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Dieci piccoli indiani, Dispense di Storia Culturale dell'Europa

Libro pdf Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie.

Tipologia: Dispense

2018/2019
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Caricato il 03/12/2019

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Scarica Dieci piccoli indiani e più Dispense in PDF di Storia Culturale dell'Europa solo su Docsity! Agatha Christie. DIECI PICCOLI INDIANI. Traduzione di Beata Della Frattina. Copyright 1939, 1940 by Agatha Christie Mallowan. Copyright 1946 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano. Titolo dell'opera originale: "Ten Little Niggers". Prima edizione Oscar classici moderni febbraio 1988. Sesta ristampa Oscar classici moderni febbraio 1993. Su concessione Arnoldo Mondadori Editore. INDICE. Nota biobibliografica: pagina 3. Dieci piccoli indiani: pagina 19. Agatha Christie. La vita. Agatha Mary Clarissa Miller nacque a Torquay, Devonshire, un porto turistico alla moda, il 15 settembre 1890 da Clara Boehmer, signora della buona societ… inglese, e da Fred Miller, agente di cambio americano. Contrariamente ai due fratelli Madge e Monty, non segue studi regolari, ma viene educata privatamente ad Ashfield, la villa dei Miller. Nel 1901 muore suo padre. Dopo il matrimonio della sorella Madge, trasferitasi a New York, e la partenza del fratello militare per l'India, Agatha rimane sola con la madre. Nel 1908 parte con lei per una vacanza di tre mesi in Egitto e debutta in societ… al Cairo. Ma Š a un ballo in Inghilterra, quattro anni dopo, che conosce Archibald Christie, giovane ufficiale d'artiglieria con il quale si fidanza. Agatha e Archibald si sposano la vigilia di Natale del 1914. Due giorni dopo Archie parte per il fronte francese, come ufficiale della RAF. La Gran Bretagna Š entrata in guerra. Agatha presta la sua opera come crocerossina nel dispensario dell'ospedale di Torquay. Ed Š qui, fra medicinali e veleni, che nel 1916 comincia a scrivere la sua prima detective story "The Mysterious Affair at Styles" ("Poirot a Styles Court") come risposta a una vecchia sfida della sorella Madge che la riteneva incapace di cimentarsi nel genere. Il romanzo, rifiutato da vari editori, sar… pubblicato quattro anni dopo, nel 1920, dall'editore John Lane. Il compenso sar… di venticinque sterline e la tiratura di duemila copie. Il personaggio principale della vicenda: Hercule Poirot, detective privato belga, che apparir… in altre 32 storie. Nel 1918 Archibald torna in patria e viene assegnato al ministero dell'Aeronautica a Londra e un anno dopo nasce la loro figlia Rosalind. Per contribuire al mantenimento di Ashfield, la casa paterna, Agatha Christie decide di continuare a scrivere gialli. Da cos alle stampe "The Secret Adversary" ("Avversario segreto"), 1922, in cui appare per la prima volta la coppia di investigatori Tommy e Tuppence, "Murder on the Links" ("Aiuto, Poirot!"), 1923 e "The Secret of Chimneys" ("Il segreto di Chimneys"), 1925. Il 1926 Š un anno fondamentale per la vita della scrittrice. In primavera esce da Collins - che d'ora in poi sar… il suo unico editore - "The Murder of Roger Ackroyd" ("Dalle nove alle dieci", oppure "L'assassinio di Roger Ackroyd"), romanzo fra i pi— famosi. Sempre in primavera le muore la madre. Il dolore, lo stress le provocano un esaurimento nervoso, e quando Archie, che si Š innamorato di un'altra donna, le chiede il divorzio, lei scompare misteriosamente. E' il 3 dicembre. Sar… ritrovata nove giorni dopo in un albergo di Harrogate dove si era registrata sotto il nome della rivale. Il divorzio arriva due anni dopo, nel 1928. Con rinnovata energia, la Christie continua a pubblicare romanzi polizieschi: "The Seven Dials Mystery" ("I sette film del 1975 Š un albergo nel deserto iraniano che i dieci piccoli indiani raggiungono in elicottero. Nelle varie versioni mutano pelle anche i personaggi come Anthony Marston, che nel romanzo Š un playboy inglese amorale, mentre nella prima versione del 1945 Š un ex principe russo, nella seconda del 1965 fa la pop star e nella terza del 1975 indossa i panni di un cantante compositore. O come Emily Brent che nel film di Ren‚ Clair Š la zitella che ha provocato il suicidio di una giovane, colpevole di essere rimasta incinta, e nelle altre due versioni Š una splendida diva. Segno dei tempi che cambiano e che chiedono, oltre alle belle donne, pi— sesso e violenza. Che lievitano infatti nelle versioni pi— recenti, rispetto alla prima dove l'unica scena forte Š quel primo piano di un ospite con un foro in mezzo alla fronte. Mentre nella versione del 1965 il capitano Lombard sar… coinvolto non solo in una furibonda lotta con un ospite, ma anche in una scena d'amore con la segretaria, considerata fra le pi— audaci che siano mai state girate in film tratti dai gialli di Agatha Christie. Il passaggio dal romanzo al testo teatrale era stato invece compiuto dalla stessa scrittrice, insoddisfatta dei risultati ottenuti da commediografi mediocri intervenuti sui suoi testi. Vediamo che cosa dice la Christie nella sua autobiografia: "Avevo scritto "Ten Little Niggers" perch‚ ero rimasta affascinata dai problemi che mi poneva. Dieci persone dovevano morire senza che la cosa diventasse ridicola o l'assassino fosse troppo facilmente identificabile. Il libro, nato da una lunga fase di elaborazione, mi riemp di soddisfazione. Era chiaro, lineare e al tempo stesso sconcertante, tanto che, nonostante fosse retto da una logica ferrea, dovetti aggiungere un epilogo per spiegare come si erano svolti i fatti. Ebbe un'ottima accoglienza sia dal pubblico sia dalla critica, ma la pi— felice di tutti ero io, perch‚ sapevo la fatica che mi era costata. Poi, spingendomi un passo pi— in l…, cominciai a pensare che mi sarebbe piaciuto provare a ridurlo per la scena. Cos, di primo acchito mi sembrava impossibile, visto che non restava nessuno a raccontare la storia. Ma mi resi conto che, con un'unica modificazione di fondo, l'obiettivo poteva essere raggiunto. Bisognava che due personaggi, dimostratisi innocenti, riunendo i loro sforzi riuscissero a salvarsi. Anche se diversa rispetto al libro, questa soluzione non era contraria allo spirito della filastrocca originale dei 'Dieci piccoli negretti' che termina con il verso: 'Si spos• e nessuno ne rest•'. Scrissi, dunque, l'adattamento, ma non trovai nessuno disposto a prenderlo sul serio. E' impossibile metterlo in scena, era il verdetto generale. Charles Cochran tuttavia, se ne innamor• e fece tutto il possibile per farlo realizzare, senza riuscire a convincere i suoi finanziatori. Dissero che era impossibile metterlo in scena a meno di non cadere nel ridicolo, che non si sarebbe riusciti a creare la giusta tensione, e rimasero fermi nella loro decisione nonostante Cochran si dichiarasse fermamente convinto del contrario. 'Spero che tu abbia migliore fortuna con qualcun altro' mi disse. 'Vorrei proprio vederlo realizzato.' Mi si present• finalmente l'occasione buona nella persona di Bertie Mayer, che aveva gi… allestito "Alibi" con la partecipazione di Charles Laughton. Irene Henschell ne fu la regista, bravissima a mio parere... Grazie anche alla recitazione, si intuiva la tensione crescente nei personaggi, e la paura e la sfiducia reciproca che si accumulavano tra loro. Ogni morte, poi, era realizzata in modo tale che, quando ero presente in platea, non ho mai sentito il minimo accenno di risata n‚ mi Š sembrato che lo spettacolo contenesse qualche elemento di ridicolo. Non dico che sia il lavoro che preferisco, e nemmeno lo penso, per la verit…, ma credo per• che, sul piano tecnico, sia la cosa migliore che ho scritto. E' stato "Ten Little Niggers" ad avviarmi definitivamente sulla via del teatro; decisi, infatti, che da allora gli adattamenti dei miei libri li avrei curati solo io, scegliendo quali libri adattare tra quelli che si prestavano alla riduzione teatrale". La fortuna. "I racconti di Sherlock Holmes possono avere i loro difetti e sembrare un po' artificiosi, ma il modo di scrivere di sir Conan [Doyle], la piacevolezza del linguaggio che usa, la creazione di quel magnifico personaggio che Š il dottor Watson..." Questo brano Š tratto da "The Clocks" ("Sfida a Poirot") e chi parla Š Hercule Poirot, il personaggio che Agatha Christie cre• nel 1920, quando decise di scrivere il suo primo mystery. Ebbene quelle stesse parole deve averle dette pi— volte la stessa Agatha alla sorella Madge che stanca di sentirsele ripetere la sfida, dicendole: "Se ammiri tanto Conan Doyle e altrettanta ammirazione provi per i racconti di Sherlock Holmes, perch‚ non provi a scrivere una detective story e a inventare un investigatore anche tu?". Sappiamo come and• a finire. Agatha Christie accett• la sfida e dalla sua penna spunt• uno dei personaggi pi— originali della narrativa poliziesca: Hercule Poirot. Non un grand'uomo da prendere sul serio come il Dupin di Poe o lo Sherlock Holmes di Conan Doyle o il Philo Vance di Van Dine, ma un ometto con un gran paio di baffi neri impomatati e una testa pelata tanto da essere soprannominato "testa d'uovo". Un tipo ridicolo, meticoloso e preciso, pieno di tic e con un modo di parlare candido, bizzarro a volte perfino delirante. Un detective in pensione fin dal 1904, quando appare per la prima volta in "Mysterious Affair at Styles", ospite della signora Inglethorpe con altri sette connazionali belgi rifugiatisi come lui in Inghilterra. Un personaggio che a differenza dei colleghi che l'hanno preceduto Š entrato in scena in sordina, ma ne Š uscito in modo teatrale dopo 33 romanzi ucciso dalla sua stessa creatrice, forse per stanchezza, forse per gelosia, forse perch‚ a nessun altro dopo di lei fosse permesso di continuare le sue avventure. Miss Marple, l'altro famoso personaggio creato da Agatha Christie, Š apparso alla ribalta ancora pi— in sordina di Hercule Poirot. Secondo l'autrice: "Miss Marple si intrufol• cos silenziosamente nella mia vita che quasi non mi accorsi del suo arrivo". Dovendo descrivere una serie di racconti per una rivista, la Christie immagin• che avessero luogo in un villaggio, Saint Mary Mead, e che avessero come protagonista una vecchia zitella, Miss Jane Marple, appunto, ispirata a una prozia, che nonostante fosse una tranquilla signora vittoriana, conosceva a fondo gli abissi della depravazione umana. In seguito al successo riscosso dal personaggio, la scrittrice fu tentata di trasferirla in una vicenda pi— lunga e complessa. Nacque cos il romanzo "Murder at the Vicarage", al quale ne seguiranno altri undici. L'anziana signorina risolve i casi, standosene a sferruzzare, a bere tŠ con pasticcini insieme ad altre zitelle come lei oppure a occuparsi del giardino che circonda la sua villetta. Oltre a Poirot e Miss Marple, Agatha Christie ha creato altri personaggi fissi, che per• non hanno raggiunto la stessa loro fama, forse perch‚ "vissuti" in pochi romanzi o racconti, come Tommy e Tuppence Beresford o Mister Quin. Tutti, comunque, personaggi fissi o semplicemente protagonisti, hanno contribuito al successo della vastissima produzione di Agatha Christie che comprende 65 romanzi e numerosi racconti, e le ha valso il soprannome di regina del delitto. Lei, invece, estremamente modesta nei confronti della propria opera, preferiva definirsi un'artigiana. Ma quali sono in definitiva i motivi della sua enorme popolarit… in tutto il mondo? Ne sottolineiamo qui di seguito alcuni. Primo: la scrittrice usa le formule e le convenzioni proprie della detective story, ne conosce i limiti, ma entro quei limiti sa trovare un'infinita variet… di soluzioni. Secondo: Agatha Christie disorienta il lettore, ma raramente lo confonde. D… al suo pubblico quello che il pubblico si aspetta da lei, sorprendendolo continuamente con nuovi intrecci e nuove caratterizzazioni dei personaggi. Le sue opere sono vere partite d'intelligenza fra lei e chi la legge. Terzo: come abbiamo visto, la scrittrice ha creato due personaggi memorabili: Hercule Poirot e Miss Marple, uno diverso dall'altro, ma entrambi abili nel risolvere i casi pi— complicati, amanti della giustizia, desiderosi di proteggere gli innocenti, personaggi che suscitano l'ammirazione del pubblico e lo divertono con le loro manie e i loro difetti. Quarto: Agatha Christie ha descritto nelle sue opere la storia sociale dell'Inghilterra dagli anni della grande guerra fino appassionato di crociere in panfilo, e la descrizione della casa moderna e lussuosa che aveva costruito su quella piccola isola al largo della costa del Devon. La sfortunata circostanza che la terza moglie del milionario soffrisse il mal di mare aveva portato alla vendita della casa e dell'isola. Numerosi annunci erano apparsi bene in vista sui giornali. Poi, la notizia che isola e casa erano state comperate da un certo signor Owen. Da quel momento, erano cominciati i pettegolezzi nelle rubriche mondane. Nigger Island era stata acquistata da Gabrielle Turl, la famosa diva di Hollywood, che voleva passarvi qualche mese in incognito... Un cronista, che si firmava "L'Ape operaia", aveva insinuato invece che si trattava di un rifugio per qualche personaggio di sangue reale. "Il Perdigiorno" sosteneva che l'isola era stata comprata per la luna di miele di un giovane lord che si era finalmente arreso a Cupido. "Giona" affermava di sapere che l'aveva acquistata l'Ammiragliato per compiervi misteriosi esperimenti segreti. Insomma, Nigger Island era diventata l'argomento del giorno. Il giudice Wargrave si tolse di tasca una lettera. La grafia era quasi illeggibile, ma alcune parole risaltavano con inaspettata chiarezza: "Carissimo Lawrence... da tanti anni non ho sue notizie... deve venire a Nigger Island... un luogo incantevole... tante cose da dirle... i vecchi tempi... comunione con la natura... crogiolarsi al sole... alle 12,40 da Paddington... ci incontreremo a Oakbridge. Sempre sua Constance Culmington". La firma era adorna d'uno svolazzo. Il giudice Wargrave cerc• di ricordare con esattezza quando avesse visto per l'ultima volta Lady Constance Culmington. Dovevano essere trascorsi sette, otto anni. A quell'epoca, la nobildonna era andata in Italia per crogiolarsi al sole e vivere a contatto con la natura e i contadini. Wargrave aveva poi saputo che aveva proseguito il viaggio fino in Siria con l'intenzione di arrostire a un sole pi— caldo e di vivere a tu per tu con la natura e i beduini. Constance Culmington, riflett‚ il giudice, era proprio il tipo di donna capace di comprare un'isola, circondandosi di mistero. Dondolando leggermente la testa, come se volesse approvare la propria logica, Wargrave si lasci• prendere a poco a poco dal sonno... Vera Claythorne, in uno scompartimento di terza classe dove avevano preso posto altri cinque viaggiatori, appoggi• la testa sullo schienale e chiuse gli occhi. Faceva molto caldo in treno, quel giorno. Sarebbe stato piacevole l'arrivo al mare. Aveva avuto davvero un colpo di fortuna, trovando quel posto. Quando una ragazza cerca un impiego per le vacanze, Š quasi sempre destinata a sorvegliare uno sciame di ragazzini; i posti di segretaria sono molto pi— difficili da trovarsi. Perfino l'agenzia non le aveva lasciato troppe speranze. E poi era arrivata quella lettera: "Ho avuto il suo nome dall'Agenzia di Collocamento Femminile, che la raccomanda in modo particolare, perch‚ vi Š conosciuta personalmente. Le corrisponder• volentieri lo stipendio che chiede, e l'aspetto, per iniziare il lavoro presso di me, il giorno 8 agosto. Il treno parte alle 12,40 da Paddington. Trover… qualcuno a riceverla alla stazione di Oakbridge. Accludo cinque sterline per le spese. Una Nancy Owen". Sul bordo superiore del foglio era stampato l'indirizzo: ®Nigger Island, Sticklehaven, Devon". Nigger Island! I giornali non avevano parlato d'altro, in quegli ultimi tempi. Chiacchiere e insinuazioni interessanti. Ma, probabilmente, avevano lavorato di fantasia. Comunque, la casa era stata costruita da un milionario, e si diceva che fosse quanto di meglio si poteva desiderare in fatto di lusso. Vera Claythorne, stanca dopo un faticoso anno scolastico, pensava: "Fare la maestra di ginnastica in una scuola di terz'ordine non Š davvero una fortuna. Se per il prossimo anno potessi trovare un posto in una scuola 'decente'...". E poi, con un senso di freddo al cuore, si disse: "Eppure, dovrei accontentarmi del posto che ho. Dopotutto, la gente non vede di buon occhio una persona che Š stata protagonista di un'inchiesta giudiziaria... anche se il magistrato inquirente ha riconosciuto la sua innocenza". Il magistrato si era anzi complimentato per la sua presenza di spirito e per il coraggio dimostrato. L'inchiesta non sarebbe potuta andar meglio. E la signora Hamilton era stata gentilissima con lei... Solo Hugo... ma non voleva pensare a lui. A un tratto, nonostante il caldo afoso dello scompartimento, rabbrivid e l'idea del mare non le sembr• pi— cos piacevole. Un'immagine le si present• chiara alla mente. LA TESTA DI CYRIL CHE APPARIVA E SPARIVA, TRASCINATA VERSO GLI SCOGLI DALLA CORRENTE... E lei aveva nuotato a larghe bracciate per raggiungerlo, sicura della propria abilit… di nuotatrice, ma altrettanto sicura che non sarebbe arrivata in tempo... Il mare... il suo profondo azzurro... le mattine passate distesa sulla sabbia... Hugo... Hugo che diceva di amarla... Ma non doveva pensare a Hugo... Apr gli occhi e guard• accigliata l'uomo che le sedeva di fronte. Alto, abbronzato, con gli occhi chiari piuttosto ravvicinati e la bocca arrogante, quasi crudele. "Scommetto" pens• "che ha visto luoghi e cose interessanti, molto interessanti..." Philip Lombard giudic• la ragazza che gli stava davanti con un solo rapido sguardo degli occhi mobilissimi. Molto carina... con un non so che di maestra di scuola, forse... Un tipo freddo, si disse, una che certo sapeva il fatto suo, in amore e in guerra. Non gli sarebbe spiaciuto sfidarla a una schermaglia. Corrug• la fronte. No, basta con certe sciocchezze. Doveva pensare agli affari, al suo lavoro. Ma quale sarebbe stato, precisamente il suo lavoro? Quell'ebreo si era comportato in modo misterioso. ®Prendere o lasciare, capitano Lombard.