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Vita e Opere di Dante Alighieri: Biografia e Poesie, Appunti di Letteratura Italiana

Storia della letteratura italianaBiografia di Autori ItalianiLiteratura Italiana Medievale

Biografia di Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265, e sua produzione poetica. Dante si forma sotto la guida di Brunetto Latini, entrando poi in politica a Firenze durante un periodo di divisioni. La morte di Beatrice induce Dante a studiare filosofia e teologia. Le opere di Dante, come 'Vita Nova' e 'Le Operette Morali', sono descritte, insieme al ruolo di Brunetto Latini e Beatrice nella vita e formazione del poeta.

Cosa imparerai

  • Che anni trascorse Dante Alighieri impegnandosi nelle sue prime esperienze poetiche?
  • Quali opere scrisse Dante Alighieri dopo l'esilio?
  • Che influenza ebbe Brunetto Latini sulla vita e formazione di Dante Alighieri?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 13/12/2022

Laurafranco00
Laurafranco00 🇮🇹

5

(2)

3 documenti

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Scarica Vita e Opere di Dante Alighieri: Biografia e Poesie e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! DANTE ALIGHIERI VITA Dante nasce a Firenze nel 1265 in una famiglia della piccola nobiltà fiorentina. Nel 1274, quando era ancora un bambino incontra per la prima volta Beatrice (che diventerà figura femminile centrale nella sua più celebre opera). Nel 1285 si sposa con Gemma di Manetto Donati da cui avrà 3 figli. Tra gli anni 80 e 90 Dante si impegna molto nelle sue prime esperienze poetiche (tra cui le rime) Nel 1290 la morte di Beatrice segna per Dante un periodo di profonda crisi religiosa, da cui fu indotto a rigorosi studi filosofici e teologici, che completarono la sua formazione giovanile sotto la guida di BRUNETTO LATINI  egli fu infatti il suo primo è più importante maestro di arte e di vita e, soprattutto in questi anni, ebbe una notevole influenza sulla sua vita politica e civile. BRUNETTO LATINI gli fa da maestro per quanto riguarda la poesia dottrinale-didascalica Gli anni della politica di Dante furono caratterizzati da vari avvenimenti, Dante infatti vive a Firenze un periodo di forte divisione: Nel 1293 infatti entrano in vigore gli ordinamenti di giustizia di Giano Della Bella, che stabilivano il prevalere dei popolari, escludendo dal governo gli aristocratici terrieri e gli esponenti della grande finanza, così la difesa degli interessi degli aristocratici, esclusi dal governo, fu affidata all’ufficio della parte guelfa. Questa fu la causa della contrapposizione di due partiti: I GUELFI NERI: erano cappeggiati dalla famiglia Donati, di orientamento antipopolare I GUELFI BIANCHI: erano cappeggiati dalla famiglia Cerchi ed erano più aperti alla collaborazione con i popolari e i ghibellini. Dante entra in politica nel 1295 e diventa membro dei vari organi amministrativi del comune. Nel 1297 Papa Bonifacio VIII invia a Firenze un suo cardinale per mettere pace tra le fazioni, ma in realtà egli aveva l’incarico di favorire la presa di potere dei Guelfi Neri. Dante faceva parte dei Guelfi Bianchi e per un periodo diventa addirittura priore che quindi lo rende membro del massimo organo di governo del comune di Firenze. Durante il suo mandato, convalida la condanna di 3 banchieri fiorentini accusati di aver complottato contro Firenze, in accordo con la curia papale: questa cosa farà infuriare moltissimo il Papa che nel 1301 nomina un altro paciere CARLO DI VALOIS che autorizzerà violenze e saccheggi verso le abitazioni e i componenti dei guelfi bianchi. Il 7 novembre si insedia una nuovo governo dei neri che trasforma le violenze in persecuzioni legali e Dante, che aveva votate due proveddimenti ostili al Papa, viene inviato a Roma (ottobre 1301) per trattare un accordo con il pontefice. Dante parte da Firenze un giorno prima all’insediamento dei guelfi neri al governo della città e non riuscirà mai più a rientrare. Tra il giugno 1302 e il marzo 1303 viene accusato, falsamente, di vari reati e infine viene condannato a morte. Da questo momento ha inizio il suo esilio. Dante inizia un avita di vagabondaggio e girerà per molte città italiane (Verona, Treviso ecc..), questi anni lo aiutarono molto sull’aspetto poetico della sua vita, egli infatti comincerà a scrivere una serie di opere che lo renderanno immortale: LE OPERE Prima dell’esilio 1295 : Vita Nova  raccolta di poesie giovanili, scritte fra il 1293 e il 1295. Un autobiografia spirituale, dove l’amore (per Beatrice) non è descritto nella sua forma sensibile e terrena, ma come un sentimento che porta a un amore e a un ideale di vita più alto.  