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"Dalla crinolina alla minigonna. La donna, l'abito e la società dal XVIII al XX secolo.", Sintesi del corso di Storia Del Costume

esame di storia del costume e della moda

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020
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Caricato il 12/03/2020

Francesca.Faccioli
Francesca.Faccioli 🇮🇹

4.6

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12 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica "Dalla crinolina alla minigonna. La donna, l'abito e la società dal XVIII al XX secolo." e più Sintesi del corso in PDF di Storia Del Costume solo su Docsity! 1) IN SALOTTO: UNA DONNA SENZ'ANIMA (1780-1800) LA DONNA ELEGANTE Intorno al 1780 la donna era considerata un “animale femminino” , elegante essere sconosciuto in asia africa e america; era la curiosa e misteriosa protagonista dei salotti . Il suo spirito è sempre in agitazione, ha il cuore a forma di labirinto ma viene paragonata ad un pezzo di cera. Era una Femme Fatale: sembra essere vuota nel cuore nel cervello e nell'anima ma in realtà ha tanto dentro. Opinione corrente nel '700 era che la donna fosse stata creata per la felicità dell'uomo e quindi era logico che doveva piacere all'uomo soprattutto perché era stata allontanata dalla vita politica. L'unica cosa di cui doveva occuparsi perciò era il suo aspetto fisico per potenziare al massimo le sue capacità di seduzione e raggiungere così “lo status sociale”. Ella, per arrivare a quegli uomini che tanto la adorano ma che lei non ama, si serve dell'aria languida e tenera, degli ornamenti, delle smorfie, un bel corpo viso e vestito. Ben 30 dovevano essere i requisiti richiesti ad una dama del 700 di buona società per essere considerata appetibile; se questi requisiti non venivano offerti naturalmente bisognava ricorrere al trucco (molti accusavano il trucco perché rovinava la pelle, offendeva la natura e rendeva tutti i volti uguali e inespressivi). Il corpo non doveva essere ne troppo magro ne troppo grasso. La ricerca della perfezione nel viso e nel corpo si doveva trovare anche nell'abbigliamento: c'era chi esaltava la nudità perché le belle vesti erano “un'esca del demonio” per indurre gli uomini al peccato; ma la maggior parte delle signore erano avvolte nei corpetti che ritornarono in voga a fine 700 e che conferivano un portamento ritto e di nascondere la massa grassa delle signore in carne. Sopra questi busti era consueto indossare delle sciarpe che coprivano le scollature. Le gonne scendevano morbidamente fino ai piedi ma ERANO RIALZATE SUL DI DIETRO. Si indossavano anche mantelle e pellicce quando era più freddo. Durante il Romanticismo (fine 700-inizio 800) nulla era lasciato al caso per raggiungere l'obiettivo finale: la seduzione. Dunque vi era un'attenzione maniacale anche verso i dettagli come calze, scarpe, ombrelli da passeggio, cappellini, gioielli, fazzoletti, manicotti di pelo, occhialini, ventagli. Dopo l'aspetto fisico, un'appetibile signora doveva avere anche buone maniere. In ogni occasione doveva essere perfetta sia nell'aspetto (cambiava d'abito più volte al giorno, in base agli eventi e occasioni d'uso) che nelle maniere ( non doveva sbilanciarsi su nessun argomento ma mantenere la semplicità nelle parole e dialogare con disinvoltura riguardo le materie in linea con i tempi). L'UOMO ELEGANTE Vi erano uomini occupati nei salotti dai propri piaceri e divertimenti mentre altri occupavano uffici e luoghi di lavoro pensando ai loro affari. Questi ultimi dedicandosi al lavoro rinunciavano soprattutto durante la quotidianità, ad ogni idea sfarzosa di eleganza avvicinandosi ad un abbigliamento più semplice e pratico possibile. In ogni caso l'uomo elegante indossava frac o abito, calzoni stretti e chiusi al ginocchio, calze fino al ginocchio, camicia, cravatta e gilet. * talvolta di vedevano uomini con capelli acconciati o con cappelli – il cilindro. FANCIULLI, MINIATURE DEGLI ADULTI Tutto il “tour de force” a cui si sottoponevano le donne e talvolta gli uomini, era oscuro ai più piccoli che fino ad allora