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Dal lusso al capitalismo, Sintesi del corso di Sociologia Della Comunicazione Di Massa

Riassundo del libro dal lusso al capitalismo di Werner Sombart con introduzione di Roberta Sassatelli

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 05/11/2021

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andrea-pruiti 🇮🇹

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Scarica Dal lusso al capitalismo e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia Della Comunicazione Di Massa solo su Docsity! DAL LUSSO AL CAPITALISMO - WERNER SOMBART (a cura di Roberta Sassatelli) Riassunto Presentazione - Roberta Sassatelli Il consumo dei beni di lusso solitamente non viene contemplato nelle analisi sulla nascita del capitalismo. La storia del lusso, inteso come categoria di analisi e valutazione morale e come insieme di pratiche e beni di consumo particolari è utile a comprendere la variante tardo-moderna del capitalismo, caratterizzata da visibilità, volume e continua innovazione delle merci. Werner Sombart ritiene che i beni voluttuari (raffinati e superflui) abbiano avuto un ruolo importante nello sviluppo del capitalismo. Il consumo di questi beni infatti incentivò commercio e produzione e contribuì all'accumulazione di capitale su cui si è sviluppata l'industria moderna. Il consumo di questi beni secondo Sombart ha incentivato lo sviluppo del sistema di credito e di indebitamento e ha dato il via a processi di scambio non necessariamente economico tra classi e gruppi sociali diversi introducendo la necessità di continui aggiornamenti degli stili di vita. Sombart nasce nel 1863 in Germania. Affermava che il suo lavoro era una continuazione e un completamento dell'opera di Marx sul capitalismo. Egli infatti, come Weber e in opposizione a Marx attribuiva un ruolo relativamente indipendente ai fattori culturali anche se condivideva con quest'ultimo l’idea che il capitalismo agiva con vita propria e si imponeva sulla volontà dei singoli. Sombart propone un avvicinamento verso la filosofia Hegeliana rifiutando recisamente il materialismo storico, spiegando il capitalismo sottolineando, accanto alla tecnica e all’organizzazione del lavoro, il ruolo di uno spirito razionalista e quantificatore (borghese) e di uno di intrapresa (competitivo e acquisitivo) che confluendo nello spirito capitalistico avevano dato impulso ad una particolare configurazione culturale. Sombart definisce il capitalismo non come un sistema di produzione ma come un sistema economico-sociale articolato in più dimensioni: - Spirito o mentalità, l'insieme dei valori che orientano il comportamento degli individui; - Tecnica, relativa alle conoscenze tecniche e ai procedimenti utilizzati dagli individui per produrre beni e servizi e soddisfare i propri bisogni - Forma dell'organizzazione e della regolamentazione (il complesso di norme formali e informali che regolano l’attività economica. Sombart in più considera alcune figure sociali quali gli eretici, gli stranieri e gli ebrei come più affini all'imprenditorialità capitalista, in quanto la loro posizione sociale marginale eterodossa e deviante permette loro di farsi interpreti di un orientamento economico improntato sull’acquisizione, sul profitto e sull'organizzazione razionale delle procedure e dell'amministrazione. La marginalità e l’estraneità di questi soggetti rispetto all'ordine costituito li pone in un'ottica di innovazione. Tuttavia la nascita del capitalismo è legata, oltre a figure sociali che la innescano, a fattori concreti e strutturali di accumulazione del capitale. Questo processo ha inizio nel Medioevo dalla nobiltà la quale ha accumulato moneta attraverso la rendita fondiaria. Ad essa si aggiungono capitali accumulati per via mercantile e manifatturiera (forniture per gli eserciti e beni di lusso per le corti). Inoltre Sombart combina i fattori di crescita economica indotti dalla produzione con quelli indotti dal consumo, difatti spiega che i fattori come lusso ed eserciti possono essere visti come effetti indiretti dello sviluppo dello stato. Grande novità del lavoro di Sombart è anche l’importanza attribuita ai fattori istituzionali come ad esempio: - Il dissolvimento degli ordinamenti economici e delle corporazioni che tutelavano l'artigianato; - la conseguente disponibilità di manodopera - nuovi ordinamenti giuridici e politiche statali liberiste L'opera di Sombart ha lo scopo, seppur non riuscito, di includere la cultura materiale e le dinamiche della