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Didattica della Lettura e della Scrittura - Anello 3 anno Formazione, appunti completi, Appunti di Didattica Pedagogica

Appunti completi presi a lezione di "Didattica della lettura e della scrittura" con la prof. Anello, anno 2022/2023, 3 anno di Scienze della Formazione Primaria. Necessari e fondamentali per il conseguimento della materia. Trovate altro materiale sulla materia da integrare, nel mio profilo.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 14/09/2023

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Scarica Didattica della Lettura e della Scrittura - Anello 3 anno Formazione, appunti completi e più Appunti in PDF di Didattica Pedagogica solo su Docsity! DIDATTICA DELLA LETTURA E DELLA SCRITTURA PROF. Francesca Anello. ➡ Definizione di -> Didattica come scienza Correlazione insegnamento - apprendimento : {Non vi é insegnamento senza apprendimento. Solo insegnamento provoca eccesso di teoria, la concezione che si apprenda da soli, non si dà importanza alle attività, si pensa che l’insegnante debba essere passivo e non sapere della sua disciplina. Bisogna avere un proprio metodo di insegnamento e non insegnare come mi è stato insegnato.} 📍Progettare —> dal latino guardare in avanti - progettare l’azione didattica, prevedere quale azione è più adeguata rispetto agli alunni che ho di fronte. Per fare ciò, bisogna conoscere i bambini e conoscere le metodologie per fare lezione, e imparare a formulare obiettivi. NB: Gli obiettivi in fase di valutazione vengono chiamati criteri ➡I️l modello di progettazione più conosciuto è quello per obiettivi, in itinere, finale. Dall’obiettivo, discende l’azione. Si agisce di conseguenza. Obiettivi mal formulati e progettazione non adeguata portano alla diseducazione. Differenza tra metodo e strategia : - Metodo: ad esempio il metodo Montessori, per metterlo in pratica bisogna avere materiali, ambiente. - Strategia - procedura applicativa di un metodo o di una serie di metodo a seconda del contesto. È la contestualizzandone metodologica di uno o più metodi. Essa diventa la possibilità della mediazione. (Insegnamento - apprendimento). Valutare il proprio lavoro in seguito all’operato. Quando qualcosa non funziona, bisogna cambiare azione. {Bruner ➡ ️ il valore dell’esperienza}. Come un metodo può essere adattato, rivisto? ➡ ️Vi sono 4 abilità linguistiche : 1. Leggere / 2. Scrivere / 3. Parlare / 4. Ascoltare. La comprensione è trasversale a tutto. Appunti 10. Ott. Considerazioni sull'album: Gaia che fa gli scarabocchi album illustrato da Fulvia Degl'Innocenti. La simbolizzazione è cosa fa il bambino quando pensa alla lingua scritta. Il disegno è la rappresentazione di oggetti reali. Gaia nella sua testa ha degli oggetti es. un robot, una navicella spaziale, ma quando si mette all'opera la bambina fa solo scarabocchi. Anche se rimane valido il fatto che lo scarabocchio può essere un modo per rappresentare gli oggetti. La madre quando vede i disegni della bambina le dice "Sono solo scarabocchi": questo solo ha una connotazione negativa e la bambina si sente non capita. Si deve tenere in considerazione che per disegnare bene ci vuole una rappresentazione mentale e un'ottima manualità; disegnare è un affinamento motorio. Per questa bambina non vi è sollecitazione grafica. Rousseau propone l'autoeducazione del bambino e non va bene in realtà, perché anche in questo caso quando Gaia disegna con la mamma, è lasciata sola. Il processo di rappresentazione della realtà avviene tramite un percorso: esso prevede che per poter disegnare qualcosa, bisogna prima esplorare quel qualcosa. Prima di disegnare un oggetto, va toccato, conosciuto bene. In questo caso la madre doveva fare toccare alla bambina l'albero che voleva disegnare. I bambini hanno bisogno di toccare, osservare, sperimentare la realtà, gli oggetti. Anche la lettura vuole un aiuto: es. leggi una fiaba ambientata in un bosco e bisognerebbe mostrare ai bambini immagini di un bosco per fargli conoscere cos'è un bosco. Altro esempio: leggi una fiaba con dei personaggi e i bambini prima di disegnarli, potrebbero interpretarli e poi farli mettere nei banchetti assieme per farli disegnare insieme per favorire la co-conoscenza. Conclusione dell'album: Gaia sa usare le mani immerse nella vernice e avrà i suoi enormi fogli bianchi alla materna dove dipingere e potersi esprimere al meglio. L'apprendimento e la didattica parte dall'azione, passa per l'azione e la rappresentazione della realtà e del mondo dei bambini sono specifici e unici. Ogni bambino ha la sua visione delle cose e il suo modo di rappresentarlo. La didattica parte dall'azione, bisogna rilevare il potenziale creativo del bambino. Bisogna partire dallo specifico, da cosa è portato quel singolo bambino e quindi non per forza far colorare tutti gli alunni, ma creare in classe l'angolo della recitazione, della pittura, della costruzione degli oggetti. Quindi leggere la fiaba e lasciare che ogni bambino scelga il suo angolo. Oppure es: fare le foglie degli alberi (dopo averle toccate) con le mani imbevute nella vernice verde: questo arricchirà il loro vocabolario e la loro esperienza. DAL SIMBOLO AL SEGNO ALLA PAROLA SCRITTA Il disegno è un precursore evolutivo del segno grafico. Con la legge 53/2003 (legge Moratti) il bambino arriva alla scuola dell'infanzia a due anni e mezzo. Come fa il bambino a passare da simbolizzazione zero a simbolizzazione cento (ossia il segno grafico)? Bisogna fare capire al bambino cosa è il segno, cosa è il simbolo e cosa è il codice scritto. Si può iniziare alla scuola dell'infanzia con il codice stradale e mostrare i cartelli perché la segnaletica stradale è un insieme di segni e simboli univoco. Noi nella vita siamo pervasi da simboli che esigono un lavoro di decodifica. Cosa è il segno? Rappresentazione concreta e convenzionale di un oggetto astratto: tali le note, gli accidenti musicali, i numeri, le lettere dell'alfabeto "segni alfabetici". Il linguaggio è una forma di simbolizzazione. Prima si costruisce un significato, dunque chiedo di disegnare o propongo un immagine corrispondente. In seguito utilizzo la forma fonica della parola (la pronuncia). Il segno linguistico è un’entità psichica a due facce: ha un significato e un significante. Queste due facce ci permettono di distaccarci dalla realtà e parlare di un oggetto senza averlo necessariamente davanti. 