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Costruttivismo: il paradigma teorico dell'apprendimento attivo, Appunti di Didattica Pedagogica

Il paradigma costruttivista, una teoria dell'apprendimento che considera il bambino come soggetto attivo nella costruzione delle sue conoscenze. Secondo questo modello, l'insegnante deve fornire le metodologie e la cornice per consentire al bambino di imparare, mentre egli costruisce le sue conoscenze. Il costruttivismo socio-culturale, una estensione di questo paradigma, considera l'apprendimento come sociale, dialogico e collettivo.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 01/04/2022

susanfranzil
susanfranzil 🇮🇹

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Scarica Costruttivismo: il paradigma teorico dell'apprendimento attivo e più Appunti in PDF di Didattica Pedagogica solo su Docsity! PARADIGMI TEORICI L’azione didattica risente di paradigmi, modelli teorici Uno dei modelli a cui faremo più riferimento : COSTRUTTIVISMO PARADIGMA COSTRUTTIVISTA Il bambino fa tutto da sé nel senso che l’insegnante deve costruire la lezione facendo sì che il bambino scopra da solo le cose. Il sapere diventa una costruzione personale, significativa, che si sviluppa senza artifici didattici all’interno di un contesto naturale. In questa situazione l’allievo non è più certamente visto come un contenitore che si lascia passivamente riempire di nozioni, ma diventa un soggetto che partecipa in modo attivo alla costruzione delle sue conoscenze. L’insegnante deve dare al bambino le metodologie e la cornice che permetta al bambino di imparare. Il bambino non riceve ma costruisce le sue conoscenze. È chiaro che l’insegnante guida e permette al bambino di costruirle. E’ comunque un grosso, e forse più difficile, lavoro dell’insegnante. Secondo questo paradigma teorico la conoscenza viene considerata un prodotto storicamente, temporalmente, culturalmente, contestualmente costruito. La conoscenza è un qualcosa che mi costruisco in un contesto specifico, nel tempo, con il confronto, è multipla. Una conoscenza complessa, multipla, particolare, soggettiva, rappresentata da e attraverso persone situate in una particolare cultura, in un determinato contesto e momento. Quando utilizzo strategie che si rifanno al costruttivismo devo tenere conto del contesto che ho di fronte. Non è qualcosa che l’insegnante trasmette ma qualcosa che il bambino costruisce in modo soggettivo. Secondo il costruttivismo l’apprendimento è il frutto di costruzione ed ha come obiettivo quello di elaborare concetti ed appropriarsi di questi. L’apprendimento è un processo dialogico e sociale. Il bambino apprende confrontandosi con gli altri, dialogando. L’apprendimento è collettivo, appartiene alla classe, al confronto. Insieme si costruiscono delle conoscenze, poi ognuno le elabora a modo suo. L’importanza di pensare l’apprendimento come sociale, dialogico, scambio ha fatto sì che il costruttivismo diventi socioculturale (Bianca Maria Varisco). La classe è vista come una piccola comunità che apprende e che scopre Secondo il costruttivismo socio culturale ci sono due dimensioni dell’apprendimento - dimensione sociale: l’essere umano è continuamente immerso in processi sociali di comunicazione che giocano un ruolo centrale per costruire la conoscenza. Anche prima di entrare a scuola il bambino ha la sua storia, la sua famiglia, i compagni di gioco ecc. è importante che l’aspetto sociale sia considerato soprattutto nella scuola primaria, è necessario gestire la classe tenendo in considerazione questi aspetti. - La dimensione culturale: si rileva nell’uso che l’uomo fa di strumenti e segni diversi da cultura a cultura, nella sua interazione con la realtà. Strumenti come linguaggio, verbale ecc. Tenendo conto di queste due distinzioni JONASSEN dice che ci sono 3 aspetti che creano le condizioni per un apprendimento significativo: 1. Costruzione della conoscenza: apprendimento come attività orientata a migliorare la conoscenza per la comunità di cui si è membri. Quindi per tutti. L’apprendimento è quindi un processo attivo nel quale il bambino elabora una sua rappresentazione della realtà. come? Mediante l’interpretazione personale della propria esperienza. La conoscenza quindi si crea con la realtà del momento (maestra che spiega) e mediazione con la propria conoscenza. Bruner parla di AGENCY o capacità