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Dal Neoclassicismo al Romanticismo, Appunti di Italiano

Riassunti che comprendono neoclassicismo, alfieri, foscolo e romanticismo

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 31/01/2023

daffodils7
daffodils7 🇮🇹

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Scarica Dal Neoclassicismo al Romanticismo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! NEOCLASSICISMO E PREROMANTICISMO Negli ultimi decenni del 700 le scoperte archeologiche di pompei e di ercolano avevano stimolato la curiosità e l'ammirazione per l'arte classica. Ciò si era diffuso all'interno della letteratura tardo-arcaica. A queste scoperte si aggiunsero gli studi di arte classica che suscitarono un comportamento entusiastico della civiltà e dalla bellezza antica. Importanti furono le opere dell'archeologo tedesco Winckelmann, egli sosteneva infatti che l'arte greca aveva realizzato l'ideale del bello assoluto ed eterno. L'essenza di tale bellezza era generata da una semplicità nobile e una grandezza calma generate dalle passioni e d'armonia interiore. A tutto questo si aggiunge anche il classicismo rivoluzionario. I protagonisti della rivoluzione francese volevano ricreare modelli di vita repubblicana libera, virtuosa, sobria e forte che era identificata negli eroi antichi. Parliamo per tanto di un classicismo austero ed eroico che è lontano da quello arcadico. Questo però, nell'epoca napoleonica verte in un neoclassicismo basato sui sentimenti più profondi. Ad esempio foscolo che nelle sue opere risente di questa corrente, egli riteneva che alla base della civiltà italiana vi era una raccolta di quella greca tanto da cercare attraverso la sua poesia di purificare e ricreare le forme armoniose e perfette dei greci. Negli ultimi decenni del 700 e nei primi dell'800 nella cultura italiana si riscontrarono tendenze esteriori opposte al neoclassico. Il neoclassicismo è caratterizzato dalla calma, dalla serenità e dal dominio del mondo passionale, dalla contemplazione del bello oggettivo; tutte cose riconosciute all'interno delle opere di scrittori neoclassici quali: monti, pondemonte e foscolo. Ma ad essi possiamo riconoscere altre tendenze come l'esasperazione passionale e soggettiva, concentrazione egoistica dell'io, amore per il primitivo, le atmosfere malinconiche e lugubri, cupe e tenebrose, dominate dal pensiero della morte e una natura tempestosa. Dall'inghilterra si diffuse in quel periodo un altro tipo di poesia definita "cimiteriale" che influenzò molto gli autori di quel periodo; come dice il nome stesso trattava versi sulla morte. Tutte queste manifestazioni culturali prendono il nome di preromanticismo, ma quest'ultimo venne contestato poiché visto solo come un fenomeno interno alla cultura illuministica. A fine 700 il riflesso delle inquietudini comportano un crollo in ogni ambito. in questo periodo storico infatti assistiamo a due grandi rivoluzioni: politica ed economia. Il romanticismo sarà appunto il frutto di tali sconvolgimenti. La nozione di preromanticismo ha il valore di pre-annunciare la tendenza seguente. Neoclassicismo e Preromanticismo appaiono apparentemente inconciliabili nonostante ciò a volte si trovarono presenti all'interno della stessa personalità o opera. Entrambi scaturiscono da una stessa radice ovvero la stessa crisi di fondo. Questa si svolse in due fasi storiche: • prima fase: composta dalla crisi dell'ancien regime cioé, il riformismo illuministico, • seconda fase: rappresentata dalle illusioni rivoluzionarie in entrambi i momenti si riflettono omologamente generando le stesse sensazioni che però nel neoclassicismo vengono affrontate attraverso l'ideale della bellezza e dell'armonia mentre per il preromanticismo al centro vi è la profondità dell'io. ALFIERI VITA: Alfieri nasce ad Asti da una famiglia di ricca nobiltà terriera. Egli rappresenta la