature, mentre il cambiamento si ha nell’Impressionismo quando delle pennellate di tinta unita e spessa vengono riportate sulla tela (materia stesa come esce dal tubetto). Tinta unita è virtù principe delle cose moderne, industrializzazione ha trasformato tinta unita in fatto quotidiano quando nell’antichità era quasi impossibile farla. Ora la tinta unita è così ambita perché ci dà un’idea del nuovo. NERO ARTICOLATO Possibilità del colore industriale Brillo Box, Andy Warhol (1964): Warhol ricrea la scatola di cartone delle saponette brillo quasi alla perfezione. Le originali sono in cartone stampate con serigrafia a due colori, quelle di Warhol sono in compensato, in serigrafia ma fatte a mano, quindi proponendo sbavature qua e là (come alla fine in quelle industriali, che però non consideriamo difetti). Mondrian con i suoi quadri sottolinea anche lui la grafica di quel tempo, ma se visto da vicino, le campiture non sono omogenee e sottolinea la bellezza della pittura. Sovrastampa è modo in cui due colori vengono mescolati non prima della stesura ma dopo, stampare due volte sulla stessa cosa, sovrapposizione di due colori. Simone Rea sovrappone strati molteplici di acrilico spalmati con vernici a olio. Shout sovrappone alle stesure digitali grana e sporcature. Le sporcature, la sovrapposizione e la sovrastampa rendono umani i colori, che dalla perfezione industriale passano ad un lato umano. PARTE SECONDA Storie AZZURRO COSTOSO coloranti e pigmenti prima della modernità Tutti i nomi dei colori provengono da certificati di provenienza; prima di essere industrializzato il colore era materia preziosa. Primi pigmenti ad essere utilizzati sono quelli delle terre, dalle piante si estraggono quelli per la colorazione di carta e tessuti. Ci sono anche colorazioni che provengono dal mondo animale e quelle che vengono dal mondo animale e floreale mischiati. Nell’antichità più un colore era difficile da ricavare e più questo era costoso: il blu oltremare viene chiamato nel Rinascimento ultramarino perché veniva da oltre il mare e sbarcava al porto di Venezia attraverso la via della seta. Questo pigmento veniva ottenuto attraverso un lungo procedimento sui lapislazzuli, mentre oggi questa colorazione viene eseguita grazie ad agenti chimici. È un colore che caratterizza il Rinascimento. Questa colorazione è talmente pregiata che dal Rinascimento gli artisti sono obbligati ad usarlo per il manto della Madonna (prima nero per lutto del figlio, ora colore pregiato). PORPORA SIMBOLICO Idee e miti del mondo antico Più costoso di tutti gli altri colori è la CARNEMONIA: riduzione in polvere di mummie egizie che da un colore scuro, ottima per dipingere le ombre dell’incarnato. Più che avere una caratteristica estetica questo colore ha una caratteristica simbolica. Anche il porpora ha una caratteristica simbolica: per fare una veste servono un migliaio di molluschi, ma questi non sono tutti uguali e da ognuno di essi si possono ricavare tinte differenti. Il termine porpora deriva da puritate luci, ed era sinonimo di prestigio e maestà. Le pietre dure sono quelle più prestigiose e ognuna di queste ha poteri particolari. Secondo Aristotele il colore non fa parte dell’essenza di un oggetto ma è solo una caratteristica aggiunta, un accidente. Nel novecento però si scopre che questo accidente non è casuale ma fa parte della nostra psiche. Newton con il prisma di luce scompone la luce in sfumature, da qui “porpora” diventa una sequenza percettiva simile all’arcobaleno. INDACO SPETTRALE L'epoca delle rivoluzioni Intorno al 1740 nei salotti è usanza tra le dame scambiarsi in dono prismi trasparenti, così scoppia la NewtonMania. Nasce il libro: “Il newtonianismo per le dame” di Francesco Algarotti. Il testo è una sintesi dei concetti rivoluzionari esposti all'inizio del secolo da Newton, frutto dei suoi studi iniziali. In una stanza buia Newton Intercetta con un prisma un sottile raggio di luce che filtra dalla finestra, proiettandolo sul muro di fronte, dove questo si scompone In una sequenza variopinta simile ad un arcobaleno. - il rapporto tra chiaro e scuro - l’opposizione di colori puri - l’opposizione di complementari - il gioco delle tinte più o meno sature - il contrasto di quantità Itten sostiene che ci sarebbe armonia quando la risultante di tutti i colori in un quadro restituisce un GRIGIO MEDIO: non è però un grigio visibile, ma un grigio matematico, che verrebbe fuori che se le tinte, anziché affiancate, venissero mescolate. Nel 1890 il fisiologo Charles Fèrè comincia a curare gli attacchi isterici sottoponendo i pazienti a flussi di luce colorata, inaugurando le pratiche di CROMOTERAPIA, seguendo l'idea