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Da Guelfi e Ghibellini a Lorenzo de' Medici: la Firenze tardo-medievale, Dispense di Storia

La storia di Firenze dal XIII al XVIII secolo, con particolare attenzione alla famiglia Medici e al loro ruolo nella politica e nella cultura della città. Si parla di conflitti tra fazioni, di rivolte popolari, di arte e di potere politico. Inoltre, si descrive la congiura dei Pazzi contro i Medici e il ruolo di Lorenzo il Magnifico nella storia di Firenze.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 24/09/2023

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Scarica Da Guelfi e Ghibellini a Lorenzo de' Medici: la Firenze tardo-medievale e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! FIRENZE MEDICEA Il comune di Firenze, perno politico ed economico dell’Italia centrale, a partire dal XIII secolo divenne teatro degli scontri tra Guelfi (sostenitori del Papa, che ebbero la meglio) e Ghibellini (sostenitori dell’Imperatore). Nel 1282, dopo la conciliazione tra le due fazioni, il governo venne affidato ai rappresentanti di arti e mestieri. Tuttavia, all’inizio del Trecento scoppiarono nuovi conflitti tra Guelfi Bianchi riformisti e Guelfi Neri conservatori, che ne uscirono vincitori. Il potere passò così ai borghesi, che arricchirono la città di monumenti e palazzi. A partire dalla seconda metà del secolo, Firenze si avvia a diventare una Signoria. Nel 1378 scoppiò la rivolta dei Ciompi, membri del ceto più basso della popolazione, i quali pretendevano di partecipare alla vita pubblica. Il governo da loro instaurato fu tuttavia breve, e la rivolta fu soppressa in poco tempo. Di questa situazione instabile ne approfittarono i Medici, una ricca famiglia toscana proprietaria di un’importante banca. Fu proprio l’attività bancaria ad aprire ai Medici le porte della politica: Giovanni, fondatore del banco Medici, fu infatti nominato membro della Signoria, divenne banchiere del Papa ed incrementò l’influenza esercitata dalla sua famiglia, nonostante l’opposizione di importanti famiglie fiorentine come gli Albizzi e gli Strozzi. A Giovanni successe suo figlio Cosimo, che continuò ad incrementare l’importanza dei Medici e commissionò a Firenze importanti opere d’arte (la cupola del Duomo). Dopo il governo di Piero, durato solo 5 anni, la scena politica di Firenze fu dominata da Lorenzo, detto il Magnifico, dal 1469 al 1492. Questi seguì le orme di suo nonno, promuovendo la diffusione della cultura e finanziando artisti come Michelangelo e Botticelli. Lorenzo, principe umanista, dovette far fronte all’opposizione della famiglia Pazzi; questi, di fronte al crescente potere dei Medici, organizzarono una congiura contro i fratelli Lorenzo e Giuliano. La cospirazione, prevista per il 25 aprile 1478, fu spostata al giorno seguente a causa dell’assenza di Giuliano. La congiura si tenne nel Duomo di Firenze, durante la Messa Pasquale: Giuliano perse la vita, mentre Lorenzo, ferito lievemente, riuscì a rifugiarsi nella sacrestia. Quindi si recò in Piazza della Signoria, dove riuscì a sollevare il popolo contro i Pazzi, che furono condannati a morte e subirono la Damnatio Memoriae. La congiura, benché fallimentare, godeva dell’appoggio di Papa Sisto IV e di Riario, signore di Imola. In seguito alla congiura, Lorenzo riuscì a consolidare il suo potere e a fare di Firenze uno dei centri più importanti d’Europa. Negli ultimi anni di vita, Lorenzo dovette far fronte alle prediche del frate Girolamo Savonarola, che considerava la penitenza come sola via di salvezza. Una volta morto Lorenzo (1492), Savonarola dominò la politica fiorentina per alcuni anni, ma fu giustiziato nel 1498; venne quindi ripristinata l’egemonia dei Medici, che continuarono a governare Firenze fino al XVIII secolo. Alla famiglia Medici appartengono, tra gli altri, tre pontefici (Leone X, Clemente VII e Leone XI) e due regine consorti di Francia (Maria e Caterina de’ Medici).
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