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Dalla seconda rivoluzione industriale all’Italia giolittiana, Appunti di Storia

Appunti discorsivi che includono: seconda rivoluzione industriale, nascita della società di massa, ascesa della Germania, Italia degli anni 70 (governi di destra e sinistra storica), politica estera italiana, socialisti e cattolici, Italia giolittiana

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 23/06/2024

michelap055
michelap055 🇮🇹

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Scarica Dalla seconda rivoluzione industriale all’Italia giolittiana e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Seconda rivoluzione industriale - Dopo gli anni 50 dell’ottocento - Trasformazione politico economico culturale - In Europa inizia una crisi agraria per via di un flusso di prodotti, come il grano, provenienti dagli stati uniti a prezzo basso - Il costo dei trasporti diminuisce perché vengono inventate nuove tecnologie come la nave a vapore, meno costo più viaggi - Calano i prezzi e molti perdono il lavoro, cosa che porta all’emigrazione di molti europei verso gli stati uniti, oppure degli europei meridionali verso l’europa settentrionale - Per far fronte a questi costi bassi i paesi europei attuano politiche protezioniste alzando i dazi doganali, primi fra tutti la Germania - La Germania inoltre investe nella grande industria, in particolare il settore bellico - In questo modo il mercato non è libero, non c’è liberismo, non necessariamente perché viene impedito agli investitori di investire dove vogliono, ma perché il mercato viene piegato e indirizzato in un modo dallo stato in cui gli investitori sono portati a investire in un determinato mercato - Nascono poi i cartelli, o in più grande scala i trust, che sono associazioni della stessa tipologia che si accordano su determinati standard di produzione e prezzi - I grandi trust quindi creano un monopolio del prodotto tagliando fuori quelli che non sono entrati nel trust - I trust vengono finanziati dalle banche, che prediligono loro, per questo motivo le piccole imprese iniziano a declinare - Vengono quindi promulgate a partire dall’America le leggi antitrust - Mentre nella prima rivoluzione industriale c’è una effettiva trasformazione dei materiali utilizzati, nella seconda rivoluzione industriale c’è uno sviluppo delle tecniche, come la chimica con i colori artificiali e i conservanti, il motore a scoppio, l’acciaio come lega più forte del ferro, (vedi Tour Eiffel) - Iniziano ad essere costruite le prime automobili con motore a benzina - Si investe nell’elettricità, nelle lampadine e nell’illuminazione pubblica - Nel 1871 viene creato il primo telefono da Antonio Meucci - La cinematografia si sviluppa con i fratelli Meucci - Le grandi potenze industriali diventano Germania e USA (al posto dell’Inghilterra) - I prezzi iniziano a crescere ma al tempo stesso inizia una lenta crescita dei salari con un conseguente miglioramento della qualità di vita - Era infatti necessario ampliare il mercato - I processi di produzione si velocizzano con la parcellizzazione del lavoro e la produzione in serie (Ford e Taylor) - Si produce di più, i prezzi diminuiscono e più persone possono permettersi alcuni prodotti - Vengono introdotti i pagamenti a rate e le pubblicità - Tuttavia negli anni 70 tutto ciò porterà a una crisi di sovrapproduzione e alla conseguente grande depressione - L’economia va in crisi a causa di un eccesso di merci rispetto alla capacità di acquisto dei consumatori - Nei primi anni del 900 inizia una graduale ripresa Nascita della società di massa - A questo fenomeno economico corrisponde un fenomeno sociale - La società occidentale si trasforma in una società di massa - La società di massa è un gruppo di persone che non si conoscono e sono sottoposti allo stesso messaggio mediatico - Gli individui sono spersonalizzati, soggetti all’omologazione - L’individuo è un banale consumatore, determinato dall’induzione del bisogno: la grande industria produce e decide di cosa ha bisogno il consumatore - Anche la costituzione della società cambia: se prima c’era il popolo proletario da un lato e il grande capitalista dall’altro, adesso la società è tripartita - Proletariato, classe media, ovvero gli impiegati, grandi capitalisti - Il sentimento diffuso nella classe media è di una condizione di vita migliore rispetto al proletariato, perché hanno salari leggermente più alti e hanno orari di lavori un pò ridotti - Il maggiore tempo libero consente un maggiore dispendio di denaro - Inizia però a svilupparsi un’incongruenza tra la percezione della società e la percezione interiore - La società diventa sempre più veloce ma