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DEFINIZIONI SOCIOLOGIA, Sintesi del corso di Sociologia Della Comunicazione

definizioni di: gerbern, chomsky, brown e fraser, tatiana slama-cazacu, theodore newcomb, modello di wesley, schema dei riley, modello di dance, modello di anders, stata, bostrom, barnlund, altri modelli sociologici, effetti, paradigmi, e accuse ai media.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 17/12/2019

aurora-carola
aurora-carola 🇮🇹

4.7

(237)

102 documenti

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Scarica DEFINIZIONI SOCIOLOGIA e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia Della Comunicazione solo su Docsity! Gerbner Interpone, tra la fonte e il ricevente, una serie di nodi problematici legati alla ricezione ed alla decodifica, entrambe influenzate dalle caratteristiche interattive del significato e del contesto sociale. Pone l’accento sulla variabilità della percezione rispetto all’evento. Mette in luce il carattere creativo ed interattivo del processo percettivo, il valore del “contesto” nella lettura dei messaggi e la natura “aperta” della comunicazione umana, sottolineando il rapporto dinamico e interattivo rinvenibile tra forma e contenuto nel processo comunicativo. La lacuna del suo modello sta nel trascurare i problemi relativi alla genera- zione del significato, poiché la forma, o il codice, del messaggio vengono dati per scontati, cioè semplicemente fatti coincidere con il segnale. chomsky Trascura le condizioni pratiche nelle quali avviene la comunicazione e tende a minimizzare il ruolo del ricevente, appiattito su quello dell’emittente in virtù dell’omologia strutturale della loro relazione linguistica. Risulta una sottovalutazione dell’agire context- dependent. brown e fraser Insieme hanno individuato tre categorie per indicare le principali caratteristiche che defini- scono una situazione, o meglio, l’ambiente, il partecipante e lo scopo. Tatiana Slama-Cazacu Illustra l’influenza dei contesti come sistemi di riferimento per i componenti dell’azione comunicativa. Gli influssi del contesto, in certe condizioni, è utile ritenere che siano essi stessi a “generare” la comunicazione, molto più che la volontà della fonte, la quale assume maggiore importanza nei contesti fortemente formalizzati o poveri di scambio sociale. Theodore Newcomb - Teoria degli atti comunicativi E’ la rielaborazione della teoria dell’equilibrio di Heider. L’evoluzione in senso circolare della struttura troppo lineare dei modelli classici. Partendo dalla constatazione che la ten- denza all’equilibrio è una caratteristica dei rapporti fra le persone, ne deduce che la comu- nicazione interpersonale è destinata a corroborare gli orientamenti simili tra i soggetti. Introduce per primo la situazione dentro cui avviene lo scambio comunicativo. Modello di Wesley e McLean Agli elementi A (soggetto comunicante), B (partner comunicativo) e X (qualsiasi evento o oggetto nell’ambiente di A e B, argomento della comunicazione), viene aggiunto un quarto elemento C, rappresentante la funzione comunicativa redazionale: ossia il processo deci- sionale su cosa e come comunicare. Avvicinano A e C, cioè la fonte e le organizzazioni comunicative, identificabili come gli agenti che controllano il canale. Dal modello risulta che X non deve necessariamente passare sia per A che per C, ma, mentre può aggirare A, non può mai prescindere da C. C viene a svolgere un ruolo di intermediario forte, sotto la dupli- ce veste intenzionale (accesso al canale per uno specifico messaggio) e non intenzionale (la normale programmazione informativa ad una audience). Viene finalmente introdotto l’elemento F (feedback), ma manca la dimensione sociale delle influenze. schema dei riley Inseriscono il processo di comunicazione all’interno del sistema sociale, di cui è ritenuto parte integrante. Sia l’emittente E che il ricevente R sono influenzati dall’ordine sociale in cui sono inseriti: dal gruppo primario e dal sistema sociale nel suo insieme. Tutti i gruppi condividono un’interazione dinamica nella quale circolano messaggi pluridirezionali. modello di dance Il riconoscimento dell’importanza del feedback genera innumerevoli tentativi di soluzioni grafico-concettuali: in qualunque tipo di modello circolare, pur raccogliendo evoluzioni rispetto a quelli lineari, la comunicazione, finisce col ritornare al punto da dove è partita. Mosaico comunicativo di Becker La gran parte degli atti comunicativi mettono in connessione non soltanto con la situazione sociale immediata, ma con altri elementi del contesto comunicativo: impressioni e comuni- cazioni precedenti, mezzi di comunicazione in generale, etc. Modello di Anders, Staat, Bostrom Consiste nell’importanza dei fattori contestuali e ambientali, la natura interattiva del processo comunicativo, ed infine, la centralità dell’elemento di feedback. Modello "transazionale" di Barnlund Il significato non è il risultato dell’operazione passiva del ricevere, bensì un’invenzione, un attributo, un dato. Dentro i soggetti della comunicazione, ed intorno a loro, esiste un numero illimitato di stimoli percettivi inconsci, seppure di diverso rilievo a seconda dei mo- menti. Barnlund indica tre gruppi di stimoli, fra loro interreagenti: stimoli pubblici (sono quelli offerti dal mondo fisico, e quelli che risultano dall’intervento delle persone sull’ambi- ente), stimoli privati (sono quelli provenienti dall’attività interiore del soggetto), stimoli comportamentali (sono quelli iniziati o controllati dal comunicatore stesso, in risposta a suggerimenti pubblici e privati, coloriti dai successi e dai fallimenti passati, in combinazione con i suoi appetiti e bisogni attuali che determinano la posizione rispetto l’ambiente). Modello commerciale della non interferenza nelle comunicazioni Riflette il modello economico della libertà di mercato, nel quale i produttori competono per conquistare i consumatori. Ne risulta una varietà di informazioni ed opinioni che democra- tizza i mass media e riduce al minimo il rischio della manipolazione. Coloro che utilizzano tale punto di vista mettono il luce la libertà delle scelte del consumatore e la necessità per i mezzi di comunicazione di adattare la loro produzione alle preferenze del pubblico. Modello di Schmidt Indica lo tretto legame tra la comunicazione linguistica e l’interazione sociale, l’identificazi- one di una precisa unità di analisi: il gioco d’azione comunicativo. Roman Jakobson Il linguista Roman Jakobson ha introdotto nel suo modello comunicativo il significato e la
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