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dal lusso al capitalismo, Appunti di Sociologia

riassunto del saggio "dal riassunto al capitalismo"

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 21/01/2022

sara-strazzacappa-1
sara-strazzacappa-1 🇮🇹

4.3

(6)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica dal lusso al capitalismo e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! DAL LUSSO AL CAPITALISMO Il lusso è un concetto che indica una categoria di oggetti che la maggior parte delle persone desidera ardentemente e che non sempre può permettersi. La storia del lusso è inoltre importante per comprendere la genesi del sistema capitalistico, fortemente caratterizzato dalla visibilità, dal volume e dalla continua innovazione delle merci. È in questa ottica che il lavoro di Werner Sombart può fornire spunti interessanti. In “dal lusso al capitalismo" egli sostiene con forza la tesi che siano stati i beni voluttuari, i consumi raffinati ad aver avuto un ruolo importante nello sviluppo del capitalismo. Il consumo di beni di lusso infatti contribuisce, incentivando commercio e produzione, a quell'accumulazione di capitale che ha costituito uno dei prerequisiti materiali per lo sviluppo dell'industria moderna. Tali forme di consumo segnano il propagarsi di un orientamento edonistico estetico nei confronti dell’oggetto. Il capitalismo stesso è definito da Sombart come un sistema economico sociale articolato in più dimensioni: esso è costituito da spirito, ovvero l'insieme dei valori che orientano il comportamento degli individui; tecnica, relativa alle conoscenze tecniche e i procedimenti utilizzati dagli individui per produrre beni e servizi; forma ovvero il complesso di norme formali e informali che regolano l'attività economica. —Egli sostiene, che la posizione sociale marginale, che alcune categorie sociali hanno, le rende più propense a farsi interpreti di un orientamento economico nuovo, improntato all’accumulazione del profitto: si tratta degli eretici, degli stranieri e degli ebrei. Il protestantesimo costituirebbe dunque solo un caso particolare. La marginalità, dunque l'essere in qualche modo fuori dall'ordine costituito o comunque in una posizione ambigua e instabile, favorirebbe quella capacità di innovare. La genesi del capitalismo tuttavia ha bisogno di fattori più concreti e strutturali, innanzitutto l'accumulazione di capitale. Sombart sembra voler ricordare, che erano fioriti durante il rinascimento il lusso e lo spreco. Già le corti rinascimentali italiane avevano un ruolo cruciale nello stimolare i consumi di lusso. Ad esse fanno seguito nel 700 le corti assolutistiche, di cui quella francese rimane l'esempio più importante: qui, anche grazie un nuovo rapporto tra i sessi ed un accresciuto ruolo della donna, i piaceri materiali raffinati diventano armi sociali. Egli riporta, anche il vivere in città tipico del capitalismo. Le grandi città sono infatti consumatrici nel significato autentico del termine, esse debbono la propria esistenza ad una vasta concentrazione di grandi consumatori. Il consolidarsi delle grandi città contribuisce a sua volta ad aumentare le esigenze di lusso: si creano nuove possibilità di vita allegra ed esuberante. Le feste non rimangono circoscritte nei palazzi dei principi, bensì si estendono ad altri ambiti sociali. Persino i negozi si evolvono, diventando spazi del tempo libero, di svago mondano e non meri punti di approvvigionamento. Inizialmente è comunque soprattutto l'alta borghesia, che rapidamente accumula capitale per via commerciale o finanziaria. Essa tenta di mescolarsi alla nobiltà e comincia competere con l'Elite con il possesso di oggetti di lusso atti a dimostrare gusto e raffinatezza. Uno dei più originali aspetti delle riflessioni sombardiane è dato dall'analisi della trasformazione dei rapporti tra i sessi allo sviluppo dei consumi voluttuari e del capitalismo. È così che troviamo diverse pagine sulle cortigiane, non semplici amanti ma dame intelligenti e belle che incarnerebbero una nuova figura femminile. Si tratta di donne che, esperte nei piaceri raffinati e nel lusso, finiscono per impartire alla società un'aspirazione per il consumo La sessualità stessa è intimamente legata all'uso personale materialistico, volto ad eccitare in modo più raffinato la vista, l’udito e l’olfatto. L'ultimo capitolo ribadisce lo sfruttamento delle colonie, i fabbisogni degli eserciti e il commercio internazionale come fondamentali nello sviluppo del capitalismo: questi fenomeni aumenterebbero sia il numero di merci in circolo, sia la frequenza della loro circolazione. Lo sfruttamento delle colonie e il commercio internazionale sono inizialmente soprattutto legati a merci particolari, i generi voluttuari: spezie e droghe, profumi, seta e lino. Il lusso a così capacità di creare mercati. CRITICI: Studiosi propongono delle alternative McKendrick offre una spiegazione che potremmo definire consumista (la rivoluzione dei consumi è vista come il risultato di processi imitativi, di paragone e di consumo vistoso, ad opera delle nuove classi borghesi incitati da alcuni abili imprenditori) Campbell una modernista (il consumo vistoso appare come un caso, non particolarmente significativo, di un nuovo atteggiamento mondano edonista estetico che ambisce alla novità e all'originalità e trova il suo humus dei moderni insegnamenti romantici) De Vries una che potremmo definire scambista (il desiderio di nuovi beni, stimolato dalla crescita degli scambi monetari, viene posta alla base di una rivoluzione industriale a livello dell'economia domestica che a sua volta stimola scambi monetari) Il saggio di Sombart può essere interpretato come un precursore alle opere di Appadurai e Murkerji. Appadurai per comprendere la società di consumo contemporanea, occorre considerare un processo storico in cui il consumo di lusso diviene cruciale, sempre più svincolato da una stratificazione sociale rigida e governato piuttosto dalla moda. Murkerji che considera il consumismo come parte di una vasta vena culturale materialista. Con la rivoluzione commerciale (500-600) grazie ai progressi nei trasporti nelle comunicazioni, divennero disponibili molti prodotti nuovi che sollecitavano i soggetti ad ampliare le proprie capacità di classificazione culturale, spingendoli a sviluppare una cultura materialista. È stato inoltre rimpiazzando il modello tradizionale di accumulazione della ricchezza con un nuovo modo di usarla, di rendere la parte più attiva della vita sociale. Nel seicento i mercanti olandesi, per esempio, usavano comprare dipinti non solo per decorare le proprie case, ma anche come forma di investimento la dove la terra era scarsa. Mandville segna il tentativo di demoralizzare il lusso indicando alcune delle vie mediante le quali lo spirito borghese poteva impossessarsi legittimamente dei beni voluttuari. Questa demoralizzazione si fonda sull'idea che il lusso viene ad essere valutato in base agli effetti che esso ha sulla vita economica e commerciale in quanto tale.
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