questa velocità non corrisponde a quella dell’individuo - L’uomo quindi inizia a sentirsi in difficoltà rispetto alla società - Nel frattempo, per via dell’emigrazione e del miglioramento dei trasporti iniziano scambi di idee culture e persone che porta a diffusione di xenofobia razzismo nazionalismo Ascesa della Prussia - Germania - Guglielmo I è imperatore della Prussia, con Bismark come cancelliere - I due vogliono creare un nuovo stato che annetta tutti i territori “per diritto” considerati tedeschi - Primi territori che vogliono prendere sono quelli austriaci - Si forma una confederazione della Germania del Nord dopo la guerra del 1886 in cui l’Austria è sotto la guida della Prussia - L’impero austroungarico è diviso in due parte austriaca e ungherese uniti nel sovrano ma con parlamenti autonomi - La Germania poi nel 1870 si scontra con la Germania nella battaglia di Sedan - Con il trono di spagna vuoto i prussiani potevano rivendicare il trono per questioni famigliari e i Francesi si sentono minacciati perché sarebbero stati circondati dai tedeschi - Inizia uno scontro diplomatico tra Francia e Prussia - Bismark si incontra con un ambasciatore francese che cerca di convincerlo a non rivendicare il trono - L’ambasciatore viene cacciato e i popoli iniziano a spingere per una guerra - La Francia di Napoleone III dichiara guerra alla Germania, al termine della quale la Francia viene sconfitta e la Germania gli impone la repubblica, facendo cadere Napoleone - Infatti nel 1874 era stata inviata la bolla papale “Non expedit” che invitava i cattolici a non partecipare alla vita politica - Nel 1878 Papa Leone XIII invita invece i cattolici alla partecipazione politica Seconda fase di governo - Nel 1887 muore Depretis e viene nominato capo del governo Crispi, esponente più importante della sinistra - Crispi al tempo stesso aveva la fiducia dei conservatori, in quanto intendeva emulare la politica di Bismark - Crispi mantiene il potere per quattro anni accentuando una politica autoritaria e repressiva - Nel 1888 viene ampliato il suffragio nuovamente - Nel 1889 viene approvato un nuovo codice penale, il codice Zanardelli, che abolisce la pena di morte e toglie la negazione del diritto di sciopero (senza specificare che era lecito) - Ciò è in contrapposizione alla legge per la pubblica sicurezza che limitava i poteri ai sindacati dando molto potere alla polizia - Attua azioni repressive con operai, cattolici e i vari oppositori - Nel 1890 vengono ampliati i territori delle colonie africane aggiungendo la Somalia, che insieme agli altri territori prendono il nome di colonia eritrea - La politica coloniale è però troppo dispendiosa e quindi Crispi nel 1892 si dimette e al suo posto viene chiamato il suo ministro degli interni, Giolitti - Si presenta come un progressista e propone la progressività del imposte per ridistribuire il carico fiscale - Dal punto di vista della politica del lavoro cerca di andare incontro ai lavoratori evitando le manifestazioni violente - Poco dopo la sua ascesa al governo avviene lo scandalo della Banca di Roma, che aveva stampato della carta monetaria non approvata dallo stato, Giolitti viene coinvolto e si dimette - Ritorna Crispi, anche lui probabilmente coinvolto, verso cui si riponeva fiducia per le sue misure autoritarie e forte - Crispi deve risanare il bilancio statale e per farlo deve aumentare le tasse - Istituisce la Banca d’Italia, progetto iniziato da Giolitti, che diventa l’unica banca autorizzata a stampare la moneta - Per contrastare le ribellioni usa invece il pugno di ferro, addirittura dichiarando lo stato di assedio in alcuni posti del sud in cui può intervenire l’esercito - Vara delle riforme anti anarchiche con l’obiettivo di rendere fuori legge il partito socialista (cosa che aveva fatto anche Bismark) - Il suo grande fallimento arriva però in politica estera - Aveva cercato di imporre un protettorato sul resto dell’Etiopia (un protettorato prevede che un paese controlli parte dell’economia e della politica estera dell’altro stato) - Nel 1889 era stato firmato il trattato di Uccialli con il sovrano etiope, ma la parte in italiano e quella in etiope non coincidevano: in Italiano si specificava che l’Etiopia doveva rivolgersi agli Italiani per la politica estera, in etiope che l’Etiopia POTEVA rivolgersi all’Italia - Nasce un conflitto tra Etiopia e Italia che culmina con la battaglia di Adua nel 1896, dove l’Italia perde e Crispi si dimette - Al suo posto arriva Antonio Di Rudinì, un conservatore di destra - Deve fare i conti con le rivolte in Italia per l’aumento di nuovo del prezzo del pane e nel 1898 si dimette - Al suo posto, sempre dalla destra, arriva Pelloux, generale