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Da Cavour alla Seconda Rivoluzione Industriale, Appunti di Storia

Cavour-Unità d’Italia-Destra e Sinistra Storica-Seconda rivoluzione industriale

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 13/10/2021

MaicollBusii
MaicollBusii 🇮🇹

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Scarica Da Cavour alla Seconda Rivoluzione Industriale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR Nel 1852, su proposta di Massimo d’Azeglio, venne nominato presidente del Consiglio Camillo Benso conte di Cavour. Rimarrà in carica fino all'unità d’Italia. Era il ministro dell’agricoltura, del commercio e della marina, era un progressista moderato che cerca di modernizzare l'economia del regno. Cavour cercava, attraverso la diplomazia, di portare l’Italia all’unificazione. Per attuare ciò propose un accordo, definito connubio, tra l’ala progressista della destra moderata, ovvero il centrodestra, con a capo Cavour e la sinistra democratica, capeggiata da Urbano Rattazzi. Il connubio garantì a Cavour di avere più appoggi al parlamento, consentendogli di attuare riforme in campo politico ed economico, prendendo spunto dai suoi viaggi in Francia e in Inghilterra. In campo economico tali riforme furono d'ispirazione al principio del liberismo, basato sull’economica del libero scambio, ciò consisteva nell’abolizione dei dazi e delle tasse doganali. Con l'economia liberista, attuata dal 1850 al 1858, le importazioni e le esportazioni dell’Italia aumentarono di molto. Un'altra riforma consistette nel stringere dei patti con la Francia, con la Gran Bretagna e con il Belgio, i quali consentirono all'Italia di far entrare il Piemonte nel circuito economico internazionale. Per quanto riguarda l'agricoltura introdusse l’uso di fertilizzanti chimici, da poco inventati dallo scienziato tedesco Liebig; inoltre praticarono l'irrigazione artificiale con la costruzione di canali, meccanizzò l'agricoltura, si passò dalle fattorie alle aziende agrarie. Altre riforme consistettero nello sviluppo delle industrie siderurgiche e meccaniche e nel miglioramento del sistema bancario, cominciarono infatti a nascere le prime banche nazionali. Cavour fece progressi anche nelle opere pubbliche: oltre agli impianti di irrigazione costruì importanti strade e ferrovie, soprattutto quella del Frejus, in Piemonte. LA QUESTIONE ESTERA (CAVOUR) Per quanto riguarda la politica estera, di fronte agli esiti sfavorevoli dei moti del 48-49, Cavour pensò che bisognava trovare un alleato tra le nazioni europee per poter sconfiggere l’Austria. L'occasione gli si presentò quando, nel 1853, lo zar di Russia Nicola invase i principati di Moldavia e Valacchia, attualmente in Romania e prima facenti parte dell'impero turco, per creare uno sbocco sul mar Mediterraneo attraverso il mar Nero. Ci fu una guerra molto lunga, dura e violenta nella penisola della Crimea, dove migliaia di solati inglesi e francesi morirono non solo per la sanguinosa battaglia ma perché furono colpiti dal colera. La Francia e la Gran Bretagna avevano bisogno di altri soldati, così chiesero aiuto a Torino e a Cavour. Nonostante l'opinione pubblica non fosse d’accordo all'entrata in guerra, Cavour appoggiò le due nazioni europee e inviò le truppe sotto la guida di Alfonso La Marmora. La guerra era a favore degli anglo-francesi, e Cavour fu invitato nella conferenza di Parigi e proprio in Eulalia sollevò la questione italiana. Nel suo discorso disse che per conservare la pace in europea bisognava eliminare i motivi di malcontento e agitazione del popolo e liberare l’Italia dalle truppe austriache. Cavour guadagnò simpatie nel governo inglese e una mezza promessa che lo avrebbero aiutato a riportare ordine. Aveva guadagnato l'appoggio dell'Inghilterra e della Francia. GIUSEPPE MAZZINI Giuseppe Mazzini, dopo il 1850 ritornato dall’esilio, istituì il suo centro operativo in Lombardia. Questo centro operativo viene organizzato grazie alla raccolta fondi per l'acquisto di armi e munizioni