che siccome alcune lunghezze d'onda danno beneficio all'organismo, è allora pensabile che ogni singola lunghezza d'onda possa dare un giovamento specifico. PARTE TERZA Artefatti MARRONE NEURONALE Come il cervello costruisce il colore Nel 1959 Hubel e Wiesel conducono una ricerca sulla visione. Scoprono che il neurone si eccita di fronte ad un certo stimolo. Scoprono anche che il cervello sarebbe interessato non tanto alle cose quanto alle discontinuità presenti nella scena: ossia gli spigoli, i bordi, e tutti quei punti in cui sono presenti i contrasti luminosi e cromatici. Nel 1959 si è avuta una prima conferma che queste cellule (CONI) siano ciascuno sensibile ad una certa fetta di lunghezza d'onda. Il suo compito è solo quello di contare i fotoni da cui è colpito. Secondo il modello classico di Young, la visione dei colori sarebbe il frutto della mescolanza delle informazioni dei recettori primari. Haring arriva a queste teorie affascinato dal modo con cui certe tinte sono in relazione fra loro: per esempio il fatto che il giallo possa tendere al Rosso e al verde. Recenti studi di neuroscienze danno ragione a Haring: la retina, Infatti, dice al cervello <<poiché c'è giallo allora non può esserci il blu>>. VIOLA SPEZZATO La luminosità e le tinte In un libro di Oliver Sacks si parla del caso di Jonathan, un uomo che non vedeva i colori: il termine medico è acromatopsia. Se pongo una sull'altra due tinte della stessa luminosità, come ad esempio un testo rosso su fondo verde, ottengono effetto di sfarfallio perché mentre la via del cosa Individua la scritta, la via del dove, cieca al colore, vede una superficie omogenea, e in altre parole, il cosa Individua la cosa, Ma il dove non sa dove sta. Uso di questo effetto ne fa Claude Monet in Impression Du Sol Levant. Il sole arancione sul fondo grigio azzurro è dipinto con una tinta vivace ma scura, ossia della stessa luminosità del cielo: inganna il cervello che, non riuscendo a stabilire l'esatta posizione del Sole nello spazio, finisce per vederlo brillare di un luccichio oscillante. Se convertiamo in bianco e nero un ritratto di Leonardo Da Vinci, le masse plastiche rimangono leggibili e lo spazio resta intatto nelle sue dimensioni, ma se facciamo lo stesso con un dipinto di Gauguin si fatica a riconoscere le forme. Le cose lontane appaiono non solo velate ma pure più azzurre (prospettiva aerea), perché la diffusione atmosferica delle onde corte dei blu è maggiore rispetto alle onde lunghe dei Rossi. CELESTE SIMULTANEO I contrasti cromatici fondamentali Un vero maestro del CONTRASTO DI QUANTITÀ è il pittore francese Chardin. I tocchi di rosso sono la vita stessa che si concentra sempre in alcuni punti più sensibili. I grandi autori, che siano artisti, designer, o tutte e due, usano il colore per raccontare, non per decorare. Ci sono diversi tipi di contrasto nella lista di Itten: il primo è quello di CHIAROSCURO. Il tipo di tinta è irrilevante, Ciò che conta è la modulazione dal buio alla luce. A questi segue il CONTRASTO DI COLORI PURI: quando si affiancano tinte piene, quello che conta è il rapporto tra tinta e tinta e non la progressione tonale. Il quarto tipo dell'elenco è il CONTRASTO DI QUALITÀ: il termine fa riferimento al grado di saturazione di una tinta in relazione ad altri simili e qualità nel senso di intensità del colore percepito. Ci sono poi il CONTRASTO DI COMPLEMENTARIETÀ e di SIMULTANEITÀ, due rapporti che dipendono dalla capacità del cervello di vedere i colori in modo diverso a seconda di quello che sta loro intorno. Nel primo caso l'accostamento di due tinte antagoniste le esalta a vicenda, nel secondo ha luogo quando una tinta vira verso il complementare di quella che gli si pone di fianco. Il CONTRASTO DI CROMATICITÀ è quello tra un singolo colore e il bianco e nero, cioè quando una tinta spicca all'interno di una composizione fatta di Toni grigi. L’ultimo contrasto è invece quello che si ottiene quando si uniscono due tinte unite, piatte e omogenee, che si contendono il campo con pari dignità. Potrebbe essere chiamato CONTRASTO DI COPPIA. ROSSO SIGNIFICANTE I colori delle cose Nel 1938 debuttano in Inghilterra gli SMARTIES che si presentano in 8 colori diversi, ma il gusto è uguale per tutti, presentano solo un aspetto giocoso. Nel caso dei confetti alle mandorle, il colore ne fa presto una faccenda simbolica per ogni festività. Con la nascita di internet gli oggetti elettronici cambiano statuto, avviandosi a diventare una protesi della nostra identità. Apple anticipa questi nuovi riti e cambia di colpo il codice commerciale. Nel 1984 per il lancio del primo computer Macintosh in uno scenario dalle tinte