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descrizione sintetica del simposio di Platone, con descrizione dei personaggi, Sintesi del corso di Filosofia

descrizione del simposio di platone con descrizione dei personaggi e sintesi dei loro racconti

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 22/08/2023

letizia-castagno
letizia-castagno 🇮🇹

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Scarica descrizione sintetica del simposio di Platone, con descrizione dei personaggi e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia solo su Docsity! SIMPOSIO Il Simposio è probabilmente uno dei dialoghi più importanti di Platone. Il titolo dell’opera va a richiamare la scena del banchetto che si sta svolgendo a casa di Agatone al quale sono invitati diversi personaggi tra cui Socrate. Si differenzia dagli altri scritti platonici per la sua struttura formata non tanto da un dialogo ma dall’esposizione dei singoli ospiti del proprio pensiero su Eros. Apollodoro Apollodoro, discepolo di Socrate, è colui che apre il dialogo. Il suo racconto fa da cornice alla storia. Questo infatti riferisce a un gruppo di amici quello che era accaduto anni prima durante un banchetto offerto da Agatone, così come gli era stato raccontato da Aristodemo, ammiratore di Socrate, che vi aveva preso parte. Fedro Fedro è il primo a parlare tra gli invitati. Egli analizza l’importanza di Eros nella vita dell’uomo più che sulla sua natura divina. Sostiene che Eros sia il più antico tra gli dei e che non abbia nè padre nè madre. Essendo così antico, Eros è per l’uomo fonte di beni e di ispirazione suscitando così in esso la vergogna per le cattive azioni e l’attrazione per quelle belle. Sostiene inoltre che non esista rapporto più solido di quello tra amante e amato.L’amore spinge l’amante a dare la vita per l’amato piuttosto che abbandonarlo, proprio perché Eros gli ispira un grande coraggio. Fedro cita due esempi di sacrificio per amore: Alcesti che acconsentì a morire per il suo sposo, muovendo così a compassione gli dei ed Achille che seguì Patroclo, suo amante, nella morte per vendicarlo. Pausania Il secondo a parlare è Pausania che separa l’amore sacro da quello profano derivanti da due diverse Afroditi: Urania e Pandemia. La prima, la più antica, è estranea all’elemento femminile ed attratta dal maschile in quanto sesso per natura più forte ed intelligente. Questa attrazione non ha alcun impulso brutale, al contrario predilige i giovani di spiccata virtù. La seconda, più giovane, si rivolge sia a ragazze sia a ragazzi non particolarmente brillanti, amandone il corpo piuttosto che l’anima in un rapporto effimero legato alla momentanea bellezza fisica. Pausania paragona le abitudini amorose di altre popolazioni con le proprie, dove amare apertamente è più gratificante che farlo in segreto, poichè chi è innamorato non deve vergognarsi di nulla. L’amante accettando una forma di benevola e consenziente schiavitù punta a diventare migliore grazie all’amato progredendo nell’educazione e in tutte le forme di virtù. Erissimaco Erissimaco è il terzo a prendere la parola durante il Simposio, ed essendo un medico, esalta Eros come forza naturale che vivifica anche animali e piante. La sua visione delle cose richiama quella dei filosofi naturalisti , in particolare di Empedocle ed Eraclito. Egli sostiene che la medicina, arte da lui praticata, gli permetta di vedere Eros come un grande dio che si estende su tutto, umano e divino. Esistono così due tipi di amore legati al corpo: quello sano e quello malato. La medicina è infatti la scienza dei fenomeni d’amore propri dei corpi, e un buon medico è colui che sa diagnosticare il buono e il cattivo amore. Attraverso Erissimaco Platone stabilisce una corrispondenza da una parte tra bene morale e salute, dall’altra tra malvagità e malattia. Parimenti nella musica note di suono opposto si accordano nell’armonia di una composizione così come la medicina accorda i fenomeni d’amore. Aristofane Una volta guarito dal singhiozzo Aristofane espose il suo pensiero; il suo discorso trae ispirazione dal mito di Zeus e degli ermafroditi. Questi originariamente erano esseri umani uniti frontalmente con il viso rivolto in direzioni opposte. Essendo provvisti di due paia di gambe e braccia avevano un incredibile forza tale da sfidare gli dei. Allora Zeus per non estinguerli decise di indebolirli tagliandoli in due per il lungo creando individui distinti. Con l’aiuto d’Apollo perfezionò le ferite causate dal taglio. Queste nuove creature desiderano ricongiungersi tra loro a prescindere dal genere e quando incontrano l’altra metà di se stesse se ne innamorano e non sanno più vivere senza di essa, fondendosi in un anima sola. Perciò, secondo il mito, se da una parte bisogna temere gli dei capaci di infliggere tali pene, dall’altra bisogna sempre onorare divinità come Eros, che guida gli uomini nella ricerca del loro amore.
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