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Definizioni sociologia urbana, Schemi e mappe concettuali di Sociologia Urbana E Rurale

Elenco delle principali definizioni di sociologia urbana e del territorio, basate sul libro "Prospettive urbane. Un approccio sociologico e multidisciplinare" di Macionis e Parrillo, Pearson, 2014.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 12/04/2023

aiam-ferri
aiam-ferri 🇮🇹

4.8

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8 documenti

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Scarica Definizioni sociologia urbana e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia Urbana E Rurale solo su Docsity! DEFINIZIONI SOCIOLOGIA URBANA 1. Urbanizzazione: fa riferimento ai cambiamenti dovuti al trasferimento della popolazione nelle città (aumento popolazione) o aree densamente popolate; trasforma la natura stessa del suolo e il suo uso; processo di crescita della città, della densità della popolazione, di aumento della capacità di sviluppare attività economiche, governo politico, che altera la struttura quanto l’organizzazione sociale dell’area. 2. Urbanesimo: cultura o modo di vita dei cittadini, legati allo stile di vita; adattamenti comportamentali influenzati dall’ambiente residenziale e/o lavorativo. 3. Sub-urbanizzazione: la spinta e la crescita della città alla costruzione delle vaste periferie aumenta tale processo; l'espansione geografica di aree urbane oltre i propri confini; cinture industriali, fabbriche, quartieri popolari e operai che tendono ad allargare il confine della città; a partire dal nucleo urbano centrale, vi è un’estensione urbana che copre una zona sempre più vasta intorno all’area urbana; città non cresce come centralità, ma fa sì che crescano i piccoli e medi centri intorno al capoluogo. 4. Conurbazione: le aree suburbane si collegano sempre più con la città; si estendono strade, canali di collegamento, e si crea una rete tra città che formano area urbana, che si collega tra diverse città e la città centrale → AREA METROPOLITANA. 5. Area metropolitana: centro densamente abitato e le comunità a esso adiacenti, con le quali esiste una forte integrazione economica e sociale; detta anche agglomerato urbano, regione che contiene di solito una grande città (più di 100.000 abitanti), fulcro dell’area ed estende la sua influenza alle comunità circostanti strettamente collegate alla città da trasporti, possibilità occupazionali, media e attività ricreative. 6. Area micropolitana: entità geografica con nucleo urbano di 10.000-50.000 abitanti con stesse caratteristiche dell’area metropolitana. 7. Megaregione: due o più aree metropolitane che si espandono in modo da fondersi tra loro formando un complesso urbano continuo, o quasi (Milano-Roma-Torino). 8. Megacittà: un’area metropolitana può costituire una megalopoli a sé stante se la popolazione interna i confini municipali raggiunge i 10 milioni. 1 su 11 vive in megacittà. Proiezione di 30 nel 2025. 9. Urban cluster: usato negli USA per definire un insieme delle aree urbane adiacenti che si estendono oltre i confini della città, contea o Stato. 10. Sobborghi: consentivano alla classe media borghese di fuggire dalla città, sporca e rumorosa, per stabilirsi in un ambiente più pulito, omogeneo dal punto di vista sociale e in abitazioni di proprietà (separazione del luogo di lavoro dalla residenza), creando comunità socialmente omogenee che di solito escludevano i poveri. 11. Industrializzazione: 12. Inurbamento: processi di migrazione di popolazione dalle campagne alla città. 13. Società urbana (modernità)= modernizza la società nel suo complesso → CITTÀ; società rurale (tradizione) → COMUNITÀ. 14. Comunità (GEMEINSCHAFT, comunità rurali): piccola comunità pre industriale, integrata, basata sulla parentela, l’amicizia e il vicinato, dove vi sono relazioni di prossimità molto forti, intime, pluridimensionali e di lunga durata; rapporti sociali PRIMARI; sempre presente il senso del 'noi' e del nostro". 