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Descrizione di Manzoni (vita e opere), Appunti di Italiano

Descrizione della vita di Manzoni, pensiero...

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 21/08/2023

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

3 documenti

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Scarica Descrizione di Manzoni (vita e opere) e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Alessandro Manzoni nasce a Milano nel 1785 da Giulia Beccaria, figlia dell’illuminista Cesare Beccari; poco dopo sua madre si separò legalmente dal marito e si trasferì a Parigi con il conte liberale Carlo Imbonati>nuovo compagno morì improvvisamente prima di conoscerlo nel 1805, anno in cui Manzoni raggiunge la madre a Parigi (=momento di lutto profondo per Manzoni, con il quale aveva instaurato rapporto di stima/affetto/onestà>>carme stile neoclassico “In morte di Carlo Imbonati”). Dai 6 ai 16 anni Manzoni fu messo in collegio, prima presso padri Somaschi/poi Barbaniti; qui formò solida cultura classica, ma maturò forte avversione verso principi tradizionalisti (pensieri illuministi di tipo liberale,rivoluzione francese, identità nazionale )>anticlericale+democratico. Nel 1808 sposa Enrichetta Blondel, di famiglia ginevrina calvinista, assieme a lei si verifica svolta fondamentale della sua vita>conversione religiosa che coincide con distacco definitivo da poesia classica/neoclassica (Inni Sacri+prime tragedie come Conte di Carmagnola); nel 1810 Manzoni si stabilisce a Milano e nella villa di campagna di Brusuglio (villa in città come centro d’incontro di letterati romantici), da 1820 vive fase caratterizzata da grande fervore creativo, che dà vita ad produzione moderna, romantica e cristiana. Dal 1821 si occupa della stesura del romanzo storico, misto di storia e invenzione, dei Promessi Sposi (inizialmente Fermo e Lucia), di cui però ultima pubblicazione nel 1827: egli è impegnato in una profonda riflessione sulla lingua italiana (=fondamentale per costruzione di identità, lingua fiorentina semplice e schietta)+storiografia (>fare Italia). Dal 1861 Manzoni è nominato presidente di commissione per unificazione della lingua italiana, la sua morte avvenne a Milano nel 1873 all’età di 88 anni. Alla base del pensiero di Manzoni prevale la formazione illuminista, anche se a differenza degli illuministi è segnato da profonda disillusione verso la storia (in comune con Foscolo/Leopardi); il romanticismo aveva lasciato tematiche irrazionali+sconvolgenti=Manzoni predilige romanticismo milanese, con interesse verso il popolo+credenze popolari, rifiutando la rigidità/perfezione del classicismo (non solo per ragioni letterali ma anche morali e religiose) per una letteratura vera+spontanea (schietta rappresentazione del reale). “IL SANTO VERO MAI NON TRADIR”=vengono riportati alcuni dei versi del carme (1806) “In morte di Carlo Imbonati”, concepito come dialogo tra Manzoni e l’anima del defunto compagno della madre Giulia: le racconta che il nobile uomo gli è apparso in una visione notturna e Manzoni li chiede quale sia la strada da percorrere per raggiungere gloria poetica; Imbonati gli fornisce innumerevoli insegnamenti+valori, mostrandogli il suo affetto. *Imbonati contrappone all’alto impegno civile di Parini+Alfiero la meschinità/avidità dei poeti italiani della generazione successiva, Alessandro dovrà battere via della coerenza, del rigore morale e della fedeltà al vero. LETTERA AL MARCHESE CESARE D’AZEGLIO=Manzoni sintetizza i principi fondamentali del movimento romantico italiano, delineando la concezione dell’arte alla base di tutta l’opera; fu scritta in risposta al marchese che aveva pubblicato su una rivista torinese la rivista “Pentecoste” e ha mostrato sue perplessità su definizione di romanticismo di Manzoni. Manzoni è contro all’imitazione, regole classiche e mitologia MA è a favore di un sistema letterario che abbia 3 principi: utile per iscopo (=fine dell’arte è educazione civile+morale), il vero per soggetto (=arte deve esprimere la realtà umana sia in senso storico si psicologico/spirituale=>verità che può allietare mente e cuore dell’uomo NON argomenti fantastici) e l’interessante per mezzo (=arte non deve annoiare ma deve al sentimento della moltitudine,borghesia, e all’esperienza diretta dei lettori contemporanei>>scrittore sia vicino all’esperienza sia a interessi lettori contemporanei). *verità=svolgimento eventi umani>vero storico; valori etici >vero morale ha fondamento aldilà realtà mondana (pregna concezione cristiana). CHE COSA RESTA AL POETA?=dopo pubblicazione Conte di Carmagnola, il letterato francese Victor Chauvet scrisse lettera dove rimproverava Manzoni di NON aver rispettato “regole” del teatro tragico>Manzoni risponde con Lettera al signor Chauvet; i temi centrali sono rifiuto delle regole di unità di luogo e tempo a favore dell’unità di azione, rapporto che deve intercorrere tra verità storica-libertà inventiva dello scrittore. L’unità di azione non consiste nella rappresentazione di fatto isolato nelle sue premesse lontane in spazio e tempo MA nasce dalla storia e quindi presuppone catena di eventi, anche lontani tra loro, ma connessi da relazioni di causa-effetto (>punto di vista unitario);secondo Manzoni inoltre non è necessario fare appello alla sola fantasia perché la storia è già attinta di fascino e complessità che nessuno potrebbe inventare. Allora che cosa resta a poeta?>>distinzione tra vero storico (=esterno dei fatti) e vero poetico (=vero che penetra i fatti, cogliendone i segreti più intimi dell’animo).
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