in vista delle insurrezioni. Il programma di Mazzini era di insorgere per ottenere libertà. Ma la polizia austriaca scoprì le cospirazioni e arrestò quasi tutti i patrioti, che vennero duramente repressi, infatti a Belfiore furono eseguite 9 condanne a morte, tra cui quella di Tito Sfera, un eroe delle 10 giornate di Brescia. Fu ucciso anche Enrico Tazzoli, un sacerdote. Mazzini però non demorde e l’attività cospiratoria continua soprattutto fra 1853 e il 1856. CARLO PISACANE l’attività cospiratoria proseguì con Carlo Pisacane, era un patriota napoletano che sosteneva il bisogno di incoraggiare il popolo dei contadini a rivoltarsi perché solo con rivolte potevano ottenere le terre che erano in mano hai latifondisti. Nel luglio del 1857 sbarcò a Sapri. | 300 uomini che sbarcarono vennero raggiunti da truppe borboniche e i rivoltosi vennero condannati a morte. Queste insurrezioni fallirono perché non erano ben coordinati a livello strategico. Dopo il fallimento di questa insurrezione molti democratici di orientamento repubblicano capirono che le insurrezioni non portavano a nulla quindi abbandonarono le idee insurrezionali e trovarono un accordo con Cavour fondando nel 1857 la Società Nazionale Italiana. Essa era un'associazione segreta che aveva obbiettivo di raggiungere unità sotto la guida del Piemonte. TRATTATO DI PLOMBIERES E LA GUERRA D’INDIPENDENZA Nel trattato di Parigi, Napoleone Ill aveva promesso di cacciare gli austriaci dall’Italia però questa promessa si trasformò in un’alleanza tra Regno di Sardegna e Francia stilata nel 1858 con il trattato di Plombieres, che stabiliva che se l’Austria avesse attaccato il Piemonte, la Francia sarebbe intervenuta a difendere l’Italia. Il trattato stabiliva che si sarebbe formato il Regno di Alta-Italia sotto guida dei Savoia, il regno comprendeva la Lombardia, il Veneto, l'Emilia e la Romagna, il Regno dell’Italia centrale doveva essere composto dalla Toscana, dalle Marche e dall’Umbria, e Napoleone Ill lo avrebbe affidato a suo cugino Gerolamo, Il regno delle due Sicilie lo avrebbe affidato a Gioachino Murat. Il pontefice aveva mantenuto la sovranità sul Lazio e su Roma. In caso di vittoria la Francia avrebbe ottenuto Nizza e Savoia. Cavour, allora, inizia a provocare gli austriaci, intensificando gli armamenti. Incominciò a raccogliere volontari propensi a combattere contro gli austriaci da ogni parte d’Italia. | volontari vennero affidati a Garibaldi che organizzò un corpo chiamato i cacciatori delle Alpi. l’Austria gli fece un ultimatum, il Piemonte avrebbe dovuto disarmarsi ma esso non lo fece. 11 26 aprile 1859 gli austriaci entrarono in guerra dando inizio alla seconda guerra d'indipendenza, molto breve ma molto cruente. FINE DELLA GUERRA D'INDIPENDENZA Napoleone Ill mantenne la promessa stabilita e inviò in Italia circa 200 milioni di uomini che si contrarono con gli austriaci. Le truppe franco-piemontesi vinsero a Montebello, a Magenta e a Palestro aprendo la via per entrare a Milano. Nel frattempo Garibaldi e i cacciatori delle Alpi avanzarono lungo le Alpi lombarde. Lo scontro decisivo avvenne il 24 di giungo a Solforino e San martino, nei pressi del lago di Garda. Scontro si concluse con la vittoria delle truppe franco-piemontesi. Nonostante ciò Napoleone III firmò un armistizio a Villafranca l'11 luglio del 1859, senza interpellare Re Vittorio Emanuele e quindi mise fine alla guerra. Cavour tradito da Napoleone III diede le dimissioni. Napoleone Ill interruppe la guerra per liberare l’Italia perché: - sono avvenute delle insurrezioni popolari nel gran ducato di Toscana, nei ducati di Parma e di Modena, dove i sovrani venivano cacciati quindi istaurarono dei governi provvisori i quali vollero unirsi al Regno di Sardegna. Ciò però portava la Francia a perdere potere, poiché il Regno di Sardegna sarebbe diventato più potente; - i cattolici francesi iniziarono a mostrarsi ostili all'idea di privare il Papa di una parte dei territori; - c'era la possibilità di un intervento della Prussia a fianco