Quest’opera è un porosimetro, cioè un testo misto di poesia e di prosa, nel quale dante decise di raccogliere, dal complesso di liriche scritte fino a quel momento, quelle più significative, facendole precedere da un commento in prosa che spiegasse l’occasione da DANTE ALIGHIERI VITA Dante nasce a Firenze nel 1265 in una famiglia della piccola nobiltà fiorentina. Nel 1274, quando era ancora un bambino incontra per la prima volta Beatrice (che diventerà figura femminile centrale nella sua più celebre opera). Nel 1285 si sposa con Gemma di Manetto Donati da cui avrà 3 figli. Tra gli anni 80 e 90 Dante si impegna molto nelle sue prime esperienze poetiche (tra cui le rime) Nel 1290 la morte di Beatrice segna per Dante un periodo di profonda crisi religiosa, da cui fu indotto a rigorosi studi filosofici e teologici, che completarono la sua formazione giovanile sotto la guida di BRUNETTO LATINI  egli fu infatti il suo primo è più importante maestro di arte e di vita e, soprattutto in questi anni, ebbe una notevole influenza sulla sua vita politica e civile. BRUNETTO LATINI gli fa da maestro per quanto riguarda la poesia dottrinale-didascalica Gli anni della politica di Dante furono caratterizzati da vari avvenimenti, Dante infatti vive a Firenze un periodo di forte divisione: Nel 1293 infatti entrano in vigore gli ordinamenti di giustizia di Giano Della Bella, che stabilivano il prevalere dei popolari, escludendo dal governo gli aristocratici terrieri e gli esponenti della grande finanza, così la difesa degli interessi degli aristocratici, esclusi dal governo, fu affidata all’ufficio della parte guelfa. Questa fu la causa della contrapposizione di due partiti: I GUELFI NERI: erano cappeggiati dalla famiglia Donati, di orientamento antipopolare I GUELFI BIANCHI: erano cappeggiati dalla famiglia Cerchi ed erano più aperti alla collaborazione con i popolari e i ghibellini. Dante entra in politica nel 1295 e diventa membro dei vari organi amministrativi del comune. Nel 1297 Papa Bonifacio VIII invia a Firenze un suo cardinale per mettere pace tra le fazioni, ma in realtà egli aveva l’incarico di favorire la presa di potere dei Guelfi Neri. Dante faceva parte dei Guelfi Bianchi e per un periodo diventa addirittura priore che quindi lo rende membro del massimo organo di governo del comune di Firenze. Durante il suo mandato, convalida la condanna di 3 banchieri fiorentini accusati di aver complottato contro Firenze, in accordo con la curia papale: questa cosa farà infuriare moltissimo il Papa che nel 1301 nomina un altro paciere CARLO DI VALOIS che autorizzerà violenze e saccheggi verso le abitazioni e i componenti dei guelfi bianchi. Il 7 novembre si insedia una nuovo governo dei neri che trasforma le violenze in persecuzioni legali e Dante, che aveva votate due proveddimenti ostili al Papa, viene inviato a Roma (ottobre 1301) per trattare un accordo con il pontefice. Dante parte da Firenze un giorno prima all’insediamento dei guelfi neri al governo della città e non riuscirà mai più a rientrare. Tra il giugno 1302 e il marzo 1303 viene accusato, falsamente, di vari reati e infine viene condannato a morte. Da questo momento ha inizio il suo esilio. Dante inizia un avita di vagabondaggio e girerà per molte città italiane (Verona, Treviso ecc..), questi anni lo aiutarono molto sull’aspetto poetico della sua vita, egli infatti comincerà a scrivere una serie di opere che lo renderanno immortale: LE OPERE Prima dell’esilio 1295 : Vita Nova  raccolta di poesie giovanili, scritte fra il 1293 e il 1295. Un autobiografia spirituale, dove l’amore (per Beatrice) non è descritto nella sua forma sensibile e terrena, ma come un sentimento che porta a un amore e a un ideale di vita più alto.  