📍Il legame che unisce significante e significato è arbitrario (non vi è un legame naturale , la loro relazione è immotivata , eccezione prevista per: onomatopee ed esclamazioni) e convenzionale (ordine nelle parole, per poterla leggere bisogna rispettare le regole d’uso. Non si può leggere PaScar (é scarpa). - Saussure LA SCRITTURA Capitolo 2 insegnare a leggere e a scrivere è un insieme di segni grafici o significanti (forme grafiche o immagini grafiche) di unità sonore referenti di un significato. (Il bambino vuole esternare un significato, e ne parla. L’attività che segue la conoscenza del reale é il parlare. Il bambino scriverà ciò che impara a dire, anche noi stessi quando scriviamo stiamo continuando a parlare internamente). I segni grafici sono significanti di un significato che è già mediato dal sonoro , cioè dalla parola. (Per far sì che il bambino capisca cos’è una vela bisogna proporgliela in un cartone, in un modellino: poi bisogna fargliela disegnare. In seguito far rendere conto al bambino delle lettere da cui è composta la parola è infine scriverla.) la scrittura come rappresentazione del linguaggio. ➡ Scrittura= rappresentazione di un linguaggio o codice grafico di trascrizione di unità sonore. ⬇️ Sistema simbolico di secondo grado ➡S️imbolizzazione di primo grado = si rappresenta un’esperienza attraverso segni arbitrari e convenzionali. Borsa= sistema simbolico di primo grado. Distacco dalla realtà che mi consente di parlare di un oggetto assente. Attraverso queste parole intendiamo lo stesso oggetto, tutti, in maniera equivoca. Quando scriviamo la parola “borsa” abbiamo un sistema simbolico di secondo grado. La scrittura dovrebbe venire dopo l’agire e il parlare. Gli analfabeti non hanno un progresso verso il secondo grado. Potranno avere difficoltà ma potranno comunque vivere. Le prime due attività linguistiche del bambino sono: - Ascoltare - Parlare Non riuscire a parlare o ad ascoltare ha dietro un problema legato a deficit intellettivi, problemi di diverso tipo o disagio socio culturale. Bisogna però capire che ogni bambino ha i propri tempi e non per forza deve avere un deficit. ➢ Che cosa significa usare la lingua orale per esprimersi e comunicare ? I bambini hanno il desiderio di comunicare. Utilizzare un codice simbolico che rappresenta delle esperienze. Il bambino utilizza un sistema simbolico di primo grado. ➢ Che cosa è una parola detta o ascoltata? È una rappresentazione sonora di un’esperienza significativa. Se le parole non sono sostenute dall’esperienza non hanno alcun significato. Non sempre i significati sono comuni e condivisi. ➢ Che cosa è una parola scritta? È uno strumento potente per dire ciò che è fatto. Nasce dall’esperienza. ➡️ Il rapporto tra la lingua orale e la lingua scritta nasce dall’oggetto , all’immagine, alla parola. ⬇️ Rapporto di prima simbolizzazione = è il primo allontanamento dall’oggetto concreto e rappresentazione dell’oggetto attraverso valori fonici. Il disegno è una rappresentazione immediata . La parola è una rappresentazione mediata . Immagini= primo livello di simbolizzazione Scrittura = secondo livello di simbolizzazione, molto più complesso. L’esperienza seppur non personale, posso capirla. Nel momento in cui un bambino dice che il papà ripara la bici, gli altri parleranno e racconteranno di altri familiari che riparano cose. Non tutti hanno un padre, una bici o un padre che sistema bici e non tutti quindi riusciranno a vedere una simile rappresentazione nella loro vita. ➡S️imbolizzazione = la competenza simbolica corrisponde alla capacità di rappresentare con segni e simboli la conoscenza. Le prime forme di rappresentazione grafica che seguono al linguaggio verbale sono la produzione di immagini e successivamente di testi. 📍Disegno / Disegnare = è la prima rappresentazione grafica a carattere artistico o meramente tecnico. 📍Scrittura / Scrivere = rappresentazione del linguaggio o codice grafico di trascrizione di unità sonore. Cioè le parole e le frasi scritte significano qualcosa così come i segni alfabetici rappresentano suoni. Le forme di scrittura che possiamo usare sono diverse (corsivo, stampatello ecc…) ma tutti fanno riferimento allo stesso significato, perché la scrittura è uno sistema simbolico arbitrario e convenzionale, variegato e complesso, multiforme e astratto, in quanto rappresentazione di una rappresentazione (simbolo del simbolo) I prerequisiti dell’/all’apprendimento di lettura e scrittura (definiti dagli psicologi “precursori evolutivi di lettura e scrittura”). Precorrono evolutivamente l’attività di scrittura. (Sono pre requisiti di ogni ambito) - saper pronunciare i suoni della lingua e delle parole - Un livello minimo di conoscenza della lingua (il bambino deve fare esperienza della lingua e dei significati, prima dei significanti). - Percezione e discriminazione uditiva dei singoli suoni componenti le parole. (Attraverso ciò possiamo comprendere se il bambino presenta difficoltà temporanee o più durature). - La percezione visiva e una rappresentazione mentale della forma degli oggetti (il disegno). - Memorizzazione - Coordinazione motoria e motricità fine (movimento del braccio, della mano, del polso, che non vengono attivati in maniera automatica, ma prima bisogna passare da una rappresentazione, da una percezione del corpo). Insegnare loro la differenza tra sotto e sopra, destra e sinistra, far sì che possano conoscere il proprio corpo e distinguerlo. Anche il tempo