¯ Lui aveva detto, soprappensiero: ®Cento sterline, eh?¯. Lo aveva detto con tono indifferente, come se cento sterline non significassero nulla per lui, mentre gli rimaneva appena, alla lettera, qualche spicciolo per un ultimo pasto decente. E aveva capito che quell'ebreo non si era lasciato ingannare. Questo Š il guaio con gli ebrei, non si pu• ingannarli in fatto di denaro: loro "sanno". Poi, con lo stesso tono indifferente, aveva chiesto: ®Non pu• darmi altre spiegazioni?¯. Isaac Morris aveva scosso energicamente la piccola testa calva. ®No, capitano Lombard, l'affare mi Š stato prospettato semplicemente cos. Il mio cliente sa che la sua reputazione Š quella di un uomo che pu• affrontare qualsiasi caso di emergenza, e pu• affrontarlo bene. Io sono autorizzato a consegnarle cento sterline se lei si impegna a recarsi a Sticklehaven, nel Devon. La stazione pi— vicina Š Oakbridge, dove trover… una persona che l'accompagner… a Sticklehaven. Una lancia a motore la trasporter… quindi a Nigger Island. L… si terr… a disposizione del mio cliente.¯ ®Per quanto tempo?¯ lo aveva interrotto Lombard, brusco. ®Una settimana al massimo.¯ Tormentandosi i baffetti, il capitano Lombard aveva soggiunto: ®E' sicuro che non ci sia niente di... illegale?¯. E aveva fissato l'altro con uno sguardo acuto. Era apparsa l'ombra d'un sorriso sulle labbra carnose del signor Morris, mentre rispondeva: ®Se le verr… proposto qualcosa d'illegale, lei sar… perfettamente libero di fare marcia indietro¯. E poi quell'untuosa canaglia aveva sorriso apertamente. Come se sapesse molto bene che nel passato di Lombard la legalit… non era stata sempre una condizione sine qua non... Le labbra di Lombard si curvarono in una smorfia che voleva essere un sorriso. Accidenti, qualche volta l'aveva scampata per un pelo. Ma ce l'aveva sempre fatta. Non erano molte, in realt…, le cose davanti alle quali si fermava... No, non molte quelle davanti alle quali si sarebbe fermato. E si ripromise di godersi il soggiorno a Nigger Island. Alcune diagnosi esatte e la gratitudine di due o tre signore ricche e influenti avevano contribuito a fargli un nome. ®Dovete farvi visitare da Armstrong, tanto giovane, ma cos bravo... Pam aveva consultato un'infinit… di medici per anni, inutilmente, e lui ha riconosciuto subito il male!¯ E era stata una valanga. Ora, il dottor Armstrong era definitivamente arrivato. Aveva impegni a non finire e non poteva concedersi che brevi periodi di riposo. Perci•, quel mattino d'agosto, aveva lasciato Londra pi— che volentieri per trascorrere qualche giorno in un'isola al largo delle coste del Devon. Non che si trattasse proprio di una vacanza. La lettera che aveva ricevuto era scritta in termini piuttosto vaghi, ma non c'era niente di vago nell'assegno che l'accompagnava. Un onorario sbalorditivo. Questi Owen dovevano nuotare nell'oro. A quel che sembrava, il marito, preoccupato per la salute della moglie, desiderava che il medico la tenesse d'occhio senza darlo a vedere. Non voleva saperne, la signora, di farsi visitare. I suoi nervi... Nervi! Le sopracciglia del dottore s'inarcarono. Le donne e i loro nervi! Ma, dopotutto, i nervi delle signore gli fruttavano bene. Met… delle sue pazienti non avevano altra malattia che la noia, ma non lo avrebbero certo ringraziato se avesse detto loro la verit…. Ed era sempre facile inventare qualche piccolo disturbo per soddisfarle. ®Uno stato anormale dovuto a...¯ e qui una lunga difficile parola ®niente di serio, tuttavia sar… bene provvedere subito. Baster… una cura semplicissima.¯ In fondo, la medicina Š molto aiutata dalla fede nella guarigione. Lui lo sapeva e, usando le maniere adatte, riusciva a ispirare subito speranza e fiducia. Per fortuna era riuscito a non crollare, dopo la faccenda di dieci... no, quindici anni prima. Ma quello era stato davvero un guaio. Avrebbe potuto rovinarsi per sempre. Invece, il colpo gli aveva dato la forza necessaria per reagire; aveva smesso definitivamente di bere. C'era mancato poco, per•... Con un assordante suono di clacson, una Dalmain Super Sport lo sorpass•. Il dottor Armstrong fu quasi spinto sul ciglio della strada. Uno di quei pazzi del volante. Li detestava. Anche in questo caso, c'era mancato poco. Maledetto sciocco! Tony Marston, proseguendo a tutta velocit… verso Mere, pensava: "E' incredibile quante macchine ci siano sulle strade, al giorno d'oggi! Ce n'Š sempre qualcuna che ti blocca il passaggio. E insistono a tenersi al centro della strada. Non c'Š gusto a guidare, qui, non Š come in Francia, dove si pu• filare sul serio...". Doveva fermarsi a bere qualcosa o proseguire? Aveva tutto il tempo che voleva. Ancora poco pi— di centottanta chilometri. Si sarebbe fermato a prendere un gin e una birra. Non si era mai avuta una giornata tanto calda! Se il tempo continuava cos, quell'isola sarebbe stata davvero una delizia. Chi erano mai, gli Owen? Ricchi e snob, probabilmente. Badger era un vero maestro nel pescare gente simile. Naturalmente, "doveva" farlo, poveretto, sempre a corto di danaro com'era... C'era da sperare che non fossero avari di liquori. Non si sa mai, con quelli che hanno fatto danaro ma sono nati miserabili. Peccato che non fosse stata Gabrielle Turl a comprare l'isola. Gli sarebbe piaciuto trovarsi nell'ambiente della famosa diva del cinema. Ma, a ogni modo, avrebbe certo trovato qualche ragazza fra gli ospiti... Usc dal ristorante, si stiracchi•, sbadigliando, guard• il cielo di un azzurro smagliante e riprese posto al volante della Dalmain. Parecchie ragazze lo fissarono affascinate: era alto, ben proporzionato, con i capelli ricciuti, il volto abbronzato e gli occhi celesti. Si avvi• con gran fracasso e si avvent• per la strada stretta. Vecchi e giovani si misero in salvo con un salto. Ma i giovani rimasero a guardare la macchina con ammirazione. Anthony Marston continu• la sua marcia trionfale. Il signor Blore viaggiava in un accelerato proveniente da Plymouth. C'era solo un'altra persona nel suo scompartimento, un signore anziano, con gli occhi cisposi, che sembrava il tipico uomo di mare. In quel momento, dormiva. Il signor Blore, invece, scriveva in un piccolo taccuino. "Eccoli qui tutti" si disse. "Emily Brent, Vera Claythorne, il dottor Armstrong, Anthony Marston, il vecchio giudice Wargrave, Philip Lombard, il generale Macarthur e poi il maggiordomo Rogers e sua moglie." Chiuse il taccuino e lo rimise in tasca. Guard• con la coda dell'occhio l'uomo appisolato. "Ha bevuto un bicchiere di troppo" diagnostic•, da competente. Cominci• a riesaminare attentamente la situazione. "Il lavoro non dovrebbe essere difficile. Non vedo come potrei commettere errori. Spero di avere l'aspetto che ci vuole." Si alz• e si scrut• ansiosamente nello specchio dietro il sedile. Il volto riflesso aveva qualcosa di militaresco con quei baffi. Era poco espressivo. Gli occhi erano grigi e piuttosto ravvicinati. "Potrei presentarmi come un maggiore a riposo" si disse il signor Blore. "Ma no, dimenticavo che c'Š l quel vecchio generale. Mi smaschererebbe subito. Sud Africa, ecco quello che ci vuole. Nessuno, fra tutta quella gente, ha mai avuto niente a che fare col Sud Africa. Io ho letto da poco degli opuscoli turistici e ne so abbastanza per poterne parlare." Fortunatamente c'erano coloni d'ogni sorta. Il signor Blore sentiva di potersi presentare impunemente a chiunque come un agiato colono del Sud Africa. Nigger Island. Riandando alla sua infanzia, si ricordava di Nigger Island. Rocce odorose d'alghe e popolate di gabbiani, a circa un miglio dalla costa. Si era conquistata quel nome per la forma che rassomigliava a una testa d'uomo: un profilo negroide. Che strana idea, costruirvi una casa! Un posto orribile, col cattivo tempo. Ma i milionari sono cos stravaganti... Il vecchio nell'angolo si svegli•. ®Non si pub mai dire, al mare, non si pu• mai dire...¯ mormor•. Il signor Blore conferm•, per acquietarlo: ®E' vero, Š vero. Non si pu• mai dire¯. Il vecchio fece due singulti e aggiunse, lamentoso: ®Ci sar… burrasca, fra poco¯. ®Ma no, Š una giornata magnifica!¯ Il vecchio insistette, collerico: ®Minaccia burrasca. Lo sento al fiuto¯. ®Pub darsi che • e il vecchio s'alz• a fatica. ®Devo scendere qui.¯ Non riusciva ad aprire lo sportello. Il signor Blore lo aiut•. Il vecchio indugi• un momento prima di scendere. Alz• solennemente una mano e ammicc• con gli occhi cisposi. ®State all'erta e pregate¯ disse. ®State all'erta e pregate. Il giorno del giudizio Š vicino.¯ Si lasci• scivolare sulla banchina, ma non riusc a tenersi in piedi e cadde. Da quella posizione, guard• il signor Blore, e insistette con dignit…: ®Dico a lei, giovanotto. Il giorno del giudizio Š molto vicino¯. Mentre tornava a sedersi, il signor Blore pens•: "E' pi— vicino lui di me al giorno del giudizio, questo Š sicuro!". E invece, come dimostrarono gli eventi, aveva torto... 2. Davanti alla stazione di Oakbridge, quattro persone erano ferme in momentanea incertezza. Dietro di loro, stavano i facchini con le valigie. Uno di questi chiam•: ®Jim!¯. Il conducente di uno dei tass fece un passo avanti. ®Andate a Nigger Island, forse?¯ domand• con lo strascicato accento del Devon. I quattro assentirono, e poi si scambiarono rapidamente uno sguardo di sfuggita. L'autista si rivolse al giudice Wargrave, come al pi— anziano della compagnia. ®Ci sono qui due tass, signore, ma uno deve aspettare l'accelerato da Exeter... si tratta di cinque minuti... perch‚ deve arrivare un altro signore. Se uno di voi volesse aspettare, stareste tutti pi— comodi.¯ Vera Claythorne, consapevole della sua posizione di segretaria, rispose subito: ®Aspetter• io. Se voi volete andare...¯. Guard• gli altri tre, con una leggera aria di comando che le veniva dalla sua componevano un disegno vagamente simile a una gigantesca testa di negro. C'era qualcosa di sinistro in quell'isola, che la fece rabbrividire leggermente. Fuori da un piccolo pub all'insegna delle Sette Stelle, sedevano tre persone. Accanto alla figura un po' curva del vecchio giudice e a quella rigidamente eretta della signorina Brent, c'era un uomo alto e robusto, il tipo del gradasso, che si fece avanti presentandosi. ®Abbiamo pensato di aspettarvi per fare un unico viaggio¯ disse. ®Permettete che mi presenti. Mi chiamo Davis. Sono nato nel Natal, Sud Africa.¯ Rise con allegria. Il giudice Wargrave lo guard• con malcelata antipatia. Sembrava in procinto di ordinare che si sgombrasse l'aula. La signorina Brent palesemente dubitava che i residenti delle colonie le piacessero. ®Nessuno ha voglia di bere qualcosa prima d'imbarcarsi?¯ domand• il signor Davis. La proposta non fu accettata. Il signor Davis si volse e alz• un dito. ®Non dobbiamo indugiare, allora. I nostri gentili ospiti ci aspettano¯ disse. Avrebbe potuto notare un'improvvisa e strana tensione fra i componenti la comitiva, come se l'aver menzionato i loro anfitrioni avesse avuto uno strano effetto paralizzante. In risposta al cenno di Davis, un uomo si allontan• da un muro vicino, al quale era appoggiato, e avanz• verso di loro. La sua andatura rivelava il marinaio, e il viso segnato dal sole e dal vento aveva un'espressione un po' ambigua. Parlava con il dolce accento del Devon. ®Le signore e i signori vogliono partire per l'isola? Il battello Š pronto. Altri due ospiti devono arrivare in automobile, ma il signor Owen ha ordinato di non aspettarli perch‚ non si sa di preciso a che ora saranno qui.¯ Tutti si alzarono in piedi. La loro guida li accompagn• a un molo al quale era attraccata una lancia a motore. ®E' molto piccola¯ disse Emily Brent. Il proprietario della barca rispose con tono convinto: ®E' una bella lancia, signora. Si potrebbe andare fino a Plymouth in un batter d'occhio¯. Il giudice osserv• a sua volta, brusco: ®Siamo in parecchi¯. ®Ne pu• portare il doppio, signore.¯ Philip Lombard intervenne, conciliante: ®Ma va benissimo. Il tempo Š magnifico, il mare calmo¯. Esitante, la signorina Brent si lasci• aiutare a salire sul battello. Gli altri la seguirono. La compagnia non fraternizzava ancora. Era come se ognuno fosse incuriosito o imbarazzato dagli altri. Stavano per partire, quando il marinaio interruppe la manovra. Dalla ripida strada del villaggio arrivava un'automobile. Una macchina cos potente e bella da sembrare inverosimile. Al volante, c'era un giovane coi capelli al vento. Nella luce ancora viva del tramonto non sembrava un uomo, ma un semidio, un eroe mitico scaturito da una saga nordica. Premette il clacson e un suono echeggi• tra le rocce della baia. Una scena fantastica. Anthony Marston appariva come una visione soprannaturale. In seguito, pi— d'uno fra i presenti ricord• quel momento. Fred Narracott sedeva vicino al motore, pensando che quella era davvero una strana compagnia. Non corrispondeva certo all'idea che si era fatto degli ospiti del signor Owen. Si aspettava una maggior classe, insomma: uomini e donne in tenuta da crociera, tutti con l'aria di gente ricca e importante. Questi non somigliavano affatto agli invitati del signor Elmer Robson. Un leggero sorriso apparve sulle labbra di Fred Narracott al ricordo degli ospiti del milionario. Che ricevimenti, quelli, e che bevute! Il signor Owen doveva essere molto diverso da Elmer Robson. Strano, pens• Fred, che non si fosse ancora fatto vedere, e neppure sua moglie. Non era mai venuto l. Tutti gli ordini e i pagamenti venivano fatti tramite il signor Morris. Le istruzioni erano sempre chiarissime e il pagamento pronto; comunque, la cosa era strana. I giornali dicevano che un'aura di mistero avvolgeva gli Owen. E Fred Narracott ne era convinto. Forse, l'isola era stata comprata davvero dalla famosa Gabrielle Turl. Ma scart• quell'ipotesi dopo aver dato un'altra occhiata ai passeggeri. Nessuno di loro aveva l'aria di essere in rapporti d'amicizia con una diva del cinema. Li esamin• di nuovo, spassionatamente. Una vecchia zitella acida come ne aveva conosciute parecchie. Bisbetica, senza dubbio. Un vecchio militare, ex ufficiale dell'esercito, a giudicare dall'aspetto. Una ragazza graziosa, ma non vistosa, niente stile Hollywood. Poi, quel tipo chiassoso e piuttosto grossolano: no, quello non era davvero un signore. Un commerciante in pensione, ecco quello che doveva essere. Quell'altro giovane, magro, dall'aria avida, con occhi vivi e mobili, era il tipo pi— strano di tutti. Lui, forse, avrebbe potuto aver qualcosa a che fare col cinema. C'era solo un passeggero che lo soddisfaceva, nella barca: quello che era arrivato in automobile. E che automobile. Una macchina simile non la si era mai vista, a Sticklehaven. Doveva essere costata parecchie centinaia di sterline. Quello era un tipo come si deve. Pareva molto ricco. Se tutti gli altri fossero stati come lui, allora avrebbe capito... Strana faccenda, per•, a pensarci bene. S, davvero strana... La barca gir• intorno alle rocce. E finalmente, la casa apparve. Il lato sud dell'isola era del tutto diverso, scendeva in dolce declivio fino al mare. La casa era l…: bassa, quadrata, modernissima, con grandi finestre che lasciavano penetrare molta luce. Una casa pienamente all'altezza di ogni aspettativa. Fred Narracott spense il motore, e il battello fin dentro una piccola insenatura fra le rocce. ®Dev'essere difficile approdare, col cattivo tempo¯ disse Philip Lombard. Fred Narracott rispose: ®Non si pu• approdare qui, quando c'Š vento di sud-est. Qualche volta, Nigger Island resta isolata dalla terraferma per una settimana e pi—¯. Vera Claythorne pens•: "Fare provviste dev'essere difficile, e Š il peggior inconveniente delle isole. Tutti i problemi domestici si complicano". La barca a motore pass• lungo le rocce e si ferm•. Fred Narracott salt• a terra e, insieme con Lombard, aiut• gli altri a scendere. Poi leg• l'imbarcazione a un anello incastrato in uno scoglio e precedette gli altri per i gradini tagliati nella roccia. Il generale Macarthur esclam•: ®Ah, che incanto!¯. Ma si sentiva inquieto. Era strano, maledettamente strano, quel posto. Mentre la compagnia saliva su per i gradini e giungeva in cima alla scala che si apriva su un terrapieno spazioso, sistemato a terrazzo, tutti si rianimarono. Sulla porta d'ingresso della villa un irreprensibile maggiordomo li aspettava, e la dignit… grave del suo atteggiamento li rassicur•. E poi, la casa era davvero bella, la vista dalla terrazza magnifica... Il maggiordomo avanz•, inchinandosi leggermente. Era un uomo alto e magro, coi capelli grigi, distintissimo. ®I signori vogliono accomodarsi da questa parte?