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Dal sogno degli alchimisti agli incubi di Frankenstein di Candela, Sintesi del corso di Comunicazione di Massa

Capitoli 1 e 2 del libro "Dal sogno degli alchimisti agli incubi di Frankenstein" di Candela

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 10/06/2020

chiarabellini1
chiarabellini1 🇮🇹

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Scarica Dal sogno degli alchimisti agli incubi di Frankenstein di Candela e più Sintesi del corso in PDF di Comunicazione di Massa solo su Docsity! “DAL SOGNO DEGLI ALCHIMISTI AGLI INCUBI DI FRANKENSTEIN” DI ANDREA CANDELA 1. STRANAMORE DEL CERVELLO: LA SCIENZA TRA SALVEZZA E DANNAZIONE 1.1 Macchine psicotroniche e funghi atomici. Un inizio rassicurante! In questo capitolo vengono messi alla luce due casi di esperimenti scientifici che hanno avuto ripercussione sulla popolazione o individui della società. Il primo caso riguarda una persona che lavorava nella KGB (città nascosta) a Mosca. Dopo essere stato incaricato di custodire e mantenere in perfetta funzionalità lo stabile, dopo pochi tempo inizia a non sentirsi bene (sintomi sono caduta di capelli e peluria, lacrime, nausea e attacchi d’ansia). Prima di potere avvisare il suo superiore viene ricoverato e gli viene diagnosticato schizofrenia. Con il passare degli anni V.K fa molte ricerche e scopre che ci sono state moltissime altre persone, cittadini dell’ex Unione Sovietico che hanno sofferto dei suoi stessi sintomi per poi essere dichiarati affetto di schizofrenia. A questo punto V.K e sicuro che lui insieme a tutte queste persone sono state semplicemente degli bersagli di sperimentazione dell’Unione Sovietico. Tutto ciò che gli è stato diagnosticato non è vero. La causa dei sintomi era perché erano stati esposti per troppo tempo a onde magnetici corti. Dopo il crollo dell’Unione Sovietico si scopre attraverso un documento segreto che l’establishment moscovita aveva investito grandi somme di denaro nella progettazione di apparecchiature capaci di manipolare il comportamento umano per scopi militari, tutto attraverso onde magnetici corti. Questa storia ha fonti romanzate, e basata su un personaggio anonimo, V.K Si pensa che sono rumors dalla popolazione ma non si può escludere che ci potrebbe essere una fonte di verità. La seconda storia, invece, e basato su una faccenda realmente accaduta e si riferisce alle bombe atomiche del 6 e 9 agosto del 1945 su Nagasaki e Hiroshima. Queste due storie sono state scelte per dimostrare che accaduti veri o non veri, hanno avuto un effetto immensamente negativo sulle popolazione del paese, la maggiore parte delle volte ha tutto inizio per colpa di uno scienziato. 1.2 La scienza Narrata Gennaio del 1999 Michael Crichton fa un discorso davanti al consesso scientifico una conferenza su come i gli scienziati godevano di una modesta considerazione dalla parte della società, ma che i mass media della comunicazione di massa distornavano questo aspetto perché offrivano al pubblico un immagine superficiale e negativa della scienza, attraverso narrazione stereotipiche. Questo aspetto può essere esteso su un campo enorme dalla radio alla carta stampata. Riflessione di Crichton: La scienza spesso si lamenta perché i mass media creano un immagine distorto nei loro confronti, ma in realtà e la scienza che si fa un idea sbagliata sui media. Questo perché qualsiasi professione rappresentato attraverso i media viene distorto, per esempio il politico e sempre corrotto, e gli avvocati senza scrupoli. Anche se i mass media sono stati configurati come una rappresentazione realistica della realtà, non lo sono ma sono semplicemente una interpretazione. L’interpretazione dei media può essere classificato come una fotografia. È impossibile guardare una fotografia dal proprio punto di vista, o dal punto di vista del fotografo, mentre una fotocopia e difficile vederla da diversi punti di vista perché ce n’è solo una. Se ci sono tre persone che vengono interrogate riguardando una faccenda avranno sempre una