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DALLA REPUBBLICA DI WEIMAR AL TERZO REICH,UNIONE SOVIETICA,CRISI DEL 29,GUERRA CIVILE SPAG, Sintesi del corso di Storia

il travagliato dopoguerra tedesco, hitler al potere, la costruzione dello stato nazista, la politica estera nazista, l'unione sovietica e lo stalinismo, la costituzione del 1936, la politica estera sovietica, gli anni venti e il dopoguerra dei vincitori, il crollo della borsa, la guerra civile spagnola

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

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Scarica DALLA REPUBBLICA DI WEIMAR AL TERZO REICH,UNIONE SOVIETICA,CRISI DEL 29,GUERRA CIVILE SPAG e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA GERMANIA DALLA REPUBBLICA DI WIEMAR AL TERZO REICH il travagliato dopoguerra tedesco Subito dopo la fine della Grande Guerra, il 9 novembre 1918, il kaiser Guglielmo II abdicò e venne proclamata la repubblica tedesca, che fu detta di Weimar dal nome della cittadina dove si riunì l'Assemblea costituente. Il Partito socialdemocratico negli anni aveva accumulato largo consenso e sembrava essere l'unico partito in grado di assumere la guida dal paese così uno dei suoi membri, Friedrich Ebert, divenne capo del nuovo governo. I socialdemocratici erano riformisti e democratici: il loro obiettivo era quello di costruire un sistema parlamentare. Tuttavia il nuovo governo provvisorio dovette fare i conti con una forte corrente rivoluzionaria da cui ebbe vita la Lega di Spartaco, un'organizzazione comunista, che prende il nome dal famoso ribelle che aveva guidato la rivolta degli schiavi contro la repubblica romana. Tale lega era guidata dar Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, Gli spartachisti, dopo aver dato vita al partito comunista di Germania, il KPD, organizzarono un'insurrezione che venne fermata dalle milizie militari e dai Freikorps ( corpi franchi), delle squadre di volontari formate da ex reduci di guerra. Il 19 gennaio 1919 si tennero le elezioni per l'Assemblea costituente: la SPD risultò il primo partito tedesco, ma avendo ottenuto solo il 37,9 % dei voti fu costretta a formare una coalizione insieme ai cattolici di Zentrum e ai liberal-democratici. La nuova coalizione scelse di eleggere Friedrich Ebert come primo presidente della Repubblica. Nell'agosto dello stesso anno fu approvata una nuova Costituzione estremamente progressista in quanto contemplava il suffragio universale maschile e femminile, la centralità del Parlamento e il pluralismo dei partiti. Oltre al Parlamento, il popolo avrebbe eletto un presidente della Repubblica dotato di ampi poteri e riconosciuto come capo supremo dell'esercito. Proprio questo accentramento di poteri nella figura del presidente della Repubblica si rivelò il presupposto per la trasformazione in senso autoritario del sistema politico tedesco. Ma gran parte dell'opinione pubblica vedeva nei nuovi governanti repubblicani dei capri espiatori responsabili dell’umiliazione subita a Versailles, che costrinse la Germania a numerose cessioni territoriali e a pagare un' ingente indennità di guerra. Le perdite territoriali suscitarono nella popolazione tedesca un bruciante risentimento, spianando la strada ai politici di destra, poco fedeli alla Repubblica, che desideravano un governo autoritario capace di riprendere le redini della nazione. Il trattato di Versailles aveva danneggiato l'economia tedesca: la Germania si era difatti condannata a pagare tutte le spese di riparazione del conflitto. A questo si aggiunse, nel 1923, l’occupazione del ricco bacino minerario della Ruhr da parte di Francia e Belgio, con il pretesto del mancato pagamento di una rata delle riparazioni, che provocò un vero e proprio tracollo finanziario. IL PARTITO NAZIONALSOCIALISTA