erano stati vestiti con abiti ricavati dai più grandi e agghindati come meglio si poteva. Solo di lì a poco si iniziò a pensare ad un abbigliamento specifico per l'infanzia. Un abbigliamento più pratico infantile sembrava interessare più l'universo maschile che femminile in quanto le bambine divennero le copie in miniatura delle loro mamme; i bambini indossavano l'antico abito alla marinara (calzoni corti calze camicia e gilet). IL LUSSO: LAICI E RELIGIOSI A CONFRONTO A fine 700 si stava affermando la borghesia e proprio durante questo periodo L'ETICA CRISTIANA si confrontava con L'ETICA LAICA riguardo il “tema del lusso”. L'ETICA CRISTIANA rimpiangeva l'età dell'oro in cui soprattutto le donne vestivano in modo semplice ed era contro chi aveva portato l'amore per l'abbigliamento, visto come un'offesa verso la ragione e la religione. Il PENSIERO LAICO vedeva nell'abbigliamento e nelle attività connesse delle potenzialità per il bene del commercio dello stato e che doveva essere considerato dannoso solo quando eccessivo. MODA E RIVOLUZIONE In Francia nel 1789 scoppiò la rivoluzione che portò molti cambiamenti non solo interni ma anche nei paesi limitrofi come l'Italia. Cambiamenti politici sociale economici ma si parlò anche del ruolo della donna e della rivoluzione della moda. • Matrimonio: Le donne hanno bisogno di un marito che le protegga e la donna si deve impegnare non sono in casa e con i figli ma deve continuare ad essere “appetibile”. • Il Concetto di Bellezza viene associato al concetto di Pulizia e Virtù: Pietro Verri disse che una donna bella è una donna pulita e virtuosa ( l'aspetto esteriore doveva rispettare l'aspetto interiore); gli uomini erano stanchi delle vuote bambole da salotto. • No Donna Fatle → Donna semplice virtuosa e pratica → la donna bella e voluttuosa di una volta e l'amore sessuale si legge solo nei romanzi • Semplicità e Praticità si ufficializzarono come caratteristiche per l'abbigliamento maschile (si iniziò ad indossare la “redingote” o “tailleur”) -Sempre più persone iniziarono a potersi permettere bei abiti quindi si iniziò a pensare che tutto fosse confuso ma in realtà “un facchino sotto l'abito più ricco si tradisce sempre per se medesimo”! -Gli uomini iniziarono ad apprezzare le divise militari e i simboli rivoluzionari che vennero visti sempre più come simboli di sfida che provocò la sofferenza dell'italia a togliere il predominio ai francesi nel campo della moda. -Le donne indossavano abiti morbidi che evidenziavano i movimenti del corpo quindi abiti “sexy” che anticipavano la moda napoleonica di pieno 800 →(RISCOPERTA DEL CLASSICISMO). 3) DALLA CORTE ENTRO LE MURA DI CASA VERSO LA RESTAURAZIONE Con la Restaurazione (= Romanticismo, dopo il periodo napoleonico, congresso di Vienna 1814- 1831) l'abbigliamento dei due sessi abbandona lo stile impero e lo stile del classicismo. Gli uomini abbandonarono le divise e ripresero ad indossare frac dai colori spenti e dalle linee semplici con qualche piccolo dettagli di civetteria qua e là. Se gli uomini optavano per la sobrietà, nelle donne trionfò il pudore: vennero rinserrate di nuovo nei busti e in vestiti super accollati con gonne che si aprivano sempre più a campana, con un sottabito e soprabito per essere in linea con la castigatezza del tempo; scarpe chiuse e stivaletti fino al collo del piede, scialli e sciarpe, cappelli e copricapi vari. * eccezione veniva fatta solo in qualche evento mondano in cui i decoltè venivano scoperti. IL LUSSO, PADRE DELL'INDUSTRIA Dalla moda neoclassica → al lusso degli abbigliamenti (il lusso come padre dell'industria perché sostiene le arti e il commercio) A) la moda distribuisce ricchezze e lavoro VS B) la moda non permette la democrazia dei soldi e delle ricchezze oltre le discussioni c'era un dato di fatto: i prezzi dei tessuti erano aumentati e quindi l'unico modo per affrontare il lusso e le ricchezze era possederne o riuscire ad assecondarlo. L'UOMO, L'IDEALE DELLA VERA ELEGANZA Gli uomini della Restaurazione volevano essere eleganti il che richiedeva ingegno, gentilezza nei modi e semplice lusso. Abiti scuri con camicie