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Descrizione e commento Dei Sepolcri, Dispense di Italiano

Commento e descrizione dell'opera di Ugo Foscolo con approfondimenti sulle tombe

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 28/03/2021

chiaraloshi03
chiaraloshi03 🇮🇹

5

(1)

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Scarica Descrizione e commento Dei Sepolcri e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Dei Sepolcri di Ugo Foscolo Dei Sepolcri di Ugo Foscolo è un carme composto da 295 endecasillabi sciolti, suddiviso in quattro parti, scritto tra l’estate e l’inverno del 1806. Pubblicato per la prima volta nel 1807, sembra che sia nato a seguito di una discussione avuta a riguardo di quanto era stato prescritto nell’editto di Saint Cloud. Nel 1806 infatti in Italia era stato esteso l’editto di Saint Cloud emanato da Napoleone nel 1804 che regolamentava le pratiche sepolcrali. Infatti il poema è dedicato a Pindemonte. Il tema della morte e della vita viene quindi ripreso anche nei “Sepolcri” oltre che nelle “Ultime lettere di Jacopo Ortis”, in cui compone e crea la nuova religione delle tombe. Sono proprio le tombe che, con la loro presenza, realizzano l’illusione del nostro sopravvivere alla morte. Vita e morte non si escludono, ma vivono nei Sepolcri in un unità quasi perfetta. La quasi amara meditazione sulla morte – fine di tutto con la quale inizia il carme - è mitigata dalla fede e dal sentimento della bellezza e della vita che appariranno nel resto del carme pur sempre affiancati alla malinconia iniziale che si continuerà in tutti i versi. Le tombe saranno si inutili, ma il sentimento ha bisogno di essere; le “urne confortate di pianto” consentono ai morti di continuare a vivere nel ricorso e nel culto dei vivi. Per sostenere la sua tesi Foscolo introduce degli esempi di persone illustri come il Parini, infatti, sebbene morto prima dell’editto, era stato sepolto senza esequie solenni e tumulato in una tomba comune, quindi non all’altezza della sua fama, della sua capacità letteraria. Oltre che affermare che il Parini giace sepolto in modo del tutto anonimo ma giace probabilmente insieme al cane randagio e al’upupa, l’uccello notturno, che sono lì vicino verso le tombe dei ladri; in sintesi giace vicino alle tombe dei criminali pur essendo un uomo illustre. In seguito Foscolo ci parla di un cammino progressivo dalla civiltà attraverso cui l’uomo passa diverse ere, va da Parini agli albori della civiltà umana, ossia quando nacque il culto religioso. Introduce inoltre un seconda apostrofe a Pindemonte, passa al tema delle tombe dei grandi uomini con l’uso di antonomasia e perifrasi. Abbiamo qui una serie di uomini illustri che non vengono nominati, ma allusi dai versi, cioè Machiavelli, Michelangelo e Galileo. Dice quanto è importante e quanto è forte l’effetto che hanno sull’anonimo questi uomini tanto che, a parer mio con un passo logico interessante, chiude questa lunghissima sequenza collegando quello che prova. Possiamo dire che il legame di tempo molto vasto viene “colmato” e giustificato grazie al valore di questi uomini di cui è testimone Foscolo tramite la visita di Santa croce. Con quest’ultima si ha un preludio a un salto verso le figure di eroi classici come Aiace ed Elettra. Si ha poi la figura di Cassandra che ci parla dei morti sepolti cioè delle tombe di eroi troiani. Con questo si ha un riferimento alla poesia , ossia quella di Omero, che canterà il valore degli eroi troiani, permetterà la poesia di farsi ispirare dalle tombe degli uomini celebri e quindi di far arrivare oltre i confini imposti dal tempi e dalla
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