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Dexter Gordon e la sua produzione artistica, Tesi di laurea di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea

Tesi di laurea sulla figura di Dexter Gordon

Tipologia: Tesi di laurea

2019/2020
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Caricato il 05/06/2020

gianni.pucci
gianni.pucci 🇮🇹

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Scarica Dexter Gordon e la sua produzione artistica e più Tesi di laurea in PDF di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea solo su Docsity! CONSERVATORIO STATALE DI MUSICA O. RESPIGHI – LATINA Dipartimento di Jazz Triennio di Primo Livello in Sassofono Jazz ANNO ACCADEMICO 2018/2019 DEXTER GORDON Relatore: Prof. Vincenzo Martorella Tesina in Storia del Jazz Anno III Giovanni Battista Pucci 1 DEXTER GORDON 1923-1990 2 Switzerland 20/09/1963 Un Dexter solitario percorre un vicolo deserto. Raggiunge un locale in cui si sta suonando Jazz. Affida il trench bianco ed il cappello nero, i musicisti sembrerebbero attenderlo. Sicuro di sé, li raggiunge. Recupera il sax accanto al pianoforte. Lo porta al collo; Ultima boccata alla sigaretta; Inchino. Scroscio d’applausi ! … Long tall Dexter Esordisce con la sua voce suadente. gioca con il suono delle parole, “shush” per poi cominciare a giocare con le note del suo sax! … PROGRAMMA: A Night in Tunisia - What's New Blues Walk - Second Balcony Jump You've Changed - Lady Bird Body and Soul *** Dexter Gordon: Tenor.Saxophone Daniel Humair: Drums George gruntz: Piano Guy Pedersen: Bass 5 Negli anni sessanta, tra i grandi protagonisti del sax tenore, vi erano fenomeni come Coleman Hawkins, Lester Young, il moderno Sonny Rollins, l’avanguardista John Coltrane. Mentre per il sax alto svettava l’irraggiungibile e rivoluzionario Charlie Parker. Dexter Gordon è considerato di diritto fra i maggiori esponenti della musica Jazz e del Sax Tenore. Riuscì infatti ad imporre il proprio stile, nonostante sia stato circondato fin dalla nascita da “mostri sacri del Jazz” e del proprio strumento, riuscendo - nonostante tutto - a creare e mantenere nel tempo un suo stile personale, sobrio ed elegante, seppur contaminato dalle nuove estetiche be-bop. Il suo sound era potente, impetuoso, in linea con Coleman Hawkins, ma essenziale e diretto come di Lester Young. In pratica Gordon riusciva a creare un collegamento fra i due stili risultando tremendamente “attuale”. Gli stessi John Coltrane e Sonny Rollins – dichiararono - furono molto influenzati da Gordon, come anch’egli, a sua volta, fu influenzato da loro. 6 Da in alto a sx: Coleman Howkins, Lester Young, John Coltrane, Sonny Rollins, Charlie Parker UN GIOVANE DEXTER Dexter Gordon nasce al Los Angeles il 27 febbraio del 1923. Nello stesso anno Louis Armstrong e Coleman Howkins, che in futuro avrebbero influenzato la sua musica, muovevano i loro primi passi in sala di registrazione con l’orchestra di Flatcher Henderson. Nel luglio del 1923, fra i primi vagiti di un Dexter in fasce, un imprenditore faceva erigere su una delle colline circostanti la città di Los Angeles una scritta con lettere alte 15 metri per pubblicizzare una allora iniziativa immobiliare. Negli anni tale scritta perderà il suo senso iniziale divenendo il simbolo di tutt’altro mondo. Si trattava della collina di “Holliwood”, (inizialmente Hollywoodland) anch’essa destinata – in altro modo - ad entrare nella vita del sassofonista. 