rendigotte calze e scarpe basse con fibbia → dal 700 sappiamo che l'uomo maschile non subisce molte cambiamenti ma che la sua eleganza e la sua peculiarità si notava nei dettagli (camicie con jabot, bottoni d'oro, gilet ricamati, cravatta o fazzoletto, orologio da taschino, occhiali, canne da passeggio) : * la peculiarità era che i calzoni non si aprivano più davanti ma con due aperture laterali ed erano sostenute da bretelle o cinture. Altro importante particolare è che all'epoca era impensabile “bighellonare” in casa o nel tempo libero in modo non acconcio! La prima dell'800 è un periodo in cui si inizia a parlare di tempo libero, di vacanze e di sport ed è proprio in questi momenti che gli uomini iniziarono a pensare ad un abbigliamento meno impegnativo. LA DONNA, COMPAGNA DELL'UOMO La donna doveva avere cuore talento animo e bellezza. Soprattutto alla bellezza esteriore pensavano dedicandosi all'abbigliamento e al trucco perché la donna della restaurazione doveva essere elegante come il suo uomo. Le donne iniziarono a indossare gonne sempre più larghe con le CRINOLINE e busti chiusi all'altezza vera della vita; sotto le gonne mutandoni con merletti e sotto i busti camicie con maniche sempre più gonfie. I tessuti erano per la maggior parte neri con righe e quadretti colorati. Sempre curata attenzione per i dettagli. ANGELO DEL FOCOLARE Le donne oltre che a pensare ad essere “appetibili” dovevano pensare ad essere mogli e madri! Dovevano educare i propri figli ed essere perfette padrone di casa. NEGLIGE' E L'ABITO DA SPOSA Come ho già detto non era solo importante come ci si presentava ai vari eventi ma bisognava essere decorosi anche dentro le mura di casa. Il Negligè era il simbolo della nuova regalità: camicia lunga dalle grandi maniche, cuffietta bianca di tela bavaro e jabot sul petto. “parente” del negligè era il peignor (qualcosa tra l'accappatoio e la veste da camera). Come il negligè era l'abito della regalità, l'abito da sposa era il simbolo dell'investitura alla regalità. Il bianco dell'abito è stato scelto per il pudore e l'innocenza che trasmetteva. Ovviamente non possono mancare guanti ventaglio gioielli e altri dettagli. IL NUOVO ROCOCO' (1840) Lo stile Romantico termina con il finire degli anni 30 → e si va verso lo stile Rococo' Le donne ovviamente si adeguarono subito rispetto agli uomini al nuovo stile che lanciò il PALETOT (giubbone usato inizialmente dai contadini spagnoli che venne subito disapprovato perché rendeva goffo e informe chi lo indossava ed ebbe infatti breve durata) Le donne abbandonarono lo stile a clessidra: le maniche si fecero sempre più aderenti alle braccia ma le gonne continuarono ad essere vaporose con la presenza di crinoline e strati di tulle. I corpetti rimasero ma terminavano a punta sul davanti. Spalle e decolletè in mostra durante occasioni mondane. Lunghi mantelli. LA MODA PATRIOTTICA (META' 800) Le donne abbandonarono con l'abito il linguaggio della seduzione caricandosi di valenza politica e patriottica proprio come gli uomini che si fecero confezionare abiti con tessuti italiani su cui applicavano talvolta coccarde tricolore. La mobilità della moda rappresentava un fattore di sviluppo poiché creava continuo lavoro, fornendo aiuto ai più bisognosi. 4) REGINA DELLA CASA, REGINA DELLA MODA BELLEZZA ED ELEGANZA, ARMI DEL POTERE Nel 1800 era ovvio che la donna doveva essere la regina della sua dimora, doveva custodire ed educare la prole ma appunto le armi del potere erano la bellezza e l'eleganza a cui potevano arrivare tramite gli “artifici” dell'abbigliamento e del trucco; inoltre le donne dovevano avere non una snella silhouette ma un'imponente presenza (candore della pelle assenza totale di rughe denti bianchi mani morbide). L'APOTEOSI DELLE BARBARE ARMATURE Le barbare armature erano i BUSTI che a metà 800 sono nuovamente tornati in voga raggiungendo per l'appunto l'apoteosi insieme all'uso della CRINOLINA, entrambi simboli della femminilità. Entrambi però anche indumenti nocivi alla salute che vennero molto criticati ma soprattutto la gonna era un simbolo di AUSTERITA' in quanto non