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Dal Neoclassicismo al Romanticismo Savettieri, Schemi e mappe concettuali di Storia Dell'arte

Riassunto dei primi capitoli del libro Dal Neoclassicismo al Romanticismo

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

In vendita dal 10/04/2024

alidipollo58
alidipollo58 🇮🇹

4.2

(17)

40 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Dal Neoclassicismo al Romanticismo Savettieri e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! Li Wei 1 Dal Neoclassicismo al Romanticismo Savettieri 1. ARTE COME IMITAZIONE BATTEAUX: imitazione dell’arte - Bisogna selezionare gli elementi migliori per rappresentare la bella natura. - Colui che ha ideato per primo il primo sistema teorico delle belle arti nel 1746. Le Belle Arti sono ricondotte da Batteaux al principio di imitazione della natura. - Scopo dell’arte: trasportare tratti della realtà in oggetti non naturali. Questo concetto viene criticato da chi criticava il principio di imitazione come Diderot. L’artista deve selezionare gli elementi migliori. DIDEROT: imitazione dell’arte - La funzione delle arti secondo Diderot è comunicare. Ognuna di esse utilizza i propri codici linguistici per farlo. WINCKELMANN: il bello ideale - Winckelmann vede la bellezza come fine supremo dell’arte. Vede la bellezza in termini intellettuali. Il bello ideale appartiene alla sfera spirituale delle idee. L’arte non deve fingere, Canova infatti sosteneva che non si deve ingannare lo spettatore, ma illuderlo (senza confondere i piani della realtà e della creazione artistica). DU BOS: sostiene che niente produce illusione perché tutto si mostra come imitazione. L’arte può commuovere ma non fa mai scambiare la realtà con l’imitazione. MENDELSSON: teorico dell’illusione estetica. Sostiene che l’illusione è il prodotto di una consapevole sospensione del giudizio razionale del pubblico che si lascia ingannare essendo cosciente dell’inganno. NB: l’arte neoclassica rifiuta gli illusionismi, punta alla semplicità. L’arte neoclassica aspira all’idea, e ricorre al principio dell’imitazione selettiva. C’è differenza tra realtà e soggettività nell’arte neoclassica (differenza inesistente nell’arte romantica). ARTEAGA: concetto di imitazione relativa. Concetto espresso nell’opera La bellezza ideale, del 1789. L’artista deve sempre sottolineare che la sua opera è diversa dall’originale imitato. Li Wei 2 QUATREMERE: tra la realtà e la finzione artistica non c’è un rapporto di identità assoluta ma una diversità necessaria. L’immagine artistica è apparenza che può imitare la realtà solamente in modo incompleto. L’essenza dell’arte consiste nel condurci ad immaginare la realtà. L’idea di incompletezza deriva dal Laocoonte di Lessing. LESSING: l’artista deve rappresentare un momento fecondo, in istante che deve stimolare lo spettatore ad immaginare qualcosa a cui viene alluso. Ogni arte utilizza dei segni che stimolano il fruitore. GOETHE: distingue tre livelli dell’arte - 1. Imitazione della natura - 2. Maniera: il linguaggio personale dell’artista - 3. Stile: si basa sulla comprensione della natura ed è quindi il livello più alto L’opera d’arte deve costituire secondo Goethe un organismo autosufficiente. ERASMUS DARWIN: l’opera deve essere indipendente dalla realtà 2. ARTE COME CREAZIONE E RIVELAZIONE MORITZ: Il bello coincide con ciò che non è utile, è autosufficiente, non si riferisce ad altro se non a se stesso. Innovazione: l’artista figurativo secondo Moritz imita il processo creativo della natura; non c’è distinzione tra soggetto/oggetto. Questa è una concezione organicistica del mondo perchè l’artista crea continuando l’opera della natura di cui lui stesso fa parte. SCHELLING: In Le arti figurative e la natura, demolisce il principio di imitazione, attacca la concezione di natura scaturita dal concetto di mimesi (attenzione, non giudica il concetto di mimesi in sè). Schelling sostiene che la natura è stata vista come un ricettacolo privo di vita, quindi l’arte era prima una cosa morta. Schelling riconosce uno spirito creatore operante nella natura. CARUS: definisce l’arte come