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Da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Analisi opera pittorica di Gauguin

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 20/06/2021

maddalena_razzino
maddalena_razzino 🇮🇹

3.8

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Scarica Da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? ANALISI DESCRITTIVA PARTE PRIMA: APPROCCIO STORICO 1. AUTORE: Paul Gauguin 2. DATAZIONE: 1897 3. COLLOCAZIONE: Museum of Fine Arts, Boston PARTE SECONDA: APPROCCIO ICONOGRAFICO - ICONOLOGICO 1. TIPOLOGIA DELLA COMPOSIZIONE: figurativa 2. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE ANALITICA DEL SOGGETTO: Il giovane al centro, unico personaggio maschile dell’opera, sta cogliendo un frutto. Egli indossa un panno intorno al fianco e ha le mani alzate verso le fronde. A seguire, due figure femminili, in ombra, vestite con lunghe tuniche porpora, avanzano lentamente e sembrano uscire da un antro buio. Una grande figura accovacciata leva il braccio e le guarda, stupita. Nell’estrema destra sono raffigurati tre donne sedute e un neonato. Al centro della parte sinistra si trova una divinità posta su una base naturale. In prossimità dell’angolo sinistro è seduta una giovane donna, seminuda, coperta solo da un panno stretto intorno ai fianchi, che sembra ascoltare l’idolo. È rivolta verso una donna molto anziana, accucciata in un angolo, in posizione fetale e con le mani sul volto, che sembra in attesa della morte. Ai suoi piedi un uccello bianco tiene tra le zampe una lucertola. Alla sua sinistra si trova una fanciulla che mangia un frutto tra due gatti bianchi che giocano tra loro e una capra nera. In secondo piano si trova una donna, raffigurata in piedi e di profilo. Ai due angoli in alto sono presenti due triangoli dorati che arrecano rispettivamente il titolo in francese dell’opera e la firma. 3. IDENTIFICAZIONE DEGLI ELEMENTI SIMBOLICI: L’opera è un grande fregio concepito per rappresentare le diverse età della vita e la condizione esistenziale che queste esprimono. Le dodici figure simboliche sono disposte all’interno di un paesaggio magico-religioso. Il primo dei dodici personaggi è, infatti, un bambino, che rappresenta la nascita. Dietro due giovani donne dall’espressione serena e un’altra che le osserva, si preoccupano del loro destino. Al centro si trova la figura illuminata di un ragazzo. Il giovane raccoglie il frutto della vita dai rami alti di un albero. Inoltre il ragazzo si trova simbolicamente al centro della tela. L’ultimo personaggio a sinistra è invece una donna anziana che stringe tra le mani il viso. Il suo colore è scuro e spento e si riferisce alla sua condizione psicologica. L’uccello ai suoi piedi è bianco, colore del lutto. L’uccello bianco che ha appena catturato una lucertola rappresenta la vanità della parola. Un idolo rappresenta l’elemento sacro, si tratta della dea lunare Hina, la più importante della religione polinesiana. L’idolo blu rinvia invece all’inutilità e alla falsità della protezione religiosa: quello della religione infatti è un tentativo vano di dare risposte alla vita, una giovane e un’anziana lo ascoltano. Il paesaggio che fa da sfondo ricorda un eden, paradiso primitivo idealizzato da Gauguin. Accanto a lei, una giovane ricorda il passare del tempo. PARTE TERZA: APPROCCIO STILISTICO-FORMALE 1. TECNICA e SUPPORTO: olio su tela 2. FORMATO: rettangolare 3. DIMENSIONI: 4. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA COMPOSITIVA: Il dipinto ha un formato orizzontale con sviluppo panoramico simile ad un fregio. La distribuzione dei dodici personaggi invita, infatti, ad una lettura progressiva che parte da destra dove si trova il bambino disteso. Il dipinto ha un formato orizzontale con sviluppo panoramico simile ad un fregio. La distribuzione dei dodici personaggi invita, infatti, ad una lettura progressiva che parte da destra dove si trova il bambino disteso. 6. CONCEZIONE DELLA PROFONDITA’: L’opera ha un effetto non finito e fortemente bidimensionale, poiché l’artista non si è voluto attenere alle regole accademiche della prospettiva, delle proporzioni, preferendo assegnare al colore un ruolo centrale per le sue forti capacità di comunicare emozioni. Lo spazio infatti è suggerito dalle prospettive di grandezza e di sovrapposizione. 7. LUCE: I corpi sono dipinti senza l’uso del chiaroscuro o comunque non coerente. La figura in piedi al centro è la più luminosa. Non si tratta di una vera e propria illuminazione ambientale. 8. COLORE: Nel dipinto predominano i verdi, i blu e i viola scuri e poco saturi. Gli incarnati sono caldi, bruni, ocra e contrastano con i rapporti di luminosità per la complementarietà con il paesaggio. I colori creano la struttura dell’immagine utilizzando un linguaggio primitivo della distribuzione cromatica. I contrasti, quindi, costruiscono le figure e le relazioni tra di esse. Le forme sono evidenziate da una solida ed elegante linea di contorno. Gauguin segue la tecnica del Cloisonnisme. ANALISI CRITICA PARTE QUARTA: CONSIDERAZIONI SINTETICHE Quando l'opera fu esposta a Parigi furono molti i critici a restare spiazzati dall'arcana enigmaticità del dipinto, che suscitò timidi apprezzamenti solo per la sua veste cromatica e compositiva. Se l'esposizione di “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” fu accompagnata da molte perplessità, nulla bastò a spegnere il fervoroso entusiasmo di Charles Morice, intimo amico di Gauguin che, ritenendo tale opera di particolare pregio artistico, accettò di promuovere una sottoscrizione
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