va insegnato: ieri, oggi, domani (distinguere quindi relazioni nello spazio, nel tempo, nella direzione, nella somiglianza). Lo spazio grafico viene dopo lo spazio vissuto. - Superamento dello stadio globale della conoscenza (far comprendere cosa significa ad esempio sopra e sotto, ma applicandolo in maniera pratica, discriminare colori, forme, bisogna andare oltre la percezione globale, l’insieme delle informazioni e conoscenze, e iniziare a discriminare, distinguere le differenze. Distinguere una parte dal tutto, i dettagli). - Sufficiente motivazione all’apprendimento, non rispondere in maniera evasiva alle domande del bambino. Literacy = continuum di competenza. = Alfabetizzazione, cioè possedere una certa familiarità con la lingua scritta (saper leggere e scrivere come abilità) , sia ai modi con cui si perviene a questa familiarità. Non siamo mai completamente componenti, vi è una continua crescita. ➡N️el 1055 (scuola anni 50) fino al 1985 vi erano 3 obiettivi principali , che erano il fine della scuola, perché i cittadini potessero accedere alla vita sociale: leggere, scrivere e contare. Alfabetizzazione strumentale. ➡N️el 1985 si parla di Alfabetizzazione culturale. Il problema adesso era aiutare gli alunni ad utilizzare questi strumenti per accedere alla conoscenza e alla cultura, non vi era più una visione strumentale, non più abilità fini a se stesse. Composizione scritta, comprensione. ➡T️ullio De Mauro ha affermato che molti di noi, soprattutto i giovani sono analfabeti funzionali, perché sanno leggere e scrivere ma non sanno utilizzare ciò per accedere alla conoscenza. Le forme di alfabetizzazione che vengono oggi richieste sono: una seconda lingua, il digitale. Per il bambino la literacy va dalla familiarizzazione (quando ascolta un genitore o un insegnante che legge, quando vede qualcuno che scrive, le scritte nei giocattoli, si accorge che esiste un codice scritto ovunque), fino all’uso critico. Alfabetizzazione strumentale vs literacy - l’alfabetizzazione non è considerata più come semplice trasmissione da parte della scuola - Deve essere considerata un continuum, che ha inizio ancora prima dell’insegnamento formale da parte dell’insegnante, ma ha inizio dai comportamenti dei bambini. Il processo della literacy si basa sull’apprendimento non solo della lettura ma anche della scrittura, considerata in precedenza semplice, ad oggi complessa. ➡️ Le due facce dell’alfabetizzazione emergente : attività, processi, interdipendenti con le sollecitazioni ambientali. (Se esse sono buone di svilupperanno le abilità, ma non è solo un rapporto uni direzionale, man mani che il bambino diventa competente, sollecita l’ambiente ad esserlo). - la prima, relativa ai prerequisiti - la seconda, relativa alle opportunità ambientali, al contesto familiare che non sempre é strettamente legato al contesto socio-economico e culturale, tutto dipende dalle relazioni instaurate in quelle famiglie. Leggere prima di leggere e scrivere prima di scrivere = il bambino tenderà ad imitare l’azione della scrittura o della lettura, pur senza saper ancora leggere o scrivere. Il bambino spontaneamente inizia a riflettere su come funziona il codice scritto se ha del materiale, e formula ipotesi (es: per scrivere bisogna mettere la prima lettera più grande delle altre. La scrittura presenta dei segnali, e va da sinistra verso destra, si ipotizzano le parole scritte). Nel processo di alfabetizzazione precoce/ emergente, sono presenti le seguenti aree: - competenza fonologica (discriminazione uditiva e visiva) - Pragmatica (capacità di comunicare rispetto ad un destinatario) - Linguistica (riuscire ad imparare e comprendere nuove parole attraverso l’esperienza). - Narrativa Quali sono le competenze emergenti? Dalle abilità : - prassico motorie - Di orientamento - Di coordinazione oculo manuale ecc.. Alle competenze: - linguistica = consapevolezza del significato delle parole, competenza lessicale o sintattica. Arricchimento lessicale - Lessicale - Narrativa - Pragmatica = capacità di usare la lingua in modo appropriato in relazione al contesto. Abbiamo capacità pragmatica di lettura e di scrittura. A 4 anni il bambino la presenta già, quando comprende che il disegno è la rappresentazione dell’oggetto, mentre la scrittura è un insieme di segni, un codice , che non ha nessun riferimento all’oggetto. Per scrivere bisogna superare la fase del disegno. a) Costruire idee sulla lingua scritta = formulare ipotesi, verificarle, ponendosi dubbi, domande, problemi, fino alla padronanza del codice convenzionale. (Il bambino si chiede cosa c’è scritto su una maglia, su una merendina, risuona la stessa iniziale del suo nome e allora inizia a capire, vede la stessa lettera più volte ecc..) b) Questa costruzione avviene in interazione con gli adulti e con i coetanei : i bambini imparano insieme interagendo e confrontandosi. I tentativi di scrittura spontanea I bambini a cui si legge, imparano a scrivere a circa 4 anni e mezzo, perché familiarizzano con la scrittura. Il bambino deve avere come obiettivo quello di capire in profondità ciò che sta vedendo. La scuola dell’infanzia si pone come possibilità ulteriore per coloro che non hanno avuto possibilità di sviluppare interesse per lettura e scrittura in casa a causa di un contesto poco propenso. Quando il bambino tenta di scrivere produce una serie di segni, in cui egli stesso legge cose diverse in momenti diversi, perché la sua immaginazione viene rimodulata, e perché man mano che scrive, attribuisce ai segni una sorta di significato per poterli leggere, la parola “regina” ad esempio è indicata con delle punte, come a indicare delle punte della corona. Ciò non deve disorientarci, dovremmo piuttosto valorizzare ciò che sa fare, farci leggere ciò che hanno voluto scrivere, e riscriverlo “come sappiamo fare noi”. Così facendo lo aiutiamo ad avvicinarsi al sistema convenzionale della scrittura. Egli inizia a ragionare, sviluppa