figura dello scrittore che grazie alle sue cospicue rendite può dedicarsi all’otium. Si compiaceva della sua indipendenza economica in quanto gli permetteva di non dipendere da nessuno e di mantenersi libero da qualsiasi tipo di schiavitù. Sin dall’infanzia si rivelò in lui una tendenza alla malinconia e alla solitudine. Frequentò gli studi presso la Reale Accademia di Torino che giudicò negativamente come un periodo di ineducazione. Conclusi gli studi, egli compì un grand tour per l’Italia e l’Europa per ben cinque anni alla ricerca di un qualcosa che frenasse il suo senso di irrequietezza dettata dal senso di scontentezza e noia. Egli stesso nella sua biografia narrava di questo bisogno irresistibile di fuggire verso un altro luogo, ma ogni volta giunto in una meta finiva per fuggire nuovamente. Possiamo vedere per tanto nell’animo di Alfieri un costante tormento preteso verso qualcosa che non aveva ancora un’identità ben definita. Questo qualcosa sarà poi rispecchiato dalla sua vocazione poetica. Attraverso questi viaggi egli accumula un’esperienza concreta delle condizioni politiche e sociali dell’Europa di quel periodo, un’Europa assolutistica, ciò gli provocherà delle sensazioni negative e delle avversioni nei confronti della monarchia e della tirannide per scoprire una predilezione nei confronti dei luoghi solitari. Conclusi questi viaggi decide di ritornare a Torino per condurre una vita oziosa nella propria solitudine cadendo anche in depressione a causa della relazione con la Marchese Gabriella Turinetti di Priè. Durante questo periodo scopre che l’unica attività in grado di allietarlo era quella letteraria. Per tanto cominciò a studiare testi degli illuministi francesi scoprendo sempre più i suoi ideali. Grazie al ritrovamento di un manoscritto precedentemente da lui composto e poi abbandonato, ritrova una somiglianza con la sua situazione amorosa e per tanto comprende che può proiettare i propri sentimenti nella poesia in particolare nella tragedia. Ma dato la sua poca cultura in merito iniziò a dedicarsi agli studi al fine di arricchire il suo bagaglio culturale. Addirittura decise anche di abbandonare la sua lingua nativa francese per studiare l’italiano. Successivamente dopo aver rinunciato ai suoi beni e aver conosciuto la contessa di Albany con cui avrà una relazione amorosa duratura si trasferirà a Parigi per poi abbandonarla in seguito durante la Rivoluzione francese. Se inizialmente si dimostra favorevole ai principi nativi della rivoluzione successivamente non li condivide anzi risulta essere molto critico in merito. TITANISMO ALFIERIANO: io gigante che vuole spezzare ogni limite interno all'io. Conflitto con una realtà politica e sociale mediocre. SCONTRO TITANICO TRA L'IO E LA REALTA' ESTERNA: alfieri al di fuori della cultura razionalistica dell'illuminismo. TENSIONE DELL'IO: sconfitta, impossibilità di affermare la grandezza al di la dei limiti dell'io. TIRANNO: proiezione di un limite che alfieri ritrova in se --> consapevolezza pessimistica dell'insufficienza umana. TENSIONE ESASPERATA DELLA REALTA': senso di impotenza. riflessione su libertà e tirannide --> conflitto alla base delle sue tragedie (parla di opere politiche) I RAPPORTI CON L’ILLUMINISMO: Rifiuta il culto della scienza in quanto soffoca il forte sentire da lui sostenuto e da cui si genera la poesia. Egli infatti esaltava l’estrema passionalità ed era mosso da uno spirito religioso che si manifestava con la sua avversione per l’infinito. Spesso critica anche lo spirito borghese e cosmopolitismo poiché sostenitore dell’individualismo e della figura aristocratica Risulta essere un grande sostenitore della libertà assoluta e della tolleranza. LE OPERE POLITICHE: per alleviare le sue condizioni economiche, collaborò con riviste inglesi pubblicando sulla letteratura italiana. Negli ultimi anni della sua vita andò a vivere nei sobborghi