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Picasso: Biografia e Opere del Grande Artista Spagnolo, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Storia dell'Arte ModernaStoria dell'arte contemporaneaStoria dell'arte spagnola

Biografia di Pablo Picasso, il più grande artista del Novecento. Dal suo luogo di nascita a Malaga, alla formazione a Barcellona e Madrid, fino alla morte a Mougins. La sua poetica, la sua evoluzione artistica e le opere più famose. Il periodo blu, il periodo rosa, il periodo africano e il Cubismo.

Cosa imparerai

  • In che periodo Picasso si avvicina alla scultura rituale africana e polinesiana?
  • Che opera del Cubismo è considerata l'opera capostipite?
  • Che anni copre il periodo blu nella produzione artistica di Picasso?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 30/09/2021

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Scarica Picasso: Biografia e Opere del Grande Artista Spagnolo e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! PICASSO Pablo Picasso è il più grande artista del Novecento. Fu un artista poliedrico, che attraversò tutte le avanguardie, talentuoso sin dalla giovanissima età, dalla tecnica straordinaria, dall’animo fantasioso, irrequieto e indipendente, egli rivoluziona l’arte del Novecento. La sua arte sarà in costante evoluzione e ricerca fino a tarda età, quando, ormai celebrato e famoso, continuerà a sperimentare tecniche e materiali sempre nuovi: da un'iniziale arte figurativa egli arriverà a sviluppare un arte astratta, primitiva. La sua poetica è molto chiara: si affianca agli artisti del XX secolo, sostenendo che l’arte si debba svincolare dalla figurazione pura, per trovare una realtà più intima (qui recupera la pittura soggettiva di Gauguin, in cui, come un fanciullo, bisogna dipingere ciò che si sente ). Ha un’idea di verginità della pittura, non deformata dagli stereotipi. Le tappe della biografia: e Nascea Malaga, in Andalusia, il 25 ottobre 1881 e Siforma prima a Barcellona e poi a Madrid (spostamento importante) alla Real Academia de San Fernando e Nel 1900 è a Parigi, dove si stabilisce (qui incontra post-impressionisti) dal 1904: tre anni dopo dà avvio al Cubismo e Nel 1936 è nominato direttore del Museo del Prado e l’anno dopo dipinge Guernica e Nel secondo dopoguerra inizia un'intensa attività di ceramista e. Muore a Mougins, in Costa Azzurra, l’8 aprile 1973 Alla sua morte, ci vorranno 8 anni per completare l’inventario di tutte le sue opere. Picasso è un eccellente disegnatore: la sua produzione include non solo schizzi e bozzetti preparatori ma anche acqueforti, litografie, xilografie e linoleografie. Il segno di Picasso ha un’inconfondibile nitidezza, sia nei soggetti cubisti sia nello stile più figurativo. Ad esempio nello schizzo a penna Case e palme del 1909 c’è la scomposizione cubista dei piani, ciascuno dei quali ha la sua modalità di tratteggio e in cui si può notare una gamma di differenziazioni date dallo spessore e dalla densità dei tratti di penna. Durante la cosiddetta «epoca negra» del 1906, Picasso si avvicina alla scultura rituale africana e polinesiana. Nel Nudo seduto e testa di cavallo del 1963 il segno tende a fluidificarsi arricchendosi di motivi espressivi. Inizialmente lo stile del giovane Picasso risente dell'influenza del post-impressionismo (con cui è entrato a contatto a Parigi): in opere come la Bevitrice di assenzio, olio parigino del 1901 appare evidente l’omaggio a L’assenzio di Degas e alle «donne perdute» di Toulouse-Lautrec. Picasso però non indugia nella malinconia della scena, bensì le accensioni di verde dell’assenzio e di rosso dello scialle smaterializzano la figura in una vampata di puro colore. Le vicende personali dell'artista si riflettono nella sua pittura: possiamo infatti distinguere il <<periodo blu>> (1901-1905) e il <<periodo rosa>> (1905-1906). Nell'autunno del 1901 la sua pittura conosce una prima decisiva svolta , conseguente ad una fase di stenti e privazioni e successivamente al suicidio di un amico. Picasso inaugura il cosiddetto <<periodo blu>>. un periodo triste, che si protrarrà fino al 1904. Come suggerisce la definizione si tratta di un tipo di pittura improntata su colori freddi (blu, azzurro, grigio, turchino), con la presenza di soggetti poveri ed emarginati (come vagabondi ), segnati dal dolore e sconfitti dalla vita. Il simbolismo dei colori ed i soggetti conferiscono alle opere un tema ed un’ atmosfera triste e malinconica. AI «periodo blu» risale il dipinto Poveri in riva al mare del 1903, noto anche come Tragedia, dolorosa metafora moderna della Sacra Famiglia. Benché quasi