¯ Nel salone d'ingresso erano pronti i rinfreschi. File e file di bottiglie. Anthony Marston si sent rianimato, sebbene l'ambiente nel quale si trovava non gli garbasse troppo. Nessuno del suo mondo! Come era venuto in mente al vecchio Badger di mandarlo l? Comunque, i liquori erano tutti di ottima marca. Che cosa stava dicendo il maggiordomo? Il signor Owen... sfortunatamente in ritardo... impossibilitato a trovarsi l prima dell'indomani. Istruzioni... di qualunque cosa avessero bisogno i signori... non volevano vedere le loro camere?... Si cenava alle otto. Vera Claythorne aveva seguito la signora Rogers al piano superiore. La donna aveva aperto una porta in fondo a un corridoio, e lei era entrata in una deliziosa camera da letto con una grande finestra che dava sul mare e un'altra aperta a oriente. Le sfugg un'esclamazione di piacere. ®Spero che abbia tutto quello che desidera, signorina¯ disse la signora Rogers. Vera si guard• intorno. Il bagaglio era gi… stato portato in camera e il contenuto disposto in bell'ordine. In una parete si apriva una e nessuno ne rest•." (Per gentile concessione del dottor Augusto Raggio, traduttore della versione teatrale di questo romanzo (®Il Dramma¯, 1 aprile 1947). Vera sorrise. And• di nuovo a sedersi davanti alla finestra che dava sul mare. Com'era immenso! Non si scorgeva la terra: solo un'infinita distesa d'acqua azzurra, appena increspata, sotto gli ultimi raggi del sole. Il mare... cos calmo, ora, e qualche volta cos crudele. Il mare che trascina gi—, nelle sue profondit…. Affogato... trovato affogato... Affogato in mare... Affogato... affogato... affogato... No, non voleva ricordare... Non voleva pensare a "quello". Tutto era finito, ormai. Il dottor Armstrong arriv• a Nigger Island proprio mentre il sole affondava nelle onde. Durante la traversata, aveva chiacchierato col battelliere, uno del luogo. Era ansioso di scoprire qualcosa sui proprietari dell'isola, ma quel Narracott sembrava stranamente male informato, o forse non voleva parlare. Perci•, il dottor Armstrong si rassegn• a discorrere del tempo e della pesca. Era stanco per il lungo viaggio in automobile. Gli dolevano gli occhi. Aveva sempre guidato verso ovest, col sole in faccia. S, era davvero stanchissimo. Il mare e una pace perfetta: ecco di che cosa aveva bisogno. Gli sarebbe piaciuto molto prendersi una lunga vacanza, e il problema della spesa non lo avrebbe certo preoccupato, ma non poteva abbandonare il lavoro. Si fa presto a essere dimenticati, al giorno d'oggi, se non si rimane sulla breccia. No, ora che era arrivato al successo non doveva lasciarselo sfuggire. Pens•: "Non importa, questa sera voglio illudermi che non torner…, che l'ho finita per sempre con Londra, con Harley Street e con tutto il resto". C'era qualcosa di magico in un'isola: bastava quella parola a eccitare la fantasia. Si perdeva il contatto col resto del mondo, perch‚ un'isola era un piccolo mondo a s‚. Un mondo, forse, dal quale si poteva non tornare indietro. "Mi lascio alle spalle una vita monotona" si disse. "La vita di tutti i giorni." E sorridendo tra s‚, cominci• a fare piani, piani fantastici per il futuro. Sorrideva ancora, mentre saliva i gradini scavati nella roccia. In una poltrona, sulla terrazza, sedeva un vecchio signore. Il suo aspetto era vagamente familiare al dottor Armstrong. Dove aveva visto quella faccia da rana, quel collo da tartaruga, quella figura rattrappita, quegli occhi sbiaditi e furbi? Ma certo, era il vecchio Wargrave. Una volta, Armstrong aveva testimoniato davanti a lui. Sembrava sempre mezzo addormentato, ma era quanto mai scaltro quando si trattava di servire la legge. Aveva una grande influenza sulle giurie: si diceva che potesse farne ci• che voleva ogni qualvolta lo desiderasse. Era riuscito a strappare ai giurati un paio di condanne poco convincenti. Un giudice infernale, diceva la gente. Strano, incontrarlo proprio l, fuori del mondo. Il giudice Wargrave pens•: "Armstrong?". Se lo ricordava sul banco dei testimoni. Molto corretto e molto cauto. Tutti i medici erano dei dannati imbecilli. Quelli di Harley Street, poi, erano i peggiori di tutti. E ripens•, fremente di rancore, a un incontro che aveva avuto poco tempo prima con uno di quei melliflui individui, proprio in Harley Street. ®I rinfreschi sono nel salone¯ borbott•. Il dottor Armstrong disse: ®Prima, devo presentarmi alla padrona e al padrone di casa¯. Il giudice Wargrave chiuse di nuovo gli occhietti, assumendo veramente l'aspetto di un rettile. ®Non pu• farlo¯ replic•. ®E perch‚ no?¯ chiese il medico, sbalordito. ®I padroni di casa non ci sono. E' una situazione molto strana. Non ci capisco niente.¯ Il dottor Armstrong rimase a fissarlo. Quando gli pareva che il vecchio signore si fosse addormentato, quello chiese bruscamente: ®Conosce Constance Culmington?¯. ®Io... no, credo di no.¯ ®Non importa¯ disse il giudice. ®E' una donna molto distratta, con una calligrafia praticamente illeggibile. Stavo proprio domandandomi se non avevo sbagliato indirizzo, venendo qui.¯ Il dottor Armstrong scosse la testa ed entr• in casa. Il giudice rimase a riflettere su Constance Culmington. Era come tutte le altre donne, non si poteva fare affidamento su di lei. Pens• alle donne che si trovavano a Nigger Island: la vecchia zitella e la ragazza. Non gli piaceva quella ragazza, era un'insignificante maschietta dal sangue freddo. Veramente, le donne erano tre se si comprendeva la Rogers, una strana creatura che sembrava sempre spaventata a morte. Ma con suo marito formava una coppia rispettabile, e tutti e due sapevano fare il loro lavoro. Siccome Rogers era uscito in quel momento sulla terrazza, il giudice gli domand•: ®Lady Constance Culmington Š attesa?¯. Rogers lo guard•. ®No, signore, non mi risulta.¯ Il giudice inarc• le sopracciglia, e borbott• qualcosa. Anthony Marston era nel bagno e si godeva l'acqua calda. Aveva i muscoli contratti, dopo il lungo viaggio in automobile. Pochissimi pensieri gli passavano per la mente. Anthony era una creatura tutta sensazioni e azioni. Si disse: "Dovr… resistere fino in fondo, immagino". Quindi, respinse dalla mente ogni altro pensiero. Acqua calda fumante... membra stanche... fra poco si sarebbe raso... un cocktail... la cena... E dopo? Il signor Blore si annodava la cravatta. Non era una sua specialit…, quella. Era abbastanza elegante? Gli pareva di s. Nessuno si era mostrato cordiale con lui... Strano come tutti si scrutavano, diffidenti, quasi avessero "saputo"... Bene, tutto dipendeva da lui. Aveva le migliori intenzioni di fare bene il suo lavoro. Guard• la filastrocca per bambini appesa sopra il caminetto. Originale l'idea di mettere l quella poesia! "Ricordo quest'isola" pens•. "Allora, ero un bambino. Mai pensato di dover svolgere un compito simile in una casa costruita qui, sull'isola. E' un bene, forse, che non ci sia dato di prevedere il futuro..." Il generale Macarthur era accigliato. Maledizione, tutta quella faccenda era diabolicamente strana! Non era affatto quello che si aspettava... Aveva una gran voglia di trovare una scusa qualsiasi per andarsene. Ma il battello era partito. Dunque, doveva restare. A pensarci bene, quel Lombard era un tipo singolare. Non era un galantuomo. No, lo avrebbe giurato. Al primo rintocco del gong, Philip Lombard usc dalla sua camera e si diresse verso le scale. Si muoveva come una pantera, con passo felino, silenzioso. C'era davvero qualcosa della pantera, in lui. Un animale da preda di piacevole aspetto. Sorrise tra s‚. Una settimana dunque? Quella settimana voleva godersela. Nella sua camera, Emily Brent, vestita di seta nera per la cena, leggeva la Bibbia. Le sue labbra si muovevano leggermente mentre seguiva con gli occhi le parole: "Gli infedeli cadono nella trappola che hanno preparato, nella rete che loro stessi nascosero Š preso il loro piede. Si riconosce il Signore dalla sua condanna. I malvagi saranno gettati nell'inferno". Strinse le labbra sottili. Chiuse la Bibbia. Alzandosi, si appunt• al colletto una spilla di quarzo giallo, e scese per la cena. 3. La cena stava per terminare. Cibo ottimo, vini squisiti. Rogers serviva in modo impeccabile. Tutti erano di buon umore. Avevano cominciato a conversare con maggior La Voce tacque. Ci fu un momento di silenzio, un silenzio di tomba, e poi un improvviso fracasso. Rogers aveva lasciato cadere il vassoio del caffŠ. In quell'istante, fuori del salotto, si udirono un grido e un tonfo. Lombard fu il primo a muoversi. In un balzo raggiunse la porta e la spalanc•. Fuori, afflosciata sul pavimento, c'era la signora Rogers. Lombard chiam•: ®Marston!¯. Anthony accorse ad aiutarlo. Sollevarono la donna e la trasportarono nel salotto. Il dottor Armstrong si avvicin• subito. Li aiut• a adagiarla sul divano e si chin• su di lei. ®Non Š nulla¯ disse. ®E' svenuta. Si riavr… subito.¯ ®Presto, del cognac¯ disse Lombard a Rogers. Rogers, bianco in viso, con le mani tremanti, mormor•: ®S, signore¯. E scivol• rapido fuori del salotto. Vera grid•: ®Ma chi parlava? Dov'era? Sembrava... sembrava...¯. ®Che succede? Che scherzi sono questi?¯ farfugli• il generale Macarthur. Le mani gli tremavano. Le spalle gli si erano incurvate. Pareva invecchiato improvvisamente di dieci anni. Blore si asciug• il viso col fazzoletto. Solo il giudice Wargrave e la signorina Brent sembravano relativamente impassibili. Emily Brent sedeva rigida come il solito, con la testa alta. Sulle guance aveva una macchia di cupo rossore. Il giudice stava nella posa abituale, la testa un po' affondata nelle spalle. Con una mano si grattava leggermente un orecchio. Solo gli occhi apparivano dinamici, in lui, e lanciavano intorno sguardi rapidi, incuriositi, vigili. Mentre Armstrong era occupato con la donna svenuta, Lombard esclam•: ®Sembrava che la voce venisse da questa stanza¯. ®Chi era? Chi era?¯ grid• Vera. ®Certo, non uno di noi.¯ Come il giudice, Lombard si guard• attorno. I suoi occhi indugiarono per un attimo sulla finestra aperta, ma scosse subito il capo decisamente. A un tratto, il viso gli si illumin•. Si mosse svelto in direzione del caminetto verso una porta che dava in una stanza attigua. Con gesto deciso, afferr• la maniglia e la spalanc•. Varc• la soglia e immediatamente lanci• un grido di soddisfazione. ®Ah, ecco qui!¯ Gli altri gli si affollarono intorno. Solo la signorina Brent rest• seduta rigidamente sulla sua sedia. Nella stanza attigua, un tavolo era stato spinto accanto alla parete divisoria. Sul tavolo, c'era un grammofono vecchio modello, con una grossa tromba. La bocca della tromba era appoggiata contro la parete, e Lombard, scostandola, mostr• due o tre piccoli fori, quasi invisibili, praticati nel muro. Rimise a posto il grammofono, avvicin• la puntina al disco e immediatamente si ud di nuovo: "Siete imputati delle seguenti colpe..." Vera grid•: ®E' orribile! Basta!¯. Lombard obbed. ®Penso che si tratti di uno scherzo crudele e di pessimo gusto¯ disse il dottor Armstrong, con un sorriso di sollievo. Con voce sottile e chiara, il giudice Wargrave chiese: ®Lei crede proprio che si tratti di uno scherzo?¯. ®Che altro potrebbe essere?¯ Il giudice si accarezz• leggermente il labbro superiore. ®Per il momento non sono in grado di esporre un'opinione in proposito¯ disse. Anthony Marston intervenne. ®C'Š una cosa che abbiamo dimenticato. Chi ha acceso il grammofono e l'ha fatto funzionare?¯ Wargrave mormor•: ®Gi…. Credo che si debba indagare su questo¯. E si avvi• di nuovo verso il salotto. Gli altri lo seguirono. Rogers torn• in quel momento con un bicchiere di cognac. La signorina Brent era china sulla signora Rogers. Il maggiordomo s'insinu• tra le due donne. ®Permette, signora, voglio parlarle. Ethel... Ethel... stai tranquilla. Va tutto bene, capisci? Su, calmati.¯ La signora Rogers respirava affannosamente. I suoi occhi, vitrei e terrorizzati, passavano incessantemente dall'uno all'altro dei visi che la circondavano. La voce di Rogers si fece ansiosa, quasi impaziente. ®Calmati, Ethel.¯ Il dottor Armstrong le parl• dolcemente. ®Adesso sta bene, signora Rogers. Un capogiro, ecco tutto.¯ La donna domand•: ®Sono svenuta?¯. ®S.¯ ®E' stata la voce... quella terribile voce...¯ Il viso le si fece di nuovo terreo, sbatt‚ le palpebre. Il dottor Armstrong domand•, brusco: ®Dov'Š il cognac?¯. Rogers aveva posato il bicchiere su un tavolino. Qualcuno lo porse al medico, il quale si chin• sulla donna. ®Beva questo, signora Rogers.¯ Lei bevve, ansando e tossendo. Ma l'alcol le fece bene. Il viso riprese colore. ®Ora sto meglio. S, Š stato solo un capogiro.¯ ®Certo Š stato un brutto scherzo¯ disse Rogers. ®Anche a me ha fatto effetto. Ho lasciato cadere il vassoio. E erano tutte bugie! Vorrei sapere...¯ Tacque bruscamente. Qualcuno aveva tossito: un breve colpo di tosse secca, che per• interruppe la foga della sua protesta. Fiss• il giudice Wargrave, e questi toss di nuovo. Poi disse: ®Chi ha messo quel disco sul grammofono? E' stato lei, Rogers?¯. ®Non sapevo che cosa fosse!¯ grid• l'uomo. ®Lo giuro davanti a Dio, signore. Se l'avessi saputo, non lo avrei mai fatto.¯ Il giudice osserv•, ironico: ®Questo Š vero, probabilmente. Ma credo che dovrebbe spiegarsi meglio, Rogers¯. Il maggiordomo si asciug• la faccia col fazzoletto ®Non ho fatto altro che obbedire agli ordini, signore.¯ ®Quali ordini?¯ ®Gli ordini del signor Owen.¯ ®Si spieghi meglio¯ ripet‚ il giudice. ®Gli ordini del signor Owen erano... quali, esattamente?¯ ®Dovevo mettere un disco sul grammofono. Il disco era nel cassetto. Mia moglie doveva farlo girare quando io fossi andato in salotto a servire il caffŠ.¯ ®Una storia davvero interessante¯ mormor• il giudice. Rogers disse: ®E' la verit…, signore. Lo giuro davanti a Dio. Non sapevo di che cosa si trattasse, non l'ho mai saputo. C'era un titolo sul disco... credevo che fosse un pezzo di musica¯. Wargrave guard• Lombard. ®C'Š davvero un titolo?¯ Lombard annu. A un tratto sorrise, mostrando i bianchi denti affilati. ®Proprio cos, signore. "Il canto del cigno"...¯ Il generale Macarthur proruppe in un'esclamazione: ®Ma Š assurdo... assurdo! Lanciare accuse come quelle! Qualcosa bisogna pur fare. Questo Owen, chiunque sia...¯. Emily Brent lo interruppe, acida: ®A proposito, si potrebbe sapere chi Š?¯. Il giudice s'interpose. Parl• con l'autorit… che la lunga carriera di magistrato gli conferiva. ®Proprio su questo punto dobbiamo indagare. Intanto, Rogers, le consiglierei di accompagnare a letto sua moglie. Poi, torni qui.¯ ®S, signore.¯ ®Le dar• una mano, Rogers¯ disse il dottore. Appoggiandosi ai due uomini, la signora Rogers si lasci• condurre fuori dalla stanza. Quando furono usciti, Tony Marston disse: ®Non so che cosa ne pensano gli altri, ma io berrei qualcosa¯. ®Anch'io¯ approv• Lombard. Tony disse: ®Allora vado a prendere l'occorrente¯. Usc e torn• pochi secondi dopo. ®Ho trovato tutto su un vassoio qui fuori.¯ Pos• con cautela il suo carico e distribu le bevande. Il generale Macarthur e il giudice presero un whisky liscio. Tutti sentivano il bisogno di uno stimolante. Solo Emily Brent chiese e ottenne un bicchiere d'acqua. Il dottor Armstrong rientr• in salotto. ®La signora Rogers sta meglio¯ inform•. ®Le ho dato un sedativo. C'Š qualcosa da bere? Proprio quello che mi ci vuole.¯ Gli uomini riempirono di nuovo i bicchieri. Qualche istante dopo, insidiosamente cortese. ®Poco fa, abbiamo avuto una sgradevole sorpresa. Una voce ci ha chiamati tutti per nome, lanciando accuse specifiche contro di noi. Esamineremo in seguito queste accuse. Per il momento, m'interessa una questione di minore importanza. Fra i nomi citati c'era quello di William Henry Blore. Ma, a quanto ci risulta, non c'Š fra noi nessuno che si chiami Blore. Invece, il nome Davis non Š menzionato. Che cos'ha da dire in proposito, signor Davis?¯ Blore rispose: ®A quanto pare, sono stati scoperti gli altarini. Forse Š meglio ammettere che il mio nome non Š Davis¯. ®Lei Š William Henry Blore?¯ ®Proprio cos.¯ ®E io ho qualcosa da aggiungere¯ intervenne Lombard. ®Non solo lei si trova qui sotto falso nome, signor Blore, ma per giunta ho notato che Š un gran bugiardo. Pretende di venire dal Natal, nel Sud Africa. Io conosco il Sud Africa e il Natal, e sono pronto a scommettere che lei non ci ha mai messo piede.¯ Tutti gli occhi si puntarono su Blore. Occhi sospettosi e colmi d'ira. Anthony Marston fece un passo verso di lui, coi pugni serrati nervosamente. ®Impostore!¯ lo invest. ®Ha qualche spiegazione da dare?¯ Blore gett• indietro la testa e serr• le mascelle quadrate. ®Voi, signori, mi fate torto. Ho qui le mie credenziali e potete controllarle. Sono un ex ispettore di polizia. Dirigo un agenzia d investigazioni, a Plymouth. Sono qui in servizio.¯ ®Chiamato da chi?¯ domand• il giudice Wargrave ®Da quel tale Owen. Ha accluso alla lettera un generoso assegno per le spese e mi ha dato le istruzioni Dovevo unirmi agli invitati, fingendomi uno di loro. Avevo i nomi di tutti. Dovevo sorvegliarvi.¯ ®Le hanno spiegato per quale motivo?¯ ®I gioielli della signora Owen. La signora Owen dei miei stivali! Non credo nemmeno che esista.¯ Di nuovo, il giudice si accarezz• con l'indice il labbro, approvando. ®Mi pare che le sue conclusioni siano giustificate. Ulick Norman Owen! Nella lettera della signorina Brent, sebbene il cognome sia un semplice sgorbio, i nomi di battesimo sono abbastanza chiari: Una Nancy. In entrambi i casi avrete notato le medesime iniziali Ulick Norman Owen. Una Nancy Owen: tutt'e due le volte, quindi U. N. Owen. Oppure, con un leggero sforzo di fantasia, "sconosciuto"!¯ (Le iniziali U. N. pi— la parola Owen si pronunciano in inglese all'incirca come la parola "Unknown" = sconosciuto. Nota del Traduttore). Vera grid•: ®Ma tutto questo Š assurdo, pazzesco!¯. Il giudice annu dolcemente. ®Oh, s. Non ho alcun dubbio che siamo stati invitati qui da un pazzo. Probabilmente da un pericoloso maniaco omicida.¯ 4. Ci fu un momento di silenzio, un silenzio attonito e smarrito. Poi la sottile, chiara voce del giudice riprese il filo del discorso. ®Passiamo ora alla fase successiva dell'inchiesta. Prima, comunque, voglio aggiungere alla lista le mie credenziali.¯ Sfil• di tasca una lettera e la mise sul tavolo. ®Questa lettera risulta scritta da una mia vecchia amica, Lady Constance Culmington. Sono anni che non la vedo. Era andata in Oriente. E' proprio il tipo di lettera incoerente che la mia amica avrebbe scritto, insistendo perch‚ la raggiungessi qui e riferendosi ai padroni di casa nei termini pi— vaghi. La medesima tecnica, come vedete. Ho menzionato questa lettera perch‚ collima con le altre prove, dalle quali emerge un solo punto interessante: chiunque sia la persona che ci ha attirato qui, quella persona si Š preso il disturbo di scoprire molte cose che ci riguardano personalmente. Quel tale, chiunque sia, sa della mia amicizia con Lady Constance Culmington e conosce il suo stile epistolare. Conosce i colleghi del dottor Armstrong e i loro impegni attuali. Conosce il soprannome dell'amico del signor Marston e sa che genere di telegramma spedirebbe. Sa esattamente dov'Š stata la signorina Brent, due anni fa, durante le vacanze, e quali persone ha incontrato. Conosce i vecchi amici del generale Macarthur.¯ Fece una pausa, poi riprese: ®Quella persona sa molto, come vedete. E, valendosi di quello che sa, ha fatto accuse ben precise¯. Immediatamente il salotto si trasform• in una babele. Il generale Macarthur grid•: ®Un mucchio di dannate bugie! Una calunnia!¯. ®E' obbrobrioso! Perfido!¯ url• Vera. Rogers disse con voce rauca: ®Una bugia... una malvagia bugia... noi non abbiamo mai... nessuno di noi due...¯. ®Non capisco a cosa miri quel maledetto pazzo!