più poveri di londra, dove scrisse la "traduzione dell'iliade". Morì giovane e sue spoglie furono riportate in italia dove venne sepolto a santa croce vicino alle tombe degli uomini da lui cantati nei sepolcri. CULTURA E IDEE: nella formazione letteraria di foscolo troviamo delle caratteristiche tipiche del suo periodo: la tradizione classica. le sollecitazioni preromantiche e l'illuminismo settecentesco. Questa però ha alcune influenze derivanti dal gusto arcadico, dal modello dei grandi classici latini e greci, da dante e petrarca, da parini, da alfieri, da rousseau e infine non per importanza dai poeti cimiteriali inglesi. Per quanto riguarda le idee illuministiche influenzate da rousseau concepì concetti democatici e egualitarie tanto da abbracciare posizioni giacobine. Derivarono anche legate al culto della natura e quindi della passionalità intensa. Quando successivamente si distaccò da tali ideali abbracciò l'influenza di macchiavelli e hobbes. Con questi ultimi sviluppò una concezione secondo quale vi era una guerra di tutti contro tutti tra cui vigeva la legge del più forte. A questo pessicismo contribuisce anche la filosofia del materialismo proveniente sempre dalla cultura illuministica del 700. Questa consisteva in una posizione che riteneva che la realtà fosse solo materia e che il mondo fosse retto da una forza cieca meccanica. Ciò che comportava l'annullamento dell'uomo dopo la sua morte. Ma foscolo, indotto dalla sua visione attiva ed eroica della vita, si sente insoddisfatto e mira a una ricerca della dimensione ideale dell'esistenza. Un valore fondamentale alternativo per foscolo era la bellezza di cui l'arte e la letteratura erano i depositari. Ad esse infatti era affidato il compito di depurare l'animo dell'uomo dagli stati d'animo generati da quel periodo. Esse dovevano inoltre, ingentilire l'animo sociale, porsi come esempi e quindi con valore pedagogico. ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS: La prima opera importante di foscolo fu un romanzo scritto in una prima redazione nel 1798 a bologna e fu modificato nel 1802. Fu ripreso sia nel 1816 e nel 1817 rispettivamente a zurigo e a londra. Questa risulta essere un'opera giovanile anche se negli anni influenzata dall'esperienza fatta nel corso del tempo. è un romanzo epistolare che prende ispirazione da "i dolori del giovane werther" di goethe. In quest'ultimo il contenuto ha una tematica profonda in cui un giovane intellettuale è in conflitto con un contesto sociale in cui non può inserirsi. Questo veniva raccontato attraverso una vicenda privata e psicologica. Foscolo riprende tale tematica, sviluppandola all'interno del contesto italiano. jacopo, il protagonista dell'opera di foscolo vive con un senso angoscioso di una mancanza dettata dall'assenza di patria, un luogo sociale e politico degno di un essere definito tale. L'epoca in cui viene scritto è l'italia dell'età napoleonica che determina la disperazione generata dalla delusione rivoluzionaria, dal tradimento delle speranze patriottiche e democratiche, dalla visione della libertà conclusa in tirannide. Non essendovi però alternative possibili l'unica soluzione viene vista nella morta. Ma l'Ortis non ha solo valori negativi, si ha anche una ricerca di valori poritivi. Col l'Ortis, Foscolo, tocca tutti quei problemi che si ponevano nell'animo delle generazioni post-rivoluzionarie. A differenza delle opere ispiratrici, in Foscolo troviamo una spinta lirica o saggistica ad oratoria. Lopera apparentemente risulta essere un monologo al cui interno troviamo una lunga serie di meditazioni fiosofiche e politiche. Questo viene riflesso sullo stile dell'opera che è quello della prosa aulica di una sintassi completa caratterizzata principalmente dall'enfasi retorica. TRAMA: Jacopo è un giovane patriota che si rifugia sui colli euganei per sfuggire alle persecuzione. Qui si innamora di