la sua capacità cognitiva e di riflessione, di sintesi, di analisi, Imitazione VS Creazione originale Le due studiose che hanno affrontato questo tema sono E. Ferreiro e A. Teberosky, due Argentine che hanno pubblicato un’opera dopo aver girato tutto il mondo. Sostengono che il bambino dai 2,5 anni in poi vuole capire la natura del codice scritto: a) cerca di comprendere la natura del linguaggio, cerca una risposta ad una domanda fondamentale: come funziona il codice scritto? b) Formula ipotesi su ciò che vede scritto su un libro, su un cartellone o un insegna. Qualche volta le ipotesi sono false, inadeguate, ma sarà un errore costruttivo, e il bambino ne elaborerá di nuove. (Es: qui non può esserci scritto “cane” perché non c’è la lettera “c”.). Ogni bambino effettuerà un personale percorso di concettualizzazione,, ciò diventa complicato nel momento in cui abbiamo molti bambini come in una classe. Bisogna cercare di accompagnare il percorso di qualcuno, chiedendo sempre “cosa hai scritto?” c) Verifica le sue previsioni d) Si costruisce una grammatica propria che non è copia, ma rielaborazione , creazione originale. Per scrivere “treno” , scriverà una parola molto lunga mischiata a disegni e segni, perché il treno è un oggetto lungo. Il plurale, lo creerá scrivendo più volte la stessa parola. Impiegherà tempo a capire che basta cambiare l’ultimo fonema. Con femminile e maschile, vedremo che al momento di scrivere mamma e papà scriverà le due parole in maniera diversa, con molto caratteri o con pochi, da qui si capisce chi ha un ruolo importante. Stessa cosa con parole come “Re” che scriverà con molti caratteri, e “Regina” che scriverà con pochi caratteri. Bisogna sviluppare la competenza fonologica, far capire che il plurale cambia per un solo carattere. Mar. 25 Ott. Mentre il bambino fa scarabocchi, sta costruendo ed elaborando la lingua scritta. Egli utilizza il “metodo scientifico” , perché formula ipotesi, si pone domande, verifica le ipotesi che si riveleranno talvolta false. La concettualizzazione dei bambini “Sapere vuol dire avere costruito alcune concettualizzazioni che spiegano un insieme di fenomeni o di oggetti della realtà” - Ferreiro Il bambino attraverso una concettualizzazione ad esempio, crederà che il numero di segni di scrittura sia direttamente proporzionale alla grandezza dell’oggetto. (treno lo scriverà con tante lettere perché è lungo), come anche il plurale scritto con le stesse parole una dopo l’altra più volte. Anche questa è una concettualizzazione. Esse servono a spiegare un fenomeno o un fatto. Il bambino formula ipotesi e tenta di scrivere producendo linee, cerchi, linee ondulate, spezzate… il bambino attribuisce a queste linee il valore di segno, non più di disegno. Inizia a capire che il segno non deve rappresentare l’oggetto, ma egli non riesce a distaccarsi dall’oggetto a causa del suo egocentrismo, per questo rimane una forma, una lunghezza o una vastità di caratteri. La differenza la fa poi la relazione affettiva collegata al bambino riguardante l’oggetto o la persona rappresentata. Questi errori sono costruttivi. Bisogna capire il significato psicologico e cognitivo (processi che lui attiva, formule ed ipotesi) che vi è dietro quelle scritture. L’insegnante deve orientare quelle scritte a livello educativo e didattico, così da anticipare l’apprendimento formale di lettura e scrittura, dal momento che ha dei punti di partenza adeguati. Gli scarabocchi ci forniscono informazioni sul lavoro di concettualizzazione del bambino. Ci fanno capire come lui sta formulando ipotesi, come le sta verificando, come sta ragionando, in maniera inconsapevole e automatica. Quale chiave di lettura? Ci serve una chiave di lettura adeguata che ci permetta di: a) non ignorare quelle informazioni veicolate dagli scarabocchi (parola da non usare in maniera dispregiativa). b) Organizzare una serie di attività che siano realmente adeguate sui livelli specifici di competenza del bambino. Cosa si richiede all’insegnante? 1. Deve conoscere i processi di concettualizzazione 2. Deve saper interpretare le scritte dei bambini 3. Deve organizzare un contesto di apprendimento stimolante per tutti, sia per coloro che devono colmare svantaggio, sia per coloro che sono avvantaggiati. 4. Individuare il livello di partenza degli alunni, attraverso le TAPPE DELLA TEORIA PSICOGENETICA (Ferreiro & Teberosky, 1985) , una teoria socio- costruttivista di matrice psicologica perche caratterizza lo sviluppo psicologico di tutti i bambini, al di là della lingua usata. Tutti i bambini attraversano queste fasi in tutto il mondo alla stessa maniera in cui Piaget parlò delle tappe dello sviluppo cognitivo. Le tappe non dipendono dall’età, dal momento che vi sono diverse variabili, inoltre le tappe potrebbero avere regressioni o progressioni continuamente a seconda di come si agisce (es: un bambino che non frequenta per un lungo periodo la scuola dell’infanzia). 3 stadi con relative tappe per la costruzione: 1- distinguono la rappresentazione iconica da quella non iconica: (disegno e non disegno). Il bambino tenta di disegnare una sedia e dice che quella è la sedia. E ad ogni modo quel disegno farà fede alla realtà a seconda del proprio modo di disegnare, che sia anche solo una linea o una spalliera, perché lui vede la rappresentazione esatta dell’oggetto. Con la scrittura, utilizzerà la stessa linea, ma quando noi diremo la differenza tra disegno e scrittura dirà “qui ho disegnato una sedia, qui l’ho scritta”. Capirà che scrivere non è disegnare. (Il bambino scopre inoltre che il segno non ha un rapporto diretto con l’oggetto che vuole rappresentare, ma a causa delle sue risorse limitate scriverà attraverso la stessa rappresentazione dell’oggetto. Avrà comunque scoperto il valore semiotico della scrittura , cioè che la scrittura è formata da segni che servono a spiegare la realtà ma non hanno alcuna correlazione all’oggetto.) 