domanda nel modello di sviluppo del capitalismo. Egli sembra ricordare del fatto che accanto all’ascetismo e alla prudenza, con il Rinascimento rifioriscono l’edonismo e lo spreco, i presupposti sociali della “società del consumo”. Già nel Trecento si possono trovare in Europa tracce di accumulo di capitale dovuto allo sfruttamento delle colonie, nuove fonti di argento e sul prestito di denaro. A questa ricchezza si aggiunge la nascita dello stato assolutista secolare dove si sviluppa il lusso e si raffinano i gusti. Tra i fattori scatenanti della società capitalistica Sombart inserisce anche il vivere in città che aumenta le esigenze del lusso (feste, locali di divertimento, negozi). Aprifila di questo processo è l'alta borghesia, la quale ha accumulato capitale e che tenta di competere con la nobiltà con la potenza pecuniaria e facendo sfoggio di oggetti di lusso atti a dimostrare gusto e raffinatezza. Quello che andò a formarsi fu una mescolanza tra la cultura “alta” dello spreco e della raffinatezza e quella “bassa” della parsimonia e del calcolo. Sombart analizza inoltre la connessione fra il rapporto tra i sessi e lo sviluppo dei consumi, concentrandosi sull'evoluzione dell'amore, sempre meno legato a pratiche istituzionali o religiose e più giustificabile in sé stesso come godimento della carne. Questo mutamento portò ad una concezione edonistico/estetica della donna, intelligente e bella, (maitresse o grande cocotte) con una grande aspirazione al consumo vistoso. La sessualità intesa da Sombart è quella legata al lusso personale, legata all’eccitazione dell'altro attraverso i sensi. Di questo ne parlerà Veblen, in “La teoria della classe agiata”. Nell'ultimo capitolo di Lusso e capitalismo Sombart cerca di fondare (seppur senza successo) la tesi del ruolo propulsivo del lusso senza fornire un quadro empirico. Ribadisce quindi che lo sfruttamento delle colonie, i fabbisogni degli eserciti e il commercio internazionale sono fondamentali allo sviluppo del capitalismo affermando inoltre che il lusso ha la capacità di “creare mercati” in quanto è dato da merci di alto valore specifico che promuovono e richiedono capitalizzazione ed economizzazione razionale. Secondo Sombart quindi l'allargamento del mercato si ebbe prima in senso qualitativo, con la produzione e circolazione di oggetti raffinati che stimolavano un nuovo atteggiamento edonistico/estetico, e successivamente in senso quantitativo, con la democratizzazione dei lussi (diffusione nella popolazione di oggetti di consumo. Il lusso è sia un fattore propulsivo che di mantenimento del commercio aiutando a stabilizzare l'economia capitalistica nelle sue fasi più mature. Sombart insiste sul fatto che nel capitalismo maturo i lussi vengono prodotti in serie per una cerchia di persone sempre più allargata, di modo che essi si democratizzano ma anche razionalizzano; vale a dire si assoggettano alle dinamiche della moda e quindi alla produzione in larga scala. La democratizzazione dei lussi è, secondo quest'ottica, effetto e causa di quell’organizzazione capitalistica dell'economia che crea mercato per una crescente e mutevole varietà di prodotti disciplinando i consumatori mediante linee guida che consentono di attuare delle distinzioni culturali tra gusti e desideri. L'opera sombartiana sul lusso offre spunti di riflessione sul lusso e sul superfluo. Egli sottolinea la difficoltà nel definire lusso, sia perché i beni di lusso non vengono chiaramente distinti dagli altri, sia perché il lusso è un concetto relativo, cioè che è lusso cambia da epoca a epoca e infatti una caratteristica del capitalismo è il continuo processo di democratizzazione e normalizzazione dei beni voluttuari. La criticità dell’opera di Sombart risiede nel fatto di oscillare, all’interno della sua analisi sulle origini del capitalismo, tra un approccio culturale e costruzionista ed uno essenzialista, come si evince dall'analisi sul ruolo delle donne e del rapporto tra i sessi nello sviluppo della cultura moderna. Altro punto critico della sua analisi è la naturalizzazione dell'associazione tra lusso e femminilità/leggerezza ed effeminatezza, considerata tradizionalmente connessa all’erosione delle virtù civiche maschili. Werner Sombart - Dal lusso al capitalismo | fautori del progresso economico diventano sostenitori del lusso e intorno al XII secolo furono abolite le leggi sontuarie che proibivano o limitavano i consumi di lusso. Il lusso ha contribuito al trasferimento della
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