7 Ciò consentì a Gordon di rimanere a New York e frequentare i vari Club in cui prendeva forma quel Jazz che oggi tutti conosciamo ma che allora si stava delineando modificandosi e crescendo sera dopo sera per le strade e nei locali della grande mela. Il periodo con Hampton fu quindi per Dexter una grande palestra in cui crebbe molto suonando, frequentando ed ascoltando i tanti musicisti che gli orbitavano intorno. Con ognuno di essi, molto spesso, stringeva solidi rapporti personali che gli avrebbero permesso in futuro di continuare suonare e collaborare insieme. L’ambiente dell’orchestra di Hampton però, con il passare del tempo, cominciava a divenire pian piano obsoleto e Dexter scelse di tornare in California dove cominciò a suonare regolarmente con alcuni gruppi. Per qualche settimana figurò anche nell’orchestra di Fltecher Henderson, seppure nella sua parabola discendente. Era oramai iniziato quel percorso che avrebbe portato Dexter Gordon a divenire uno dei sassofonisti più promettenti della scena Jazz di quegli anni. Dopo aver inciso 4 tracce con un quartetto improvvisato il cui pianista era Nat King Cole, Dexter fu assoldato dall’orchestra di Louis Armstrong, con il quale pur apprezzando le capacità e la sonorità di Satchmo, non apprezzava la staticità degli arrangiamenti e dei suoi musicisti che riteneva vecchi e disillusi. Il cambio di passo avvenne quando entro nell’orchestra di Billy Eckstine. Trovò qui un ambiente fertile ed innovativo dove poter 10 esprimere sé stesso insieme ad altri musicisti che volevano fare altrettanto come: Art Blakey Tommy Potter al contrabasso futuro partner di Parker, Sonny Stit. Anche DizzieGillepsie e Sara Vogan fecero parte per qualche tempo dell’orchestra. Billiy Eckstine Con Eckstine, Dexter ebbe modo di rimanere stabilmente a New York e finalmente suonare nelle interminabili jam session della 52^ strada – cosa che non aveva fatto nella precedente esperienza con Hampton – suonando ogni sera al fianco dei suoi maestri, nonché con tutti i migliori musicisti dell’epoca imparando nuove cose ad ogni assolo ed ogni sera. In questo modo Dexter, conciliando in maniera del tutto spontanea il suono di Coleman Hawkins ed il fraseggio di Lester Young, iniziò a poco a poco a mettersi in luce come il primo sax 11 tenore che si esprimesse con il nuovo idioma Bop riuscendo però a rimanere fedele al suo stile ed – in particolar modo - a non copiare nessuno dei suoi maestri. Nel 1945 firmò la prima serie di matrici a suo nome per la Savoy. L’anno successivo incise con Tadd Dameron, Bud Powel, Curley Russel e Max Roach una serie di temi che giocavano proprio con il suo nome: “Dexter’s deck, Dexter minor mad ecc.” In queste composizione Dexter rivela la sua grandezza con un fraseggio forbito ed un suono potente creando così, cosa che non era mai stata fino ad allora, un ponte naturale fra Hawkins e Lester Young, dando vita ad un nuovo modello di riferimento. VITA DA BOPPERS 12 STELLA DEXTER Alla fine del 1947 Dexter torna a New York alla ricerca di Fats Navarro e del suo compositore preferito Tadd Dameron per una serie di incisioni alla Savoy. Ha modo di esibirsi più volte con una formazione di “All Stars” che comprendeva anche Bud Pawell. Ha modo di suonare anche con quelli che rano stati i suoi mentori: Coleman Hawkins, Ben Webster, Don Byas, giungendo perfino a realizzare il sogno di ogni sax tenore: “accompagnare Billie Holiday”. Long tall Dex era oramai divenuto un personaggio, una star alta 1.90 con voce suadente e con uno stuolo di epigoni al seguito del calibro di Stan Gets, Zoot Sims, Herbie Steward. Per non parlare di Sonny Rollins e John Coltrane con i quali è stata dichiarata una influenza reciproca. ANNI DI BUIO PER DEXTER 15 Purtroppo per Dexter il periodo della 52ma strada diveniva lontano, il Be-bop imperversava ed il 1947 fu l’anno d’oro del leggendario quintetto di Charlie Parker. L’eroina purtroppo imperversava sempre più nell’ambiente musicale e