2. Costruiscono forme di differenziazione: “ricerca delle condizioni di leggibilità” . Scrivere significa usare segni, ma chi legge deve poter leggere, e il bambino si pone in che modo le persone attorno a me riescono a leggere? Secondo la sua prospettiva, se l’oggetto è morbido devo usare forme tondeggiati, se la parola è lunga devo dare forma lunga. Utilizza pochi caratteri perché è piccolo. 3. Solo nella terza fase fonetizzerá la scrittura, capisce che il sistema per far si che gli altri possano capire ciò che legge, non deve essere arbitrario, ma convenzionale, condiviso e conosciuto, e capisce in che modo utilizzare i caratteri grafici per differenziare gli oggetti. (Es: mela= parola corta, banana= parola lunga … e formica? ) molte delle lettere usate avranno una forma specifica. Il bambino si sta avvicinando alla scoperta del codice scritto. Questi 3 periodi iniziano a 2,5 anni e vanno fino a circa 6 anni. Bisogna controllare in quale livello della teoria psicogenetica si trova questo bambino. Una ➡ maturazione non lasciata al solo indice di età, ma accompagnata da competenza oggettiva e da una rilevazione da parte del docente. Coloro che si affidano alla early literacy, i precocisti, pensano sia necessario avviare i bambini all’apprendimento prima di 6 anni. Doman è il maggiore esponente, egli è un fisioterapista che negli anni 70 si trova a lavorare con soggetti con danni cerebrali. Avvia una sperimentazione con i bambini cerebrolesi (il materiale Doman usato nelle scuole dell’infanzia negli anni 90). Si hanno dei cartoncini 20 cm x 30 cm che riportano scritte parole vicine all’esperienza del bambino, si ha un’attività secondo cui mentre i genitori aiutano i bambini con questa difficoltà a parlare, ripetendo la parola più volte, fa apparire il cartello con la scritta. Così da stimolare la discriminazione uditiva e visiva. Agendo sulla plasticità cerebrale in quegli anni, il bambino cerebroleso impara parole e legge quello che c’è scritto. Scrive il libro “Leggere a 3 anni”, possibile grazie all’aiuto di un adulto significativo (genitore o insegnante, che man mano fa vedere la forma scritta dell’oggetto o dell’esperienza). L’anticipo di questo apprendimento se non è oggetto di adeguata rilevazione di abilità, può portare a delle difficoltà. Solo se l’insegnante riesce a ricreare l’ambiente familiare si può. Bisogna capire se i bambini hanno solo imparato la forma grafica delle lettere o stanno davvero leggendo. Anche qui sarà necessario, attraverso i risultati avuti dalla rilevazione, capire se il bambino avrà delle basi per iniziare un percorso di alfabetizzazione emergente. Occorre guardare da un lato ➡️ all’alfabetizzazione emergente, precoce, che fa riferimento alla familiarizzazione della lingua scritta (va bene il metodo Doman). Dall’altro lato, ➡️ l’alfabetizzazione formale o formalizzata deve presentare un intervento intenzionale, sistematico e strutturato. [Sarebbe consono Iniziare a 2 anni e mezzo e capire se si può anticipare, verso i 4 e mezzo. Se non vi sono i prerequisiti, si aspetta la maturazione.] 📍Le competenze emergenti fanno tutte capo alla competenza narrativa. Questa riguarda 3 aspetti: 1- l’organizzazione degli eventi secondo la struttura tipica delle storie 2- la coerenza (chiedere al bambino di aiutarci a mettere insieme i pezzi della storia in maniera coerente, si possono anche utilizzare le immagini, prima in maniera ordinata e dopo in sequenza casuale, chiedere di rimettere in ordine le seguente). 3- la coesione (capacità di mettere insieme le frasi all’interno di un racconto) Capacità di raccontare una storia da➡️ un punto di vista cognitivo: come si evolve? 1- non storia, in cui racconta cose che non hanno nessuna relazione 2- abbozza di storia in cui si ha un evento iniziale seguito da una conseguenza , poi continua a raccontare cose insensate. 3- storia incompleta, in cui iniziano a comparire eventi intermedi tra eventi iniziali e la conseguenza (parte iniziale, parte finale, parte intermedia ma non tutto) 4- storia essenziale , in cui si ha il problema principale con tentativi di risoluzione (cappuccetto rosso è andata a piedi dalla nonna, poteva usare il motorino). 5- storia completa, racconti collegati logicamente tra loro da relazioni temporali e causali. C’è un modello generale per insegnare a leggere e a scrivere che implica due processi distinti ma paralleli : La prima azione che compiamo al voler leggere, è vedere le parole prima ancora di leggerle. (Es: palla). Se per noi la parola è decodificabile non ci fermiamo a leggere le singole parti, ma se non è decodificabile (non esiste o non la conosciamo). Leggendo facciamo due operazioni in contemporanea: vediamo la parola, la decodifichiamo, se la parola è vista la leggiamo, se non la conosciamo facciamo la decodifica fonologica. Modello di lettura a 2 vie: 1978 Coltheart a) una prima via che guarda la parola nel suo insieme e ne identifica il significato, perché ne ha prima di tutto identificato le lettere. Questa prima strada utilizza il lessico visivo di input ( via visiva o via ad accesso diretto), avviene sulla base delle sole caratteristiche visive (il metodo Doman funziona così) , non vi è nessuna mediazione del suono della parola nè dei singoli suoni di cui è formata (fonemi) . Ciò non accade quando si ha un carattere che non si conosce o una parola che non si conosce. ( il bambino può imparare a leggere tavolo a stampatello a 4 anni, ma ciò non significa che possa saper leggere questa parola e decodificarla sempre, dipende dal font e altri fattori. Questa via consente al lettore esperto di riconoscere la parola mediante un solo sguardo senza richiamare ogni singola componente acustica. INPUT VISIVO ⬇️ ANALISI VISIVA ⬇️ RICONOSCIMENTO DELLE LETTERE ⬇️ IDENTIFICAZIONE DELLE LETTERE ⬇️ CONVERSIONE GRAFEMA FONEMA ⬇️ SISTEMA SEMANTICO ⬇️ COMPRENSIONE b) Una seconda via che guarda alle singole lettere per trasformarle in suoni (alla composizione). Via