versione diversa perché hanno vissuto l’evento da punti di vista diversi, ma l’importante che il nucleo della storia sia ben o male la stessa. I mass media interpretano la realtà per dare forma alla loro funzione di narrazione perché c’è sempre uno scopo dietro come, l’intenzione di denunciare, o di enfatizzare pregi o qualità, ma con con la fine di rimuovere o ridimensionare la versione originale. I mezzi di comunicazione applicano questi modi anche nella rappresentazione scientifiche. Non hanno mai l’intenzione di raccontare o narrare i fatti per come sono ma, di veicolare giudizi in modo tale da potersi orientare nella comprensione degli eventi stessi servendosi della categorie opposte, cioè del bene o del male. Spesso il giornalista scientifico (o anche altri) non sono del mestiere e non comprendono a fondo che cosa sta succedono in realtà, quindi ricorrono a questi mezzi per poterne parlare a un pubblico. Spesso lo scienziato viene visto un po' come un mago o uno stregone (come tanti anni fa) perché un pubblico normale che non è del ambito scientifico, spesso non conosce a sufficienza per capire ciò che sta creando o ciò che ha creato lo scienziato. Questo alimenta sia la paura ma anche la curiosità, e lo scienziato viene vista attraverso questo. C’è un atto preoccupante di un analfabetismo scientifico in Italia rispetto ad altri paese. Attraverso uno studio basato sull’interesse si colloca al secondo posto dopo lo sport in Italia. Nonostante questo però, e percepibile che c’è un maggiore interessa nei giovani (lo studio afferma giovani delle superiori) nei confronti dei ambiti scientifici, sono a conoscenza dell’importanza del lavoro svolto dallo scienziato. Nonostante ciò nasce comunque un senso di scetticismo nei confronti della scienza perché le materie sono di difficile accesso sia da un punto di vista di apprendimento, il mestiere viene reputato poco attraenti e perché si viene pagati poco inizialmente. La divulgazione delle informazione scientifiche sono aumentate moltissimo nei ultimi anni grazie a canali tematici, e il web ecc. Purtroppo il web ha anche causato molta confusione perché le informazione condivise sono tantissime e frammentarie che è più facile confondersi che capire. Spesso gli universi di discorso dell’informazione pubblica non scrivono precisamente i fatti, mentre capita raramente nei articoli o report specialistiche scritte da scienziati al temine di un indagine, certo può capitare che un indagine viene interpretato male, ma non viene messo su carta oppositamente diverso dalla realtà. Ci sono diverse considerazioni del settore della divulgazione dell’educazione scientifica che è composta da documentare, televisione, riviste, l’istruzione scolastica ecc. Nell corso del XX secolo la comunicazione è andata a diventare sempre più commerciale e sempre più pop, limitandosi alla sola informazione giornalistica per evitare forme di comunicazione che potrebbero causare scetticismo e suscettibilità (riferimento alla comunicazione dell’informazione pubblica). Dagli anni 80 si è sviluppato sempre di più una cosiddetta scienza patologica (scienza basata su fenomeni non-esistenti) che ha introdotto la distorsione, manipolazione e la completa falsificazione di referti scientifici. Ovviamente ha avuto una ricaduta sull’andamento storico scientifico delle ricerche scientifiche. A metà del XVIII secolo nasce in Italia la divulgazione scientifica attraverso periodici. Era necessario per la richiesta di un continuo mercato in crescita, ma soprattutto perché la popolazione era sempre più incuriosito e attento ai “prodigi” della scienza. Allo stesso tempo però non si poteva ignorare che erano già inesistenza delle antiche forme espressive popolari che narravano delle superstizioni. Un esempio sono gli Almanacchi, che già esistevano nel 500. Il sapere medico si radicava con ricettari culinari, previsioni astronomiche e una farmacopea molto basilare basata su erbe. Negli ultimi anni del 700 il sapere scientifico è andato a consolidarsi sempre di più attraverso quotidiano, per