¯ strepit• Marston. La mano del giudice Wargrave si alz•, calmando il tumulto. ®Desidero dire questo: il nostro amico sconosciuto accusa me dell'assassinio di un certo Edward Seton. Mi ricordo benissimo di Seton. Sono stato giudice al suo processo, nel giugno del 1930. Doveva rispondere dell'assassinio di una vecchia. Era molto ben difeso e la sua testimonianza fece buona impressione sulla giuria. Ma le prove dimostrarono che era colpevole. Io ricapitolai il caso in questo senso e la giuria emise un verdetto di colpevolezza. Pronunziando la condanna a morte, io non feci altro che ratificare quel verdetto. Si ricorse in appello, contestando la regolarit… del processo per indebita influenza esercitata sulla giuria. Ma l'appello fu respinto e l'uomo giustiziato. Ci tengo a dire, davanti a voi tutti, che la mia coscienza Š perfettamente a posto, in questo caso. Emettendo una sentenza contro un assassino, ho fatto solo il mio dovere.¯ Armstrong ricordava il caso Seton. Il verdetto aveva provocato grande sorpresa. Lui aveva incontrato l'avvocato Matthews al ristorante, mentre era in corso il processo. Matthews era fiducioso. ®Non c'Š dubbio sul verdetto. L'assoluzione Š praticamente certa¯ diceva. E pi— tardi, aveva udito i commenti: ®Il giudice ce l'aveva a morte con Seton. Ha rigirato la giuria a modo suo, e Seton Š stato giudicato colpevole. Tutto legalmente ineccepibile, per•. Il vecchio Wargrave conosce bene il codice. Sembrava quasi che avesse un fatto personale contro quel disgraziato¯. Questi ricordi si affollarono nella mente del dottore. Senza giudicare l'opportunit…, o meno, della domanda, chiese impulsivamente: ®Lei non conosceva Seton? Prima del processo, voglio dire¯. Gli occhietti da rettile incontrarono i suoi. Con voce chiara e fredda, il giudice rispose: ®Non avevo mai udito il nome di Seton prima del processo¯. "Quest'uomo mente..." si disse Armstrong. "Ne sono certo." Vera Claythorne parl• con voce tremante. ®Vorrei raccontarvi di quel bambino... Cyril Hamilton. Ero la sua governante. Gli era proibito di nuotare al largo. Un giorno, mentre ero momentaneamente distratta, si allontan• dalla riva. Tentai di raggiungerlo, ma non arrivai in tempo... Terribile! Ma non fu colpa mia. All'inchiesta il magistrato inquirente mi scagion• senza riserve. E la madre... fu cos gentile. Se neanche lei mi ritenne colpevole, perch‚ mi si deve accusare di una colpa cos orribile? Non Š giusto...¯ E scoppi• a piangere. Il generale Macarthur le batt‚ paternamente sulla spalla. ®Su, su, mia cara. Certo che non Š vero. Quel tipo Š un matto. Un matto! Gli Š saltata un'idea pazza nel cervello! Ha rigirato tutto a modo suo, chi sa a quale scopo.¯ Si piant• in mezzo alla stanza, raddrizzando le spalle, e dichiar• con voce imperiosa: ®Sarebbe meglio lasciare senza risposta simili accuse. Comunque, sento di dover parlare. Non c'Š nulla di vero, neanche un briciolo di verit…, in quanto Š stato detto di... del giovane Arthur Richmond. Richmond era uno dei miei ufficiali. Lo mandai in ricognizione. Rimase ucciso. Una cosa naturale, in tempo di guerra. Quello di cui mi risento, e molto, Š la calunnia contro mia moglie. La moglie migliore del mondo. Assolutamente. E la pi— fedele¯. Il generale Macarthur sedette. Con mano tremante riprese a stuzzicarsi i baffi. Lo sforzo di parlare gli era costato molto. Allora, parl• Lombard. Aveva un'espressione divertita. ®Quanto a quegli indigeni dell'Africa..... Marston chiese: ®Come and•?¯. Lombard sorrise: ®La storia Š verissima. Li abbandonai. Fu l'istinto di conservazione. Eravamo sperduti nella boscaglia. Con un paio semplicissimo, se fossi stato sobrio. Fortuna per me che esiste il segreto professionale. L'infermiera cap, naturalmente, ma non parl•. Che terribile esperienza! Ma mi ha fatto rinsavire. E chi pu• averlo scoperto, dopo tanti anni?". Vi fu un momento di silenzio. Tutti guardavano di sottecchi Emily Brent. Pass• qualche minuto prima che l'anziana signorina si rendesse conto di quell'attesa. Sulla fronte bassa, le sopracciglia si aggrottarono. ®Aspettate che io dica qualcosa? Non ho niente da dichiarare.¯ ®Proprio niente, signorina Brent?¯ chiese il giudice. ®Niente.¯ E le sue labbra si serrarono. Il giudice si pass• una mano sul viso. ®Si riserva di difendersi dall'accusa?¯ chiese, mite. La signorina Brent rispose, gelida: ®Non ho bisogno di difendermi. Ho sempre agito secondo i dettami della mia coscienza. Non ho niente da rimproverarmi¯. Adesso, nel silenzio, si percepiva un senso di insoddisfazione. Ma Emily Brent non era tipo da lasciarsi impressionare dall'opinione pubblica. Sedeva rigida, irremovibile. Il giudice si schiar ripetutamente la voce. Poi sentenzi•: ®La nostra inchiesta termina qui, allora. Rogers, chi altri c'Š sull'isola, oltre a noi, a lei e a sua moglie?¯. ®Nessuno, signore.¯ ®Ne Š sicuro?¯ ®Sicurissimo, signore.¯ ®Non riesco ancora a capire perch‚ il nostro ospite sconosciuto ci abbia radunati qui. Ma, secondo me, questa persona, chiunque sia, non Š sana di mente. Anzi, potrebbe addirittura essere pericolosa. Credo che dovremmo lasciare Nigger Island al pi— presto. Proporrei di andarcene questa notte stessa.¯ ®Chiedo scusa, signore¯ intervenne Rogers ®ma sull'isola non c'Š nessuna imbarcazione.¯ ®Nessuna imbarcazione?¯ ®No, signore.¯ ®Come si comunica con la terraferma?¯ ®Fred Narracott viene qui ogni mattina, signore. Porta il pane, il latte e la posta, e riceve le ordinazioni.¯ ®Allora, penso che sarebbe bene partire domani mattina, non appena arriva il battello di Narracott.¯ Ci fu un coro di approvazioni. Solo Anthony Marston non era d'accordo con la maggioranza. ®Non vi sembra vile? Dovremmo indagare un po', prima di andarcene. Tutta la faccenda ha l'aria di un romanzo poliziesco. Un giallo pieno di emozioni.¯ ®Alla mia et…¯ disse acidamente il giudice Wargrave ®non ho bisogno di emozioni.¯ ®La vita vissuta secondo i dettami della legge Š troppo meschina¯ ribatt‚ Anthony con un sorrisetto. ®Io sono per il delitto. E brindo al delitto.¯ Sollev• il bicchiere e bevve d'un fiato. Forse troppo in fretta. Il liquido gli and• di traverso. Il viso si contorse, divenne paonazzo. Marston annasp• per riprendere fiato... poi scivol• dalla sedia, lasciandosi sfuggire il bicchiere di mano. 5. La cosa fu tanto improvvisa e inaspettata, che tutti rimasero senza respiro, immobili, a fissare come istupiditi quella figura accasciata sul pavimento. Poi, il dottor Armstrong s'alz• di scatto e si avvicin• al corpo immobile, inginocchiandosi per esaminarlo. Quando sollev• la testa, i suoi occhi erano pieni di sgomento. Disse in un atterrito sussurro: ®E' morto¯. Gli altri non afferrarono subito il significato di quelle parole. Morto? Morto? Quel giovane dio nordico nel fiore degli anni, forte, pieno di salute? Stroncato in un attimo! Ma i giovani robusti non muoiono cos, mandandosi di traverso un whisky e soda... No, non potevano crederci. Il dottor Armstrong scrutava il volto del morto. Annus• quelle labbra bluastre e contratte. Poi, raccolse il bicchiere dal quale Anthony Marston aveva bevuto. Il generale Macarthur ritrov• la parola. ®Morto? Intende dire che si Š soffocato bevendo e...?¯ ®Pu• chiamarlo soffocamento, se vuole¯ ribatt‚ il medico. ®E' morto per asfissia, non c'Š dubbio.¯ Si mise a esaminare il bicchiere: lo annus•, affond• un dito nelle poche gocce rimaste sul fondo e con la massima cautela tocc• il dito con la punta della lingua. L'espressione del suo volto si alter• di colpo. Il generale Macarthur riprese: ®Non ho mai visto un uomo morire perch‚ gli Š andata di traverso una bibita¯. Emily Brent sentenzi• con voce limpida: ®In qualunque momento della nostra vita abbiamo la morte alle spalle¯. Il dottor Armstrong si alz• bruscamente. ®No, non si muore perch‚ un liquido va di traverso. La morte di Marston non Š quella che si chiama una morte per cause naturali.¯ ®C'era... qualcosa... nel whisky?¯ sussurr• Vera. Armstrong annu. ®S. Non so dire esattamente che cosa. Ma tutto mi fa supporre che si tratti di cianuro. Dall'odore non sembra acido prussico. Probabilmente Š cianuro di potassio. Agisce all'istante.¯ ®Era nel bicchiere?¯ domand• il giudice. ®S.¯ Il dottore si avvicin• al tavolo dov'erano i liquori. Rimosse il tappo dalla bottiglia di whisky, odor• e assaggi•. Poi, assaggi• l'acqua di soda. Scosse il capo. ®Niente di anormale.¯ ®Vuol dire... che ha messo lui stesso quella roba nel bicchiere?¯ domand• Lombard. Armstrong accenn• di s, ma con un'espressione poco convinta. ®Cos pare.¯ ®Suicidio, dunque? Strano, per•¯ intervenne Blore. ®Nessuno avrebbe potuto pensare che proprio lui volesse uccidersi¯ disse Vera. ®Era cos pieno di vita. E si stava divertendo, quando Š arrivato dalla strada della collina, in macchina, sembrava... sembrava... oh, non so spiegarmi!¯ Ma tutti capivano quello che voleva dire. Anthony Marston, cos giovane e virile, era sembrato quasi un essere immortale. E ora giaceva l sul pavimento, senza vita. Il dottor Armstrong domand•: ®C'Š altra spiegazione possibile all'infuori del suicidio?¯. Lentamente, tutti scossero la testa. No, non poteva esserci altra spiegazione. Le bevande non erano adulterate. Tutti avevano visto Anthony Marston avvicinarsi a quel tavolo e servirsi. Di conseguenza, il cianuro doveva essere stato versato nel bicchiere dallo stesso Marston. Eppure... perch‚ avrebbe dovuto uccidersi, Anthony Marston? Blore osserv•, meditabondo: ®Dottore, la cosa non mi va. Penso che il signor Marston non fosse tipo da togliersi la vita¯. ®Lo penso anch'io¯ disse Armstrong. Avevano abbandonato l'argomento. Che altro c'era da dire? Armstrong e Lombard avevano trasportato il corpo inerte di Anthony Marston nella sua camera, l'avevano disteso sul letto e coperto con un lenzuolo. Quando ridiscesero nel salotto, gli altri stavano in gruppo, un po' tremanti, sebbene la notte non fosse fredda. ®Sarebbe meglio andare a letto. E' tardi¯ sugger Emily Brent. La mezzanotte era passata. Tutti trovarono saggia la proposta, ma esitarono. Era come se ognuno cercasse la compagnia degli altri per rassicurarsi. Il giudice assent. ®E' meglio che ci concediamo un po' di sonno.¯ ®Non ho ancora sparecchiato in sala da pranzo¯ disse Rogers. ®Lo far… domani mattina¯ replic• Lombard con tono spiccio. Armstrong si rivolse al maggiordomo. ®Come sta sua moglie?¯ ®Vado a vedere, signore.¯ Torn• dopo pochi minuti. ®Dorme tranquillamente.¯ ®Bene¯ disse il dottore. ®Non la disturbi.¯ mandato Richmond a morte sicura, senza rimorsi. Era stato facile. Sbagli di quel genere se ne facevano a ogni momento, e molti ufficiali venivano mandati a morire senza necessit…, in quel caos, in quel panico. La gente poi avrebbe potuto dire: "Il vecchio Macarthur ha perso la testa, ha commesso errori colossali sacrificando i suoi uomini migliori". Non avrebbe potuto dire altro. Ma il giovane Armitage guardava in modo davvero strano il suo ufficiale superiore. Forse, aveva capito che Richmond era stato mandato a morire deliberatamente. E a guerra finita ne aveva parlato? Leslie non l'aveva mai saputo. Doveva aver pianto per il suo amante (cos lui supponeva), ma le lacrime si erano asciugate quando il marito era tornato in Inghilterra. Macarthur non le aveva mai detto di avere scoperto la tresca. Avevano tirato avanti insieme: solo che a lui Leslie non era sembrata pi— quella di prima. E poi, tre o quattro anni pi— tardi, lei era morta di polmonite. Era accaduto molto tempo prima. Quindici anni... sedici? Allora, lui aveva lasciato l'esercito e si era ritirato a vivere nel Devon, comprandosi quella casetta che aveva sempre sognato. Vicini simpatici, un delizioso angolo di mondo. Andava a caccia e a pesca. E andava in chiesa, la domenica. Ma non quando il sermone trattava di David che manda Uria in prima linea, durante la battaglia. Non riusciva ad ascoltarlo, quello. Gli dava un senso di disagio. Tutti erano stati molto cordiali... da principio, cioŠ. Pi— tardi, aveva avuto la sgradevole impressione che la gente sparlasse di lui. Lo guardavano in modo diverso, comunque. Come se avessero saputo qualcosa da qualcuno... Armitage? Che Armitage avesse parlato? Da allora aveva evitato la gente, si era isolato. Non Š piacevole avere l'impressione che gli altri sparlino di te. Tutto era accaduto tanto tempo prima. E ora sembrava cos inutile, senza scopo. Leslie era sbiadita nel suo ricordo, col passare degli anni, e anche Arthur Richmond. Niente di quanto era avvenuto aveva pi— importanza, ormai. Ma lui era rimasto solo. Aveva evitato perfino i vecchi amici del reggimento... Se Armitage aveva parlato, dovevano sapere tutto. E ora una voce sconosciuta aveva rivelato quella storia segreta. E lui era stato all'altezza della situazione? Aveva conservato la sua dignit…? Aveva manifestato in giusta misura il risentimento, l'indignazione, il disgusto, e non la colpa, non la sconfitta? Non lo sapeva. Certo, nessuno poteva aver preso sul serio quelle accuse. Erano tutte un mucchio di sciocchezze tirate fuori da chiss… dove. Quella graziosa ragazza, che la voce aveva accusato di aver fatto affogare un bambino! Semplicemente assurdo. Qualche pazzo che si divertiva a lanciare ai quattro venti accuse pazzesche. E anche Emily Brent, la nipote del vecchio Tom Brent del reggimento. La voce l'aveva accusata di assassinio! Chiunque poteva vedere, anche a occhi chiusi, che quella era una donna timorata di Dio, il tipo che vive all'ombra della sagrestia. Stranissima davvero, tutta quella storia! Pazzesca, ecco. E fin da quando erano arrivati in quell'isola... quando era stato? Ma certo, soltanto quel pomeriggio! Sembrava molto di pi—. "Chiss… quando ce ne andremo" pens•. "Domani, appena arriver… il battello." Strano, in quel momento non desiderava andarsene dall'isola, tornare sulla terraferma, alla sua piccola casa, a tutti i suoi fastidi e alle sue preoccupazioni... Dalla finestra aperta, udiva le onde che si frangevano sugli scogli: un po' pi— forte, adesso, che non nelle prime ore della sera. Si stava alzando il vento. Pens•: "Quanta pace, qui... Quel che c'Š di buono nelle isole Š che, quando vi si arriva, non si pu• andare oltre, si Š giunti come a una conclusione...". E all'improvviso, si rese conto che non voleva lasciare l'isola. Vera Claythorne era coricata, sveglia, e fissava il soffitto. La luce accanto al letto era accesa. Aveva paura del buio. Pensava: "Hugo... Hugo... perch‚ sento che mi sei cos vicino, stanotte?... Qui, vicinissimo... Dove sei, invece? Non lo so. Non lo sapr• mai. Te ne sei andato, subito, sei scomparso dalla mia vita". Era inutile sforzarsi di non pensare a Hugo. Lui le era cos vicino. "Doveva" pensare a lui... ricordare... Cornovaglia... Le rocce nere, la sabbia gialla e liscia. La signora Hamilton, una donna robusta, cordiale, allegra. Cyril, che piagnucolava sempre, tirandola per la mano. "Voglio nuotare fino allo scoglio, signorina Claythorne. Perch‚ non posso nuotare fino allo scoglio?"... E quando alzava lo sguardo, incontrava gli occhi di Hugo fissi su di lei. La sera, dopo che Cyril era andato a letto... "Venga a passeggiare un po', signorina Claythorne..." "S, grazie." La passeggiata fino alla spiaggia. Il chiaro di luna... L'aria dolce dell'Atlantico. E poi, le braccia di Hugo che la circondavano improvvisamente. "Ti amo, ti amo. Lo sai che ti amo, Vera?" S, lo sapeva. O credeva di saperlo. "Non posso chiederti di sposarmi. Non ho un soldo. Riesco appena a bastare a me stesso. Sai, una volta, per tre mesi, ho avuto l'occasione di diventare ricco. Cyril Š nato tre mesi dopo la morte di Maurice. Se fosse stato una bambina..." Se fosse nata una bambina, Hugo avrebbe ereditato tutto. Era stata una delusione, lo ammetteva lui stesso. "Non che proprio ci contassi, naturalmente. Ma insomma, Š stato un colpo. Oh, be', la fortuna Š fortuna! Cyril Š un caro bambino. Io gli voglio un gran bene." E gli voleva davvero bene. Era sempre pronto a inventare giochi e a divertire il nipotino. Non esisteva il rancore nella natura di Hugo. Ma Cyril era un bimbo gracile, senza vigore. Un bambino che forse non sarebbe diventato adulto... "Signorina Claythorne, perch‚ non posso nuotare fino allo scoglio?" Che irritante e insistente piagnucolio! "E' troppo lontano, Cyril." "Ma signorina Claythorne..." Vera balz• dal letto. And• alla toilette e ingoi• tre aspirine. "Vorrei avere un sonnifero" pens•. E poi: "Se volessi davvero farla finita, prenderei una buona dose di veronal, o qualcosa di simile, non del cianuro". Rabbrivid, ricordando la faccia paonazza e convulsa di Anthony Marston. Passando davanti al caminetto, guard• la poesia incorniciata. "Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar: uno fece indigestione, solo nove ne restar". Ebbe un pensiero improvviso: "E' orribile, proprio com'Š successo qui, questa sera". Perch‚ Anthony Marston aveva voluto morire? Lei non voleva morire. Non poteva neanche immaginare di voler morire... La morte era fatta per altri... 6. Il dottor Armstrong sognava. Faceva molto caldo nella sala operatoria... Ma non era troppo alta la temperatura? Il sudore gli colava dal viso. Aveva le mani umidicce. Difficile tenere bene il bisturi... Com'era affilato... Doveva essere facile assassinare, con un'arma simile. E naturalmente, lui "stava commettendo" un assassinio... Il corpo della donna aveva un aspetto diverso da quello che ricordava. Era stato un corpo massiccio, pesante. Questo era molto magro. E il viso era nascosto. Chi era la donna che doveva uccidere? Non riusciva a ricordarlo. Eppure, bisognava che lo sapesse! Doveva domandarlo all'infermiera? L'infermiera lo stava osservando. No, non poteva domandarglielo. Era sospettosa, lo si capiva benissimo. Ma chi c'era sul tavolo operatorio? Non avrebbero dovuto coprire quel viso... Se fosse riuscito a vederlo... Ah, cos andava meglio. Uno studente stava scostando il lenzuolino. Emily Brent, naturalmente. Era Emily Brent che doveva uccidere. ®Altrimenti, le uova si raffreddano. Dopo, ci saranno parecchie cose delle quali vorrei discutere con tutti voi.¯ Il compromesso fu accettato. Si riempirono i piatti, si versarono il tŠ e il caffŠ. Tutti si misero a mangiare. Ogni discussione sull'isola fu evitata di comune accordo. Parlarono un po' degli ultimi avvenimenti: notizie dall'estero, fatti del mondo sportivo, la pi— recente apparizione del famoso mostro di Loch Ness. Poi, quando fu sparecchiato, il dottor Armstrong respinse leggermente la sedia, si schiar la voce con aria di importanza e parl•. ®Ho pensato fosse meglio lasciarvi far colazione in pace, prima di darvi una triste notizia. La signora Rogers Š morta nel sonno.