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Decadentismo: nozione, tematiche, caratteristiche, ideologia., Sintesi del corso di Italiano

Appunti e sintesi, ideologia e contesto storico, caratteristiche letterarie, accenni a D'Annunzio e Pascoli che saranno analizzati nei documenti successivi.

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

Caricato il 15/06/2017

Albi8576
Albi8576 🇮🇹

4.3

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Scarica Decadentismo: nozione, tematiche, caratteristiche, ideologia. e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Decadentismo Il termine decadentismo deriva da una definizione polemica e denigratoria dei poeti maledetti, considerati dai benpensanti decadenti nella loro vita, ideali, costumi, poiché registrano la condizione di stanchezza e il senso di fallimento che caratterizzano storia, civiltà e cultura di fine ‘800. Questi stessi poeti assumono provocatoriamente questa definizione, a indicare il movimento artistico e letterario che rivendica questa condizione, servendosi di un forte simbolismo: ormai hanno perso l’aureola (vedi Baudelaire), perciò possono essere decadenti (Verlaine: “sono come l’Impero alla fine della Decadenza”). Tali poeti diedero inoltre vita nel 1886 a un giornale, Le Decadent, che durò un anno. Questo movimento vide la diffusione in tutta Europa e negli USA tra la fine ‘800 e inizio ‘900, definito perciò trasversale, e affronta gli stessi problemi del Romanticismo: ha carattere storico, perché è influenzato dalla profonda crisi che coinvolge la società, e genera una sensibilità decadente. Nasce così una letteratura antipositivista, elegante e raffinata, estranea alla moralità e basata invece sul simbolismo e sulla fantasia, sulla ricerca della felicità al di là del confine dei sensi (vedi Baudelaire). Il manifesto del movimento può essere visto nella Prefazione a Il ritratto di Dorian Gray, che ribadisce l’assenza di moralità nelle opere, ma soltanto bellezza o meno, bellezza ricercata dall’arista. Le varie filosofie e poetiche decadenti si basano sulla sensibilità esasperata dei protagonisti e spesso presentano aspetti tra loro contraddittori, non solo nelle diverse realtà europee, ma anche all’interno dello stesso autore. Elementi comuni sono tuttavia: • Il rifiuto della ragione e della scienza positivistiche e l’emergere di nuovi orientamenti di pensiero, spiritualistici e irrazionalistici, che vedono il mondo come un grande mistero; • La volontà di ribellione e di evasione da una società cinica e utilitaristica, basata sul culto del denaro; • La solitudine, un esasperato soggettivismo, il senso di sradicamento individuale rispetto alla civiltà borghese; • La concezione aristocratica dell’arte e della poesia come unica dimensione di essere vissuta; • La contestazione della cultura tradizionale e la ricerca di nuove forme espressive, basate sul simbolismo e capaci di rivelare l’essenza misteriosa e assoluta del reale: ogni linguaggio deve, più che comunicare concetti, suggestionare, facendo leva sull’intuizione; • La predilezione degli stati eccezionali, per lo “sregolamento” dei sensi teorizzato da Rimbaud, per il privilegio accordato a temi abnormi ed esasperati, ma anche per la raffinatezza estenuata e il culto dell’artificio. L’intellettuale decadente è perciò il poeta maledetto, caratterizzato da un esasperato individualismo, l’esclusione dalla ragione, il disprezzo per la massa e l’abbandono della convinzione che la letteratura e l’arte possano offrire modelli positivi al pubblico e incidere concretamente sulla società; perciò egli ricorre ad atteggiamenti estremi sia nella vita privata (ad esempio le droghe) sia in ambito letterario: allucinazione e straniamento sono infatti le basi su cui elabora una poetica irrazionale e simbolista, volta a esaltare le emozioni soggettive e il mistero dell’esistenza. Dalle stesse premesse di ribellione, solitudine e isolamento, nasce il dandy: originariamente dandismo letterario, definito da Baudelaire “l’ultimo bagliore di eroismo ai tempi della decadenza”, in seguito all’elaborazione della teoria dell’arte per l’arte (Art for Art’s Sake, Aesteticism), negli ultimi due decenni dell’’800 questo personaggio si afferma come un aristocratico raffinato, colto, elegante ma che non segue le mode, disgustato dalla massa e dalla società borghese, difende con ardore le proprie idee e spesso è anti democratico; ricerca quindi la bellezza fine a se stessa, secondo il principio dell’Estetismo, vivendo la vita come un’opera d’arte e andando al di là del bene e del male (vedi Nietzsche) e delle condizioni sociali. Questo modello corrisponde ai protagonisti di tre romanzi fondamentali di questo periodo: A rebours [Controcorrente] di Huysmans, Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, Il piacere di D’Annunzio. Il suo contraltare femminile è la femme fatale, una donna che suscita un amore struggente, che porta alla sofferenza e a volte anche alla morte: ne è un esempio il personaggio biblico di Salomè (Salomè è figlia di Erodiane, cognata e poi moglie di Erode Antipa (I sec. d.C.), il quale però desidera la figliastra; lei è innamorata di Giovanni Evangelista, che però la rifiuta, lei chiede a Erode la morte del giovane, in cambio lei deve danzare per lui). I maggiori poeti decadenti in Italia furono D’Annunzio e Pascoli, due personaggi estremamente antitetici nell’arte quanto nella vita: il primo, un dandy, era paragonabile a un eroe, a un superuomo, simbolo dell’estetismo, della ricerca perenne della bellezza; il secondo invece si concentra sull’introspezione psicologica e sull’inconscio, sulla malinconia e sul senso della morte, attraverso l’uso del simbolismo.
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