15. Società (GESELLSCHAFT): legami impersonali, anonimi, contrattualistici e amorali del mondo industriale; rapporti sociali SECONDARI; città moderna in cui il significato dell'esistenza è passato dal gruppo all'individuo; più razionale; condiziona le persone a concentrarsi soprattutto su ciò che è proprio. 16. De-umanizzazione: causato dalla dimensione anonima, individualistica, impersonale della vita urbana. 17. Società capitalista: esplosione della società, delle grandi città, dell’industria, che diventa elemento fondamentale della vita economica e sociale della città, l’estrazione delle prime miniere di carbone, lo sviluppo del vapore. 18. Idiotismo della vita rurale: le relazioni di comunità rurali non permettono a chi è sfruttato di riconoscere il proprio sfruttamento; con il concentrarsi nelle città di masse di operai, aumenta la consapevolezza di essere sfruttati, e di conseguenza ci si attiva per una rivoluzione. 19. Solidarietà meccanica (quasi automatica): caratterizza le società semplici; individui strettamente legati tra loro da vincoli molto intensi e quotidiani e le cui attività sociali ed economiche si diversificano poco, sono poco sviluppate; no grande divisione del lavoro, né sociale, né economica. 20. Solidarietà organica (funzioni che si integrano l'una con l’altra): ordine sociale basato sulle differenze individuali; caratterizza le società moderne complesse, nelle quali troviamo una maggiore differenziazione tra i ruoli e le attività economiche e sociali delle persone; tanti ruoli e funzioni diversificati; spiccata divisione del lavoro sociale ed economico  possibilità di una maggiore libertà e scelta per tutti i membri delle società; si perde il sentimento di comunanza. 21. Individualizzazione delle coscienze: sviluppiamo sempre più una conoscenza come individui, egemonia nell’individuo; si libera dai vincoli della comunità rurale, no tradizione, sempre più responsabile di sé stesso (x es. suffragette). 22. Comunità urbana completa: per costruirla, un insediamento deve mostrare i seguenti elementi: delle fortificazioni, un mercato, un proprio tribunale e leggi almeno parzialmente autonome, una forma associativa correlata, e un’autonomia politica almeno parziale (tipo ideale). 23. Surplus agricolo: venduto dentro le città … 24. Secolarizzazione: venir meno del divino nella gestione degli affari; progressiva centralità dell’uomo rispetto al divino; 25. Produzione industriale: l’industria produce merci e beni attraverso una razionalizzazione dell’attività produttiva; 26. Razionalità: comportamenti, atteggiamenti, volontà degli individui agiscono in modo razionale rispetto a un determinato scopo; costringe l’uomo a ridurre la sua empatia, la sua emotività  riduzione dell’umanità. 27. Divisione sociale del lavoro: con attività economiche differenziate, anche la città cresce, attrae diverse persone, attività, ruoli, funzioni. 28. Personalità blasé: persona disillusa, vissuta, che ha già vissuto tantissime esperienze, perciò non è più colpita da eventi → disinteresse, visione negativa della città; atteggiamento tollerante; reagire ai continui stimoli che la città offre, e “difendersi”, cercare di vivere il tutto come vita ordinaria. 29. Flâneur: viaggiatore dentro la città, che perde il tempo a passeggiarci dentro, che si apre ad essa, che scopre le meraviglie nascoste mentre cammina, vagabonda senza motivo → WANDERER. 30. Dimensione: più grande è l’estensione di un’area urbana, più i caratteri urbani emergono; densità: densità di persone, di incontri, di relazioni, di rapporti, molto più presenti in città e uno dei fondamenti della vita urbana; eterogeneità: città= luogo in cui si incontrano le differenze. 31. Ecologia umana (applicata allo studio delle città): le persone nei contesti urbani si muovono in un’ottica ecologica (adattamento all’ambiente); l’ambiente ha delle forze selettive che fanno sì che alcune specie si distribuiscono in determinati contesti, altre in altri; idea di città quale corpo umano, organismo vivente. 32. Visione organicistica della città: evoluzione della società= evoluzione di tipo biologico. 33. Spazio: elemento fondamentale per comprendere la società e soprattutto per comprendere i differenti contesti e spazi in cui avvengono diversi tipi di relazioni e rapporti sociali. 