esempio il quotidiano per eccellenza era medium. Poco dopo nasce la tecnica delle 5 W (originariamente anglosassone) per definire se la narrazione era scritto bene e se innescava interessa dall’human interest. L’origine di uno stile giornalistico era il Daily Courant, giudicato il primo quotidiano moderno della storia. Si voleva distinguere dagli alla, innanzitutto per la sua periodicità giornaliera e sulla separazione dei fatti e delle opinioni del pubblica e concentrarsi di più sulla completezza dei fonti. Così ciò che veniva scritto non era un prolungamento dei dibattiti o dei punti di vista del pubblico. media ha avuto enorme successo perché hanno raggiungo un quasi traguardo con maggiore velocità. Così i mezzi di comunicazione possono acquisire un valore vicario. Possono emettere notizie che avranno un risconto positivo, o negativo. I mass media facendo da tramite, spesso mantengono la calma nella popolazione, perché trasmettono una notizia senza creare panico. Le relazioni scienza-media hanno entrambi bisogno uno del l’altro. I media per avere qualcosa di interessante su cui scrivere, e gli scienziati/scienza hanno bisogno dei media per comunicare al pubblico. Di conseguenza hanno entrambi anche un effetto anche sulle decisioni e di influenzare azioni politici. La scienza utilizza i mass media per acquisire più visibilità per diventare più conosciuti, ma soprattutto anche per ricevere finanziamenti per fare ricerche. Spesso uno scienziato butta fuori una sua scoperta anche se non è del tutto certo che l’esito e corretto, perché così acquisisce visibilità e finanziamenti per le sue prossime ricerche. Caso Di Bella: (?) come back, p.49-51 Nel corso della seconda metà del XX secolo la scienza ha registrato una curva esponenziale registrando importanti successi che definiscono il mondo moderno. Nonostante questo e comunque sempre più difficile da comprendere ma soprattutto e diventata più fragile là dove c’è un interesse economico. Le ricadute scientifiche come Fukushima creano un senso di negatività e per questo viene domandata la sua efficacia nel creare e prevedere. C’è anche un senso oggi, di un senso di zona d’ombra cioè, che né la scienza né la tecnologia sanno a che futuro possono portare i le loro invenzioni o azioni. Esiste l’ignoranza tecno-scientifico cioè e l’ignoranza che nasce dai addetti di lavoro del mestiere es, scienziati e ricercatori, e non dall’ignoranza che si può trovare in un pubblico che non è del mestiere. 2. GLI ULTIMI ALCHIMISTI E LE MUTANDE DI PIOMBO 2.1 Divagazione di primo Novecento: radiazioni e correnti nella sfera pubblica Nel novembre dell’1917 la cronaca Italiana pubblica su La Domenica del Corriere una curiosità scientifica che riguarda una famiglia spagnola che portava il nome Lopez. Esibivano la percettibilità visiva attraverso la materia, erano stati nominati la famiglia dei raggi x. Per concentrarci su un solo individuo della famiglia, Tomaso, era andato a cercare la fortuna in Cile e l’ha trovato. Usava questo dono di vedere attraverso materia, quasi come un medium, per scopo medico e terapeutico dopo avere firmato un contratto decennale con un uomo d’affari. A distanza di 10 anni, nell’1927 la cronaca Italiana scrive di una donna a Vienna che era in grado di curare qualsiasi malattia con uno sguardo. Casi come questi hanno creato nel pubblico un modo diverso di vedere la scienza. Era stato solleticato una fantasia popolare che era comunque stata alimentata da spettacoli, conferenze, quotidiani e che influenzavano il pubblico a vedere le opere mediche come cure meravigliose ed elementi di magia. Nei primi anni del Novecento la vendita dei prodotti a base di radio era molto elevante e c’era un mercato enorme. Addirittura i medici consigliavano medici a base di radio. nel 1904 viene pubblicato su un quotidiano francese “Le Radium” che il medico Armand Darier aveva scoperto la giusta dose di radio da prendere per curarsi perché nel anno precedente era riuscito a guarire persone con diverse patologie (sanare infezione a laringe dove ci sono