dell’Austria. Nell’Italia centrale, tra aprile 1859 e marzo 1860, gli stati come la Toscana, l'Emilia, Parma e Modena insorsero e Cavour organizzò dei plebisciti, assemblee cove le decisioni spettavano al popolo. Il popolo decise che doveva avvenire l'annessione del Piemonte e, sempre per plebiscito, avvenne la cessione alla Francia di Nizza ai Savoia. Ciò sollevò indignazione per i patrioti (Garibaldi)che avevano combattuto per l’unità d’Italia. In Sicilia scoppiarono altri moti perché il regime borbonico di Napoli era ostile quindi insorse anche lei. sud dalla modernizzazione. La destra attivò una politica di acceleramento o piemontesizzazione. Quindi il sud era deluso dalle promesse non mantenute. Nascono delle bande armate, chiamati i briganti. Sono ex combattenti criminali e contadini. | briganti difendevano i poveri ma allo stesso tempo dipendevano dai ricchi. Lo stato reagì attivando lo stato di guerra, quindi inviò a reprimere il brigantaggio con la Legge Pica nel 1863. Una volta sedato il brigantaggio, il sud era sottomesso dagli aristocratici. Per unire interamente l’Italia mancavano i territori di Trento, del Veneto, di Roma e di Trieste. Per riprendere il territorio del Veneto ci fu una guerra contro l’Austria nel 1866. L’Austria era alleata con la Prussia, e questa guerra fu definita la 3° Guerra D’Indipendenza. l’Italia venne sconfitta a Custoza, paese vicino al lago di Garda, e anche a Lissa. Una guerra non fruttuosa fu quella delle Camice Rosse di Garibaldi in Trentino. | Prussiani sbaragliano l’Austria nella Battaglia di Sadowa nel 1866. L’Austria cedette in Veneto. LA QUESTIONE ROMANA Mentre nella questione romana c’era un conflitto tra stato e chiesa (Papa Pio IX) per chi doveva avere la sovranità su Roma. Napoleone Ill aveva promesso alla chiesa di aiutarla nel bisogno. Per conquistare Roma ci furono 2 tentativi: - nel primo tentativo Garibaldi venne fermato sull’Aspromonte - nel secondo tentativo venne fermato dai francesi a Mentana nel 1867. Nel 1870 Napoleone abdica perché sconfitto a Prussia. Nel 20 settembre 1870, dopo tanti combattimenti, l’esercito entra a Roma aprendo infiltrandosi a Porta Pia. Roma fu assediata. Roma si unisce all’unità d’Italia nel 1871 e divenne la capitale. La chiesa si fratturò e per risanarla si cercarono accordi, dette le leggi delle Guarentigie, con queste leggi si riconosce l’inviolabilità del Papa. Lo stato cedette il Vaticano e Castel Gandolfo e inoltre versò una quota al Papa, ma lui rifiutò. Nel 1874 il Papa emana una formula “non expetid” la quale vieta ai cattolici di partecipar e alla vita politica. | votanti diminuiscono e i cattolici che lottavano per votare non riuscivano ad avere aiuto, e inoltre il Papa si rinchiuse in Vaticano considerandosi un governo illegale. Nel 1876 il governo istituì un’altra tassa nazionale per le ferrovie, la destra cadde e non salì mai più al potere. GOVERNO DI SINISTRA Il Re di Savoia Umberto I, era succeduto al padre Emanuele Vittorio Il. Umberto I affidò l’incarico di governare l’Italia ad Agostino De Pretis, così ebbe inizio il primo governo di sinistra. De Pretis attuò un programma di riforme incentrate sul sociale, abolisce la tassa sul macinato, istituisce una nuova riforma scolastica cioè la riforma Copino del 1877 che stabilisce l'obbligo di frequentare la scuola fino ai 9 anni di età, vengono istituiti gli asili d'infanzia e le scuole serali per gli adulti. La riforma elettorale resa in vigore nel 1882 aumentò il numero di persone che potevano votare, dal 2% al 7% popolazione maschile adulta. Erano ammessi a votare i maschi che avevano compiuto i 19 anni, dovevano aver superato l'esame di 5 elementare, oppure dovevano versare allo stato la somma annuale di 20 lire per poter votare. Attuò delle leggi protezionistiche in campo economico, impose forti dazi su prodotti che provenivano dall'estero. LA TRIPLICE ALLEANZA Firmò la Triplice Alleanza composta dalla Germania, dall’Austria e ovviamente dall'Italia. L'Inghilterra e la Francia pensavano che l’Italia