¯ Ci furono esclamazioni di sorpresa e di sgomento. Vera esclam•: ®E terribile! Due morti sull'isola da quando siano arrivati!¯. Il giudice Wargrave, con gli occhi socchiusi, disse: ®Gi…... straordinario. E quale Š stata la causa della morte?¯. Armstrong si strinse nelle spalle. ®Impossibile dirlo, cos sui due piedi.¯ ®Bisogner… fare l'autopsia?¯ ®Io non potrei certo rilasciare un certificato di morte per cause naturali. Non so nulla delle condizioni di salute della donna.¯ ®Sembrava molto nervosa¯ osserv• Vera. ®E ieri sera ha avuto un brutto colpo. Non pu• essere stata una paralisi cardiaca?¯ Il dottor Armstrong rispose, secco: ®Certamente il suo cuore ha smesso di battere, ma la questione Š "perch‚" ha smesso di battere¯. Una parola sfugg dalle labbra di Emily Brent e cadde, dura e chiara, sul gruppo in ascolto: ®Coscienza!¯. Armstrong si volt• verso di lei. ®Che cosa vuol dire esattamente, signorina Brent?¯ Emily Brent, con le labbra contratte, rispose: ®Tutti voi avete sentito. E' stata accusata, insieme col marito, di aver assassinato la sua padrona, una vecchia signora¯. ®E lei che cosa ne pensa?¯ ®Penso che l'accusa sia vera. Tutti avete potuto osservarla, ieri sera. Ha avuto un collasso e Š svenuta. Lo choc di sentirsi rinfacciare la sua colpa Š stato troppo forte per lei. E' letteralmente morta di spavento.¯ Il dottor Armstrong scosse il capo, dubbioso. ®Ipotesi plausibile. Ma non Š possibile accettarla senza una conoscenza pi— profonda del suo stato di salute. Se avesse sofferto di una disfunzione cardiaca...¯ ®Io la chiamerei giustizia divina¯ disse Emily Brent, calma. Tutti la guardarono disgustati. Blore si sent turbato. ®Mi pare che lei stia superando ogni limite, signorina Brent.¯ La donna fiss• tutti con occhi scintillanti. Sollev• il mento, altezzosa, e sentenzi•: ®Secondo voi, Š impossibile che un peccatore sia colpito dalla collera di Dio. Io non lo ritengo impossibile, invece¯. Il giudice si sfreg• il mento e disse, con voce leggermente ironica: ®Cara signorina, secondo la mia esperienza, Dio lascia l'opera della condanna e del castigo a noi mortali, e il processo Š spesso carico di difficolt…. Non ci sono scorciatoie¯. Emily Brent si limit• a scrollare le spalle. ®Che cosa ha mangiato e bevuto, la signora Rogers, ieri sera, prima di andare a letto?¯ domand• Blore. ®Niente¯ rispose Armstrong. ®Non ha preso niente? Nemmeno una tazza di tŠ? Un bicchiere d'acqua? Scommetto che ha bevuto una tazza di tŠ. Lo fanno, di solito, le donne del suo stampo.¯ ®Rogers mi ha assicurato che non ha preso niente.¯ ®Ah¯ fece Blore ®questo lo dice lui!¯ Il tono era cos significativo che il dottore lo guard• intensamente. ®Questa, dunque, sarebbe la sua ipotesi?¯ chiese Philip Lombard. ®E perch‚ no?¯ ribatt‚ Blore, aggressivo. ®Tutti abbiamo udito quell'accusa, ieri sera. Pu• essere l'invenzione di un pazzo, ma, d'altra parte, pu• essere la verit…. Ammettiamo per un momento che sia la verit…. Rogers e sua moglie avevano eliminato quella vecchia signora senza che nessuno lo scoprisse. Ebbene, voi che conseguenze vedete? Finora si erano sentiti perfettamente tranquilli e sicuri...¯ Vera lo interruppe a voce bassa: ®No. Non credo che la signora Rogers si sia mai sentita tranquilla e sicura¯. Blore parve leggermente irritato dall'interruzione. "Ecco un'osservazione da donna" diceva il suo sguardo. ®Pu• darsi. A ogni modo, per quanto ne sapevano loro, nessun pericolo li minacciava. Poi, ieri sera, un pazzo sconosciuto lancia la bomba. Che succede? La donna non resiste e sviene. Ricordate come il marito le stava attorno, mentre rinveniva? Non era tutta sollecitudine coniugale, quella. No davvero, ve lo dico io! Lui si sentiva sui carboni accesi. Era terrorizzato da quanto la donna avrebbe potuto dire. ®Ecco come stanno le cose. Hanno commesso un assassinio e tutto era andato liscio. Ma se la faccenda fosse stata dissotterrata, che cosa sarebbe successo? Dieci contro uno, la donna avrebbe parlato. Non sapeva dominarsi abbastanza per resistere e negare. Era un pericolo vivente per il marito. Lui era sicuro di s‚: avrebbe saputo mentire senza scomporsi; ma non poteva essere sicuro di lei. E se lei cede, anche la sua testa Š in pericolo! Cos, le mette qualcosa nel tŠ e si assicura che quella bocca resti chiusa per sempre.¯ ®Non c'era nessuna tazza vuota accanto al letto¯ afferm• Armstrong. ®Non c'era assolutamente nulla. Ho guardato bene.¯ Blore fece una smorfia sprezzante. ®Certo che non c'era niente! La prima cosa da fare era portar via tazza e piattino e lavare il tutto con la massima cura.¯ Ci fu una pausa. Poi, parl• il generale Macarthur: ®Pu• darsi che sia andata cos. Ma stento a credere che un uomo possa fare una cosa simile alla propria moglie¯. Blore ruppe in una risatina secca. ®Quando un uomo si sente l'osso del collo in pericolo, non sta l a farsi prendere dai sentimenti.¯ Ci fu un'altra pausa. Prima che qualcuno potesse parlare, si apr la porta e apparve Rogers, che li guard• uno per uno. ®I signori desiderano qualcos'altro?¯ Il giudice si agit• sulla sedia. ®A che ora arriva, di solito, il battello?¯ ®Fra le sette e le otto, signore. Qualche volta, anche un po' dopo le otto. Non capisco che cosa stia combinando Narracott, stamattina. Se fosse indisposto, manderebbe suo fratello.¯ ®Che ora Š?¯ domand• Lombard. ®Le dieci meno dieci, signore.¯ Lombard inarc• le sopracciglia. Annu pi— volte, come seguendo un suo pensiero. Rogers attese qualche minuto. Il generale Macarthur parl• all'improvviso, con veemenza. ®Siamo addolorati per sua moglie, Rogers. Il dottore ci ha dato la notizia proprio ora.¯ Rogers chin• il capo. ®S, signore. Grazie, signore.¯ Prese il piatto da portata vuoto e usc. Di nuovo vi fu silenzio. Fuori, sulla terrazza, Philip Lombard disse: ®Quanto al battello...¯. Blore lo guard• e annu. ®Lo so quello che pensa, Lombard. Mi sono fatto la stessa domanda. Il battello sarebbe dovuto arrivare almeno da due ore. Ma non Š venuto. Perch‚?¯ ®Ha trovato una risposta?¯ ®Non si tratta di un puro e semplice caso: ecco quello che dico io. Fa parte della faccenda. E tutto collima.¯ ®Secondo lei, dunque, non arriver…¯ concluse Lombard. Alle sue spalle, una voce irritata e impaziente esclam•: ®Il battello non arriver…¯. Blore si gir• appena e fiss• l'interlocutore, pensieroso. ®Anche lei la pensa cos, generale?¯ ®Certo che non arriver…. Noi contiamo su quel battello perch‚ ci porti via dall'isola... E questo Š il punto: noi non dobbiamo lasciare l'isola.. Nessuno partir… mai... E' la fine, come vedete, la fine di tutto.¯ Esit•, poi soggiunse con una strana voce bassa: ®Questa Š la pace, la vera pace. Arrivare a una fine, non dover pi— andare avanti... S, pace...¯. Si volse bruscamente e s'allontan•. Attravers• la terrazza, poi segu il declivio fino al mare, in senso obliquo, verso la punta dell'isola quel ricordo...¯ La signorina Brent mormor•: ®Rammento un motto che stava esposto nella mia camera, quando ero bambina: "La tua stessa colpa ti far… scoprire". E Š verissimo. "La tua stessa colpa ti far… scoprire"¯. ®Ma, signorina Brent... in questo caso...¯ ®S, cosa vuol dire, mia cara?¯ ®Gli altri? Che cosa dobbiamo pensare degli altri?¯ ®Non capisco.¯ ®Tutte le altre accuse... erano vere? Perch‚ se Š vero per i Rogers...¯ S'interruppe, incapace di esprimere chiaramente i suoi pensieri caotici. La fronte di Emily Brent, che si era aggrottata, torn• a spianarsi. ®Ah, ora capisco. Be', c'Š quel signor Lombard. Ammette lui stesso d'aver lasciato morire venti uomini.¯ ®Non erano che negri...¯ osserv• Vera. Emily Brent ribatt‚ con voce dura: ®Bianchi o neri, sono tutti nostri fratelli¯. "I nostri fratelli neri... i nostri fratelli neri" pens• Vera. "Oh, sto per scoppiare a ridere. Mi pare d'essere isterica. Non sono pi— io..." ®Naturalmente, alcune accuse erano ridicole invenzioni¯ riprese Emily Brent. ®Per esempio, quelle contro il giudice, che faceva il suo dovere di magistrato, e contro quell'ex poliziotto di Scotland Yard. E anche nel mio caso...¯ Fece una pausa e poi continu•: ®Naturalmente, tenendo conto delle circostanze, non intendevo dire niente, ieri sera. Non Š argomento adatto per essere discusso in presenza di uomini¯. Vera ascoltava con interesse. La signorina Brent riprese, serenamente: ®Beatrice Taylor era al mio servizio. Non era una ragazza per bene, l'ho scoperto troppo tardi. Mi ero ingannata in pieno su di lei. Aveva modi simpatici, era pulita e volonterosa. Ero molto contenta di lei. Ma si trattava solo di ipocrisia. Era una ragazza di facili costumi, senza principi morali. Disgustoso! C'Š voluto del tempo, prima che mi accorgessi che era in quello che chiamano "stato interessante"¯. Fece una pausa, arricciando il naso delicato con disgusto. ®Fu un grave colpo per me. I suoi genitori erano brave persone e l'avevano allevata con molta severit…. Sono contenta di dichiarare che non le perdonarono la sua condotta.¯ ®E che cosa avvenne?¯ domand• Vera, fissandola negli occhi. ®Naturalmente non la tenni neanche un'ora di pi— sotto il mio tetto. Nessuno potr… mai dire che io usi indulgenza all'immoralit….¯ Vera domand• ancora, a voce pi— bassa: ®Che cosa accadde... alla ragazza?¯. ®Quella creatura perduta, non contenta di avere gi… un peccato sulla coscienza, ne commise uno ancora pi— grave. Si tolse la vita.¯ Vera mormor•, inorridita: ®Si uccise?¯. ®S, gettandosi nel fiume.¯ Vera rabbrivid. Fiss• il delicato profilo della signorina Brent. ®Cos'ha provato nell'apprendere la notizia? Non le Š dispiaciuto? Non si Š rimproverata?¯ Emily Brent s'irrigid. ®Io? Non avevo nulla da rimproverarmi.¯ ®Ma se la sua durezza la spinse a quell'atto...¯ Emily Brent sentenzi•, seccamente: ®La sua stessa azione, la sua stessa colpa la trascinarono a quell'atto. Se si fosse comportata come una ragazza onesta, questo non le sarebbe mai accaduto¯. Fiss• Vera. Non c'era ombra di rimorso nel suo sguardo. Gli occhi erano duri e sereni. Emily Brent sedeva l…, sulla sommit… di Nigger Island, rinchiusa nella sua corazza di virt—. La piccola vecchia zitella non sembr• pi— leggermente ridicola a Vera. Improvvisamente, le parve terribile. Il dottor Armstrong usc dalla sala da pranzo e torn• sulla terrazza. Il giudice, seduto, contemplava placidamente il mare. Lombard e Blore erano pi— lontani, a sinistra, e fumavano in silenzio. Come poco prima, il dottore rimase un momento incerto. Esitante, guard• il giudice Wargrave. Voleva consultarsi con qualcuno. Era conscio dell'intelligenza acuta e logica del magistrato. Eppure, non si decideva. Il giudice sapeva ragionare bene, ma era vecchio. E Armstrong sentiva che, in quelle circostanze, ci voleva un uomo d'azione. Si decise. ®Lombard, posso parlarle?¯ Philip trasal. ®Ma certo.¯ I due uomini lasciarono la terrazza. Si incamminarono lentamente lungo il declivio che conduceva al mare. Quando fu certo di non poter essere udito dagli altri, Armstrong disse: ®Vorrei un consulto¯. Lombard sollev• le sopracciglia, sorpreso. ®Mio caro amico, io non ho nessuna cultura medica.¯ ®No, no, intendo un consulto sulla situazione generale.¯ ®Oh, allora Š diverso.¯ ®Francamente, cosa ne pensa della nostra posizione?¯ domand• Armstrong. Lombard riflett‚ un momento, poi rispose: ®Piuttosto impressionante, no?¯. ®Qual Š la sua opinione sulla signora Rogers? Accetta la tesi di Blore?¯ Philip lanci• in aria una boccata di fumo. ®E' perfettamente ammissibile, considerata da sola.¯ ®Esattamente.¯ Il tono della voce di Armstrong si era rinfrancato. Philip Lombard non era uno sciocco. Quest'ultimo continu•: ®Naturalmente, se si accetta la premessa che i Rogers abbiano commesso a suo tempo quel delitto e siano rimasti impuniti. E non vedo perch‚ le cose non sarebbero potute andare cos. Cosa avranno fatto, secondo lei? Avvelenato la vecchia?¯. ®Potrebbe essere ancora pi— semplice. Ho domandato stamattina a Rogers di cosa soffrisse la signorina Brady. La risposta mi ha illuminato. Senza entrare in particolari di carattere medico, le dir• che per certi disturbi cardiaci si usa il nitrito di amile. Quando sopraggiunge l'attacco, se ne spezza una fiala e la si fa inalare. Se non si somministra il nitrito di amile... be', le conseguenze possono anche essere fatali.¯ Philip Lombard comment•, pensoso: ®Molto semplice, dunque. Dev'essere stata una tentazione piuttosto forte¯. Il medico ne convenne. ®S. Niente da fare. Nessun veleno da procurarsi e da somministrare, niente di definito. Solo qualcosa da non fare. Rogers si Š precipitato fuori nella notte a cercare un dottore. Lui e sua moglie erano certi che nessuno avrebbe mai potuto scoprire la verit….¯ ®E anche se qualcuno l'avesse intuita, non ci sarebbe stata nessuna prova contro di loro¯ aggiunse Philip Lombard. A un tratto si accigli•. ®Naturalmente, questo spiega molte cose.¯ Armstrong lo guard• incuriosito. ®Che intende dire?¯ ®Voglio dire che questo spiega... Nigger Island. Ci sono delitti che non possono essere imputati apertamente a chi li ha commessi. Per esempio, quello dei Rogers. Un altro esempio: il vecchio Wargrave, che ha commesso il suo delitto entro i limiti pi— stretti della legalit….¯ Armstrong esclam•, brusco: ®Lei crede a quella storia?¯. Philip Lombard sorrise. ®Oh, s, che ci credo! Wargrave ha veramente assassinato Edward Seton, come se gli avesse infilato un pugnale nel cuore. Ma Š stato cos furbo da farlo stando seduto sul suo scranno di giudice, in toga e parrucca. Perci•, non gli si pu• imputare il delitto.¯ Come un lampo, un pensiero attravers• la mente di Armstrong. "Assassinio all'ospedale. Assassinio sul tavolo operatorio. Al sicuro, s, al sicuro come nel suo letto..." Philip Lombard stava dicendo: ®E cos si arriva al signor Owen. E cos a Nigger Island¯. Armstrong tir• un profondo respiro. ®Ora stiamo arrivando al punto. Qual Š stato il vero scopo di riunirci tutti qui?¯ Philip Lombard chiese di rimando: ®Lei cosa ne pensa?¯. Armstrong osserv• bruscamente: ®Torniamo per un momento alla morte della signora Rogers. Quali sono le ipotesi possibili? Il marito l'ha uccisa perch‚ aveva paura che parlasse. Seconda possibilit…: la donna ha perso il controllo di s‚ e si Š tolta la vita¯. ®Suicidio?¯ ®Lei che ne dice?¯ bicchiere di Marston?¯ ®Ci ho pensato a lungo¯ disse Lombard. ®Marston ha bevuto parecchi whisky, ieri sera. Ma, fra il penultimo e l'ultimo, Š passato un po' di tempo. E in quel frattempo, il suo bicchiere Š rimasto su uno dei tavoli. Anzi, credo, senza esserne proprio certo, sul tavolino accanto alla finestra. La finestra era aperta. Avrebbero potuto mettervi una dose di cianuro dall'esterno.¯ ®Senza che nessuno di noi se ne accorgesse?¯ obiett• incredulo Blore. ®Noi eravamo tutti troppo distratti da altri pensieri per accorgercene¯ ribatt‚ Lombard. ®Questo Š vero¯ assent piano Armstrong. ®Eravamo stati accusati tutti, senza eccezione. Passeggiavamo, agitatissimi, per la stanza. Discutevamo, indignati, assorti nei nostri casi personali. Credo che la cosa sarebbe stata possibile...¯ Blore scroll• le spalle. ®In qualche modo, Š stata possibile. Ora, signori, cominciamo a darci da fare sul serio. Nessuno ha una rivoltella?¯ Ma credo che sia sperare troppo.¯ ®Io ce l'ho¯ disse Lombard. E si tocc• la tasca. Gli occhi di Blore si dilatarono. Chiese, con tono troppo volutamente indifferente: ®La porta sempre con s‚?¯. ®Di solito, s. Mi Š accaduto spesso di trovarmi in luoghi pericolosi.¯ ®Oh¯ fece Blore, e aggiunse: ®Be', probabilmente non si Š mai trovato in un luogo pi— pericoloso di questo. Se un pazzo si nasconde nell'isola, potrebbe avere con s‚ tutto un arsenale di armi¯. Armstrong toss. ®Su questo potrebbe aver torto, Blore. Molti pazzi omicidi sono persone che non si fanno notare in alcun modo. Simpaticissime, in compagnia.¯ ®Non ho l'impressione che questo sia un tipo del genere, dottor Armstrong¯ osserv• Blore. Cominciarono a fare il giro dell'isola. E la loro impresa risult• inaspettatamente molto semplice. A nordovest, verso la costa, le rocce piombavano a picco sul mare, con la superficie perfettamente liscia. Sul resto dell'isola, non c'erano alberi e c'era ben poco che potesse servire da riparo. I tre uomini procedettero nelle ricerche metodicamente, esplorando Nigger Island dal punto pi— alto fino alla riva, esaminando da vicino ogni minima irregolarit… della roccia che potesse indicare l'ingresso di qualche caverna. Ma non c'erano caverne. Infine, rasentando la riva, raggiunsero il luogo dove il generale Macarthur se ne stava seduto, guardando il mare. Era un angolo pieno di pace, col dolce sciacquio delle onde che si frangevano sulle rocce. Il vecchio sedeva rigido, gli occhi fissi all'orizzonte. Non si volse all'avvicinarsi dei tre uomini. E quel suo distacco dava un senso di disagio. "Non Š naturale" pens•. "Sembra caduto in trance." Si schiar la gola e disse forte, col tono di chi vuole attaccare discorso: ®Vedo che si Š trovato un bel posticino, signore¯. Il generale corrug• la fronte. Si gir• appena, lanciandogli un rapido sguardo. ®Manca cos poco... cos poco... Devo insistere affinch‚ nessuno mi disturbi.¯ Blore replic•: ®Non vogliamo disturbarla. Abbiamo fatto il giro dell'isola per controllare che non ci sia nascosto nessuno¯. Il generale si accigli• ancora di pi—. ®Lei non capisce, non pu• capire. La prego, se ne vada.¯ Blore si ritir•. ®E' impazzito... meglio lasciarlo solo¯ disse, raggiungendo gli altri. Lombard domand• con una certa curiosit…: ®Cos'ha detto?¯. Blore si strinse nelle spalle. ®Qualcosa a proposito del poco tempo che resta. Non vuole essere disturbato.¯ Il dottor Armstrong si fece pensoso. Mormor•: ®Mi domando...¯. L'esplorazione dell'isola era praticamente finita. I tre uomini si fermarono sulla sommit… a guardare la riva opposta. Non si vedeva alcuna imbarcazione. Il vento si era fatto pi— freddo. ®Nessuna barca da pesca¯ disse Lombard. ®Si avvicina un temporale. E' una seccatura non poter vedere il villaggio da qui. Avremmo potuto fare qualche segnale.