Quest’opera è un porosimetro, cioè un testo misto di poesia e di prosa, nel quale dante decise di raccogliere, dal complesso di liriche scritte fino a quel momento, quelle più significative, facendole precedere da un commento in prosa che spiegasse l’occasione da cui i singoli componimenti erano nati e facendole seguire da un commento retorico. Nel corso dell’opera Dante racconta la storia del suo amore per Beatrice (dal momento in cui si sono incontrati per la prima volta all’età di 9 anni, fino alla morte della donna nel 1290) e al suo interno si possono ben dividere la storia: a partire dalla fase bambina e adolescenziale dei due protagonisti, i vari passaggi del loro amore, della morte di Beatrice, del momentaneo smarrimento di Dante e del suo finale superamento. Si può quindi dire che l’autore unisce un diario sentimentale con un racconto autobiografico, nel quale compaiono una notevole quantità di elementi presi dalla vita quotidiana, così come altre personaggi di contorno che fanno parte della vite dei due protagonisti. Personaggi che compaiono: Cavalcanti (primo amico di Dante), compagne di Beatrice, padre di Beatrice ecc.. Dopo l’esilio 1304 – 1306: De Vulgari Eloquientia  opera scritta in latino, con regole sull’arte dello scrivere in italiano volgare. Ponendosi il dubbio della giusta o sbagliata diffusione della lingua volgare.  In questo trattato Dante studia il problema di come trovare un volgare italiano che possa diventare colto. Riconoscendo però che nessun volgare parlato aveva una tale dignità, Dante affermava che era compito del poeta raggiungere, attraverso un’attenta scelta di vocaboli, un volgare elevato. Il De Vulgari Eloquientia è un opera scolastica accademica che si rivolge ad un pubblico di specialisti, infatti è scritta in latino (era ancora la lingua della cultura ufficiale). Il problema principale per Dante era l’individualizzazione di una possibile lingua letteraria colta, adatta alla poesia. Per Dante il volgare ideale era la lingua propria dell’uso scritto letterario. Nel secondo libro infatti, aveva cominciato ad analizzare questo tipo di volgare ma ha interrotto l’opera dopo aver preso in considerazione solo le caratteristiche della lingua adatta alla tragedia. 1304-1307: Convivio  Scritto nei primi anni dell’esilio, in lingua volgare. Cerca di convincere gli uomini di potere che lo studio della filosofia e il rispetto delle leggi morali sono una condizione necessaria per la convivenza degli uomini nella società.  È un opera scritta sia in prosa che in poesia. All’inizio Dante aveva progettato di scrivere 15 trattati ma ne riuscirà a portare a termine solo 4 ( probabilmente per dedicarsi alla stesura della comedia). In questi trattati vengono affrontati argomenti di stampo filosofico e l’intento di Dante era quello di creare un opera enciclopedica. 1 trattato > Proemio dell’opera, in cui Dante dichiara il suo scopo e illustra la struttura generale del convivio, spiegando il suo titolo (convivio – Banchetto) e la metafora al suo interno. Egli infatti voleva offrire un ‘’banchetto’’ di sapienza non ai dotti ma a chi non aveva potuto studiare, infatti non scrive in latino ma in volgare, affermando che ha la stessa dignità del latino. 2 trattato > qui Dante spiega il metodo che seguirà nel commento alle sue canzoni. 3 trattato > è un inno alla sapienza (secondo Dante era la massima perfezione dell’uomo). Tutta l’opera è animata dall’entusiasmo filosofico, dal culto dell’intelligenza e del sapere 4 trattato > il tema centrale è la definizione di “ Nobiltà” che è quella dell’animo e non di sangue: è un dono divino di cui il destinatario deve rendersi degno con il suo comportamento. 1310-1313: De Monarchia  opera scritta in latino in cui affiora il tema politico. Per il poeta, l’unica forma di governo che possa assicurare la pace e la sicurezza, è la monarchia, una monarchia universale, che rifletta l’unicità e l’universalità del regno di Dio e garantisca la pace, la giustizia e la libertà degli uomini.
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