una mediatrice di religione perché rivela il divino che opera nella natura e nell’uomo. RUNGE: ha una visione religiosa simile, vede in tutto lo spirito divino, ai suoi occhi l’artista rivela, non imita. Penetra la natura per entrare in contatto con lo spirito. Infatti l’arte di Runge mostra una spiccata tendenza all’arabesco e all’astrazione. L’immaginazione diventa creatrice. Li Wei 5 dell’infinito, spirito e materia si compenetrano, la natura viene vista come creatrice, il frammento romantico rimanda alla vita, non alla morte come viene invece visto dai neoclassici. Per Schlegel il frammento è organismo autosufficiente che parte dal grande organismo della natura, finito ed infinito, autonomo e indipendente, è un ossimoro. Metafora perché l’opera d’arte come forma finita indica l’infinita della natura indirettamente. Metonimia perché il frammento è parte di quello che Moritz definiva grande intero della natura e ne contiene tutti gli elementi. L’opera assimila così l’infinito. - Schegel considera il frammento un genere moderno. Le opere moderne nascono come frammenti, le antiche lo sono diventate. Di fatto il frammento fu genere romantico per eccellenza, es: frammenti di Schlegel, la musica di Schumann, Chopin, che si configurano come un insieme di frammenti. - Allo schizzo e frammento si collegano il tema dell’incompiutezza e dell’insoddisfazione dell’artista che continua a non considerare mai conclusa l’opera e la modifica in continuazione. Su tale questione indaga Diderot, il problema nasce dall’impossibilità che l’arte renda la vita in tutte le sue sfaccettature. L’artista perfezionista giudica sempre la sua opera parziale ed imperfetta. Deve essere consapevole dei limiti altrimenti guasterà l’opera rendendola irriconoscibile a forza di correggerla. Balzac affronta il tema nel romanzo Il capolavoro sconosciuto, dove il pittore corregge in continuazione il dipinto finendo per guastarlo. Diderot sottolineando che tutto in natura ha la sua ragione d’essere, sia bellezza che deformità, spiega che spesso le nostre povere regole che ci fanno apparire proporzionata una statua non corrispondono alle regole della natura. 4. LE FORME DEL BELLO - Nella cultura artistica settecentesca ebbe enorme impatto Winckelmann, che come abbiamo detto si ispirò a Bellori. - BELLORI sosteneva che Dio crea in sè stesso le idee, cioè i modelli originari delle creature, quindi l’idea di bellezza che ha l’artista non è intriseca ma derivata dalla contemplazione della natura. - Le opere di Winckelmann: Gedanken 1755, Geschichte, Monumenti antichi inediti - Nei Gedanken afferma che nei capolavori greci si ritrova la bella natura e le bellezze ideali dell’intelletto, a forza di osservare una natura bella i greci si Li Wei 6 fecero idee generali sulla bellezza; Winckelmann concepisce questa immagine del Bello come un’idea che nasce dall’osservazione della natura. L’imitazione del bello della natura quando ci si attiene a un solo modello è inferiore rispetto a quella ottenuta dall’osservazione di più modelli. Nella storia dell’arte degli antichi, testo del 1764 tratta della bellezza eterna archetipica, e disquisisce sulla bellezza suprema divina e sul concetto di bellezza umana. - Ogni tipologia di bellezza si eleva nel momento in cui si avvicina alle caratteristiche della bellezza suprema, ispirazione di trascendenza. Ecco perché la bellezza dev’essere attinta. Il capitolo sulla rappresentazione del bello dell’arte si divide in bellezza individuale e bellezza ideale. - Winckelmann divide la storia dell’arte greca in 4 fasi corrispondenti a 4 stili: epoca antica dominata da stile solenne ma duro, seconda fase stile sublime elevato (V secolo, Fidia), terza fase Prassitele, Lisippo, si afferma il bello stile le cui caratteristiche sono la grazia e la piacevolezza; infine quarta fase a causa dell’eccessivo zelo dei particolari con Alessandro Magno sopraggiunge l’età della decadenza continuata con l’arte romana. Winckelmann sostiene che l’epoca di Fidia comprendente lo stile sublime e bello stile ha rappresentato l’età dell’oro. Winckelmann presenta la perfezione artistica della Grecia