le corde vocali e polmoni) con successo. Inizialmente gli esiti sembravano positivi. Poi si era iniziato a somministrarlo in vena a pazienti con disturbi psichiatrici perché era in grado di alterare il loro stato d’animo. A questo punto la radio veniva vista come un cura per moltissime malattie, addirittura la follia. Nonostante alcuni medici tentavano di comunicare gli effetti collaterali, la radio diventava un mercato sempre più grande fino al punto che veniva messo in tutto. Esisteva il dentifricio, energy drink, trattamenti per capelli, borse da tenere in vita per guarire l’artrite, nel cioccolato, nel mangime degli animali e addirittura per rendere più chiara la pelle dei neri. Nella prima metà del novecento nascono anche i bagni termali (In Europa in Germani, Italia, Belgio) che erano diventate una ossessione. L’acqua portava a guarigioni miracolosi e rendeva una persona più bella e giovane, era consigliato anche per le donne incinta ed era diventato una fonte vitale per la vita. Visto che i costi erano molto elevati non erano raggiungibili a tutti, solo alle famiglie ricche, quindi per soddisfare le esigenze di tutti hanno creato dei dispositivi per arricchire l’acqua di radio che potevano essere utilizzati a casa, quelli con più mercato erano le capsule e polveri che andavano sciolti nell’acqua. Uno dei maggiori consumatori di radio era l’industriale Eben Byers. Credeva così tanto nelle azione terapeutiche che ne usava troppo ed è morto per intossicazione di radio. A questo punto la gente inizia a domandarsi quanto sia salutare in realtà consumare radio. 1930 la casa produttrice farmacologica era stata accusata di non avere informato adeguatamente i consumatori degli effetti collaterali e nel 1931 gli era stato sospeso la vendita. Anche dopo che erano state svelate le pericolosità della radio, non erano state pubblicate molte cose al riguardo su carta, ma un caso degli anni venti successo in America si è divulgata moltissimo anche in Europa. Il caso di operai vittime di intossicazioni di radio perché lavoravano in una industria dove producevano vernice a base di radio. Poi si era venuto a scoprire che la consumazione di radio aveva portato a una malattia chiamata contaminazione da radiazione dove le persone soffrivano di vomito e perdevano capelli e peluria sul corpo. Tutti i minatori che lavoravano nei giacimenti uriniferi erano tutti malati di tumore per via delle inalazioni e alcuni in fin di vita. Quindi sappiamo che i percoli del uso della sostanza non venivamo pubblicamente condivise, soprattutto visto che aveva avuto benefici per modo di dire nelle applicazioni mediche. Che cosa allora ha alimentato il dubbio e la paura? Che nessuno conosceva realmente bene come funzionava la radio attività. L’usanza dei raggi comunque si erano radicati talmente tanto nella società che hanno assunto un ruolo di archetipo. Tesla? Fondatore di apparecchi per la corrente continua a base di radio. Fallimento per esempio la prima esecuzione sulla sedia elettrica non e riuscito e il detenuto e dovuto ha subito più scarichi di elettricità. (COME BACK) 2.2 Il framing scientifico: contagi, essenze, trasmutazioni, elisir e veleni, progressi e catastrofi. Cercando di risalire l’albero genealogico- l’uso di categorie binarie che aiuta a spiegare esperienze e fenomeni non facile da capire, iscrivendoli in una cornice interpretativa unitaria. Così attraverso la classificazione e semplificazione di un fattore si riesce ad attribuire un significato ad anomalie ed ambiguità. Queste anomalie possono causare un senso il pericolo per il mantenimento del controllo in una società. Vengono usate anche come delle minacce per evitare che individui finiscono sulla strada sbagliata, in un certo senso avvisandoli prima dei rischi e delle conseguenze. Così le credenze comuni rafforzano le pressioni sociali con qui e possibile mantenere un ordine pubblico e proteggendosi da eventi destabilizzanti. Così nascono le norme di purezza e contaminazione si un comportamento sociale adeguato. In una società avanzata