¯ ®Potremmo accendere un fal•, stanotte¯ sugger Blore. Ma Lombard ribatt‚, accigliato: ®Il guaio Š che forse il signor Owen ha previsto le nostre azioni e provveduto a neutralizzarle¯. ®In che modo?¯ ®E che ne so? Per esempio, presentando la cosa come uno scherzo o una scommessa. Dobbiamo restare relegati qui e nessuno deve prestare attenzione ai segnali, e cos via. Probabilmente, al villaggio Š stato detto che si tratta appunto di una scommessa, o qualche stupida storia del genere.¯ Blore osserva dubbioso: ®E lei crede che l'abbiano bevuta?¯. ®E' pi— facile da credersi della verit…. Se al villaggio fosse stato detto che Nigger Island doveva rimanere isolata finch‚ lo sconosciuto signor Owen non avesse tranquillamente assassinato tutti gli ospiti, pensate che ci avrebbero creduto?¯ ®In certi momenti, non riesco a crederci nemmeno io¯ disse il dottor Armstrong. ®Eppure...¯ Philip Lombard, con un sogghigno, continu•: ®Eppure... Ecco la parola esatta, dottore! Eppure, Š proprio cos¯. Blore scrutava l'acqua. ®Nessuno potrebbe essersi lasciato scivolare gi— di qui, vero?¯ Armstrong scosse il capo. ®Ne dubito. La roccia Š ripidissima. E dove si sarebbe potuto nascondere?¯ ®Ci potrebbe essere una cavit… nella roccia¯ osserv• Blore. ®Se avessimo una barca, potremmo fare un giro intorno all'isola.¯ Lombard ghign•. ®Se avessimo una barca, saremmo tutti a mezza strada dal villaggio, a quest'ora!¯ ®E' vero.¯ Lombard sugger improvvisamente: ®Dovremmo controllare questa roccia. C'Š solo un punto dove potrebbe esserci un nascondiglio: proprio un po' a destra, qui sotto. Se potessimo procurarci una corda, mi calerei a vedere¯. ®Ne varrebbe la pena¯ disse Blore. ®Per quanto mi sembri assurdo, a pensarci bene. Vado a vedere se riesco a trovare una corda.¯ E s'incammin• verso la casa. Lombard guard• il cielo. Le nuvole cominciavano ad ammassarsi, il vento aumentava d'intensit…. Lanci• un'occhiata a Armstrong. ®Lei Š molto taciturno, dottore. A cosa pensa?¯ Armstrong rispose lentamente: ®Mi stavo domandando fino a che punto sia pazzo il vecchio Macarthur...¯. Vera era stata irrequieta tutta la mattina. Aveva evitato Emily Brent, provando una specie di repulsione per lei. La signorina Brent si era portata una sedia dietro la casa, dove era riparata dal vento, e stava lavorando a maglia. Ogni volta che Vera pensava a lei, le sembrava di vedere il pallido viso di una ragazza annegata con le alghe intrecciate tra i capelli... Un viso che era stato grazioso, forse provocante, e che adesso era al di l… d'ogni piet… e ogni orrore. E Emily Brent, placida e severa, se ne stava seduta lavorando a maglia. Sulla grande terrazza, il giudice Wargrave era sprofondato in una sedia a sdraio. Quando lo guardava, Vera vedeva un uomo ritto sul banco degli accusati: un giovane con i capelli biondi, gli occhi celesti e il volto spaventato. Edward Seton. E vedeva il giudice mettersi il tocco nero sul capo e iniziare la lettura della sentenza... Dopo un po', Vera s'incammin• lentamente verso il mare. Costeggi• la riva fino all'estrema punta dell'isola, dove un vecchio signore sedeva con gli occhi fissi all'orizzonte. Il generale si scosse all'avvicinarsi di lei. Volt• la testa: c'era uno strano miscuglio di curiosit… e di apprensione nel suo sguardo. Vera ne fu turbata. Il generale la fiss• per qualche minuto. "Che strano... E' come se sapesse..." pens• Vera. ®Ah, Š lei¯ disse il generale. ®E' venuta...¯ Vera gli sedette accanto. ®Le piace star qui a guardare il mare?¯ chiese. Lui annu. ®S¯ rispose. ®Mi piace. E' un bel posto, questo, per aspettare.¯ tasca come il fazzoletto¯. Il dottor Armstrong scosse la testa, perplesso. Poi lui e Blore si chinarono a osservare Lombard che terminava la sua esplorazione. La ricerca era finita ma videro subito che non aveva dato alcun frutto. Lombard risal sulla roccia, si asciug• la fronte madida di sudore. ®Bene¯ disse ®non ci rimane altro da fare. O l'uomo che cerchiamo Š nascosto in casa, o non Š in nessun posto.¯ La casa venne ispezionata facilmente. Esplorando innanzitutto le poche costruzioni annesse e poi l'edificio principale. Ma non c'erano nascondigli in quella semplice e lineare villa moderna. Prima, esaminarono il pianterreno. Mentre salivano al piano superiore, dove si trovavano le camere da letto, scorsero dalla finestra del pianerottolo Rogers che portava un vassoio carico di cocktail sulla terrazza. ®Splendido esemplare, il perfetto domestico. Continua il suo lavoro come se niente fosse¯ comment• Lombard. Armstrong conferm•: ®Rogers Š un maggiordomo di classe, bisogna riconoscerlo¯. ®E sua moglie era una bravissima cuoca¯ aggiunse Blore. ®Quella cena, ieri sera...¯ Entrarono nella prima camera da letto. Cinque minuti dopo si ritrovarono sul pianerottolo. Nessun nascondiglio. ®C'Š una piccola scala qui¯ disse Blore. ®Porta di sopra, alla camera della servit—¯ osserv• il dottor Armstrong. Blore aggiunse: ®Ci dev'essere dello spazio sotto il tetto, per le cisterne, i cassoni dell'acqua, e cos via. E' il miglior nascondiglio possibile, l'unico¯. Proprio allora, mentre erano l fermi, ci fu un rumore di sopra. Un lieve rumore di passi furtivi. Tutti e tre lo udirono. Armstrong afferr• il braccio di Blore. Lombard alz• un dito. ®Zitti, ascoltate.¯ Il rumore si ripet‚. Qualcuno si muoveva, piano, furtivamente. Armstrong sussurr•: ®E' nella camera da letto. Quella dove si trova la salma della signora Rogers¯. ®Ma certo¯ mormor• Blore. ®Il miglior nascondiglio possibile! Nessuno andrebbe l. Avanti, presto, senza far rumore.¯ Salirono cauti, silenziosi. Sul piccolo pianerottolo, si fermarono fuori della porta. S, c'era qualcuno nella stanza. Si udiva un leggero scricchiolio. ®Pronti¯ disse Blore. Spalanc• la porta e si precipit• dentro, seguito dagli altri. E tutti e tre si fermarono sbalorditi. Nella camera c'era Rogers con le braccia cariche di indumenti. Blore si riprese per primo. ®Ci dispiace, Rogers. Abbiamo sentito qualcuno che si muoveva qui, e abbiamo pensato... gi…...¯ S'interruppe, non sapendo pi— cosa dire. ®Stavo ritirando la mia roba. Spero che i signori non facciano obiezioni se mi trasferisco in una delle camere vuote qui sotto? La pi— piccola.¯ Si era rivolto a Armstrong, e il medico rispose: ®Naturalmente. Certo. Come desidera, Rogers¯. Evitava di guardare verso il letto sul quale giaceva il corpo avvolto nel lenzuolo. ®Grazie, signore.¯ Rogers usc dalla camera con le braccia cariche e scese al piano inferiore. Armstrong si avvicin• al letto e, sollevando il lenzuolo, guard• il viso della morta. Quel volto non era pi— impaurito, ora, ma senza espressione. ®Vorrei avere qui il necessario per fare un'analisi e scoprire di che veleno si tratta¯ disse il medico. Poi, rivolgendosi agli altri due: ®Finiamo quello che dobbiamo fare. Ho l'impressione che non troveremo niente¯. Blore stava trafficando intorno al lucchetto di una porticina. ®Quel tipo si muove in silenzio come un gatto¯ osserv•. ®Due minuti fa l'abbiamo visto sulla terrazza. Nessuno di noi l'ha sentito salire qui.¯ ®Per questo abbiamo pensato che ci fosse un intruso quass—¯ disse Lombard. Blore scomparve in una cavernosa oscurit…. Lombard trasse di tasca una piccola torcia elettrica e lo segu. Cinque minuti dopo, i tre uomini si ritrovarono sul pianerottolo e si guardarono in silenzio. Erano sudici, coperti di ragnatele, e avevano il volto contratto dalla tensione. Non c'era nessuno sull'isola, oltre a loro otto. 9. ®Dunque abbiamo avuto torto, in tutti i sensi!¯ esclam• Lombard. ®Ci siamo creati un assurdo, tenebroso incubo soltanto perch‚ due persone sono morte quasi contemporaneamente.¯ Armstrong comment•, serio: ®Eppure, la nostra ipotesi rimane valida. Dopotutto, sono medico e m'intendo di suicidi. Anthony Marston non era tipo da togliersi la vita¯. ®Non potrebbe, immagino, essere stata una disgrazia?¯ obiett• Lombard. Blore sbuff•, per niente convinto. ®Una disgrazia un po' strana, direi.¯ Dopo una pausa aggiunse: ®E quanto alla donna...¯. S'interruppe. ®La signora Rogers?¯ ®S. E' possibile, non vi pare, che questa sia stata una disgrazia?¯ ®Una disgrazia? E in che modo?¯ chiese Lombard. Blore era piuttosto imbarazzato. Il suo viso, gi… color mattone, si fece pi— cupo. Disse, quasi suo malgrado: ®Ecco, dottore, lei le ha dato qualche stupefacente, non Š vero?¯. Armstrong lo guard•. ®Qualche stupefacente? Che cosa vuol dire?¯ ®S, ieri sera. Lei stesso ha dichiarato di averle dato qualcosa per dormire.¯ ®E' vero. Un innocuo calmante.¯ ®Di che cosa si trattava esattamente?¯ ®Una piccola dose di trionale. Un preparato assolutamente innocuo.¯ Blore arross ancora di pi—, ma continu•: ®Senta, tanto per essere chiari, non ha esagerato la dose?¯. ®Non capisco a cosa miri¯ rispose il dottor Armstrong. ®Non Š possibile che abbia commesso un errore? Queste cose accadono, qualche volta.¯ ®Non ho fatto niente del genere¯ ribatt‚ Armstrong, aspro. ®E' un'ipotesi assurda.¯ S'interruppe e poi aggiunse, in tono freddamente mordace: ®O forse vuole insinuare che ho caricato la dose di proposito?¯. ®Per favore, voi due, tenete la testa a posto¯ intervenne Philip Lombard. ®Non cominciamo a lanciare accuse avventate.¯ Blore disse, con furia repressa: ®Suggestivo semplicemente che il dottore potrebbe avere commesso uno sbaglio¯. Il dottor Armstrong sorrise con uno sforzo. ®I medici non possono permettersi di fare certi errori, amico mio.¯ ®Non sarebbe il primo per lei, se dobbiamo credete a quel disco!¯ replic• Blore. Armstrong si fece pallidissimo. Philip Lombard proruppe, adirato: ®A che scopo offendere? Siamo tutti nella stessa barca. Dobbiamo unirci di buon accordo, se vogliamo concludere qualcosa. Che ne dice, allora, della sua falsa testimonianza?¯. Blore fece un passo avanti, stringendo i pugni. ®Al diavolo la falsa testimonianza! E' una sporca calunnia! Pu• tentate di chiudermi la bocca quanto vuole, signor Lombard, ma ci sono cose che esigo di sapere... e una di queste riguarda proprio lei.¯ Lombard inarc• le sopracciglia. ®Me?¯ ®S. Voglio sapere perch‚ ha portato una rivoltella per venire qui, invitato a una piacevole riunione d'amici.¯ ®Lo vorrebbe sapere, vero?¯ ®Esattamente. Lo esigo, signor Lombard.¯ ®Sa, signor Blore, che lei non Š sciocco come sembra?¯ ®Pu• darsi. Che cos'ha da dire su quella rivoltella?¯ Lombard sorrise. ®L'ho portata perch‚ mi aspettavo di trovarmi nei pasticci.¯ ®Non ce l'ha detto ieri sera¯ osserv• Blore, sospettoso. pioggia che cadeva a dirotto. Mentre Blore e Armstrong salivano le scale col loro tragico fardello, Vera Claythorne si volse bruscamente e entr• nella sala da pranzo deserta. Tutto era come l'avevano lasciato. Il dolce era ancora sulla credenza, intatto. Vera si avvicin• alla tavola. Era l da un paio di minuti, quando Rogers entr• in punta di piedi. Trasal nel vederla e disse: ®Oh, signorina, io... ero venuto per sincerarmi che...¯. Con una voce acuta e dura, che sorprese lei stessa, Vera replic•: ®Ha ragione, Rogers. Guardi: ce ne sono solo sette...¯. Il generale Macarthur era stato disteso sul letto. Dopo un ultimo esame, il dottor Armstrong lasci• la camera e discese. Trov• gli altri radunati nel salotto. La signorina Brent lavorava a maglia. Vera Claythorne, ritta presso la finestra, guardava la pioggia scrosciante. Blore sedeva a gambe larghe, con le mani sulle ginocchia. Lombard misurava la stanza a grandi passi, irrequieto. E in fondo, in un angolo, il giudice si era accomodato in una poltrona. Aveva gli occhi socchiusi. Li apr quando entr• Armstrong e gli chiese, con la sua chiara voce penetrante: ®Ebbene, dottore?¯. Armstrong era pallidissimo. ®Non si tratta di un attacco cardiaco o di qualcosa di simile. Macarthur Š stato colpito alla nuca con un corpo contundente.¯ Ci fu un lieve mormorio generale, ma la limpida voce del giudice si lev• ancora una volta. ®Ha trovato l'arma?¯ ®No.¯ ®Eppure, Š sicuro di quello che afferma.¯ ®Sicurissimo.¯ Wargrave disse, calmo: ®A questo punto, sappiamo come stanno le cose¯. Non c'era alcun dubbio su chi assumesse il comando della situazione. Il mattino, Wargrave era rimasto seduto sulla terrazza, rifuggendo da qualsiasi attivit…. Ora prendeva il comando con la disinvoltura dovuta a un lungo esercizio dell'autorit…. Era tornato a presiedere una corte. Dopo essersi schiarito la voce, disse: ®Questa mattina, signori, mentre sedevo tranquillo sulla terrazza, ho osservato attentamente il vostro andirivieni, che aveva uno scopo abbastanza chiaro. Non stavate forse cercando per tutta l'isola un misterioso assassino?¯. ®Esatto, signore¯ rispose Philip Lombard. Il giudice continu•: ®Eravate arrivati, senza dubbio, alla stessa conclusione alla quale ero gi… arrivato io: cioŠ, che Anthony Marston e la signora Rogers non sono morti n‚ per disgrazia n‚ per suicidio. Senza dubbio, siete anche giunti a una certa conclusione riguardo lo scopo per cui il signor Owen ci ha attirati qui?¯. ®E' un pazzo! Un maniaco omicida!¯ esclam• Blore con voce rauca. Il giudice toss. ®Questo Š quasi certo, ma non cambia la situazione. Ora dobbiamo preoccuparci di una cosa sola: della nostra salvezza.¯ Armstrong intervenne, con voce tremante: ®Non c'Š nessuno sull'isola... nessuno!¯ Il giudice si pass• una mano sulla mascella. ®Nel senso che intende lei, no, Š vero. Io sono arrivato a questa conclusione stamattina presto. Avrei potuto dirvi che la vostra ricerca sarebbe stata infruttuosa. Tuttavia, sono convinto che il signor Owen, per dargli il nome che lui stesso ha adottato, Š presente sull'isola. Terribilmente presente. Dato il programma che si Š prefisso, ossia l'esecuzione capitale di alcuni individui per reati che la legge non pu• colpire, non ha che un mezzo per attuarlo. Il signor Owen poteva venire sull'isola in un unico modo. E' tutto molto chiaro. IL SIGNOR OWEN E' UNO DI NOI...¯ ®Oh, no, no, no...¯ proruppe Vera, quasi con un gemito. Il giudice le rivolse un'occhiata intensa. ®Mia cara signorina, non Š questo il momento di rifiutarsi di guardare in faccia la realt…. Siamo tutti in grave pericolo. Uno di noi Š U. N. Owen. E non sappiamo chi. Delle dieci persone venute sull'isola, tre sono definitivamente fuori questione. Anthony Marston, la signora Rogers e il generale Macarthur sono ormai al disopra d'ogni sospetto. Siamo rimasti in sette. Di questi sette, uno Š, se posso esprimermi cos, un "falso povero negretto".¯ Fece una pausa e si guard• intorno. ®Devo ritenere che siate tutti d'accordo?¯ Armstrong annu. ®E' incredibile... ma penso che lei abbia ragione.¯ ®Non c'Š dubbio¯ conferm• Blore. ®E se volete che ve lo dica, la mia opinione Š che...¯ Un gesto rapido del giudice lo interruppe. ®Ci arriveremo fra poco. Per il momento, vorrei stabilire se siete tutti d'accordo sulla situazione.¯ Emily Brent, sempre sferruzzando, disse: ®La sua ipotesi mi sembra logica. Sono convinta che uno di noi Š posseduto dal demonio¯. ®Io non posso crederlo... non posso...¯ mormor• Vera. ®Lombard?¯ chiese il giudice. ®Sono assolutamente d'accordo.¯ Wargrave annu con aria soddisfatta. ®Ora esaminiamo le prove. Prima di tutto, c'Š qualche ragione per sospettare in particolar modo di uno di noi? Signor Blore, lei ha qualcosa da dire in proposito, mi pare.¯ Blore respirava a fatica. ®Lombard possiede una rivoltella. E non ci ha detto la verit…, ieri sera. Lo ha ammesso lui stesso.¯ Philip Lombard sorrise con sarcasmo. ®Credo che far• meglio a spiegarmi ancora una volta.¯ E in breve, con chiarezza, raccont• di nuovo la sua storia. Blore comment•: ®E questo che cosa prova? Non c'Š nulla che possa corroborare quanto ha detto¯. Il giudice toss. ®Purtroppo, siamo tutti in questa posizione. Possiamo contare soltanto sulla nostra parola.¯ Si chin• in avanti. ®Nessuno di voi ha ancora pienamente afferrato la stranezza della situazione. A mio parere c'Š una sola linea di condotta da adottare. Possiamo eliminare definitivamente qualcuno di noi dalla lista dei sospetti in base alle prove in nostro possesso?¯ Il dottor Armstrong si affrett• a dichiarare: ®Io sono un noto professionista. La semplice idea d'essere sospettato...¯. Di nuovo, un gesto del giudice interruppe colui che parlava. ®Anch'io sono una persona nota. Ma, caro signore, questo non prova proprio niente! Si Š gi… dato il caso di medici impazziti. E di giudici. E di poliziotti.¯ ®A ogni modo, immagino che escluderemo le donne¯ osserv• Lombard. Il giudice inarc• le sopracciglia. Rispose con quel famoso tono "acido" che in tribunale tutti conoscevano cos bene: ®Devo ritenere che a suo avviso le donne non vanno soggette a mania omicida?¯. Lombard s'irrit•. ®Naturalmente non intendo questo, ma sembra davvero impossibile...¯ S'interruppe. Il giudice Wargrave si rivolse di nuovo a Armstrong. ®Crede, dottor Armstrong, che una donna possa essere fisicamente in grado di sferrare il colpo che ha ucciso il povero Macarthur?¯ ®Perfettamente, purch‚ abbia lo strumento adatto. Per esempio, un manganello di gomma.¯ ®Non avrebbe richiesto una forza eccezionale?¯ ®Niente affatto.¯ Il giudice Wargrave pieg• il collo da tartaruga. ®Le altre due morti sono dovute a avvelenamento. E questa, nessuno vorr… metterlo in dubbio, Š una cosa che pu• fare facilmente una persona dotata di pochissima forza fisica.¯ ®Credo che lei sia pazzo!¯ grid• Vera, furibonda. Gli occhi del giudice si volsero lentamente finch‚ non si fermarono su di lei. Era lo sguardo spassionato di un uomo abituato a giudicare l'umanit…. "Mi sta guardando come... come si guarda un campione di qualche cosa" si disse Vera. E poi, la colp un altro pensiero che la sorprese profondamente: "Io non gli piaccio". In tono misurato, il giudice disse: ®Mia cara, cerchi di dominare le sue emozioni. Io non sto accusando lei¯. S'inchin• verso la signorina Brent. ®Spero, signorina Brent, che non sia offesa dalla mia insistenza nel considerare "tutti" sospetti allo stesso modo.¯ Emily Brent continuava a sferruzzare. Non sollev• lo sguardo. ®L'idea che io sia accusata di togliere la vita a una creatura umana, a un fratello, per non dire a "tre" creature umane, Š certamente assurda per chiunque conosca il mio carattere. Ma mi rendo perfettamente conto che qui tutti siamo estranei l'uno per l'altro e che, date le ha somministrato un sedativo¯. ®Le cose sono andate cos¯ conferm• Blore. ®Proprio cos. E questo escluderebbe il giudice, il signor Lombard, la signorina Claythorne e me.