permetteva lo stretto contatto tra uomo e donna. LA MODA, SPECCHIO DEL CENSO, PARLA ANCORA FRANCESE Anche se a inizio secolo Milano aveva iniziato la campagna promozionale dei prodotti italiani, Parigi e la moda francese rimasero ancora come esempio da seguire (Eugenia de Montijo, moglie di Napoleone III divenne l'esempio di eleganza). Proprio dopo pochi anni dalla metà dell'800 comparse WORTH, sarto di origine inglese, che era molto sapiente nell'arte delle crinoline e abiti da signora. Questo personaggio fu motivo di arresa da parte degli italiani e opinionisti dell'epoca di dare vita ad un tipo d'abbigliamento nazionale. Sempre durante la seconda metà dell'800 nasce la prima macchina da cucire. Le crinoline non erano solo gabbie ma erano anche ammassi di strati che terminavano talvolta anche con delle code. CAPELLI E CAPPELLI...E ALTRI ACCESSORI Acconciature copricapi gioielli calze scarpe ventagli ombrellini continuavano ad essere necessari per completare la toilette. Alcune volte venivano lasciati sciolti sulle spalle e trattenuti in cima con qualche reticella...era il periodo dello chignon. Per sembrare più alte le donne non indossavano solo tacchi alti ma anche capelli sopra acconciature voluminose. LA MODA E L'AMOR DI PATRIA Le signore italiane del secondo 800 iniziarono a capire che bisognava tornare alla sobrietà puntando ad un look meno sfarzoso e modesto per diversificarsi dalla moda parigina. Si vestivano di rosso o grigio con tessuti italiani e accessori che ricordavano i colori nazionali, casacche alla zuava. 5) FUORI DI CASA, AL LAVORO (1900-1950) LO SPLENDORE DELLA BELLE EPOQUE (fine 800-inizio 900) Novità: - abbandono del busto - accorciamento gonne -capelli corti - moda infantile ed adolescenziale distinta da quella degli adulti -no stravaganza e allo sfarzo ma si alla razionalità -l'abito importante si indossava solo in occasione di cerimonie ed eventi mondani dove mostrare la derivazione borghese (tessuti preziosi e abbondanza di decorazioni e accessori) IL PIACERE DEL LUSSO CONQUISTA ANCHE UOMINI E FANCIULLI Anche gli uomini non tutti i giorni si concedevano al lusso con soprabiti di pelliccia nella stagione invernale e cappe leggere nella stagione mite. Ai bambini venne data più attenzione soprattutto a quelli provenienti da famiglie meno abbienti a cui vennero confezionati capi con tessuti più grezzi. UN SOGNO REITERATO: LA MODA ITALIANA Ai vecchi centri di Roma e Milano si aggiunse Torino. Lo sviluppo della sartoria italiana sembrò essere ostacolata dallo scoppio delle due guerre mondiali ma l'Italia cercò sempre di andare avanti a testa alta per contrastare la storica nemica moda francese. Tra i nomi da fare c'è quello di Rosa Genoni le cui idee e realizzazioni fecero ebbero successo non solo in Italia ma anche all'estero; sotto l'impulso di questa grande donna nel 1909 nacque a Milano un “comitato per combattere il figurino francese e costruire una moda prettamente italiana”. L'ANGELO ABBANDONA IL FOCOLARE Come ho già anticipato, le donne fin dai primi anni del 900 non si occupavano più solo della casa e dei figli ma erano donne nuove, diverse, intraprendenti, presero coscienza delle loro doti intellettuali e fisiche. LA GRANDE GUERRA IMPONE RIGORE Con la guerra soprattutto nell'abbigliamento femminile scomparve qualsiasi dettaglio civettuolo. -no pizzi nella biancheria intima -no gioielli -no borsette (vi erano le tasche nei vestiti) -no pellicce -si diffuse un abbigliamento essenziale e dai colori cupi UNA FIGURINA GUIZZANTE Nonostante l'aspetto estetico veniva meno, le donne si prendevano cura di loro stesse con frequenti lavaggi, dieta alimentare, esercizio fisico, massaggi, depilazioni, iniezioni sottocutanee, creme, trucchi… GLI ABITI DA TEMPO LIBERO Visto che durate il lavoro c'era rigore da seguire, nel tempo libero bisognava rimanere nella semplicità ma senza andare a discapito dell'eleganza. GLI UOMINI ABBANDONANO LA DIVISA Dopo la prima guerra mondiale, anche gli uomini scoprono di nuovo il piacere di vestirsi in modo elegante e appropriato alle circostanze; curavano come le donne, anche l'abbigliamento da casa