smorte, viene rivelato il logo Apple: una mela vivacissima, colorata come un arcobaleno. I colori dei prodotti hanno degli standard ben precisi in quanto già il nostro occhio si è abituato ad identificare un determinato oggetto solo dal suo colore (es. Trapano Bosch e Mini pimer da cucina). VERDE ASPRO Colori da bere e da mangiare Guglielmo Alessandro Nicola Giorgio Ferdinando d'orange-nassau per il suo matrimonio ogni cosa è colorata di arancione nonostante fosse un colore fortemente associato al cibo (carote). Il collegamento tra colori e sapori è antichissimo. Il primo interessarsi alla sinestesia cromatica è stato Francis Galton che si è accorto come ad alcune persone i numeri apparissero colorati, forse per la vicinanza a livello cerebrale delle aree che elaborano i numeri con quelle deputate ai colori. La conseguenza cromatica di questo discorso è che il rosso è quasi sempre dolce e Rotondo, mentre il verde è spesso acido e pungente. il packaging dei prodotti racconta spesso qualcosa di invisibile agli occhi come ad esempio il giallo e il rosso che identificano i fast food per la loro velocità, il viola per la lassativa o il calmante). BEIGE COLONIALE e altri problemi di marketing Il colore corrisponde non solo all'identità degli oggetti ma anche a quella del pubblico. I primi beni ad essere proposti in più colori sono stati gli abiti e le automobili. Si arriva perfino ad usare il beige per evocare atmosfere coloniali suggerendo un intero immaginario cromatico con paesaggi esotici, abiti lino, Stuoie, e il beige è divenuto sinonimo di relax. Uno degli aspetti cruciali sui colori non concerne però solo cosa piace oggi, ma anche cosa andrà di moda in futuro: gli addetti ai lavori le chiamano color FORECAST, previsioni coloriche. BIANCO MURALE Miti d'oggi nati ieri Il viaggio in un mondo parallelo è un classico della letteratura Fantastica: nel mago di Oz, Dorothy oltrepassa una soglia e torna a casa nella sua fattoria in Kansas. Sul piano della raffigurazione il paese di Oz è contrapposto al Kansas, realtà rurale abitata da persone semplici e Genuine. L'opposizione è spinta al limite dallo stereotipo: se Oz è l'artificio, il consumo vistoso e l’ipercivilizzazione, il Kansas è abitato da chi non ha studiato ma è in contatto con le verità autentiche della vita. Nel film le scene ambientate in Kansas sono girate in bianco e nero, Il mondo di Oz è invece a colori, ma si tratta di una contrapposizione morale, perché se gli schietti principi contadini vincono le seduzioni della Metropoli, allora vuol dire che l'austerità del bianco e nero è preferibile alle frivolezze del variopinto. Per anni il cinema d'autore è stata in bianco e nero, reputato serio e concreto rispetto a quello a colori. Questa può essere chiamata CROMOFOBIA, ma sono molteplici le occasioni in cui ragioniamo tenendo conto di un tale dualismo: per esempio quando dividiamo il bucato in bianco e colorati, oppure quando nell'abbigliamento maschile mettiamo l’abito elegante o da lavoro, che è sempre scuro o nero, rispetto alla maglietta colorata più adatta al tempo libero e allo sport. Vestirsi di nero diventa allora sinonimo di misura morale, di compostezza interiore, ma anche di ostentazione della ricchezza, visto che è costoso, per questo è prediletto dalla classe dominante, che lo prescrive anche come tinta luttuosa per eccellenza. Prima del 400 i libri avevano illustrazioni coloratissime e perfino la carta e la pergamena vengono tinte; il libro tipografico inventato da Gutenberg, invece, impone come standard il testo nero da leggere su sfondo bianco e in breve tempo questo diventa il libro. I colori più diffusi nell' abbigliamento contemporaneo sono gli scuri: perfino Goethe afferma che le persone raffinate hanno un naturale disinteresse per i colori sgargianti. Nel 1793 viene prolungata la libertà di abbigliamento, ma 200 anni dopo ci vestiamo quasi tutti con la stessa divisa. VERDE VERTIGINE La donna che visse due volte In La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock del 1956, il colore ha nel film un ruolo importante, sia sul piano narrativo sia su quello tecnico. Il biondo di Madeleine è una tinta artificiale che cela la donna castana che c'è sotto. Il rapporto tra le due donne del film è basato su una serie di opposti: naturale artificiale, autentiche costruito, vero e falso. Troviamo in questa contrapposizione l'idea che il colore appartenga agli incolti mentre il bianco e nero è segnale di raffinatezza culturale. L’orchestrazione cromatica stabilisce il registro dell'intera storia, delle sequenze ed è alla base della struttura emotiva. PARTE QUARTA
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