fonologica pre lessicale, l’accesso lessicale è mediato dalla conversione in suono della parola scritta / stampata. Questa via mi aiuta ma non necessariamente mi porterà alla comprensione… si usa quando non si conosce la parola. Essa è chiamata via indiretta, consente la lettura delle parole solo attraverso la conversione grafema- fonema, è la via di lettura più lenta ma necessaria quando ci si imbatte in una nuova parola. TAVOLO ⬇️ RICONOSCIMENTO LETTERE ⬇️ SI ACCEDE AL LESSICO FONOLOGICO ⬇️ SI ARTICOLA LA PAROLA ⬇️ SI ARRIVA ALLA PRONUNCIA E AL SISTEMA SEMANTICO Se da tavolo leggo un’altra parola, ad esempio “vatolo” è grazie alla seconda via… può essere sbagliata, ma la leggo comunque. ● Le due vie interagiscono tra loro e sono sempre contemporaneamente attive, entrambe comprendono il riconoscimento delle lettere come passo iniziale e sono entrambe necessarie per la competenza piena della lettura. Il buon lettore utilizza sempre entrambe le strategie per leggere: la prima strategia attraverso cui egli riconosce globalmente la parola e la pronuncia, la seconda via con cui analizza le lettere e si ricostruisce la parola. Nei casi di dislessia bisogna lavorare tantissimo sulla via fonologica. Uta Frith spiega come questa fase, dalla prima alla seconda, è graduale. (1985)e ha proposto un modello : quello dei 3 stadi di lettura, tappe non rigidamente definite. - tappa logografica (quella visiva, il bambino inizialmente vede e tenta di leggere). Essa avviene verso i 4-5 anni, è chiamata pittorica. Il bambino riconosce la parole allo stesso modo degli oggetti e dei volti. Sfrutta i tratti visivi (forma, colore, orientamento delle lettere, L‘analisi della parola viene fatta durante gli esercizi di sintesi. 📍Esercizi di sintesi e Esercizi di analisi , sono le due attività fondamentali per il metodo Fonematico. Questi due processi sono legati. Non si va avanti con più di 4 schede perché è difficile mantenere la memoria. vi sono varie possibilità di gioco. CHE COSA IMPARA IL BAMBINO? ➡️ Il bambino impara : ● In prima istanza la sintesi, rispondendo ai quesiti posti dall’insegnante. ● In seconda istanza apprende l’analisi del vocabolo orale, ponendo egli stesso i quesiti ai compagni. Chi fa domanda fa analisi e sintesi Chi fa risposta fa sintesi Si ha la domanda da parte dell’alunno Risposta da parte del compagno Controllo da parte dell’alunno che prima aveva posto la domanda. Lun. 21 Nov. 3 approcci per insegnare la lettura: ● Approccio tramite il suono (grafo-fonetico) (viene privilegiata la via fonologica) ● Approccio tramite il senso (senso percettivo) (via lessicale) ● Approccio misto - integrativo Diventiamo strategici quando conosciamo un metodo in base alla sua caratteristica, quando siamo capaci di vedere effetti positivi e negativi di esso. Comprendere che effetto possa avere in determinate circostanze. Metodo analitico globale - non più utilizzato, neanche metodi sintetici o fonematico. Non sanno chi sia Doman, ma utilizzano i metodi misti. Il primo approccio propone un apprendimento basato sulla corrispondenza lettera - suono. Assemblaggio dei suoni. I metodi sintetici sono i rappresentanti di questo approccio grafo fonetico. Il problema fondamentale è la comprensione (imparare le lettere singolarmente tanto da non riuscire poi a unire più lettere insieme per formare una parola). I bambini con dislessia hanno bisogno della via diretta , di questo approccio. La giustificazione circa l’efficacia, porta ad un errata valutazione della condizione cognitiva del bambino. L’utilizzo di questo metodo nella scuola primaria è dannoso dal momento che faciliterebbe coloro che sanno sia leggere che scrivere. Nella scuola dell’infanzia invece si utcilizza la via visiva (tappa logografica) alla tappa fonologica. Metodo analitico Metodo sintetico Metodo analitico - sintetico - il massimo rappresentante è l’italiano Deva, con l’ipotesi che i momenti dell’apprendimento devono essere visti come parti di un intero processo. Il bambino prima guarda una scrittura, si mostra quindi a lui una parola e si collega a un’immagine. Il successivo momento è l’analisi, in cui la parola viene scomposta negli elementi che la costituiscono così che i bambini possono riconoscere le singole lettere e pronunciare i suoni. La parola selezionata dovrà essere collegata ad un oggetto che i bambini possono tenere in mano (una mela, che sarà toccata, annusata è mangiata). ⬅️esperienza attiva. Nel momento sintetico, viene ricomposta la parola, riunendo le singole lettere. I bambini prestano attenzione alla posizione delle lettere all’interno della parola. Queste 3 fasi si devono avere perché il bambino presenta il senso concreto (non riesce ad immaginare che la parola si scomponga. Non come noi adulti. Ha bisogno di vederlo, di viverlo attraverso l’esperienza). Anche qui non si utilizzano materiali didattici. La procedura metodologica fa riferimento all’esempio effettuato in aula. Fine metodi, inizio altro libro Lun. 28 Nov. Leggere per capire, pensare, valutare: la comprensione del testo Dai 2 anni e mezzo iniziano a svilupparsi i pre requisiti, poi diventano competenze con il tempo. Dai 2 e mezzo al 6 possiamo essere facilitatori o barriere. Dobbiamo scegliere il metodo più adeguato, tenendo conto dei vantaggi e svantaggi di essi. Lavorare su analisi e sintesi. La comprensione inizia negli anni che precedono l’apprendimento, nel momento in cui vi è un adulto significativo che legge per lui ad alta voce. Con esso si sviluppa la curiosità sul codice scritto. L’adulto significativo diventa mediatore riguardo al processo di comprensione. Se leggere vuol dire capire la realtà esterna e personale, esercitare la capacità critica, pensare, valutare, chi non legge non sviluppa la capacità di difficoltà a ragionare sui dati, a pensare in maniera critica e autonoma. (Es:Nonostante il web permetta di ricevere informazioni in tempo reale bisogna avere la capacità di differenziare le