si unisse con loro. Le terre irridenti sono le terre da conquistare e gli irredentisti non approvavano la Triplice Alleanza. In segno di protesta Guglielmo Oberdan progetto un attentato contro l’imperatore austriaco, ma fu scoperto e fu ucciso. La triplice alleanza prevedeva un intervento armato in caso di aggressione da parte delle altre potenze. La stipulazione consentì all'Italia di sognare mire espansionistiche e imperialistiche, possedeva la Baia di Assab situata sul Mar Rosso e poi successivamente conquista il porto di Massaua in Eritrea, conosciuto come Abissinia. Nel 1877 le truppe italiane andarono all’interno dell'Etiopia per conquistare altri territori ma a Dogali vengono sterminati dall'imperatore eritreo Negus. De Pretis attuò la politica del trasformismo, cercò l'appoggio dei deputati di destra e per ottenerli si accordò con la destra concedendo favori in cambio di voti. Questa politica è basata sul compromesso, infatti De Pretis viene rappresentato in un copro di un camaleonte. La politica del trasformismo favorisce il clientelismo. FRANCESCO CRISPI Alla morte di De Pretis nel 1887 diviene presidente Francesco Crispi, governo dal 1887 al 1896, ci fuun anno di interruzione perché divenne governatore Giovanni Giolitti. Crispi attua una politica interna autoritaria, vuole dare all’Italia un prestigio internazionale utilizzando una politica imperialistica. Amplia i poteri della polizia, dei prefetti e delle amministrazioni locali, e si inasprirono i rapporti con la chiesa. Approva un nuovo codice penale nel 1890 chiamato Zanardelli, prese il nome dal ministro. Il nuovo codice abolisce la pena di morte e riconosce il diritto allo sciopero. Accentuò la politica protezionista, solo che favorì gli interessi solo dei latifondisti perché concesse la possibilità di alzare i prezzi a loro piacimento. Questa politica gravò sulle fasce più deboli. Le potenze europee erano stanche di questa politica quindi sulle merci provenienti dall'Italia applicarono dei forzi dazi doganali. Affrontarono una guerra doganale con la Francia la quale vietò il commercio dei prodotti italiani. Questo peggiorò la situazione degli agricoltori soprattutto quelli siciliani perché i francesi importavano gli ortaggi, la frutta, il vino e l'olio. Questo causò una forte migrazione in America. Davanti hai malcontenti siciliani il governo reagì in modo violento, reprime i fasci siciliani che erano delle organizzazioni di ispirazione socialista, a queste avevano aderito molti contadini e minatori, ma sedò le ricolte col sangue. Crispi venne coinvolto in uno scandalo sul fallimento della banca romana, vista la crisi finanziaria avevano stampato grandi quantità di carta moneta e falsificandone. Nella politica estera cercò di ottenere accordi con l’imperatore etiope, viene chiamato trattato di Uccialli dove vengono riconosciuti agli italiani alcuni possedimenti del Mar Rosso, questo diede la possibilità all’Italia di avere una colonia Eritrea. Nel 1890 si posero le basi per l’occupazione della Somalia. GIOVANNI GIOLITTI Nel 1892 cadde il governo Crispi, il popolo non approvò la conquista e quindi salì al trono Giolitti. Attuò un programma avanzato, contrario a ogni forma di repressione ma non lo riuscì a portare avanti perché viene coinvolto in uno scandalo bancario, e risale nuovamente Crispi. SECONDO GOVERNO DI CRISPI Nel secondo governo istituì la Banca d’Italia inserendo delle funzioni di controllo al sistema finanziario e bancario. Proclama lo stato di assedio in Sicilia, sancisce le leggi antisocialiste, riprese la politica coloniale che si concluse in Etiopia con la sconfitta di Adua e questo fatto fece costringere Crispi alle dimissioni. l’Italia dovette rinunciare al protettorato in Etiopia, ma conserva i possedimenti in Eritrea e in Somalia. ANTONIO DI RUDINI” Dopo Crispi il successore fu Antonio di Rudinì. Cercò di creare un governo moderato, sigla i trattati di pace con l'Etiopia, risana i rapporti con la Francia e fu concessa un'amnistia per i condannati in Italia. Le