TEDESCO DEI LAVORATORI In questo clima così drammatico una nuova formazione di destra, il partito socialista dei lavoratori tedeschi, NSDAP, fondato nel 1920 da Adolf Hitler, minacciava la Repubblica di Weimar. Gli aderenti al partito erano organizzati in Squadre di Assalto, guidate da Ernst Rohm e riconoscibili per le loro camice brune, ispirate alle già note camice nere fasciste. Nel 1923 i nazisti architettarono un tentativo di colpo di stato a Monaco, nel lander della Baviera: ma il putsch fallì e Hitler fu condannato a cinque anni di carcere da cui uscì per buona condotta dopo nove mesi. In carcere Hitler scrisse il libro Mein Kampf in cui descrisse il programma politico nazista: la denuncia al trattato di Versailles, la ricostruzione di un grande esercito, il recupero dei territori europei perduti, la procura al popolo tedesco dello “spazio vitale” ( lebensraum) verso Oriente e l'annientamento della popolazione ebraica. HITLER AL POTERE Mentre al potere si alternavano governi conservatori, il partito nazista accrebbe i consensi facendo leva sui sentimenti nazionalisti di un popolo che si sentiva umiliato dall'esito della guerra e individuando un capro espiatorio ( gli ebrei, i senza patria, il nemico interno) su cui scaricare il loro dissesto. La situazione politica era caratterizzata da un’estrema instabilità, era ormai difficile formare salde maggioranze parlamentari. I gruppi conservatori, compiendo lo stesso errore di valutazione in cui erano incorsi un decennio prima Giolitti e i liberali, videro Hitler come l'unico uomo capace di riportare la stabilità alla Germania. Così, il 30 gennaio 1933 Hindenburg chiamò Hitler a formare il governo attribuendogli il cancellierato. Poco dopo la sua nomina, sfruttando il rogo del Reichstag, cioè la sede del Parlamento a Berlino, Hitler addossò la responsabilità dell’attentato ai comunisti, e decretò lo stato di emergenza sopprimendo le libertà di stampa, di parola e di associazione e ripristinando la pena di morte e i poteri illimitati alle forze dell'ordine. Il 5 marzo 1933 si tennero le nuove elezioni e i nazisti ottennero il 44,9% dei voti. Ciò consentì ad Hitler di mettere a punto il piano per instaurare la dittatura: fece approvare una legge attraverso cui il potere legislativo sarebbe stato sottratto al Parlamento e trasferito unicamente nelle mani del governo. Il Parlamento approvò la “legge suicida” e la Germania fu trasformata in una dittatura. LA COSTRUZIONE DELLO STATO NAZISTA Raggiunto il suo obiettivo Hitler non aveva più bisogno della SA, che, in quanto poco graditi dall'opinione pubblica, rischiavano per giunta di rovinare l'immagine del governo. Pertanto il 30 giugno 1934, nella cosiddetta “notte dei lunghi coltelli” Hitler fece massacrare l'intera SA e il suo capo Ernst Rohm dalle SS (squadre di protezione), guidate da Himmler. Nel 1934 il presidente della Repubblica von Hindenburg morì e Hitler divenne capo assoluto del nuovo regime, il Terzo Reich (Terzo impero), e iniziò a farsi chiamare Fuhrer, “guida” dal popolo tedesco. Nel frattempo, la SS e la Gestapo, una nuova polizia segreta incaricata di sradicare il dissenso politico, instaurarono in Germania un clima di terrore, accentuato dalla nascita di campi di concentramento, detti in tedesco Lager, per rinchiudere gli Untermenschen (subumani), ossia le migliaia di avversari politici arrestati, gli zingari, i testimoni di Geova, gli omosessuali e i criminali comuni. Per aumentare il consenso interno Hitler diede il via a un intenso programma di lavori pubblici , guadagnando sempre un maggiore consenso. Cercò al tempo stesso di dominare ogni aspetto della vita privata, a partire dall'educazione: inquadrati fin dall'infanzia in un'organizzazione di tipo militare, la Hitlerjugend (Gioventù Hitleriana), i giovani