vere fonti dalle fake news). L’acquisizione di un significato prende slancio dalla capacità di leggere. Mentre l’espressione del significato è potenziata dall’acquisizione dell’abilità di scrittura. Leggere e scrivere sono due facce della stessa medaglia, fondamentali per la comprensione del significato, per una buona attività di ricerca e di concettualizzazione. Una sintesi non è che l’espressione personale e soggettiva del testo, l’interpretazione personale di esso. Perché leggere? (paragrafo Desiderio di leggere Rodari) Capire le ragioni per cui leggiamo: per conoscere, per piacere personale, per incrementare il proprio bagaglio culturale, per informarci, apprendere, studiare, immaginare. Per acquisire esperienze, creare connessioni, ragionare ed elaborare concetti, per necessità interiore. Il “c’era una volta” introduce il bambino ad una nuova realtà, incrementa la sua immaginazione. Che cosa osserviamo a scuola per quanto riguarda la competenza di lettura? Si sono effettuate valutazioni nazionali e internazionali, che hanno evidenziato come i bambini di 9 anni riescono a leggere solo ciò che letteralmente è scritto nel testo senza distaccarsi da esso. In ambito internazionale l’Italia ha ottenuto un buon esito, in ambito nazionale la nostra regione ha avuto tra i peggiori risultati. È emerso che gli alunni non sanno utilizzare le strategie metacognitive. Anche la motivazione ha un ruolo importante: più si cresce più diminuisce. Motivazione = capacità di mobilitare ogni risorsa verso un obiettivo nonostante le difficoltà. Literacy e reading literacy V Literacy = un continuum di competenze , dalla familiarizzazione fino all’utilizzo critico. In italiano, la parola “alfabetizzazione” fa riferimento al possedimento della capacità dello scrivere e del leggere, alla familiarità con la lingua scritta. Che cosa significa leggere? Etimologicamente significa raccogliere dati per attribuire ad essi un significato. “Lettura” e “leggere” sono termini polivalenti, applicati ad attività eterogenee accomunate dalle stesse caratteristiche. Didatticamente leggere significa comprendere, decifrare, ricavare il senso, decodificare. Leggere può essere paragonato alla soluzione di un problema, (problem solving) = mettere in relazioni i dati per arrivare alla soluzione. Si formulano quindi ipotesi, si verificano e si arriva alla soluzione. Il problem solving ha a che fare con la decifrazione = attività di riconoscimento di ciascun segno grafico (va dal segno al suono). L’obiettivo dei primi mesi della scuola primaria : ● identificare ciascun segno grafico ● recuperare il suono associato al grafema ● traduzione dei segni grafici in suoni ● comporre parole ● lettura ad alta voce Decifrare: attività di riconoscimento del grafema. Essa può portare ad una lettura stentata. La lettura tecnica o strumentale invece, è ad alta voce. Attività che porta il bambino a decifrare, cioè abbinare una sequenza dei segni grafici ad una sequenza di suoni. Ricavare il senso da un insieme di segni grafici. (Va dal senso al significato). La decifrazione non sempre porta alla comprensione, può farne a meno (come il leggere in inglese con buona pronuncia ma senza comprendere), invece la comprensione deve sempre passare per la decifrazione. La decifrazione parte anche dall’esperienza. Nella frase “la mela cade dall’albero”, se il bambino non ha mai visto un melo ad esempio, non riuscirà a decifrare bene. Chiedere “Che cosa stai vedendo?” Per capire se il bambino ha compreso. In frasi più complesse come vocaboli, diventa più complesso per il bambino decifrare. Nel testo presentato nella slide , il bambino presenterá molte difficoltà a causa della mancanza di esperienza. Bisogna fare la diagnosi di comprensibilità. Qualora non dovessero comprendere il testo per mancanza di esperienza, bisogna far sì che essa di possa simulare se non vivere davvero. Comprensione (Cum Prehendere) = processo interattivo, risultato della reciproca influenza e dell’integrazione tra ciò che c’è nel testo e ciò che già il bambino conosce. Inter- azione, cioè l’azione che sta tra il testo e il lettore. Comprensione del testo Mar. 6 Dic. Non basta saper decifrare, questo tassello si completa al primo anno di primaria. Bisogna sviluppare la decodifica. La comprensione si associa alla capacità di valutazione, di scelta, di problem solving. (Molte di queste abilità caratterizzano il pensiero critico.) Se l’insegnante è consapevole e competente, con esercizi ordinari di lettura (e scrittura) si può sviluppare il pensiero critico nei bambini. (INFERENZE)_______ Comprendere= elaborare attraverso una costruzione cognitiva un significato, che seppur esso sia nel testo, deve essere inferito (ricavato). Un testo è compreso se siamo capaci di elaborare inferenze. Esse si fondano su conoscenze di tipo : semantiche, lessicali, grammaticali, sintattiche, che si riassumono in CONOSCENZE LINGUISTICHE. Conoscenze di tipo cognitivo, che si costituiscono da due elementi: script e schemi . Riusciamo a leggere grazie agli schemi, il bambino non li presenta ancora e utilizza gli script, che sono schemi in via di formazione. Essi ci consentono di anticipare quello che il testo ci da (funzione predittiva), anticipiamo il senso di qualcosa che tra poco leggeremo e potrebbe essere confermato o meno via via nella lettura, ci consentono poi di collegare informazioni per una rappresentazione semantica. Quando schemi e script che il bambino ha in possesso sono non congruenti al significato del testo, il rischio è il fraintendimento, l’equivoco, l’ostacolo alla comprensione. Egli collegherà un’azione ad uno script sbagliato. Ecco che serve la diagnosi di comprensibilità sulla presenza di schemi e script. Inoltre bisogna fare attività per elaborare i collegamenti che faranno ad alta voce (es: partire dal titolo e dire cosa ci si aspetta o continuare a raccontare la storia, alla fine chiedere di riassumere). Tutto questo produce inferenze. Metacognizione = capacità di riflettere, controllare e regolare il processo cognitivo mentre avviene. (Es: Area M del quaderno di tirocinio, si parla dell’esperienza vissuta, si riflette sull’azione estrapolando ciò che è di significativo e utile per il futuro). Valore delle strategie reciprocal teaching (➡️ metodo utilizzato quando si fanno le esercitazioni in coppia, si ha un lavoro di estrapolazione di significati. Nei bambini presenta delle fasi). 