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Dewey - Democrazia ed educazione - riassunto dispense, Dispense di Pedagogia Sperimentale

Riassunto delle dispense su "Dewey - Democrazia ed educazione"

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 08/09/2019

prof97zero
prof97zero 🇮🇹

4.4

(131)

92 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Dewey - Democrazia ed educazione - riassunto dispense e più Dispense in PDF di Pedagogia Sperimentale solo su Docsity! DEWEY – DEMOCRAZIA ED EDUCAZIONE: Il saggio di Dewey “Democrazia ed Educazione” è stato pubblicato nel 1916 (ma tradotto in italiano nel 1949), è il testo che forse ha esercitato la maggiore influenza nel dibattito politico-pedagogico sviluppatosi nel mondo occidentale – quello liberale e social- democratico – nel corso del 20esimo secolo. Nel pensiero di Dewey il rapporto tra sistema democratico, inteso come società aperta, fondata sulla libera interazione tra individui e gruppi sociali, e modello pedagogico, centrato sull’esperienza intesa come scoperta continua della realtà naturale e sociale, sempre sottoposta a confronti e verifiche, è cosi stretto da istituire una corrispondenza biunivoca: una democrazia non è tale se non ha un sistema educativo che forma individui liberi e critici, e un sistema educativo adempie la sua missione solo se mette gli individui in condizione di confrontarsi e di co-costruire e implementare continuamente le regole di funzionamento della società. Il pensiero di Dewey ha influenzato anche il dibattito politico-pedagogico sviluppato in Italia nel dopoguerra, che ha visto in Aldo Visalberghi, studioso e divulgatore di Dewey, uno dei suoi maggiori protagonisti. L’EDUCAZIONE COME NECESSITA’ DELLA VITA – 1. IL RINNOVAMENTO DELLA VITA PER MEZZO DELLA TRASMISSIIONE: Gli esseri viventi, a differenza dei non viventi, si mantengono rinnovandosi. I non viventi non reagiscono, i viventi si, anche di fronte ad una forza superiore a loro essi lottano utilizzando le energie che li circondano cambiandole in mezzi utili alla sua conservazione. La vita è considerata un processo di autorinnovamento che avviene attraverso l’azione sull’ambiente. Questo processo non è indefinito perché i viventi muoiono. Ma il processo della vita continua tramite la riproduzione o l’evoluzione e l’ambiente viene riadattato a seconda dei bisogni dei viventi. Questa è l’analisi del concetto “basso” di vita. La vita “alta” comprende costumi, istituzioni e credenze. All’esperienza, come alla vita, si applica il principio di continuità per mezzo del rinnovamento. Se prendiamo una società umana l’esperienza è continua perché parte dal passato del gruppo anche se esso si rinnova. L’educazione, invece, è il mezzo della continuità sociale della vita. La nascita e la morte rendono necessaria l’educazione sennò il gruppo non avrebbe più la sua vita caratteristica. Se la civiltà cresce aumenta la distanza tra capacità degli immaturi alla nascita e il livello dei più anziani. Non basta però la crescita fisica, sono necessari uno sforzo deliberato e una sollecitudine pensosa. La società esiste anche grazie alla trasmissione delle abitudini nell’agire, pensare e sentire. Senza comunicazione non ci sarebbe vita sociale, l’educazione è quindi necessaria. Il rinnovamento del gruppo non è automatico: bisogna preoccuparsi che la trasmissione sia genuina e completa sennò il gruppo ricadrà nelle barbarie. 2. EDUCAZIONE E COMUNICAZIONE: Le scuole sono solo uno dei mezzi di trasmissione. La società non continua ad esistere “per mezzo” ma nella comunicazione e nella trasmissione. Gli uomini vivono in comunità e in virtù delle cose che possiedono in comune. La comunicazione è il modo con cui sono giunti a possedere cose in comune. Non basta vivere vicini per creare una comunità, neppure lavorare per un fine comune, ma ognuno deve essere legato all’altro tramite il consenso che non è possibile senza comunicazione. Se gli individui si usano a vicenda per conseguire i risultati desiderati essi non costituiscono un gruppo sociale. Deve esserci una partecipazione agli scopi e una comunicazione degli interessi. La vera comunicazione se è genuina è educativa: si partecipa a ciò che l’altro ha pensato o sentito. Nemmeno chi comunica rimane inalterato perché deve guardare, in modo obiettivo, la sua esperienza per poterla comunicare. Il processo di vita è esso stesso educativo: allarga e illumina l’esperienza, stimola e arricchisce l’immaginazione e crea la responsabilità di pensiero. Lo stesso insegnamento muta: è uno stimolo a ridurre l’esperienza in una forma più adoperabile. 3. IL POSTO DELL’EDUCAZIONE FORMALE: L’educazione ricevuta per vivere con gli altri è di tipo accidentale, naturale ed importante, quella deliberata, invece, è tipica
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