di attivazione attribuita allo studente, che viene in questo senso riconosciuto come soggetto attivo del proprio processo di apprendimento. Ciò avviene se si assume l’idea di conoscenza come risultato di una costruzione attiva, sempre migliorabile, promovendo lo sviluppo di un pensiero esperto entro un ambiente di apprendimento. L’esperto viene caratterizzato dalla conoscenza specifica contestualizzato rispetto al proprio ambito di azione. Tale competenza (expertise) è concretizzata dalla capacità di: - individuare problemi (problem finding), ridefinire il contesto di un problema in base alla strategia disponibile (problem setting) ed elaborare strategie di risoluzione (problem solving) - Disporre di un repertorio ampio e flessibile di modalità di definizione e soluzione di problemi con un alto grado di flessibilità cognitiva - Saper utilizzare “conoscenze specifiche e selettive” che incorporano non solo risorse presenti “nella mente” ma anche quelle disponibili nel contesto (artefatti, tecnologie, persone) - Privilegiare “strategie economiche” che consentono l’ottimizzazione dello sforzo nella soluzione di problemi. 2. Significatività del contesto di lavoro: chiama in causa la necessità di proporre sempre ai bambini che abbiano una rilevanza di significato sia in termini di significato sia di modalità di lavoro adottate. È necessario calare ciò che propongo al bambino in modo concreto. Ci sono 3 elementi che ci aiutano a rendere significativo il contesto - un approccio situato alla conoscenza: quando propongo qualcosa ai bambini faccio azioni intenzionali che faccio in contesti sociali. Non posso presentare ai bambini delle cose in modo a-contestuale. La scuola deve trasmettere contesti reali, il bambino deve trovare una concretezza nel lavoro. (es insegnare ai bambini a scrivere e leggere con le figure del corpo) - La mediazione degli artefatti nell’attività di apprendimento: gli artefatti sono quelli che il bambino va a costruire (strumenti, segni) nella loro funzione di mediazione culturale hanno inoltre una dimensione materiale una dimensione simbolica (cognitiva) cioè uno strumento costruito per operare sull’informazione al fine di svolgere una funzione rappresentativa dell realtà. Viene sottolineata l’inseparabilità dei processi psicologici dagli strumenti messi a disposizione dalla cultura (cartellone, libretto, ecc). - Una modalità di lavoro che mette assieme apprendistato cognitivo e attività di ricerca: enfatizza due differenze rispetto all’apprendistato cognitivo. Sostenere lo sviluppo di abilità cognitive e meta-cognitive attraverso l’esecuzione di compiti e la risoluzione di problemi. Si preoccupa di mettere chi apprendi in condizione di decontestualizzare la conoscenza e quindi di trasferirla ad altre situazioni. Imparare dall’altro, ponendo anche domande e saper applicare le conoscenze acquisite in altro contesto. L’apprendistato cognitivo prevede momenti specifici dell’attività: articolazione, che spinge l’allievo ad identificare e monitorare le conoscenze e i processi impiegati. La riflessione, centrata sul confronto con l’attività svolta dai compagni e dall’esperto, e quindi con altri modelli interni di competenza. l’esplorazione, naturale conclusione della risoluzione dell’aiuto dal parte dell’esperto, che si attua spingendo gli allievi a risolvere i problemi autonomamente 3. Ruolo centrale della collaborazione in un comunità Collaborazione nella comunità. Questa idea affonda le sue radici nella riflessione condotta da Vygotskij che dava al linguaggio un ruolo cruciale per apprendere. Diceva che i bambini apprendono in una zona che lui chiama zona di sviluppo prossimale che è data dalla differenza di ciò che sa un bambino in più rispetto all’altro. In questa zona i bambini apprendono. Il costruttivismo riprende questo concetto ampliandolo alla comunità e quindi una zona di sviluppo prossimale multiplo. L’apprendimento quindi deve essere: - una pratica fondamentalmente sociale - La conoscenza è integrata e distribuita nella vita delle comunità - L’apprendimento p un atto di appartenenza - L’apprendimento è coinvolgimento nelle pratiche - Il coinvolgimento è legato alla possibilità di contribuire allo sviluppo della comunità - Non si impara quando è preclusa la partecipazione - Nella società gli individui apprendono continuamente
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