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Legge 194 Aborto: Tipi, Cause, Procedimenti e Controversie, Appunti di Religione

Ginecologia e ostetriciaBiologia umanaLegislatura sanitaria

Una panoramica dettagliata sull'aborto, dalla sua definizione alla sua legislazione in Italia. Vengono trattati l'aborto spontaneo e indotto, le cause, le diagnostiche e le procedure chirurgiche e farmacologiche. Inoltre, vengono esposti i motivi per e contro l'aborto e le implicazioni sociali e etiche. utile per chi vuole approfondire il tema e comprendere le diverse posizioni.

Cosa imparerai

  • Che cos'è un aborto spontaneo?
  • Quali sono i metodi per eseguire un aborto indotto?
  • Perché le donne richiedono un aborto indotto?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 08/01/2022

daniela-di-lucchio
daniela-di-lucchio 🇮🇹

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Scarica Legge 194 Aborto: Tipi, Cause, Procedimenti e Controversie e più Appunti in PDF di Religione solo su Docsity! L'ABORTO CHE COSA E' L'ABORTO? L' aborto è l'interruzione della gravidanza prima della ventesima o ventiduesima settimana con conseguente espulsione del feto o dell'embrione dall'utero; può avvenire spontaneamente, o essere procurato. Finalmente nel 1978 arrivava la legge 194, ovvero la legge sull'aborto, detta anche legge 194 aborto, che da allora consente alla donna, nei casi previsti, di poter ricorrere alla IVG(interruzione volontaria di gravidanza) in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio convenzionato con la Regione di appartenenza). Circa un terzo delle gravidanze termina con un aborto spontaneo.l periodo a maggior rischio è il primo trimestre. Si parla di probabilità, di stima epidemiologica, visto che molte interruzioni spontanee di gravidanza passano inosservate, senza che assumano una dignità clinica. Molte e diverse sono le cause che possono provocare un aborto spontaneo. Tra queste ricordiamo: » anomalie cromosomiche (è sicuramente la causa più frequente di abortività spontanea. La frequenza aumenta con l'aumentare dell'età materna); » malformazioni congenite (utero setto, unicorne ecc) o acquisite (polipi, fibromi) dell'utero; » incontinenza cervicale (il collo uterino tende a dilatarsi in epoca molto precoce di gravidanza, anche in assenza di contrazioni, conducendo all'espulsione del feto); » malattie autoimmuni o trombofiliche (in cui aumenti , cioè, la coagulazione del sangue); » patologie infettive come toxoplasmosi, rosolia, infezione da citomegalovirus che possono contagiare il feto e causarne la sofferenze e poi la morte; *_ infezioni vaginali non trattate; » insufficienza del corpo luteo che non produce abbastanza progesterone, l'ormone che favorisce l'impianto e il mantenimento della gravidanza nel primo trimestre. Diagnosticato un aborto spontaneo, tramite visite ginecologiche e ecografie, le strade possibili sono generalmente due: 1. laterapia chirurgica: è il cosiddetto "raschiamento" mediante isterosuzione. In pratica, si procede all'aspirazione del materiale abortivo ritenuto in cavità uterina, mediante una cannula inserita attraverso il canale cervicale. 2. in alcuni casi si può decidere di attendere la spontanea espulsione del materiale abortivo dall'utero o facilitarne l'espulsione stessa tramite la somministrazione di farmaci che facilitino la contrazione uterina. Si parla in questo caso di "condotta di attesa", che viene applicata soprattutto nei casi di aborto incompleto (più raramente nel caso degli aborti interni), e soprattutto se l'aborto è avvenuto nelle settimane iniziali di gravidanza. ABORTO INDOTTO (quindi nonvolontario) Uno studio statunitense del 2002 ha concluso che circa la metà delle donne che hanno abortito, utilizzava una forma di contraccezione al momento in cui è rimasta incinta. È stato rilevato uno scorretto utilizzo del contraccettivo utilizzato che sia esso la pillola o il preservativo. Oggi in Italia la donna può richiedere l'interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari. Dal 1978 questo intervento è regolamentato dalla Legge 194/78, che descrive con chiarezza le procedure da seguire in caso di richiesta di interruzione di gravidanza Obiettivo primario della legge è la tutela sociale della maternità e la prevenzione dell'aborto attraverso la rete dei consultori familiari, un obiettivo che si intende perseguire nell'ambito delle politiche di tutela della salute delle donne. I motivi per procurare aborti indotti sono tipicamente terapeutici o elettivi. Un aborto è clinicamente indicato come un aborto terapeutico quando viene eseguito per salvare la vita della donna incinta; per prevenire danni alla sua salute fisica o psichica: 1. Motivi personali 2. Motivi sociali(Alcuni aborti sono il risultato di pressioni sociali, come la preferenza peri bambini di un dato sesso, disapprovazione della maternità, stigmatizzazione delle persone con disabilità, insufficiente sostegno economico per le famiglie, mancanza di accesso o rifiuto di metodi contraccettivi o interventi verso il controllo demografico) 3. Salute materna e fetale 4. Tumore (La probabilità di sviluppare un tumore durante la gravidanza è dello 0,02%-1% e, in molti casi, la presenza di una neoplasia nel corpo della madre porta alla considerazione dell'aborto al fine di proteggere la sua vita o per via del danno potenziale che può verificarsi al feto durante il trattamento antitumorale. Ciò è particolarmente vero nel caso di tumore del collo dell'utero che si verifica in 1 ogni 2000-13 000 gravidanze e per la quale l'inizio del trattamento "non può coesistere con la conservazione della vita fetale (a meno che non si scelga la chemioterapia neoadiuvante)) Un'analisi del fenomeno "Interruzione volontaria di gravidanza" è contenuta nelle relazioni che il Ministro della Salute annualmente presenta al Parlamento. Esistono due tecniche per eseguire una interruzione volontaria di gravidanza: 1. metodo farmacologico 2. metodo chirurgico. L'aborto poi può avvenire anche con altre tecniche che non riguardano i due metodi precedenti. METODO FARMACOLOGICO E' una procedura medica, distinta in più fasi, che si basa sull'assunzione di almeno due principi attivi diversi, il mifepristone (meglio conosciuto col nome di RU486) e una prostaglandina, a distanza di 48 ore l'uno dall'altro. Il mifepristone, interessando i recettori del progesterone, necessari per il mantenimento della gravidanza, causa la cessazione della vitalità dell'embrione; l'assunzione del secondo farmaco, della categoria delle prostaglandine, ne determina l'espulsione. In Italia è possibile ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza con il metodo farmacologico dietro richiesta della persona interessata.
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