e l'intimo con lo stesso impegno con cui si dedicavano alla scelta dell'abito per le occasioni particolari. L'AUTONOMIA DELL'ABITO FEMMINILE Mentre per l'uomo si manteneva a grandi linee i capi dell'800, per l'infanzia e per il mondo femminile vi erano sempre novità: capi che puntavano alla semplicità e alla sobrietà. ABITI FEMMINILI SEMPRE PIU' AUDACI -abiti da donna con spalle squadrate e ampie -maniche gonfie -corpetti drappeggiati e scollati -gonne dritte sui fianchi e svasate in fondo -gonne alternative corte -costumi a due pezzi con tanga -nuovi materiali (raion, lanital) e fibre artificiali *per l'uomo al posto del gilet si indossava lo sweater LA MODA POLITICA Durante il Fascismo uomini e donne durante occasioni speciali dovevano indossare un'appropriata “divisa” di colore nero. Mussolini pensò diverse strategie per mantenere viva la sua politica protezionistica: iniziative in cui veniva ordinato di comprare solo prodotti italiani. Nonostante la parola d'ordine e gli obiettivi del luce, inizialmente molti non capivano la necessità di creare una moda italiana dal momento che ormai con l'apertura di nuovi fronti la moda era diventata internazionale. Nacquero anche testate italiane di moda per mantenere le donne aggiornate riguardo le tendenze unicamente italiane; non vennero più vendute riviste straniere né vennero inseriti riferimenti di mode straniere nei giornali italiani. L'ALLARGAMENTO DEL MERCATO ALLA MODA Con la nascita dei grandi magazzini, i signori continuavano ad andare dagli artigiani per i loro abiti, mentre le persone comuni meno abbienti iniziarono ad affacciarsi alla nuova realtà dei grandi magazzini dove vi era una vasta scelta di capi di diverse taglie a prezzi bassi. LA MODA DI GUERRA La seconda guerra mondiale non favorì l'economia né andò a favore della realizzazione di creativi capi da parte dei sarti italiani. Gli uomini ripresero ad indossare le uniformi. Le donne adottarono uno stile militaresco :gonne corte, giacca lunga, vestitini attillati dalle tinte chiare e stretti in vita con una cintura; anche i pantaloni venivano indossati; capelli sempre ben sistemati ma con pettinature meno astruse; trucco semplice. (Lo stile militaresco è per sottolineare durante i primi anni del 900 in concomitanza con la guerra che la donna più essere tranquillamente paragonata all'uomo; questa cosa non accadrà nel secondo dopoguerra perché ormai si è capito l'uguaglianza dei due sessi e non c'è più bisogno di sottolinearlo quindi la donna adotterà uno stile più sensuale e raffinato → NEW LOOK di Dior) *le donne indossavano scarpe “ortopediche” con la suola in sughero *borse quadrate più o meno grandi *le bambine come le loro mamma talvolta abbandonano la gonna per i pantaloni → l'abbigliamento delle donne cambia poiché cambia il ruolo della donna che non è più donna del focolare quindi non è solo sposa e madre ma è anche donna in carriera, attive nelle fabbriche o negli uffici, acquistando autonomia indipendenza e coscienza. IL SOGNI SI AVVERA: NASCE LA MODA ITALIANA A metà del 900 grazie all'evoluzione tecnologica dell'industria nasce la moda italiana; precisamente nel 1951 a Firenze venne organizzata una sfilata in cui si coniugò dignità eleganza e bellezza. Abiti con fibre sintetiche e tessuti leggeri caldi e resistenti poco costosi quindi accessibili a molte persone → nascita delle BOUTIQUE, una via di mezzo tra l'alta sartoria e i grandi magazzini; il cosiddetto pret-a-porter o ready-to-wear sanciva la fine della dittatura dell'alta moda soprattutto quella francese. Dal momento in cui nacque il MADE IN ITALY molti modelli italiani entrarono nel commercio internazionale. Processo di razionalizzazione: • l'uomo si tolse i panni da “pinguino” che aveva tenuti dal secolo prima rinunciando al gilet al cappello alla cravatta adottando più spesso blu jeans e t shirt. • Gli adolescenti iniziarono ad avere uno stile prettamente loro, ben distinto da quello degli adulti, con cui potevano esprimere anche loro stessi: stile punk hippy grunge…. *novità minigonna topless (libertà sessuale)
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