in monocromo, Picasso riesce a differenziare i tre elementi primigeni: terra, acqua e aria. Le fasce orizzontali isolano i personaggi in primo piano che appaiono monumentali e ne accentuano il dramma. A partire dal 1905, da quando inizia a frequentare l’ambiente del circo e si innamora di un’ acrobata, invece, la tavolozza cambia improvvisamente tono, diventando più calda e, alla tristezza desolata degli azzurri, subentrano le tiepide gradazioni dei rosa, degli ocra e degli arancio. Ha così inizio il secondo, importante momento della sua maturazione artistica: il cosiddetto periodo rosa, che durerà appena un anno. | soggetti sono ora ripresi da ambienti circensi ed insieme ai colori trasmettono sicuramente meno tristezza rispetto al periodo blu. Famiglia di saltimbanchi (1905) appartiene al «periodo rosa»: i soggetti provengono ora dal mondo del circo, infatti attratto da sempre dalla vita circense, Picasso interpreta con sensibilità la dura quotidianità di clown, acrobati e giocolieri. | sei personaggi sono in silenziosa attesa e la loro serietà pensosa stride con i variopinti costumi di scena Il paesaggio deserto e desolato sottolinea il senso di solitudine. Gli ultimi mesi del 1906 segnano il cosiddetto «periodo africano», allora definito anche «epoca negra», nel corso del quale Picasso si interessa in modo approfondito alla scultura rituale africana e polinesiana, che si era diffusa presto in tutta Europa. In queste opere, spesso ingenue ma di grandissima espressività, egli ricerca le testimonianze di un'umanità spontanea e incorrotta, non ancora contaminata dall'ideologia e dai condizionamenti sociali e culturali della tradizione occidentale. Picasso era anche un collezionista, e lo stile africano è evidente in molti suoi studi di quegli anni, nei quali lo stiramento verticale dei volti e la scomposizione dei volumi preludono direttamente alla successiva svolta cubista. Egli porterà questa tecnica anche sulle nature morte. L’opera capostipite del Cubismo è Les demoiselles d’Avignon(1906-1907) di Picasso. È una tela di grandi dimensioni che fu corretta, cancellata e ridipinta innumerevoli volte dall’artista e raffigura cinque prostitute in un celebre bordello di Barcellona situato in calle Avignon. Partendo dal primitivismo di Gauguin e dalle solide volumetrie di Cézanne, Picasso semplifica le geometrie dei corpi e coinvolge in questa semplificazione anche lo spazio. Materializzato, lo spazio diventa un oggetto come gli altri, da scomporre secondo i taglienti piani geometrici che lo delimitano, quasi come se fosse uno specchio rotto e scheggiato. Non più immerse nello spazio, le figure femminili ne sono compenetrate così da sembrare fatte della stessa materia solida. Lo stesso procedimento viene applicato alla natura morta in primo piano. Per i volti delle figure centrali Picasso si ispira alla scultura iberica, per le due di destra alle maschere rituali dell’Africa nera, che sottolineano un allontanamento dallo stereotipo di bellezza, a sinistra invece si può notare una figura più anziana, che mostra rigidità. C'è una nuova percezione della realtà, non più visiva ma mentale, la quarta dimensione, volta a rappresentare tutto ciò che c’è e non solo ciò che si vede. In questo senso non deve meravigliare se di un personaggio si vedono cadaveri straziati e, sempre in basso, esattamente al centro, un’altra mano serra ancora una spada spezzata, sullo sfondo di un fiore intatto, simbolo della vita e della ragionevolezza che, nonostante tutto, avranno comunque la meglio sulla morte e sulla violenza. L’occhio (di Dio) osserva : la pupilla è una lampadina, simbolo del presente, (della società cosiddetta evoluta) che non impara dagli errori del passato; quest’ultimo è rappresentato dalla lampada ad olio che richiama società antica. Una donna si affaccia disperatamente alla finestra reggendo una lampada a petrolio, simbolo della regressione alla quale la guerra inevitabilmente conduce. Chi può cerca di fuggire, come la donna che si slancia in diagonale verso il toro, all’angolo superiore sinistro, simbolo di violenza e bestialità. Presso un edificio in fiamme una donna urla alzando le braccia al cielo in segno di disperazione e orrore Osservando il dipinto si può notare come Picasso concepisca l’arte come uno strumento di denuncia sociale: l’artista ha il dovere di prendere posizione perché ha visibilità e il suo impegno è necessario alla società. Nell'opera sono racchiusi tutto l'orrore e la distruzione della guerra, ma anche tutta la violenza, brutalità, cattiveria e atrocità dell’uomo e della società.
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