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Decadentismo, simbolismo, estetismo e Giovanni Pascoli., Temi di Italiano

Le caratteristiche principali del decadentismo, del simbolismo, dell'estetismo e Giovanni Pascoli, vita, pensiero e poetica, opere( Myricae, I Canti di Castelvecchio, I Poemetti, I Poemi Conviviali e le raccolte aspirate ai temi civili e cristiani).

Tipologia: Temi

2019/2020

Caricato il 23/04/2020

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Scarica Decadentismo, simbolismo, estetismo e Giovanni Pascoli. e più Temi in PDF di Italiano solo su Docsity! Decadentismo e Simbolismo. Il Decadentismo. A partire dalla Francia, nella seconda metà dell’ottocento, si verifica la nascita del Decadentismo e del Simbolismo. Alle radici del decadentismo vi è Charles Baudelaire che rifacendo Edgar Allan Poe pubblica la raccolta poetica “I fiori del male” in cui il mito del progresso esaltato dal Positivismo viene rovesciato proponendo il modello di artista trasgressivo e esteta. Questa raccolta è divisa in sei sezioni e il titolo sottintende il senso della poetica di Baudelaire, secondo cui i fiori, simbolo della bellezza(valore supremo),nascono dal male, da intendersi sia come trasgressione sia come sofferenza. Il termine Decadentismo indica una tendenza che sviluppa princìpi e intuizioni di precursori come lo statunitense Poe e il francese Baudelaire, come fondatori e principali poeti i francesi Verlaine e Rimbaud insieme a Mallarmè, padre del Simbolismo. Principali modelli di narratori decadenti sono il francese Huysmans e l’irlandese Oscar Wilde. Essi introducono la figura dell’antieroe che si contrappone alla società e dell’esteta che vive per la raffinata bellezza e il piacere che ne deriva. Il decadentismo italiano include scrittori come Gabriele D’Annunzio, tipico esteta e Giovanni Pascoli, scrittore simbolista; Italo Svevo rientra nella tipologia dell’antieroe; Luigi Pirandello, e anche poeti come Giuseppe Ungaretti o Eugenio Montale. Il termine decadentismo si afferma a Parigi nel 1870-1890, sulla scia del rinnovamento di un gruppo di poeti che si ispirano a Baudelaire. Fra i loro periodici, emerge la rivista “Il Decadente” fondata nel 1886, che prende spunto dal primo verso di Languore, un sonetto pubblicato da Verlaine. Gli scrittori di questa tendenza letteraria denominati con disprezzo “decadenti” oppongono la propria condizione di sradicati e ostentano nella vita e nell’arte, pessimismo e disgusto per il mondo e la realtà, rifiutano l’ipocrisia della società cercando la fuga verso il mistero e l’ignoto. Per raggiungere tale stato lo scrittore decadente come Rimbaud fa uso di alcol e droghe che portano ad allucinazioni ritenute sacre. Il poeta si trasforma così in veggente poiché la sua sensibilità irrazionale lo mette a contatto con le realtà misteriose che egli esprime nei propri versi. Le caratteristiche che accomunano i decadenti sono: 1)l’opposizione al razionalismo, e quindi anche alle correnti poetiche a esso ispirate proponendo al contrario l’uso del simbolo che opera attraverso immagini diverse dalla realtà e della metafora; 2)il rifiuto delle norme sociali e della morale, cui viene contrapposta la concezione dell’estetismo, secondo cui la bellezza è il valore supremo; 3)l’irrequietezza intesa come fuga dalla realtà, che avviene attraverso viaggi, alcol, droghe, esotismo e l’identificazione esistenziale e tematica con il diverso, che vive ai margini della società(lo zingaro, il deviante, il folle); 4)l’attrazione per gli aspetti irrazionali e oscuri della psiche come l’istinto, l’inconscio, gli stati morbosi, la perversione; 5)l’arte considerata fine a se stessa (l’arte per l’arte) di una funzione conoscitiva superiore a quella della scienza; 6)il rifiuto di battaglie politiche e sociali, cui viene contrapposta una figura di artista che scava individualmente nell’interiorità umana e nel mistero dell’ignoto; 7)la produzione di opere d’arte diverse e libere formalmente al cui interno la polisemia, la musicalità ritmica e verbale e l’immagine hanno un peso determinante; 8)la convinzione che la realtà sia illusione, che essa celi una misteriosa realtà assoluta. Il Simbolismo. Baudelaire rappresentando i fiori come simbolo della bellezza anticipa la poetica del Simbolismo. Nello stesso anno(1886) della pubblicazione della rivista “Il Decadente” viene pubblicato “Il Simbolista” che dà voce a un gruppo di poeti decadenti che assegnano una funzione primaria al simbolo come strumento della creazione poetica e della vera conoscenza, soffermandosi in particolare sul suono della parola che fonda la poesia pura, simile alla musica e alla pittura impressionista. Considerando gli oggetti dell’esperienza come simboli, l’artista si accosta all’ignoto e al mistero e percepisce i legami tra le cose e delle cose con l’interiorità umana. Il simbolismo inoltre ritiene la ragione uno strumento conoscitivo privo di valore come lo è l’esperienza quotidiana della persona ordinaria. Le caratteristiche che accomunano i simbolisti sono: 1) cercare di rendere la poesia simile alla musica e alla pittura non figurativa basata sull’effetto psichico suscitato dall’accostamento dei colori e delle forme creando così nuove realtà costituite da parole che rappresento i simboli dell’ignoto e dell’Assoluto; 2)non aspirano a una vita sregolata e ribelle a differenza dei decadenti; 3)prediligono il verso libero e vivono per la parola poetica, unica realtà che permette di accostarsi all’Assoluto; 4)affidano all’arte il compito di salvare e riscattare l’uomo da quella che è ritenuta una grigia e squallida finzione di realtà. Tra i maggiori esponenti del simbolismo si ricordano Morèas e Mallarmè. L’estetismo decadente La nascita dell’estetismo (il termine significa “esaltazione della bellezza e del piacere”) è una caratteristica fondamentale della reazione tardo-ottocentesca alla cultura positivista. L’estetismo si fonda sul valore assoluto e superiore della bellezza nella vita e nell’arte. L’estetismo innalza quindi l’artista al ruolo di individuo straordinario e superiore rispetto agli altri uomini: colui che produce arte senza secondi fini. L’artista-esteta si pone inoltre al di sopra delle norme morali e delle regole accostandosi alle concezioni irrazionalistiche del superomismo. Le caratteristiche principali dell’estetismo sono: 1)l’artista come esteta, cioè colui che segue e teorizza l’estetica, la dottrina del bello; 2)l’arte per l’arte viene posta su un piano di assoluta superiorità rispetto alla realtà quotidiana in quanto espressione di libertà spirituale; 3)l’artista fa dell’arte l’unica meta e l’unico modello del vivere ricercando quindi la bellezza ovunque; 4)la vita è concepita dall’artista-esteta come un’opera d’arte, quindi vissuta e costruita come tale cadendo a volte nell’esagerazione. L’estetismo è da alcuni studiosi considerato una risposta critica alle trasformazioni della società ottocentesca, legate al sopravvento dell’industrializzazione e della società di massa.
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