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DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA. DUE ESEMPI: PIRANDELLO E VOLPONI, Appunti di Letteratura

Due esempi di testi letterari, uno di Pirandello e l'altro di Volponi, che affrontano il rapporto tra letteratura e lavoro. Il testo di Pirandello si concentra sul rapporto tra testi modernisti e realisti, mentre quello di Volponi rappresenta l'avvento del fenomeno del capitale assoluto. la struttura e i temi dei testi, evidenziando come possano essere utilizzati per fini didattici. Il testo è utile per studenti universitari e liceali che studiano letteratura italiana.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 06/06/2022

VeronicaVernotta
VeronicaVernotta 🇮🇹

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Scarica DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA. DUE ESEMPI: PIRANDELLO E VOLPONI e più Appunti in PDF di Letteratura solo su Docsity! DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA prof. EMANUELE ZINATO (UNIPD) DUE ESEMPI: PIRANDELLO E VOLPONI La tematica affrontata resta il rapporto fra letteratura e lavoro. I due testi preso in esame si collocano rispettivamente a inizio e fine '900, quindi cronologicamente corrispondono al programma destinato all'ultimo anno delle superiori. Il primo è un testo di Pirandello che compare in una parte importante del suo romanzo “i quaderni di Serafino Gubbio operatore” e l'altro è il dialogo tra il ficus e il terminale elettronico ne “le mosche del capitale” di Volponi (1989). “QUADERNI DI SERAFINO GUBBIO OPERATORE”: pone domande sia critiche che didattiche.. Il primo problema che ci pone questo testo è quello che riguarda il rapporto tra testi modernisti e testi realisti. (apparentemente critico e non didattico). Quest'opera fu pubblicata per la prima volta in una rivista a puntate col titolo “si gira” e faceva direttamente riferimento a una nuova arte, la cinematografica, che in quegli anni era nascente. La sua struttura è estremamente sperimentale, ma è un tessuto testuale dentro il quale il critico/docente può operare con dei prelievi indipendentemente dal plot, prelevando alcune aree del testo, in particolare, essendo quaderni, si tratta di un testo strutturato per blocchi giustapposti (metodo compositivo d'avanguardia proprio come il romanzo sperimentale del primo '900). Quaderni sta a significare che si finge che il protagonista scriva a propria esperienza su dei quaderni diaristici scritti retrospettivamente. Il metodo stesso di composizione del testo ,collocato su diversi quaderni, rinvia alla stagione del modernismo, cioè del romanzo sperimentale del primo '900. Questo tipo di rapporto fra testo e contesto si fa soprattutto nel corso dell'ultimo anno di liceo o di un tecnico, in quanto si sta facendo il '900 e si deve evidenziare la forma romanzo con modelli come Verga. Tra testo e contesto si possono creare dei nessi, uno riguarda le forme e un altro i temi, in maniera pacata e strutturata. Dal punto di vista delle forme abbiamo l'IO narrante, quindi una coscienza che si ascolta e guarda dentro di sé nel modo completamente sperimentale del primo '900; dal punto di vista dei temi abbiamo il cinema che con altre invenzioni tecniche di quell'epoca segna una svolta perché viene introdotta la ripetibilità dell'esperienza. Dal punto di vista storico culturale creare un nesso tra questo romanzo e contesto storico è agevole sia per forme che per temi. Esso può inoltre essere facilmente inserito nel lungo tema antropologico dell' “homo faber” e della sua esperienza suddivisa tra fatica e creatività, cioè lo sdoppiamento delle ragioni di necessità e di libertà (elementi filosofici che stanno all'interno dell'opera umana del lavoro). L'operatività umana prevede da sempre una coesistenza fra 2 elementi, una dialettica tra necessità e libertà. Pensando a questo testo nell'ottica della tematizzazione del lavoro umano attraverso testi complessi come quelli letterari,l'obiettivo si sposta dalla storicizzazione all' inserimento di elementi tematico-formali di lunga durata. Questa seconda operazione, come la prima, è effettuabile a più livelli, ma può essere disincarnata dal percorso storiografico.. L'obiettivo del docente non è più quello di ricostruire elementi di ambito storico letterario, ma un'esperienza dell'immaginario umano, il rapporto con la realtà, il tema è la concretizzazione simbolica di un elemento reale/del mondo/dell'esperienza. Il tema è un crocevia interdisciplinare perché con esso il testo è il mondo entrano in collisione. Obiettivo storico e obiettivo antropologico possono andare assieme nel momento in cui scelgo di mettere il mio zoom didattico su questo frammento posso mirare a entrambi gli obiettivi. In questo testo la macchina da presa diventa allegoria delle macchine, quindi tra i temi troviamo: il cinema, il rapporto tra l'uomo e la macchina e quello tra l'uomo e l'automazione. Il rapporto tra uomo e macchina viene tematizzato attraverso il cinema, motivo per cui ad un certo punto si ha un breve racconto del proprio mestiere (racconto nel racconto, ovvero una storiella autonoma che viene raccontata all'interno di una storia più grande). L' “homo faber” antropologico sta a significare che la nostra specie ha l'operatività concreta, cioè essere sostituiti al 100% dalla macchina è una sconfitta dell'umano, motivo per cui resiste nella sua mansione pur sapendo di essere passivo e dipendente dall'azione della macchina che egli gestisce. “LE MOSCHE DEL CAPITALE”: la forma letteraria del dialogo è estremamente versatile e può venir adattata anche a forme d'arte che differiscono dalla letteratura, prima fra tutte il teatro. Quest'opera rappresenta l'avvento di un fenomeno capitale assoluto che si serve principalmente dell'elettronica come veicolo di trasferimento in tempo reale di somme borsistiche e affaristiche da un luogo all'altro del pianeta. Quindi, l'emblema è il capitale che come lo sterco che attira le mosche (il capitale attira l'uomo alla stessa maniera). Siamo alle prese con un romanzo terminale, per certi aspetti iroso e oltre ad essere presenti sequenze ritmico foniche, ve ne sono di autonome e quella presa in analisi è una di queste. I personaggi sono tutti extraumani e sono cose dell'azienda. Il terminale è una specie di stampante con un cervello proprio situato da qualche parte e le piante sono i ficus che decorano gli uffici dei dirigenti aziendali. Oltre a questi vi sono oggetti quali: le penne, la porta, la poltrona del presidente. In breve, gli interni aziendali
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