Scarica DAI SECOLI BUI ALLA POLIS e più Dispense in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! “DAI SECOLI BUI ALLA POLIS” Indice 1 LA CERAMICA E IL FERRO ---------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2 LA PASTORIZIA -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 5 3 VERSO LA POLIS (IX – VIII SECOLO) --------------------------------------------------------------------------------- 7 BIBLIOGRAFIA ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 9 evoluzione umana che parte dalla pietra, passa per il bronzo ed arriva al ferro. In realtà la spinta fondamentale verso la lavorazione del ferro e l’abbandono del bronzo può essere stata la scarsità di materie prime ed in particolare di stagno e di rame, necessari per la lavorazione del bronzo. I micenei difatti erano stati costretti ad importare i metalli necessari per fondere il bronzo, perché la Grecia ne era quasi del tutto sprovvista. In un momento storico in cui i collegamenti con l’estero ed il commercio in generale erano molto limitati e decaduti, questa penuria può aver spinto le popolazioni verso la lavorazione del ferro. Prova ne è la totale mancanza di oggetti di lusso importati come ambra e avorio, prima invece diffusi nelle tombe principesche. Sarebbe stata la necessità, quindi, a spingere le genti elleniche ad entrare nell’Età del ferro, metallo abbondante e diffuso uniformemente in Grecia. 2 La pastorizia I centri abitati e le case non sono più costruiti in pietra, ma sono semplici capanne con tetti di paglia. La loro forma è per lo più absidale, mentre viene abbandonata del tutto la forma rettangolare che aveva costituito l’elemento base dei palazzi micenei. Ovviamente questo tipo di insediamenti, dal carattere molto provvisorio, lasciano pochissime tracce archeologiche, cosa che contribuisce a rendere per noi “bui” questi secoli di regresso della civiltà. Tra tutte le tecniche padroneggiate con abilità dai Micenei, infatti, proprio l’architettura, insieme alla scrittura, subì un eclissi totale. E’ ancora sorprendente per gli studiosi vedere come lo stesso popolo che solamente alcune generazioni prima costruiva le mura ciclopiche e gli imponenti palazzi, avesse dimenticato completamente ogni tecnica di costruzione e fosse tornato a vivere nelle capanne. Ancora più sorprendente, poi, è il fatto che, dopo avere attraversato un regresso così profondo, dopo alcune altre generazioni abbia potuto costruire i maestosi templi dell’età arcaica. Nel XI e X secolo l’archeologia riscontra la quasi totale sparizione dei centri urbani, creando delle regioni “archeologicamente vuote”, cioè senza tracce rilevanti. Una spiegazione possibile è che la popolazione, divenuta troppo scarsa per dedicarsi all’agricoltura in maniera efficiente, si sia dedicata all’allevamento facendone la risorsa principale di sopravvivenza. Pur senza diventare nomade, in questo caso è probabile che le abitazioni fossero costituite da capanne o da strutture leggere facilmente trasportabili. Secondo questa teoria, dunque, l’economia sarebbe passata da agricola a pastorale. A supporto di questa ipotesi si è visto che le offerte votive nel santuario di Olimpia già a partire dal X secolo consistono essenzialmente in figure di buoi, il cui numero poi diminuisce nel corso dei due secoli successivi. Inoltre nei poemi omerici è descritta una società che valuta la ricchezza ed i beni in buoi e gli stessi eroi sono presentati come proprietari di greggi numerose. I risultati di altre scienza andrebbero in questa direzione: l’analisi dei pollini confermerebbe la quasi totale scomparsa insieme alla Laconia e alla Messenia, che erano state tra le regioni del tutto spopolate. Nell’VIII secolo la crescita della popolazione è davvero notevole ed i periodo coincide con l’inizio della prima colonizzazione verso Occidente. In generale questi insediamenti sono di piccoli villaggi sparsi, senza nessuna struttura difensiva, né pianificazione urbana vera e propria. In campo religioso i cambiamenti sono rilevanti, perché dalla assoluta mancanza di tracce archeologiche nel periodo precedente, nell’VIII secolo compaiono gli edifici dedicati al culto, i primi templi, segno inequivocabile di una nuova sensibilità religiosa. I templi sono strutture abbastanza piccole e semplici, di forma sia absidale che rettangolare, con colonne in legno. insieme ai doni votivi nei luoghi sacri, e il nuovo culto agli eroi sui luoghi di alcune antiche tombe micenee. Nell’arco di un secolo nascono tutti i grandi culti dell’epoca classica, fra cui quello di Era e di Atena di Zeus, i cui nomi compaiono già nelle tavolette micenee, insieme a quello di Apollo. Ogni luogo sceglie una divinità protettrice e costruisce il suo santuario. Molto numerose sono le offerte in metallo, segno di una rinnovata ricchezza e della ripresa del commercio. Tutti questi elementi di sviluppo e di novità a cominciare dalla scrittura, che rese possibile la nascita di una vita civile complessa, della filosofia, delle leggi, della discussione, della poesia, della matematica, facilitarono e resero possibile la formazione dello Stato e la nascita della polis.