4 strategie del RECIPROCAL TEACHING 1. chiarire 2. Predire 3. Formulate domande / questionare/ interrogare il testo 4. Riassumere L’autrice del video all’inizio dice che è una specialista della lettura. Utilizza il metodo del reciprocal teaching. L’insegnante non sta in cattedra, i bambini stanno seduti per terra. Si ha una prima/seconda classe primaria. Porta su un piano concreto , pratico, operatorio, la strategia. Usa un capello è un microfono per indicare di essere un giornalista, un investigatore d che deve interrogare qualcuno…. Utilizza le 5W + How (quando, dove, perché, chi, come), le usa per interrogare il testo. In seguito con la lente di ingrandimento e grandi occhiali, si guarda più da vicino, si fa chiarezza sulle parole ancora a noi sconosciute. Si ha poi il setaccio come oggetto, setacciare vuol dire far passare le grandi cose eliminando man mano i dettagli, facendo emergere il senso complessivo. Riassumere quindi. Infine la bacchetta e il cappello da mago, si sta proiettando nella fantasia, chiedendo previsioni agli alunni. Fa vedere un titolo e degli uccelli chiedendo “di cosa parlerà il testo?”. Una strategia fatta da 4 strategie metacognitive. Metacomprensione = capacità di regolare la comprensione utilizzando strategie secondo il bisogno. La competenza di lettura riguarda anche le competenze metacognitive: a) la capacità del lettore di ricorrere a multiple strategie appropriate nell’elaborazione dei testi b) Il farlo in modo consapevole (i bambini non riescono ancora, per questo si utilizzano i mediatori didattici attivi, come gli oggetti utilizzati dall’insegnante del video). Queste competenze metacognitive, vengono attivate quando i lettori riflettono sulla loro attività di lettura, la controllano e adattano in base allo scopo (leggere perché?) e a seconda dello scopo, del genere,cambia il modo di leggere (lettura veloce, lenta e riflessiva, silenziosa, ad alta voce) (es:un romanzo si legge diversamente rispetto ad un referto medico. Un’informazione si leggerà in maniera più veloce rispetto ad uno studio approfondito. Quando si ha un ostacolo si legge ad alta voce). Modello Tetraedrico (4 aree) di Metacomprensione di A. Brown Fa riferimento a 4 aree: 1- conoscenze sulle caratteristiche del testo (un testo scritto in maniera più complessa, sottolineare informazioni rilevanti o meno, osservare come l’autore stesso si contraddice) 2- Conoscenze specifiche del compito ( capire che la lettura cambia a seconda dello scopo, la comprensione come scopo principale) 3- Conoscenza di strategie (porre domande al testo, la scorsa rapida, che non si può utilizzare per lo studio) 4- Conoscenza del lettore su se stesso ( avere consapevolezza di ciò che sappiamo, delle nostre conoscenze pregresse, la nostra capacità di memorizzare, e qui vi è chi utilizza la memoria visiva, semantica ecc… non tutti ottimali). Le strategie: (parte del riassunto da migliorare, incrementare, pag.10) ● Lettura globale le orientativa ( scorsa rapida o skimming) = utilizzata per farsi un’idea di insieme dei contenuti o per cogliere idee principali (non guarda ai dettagli, ai contenuti specifici, come lo sfogliare il libro). ● Lettura selettiva (skanning) = fatta per individuare informazioni mirate, ciò che ci interessa. (Es: individuare nel testo tutte le caratteristiche di un personaggio). Essa è tipica della ricerca come compito. Essa so conclude con la sintesi ● Lettura approfondita o analitica = utile per lo studio, si danno importanza ai concetti, ai temi essenziali, alle parti significative. Essa è una lettura creativa. Si riesce a dare senso alle informazioni. (Ciò accade quando leggiamo nuovamente un romanzo dalle parti che più ci hanno coinvolti.) ● Lettura lineare o sequenziale = Lettura lineare o sequenziale = tipica della lettura per piacere, segue la trama del racconto. Lettura veloce, mirata a padroneggiare ancor di più quel paragrafo. Quali operazioni sono basilari? ● Attività di anticipazione rispetto alla lettura del testo (capire prima di che cosa parla, fare domande, non addentrarsi subito, darsi del tempo per meditare il significato). ● Attività di questionarizzazione ● Attività di evidenziazione e annotazione del testo (annotare ai lati) ● Attività di messa in rapporto e consolidamento delle parti essenziali, rielaborazione. ● Attività di ripetizione , ri-visione del testo (vederlo di nuovo dopo averlo compreso per capire sè alcune parti le comprendo diversamente… ad esempio rileggere a distanza di mesi lo stesso testo), verifica (non intesa come valutazione, ma come conferma). Le strategie fix-up (pag 9) ● Porre domande al testo (5W + How) ● Dare / cercare chiarimenti ● Sottolineare ● Fissare con brevi appunti i concetti ● Suddividere per unità ● Riassumere ● Schematizzare ● Fare previsioni ● Rileggere Il reciprocal teaching é una contemporanea applicazione delle teorie di Vygotskij (l’educatore può agire nella zona di sviluppo prossimale). Dare un supporto al bambino per agire sulle sue aree di potenzialità che se non fossero stimolate rimarrebbero come sono. Con strategie adeguate, faremo passare il bambino ad uno sviluppo più in alto (es: anticipare la fase alfabetica all’infanzia), senza di noi sarebbero arrivati a certi livelli molto più avanti. Bruner = noi utilizziamo degli strumenti, utensili per aiutare in questo sviluppo (nel video dell’insegnante in inglese si parla della cassetta degli attrezzi). Lo scaffolding.
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