come la nostra, questo ruolo e presente e vieni messo in atto anche dai media. L’informazione giornalistica scrivendo di cose specifiche, automaticamente sottolinea l’ambiguità presente o meno. Questo è di molto aiuto, ma spesso però capita che esagerano e diventa una minaccia. … Il clima di timore che si era materializzata intorno alle applicazioni della radio dalla parte dell’opinione pubblica ha sottolineato una chiara discendente nella credibilità attraverso gli scienziati, ma e stato alimentato anche dalla loro medesima esternazione (dichiarazione dei propri pensieri e sentimenti). Nel 1929 il New York Times aveva dichiarato che scienziati aveva condiviso preoccupazioni nelle ricerche atomiche. Era sorta che non solo l’intero pianeta ma tutto l’universo poteva esplodere che veniva usato imprudentemente (tutto l’universo?). Questo non era semplicemente alimentato da un immaginario pubblico che si radicava nei ricordi storici della cultura europea, ma anche dalle cicatrici ancora presenti dalla prima guerra mondiale. A questo punto sorretto dagli scienziati e di sostanziose elenchi di cronaca, l’opinione sulla ricerca atomica non era affatto positivo. Così nascono narrazioni che riprendono archetipi antichi come il racconto biblico delle Genesi o il Vaso di pandora dove il nucleo della storia era che il progredire (andare avanti, evolversi) del sapere degli uomini era origini di mali prima ignoti (non conosciuto o identificato). Usare un archetipo facilmente riconoscibile in una narrazione e meglio perché sarà più riconoscibile al senso comune (lo fanno tutt’ora i mass media contemporanei). Nei primi decenni del XX secolo i media aveva iniziato a introdurre un’immagine associativo agli scienziati diversa, scostandosi dal benefattore e presentandolo come l’opposto. Però è importante ricordare che l’anima dell’immagine dello scienziato e sempre stato sia buono che cattivo, e hanno sempre convissuto. L’uno non ha mai preso il sopravvento sull’altro e vice versa. Da una parte le narrazioni per giovani a fine ottocento e inizio novecento, rappresentavano lo scienziato e le sue invenzione come, un eroe. Ma poi a inizio del XX secolo l’immagine cambia totalmente e nascono testi divulgativi, romanzi e saggi che non ignoravano le disgrazie che poteva erompere dal Vaso di Pandora tecnologico. Nelle prime decadi del XX secolo nascono le prime bufale scientifiche. Tra il 1901 e 1903 nasce la bufala dei raggi N studiate dal professore universitario Blondlot. Dopo avere studiato i raggi X si era convinto che esistevano un altro tipo di radiazione, cioè la radiazione N. Nonostante i molti articoli pubblicati anche su riviste importanti la teoria era stata smentita poco dopo. Dieci anni dopo nel 1923 succede anche nel ambito biologo. Lo scienziato russo Gurwitsche diceva di avere scoperto i raggi mitogenetici. Erano simili ai raggi ultravioletta ma venivano prodotti da cellule animali e vegetale durante il processo della mitosi. Ci erano stati circa 500 pubblicazioni riguardando le ricerca del biologo ma poi la teoria era stata smentita. A questo punto il premo Nobel per la chimica, Irving Langmuir nel 1932 fa una classificazione sotto la quale mettere le scienze patologiche, dopo i flop dei due scienziati. 1) L’effetto prodotto dal agente principale e difficilmente rilevabile. 2) I dati raccolte sulla base dell’analisi sono molto precise ma vengono usati come fondamento per teorie fantasiose 3) Dopo che la scoperta e stata comunicata alla comunità scientifica, ci saranno i sostenitori ma anche coloro che ne sono scettici e nel tentativo di riprodurlo non viene. 4) Il quarto punto aggiunto dall’autore e quando la contesa scientifica abbandona le discussioni scientifiche per imbattersi nel mondo della media e di dominio pubblico. In questo caso si ha più possibilità di fare notare la propria invenzione anche se non del tutto corretto, perché si può scegliere una teoria che andrebbe a soddisfare un enorme numero di persone o al senso comune.
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