che vuole limitare il diritto di sciopero e la libertà di associazione - Iniziano molte ribellioni e nel 1900 si dimette e arriva Saracco, un moderato - Durante il suo governo l’anarchico Gaetano Bresci che dagli USA torna in Italia e uccide il re Umberto I - Il nuovo re è Vittorio Emanuele III, mentre Saracco assume una politica di distensione andando incontro ai bisogni delle persone - Viene però accusato di avere una politica contradditoria e il re lo fa dimettere - Al suo posto nel 1901 arriva il liberale Zanardelli, con Giolitti di nuovo ministro degli interni - I due varano riforme per la tutela dei lavoratori, delle donne, dei minori - Non si schierano però nettamente né con i lavoratori né con i datori - Nascono nuove organizzazioni sindacali che si uniscono nelle Camere del Lavoro - Nasce poi la Federterra, federazione italiana dei lavoratori della terra - Questo porta a un aumento di scioperi e a un conseguente aumento dei salari - Grande sviluppo dell’industria, soprattutto tessile e automobilistica - Nel 1903 Zanardelli lascia il potere a Giolitti Italia Giolittiana Instabilità e disordini - L’ultimo ventennio prima della Grande Guerra è costituito da disordini politici - L’Europa del Sud entra nel processo di industrializzazione - Spagna, Portogallo, Grecia e Italia iniziano ad industrializzarsi anche se con molta arretratezza rispetto ad altri stati - Processi di democratizzazione della società creano disordini perché alcuni sistemi politici non sono ancora davvero liberali - Il risultato è la repressione autoritaria di tali disordini contro operai, contadini e democratici - Il passaggio politico dopo la fine del governo Crispi è traumatico - Si è sviluppata una frattura con il governo a causa delle spinte autoritarie di Crispi ma anche del suo imperialismo - L’imperialismo estremo lo porta alla grande sconfitta di Adua nella guerra contro l’Etiopia, che viene accolta negativamente dall’Italia - Contro questo imperialismo iniziano a schierarsi socialisti, cattolici e i borghesi liberali - L’instabilità raggiunge il culmine con l’assassinio di Umberto nel 1900 da parte dell’anarchico Gaetano Bresci - L’instabilità era stata causata in Italia da: 1) lotte operaie e contadine di grande intensità 2) forze politiche che spingevano per la creazione di una democrazia parlamentare, superando lo Statuto Albertino che faceva confluire il potere legislativo nell’esecutivo Risposte autoritarie - I gruppi conservatori, guidati da Sonnino avviano il progetto di repressione di tali disordini - Il primo ministro Antonio Rudinì risponde con la forza agli scioperi di contadini e operai - Centinaia di arresti ai rivoltosi - La svolta autoritaria viene segnata a Milano, dove le truppe comandate dal generale Bava Beccaris sparano cannoni sugli scioperanti - La classe liberale, con Pelloux, successore di Rudinì, inizia a limitare le libertà civili, come libertà di stampa, diritto di riunione ecc - Di fronte all’approccio autoritario i liberali progressisti Zanardelli e Giolitti decidono di uscire dalla maggioranza parlamentare facendo cadere il governo - Nelle elezioni del 1900 le opposizioni (repubblicani, socialisti, radicali) ottengono la maggioranza - Zanardelli, rappresentante della sinistra parlamentare, viene nominato primo ministro - Abolisce le norme restrittive - Essendo chiaro che reprimere le nuove forze dei lavoratori con la forza non avrebbe giovato, Zanardelli capisce che deve garantirne l’inserimento nella vita politica della nazione - Ormai infatti l’Italia era cambiata: forte accelerazione industriale, crescita dei lavoratori e della piccola borghesia… Governo Giolitti - Dopo Zanardelli, Giolitti, che era stato suo ministro degli interni, diventa primo ministro - Governa fino alla prima guerra mondiale - Proveniva dalla classe media e aveva alle spalle una lunga carriera politica nelle file della sinistra liberale - Il suo governo si divide nella prima fase (1903-1909) di azione politica intensa e nella seconda (1911-1914) che è la fase calante del suo governo - Il suo piano si fonda su tre principi 1) Conciliare borghesia industriale e proletariato - Attraverso dialogo costante e interventismo sociale, allarga la base sociale - Suffragio universale maschile nel 1912 2) Sostegno allo sviluppo economico - Garantisce stabilità monetaria e riduce tassi d’interesse sui titoli di stato - Riordino urbanistico delle città, soprattutto del Sud - Sostegno all’economia del Sud 3) Centralità del partito liberale - Non voleva subire pressioni dall’opposizione come estrema sinistra - Per questo mantiene il trasformismo, basato su rapporti clientelari
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