Scarica Dante Alighieri: la Vita e lo scontro tra Guelfi e Ghibellini e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! Nasce a Firenze nel 1265 appartenente ad una famiglia benestante, ma non ricca. A 18 anni vide (non la conobbe, la vide solo) Beatrice, si innamora (amore platonico). Si sposa e ha figli, ma la donna più importante della sua vita sarà solo e soltanto Beatrice. Già da giovane scrive poesie dedicandole proprio a Beatrice dove esprime il suo amore per lei, raccolte nell'opera: La VITA NUOVA. Oltre ad essere un grande scrittore è stato anche un abile soldato, infatti, combatté nella battaglia di Campaldino tra Firenze (guelfi) e Arezzo (ghibellini). Intorno ai 30anni si impegna in prima persona nella vita politica per creare situazioni di pace a Firenze poiché c'erano continui scontri tra guelfi bianchi (si incominciarono ad allontanare dal papa) e nerî (alleati del papa). Quello che Dante voleva era la pace e la fine dei conflitti tra comuni gradi e comuni piccoli e voleva farlo cercando di imporre l'autorità di un Imperatore, infatti, quando in Itali scende Arrigo VII Dante spera di imporre la sua autorità sui comuni, ma la morte di Arrigo provoca uno spegnimento di tutte le sue speranze. Dante non si schiera da nessuna parte, ma mandò in esilio i capi dei guelfi neri e dei guelfi bianchi sperando in questo modo di riportare la pace, ma questa sua mossa politica non portò ai risultati sperati. Ad un certo punto, il papa (che dante odiava profondamente) entra sempre di più nella vita fiorentina, Dante dovette superare il suo stato di neutralità si schierò nel 1301 con i guelfi bianchi, perché non voleva lasciare Firenze nelle mani del papa Bonifacio VII e anche perché riteneva che i guelfi neri potessero essere un pericolo per l'autonomia di Firenze. Il papa mandò a Firenze un francese Carlo di Voluà per mettere “pace”, ma in realtà lo scopo era diverso: la vittoria dei guelfi neri sui guelfi bianchi. | guelfi bianchi se ne accorsero ed inviarono Dante dal papa per convincerlo a richiamare Carlo. Il papa non lo richiamò e Carlo salì al potere insieme ai guelfi neri mandando in esilio i capi dei guelfi bianchi. Dante venne accusato e condannato per corruzione, una condanna falsa, e venne richiamato per ritornare a Firenze e nel viaggio di ritorno scoprì della condanna e da qual momento non ritornò più a Firenze. Successivamente venne condannato all'esilio con tutti i suoi beni confiscati e fu proprio questo gesto che provocò în dante un odio profondo nei confronti della sua città che luî amava tanto; si sentiva tradito e non li perdonò mai.