mieteva le sue vittime. Il 1950 fu la volta di Fats Navarro che con Dexter e Tadd Dameron avevano dato prova del loro talento. Purtroppo, nonostante un fisico ed una tempre sicuramente forte, anche Dexter Gordon cominciava ad accusa qualche colpo. Nel 1949 Dexter era un uomo visibilmente segnato. Sulla west coast si cominciava ad avvertire quello che sarebbe stato definito il “Cool Jazz” caratterizzato da atmosfere soffici e levigate, dove il suono potente ed vivace di Gordon sempre più a fatica avrebbe potuto trovare posto. In pratica il lavoro cominciava a scarseggiare le occasioni per farsi sentire divennero veramente minime. Dexter riapparve nel 1952, insieme all’amico di sempre Wardel Gray - anche’egli alla deriva - sfoggiando la grinta e ’eloquio dei tempi migliori come è possibile ascoltare in: “My Kinda Love”. In ogni modo quasi tutti gli anni ’50 per Dexter furono bui. Ci fù anche un anno di carcere preventivo. 16 Nel 1955 uscì in libertà provvisoria ma ebbe modo di incidere: “Daddy plays the horn”, “Stanley the steamer” e “Dexter blows hot and cool”. Questi lavori ci consegnano un Gordon ancora molto lontano da ciò che ci si aspetta da un uomo sul viale del tramonto. Nonostante tutto, subito dopo, ripiombò nell’oblio “risorgendo” nel 1960 con il suo album – per l’appunto: “The resurgence of Dexter Gordon”, e fu come se fosse tornato a nuova vita. Tornato a New York, fu aiutato da Dizzie Gillespie, che intercesse presso la baronessa Nica di Koenigswarter, grande mecenate dei 17 La fine degli anni ’60 rappresenta un’epoca serena per Dexter Gordon. Il Jazz scandinavo e quello europeo crescevano intorno a lui, ed in parte, anche grazie al suo apporto. Nel vecchio continente aveva modo di stare con il suoi vecchi amici come Ben Webster, Jhonny Griffin. Inoltre aveva la sicurezza della sua oramai stabile abitazione in Danhaven 25 di Valby. Un grazioso quartiere di Copenaghen. Ma Dexter aveva ancora bisogno di nuovi stimoli, ma non era il momento di rientrare a New York, dopo gli anni del Free Jazz si stava affermando il Jazz Elettrico ed erano terreni lontani da lui. In questo periodo Dexter, iniziò a ricorrere all’Alcool, per non ricorrere a droghe più pericolose. Gli anni cominciavano a pesare, ma gli acciacchi non impedivano di registrare ancora dischi di superba bellezza: “Generation”, “Tangerine”, “Ca’ Purange”, “More than you know”. La morte del suo amico Ben Webster avvenuta il 20 settembre del 1973, lo scosse molto e Dexter fece in modo da ottenere il sax del suo amico come reliquia dal quale non si separò più. 20 Ben Webster Nel 1976 giunse per Long Tall Dex il momento di tornare a New York. Si esibì presso il Village Vanguard, davanti ad un foltissimo pubblico. Poco dopo incise l’album “Biting the Apple” che confermò nuovamente lo stato di grazie dell’artista. Da qui ripartì una attività febbrile di concerti che condusse l’anziano Sassofonista da una parte all’altra dell’Atlantico mentre continuavano le sue incisioni “Sophisticated Giant”, “Manhattan sinphonie”, “Gotham City”, “American Classic” che però lo mostravano in condizioni incostanti. 21 L’età che avanzava costrinse Dexter a lunghi momenti di riposo, diradando sempre più le occasioni per suonare, facendo apparire la sua carriera oramai finita per sopraggiunti limiti di età. Nel 1985, quando il musicista sembrava oramai finito, il vecchio Dexter scelse di far parlare nuovamente di sé accettando la parte nel film: “Round midnight” diretto dal regista francese Bertand Tavernier. Il ruolo era da protagonista. Dexter doveva interpretare un vecchio sassofonista che ripercorreva la vita di Lester young e di Bud Powell. 22
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