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Dialogo con la storia e l'attualità di Brancati, Schemi e mappe concettuali di Storia

Schema riassuntivo dell'Imperialismo.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018
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Caricato il 23/05/2018

luna.94
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Scarica Dialogo con la storia e l'attualità di Brancati e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA SPARTIZIONE DELL’AFRICA E DELL’ASIA Il rapido sviluppo industriale che investì l’Europa tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo provocò forti contrasti fra gli stati, in competizione per la conquista di mercati nei quali reperire le materie prime (ferro, carbone, lana, cotone e petrolio) e smerciare i prodotti. Si venne così a creare il fenomeno dell’imperialismo, cioè la tendenza a creare un ampio impero commerciale conquistando più territori possibile, intensificando così lo sfruttamento coloniale. Nel 1884 venne convocata a Berlino una Conferenza internazionale per gli affari africani, con la partecipazione delle potenze europee (Inghilterra, Francia, Russia e Germania), nella quale fu concordata una spartizione dell’Africa secondo il principio delle zone d’influenza. Le potenze europee riconobbero inoltre la sovranità del re del Belgio Leopoldo II sul Congo, il quale autorizzò un vero e proprio saccheggio delle risorse del paese, ottenuto tramite lo sfruttamento della popolazione locale. Nel 1908 la colonia passò allo stato e assunse il nome di Congo belga. La Conferenza di Berlino diede vita ad una vera e propria corsa alle colonie e in pochi anni l’84% del territorio mondiale viene assoggettato alle potenze europee. L’Inghilterra puntò le proprie mire verso l’Egitto, specialmente dopo l’apertura (1869) del canale di Suez; ciò indusse la potenza ad acquistare dal viceré d’Egitto quasi la metà delle azioni del canale, a insediare truppe in territorio egiziano e a procedere alla sua occupazione. Poco dopo le mire dell’Inghilterra si spostarono in Sudan e dopo la guerra contro i boeri, occuparono il Sud Africa. Nel frattempo il governo francese decise di sottrarre alla dominazione cinese il Vietnam settentrionale, che unito al Vietnam meridionale, alla Cambogia e in seguito anche al Laos e all’Annam, dette origine alla colonia dell’Indocina francese. Alla fine del secolo l’Inghilterra, il Belgio e la Francia avevano imposto la propria sovranità su gran parte dell’Africa e dell’Asia; la Germania nel giro di pochi anni ha creato un vasto dominio coloniale nel Togo, nel Camerun e in due ampie zone dell’Africa orientale. Alle potenze europee si affiancarono sia gli Stati Uniti che si impadronirono di Cuba, Filippine e Portorico; sia il Giappone, che riuscì ad occupare la Cina settentrionale e la Corea. Anche l’Italia, nazione meno industrializzata, partecipò alla corsa alle colonie con l’idea di trovare uno sbocco per la popolazione in aumento, la quale aveva avviato una politica di espansione verso il Corno d’Africa. Il contrasto tra le due maggiori potenze coloniali, Francia e Inghilterra, assunse alla fine del XIX secolo proporzioni molto gravi, soprattutto in Africa. Qui le due potenze iniziarono ad espandersi secondo due direzioni diverse: quella nord-sud inglese e quella ovest-est francese. Nel 1898 si incontrarono a Fashoda, un villaggio nella regione del Nilo. Lo scontro armato però non avvenne perché il governo di Parigi obbligò le truppe ad abbandonarla. La Francia cercò quindi di ottenere il consenso inglese alla sua espansione in un’altra parte dell’Africa. L’Inghilterra e la Francia riuscirono in poco tempo a risolvere le questioni coloniali e arrivarono in seguito a stipulare una vera e propria alleanza in funzione antitedesca. LA GERMANIA DI GUGLIELMO II E IL NUOVO SISTEMA DI ALLEANZE La Germania, potenza destinata a diventare protagonista delle vicende mondiali, emergeva per la sua forza economico-militare; nel paese un rapido e poderoso sviluppo industriale si accompagnò a una politica estera aggressiva e militarista. Nel 1888, dopo la morte di Guglielmo I, era salito al trono Guglielmo II, che decise di liberarsi di Bismarck costretto alle dimissioni nel 1890. Venne così abbandonata la politica di Bismarck, per intraprendere una politica interna di tipo autoritario e una politica estera espansionistica, alimentate da un crescente nazionalismo. Il balzo in avanti della Germania finì per preoccupare l’Inghilterra, che vedeva minacciata la sua supremazia commerciale e marittima. L’Inghilterra era inoltre preoccupata per il successo economico e industriale dell’impero tedesco, visto che la Germania già nel 1913 disponeva di industrie all’avanguardia, di una grande abbondanza di materie prime e di maestranze assai qualificate, capaci di un eccezionale rendimento di lavoro, grazie anche alla tenace forza di volontà dei singoli lavoratori; il che permise di dominare il mercato interno. Ne conseguì un vigoroso incremento del commercio estero tedesco che garantì enormi guadagni alle industrie e alle banche, che portò anche ad un aumento demografico. In politica estera, nel 1890 Guglielmo II preferì non rinnovare il trattato segreto stipulato nel 1887 con la Russia, inoltre l’imperatore non ritenne opportuno concedere all’economia industriale russa i prestiti e la manodopera di cui aveva bisogno. Tutto ciò contribuì ad avvicinare il governo zarista alla Francia, che stabilì con la Russia un accordo di reciproca assistenza in campo militare. Tale accordo costituì, unitamente a quello già stipulato tra Germania e Austria con la Duplice Alleanza (divenuta in seguito Triplice con l’ingresso dell’Italia), una fondamentale tappa nella formazione in Europa di due blocchi di potenze contrapposte. Decisivo per le sorti degli equilibri fu il riavvicinamento di Inghilterra e Francia una volta superata la crisi di Fashoda. Nel 1904 si arrivò alla cosiddetta Intesa cordiale, si trattava di un’intesa, quindi un accordo politico non ancora equivalente ad un’alleanza, che chiudeva definitivamente quella politica dello “splendido isolamento”, che aveva a lungo caratterizzato l’età vittoriana. In seguito oltre che alla Francia, l’Inghilterra si avvicinò anche alla Russia in seguito di una serie di eventi: • La sconfitta subita dalla Russia nel 1905 nella guerra contro il Giappone; • Un accordo raggiunto nel 1907 tra le due potenze circa le zone d’influenza riservate a ognuna nell’ambito dei vasti territori dell’Asia centrale; • La diminuita tensione anglo-russa nella zona dei Balcani e degli Stretti, dove la potenza da battere non era più la Russia, quanto il blocco austro-germanico. Dopo l’Intesa cordiale, l’Inghilterra aderì all’accordo militare franco-russo, trasformato nel 1907 in Triplice Intesa e consolidato sotto forma di alleanza nel 1914. LA BELLE EPOQUE
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