34. Zona di transizione: punto di approdo e partenza dei migranti; zone economiche, dove si trova alloggio; anche zona dove si transita, con presenza di malaffare, vizio, vita notturna. 35. Suburbia: dove vive la classe media o benestante dei bianchi americani; periferia, sobborghi. 36. Exurbia: descrive l’aspetto delle nuove zone residenziali che nascono ai margini metropolitani; pur vivendo in località rurali, gli abitanti di queste aree si spostano per lavorare nel quartiere direzionale centrale, uniscono l’amore per le vecchie cose all’attrazione per le tecnologie più recenti, mantengono un forte interesse per libri, teatro e arte; creazione di centri commerciali, palazzi per uffici e ristoranti, presenza di sobborghi interni, grandi città suburbane di cintura, parchi terziari spesso fusi nella regione metropolitana estesa; CONSEGUENZE  le tradizioni e i valori che hanno inizialmente attirato i nuovi arrivati si declinano in modo più cosmopolita, e da ciò nascono tensioni sociali tra vecchi e nuovi residenti; inoltre in queste zone la vita diventa più costosa con l’aumentare del valore dei terreni, delle tasse e dei prezzi in generale. 37. Edge city: città di giuntura, nate sugli incroci delle grandi strade, sono dette anche ’new city’; ampi spazi terziari e commerciali, un forte flusso in entrata di lavoratori nelle mattine feriali e una multifunzionalità fatta di lavoro, shopping e intrattenimento; no limiti territoriali definiti. 38. Uptown: costruita sopra insediamenti pre-automobile, come la California e la Virginia. 39. Boomer: la tipica nuova città posta all’incrocio di due grandi strade e quasi sempre gravitante su un centro commerciale. 40. Greenfield: una città pianificata da un solo costruttore su centinaia di ettari di terreno agricolo. 41. Competizione: la casa NON è un bene infinito; c’è un limite del numero di case disponibili per chi arriva in città → competizione per avere un tetto, per le risorse urbane scarse, che produce una differenziazione tra individui e gruppi; invasione: arrivo dei migranti, di nuovi gruppi; progressiva sostituzione del vecchio gruppo; il quartiere cambia i caratteri sociologici di chi abitava; successione: successione di nuovi gruppi che sostituiscono completamente i vecchi abitanti. 82. Deregolamentazione: favorisce la città diffusa, limita le regole per la diffusione di questa città, paesaggio antropizzato, urbano; favorisce la suburbanizzazione, non limitando l’espansione urbana. 83. Mappatura GIS: metodo informatico per la raccolta, la trasformazione, la manipolazione e l’analisi di informazioni relative alla superficie terrestre; consente di vedere, capire, interrogare, interpretare e visualizzare i dati in molti modi che rivelano relazioni, pattern e tendenze sotto forma di mappe, planisferi e grafici; mappe utili per organizzazioni di ogni genere nel settore pubblico e privato. 84. Scuola di Los Angeles: post-modernista; prospettiva che pone l’enfasi sui pattern multicentrici e diffusi come nuova realtà della crescita urbana; si fa interprete di come si strutturano la città, i processi di urbanizzazione quando si ha di fronte una crescita illimitata e senza una reale pianificazione. 85. Smart growth: crescita intelligente delle città; visione più sostenibile, ecologica alternativa al consumo delle aree suburbane, risposta ai problemi determinati dallo sprawl urbano; pianificazione su larga scala dell’uso del territorio per rivitalizzare e costruire comunità di dimensioni ridotte e rispettose dell’ambiente, orientate ai trasporti pubblici e ai pedoni, e contenenti un mix di spazi residenziali, terziari e commerciali. Smart cities: area urbana in cui, grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e più in generale dell’innovazione tecnologica, è possibile ottimizzare e migliorare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti; riducono l’impatto ambientale, alimentano processi di relazioni, con l’amministrazione, per favorire la qualità della vita delle persone nella città diffusa. 86. Sostenibilità ecologica: ridurre l’impatto ambientale dello sprawl urbano; riqualificare edifici, spazi verdi. 