classica come frutto di un contesto climatico, socio politico, cioè come un fatto storico separato da un abisso dall’era moderna. - Geschichte, Winckelmann si concentra sull’espressione ausdruche, imitazione dello stato attivo e passivo della nostra anima e del nostro corpo, nonché della passione e delle azioni. Lo stato più confacente alla bellezza è quello di quiete, il bello sublime può essere partorito solamente da uno stato di contemplazione dell’anima quieta e distaccata. Due opere situate nell’età dell’oro: il gruppo di Niobe e Laocoonte. - Il gruppo di Niobe rappresenta le dee della bellezza: le protagoniste dopo essere state colpite dalle frecce di Diana sono rappresentate da quella rigidità tipica della morte incombente. Quello stato d’animo è simile all’indifferenza e non modifica i tratti dell’espressione e l’artista non ha ceduto quindi alla rappresentazione dell’espressione esagerata. - Il Laocoonte esprime uno stato di sofferenza e tensione, la descrizione di Winckelmann si distingue da quella precedente del Gedanken perché si concentra di più sulla rappresentazione corporea del dolore atroce sopportato da Laocoonte. Nei Gedanken la bellezza dell’opera risiede nella nobile semplicità e quieta grandezza in cui si vedono la grandezza d’animo del popolo greco. Nella Geschichte queste qualità non sono nominate, la Li Wei 7 bellezza coincide con la raffigurazione del dolore. Là dove c’è il dolore più grande c’è la più grande bellezza, concezione più espressiva del bello. La differenza dipende forse anche dal fatto che la versione dei Gedanken era stata effettuata prima della visione diretta dell’opera, era motivata dall’idea che Winckelmann si era fatto a priori; tuttavia fu la versione dei Gedanken ad avere più impatto sul pubblico, così come successe con la sua idea di evitare il parentirso cioè l’espressione eccessiva di passioni estreme. Quest’idea insieme a quelle di Lessing rivestì grande importanza per David. - LESSING sostiene che l’espressione deve essere sottomessa al bello come nell’arte greca, ma se per Winckelmann vediamo la forza morale dell’uomo greco capace di dominare le sofferenze, per Lessing l’artista greco pone un freno all’espressione delle passioni perché l’espressione di emozioni estreme avrebbe rovinato il bello. - Lessing concepisce la bellezza in termini prettamente formali, la sua riflessione va inserita all’interno della teoria sui limiti delle arti secondo cui pittura e scultura sono arti spaziali in cui la dimensione temporale è ridotta alla scelta di un istante; la poesia invece si snoda in una successione temporale e può rappresentare situazioni drammatiche; cosa che è impossibile nelle arti spaziali perché l’istante rappresentato rimarrebbe fisso per sempre e provocherebbe il disgusto dello spettatore. - Diversamente da Winckelmann Lessing vede la presenza del patetico, dell’espressivo, del caricato nella cultura greca ma limitatamente alla poesia greca: per lui la genialità dell’artista figurativo greco è consistita nel mirare alla bellezza sacrificando l’espressione. - Possiamo far risalire l’estetica del brutto alle riflessioni di Lessing sul diritto della poesia di occuparsi di situazioni estreme dove il bello viene deturpato dall’espressione; ma l’arte figurativa resta estranea a tutto ciò. - La posizione di Lessing fu appoggiata da Arteaga, ma in seguito si assistette ad una oscillazione tra la posizione di Lessing che subordina l’espressione alla bellezza ed una posizione tesa a voler affermare il valore dell’espressione. - Mengs e Reynolds condividono la prima soluzione; MENGS nota che l’obbiettivo unico degli antichi era la bellezza, mentre l’arte moderna non è riconducibile a un solo valore, l’artista moderno deve guardare agli antichi, a Raffaello per l’espressività, Tiziano per la verità e Correggio per il piacevole e l’armonia. Tali modelli servono ad imparare ad imitare la natura nel modo corretto. - REYNOLDS sviluppa l’idea di bello ideale e spiega come ottenere una bellezza indeterminata, non individualizzata: bisogna osservare quanti più
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