furono indirizzati alle ideologie naziste fin dalla tenera età. Alla base di tali ideologie vi era una visione razzista della società mondiale. Secondo i nazisti la razza superiore era quella ariana di cui tedeschi erano i rappresentanti più puri, molto inferiore era la razza latina, a cui appartenevano i francesi e gli italiani, addirittura subumana era la razza slava, infine, per quanto riguardava gli ebrei questi erano considerati alla stregua di animali nocivi e da eliminare. Per evitare la contaminazione della propria razza, Hitler decise di cancellare ogni presenza ebraica dalla Germania e sterminare in al segreto negli ospedali tutti disabili e malati di mente,bambini Ribbentrop. GLI ANNI VENTI E IL DOPOGUERRA DEI VINCITORI La fine della Prima guerra mondiale cambiò radicalmente le vite di milioni di persone. La smobilitazione degli eserciti aveva creato milioni di disoccupati: i soldati, tornati in patria trovarono difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro. Dal'altra parte le donne, che durante la guerra si erano abituate a lavorare e a godere di una nuova indipendenza, non erano più disposte a tornare indietro. Sul piano economico la guerra aveva creato forti contrasti: se da una parte molti industriali si arricchirono per la produzione di armi per il fronte, dall'altra i reduci non riuscivano a sostenere il peso dell'inflazione. I lavoratori fecero sentire la loro voce attraverso scioperi e picchettaggi, ma fortunatamente le tensioni non sfociarono mai in una vera e propria rivoluzione. Negli anni '20, tutti i paesi, compresi quelli vincitori, dovettero affrontare alti tassi di disoccupazione, aumento dei prezzi e dell'inflazione. Solo gli Stati uniti conobbero, in questo periodo, una crescita senza precedenti, che li portò a diventare la principale potenza mondiale. Nonostante ciò si mostrarono sempre disinteressati a imporre la propria egemonia politica sul mondo, ma al contrario affermarono una visione politica isolazionistica. Per gli Stati Uniti gli anni '20 furono ricordati come "anni ruggenti": nacque il mito di Hollywood, città destinata a diventare la capitale mondiale del cinema; sorsero i più grandi grattacieli e le si diffusero sempre di più le nuove tecnologie moderne come l'automobile e gli elettrodomestici. Fu in questi anni che nacque "L'american Way of life",  uno stile di vita basato su comfort e lussi alla portata della classe media. IL CROLLO DELLA BORSA In realtà, non mancavano segnali negativi per l'economia statunitense. A partire dal settembre 1929, aumentarono le vendite dei titolari azionari che persero velocemente valore e si innescò una corsa alla vendita delle azioni al ribasso che culminò il 24 ottobre 1929 (giovedì nero), quando la Borsa di New York crollò e migliaia di persone videro azzerati i loro patrimoni. Il crollo della borsa di New York ebbe effetti su scala mondiale e provocò una grave crisi economica conosciuta come la "Grande depressione". Le economie europee persero i crediti americani, l'inflazione la disoccupazione aumentarono a dismisura, fallirono migliaia di imprese e milioni di persone cadere in miseria. Le cose cambiarono con l'elezione, nel novembre del'1930, del nuovo presidente degli stati uniti Franklin Delano Roosevelt. Egli affrontò la crisi in modo diverso rispetto ai suoi predecessori. Attuò una serie di provvedimenti finalizzati alla ripresa dell'economica del paese, a cui diede il nome di "New Deal", espressione che può essere tradotta con nuovo patto o nuovo corso. Il nuovo corso prevedeva aiuti a gli imprenditori e ai grandi lavori pubblici per aumentare l'occupazione e stimolare i consumi interni e le esportazioni. Fino ad allora, negli Stati Uniti il mercato non era stato sottoposto a nessun vincolo: Roosvelt decise di mettere fine a questa