87. Innovazione tecnologica: si rifà a strumenti che possono aumentare il benessere degli individui, dei residenti nella città e la qualità della vita; ruolo determinante delle ICT, piattaforme digitali per accedere ai servizi, per migliorare la mobilità. 88. Economia circolare: riuso degli oggetti, gestione e differenziazione dei rifiuti; anche scambio delle conoscenze, di info, creatività, saperi e prodotti. 89. Gated communities: ISOLA RESIDENZIALE; comunità chiuse, separate da cancelli, barriere dal resto della città; comunità urbane, urbanizzate a cui possono accedere solo i residenti, mentre gli esterni non possono entrarvi senza permesso; no interazione con l’esterno, autosegregazione dei ceti alti e medio-alti; tagliano la città, le aree urbane, creano mondi distinti. 90. Orientamento antiurbano: risposta dei ceti benestanti all’avanzamento di tutto ciò legato all’industrializzazione, agli inizi dei flussi migratori, all’enorme e veloce crescita delle città. 91. Indice di Gini: misura la distribuzione della ricchezza in un dato paese. 92. Neighborhood watch: comunità di vicinato che controlla che nessuno entri dentro la cancellata delle g.c.; sicurezza elemento fondamentale. 93. Polarizzazione: processo che spinge i poli contrari; più g.c. → polarizzazione dei gruppi della città; si delinea a partire da una profonda divisione tra città dei ricchi e quella dei poveri. 94. Civitas: l’insieme dei cittadini di una località e lo status giuridico, che fa di tutti i cittadini membri della città dei soggetti di diritti e doveri; urbs: mura ed edifici della città, “città di pietra”, costruita; 95. CID (common-interest-development): progetti, investimenti urbani alla base della costruzione di questi quartieri, pezzi di città isolati; autonomie gestionali, distacco dalle norme di un comune → indipendenza; comunità che richiedono l’appartenenza a un’associazione autonoma di proprietari; sono più democratiche ed efficienti e godono del consenso delle amministrazioni comunali; i costruttori li trovano redditizi in quanto beni prodotti in massa, che consentono di concentrare più persone in un territorio meno esteso. 96. Stigmatizzazione: fenomeno sociale che attribuisce una connotazione negativa a un membro (o a un gruppo) della comunità in modo da declassarlo a un livello inferiore; ha effetti sugli abitanti. 97. Città multiculturale e multietnica (Roma la + grande d’Europa): viste come quartieri popolari, periferici dove ci sono elementi negativi, spesso stigmatizzate come luoghi dell’esclusione. 98. Multiculturalità: contraddistingue la vita urbana; incontrare la diversità, per avere un’enorme ricchezza e mescolanza del meglio di tutte le culture. 99. Pull factors: elementi, fattori d’attrazione; push factors: elementi di spinta, come le guerre. 100. Società di accoglienza: in alcune delle aree urbane si stabiliscono dei gruppi di migranti che condividono la stessa lingua, cultura (catena migratoria); situazione favorita da reti sociali ed etniche che aiutano i migranti a trovare alloggio, lavoro, a inserirsi → processo di integrazione e inclusione. 101. Ethnoscapes: paesaggi etnici; presenza di negozi etnici dovuti all’immigrazione, che ribaltano il paesaggio. 102. Contaminazione tra culture: unione tra diversità che crea qualcosa di nuovo. 103. Segregazione residenziale, abitativa: atto subìto di discriminazione che allontana determinati gruppi, ma anche un atto volontario di chi vuole abitare insieme perché condivide interessi, valori. 104. Indice di segregazione: tentativo di misurare l’integrazione e la segregazione residenziale delle minoranze etniche e degli immigrati; da 0 un gruppo socio-etnico vive completamente separato dagli altri, a 100 è distribuito uniformemente nella città. 105. Indice di dissimilarità: tentativo di misurare l’integrazione e la segregazione residenziale delle minoranze etniche e degli immigrati; da 0 integrazione massima, a 100 segregazione massima; misura il grado di separazione residenziale tra due o più gruppi all’interno della stessa città in cui risiedono. 