sommosse continuarono tanto che i fasci aumentarono. Nel maggio del 1898 a Milano ci fu una grande sommossa. Il governo la sedò con l’esercito, e il comandante era Bava Beccaris diede l'ordine di sparare con i cannoni sulla folla anche se la rivolta era pacifica. Il Re Umberto I in segno di riconoscimento gli donò l'onorificenza alla più alta carica nominandolo il Grand Croce dell'Ordine Militare di Savoia. Nel 29 luglio 1900 un anarchico, Gaetano Bresci rientra in Italia dall'America e uccide a Monza Umberto I. Gli esponenti del partito socialista furono imprigionati, vennero censurati dei giornali e limitarono la libertà di stampa e di associazione. LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE L’800' è stato un periodo di trasformazioni e di innovazioni sul piano economico, sociale, politico e culturale. Sono avvenute innovazioni perché ci fu uno sviluppo quantitativo e qualitativo nelle industrie. Una novità fu la corsa a migliorare le infrastrutture, i trasporti e le comunicazioni. Si forma una società definita società di massa. La partecipazione politica è maggiore perché il voto si estese. Dal punto di vista sociale si nota una maggiore alfabetizzazione. La rivoluzione industriale avvenne perché coincise con la sovrapproduzione, un paese produce di più di quello che necessita. All’inizio in tutta l'Europa ci fu una grande depressione tra il 1873-1896 perché si creò una recessione economica a causa di una diminuzione del reddito, un calo dei prezzi e un decadimento delle banche. La crisi si manifestò in campo agricolo, ci fu una diminuzione dei prezzi dei prodotti europei, soprattutto sui cereali perché anche l'America li esportava, i loro prodotti venivano definiti “ i nuovi granai” per questo motivo i prodotti aumentarono. Le Americhe entrarono nel commercio perché avevano tanti terreni da coltivare, mano d’opera a basso costo e c'era un'avanzata agricoltura meccanizzata dove utilizzavano il motore a vapore, che nel 900° si trasformò in motore a scoppio. Gli agricoltori attuarono una strategia economica protezionistica e cercarono di investire i capitali nel comprare macchine agricole e concimi chimici. Il settore industriale era in crisi quindi i prezzi si abbassarono perché c'erano tanti prodotti e poca domanda e la presenza della concorrenza degli Stati Uniti, della Germania e del Giappone. Gli industriali pensavano alle innovazioni, al capitalismo monopolistico e il protezionismo. Ci furono delle innovazioni tecnologiche nell’ambito delle industrie siderurgiche e meccaniche e anche riguardo ai settori delle nuove fonti di energia. Nella meccanica vengono perfezionati i macchinari e sostituiti i motori con il motore a scoppio mentre nel campo siderurgico si utilizzò l'acciaio, una lega di ferro e carbonio, che andava a sostituire la ghisa, una lega di ferro e carbonio insieme ad altri elementi, perché era più resistenze, duttile e leggero. L’acciaio va a sostituire il ferro. Un simbolo eclatante dell'acciaio è la Torre Eiffel, inaugurata nel 1889 a Parigi. Fu costruita per ricordare i 100 anni trascorsi dalla rivoluzione francese ed esposta all'Expo. Un altro simbolo della rivoluzione industriale fu il vetro e insieme all’acciaio vennero utilizzati per costruire le stazioni, i padiglioni e le gallerie, vennero utilizzati inoltre nei trasporti, le navi divennero più leggere e i binari più resistenti. La stazione simbolo dell’acciaio e del vetro fu la stazione di Paddington a Londra. Nella seconda rivoluzione industriale gli studiosi si concentrarono maggiormente sulle fonti energia. La chimica ha contribuito alla creazione e alla scoperta: - dell’alluminio; - della soda; - del Solvan; - dell’acido solforico utilizzato nei fertilizzanti e negli esplosivi; - della dinamite creata nel 1867 da Alfred Nobel; - dei coloranti; - della seta sintetica; - di nuove tecniche di conservazione e refrigerazione degli alimenti. Un'altra creazione furono le fibre artificiali, soprattutto il rayon.
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