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La fine della Repubblica di Weimar e l'ascesa del Nazionalsocialismo in Germania, Appunti di Storia della danza

La fine della repubblica di weimar in germania e l'ascesa del partito nazionalsocialista di adolf hitler. Dal periodo di stabilità tra il 1925 e il 1928, dopo gli accordi di locarno, alla radicalizzazione delle opposizioni e alla crisi economica del 1929, fino alla creazione dello stato totalitario e la persecuzione di oppositori e minoranze. Il documento illustra anche la politica estera di hitler e l'alleanza con l'italia e il giappone.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 14/03/2024

stersya
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Scarica La fine della Repubblica di Weimar e l'ascesa del Nazionalsocialismo in Germania e più Appunti in PDF di Storia della danza solo su Docsity! 1 La fine della Repubblica e l’elezione di Hindenburg Tra il 1925 al 1928, dopo gli accordi di Locarno, la Germania di stresemann attraversò un periodo stabile con una ripresa economica. Nonostante questo però, rimanevano gravi problemi come la dipendenza dai finanziamenti stranieri, la diffusione del nazionalismo e le difficoltà economiche del cetomedio. Alla morte del socialdemocratico Ebert, ci furono delle elezioni presidenziali e come presidente venne eletto il vecchiomaresciallo Paul von Hindenburg, candidato della destra. Nel 1928 si tennero le elezioni politiche e la sinistra si rafforzò, ma non conquistò una solidamaggioranza, quindi fu necessario formare di nuovo un governo di grande coalizione (appoggiato da cattolici, popolari e democratici) La radicalizzazione delle opposizioni Quando nel novembre del 1929 gli effetti del crollo diWall Street iniziarono a farsi sentire, l’economia tedesca ebbe una crisi spaventosa, ma il governo però non rappresentava agli occhi dell’opinione pubblica un’autorità in grado di affrontare la situazione. A causa di ciò quindi nacque l’idea di una svolta politica. I nazionalisti avrebbero voluto l’abbattimento della Repubblica per sostituirla con una dittatura, i comunisti sostenevano che fosse necessaria una rivoluzione socialista. Nonostante le motivazioni diverse sia destra che sinistra stavano coalizzando per eliminare la democrazia. Nel 1930 il governo passò inmano al cattolico Heinrich Bruning, un uomo vicino al presidente Hindenburg. Bruening governò fino al 1932 e riuscì a contenere le spese sociali e a risanare le finanze pubbliche, ricorrendo a dei decreti legge. Hindenburg e Bruning fecero ricorso all’articolo 48 della costituzione, che consentiva di emanare dei disegni di legge senza il ricorso del parlamento. Nel 1930 Bruening decise di dare il via libera delle nuove elezioni politiche che però si svolsero in un clima di violenza e scontri tra nazisti e comunisti. Il successomaggiore fu quello del partito nazionalsocialista di Hitler. (partito dei lavoratori tedeschi) 2 La fine della Repubblica di Weimar Il 1932 fu un anno particolarmente difficile, dato che, Hindenburg , dimise Bruening e cercò di creare un governo conservatore che però fallì. Successivamente fu rieletto presidente contro la candidatura di Hitler e ottenne un buon successo di consensi, e, mentre la Repubblica democratica viveva la sua agonia, i nazisti divennero il primo partito della Germania ottenendo alle elezioni di luglio il 37,4% di voti. Hitler era appoggiato dalla grande industria, dagli agrari e dall’esercito. Il 30 gennaio del 1933 il presidente Hindenburg, affidò a Hitler l’incarico di formare un nuovo governo. Il Nazismo e Hitler Nel 1920, Hitler, fondò un piccolo partito di destra che un anno dopo, prende il nome di partito nazionalsocialista, inoltre aveva anche organizzato delle squadre d’azione militari (le SA e le SS) per colpire i militanti di sinistra. Nel 1923Hitler tentò un colpo di stato in Baviera, ma fallì e venne arrestato. Per tutti gli anni 20 ottenne dei consensi modesti soprattutto a causa della drammatica situazione del dopo guerra, che indussemolti tedeschi a credere che le falsificazioni della propaganda nazionalista fossero vere. Venne usato il termine socialista per definire il partito perché doveva servire a comunicare un carattere rivoluzionario di riscatto sociale che trovava espressione nel corporativismo, cioè nella cooperazioni delle classi sociali per ottenere uno sviluppo produttivo. L’idea del partito nazista era basata sul concetto di purezza della razza tedesca, cioè l’Arianesimo. La razza ariana era un’unione tra sangue e spirito tedesco, era quella stirpe che doveva sottomettere le razze inferiori. Il razzismo era quindi l’elemento principale dell’ideologia nazista, il nazismo identificò gli ebrei come la fonte di tutti mali da cui era colpita la Germania. Secondo i nazisti per poter purificare la razza dovevano essere eliminati gli zingari, i portatori di handicap, gli omosessuali, i malati di mente e tutti coloro che venivano ritenuti la malattia del popolo tedesco. Nacque il Fuhrer (Capo supremo) che doveva diventare la guida e il rappresentante del popolo tedesco. 