106. Ghetto: dal dialetto veneto; nasce per identificare la costruzione del ghetto ebraico di Venezia; concentrazione spaziale promossa dalla società dominante per separare e limitare un particolare gruppo razziale o etnico; chiusura notturna, ma interazioni e rapporti durante il giorno; 107. Iperghetto: forma estrema del processo di ghettizzazione, in particolare riferito alle comunità afroamericane, completamente separate, dal punto di vista sociale, economico e culturale, dalla città. ne conseguono attività illegali; crescita della povertà e riduzione delle chances di integrazione. 108. Enclave: concentrazione spaziale di un determinato gruppo etnico, esito di una scelta, di una volontà di vivere insieme di un tale gruppo. 109. Cittadella: concentrazione residenziale volontaria di gruppi privilegiati (g.c.) → autosegregazione. 110. New Town: indica una pianificazione olistica su vasta scala di una comunità multifunzionale e autosufficiente, la progettazione di strade e infrastrutture, la fornitura di edifici residenziali, commerciali, didattici, ricreativi, piazze, parchi, laghi, sentieri, e molto altro; uno degli obiettivi più importanti della loro costruzione era quello di distribuire la popolazione su una superficie più ampia, mai raggiunto completamente. 111. Arcologia: un'unità completamente auto-conclusa, che ospitasse fino a mezzo milione di abitanti in una megastruttura alta 300 piani che occupava soltanto lo spazio di qualche isolato urbano; ecologie architettoniche: sicure dal punto di vista ambientale, architettonicamente belle e totalmente efficienti. 112. Placemaking: prevedeva i bisogni e le aspirazioni delle persone che vivono, lavorano e giocano in uno spazio specifico e poi usare le informazioni per creare una visione comune del luogo analizzato. 113. Slum: caratterizza le megacittà del sud del pianeta; sono quartieri, case nati raccogliendo materiali di fortuna, che vanno ad ingrossare le fila dei quartieri poveri; situazioni di illegalità, sinonimo di “racket” o “traffico criminale”. 114. Inurbamento della povertà: persone che arrivano in città dalle zone rurali e sono povere; crea problemi che influiscono sulla qualità della vita di tutti gli abitanti 115. Figurabilità: noi costruiamo delle immagini dello spazio in cui viviamo, che ci permette di avere una conoscenza pratica (=sapere come muoversi all’interno di quello spazio) e di sviluppare un senso di sicurezza; effetto sul comportamento, sulle pratiche che adotto all’interno di uno specifico spazio. 116. Cosmopolitan canopy: “tetto cosmopolita”, dove c’è una “tregua” tra i conflitti tra i diversi gruppi etnici, dove le differenze culturali svaniscono, reciproca accoglienza. 117. Scena urbana: identifica un luogo specifico in cui si concentrano specifici gruppi e attività sociali; con la loro attività caratterizzano in modo specifico quel tipo di spazio; distinte appartenenze sociali modificano anche le attività che si svolgono in determinate situazioni; all’interno della scena si determinano quegli elementi che caratterizzano modelli sociologicamente rilevanti; contestualizzandola ci permette di identificare i suoi caratteri e comprendere le ragioni sociali che sono sottese. 118. Mappatura cognitiva: le persone che vivevano nella stessa città costruivano immagini mentali diverse del loro intorno, dovuto al fatto che gli interessi e le esperienze personali influiscono sulla lettura e sul ricordo di alcuni elementi urbani e non di altri; i ricercatori scoprirono le intercettazioni delle persone attraverso schizzi di mappe o rappresentazioni disegnate a mano degli elementi a esse più familiari. 119. Texture della città: la città trasmette un’impressione unica, un insieme di sensazioni; anima, personalità o atmosfera; essa si basa sulla sua storia e architettura, sui nomi delle strade e sui nomignoli di certe parti della città. 120. Umanizzazione della città: la gente ha individuato nuove modalità per rendere più umana la vita nell’ambiente urbano contemporaneo, trovando il modo per conservare le relazioni personali positive. 121. Ibrido culturale: tipo urbano che assimila diversi aspetti dei diversi stili di vita e li integra in uno stile di vita del tutto nuovo.
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