Teresa, ma il suo amore è impossibile perché è già promessa a Odoardo. La disperazione amorosa e politica spinge jacopo a un pellegrinaggio per l'italia. Quando apprende la notizia del matrimonio di Teresa decide di tornare in Veneto. Qui rivedrà la fanciulla per l'ultima volta, si recherà a far visita alla madre e poi si suiciderà. LE ODI E I SONETTI: sin da giovane foscolo cominciò a scrivere: odi, sonetti, canzoni e composizioni di vario metro. Queste erano esercizi letterarie considerate come un apprendistato poetico che riteneva l'influsso delle tendenze e tematiche di quel tempo. Il poeta stesso fece una scelta rigorosa di tutta questa produzione letteraria, pubblicando nel 1803 le poesie che comprendevano 2 odi e 12 sonetti. -ODI: scritte durante la stesura dell'ortis hanno tendenze opposte, queste erano "a luigia pallavicini caduta da cavallo" e "all'amica risanata". Le odi hanno tendenze neoclassiche della poesia foscoliana. Al centro di entrambe vi era l'esaltazione della bellezza femminile trattata attraverso le immagini delle divinità greche oppure riproduce i canoni della pittura o scultura neoclassica di quel periodo, ricorre a rimandi mitologici e utilizza un lessico aulico e sublime che riprende il periodo classico. L'ode a luigia pallavicini ha un carattere celebrativo della bella donna, mentre all'amica risanata ha ambizioni superiori, abbiamo infatti un discorso filosofico sulla bellezza ideale e sulla funzione eternatrice della poesia. Il neoclassicismo di foscolo è diverso da quello arcadico, la sua maniera di esprimere la bellezza, si concentra sull'autenticità e profondità. -I SONETTI: sono simili al genere autobiografico dell'Ortis. La maggior parte è caratterizzata da impulsi soggettivi che rilevano l'influenza alfierana. ma anche di petrarca e dei poeti latini. Come temi troviamo la proiezione del poeta come una figura eroica sventurata e tormentata, il conflitto con il reo tempo, il nulla eterno, l'esilio come condizione politica che si trasforma nella ricerca di un rifugio consolante: l'illusione della sepoltura "lacrimata", il valore poetico. I SEPOLCRI: sono un poemetto in endecasillabi sciolti scritti sottoforma di epistola poetica indirizzata all'amico ippolito pindemonte. Il motivo che portò alla stesura di quest'opera fu l'editto napoleonico di Saint-Cloud che sosteneva che le tombe dovevano essere prive di iscrizioni sulle lapidi e imponeva che le sepolture avvenissero fuori dai confini della città. Questo aveva suscitato in Francia un'ampia discussione sul significato delle tombe e il loro valore della civiltà. Pindemonte sosteneva il valore della sepoltura secondo il punto di vista cristiano mentre foscolo negava l'importanza delle tombe poichè la morote non era altro che l'annullamento totale dell'essere. Successivamente nel carme Foscolo riprese la discussione ribadendo le tesi materialistiche sulla morte, ma successivamente superandole e rivalutando il significato delle tombe. Nei sepolcri però possiamo notare il superamento del nichilismo. Il carme ha al centro il motivo della morte e dell'illusione di una sopravvivenza dopo la morte. Questa sopravvivenza por foscolo è garantita dalla tomba che assume un valore fondamentale nella civiltà umana: essa è infatti il centro degli affetti familiari e dei valori civili. Attraverso l'illusione Foscolo vuole riproporre la possibilità dell'azione politica ed introduce la prospettiva di un riscatto dell'italia attraverso le memorie di un passato di grandezza. I sepolcri hanno alle spalle il genere della poesia cimiteriale. La poesia foscoliana è essenzialmente una poesia civile poiché vi è una meditazione filosofica e politica. La struttura risulta essere rigorosaa armonica riuscendo a dare un grande slancio lirico. Il linguaggio è estremamente elevato ed aulico, il lessico rimanda alla poesia di tradizione classica ed in particlare al modello di