5 Il primo campo di concentramento fu allestito poche settimane dopo l’ascesa al potere di Hitler. Nel 1933 venne emanata la prima legge demografica, che introdusse la sterilizzazione eugenetica e le vittime furonomoltissime, soprattutto le persone classificate come deficienti mentali (schizofrenia, epilettici) ma in alcuni casi anche gli asociali, come le prostitute, i mendicanti, i vagabondi e i ladruncoli. Oltre a questo si aggiunse anche l’eutanasia, uno sterminio di massa che portò alla morte circa 80.000 cittadini tedeschi giudicati disabili, neonati conmalformazioni e irrecuperabili. La protesta delle famiglie e l'intervento della Chiesa costrinsero il regime a interrompere l’operazione, ma gran parte dello sterminio era già stato compiuto. Il riarmo della Germania L’obiettivo del governo nazista era quello di assorbire la disoccupazione per far rinascere l’economia della Germania. Il progetto di Hitler aveva come obiettivo quello di una nuova crescita economica che gli avrebbe garantito il consenso popolare. Hitler voleva guidare il suo popolo alla conquista dello spazio vitale che avrebbe visto la Germania dominare il continente. E fu presa in considerazione la guerra, il primo passo era quello di dotarsi di armamenti e di un esercito adeguati sfidando le limitazioni previste da versai e uscendo dalla società delle nazioni. Hitler quindi avviò il riarmo, introdusse la coscrizione obbligatoria e costruì una flotta navale. La politica estera di Hitler e l’aggressività del Fuhrer La politica espansionistica del nazismo avvenne con la primamossa, nel 1934, col tentativo di inglobare l’Austria nella grande Germania, ma si concluse con l’assassinio del presidente Dollfuss e con la reazione da parte di Londra, Parigi e soprattutto dell’Italia che schierò le proprie truppe ai confini. La continua violazione dei trattati internazionali da parte della Germania nazista venne discussa alla conferenza di Stresa, dai rappresentanti della Francia, della Gran Bretagna e dell’Italia che si limitarono solo a una condanna. I provvedimenti presi mirati alla pace, lasciaronoHitler libero di procedere con delle nuove azioni. Infatti nel 1936, Hitler occupò la Renania, e il successo di ciò rafforzò ancora di più il consenso al governo di Hitler, che continuò con la sua politica aggressiva, con l’indifferenza delle democrazie europee e la debolezza della società delle nazioni. 6 L’asse Roma Berlino Tokyo Nel 1936Hitler, trovò un alleato nell’Italia fascista, che nel 1935 aveva occupato l’Etiopia. Firmò quindi conMussolini un accordo, “l’asse Roma Berlino”. L’anno dopo, quest’alleanza si estese anche al Giappone e da qui nacque un nuovo accordo chiamato “l’asse Roma Berlino Tokyo” I fronti popolari contro il nazismo L’unione sovietica, preoccupato della politica estera della Germania e del Giappone, cercò di difendersi entrando nella società delle nazioni e stringendo un patto di alleanza con la Francia. Stalin invece, decise di collaborare con le democrazie occidentali e sostenne una nuova linea politica: combattere i fascismi in un unico fronte, alleandosi con i partiti democratici e costituendo i fronti popolari nei diversi paesi. La Francia, come la Gran Bretagna, continuò a tentare di contenere le pretese tedesche puntando amantenere la pace ogni costo. La Spagna invece non accettò la svolta democratica ed inizio alla guerra civile. Verso la guerra la grande Germania Il tentativo di annessione dell’Austria a fallito nel 1934, riuscì nel marzo del 1938 con un’occupazionemilitare.Hitler si diresse verso la Cecoslovacchia occupando la regione di confine dei suddetti, dove viveva una popolazione inmaggioranza di lingua tedesca. I nazionalisti rivendicavano la ricongiunzione di quell’aria alla Germania e in base al principio della naturale appartenenza, ma il governo ceco non era disposto a cederla. Dato che il rischio di una guerra era reale i governi occidentali chiesero aMussolini di mediare. Per risolvere la questione della Cecoslovacchia, il 29 e 30 settembre del 1938, Mussolini, Hitler, Il premier britannico Chamberlain e il primoministro francese Daladier si incontrarono nella conferenza diMonaco. Mussolini era già legato alla Germania con l’asse Roma Berlino e aveva espresso un parere favorevole al progetto di annessione di Hitler. Francia e Inghilterra, nel tentativo di eliminare il conflitto, non fecero che accettare la situazione con una promessa, cioè che fosse garantita l’indipendenza del resto della Cecoslovacchia. A questo punto la Germania aveva vinto, i sudeti entrarono a far parte del Reich. 7 La vigilia della guerra Nel marzo del 1939, i nazisti non rispettarono gli accordi stipulati e completarono lo smembramento della Cecoslovacchia. La Boemia e laMoravia furono occupate dalla Germania. Il 1939 anche l’Italia fascista si allineò alla politica aggressiva della Germania e ad aprile del 1939 le truppe italiane occuparono l’Albania. Il rapporto di amicizia tra Italia e Germania venne rafforzato con un’alleanzamilitare il 22maggio del 1939 venne firmato il patto d’acciaio che stabiliva l’impegno a fornirsi reciproco aiuto in caso di guerra, sia offensiva che difensiva. Il patto di non aggressione Prima di iniziare la guerra, Hitler voleva garantirsi la neutralità dell’unione sovietica. In caso di attacco alla Polonia infatti, l’intervento di Stalin poteva rivelarsi pericoloso. Nonostante l’odio, i due dittatori strinsero un accordo diplomatico e il 23 agosto del 1939 i ministri degli esteri dei due paesi firmarono un patto di non aggressione della durata di 10 anni. A questo patto ufficiale si univa un protocollo segreto che specificava: le modalità per la spartizione della Polonia le sfere di influenza di Germania e Urss nella regione baltica. Con il patto tutto era pronto per l’invasione della Polonia che avrebbe segnato l’inizio della seconda guerramondiale.
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