¯ La sua voce era esultante. Il giudice, rivolgendogli un'occhiata gelida, mormor•: ®Li esclude davvero? Dobbiamo considerare ogni possibile eventualit…¯. Blore trasal. ®Non capisco.¯ ®La signora Rogers giace nel suo letto¯ spieg• il giudice. ®Il sedativo che il dottore le ha somministrato comincia a fare effetto. E' presa dal sonno e dall'incoscienza. Supponiamo che, in quel momento, qualcuno bussi alla porta, entri e le offra qualche cosa da bere, affermando che "il dottore ha detto di prendere questo". Non crede che la donna, obbediente, l'avrebbe ingoiato senza esitare?¯ Ci fu un silenzio. Blore si agit• e corrug• la fronte. Philip Lombard disse: ®Non credo a questa storia neppure per un attimo. Inoltre, nessuno di noi ha lasciato questa stanza per alcune ore. C'Š stata la morte di Marston e tutto il resto¯. ®Qualcuno sarebbe potuto uscire dalla propria camera... pi— tardi¯ osserv• Wargrave. ®Ma, allora, sarebbe stato in camera anche Rogers¯ obiett• Lombard. Il dottor Armstrong intervenne. ®No, Rogers Š sceso al pianterreno per sparecchiare la tavola e mettere in ordine la dispensa. Chiunque sarebbe potuto entrare nella camera della donna senza essere visto.¯ ®Ormai la donna doveva essere profondamente addormentata per effetto del sedativo che lei le aveva somministrato, vero, dottore?¯ chiese Emily Brent. ®Con ogni probabilit…, s. Ma non con certezza. Non Š possibile conoscere la reazione di un paziente alle medicine quando gliele si prescrive per la prima volta. Spesso occorre parecchio tempo perch‚ un sedativo faccia effetto. Dipende dalla personale reattivit… del paziente a quella particolare medicina.¯ ®E' naturale che lei dica cos, dottore. Le conviene, no?¯ insinu• Lombard. Di nuovo, Armstrong arross di collera. Ma di nuovo la spassionata, fredda voce del giudice gli ferm• le parole sulle labbra. ®Le recriminazioni non danno mai buoni risultati. Dobbiamo attenerci ai fatti. E' stabilito, credo, che esista una possibilit… che le cose siano andate nel modo da me esposto. Convengo che l'indice della probabilit… non Š molto alto, ma tutto dipende da chi potrebbe essere stata quella persona. La comparsa della signorina Brent o della signorina Claythorne, che le portava qualcosa da bere per incarico del medico, non avrebbe sorpreso la signora Rogers. Invece, la mia apparizione, quella del signor Blore o del signor Lombard, le sarebbe potuta sembrare strana, tuttavia ci avrebbe ricevuti senza alcun vero sospetto.¯ ®E questo ci porta... dove?¯ domand• Blore. Il giudice Wargrave riprese a parlare, con un tono tanto spassionato da parere disumano. ®Abbiamo trattato del secondo delitto e stabilito il fatto che nessuno di noi pu• essere completamente scagionato dai sospetti. Veniamo ora alla morte del generale Macarthur, avvenuta questa mattina. Chiunque di voi ritenga di avere un alibi, lo fornisca nel modo pi— esauriente. Io stesso dichiaro subito che non ho un alibi valido. Ho passato la mattina sulla terrazza, meditando sulla singolare situazione in cui ci troviamo. Sono rimasto seduto su quella sedia finch‚ il gong non ci ha chiamato, ma ci sono stati, immagino, diversi momenti in cui, inosservato, avrei potuto scendere fino al mare, uccidere il generale e tornare alla mia sedia. Posso solo affermare che non ho mai lasciato la terrazza. E date le circostanze, la mia parola non basta. Ci devono essere prove.¯ ®Io sono rimasto con il dottor Armstrong e il signor Lombard tutta la mattina¯ dichiar• Blore. ®Loro possono testimoniarlo.¯ ®A un certo punto, per•, Š tornato a casa per cercare una corda¯ ribatt‚ il dottor Armstrong. ®Certo. Sono andato e tornato direttamente. Voi due lo sapete.¯ Armstrong osserv•: ®E' rimasto via a lungo...¯. Blore si fece scarlatto. ®Cosa diavolo intende dire, dottore?¯ ®Ho semplicemente detto che Š rimasto via per parecchio tempo.¯ ®Dovevo trovare una corda, no? Non si possono mettere le mani su un pezzo di corda cos per caso, al primo momento.¯ ®Durante l'assenza dell'ispettore Blore, voi due siete rimasti insieme?¯ chiese il giudice Wargrave. Armstrong rispose con foga: ®Certo. CioŠ... Lombard si Š allontanato per pochi minuti. Io sono rimasto dov'ero¯. Lombard spieg• con un sorriso: ®Mi era venuta in mente la possibilit… di improvvisare un eliografo per trasmettere un messaggio alla terraferma e volevo cercare il punto migliore. Sono rimasto via solo pochi minuti¯. Armstrong annu. ®E' verissimo. Non abbastanza per commettere un delitto, lo garantisco.¯ ®Nessuno di voi due ha guardato l'orologio?¯ chiese il giudice. ®Be', no.¯ ®Io non l'avevo¯ disse Lombard. Il giudice non si scompose. ®Pochi minuti Š un'espressione molto vaga.¯ Si volse verso la donna che sedeva rigida con il suo lavoro a maglia in grembo. ®Signorina Brent?¯ ®Ho fatto una passeggiata con la signorina Claythorne fino al punto pi— alto dell'isola. Poi, mi sono seduta sulla terrazza, al sole.¯ ®Non mi pare di averla notata, sulla terrazza¯ disse il giudice. ®No, ero dietro l'angolo della casa, verso oriente. L ero riparata dal vento.¯ ®E vi Š rimasta fino all'ora di pranzo?¯ ®S.¯ ®Signorina Claythorne?¯ Vera rispose, pronta e precisa: ®Prima, sono stata con la signorina Brent, poi ho passeggiato un po' da sola. Infine, sono scesa al mare e ho parlato col generale Macarthur¯. Il giudice la interruppe. ®A che ora?¯ Vera fu vaga, per la prima volta. ®Non so. Circa un'ora prima di pranzo, credo. Forse anche meno.¯ ®E' stato dopo che noi gli avevamo parlato, o prima?¯ domand• Blore. ®Non so. Ma lui era... era molto strano.¯ Vera rabbrivid visibilmente. ®In che senso era strano?¯ volle sapere il giudice. Vera rispose a voce bassa: ®Ha detto che dobbiamo morire tutti. Ha detto che stava l a aspettare la fine. Mi ha spaventata...¯. Il giudice annu. ®Che cosa ha fatto poi?¯ ®Sono tornata in casa. Poco prima di pranzo sono uscita di nuovo e ho risalito la collina dietro la casa. Ero terribilmente irrequieta.¯ Il giudice Wargrave si accarezz• il mento. ®Rimane Rogers, sebbene io dubiti molto che le sue dichiarazioni possano aggiungere qualcosa di utile a quello che gi… sappiamo.¯ Rogers, convocato davanti alla "corte", aveva ben poco da dire. Era stato occupato tutta la mattina a sbrigare i lavori domestici e preparare il pranzo. Aveva servito i cocktail sulla terrazza, prima di pranzo, e era andato a trasportare le sue cose dalla camera all'ultimo piano a un'altra del piano inferiore. Non aveva guardato fuori delle finestre, durante la mattinata, non aveva visto nulla che potesse fare un po' di luce sulla morte del generale Macarthur. Ma poteva senz'altro giurare che c'erano otto statuine di porcellana, quando aveva apparecchiato la tavola. Al termine della testimonianza di Rogers, ci fu una pausa. Il giudice si schiar la voce. Lombard mormor• a Vera Claythorne: ®Adesso viene la ricapitolazione!¯. ®Abbiamo indagato sulle circostanze di queste tre morti, facendo del nostro meglio¯ cominci• il giudice. ®Mentre in alcuni casi gli indizi sono contro certe persone, non possiamo stabilire definitivamente che una data persona sia al disopra d'ogni sospetto. Ribadisco la mia convinzione che una delle sette persone riunite in questa stanza Š un criminale pericoloso, probabilmente un pazzo. Ma non abbiamo alcuna prova circa la sua identit…. Tutto quello che possiamo fare, nella situazione attuale, Š considerare quali provvedimenti si possono prendere per comunicare con la terraferma in cerca d'aiuto, e nell'eventualit… che i soccorsi tardino ad arrivare, come Š anche ®Chi Š, signor Blore? Ecco quello che vorrei sapere. Chi Š?¯ Il viso di Rogers era tormentato. Le sue dita stringevano convulsamente lo straccio per lucidare che teneva in mano. ®Eh, ragazzo mio, qui sta il problema!¯ disse l'ex ispettore Blore. ®Uno di noi, ha detto il signor Wargrave. Ma chi? Ecco quello che vorrei sapere. Chi Š la bestia in sembianze umane?¯ ®Questo¯ ammise Blore ®Š quanto tutti noi vorremmo sapere.¯ ®Ma lei ha un'idea, signor Blore¯ disse Rogers. ®Non Š vero?¯ ®Potrei averla¯ rispose Blore, lentamente. ®Ma non ho prove su cui basarla. Potrei ingannarmi. Tutto quello che posso dire Š che, se non mi sbaglio, la persona in questione ha un incredibile sangue freddo, incredibile davvero.¯ Rogers si asciug• il sudore sulla fronte. ®E' un brutto sogno, ecco cos'Š¯ comment•. ®Lei non ha qualche idea, Rogers?¯ chiese Blore, guardandolo curiosamente. Il maggiordomo scosse la testa. Disse, sempre con voce rauca: ®Non so... Non so niente. E Š questo che mi spaventa, che mi terrorizza. Non avere nessuna idea...¯. Il dottor Armstrong proruppe con veemenza: ®Dobbiamo andarcene di qui! Dobbiamo, dobbiamo! A tutti i costi!¯. Il giudice Wargrave guard• pensieroso fuori della finestra della sala da fumo. Giocherellava con gli occhiali. ®Naturalmente, io non pretendo d'essere un meteorologo¯ disse. ®Ma Š assai poco probabile che una imbarcazione possa raggiungerci, prima di ventiquattr'ore, anche se al villaggio conoscessero la nostra situazione. E anche allora soltanto se il vento si calma.¯ Il dottor Armstrong si prese la testa tra le mani. ®E intanto, possiamo essere tutti assassinati nei nostri letti?¯ ®Spero di no¯ ribatt‚ il giudice. ®Io ho intenzione di prendere tutte le precauzioni possibili contro una simile evenienza.¯ Nella mente del dottor Armstrong balen• il pensiero che un vecchio come il giudice era pi— attaccato alla vita di quanto non lo sarebbe stato un giovane. Nella sua lunga carriera si era spesso meravigliato di questo fatto. E ora, ecco qui: lui aveva forse vent'anni meno di Wargrave e un istinto di conservazione non altrettanto forte. Il giudice pensava: "Assassinati nei nostri letti! Questi dottori sono tutti uguali. Non sanno dire altro che frasi fatte". ®Ci sono state gi… tre vittime¯ gli fece osservare il medico. ®Certo. Ma non erano preparate all'attacco. Noi lo siamo.¯ Il dottor Armstrong disse con amarezza: ®Che cosa possiamo fare? Presto o tardi...¯. ®Io credo¯ ribatt‚ il giudice Wargrave ®che ci siano parecchie cose da fare.¯ ®Non abbiamo neppure una lontana idea di chi possa essere...¯ Il giudice si stropicci• il mento. ®Be', vede, non direi proprio cos.¯ Armstrong lo fiss•. ®Vuol dire che lei SA?¯ Wargrave rispose, cauto: ®Per quanto riguarda le prove, del genere richiesto in tribunale, ammetto di non averne. Ma, riesaminando tutta la faccenda, mi sembra che una persona sia chiaramente sospettabile¯. Armstrong lo fiss• ancora. ®Non capisco.¯ La signorina Brent sal nella sua camera da letto. Prese la Bibbia e and• a sedersi vicino alla finestra. Apr il libro. Dopo un minuto di esitazione, lo mise da parte e si avvicin• alla toilette. Da un cassetto tolse un taccuino rilegato in pelle nera. Lo apr e cominci• a scrivere. "E' avvenuta una cosa terribile. Il generale Macarthur Š morto. (Suo cugino aveva sposato Elsie MacPherson.) Non c'Š dubbio che si tratti di un assassinio. Dopo pranzo, il giudice ci ha fatto un discorso molto interessante. E' convinto che l'assassino sia uno di noi. Questo significa che uno di noi Š posseduto dal demonio. Io l'avevo gi… sospettato. Ma quale di noi? Tutti se lo domandano. Io sola so..." Per un po', rimase seduta senza muoversi. Gli occhi le si velarono. La matita le si agit• convulsa fra le dita. A lettere maiuscole, incerte, scrisse: IL NOME DELL'ASSASSINO E' BEATRICE TAYLOR... Chiuse gli occhi. D'improvviso, con un sussulto, si riscosse. Guard• il taccuino. Con un'esclamazione di collera, cancell• i caratteri ineguali dell'ultima frase. Disse a bassa voce: ®L'ho scritta io? Proprio io? Sto diventando pazza...". La tempesta aument• di violenza. Il vento ululava intorno alla casa. Tutti erano nel soggiorno. Sedevano apatici, l'uno accanto all'altro. E si osservavano a vicenda. Quando Rogers entr• con il vassoio del tŠ, tutti sobbalzarono. ®Devo tirare le tende?¯ domand• Rogers. Ricevuto l'assenso, accost• le tende e accese le lampade. La stanza si fece meno tetra. Certo, domani, la tempesta sarebbe cessata e qualcuno sarebbe potuto venire: un battello sarebbe approdato... ®Vuole versare il tŠ, signorina Brent?¯ disse Vera. La vecchia signorina rispose: ®No, lo faccia lei, cara. Quella teiera Š cos pesante... Ho perso due matasse della mia lana grigia. E' una seccatura¯. Vera si mosse verso il tavolino da tŠ. Ci fu un allegro tintinnio di porcellane. Torn• la normalit…. Il benedetto, abituale tŠ del pomeriggio! Philip Lombard fece un'osservazione scherzosa. Blore rispose. Il dottor Armstrong raccont• una storiella buffa. Il giudice Wargrave, che pure detestava il tŠ, lo sorseggiava con aria di approvazione. In quell'atmosfera d'improvvisa serenit…, giunse Rogers. E Rogers era sconvolto. Disse nervosamente: ®Scusate, signori, ma qualcuno sa che fine ha fatto la tendina della stanza da bagno?¯. Lombard alz• la testa di scatto. ®La tendina della stanza da bagno? Cosa vuol dire, Rogers?¯ ®E' sparita, signore, svanita. Sono andato a tirare tutte le tende e quella del gabin... della stanza da bagno non c'era pi—.¯ ®C'era questa mattina?¯ domand• il giudice. ®S, signore.¯ ®Che genere di tendina era?¯ chiese Blore. ®Di seta cerata scarlatta. S'intonava con le piastrelle rosse.¯ ®E Š sparita?¯ domand• Lombard. ®Sparita, signore.¯ Tutti si fissarono l'un l'altro. ®In fondo, che importa?¯ disse Blore, a fatica. ®E' pazzia... ma qui tutto Š pazzia. A ogni modo, non ha importanza. Non si pu• uccidere nessuno con una tendina di seta. Non pensiamoci pi—.¯ ®S, signore. Grazie, signore.¯ Rogers usc, chiudendosi la porta alle spalle. Nella stanza incombeva di nuovo l'incubo della paura. Furtivamente, ciascuno sorvegliava gli altri. Arriv• l'ora di cena, il pasto fu consumato. Un pasto semplice, per lo pi— a base di cibi in scatola. Dopo, nel salotto, la tensione si fece quasi insopportabile. Alle nove Emily Brent si alz•. ®Vado a letto ¯ ®Anch'io¯ disse Vera. Salirono le scale seguite da Lombard e da Blore. Fermi in cima ai gradini, i due uomini attesero che le donne entrassero nelle rispettive camere e chiudessero le porte. Udirono il rumore di due paletti tirati e di due chiavi girate nella serratura. Blore disse, con un sorriso: ®Non c'Š davvero bisogno di consigliar loro di chiudere la porta¯. ®Be', almeno quelle due sono a posto per la notte¯ comment• Lombard. Scese e l'altro lo segu. I quattro uomini andarono a letto un'ora pi— tardi. Salirono tutti insieme. Rogers, dalla sala da pranzo dove stava preparando la tavola per la colazione del giorno dopo, li vide passare. Poi, li ud fermasi sul pianerottolo del piano superiore. ®E' inutile che vi consigli, signori, di chiudere a chiave la porta¯ una smorfia di dolore. ®I negretti! Guardate!¯ grid•. Al centro della tavola, c'erano soltanto sei statuine di porcellana. Lo trovarono poco dopo. Era nella piccola lavanderia oltre il cortile. Stava tagliando la legna per accendere il fuoco in cucina. Teneva ancora in mano l'accetta. Un'ascia pi— grande, pesante, era appoggiata contro la porta: il metallo era macchiato di scuro. Spiegava anche troppo bene la profonda ferita nel cranio di Rogers.. ®Perfettamente chiaro¯ disse Armstrong. ®L'assassino gli Š scivolato alle spalle, ha sollevato l'ascia una volta sola e l'ha lasciata ricadere mentre la vittima era china in avanti.¯ Blore si dava da fare con il manico dell'ascia e il setaccio della farina preso in cucina. Il giudice Wargrave domand•: ®Occorreva una gran forza fisica, dottore?¯. ®Anche una donna avrebbe potuto farlo, se Š questo che intende¯ rispose Armstrong gravemente. Lanci• intorno un rapido sguardo. Vera Claythorne e Emily Brent si erano ritirate in cucina. ®La ragazza avrebbe potuto farlo facilmente: Š un tipo atletico. In apparenza la signorina Brent Š fragile, ma quel tipo di donna ha spesso una notevole forza muscolare. E non dobbiamo dimenticare che una persona squilibrata ha spesso una forza fisica insospettata.¯ Il giudice assent, pensieroso. Blore, che era in ginocchio, intento al suo lavoro, si alz• con un sospiro. ®Nessuna impronta¯ annunzi•. ®Il manico Š stato pulito dopo il delitto.¯ Si ud una risata improvvisa e tutti si volsero bruscamente. Vera Claythorne era nel cortile. Gridava con voce acuta, scossa da selvaggi scoppi di risa: ®Ci sono api o vespe, in quest'isola? Ditemelo. Dove ci forniamo di miele? Ah, ah!¯. Tutti la fissavano sbalorditi, senza comprendere, come se quella ragazza, indubbiamente sana e equilibrata, fosse impazzita sotto i loro occhi. Vera continu• a gridare, con quella voce acuta e innaturale: ®Non guardatemi cos, come se mi credeste matta! E' perfettamente sensato quello che vi domando. Api, alveari, api! Non capite? Non avete letto quella poesia idiota? E' nelle nostre camere, messa l per farcela studiare bene! Saremmo dovuti venire subito a cercare qui, se avessimo avuto un po' di cervello. "Sette poveri negretti / legna andarono a spaccar". E il verso che segue... Io la so tutta a memoria, vi dico! "I sei poveri negretti / giocan con un alvear..." Ecco perch‚ vi domando se ci sono api o vespe nell'isola. Non Š buffo? Non Š straordinariamente buffo...?¯. Scoppi• di nuovo a ridere convulsamente. Il dottor Armstrong le si avvicin•. Sollev• la mano e la colp col palmo sulla guancia. Vera boccheggi•, singhiozz• e deglut. Rimase immobile per un momento. Poi disse: ®Grazie... Ora va meglio¯. La voce le era tornata calma e controllata: la voce di una perfetta maestra di ginnastica. Si volse, attravers• il cortile e torn• in cucina. ®La signorina Brent e io prepariamo la colazione. Non potreste... portarci della legna per accendere il fuoco?¯ Il segno della mano di Armstrong spiccava ancora sulla sua guancia. Quando fu sparita in cucina, Blore comment•: ®Bene, dottore, ha trovato il rimedio giusto¯. ®Non potevo farne a meno. Non possiamo trovarci a dover affrontare crisi isteriche oltre a tutto il resto¯ disse Armstrong in tono di scusa. ®Ma Vera Claythorne non mi pare un tipo isterico¯ osserv• Lombard. Armstrong lo ammise. ®Oh, no. Una brava ragazza sana e ragionevole. Non Š stato che lo choc cos improvviso. Pu• accadere a chiunque.