parini e alfieri. DIVISIONE SEPOLCRI: PRIMA PARTE: ribadisce le tesi materialistiche dalle quali dovrebbe discendere l'inutilità delle tombe e l'indifferenza per il modo di seppellire i defunti. La morte è un momento di un ciclo naturale di trasformazione, in cui la materia di un essere va a formare altri esseri, è quindi distruzione totale dell'individuo e non lascia possibilità di sopravvivenza. Il morto non può trarre beneficio dalla tomba. La continua trasformazione della materia impedisce la sopravvivenza nel ricordo. Queste posizioni escludono ogni idea religiosa di una vita dopo la morte. Lui sostiene queste posizioni con atteggiamento disilluso di chi deve rassegnarsi davanti ad una verità amara. Il materialismo del 700 viene superato sul piano pratico, con le illusioni. La sopravvivenza dopo la morte è impossibile secondo la ragione ma possibile nell'illusione. Questa illusione è affidata alle tombe: l'uomo può illudersi di continuare a vivere anche dopo la morte. La possibilità di un rapporto affettivo tra i morti e i vivi strappa l'uomo alla sua condizione effimera e gli conferisce l'immortalità che è propria degli dei. LA SECONDA PARTE: le tombe e la pietà per i defunti sono uno dei fondamentali segni distintivi della civiltà. Il sorgere degli istituti segna il passaggio dell'uomo dalla ferocia belluina dell'età primitiva al rispetto reciproco delle età civili. Alle tombe si raccolgono i valori fondamentali di un popolo. Fa vari esempi della funzione civile delle tombe. primo esempio: il medioevo, lui lo condanna come età di barbarie, di superstizione e una visione macabra della vita. In contrapposizione, un esempio positivo è costituito dalla civiltà classica. Il profumo dei fiori che circondano le tombe antiche richiama a Foscolo, con rapido trapasso analogico, un esempio sono i giardini dei cimiteri inglesi --> secondo esempio positivo. A contrasto vi è la mancanza di spirito eroico e di valori civili nell'italia napoleonica. In italia le tombe non possono avere alcuna funzione e si riducono ad un inutile sfoggio di lusso. A ciò si contrappone la figura eroica del poeta stesso che auspica nella morte un approdo di pace. La morte non è solo rifugio di pace in negativo, la tomba del poeta assume una funzione civile, proponendo un esempio di generosità. TERZA PARTE: la considerazione del valore civile delle tombe si allarga alla dimensione storica: la tomba viene vista come messaggio che supera la successione del tempo. Il poeta passa dalle tombe in genere alle tombe degli uomini grandi. Vengono introdotte le tombe di santa croce. Le tombe dei grandi uomini stimolano gli animi generosi a compiere grandi azioni e rendono sacra la terra che le accoglie. Dalle memorie può venire lo stimolo al riscatto. PEr coglierne la portata è opportuno metterlo a confronto con il colloquio tra ortis e parini, lo slancio eroico del giovane si infrangeva contro la lucida argomentazione del vecchio, che dimostrava come non ci fosse possibilità d'azione per un riscatto dell'italia dalla sua miseria civile e politica. L'azione sul terreno politico non è più esclusiva, ma è data come possibile. Ha superato il vicolo cieco della delusione rivoluzionaria giovanile ed ha ristabilito le basi per una partecipazione attiva alla storia. QUARTA PARTE: nuovo tema: alla funzione delle tombe si affianca quella della poesia. Il discorso si fa esplicito. Se le tombe hanno il compito di vincere l'opera distruttrice della natura e del tempo, anch'esse, in quanto oggetti materiali, sono sottoposte a quest'opera di distruzione. Funzione limitata nel tempo. Quando saranno scomparse, tale funzione sarà raccolta dalla poesia. Il carma si conclude con il motivo della poesia che raccoglie l'eredità delle tombe nel perpetuare la memoria. La funzione della poesia si specifica ulteriormente. ROMANTICISMO:
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