situazione ed attuare una regolamentazione dell'attività economica e finanziaria. Il New Deal ebbe effetti positivi, permettendo all'economia americana di ripartire gradualmente. LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA Nel frattempo in Spagna si inaspriva la tensione sociale tra le masse operaie e contadine e i latifondisti e le classi dominanti,così nel 1923, il generale Miguel primo de Rivera organizzò un colpo di stato. Il suo obiettivo era quello di sciogliere il parlamento e istituire un regime autoritario. Questo finì nel 1931 quando alle elezioni vinsero i partiti socialista e repubblicano. Il nuovo governo guidato dal repubblicano Manuel Azana, tentò di riformare il paese in senso democratico e liberale ed indebolire alcuni dei poteri forti della Spagna. Azzana attuò una riforma agraria antilatifondista, riformò l'esercito e ridimensionò il ruolo della Chiesa. In opposizione al governo nacquero diverse formazioni politiche di orientamento conservatore, tra cui la CEDA, espressione del conservatorismo moderato, e la Falange, fondata dal figlio dell'ex direttore José Antonio Primo De Rivera. Nel 1933 le nuove elezioni furono vinte dalla CEDA e da altre forze moderate che cancellarono gran parte delle riforme di Azana. Ne conseguì un forte malcontento che si manifestò con violenze e attentati. L'episodio più clamoroso verificò nel 1934 nelle Asturie, dove i minatori insorsero e riuscirono per un breve periodo a porre sotto il loro controllo la regione, fino a quando l'insurrezione venne repressa nel sangue. Nel 1936 si tennero delle nuove elezioni, vinte dai partiti di sinistra riuniti nel Fronte popolare. Il nuovo governo guidato da Largo Caballero non riuscì a realizzare le riforme che aveva promesso e venne criticato sia per la sua scarsa autorità sia per la sua incapacità di garantire l'ordine. Per queste e per altre ragioni, un gruppo di generali guidati da Francisco Franco organizzò un nuovo colpo di stato e occupò il sud del paese. Il governo repubblicano, però, grazie ai reparti rimasti fedeli e alle milizie operaie riuscì a mantenere il controllo della capitale e delle regioni più a nord. La Spagna si ritrovò così divisa in due: spagna repubblicana e spagna nazionalista, quest'ultima sostenuta dalla chiesa cattolica. Iniziò una sanguinosa guerra civile, in cui inizialmente prevalsero i repubblicani. A sostenere il governo repubblicano arrivarono le brigate internazionali con militanti antifascisti provenienti da molti paesi. Questa esperienza fu importante per la formazione di una gioventù antifascista, disposta a combattere per difendere la democrazia e la libertà. Molti dei volontari erano figure di spicco come lo scrittore Britannico George Orwell e l'italiano Carlo Rosselli. Anche i governi delle democrazie europee si schierarono a favore del fronte repubblicano, ma solo l'Unione Sovietica offrì un sostegno materiale. Questa in cambio dell'invio di uomini e mezzi pretese e ottenne che i comunisti spagnoli avessero sempre più influenza sulle decisioni del governo. Le forze franchiste ebbero invece enormi aiuti dall'Italia e dalla Germania, che videro nella guerra civile spagnola l'occasione per ottenere un grande successo internazionale. Il duce in Via in Spagna migliaia di volontari, mentre il Fuhrer  mise a disposizione un'intera unità d'azione tedesca, la legione Condor.  Le squadriglie aeree razziste furono le principali responsabili del bombardamento aereo descritto dal quadro di Picasso "Guernica". La guerra civile si protrasse per tre anni con una lunga scia di morti e si concluse con la vittoria delle forze fasciste guidate da Franco, il "caudillo", il quale instaurò una dittatura destinata a durare fino al 1975, anno della sua morte.
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