¯ Rogers aveva gi… spaccato una certa quantit… di legna, prima d'essere ucciso. Gli uomini la raccolsero e la portarono in cucina. Vera e Emily si davano da fare. La signorina Brent aveva preparato il fornello. Vera stava affettando la pancetta. Emily Brent disse: ®Grazie. Faremo il pi— presto possibile, una mezz'ora o tre quarti al massimo. L'acqua deve bollire¯. ®Sa che cosa penso?¯ chiese Blore con voce bassa e rauca a Philip Lombard. Lombard rispose: ®Se sta per dirmelo, Š inutile che mi sforzi a indovinare¯. L'ex ispettore era un uomo che non afferrava le sfumature d'ironia. ®Ci fu un caso, in America¯ continu• gravemente ®Un vecchio signore e sua moglie: tutti e due uccisi a colpi d'ascia. In pieno mattino. Nessuno in casa, a eccezione della figlia e della domestica. La domestica, fu provato, non aveva potuto ucciderli. La figlia era una rispettabile zitella di mezza et…. Sembrava incredibile. Cos incredibile che l'assolsero. Ma non trovarono mai altra spiegazione.¯ Fece una pausa. ®Ci ho ripensato, quando ho visto l'ascia... e poi quando sono andato in cucina e l'ho vista l…, calma e imperturbabile. Non ha battuto ciglio. Quella ragazza ha avuto un attacco isterico... be', Š naturale, proprio la reazione che ci si aspetta in casi simili, non le pare?¯ ®E' possibile¯ ammise Philip Lombard, laconico. Blore continu•: ®Ma l'altra! Cos tranquilla, con addosso quel grembiule... il grembiule della signora Rogers, immagino... che ci dice: "La colazione sar… pronta fra mezz'ora circa". A mio parere, quella donna Š pazza! Un'infinit… di vecchie zitelle diventano cos: non voglio dire che si diano all'omicidio su larga scala, ma certo la testa a posto finiscono per non averla pi—. Sfortunatamente, a questa qui il cervello Š girato nel modo che sappiamo. Mania religiosa, crede d'essere uno strumento di Dio: qualcosa del genere, insomma. Se ne sta seduta in camera a leggere la Bibbia...¯. Philip Lombard sospir•. ®Questa non Š una prova di squilibrio mentale, Blore.¯ Ma Blore insistette, ostinato come un mulo che si affatichi su per una salita: ®E poi se ne va fuori, con l'impermeabile, e dice che Š andata a guardare il mare¯. L'altro scosse la testa. ®Rogers Š stato ucciso mentre spaccava la legna: cioŠ, mentre era intento al primo lavoro da fare appena alzato. La Brent non avrebbe avuto bisogno di passare ore in giro per l'isola. Se vuole la mia opinione, l'assassino di Rogers ha avuto l'astuzia di rimettersi a letto, ben avvolto nelle coperte, a russare.¯ ®Lei non capisce il mio punto di vista, signor Lombard. Se la donna fosse innocente, avrebbe avuto un terrore pazzo a andarsene in giro da sola. Lo avrebbe fatto soltanto se avesse saputo che non aveva niente da temere. In conclusione, se lei stessa Š l'assassina.¯ ®Questo Š certo un argomento valido. S, non ci avevo pensato.¯ E Lombard aggiunse con un cupo sorriso: ®Meno male che lei non sospetta di me... per ora¯. ®Avevo cominciato a pensare a lei¯ riconobbe Blore con l'aria di chi si vergognava un po' ®con quel revolver e quella strana storia che ci ha raccontato... o che non ci ha voluto raccontare. Ma mi sono reso conto che sarebbe stato troppo ovvio.¯ S'interruppe e poi concluse: ®Spero che lei pensi lo stesso di me¯. ®Potrei sbagliarmi, naturalmente¯ replic• Philip ®ma non mi pare che abbia abbastanza fantasia per fare un lavoro del genere. Tutto quello che posso dire Š che, se il colpevole Š lei, Š anche un attore dei pi— consumati e mi levo tanto di cappello.¯ Abbass• la voce. ®In confidenza, Blore, e pensando che probabilmente tutti e due saremo gi… freddi prima di domani, Š proprio vera quella faccenda della falsa testimonianza ai danni dell'indiziato?¯ A disagio, Blore si appoggi• prima su un piede, poi sull'altro. ®E' inutile negarlo, ora. Oh, be', Landor era innocente, c'Š poco da dire. La banda mi aveva messo con le spalle al muro e cos decidemmo di sbarazzarci di lui per un bel po'. Ma non ammetterei questo se...¯ ®Se ci fossero qui dei testimoni¯ termin• Lombard con un sorriso. ®Ma non ci siamo che noi due. Be', spero che almeno ne abbia ricavato qualcosa.¯ ®Non quanto era nei patti. Gente avara, la banda Purcell. Ma mi sono guadagnato la promozione.¯ ®E Landor si Š preso la condanna e Š morto in prigione.¯ ®Non potevo sapere che sarebbe morto, no?¯ scatt• Blore. ®No, quella Š stata una sfortuna per lei.¯ ®Per me? Per Landor, vorr… dire.¯ stasera...?" ®Chi prende l'ultimo uovo?¯ ®Marmellata?¯ ®Grazie; un'altra fetta di pane?¯ Sei persone, che si comportavano in modo perfettamente normale. 12. La colazione era terminata. Il giudice Wargrave si schiar la voce. Disse con il solito tono autorevole: ®Sarebbe il caso, credo, di discutere la situazione. Vogliamo trovarci, fra mezz'ora, in salotto?¯. Tutti fecero un cenno o un mormorio di assenso. Vera cominci• a raccogliere le stoviglie. ®Ora sparecchio e lavo i piatti.¯ ®Le porteremo tutto in cucina¯ disse Lombard. ®Grazie.¯ Emily Brent si alz• in piedi, ma fu costretta a sedere di nuovo. ®Oh, povera me!¯ esclam•. ®Qualcosa non va, signorina Brent?¯ domand• il giudice. ®Mi dispiace¯ si scus• Emily Brent. ®Volevo aiutare la signorina Claythorne, ma non so come mai... ho un po' di vertigini.¯ ®Vertigini?¯ Il dottor Armstrong le si avvicin•. ®E' pi— che naturale. Choc ritardato. Le dar• qualcosa...¯ ®No!¯ Quella parola le usc dalle labbra con la forza di un proiettile. Fece trasalire tutti. Il dottor Armstrong avvamp•. Il viso di lei tradiva paura, sospetto. ®Come preferisce, signorina Brent¯ disse freddamente il dottore. La signorina replic•: ®Non voglio prendere niente, assolutamente niente. Voglio solo rimanere seduta tranquilla finch‚ le vertigini non mi saranno passate¯. Terminarono di sparecchiare la tavola. Blore si offr di aiutare Vera. ®Io sono un tipo casalingo. Le dar• una mano, signorina Claythorne.¯ ®Grazie.¯ La signorina Brent rimase sola in sala da pranzo. Per un po', distinse un debole mormorio di voci che veniva dalla cucina. Le vertigini stavano passando. Provava un senso di sonnolenza, ora, come stesse per addormentarsi. Aveva un ronzio nelle orecchie... o c'era veramente qualcosa che ronzava nella stanza? "Sembra un calabrone... un'ape" pens•. Un momento dopo vide l'ape. Si stava arrampicando su per il vetro della finestra. Vera Claythorne aveva parlato di api, quella mattina. Api e miele... Le piaceva il miele. Il miele nel favo, che si fa colare attraverso una piccola borsa di lino. Cola, cola, cola... C'era qualcuno nella stanza... qualcuno tutto bagnato e gocciolante... Beatrice Taylor che emergeva dal fiume... Non aveva che da voltare la testa per vederla. Ma non poteva voltare la testa... Se avesse potuto gridare... Ma non poteva gridare. Non c'era nessun altro in casa. Era sola... Ud dei passi: passi lenti e soffocati che le si avvicinavano alle spalle. I passi incerti della ragazza affogata... Sentiva un odore di umido, di muffa... Sul vetro, l'ape ronzava, ronzava... E allora, avvert la puntura. L'ape l'aveva punta sul collo... Nel salotto, tutti aspettavano Emily Brent. ®Devo andare a cercarla?¯ chiese Vera. ®Un momento¯ disse Blore. Vera sedette di nuovo. Tutti guardavano interrogativamente Blore. L'ex ispettore aggiunse: ®Sentite, la mia opinione Š questa: per cercare il responsabile di queste morti non dobbiamo andare oltre la sala da pranzo. Io giurerei che quella donna Š l'assassino!¯. ®E il movente?¯ domand• Armstrong. ®Mania religiosa. Che ne dice, dottore?¯ ®E' perfettamente possibile. Non ho nulla da eccepire. Ma, naturalmente, ci vogliono prove.¯ ®Aveva un'aria strana, in cucina, mentre preparava la colazione. I suoi occhi...¯ disse Vera. Ebbe un brivido. ®Non si pu• giudicare da questo¯ intervenne Lombard. ®Ormai, abbiamo perso tutti la testa.¯ ®C'Š un'altra cosa¯ continu• Blore. ®Emily Brent Š l'unica che non ha voluto dare spiegazioni dopo che abbiamo sentito quel disco al grammofono. Perch‚? Perch‚ evidentemente non aveva da darne.¯ Vera si agit• sulla sedia. ®Questo non Š completamente vero. Lo ha detto a me... pi— tardi.¯ ®Che cosa le ha detto, signorina Claythorne?¯ domand• Wargrave. Vera ripet‚ la storia di Beatrice Taylor. Il giudice osserv•: ®Una storia assolutamente plausibile. Personalmente, non avrei nessuna difficolt… a accettarla. E mi dica, signorina Claythorne, Emily Brent era turbata da un senso di colpa o di rimorso per come si Š comportata in quel caso?¯. ®No, affatto¯ rispose Vera. ®Era completamente impassibile.¯ ®Cuori di pietra, queste vecchie zitelle!¯ comment• Blore. ®E Š tutta invidia, per lo pi—.¯ ®Mancano cinque minuti alle undici¯ disse il giudice. ®Credo sia il caso di chiamare la signorina Brent.¯ ®Non vuole prendere nessuna iniziativa?¯ intervenne Blore. Il giudice rispose: ®Non vedo quale. Per ora, i nostri non sono che sospetti. Comunque, prego il dottor Armstrong di osservare con la massima attenzione il comportamento della signorina. Andiamo in sala da pranzo¯. Trovarono Emily Brent ancora seduta, cos come l'avevano lasciata: di spalle, non si notava nulla di anormale, tranne il fatto che lei non mostr• di accorgersi del loro ingresso. Ma poi videro il viso soffuso di sangue, le labbra bluastre e gli occhi fissi. ®E' morta!¯ grid• Blore. Con voce tranquilla, il giudice Wargrave disse: ®Un altro di noi assolto... troppo tardi¯. Armstrong si chin• sulla morta. Le annus• le labbra, scosse la testa, scrut• sotto le palpebre. ®Com'Š morta, dottore?¯ chiese Lombard. ®Stava bene quando l'abbiamo lasciata qui.¯ L'attenzione di Armstrong fu attratta da un segno, a destra, sul collo. ®Ecco il foro di una siringa ipodermica¯ disse. Si ud un ronzio accanto alla finestra. Vera grid•: ®Guardate, un'ape! Un'ape o una vespa... Ricordate quello che ho detto stamattina?¯. ®Non Š stata un'ape che l'ha punta! E' stata una mano con una siringa¯ replic• Armstrong, cupo. Il giudice gli domand•: ®Di quale veleno si tratta?¯. ®Cos, a prima vista, cianuro. Probabilmente cianuro di potassio, come per Marston. Dev'essere morta quasi immediatamente, per asfissia.¯ ®Ma quell'ape non pu• essere una coincidenza!¯ grid• di nuovo Vera. Lombard disse, cupo: ®Oh, no, non Š una coincidenza. E' un tocco di colore locale da parte del nostro assassino. Dev'essere un tipo ameno. Gli piace attenersi il pi— esattamente possibile a quella dannata filastrocca per ragazzini¯. Per la prima volta, la sua voce era alterata, quasi stridula, come se i nervi, rinsaldati da una lunga carriera di giochi d'azzardo e di rischiose imprese, avessero infine ceduto. ®E' una cosa da pazzi! Assolutamente da pazzi! Siamo tutti pazzi!¯ aggiunse con veemenza. ®Siamo ancora capaci, spero, di ragionare¯ ribatt‚ il giudice, calmo. ®Qualcuno ha portato in questa casa una siringa ipodermica?¯ Il dottor Armstrong, drizzandosi, dichiar• con voce malferma: ®L'ho portata io¯. Quattro paia d'occhi lo fissarono. Il medico si irrigid di fronte al profondo sospetto che vi lesse. ®Ne porto sempre una con me, quando viaggio¯ continu•. ®Quasi tutti i dottori lo fanno.¯ Il giudice Wargrave annu. ®Infatti. Vuol dirci, dottore, dov'Š la siringa?¯ ®Nella valigia, in camera mia.¯ ®Potremmo andare a verificare?¯ Tutti e cinque salirono al piano superiore, in silenzio. ®Mi sembra che il suo proprietario sia quello che dovrebbe saperne qualcosa¯ disse Blore. Le narici di Philip Lombard si fecero pallide e frementi. ®Maledetto stupido testardo! Le dico che mi Š stato rubato!¯ Wargrave domand•: ®Quando l'ha visto per l'ultima volta?¯. ®Ieri sera. Era nel cassetto quando sono andato a letto: pronto, nel caso servisse.¯ Il giudice assent. ®Deve essere stato preso questa mattina, mentre eravamo agitati per la scomparsa di Rogers, o dopo il ritrovamento del cadavere.¯ ®Dev'essere nascosto da qualche parte, in casa¯ osserv• Vera. ®Dobbiamo cercarlo.¯ Il giudice Wargrave si accarezzava il mento con le dita. ®Dubito che la nostra ricerca possa dare qualche risultato. L'assassino ha avuto tutto il tempo per nasconderlo. Non credo che potremmo trovarlo facilmente.¯ Blore proruppe, con foga: ®Non so dov'Š l'arma, ma scommetto di sapere dove si trova un'altra cosa: quella siringa. Seguitemi¯. Apr la porta d'ingresso e gir• intorno alla casa. A poca distanza dalla finestra della sala da pranzo, trov• la siringa. Accanto, c'era una statuina di porcellana infranta: il sesto negretto distrutto. ®L'unico posto dove poteva trovarsi¯ disse con tono soddisfatto. ®Dopo aver ucciso la Brent, l'assassino ha aperto la finestra e ha gettato via la siringa, poi ha preso dal tavolo la statuina e ha gettato fuori anche quella.¯ Non trovarono impronte digitali sulla siringa. Erano state cancellate accuratamente. Vera disse con risolutezza: ®Ora cerchiamo la rivoltella¯. Il giudice Wargrave annu. ®Certo. Ma, nel farlo, stiamo bene attenti a restare tutti uniti. Ricordiamoci che, se ci separiamo, offriamo all'assassino l'occasione di agire.¯ Frugarono dovunque con cura meticolosa, dal solaio alla cantina, ma senza risultato. La rivoltella non fu trovata. 13. "Uno di noi... Uno di noi... uno di noi..." Tre parole ripetute all'infinito, scandite nel cervello per ore e ore. Cinque persone terrorizzate. Cinque persone che si sorvegliavano a vicenda, che ora non si preoccupavano pi— di nascondere la loro tensione. Nessuno si sforzava di fingere, di sostenere una conversazione. Erano cinque nemici legati l'uno all'altro da un mutuo istinto di conservazione. E tutti e cinque, improvvisamente, persero un po' la parvenza di esseri umani. Stavano regredendo, senza accorgersene, allo stato animale. Come una vecchia tartaruga circospetta, il giudice Wargrave sedeva rannicchiato, col corpo immobile ma con gli occhi all'erta. L'ex ispettore Blore sembrava ancora pi— rozzo e goffo. Il suo passo era quello di un grosso, lento animale. Aveva gli occhi iniettati di sangue e un'aria insieme feroce e stupida. Era come una bestia inseguita, pronta a lanciarsi sui suoi persecutori. I sensi di Philip Lombard sembravano acuiti, piuttosto che indeboliti. Le sue orecchie reagivano al minimo rumore. Il passo era pi— leggero e veloce, il corpo pi— agile e flessibile. E sorrideva spesso, scoprendo i lunghi denti bianchi. Vera Claythorne era molto silenziosa. Passava la maggior parte del tempo rannicchiata in una poltrona, con gli occhi fissi nel vuoto. Sembrava allucinata. Era come un uccello che ha battuto al testa contro un vetro e poi Š stato raccolto e se ne sta l terrorizzato, incapace di muoversi, sperando di salvarsi con l'immobilit…. Armstrong era in uno stato di nervi davvero pietoso. Sussultava spesso e gli tremavano le mani. Accendeva una sigaretta dietro l'altra e la spegneva immediatamente. La forzata inattivit… imposta dalla loro situazione sembrava tormentarlo pi— degli altri. Ogni tanto, prorompeva in un torrente di parole confuse. ®Noi... noi non dovremmo starcene qui seduti senza far niente! Ci dev'essere qualcosa, certamente, certamente, ci dev'essere qualcosa che possiamo fare! Se accendessimo un fal•...¯ ®Con questo tempo?¯ obiett• Blore, rabbioso. La pioggia aveva ricominciato a scrosciare. Il vento soffiava a raffiche improvvise. Il rumore deprimente della pioggia li faceva quasi impazzire. Per tacito consenso, avevano adottato un piano di battaglia. Sedevano tutti nel salotto e solo una persona per volta lasciava la stanza. Gli altri quattro aspettavano finch‚ non tornava. ®E' soltanto questione di tempo¯ disse Lombard. ®Il cielo si schiarir…. Allora, potremo fare qualche cosa... un segnale, un fal•, costruirci una zattera... qualcosa insomma.¯ Armstrong ruppe in un'improvvisa risatina. ®Una questione di tempo? Ma noi non abbiamo tempo! Saremo tutti morti...¯ Il giudice Wargrave parl•, e questa volta la sua voce chiara e sottile era greve di determinazione. ®No, se siamo guardinghi. Dobbiamo essere molto guardinghi...¯ Il pasto di mezzogiorno era stato consumato senza alcuna formalit…. Tutti e cinque erano andati in cucina. Nella dispensa, avevano trovato una grande provvista di cibi in scatola. Avevano aperto una scatola di lingua, due di frutta e avevano mangiato in piedi intorno al tavolo. Poi, raggruppati di nuovo come un piccolo gregge, erano tornati nel salotto per sedere l, a sorvegliarsi l'un l'altro... Ormai, i pensieri che balenavano nei loro cervelli erano morbosi, febbrili, malati... "E' Armstrong... L'ho visto che mi guardava di traverso proprio adesso... ha gli occhi folli... davvero folli... Forse non Š affatto un medico... Ma certo, Š cos!... E' un pazzo scappato da qualche casa di cura, che finge di essere un dottore... E' vero... Devo dirlo agli altri? Devo gridarlo?... No, non bisogna metterlo in guardia... E poi, sembra cos... Che ora Š?... Solo le tre e un quarto!... Oh, impazzisco anch'io... S, Š Armstrong... Mi sta fissando..." "No, non mi prenderanno! So difendermi... Sono stato altre volte in pericolo... Dove diavolo Š quella rivoltella? Chi l'ha presa?... Chi ce l'ha ora?... Nessuno ce l'ha, questo lo sappiamo. Siamo stati tutti perquisiti... Nessuno pu• averla... Ma qualcuno sa dov'Š..." "Stanno diventando matti... tutti diventeranno matti... Paura della morte... tutti abbiamo paura della morte... Io ho paura della morte... S, ma questo non impedisce alla morte di venire... Il carro funebre Š alla porta, signore. Dove ho letto queste parole? La ragazza... devo guardare la ragazza. S, sorveglier• la ragazza..." "Le quattro meno venti... solo le quattro meno venti... forse l'orologio si Š fermato... Non capisco, no, non capisco... queste cose non possono avvenire, eppure... Perch‚ non ci svegliamo? Svegliatevi, il giorno del giudizio... no, non Š cos! Se solo mi riuscisse di pensare... La testa, mi sta succedendo qualcosa alla testa... sta per scoppiare, per spaccarsi... Queste cose non possono accadere... Che ora Š? Oh, soltanto un quarto alle quattro." "Devo tenere la testa a posto... devo tenere la testa a posto... Basta che tenga la testa a posto... Tutto Š perfettamente chiaro, tutto previsto. Ma nessuno deve sospettare. Forse il trucco riesce. Deve! Ma chi? E' questo il problema: chi? Credo... s credo proprio... s... lui." Quando l'orologio scand le cinque, tutti sobbalzarono. ®Qualcuno desidera del tŠ?¯ chiese Vera. Ci fu un momento di silenzio. ®Io ne gradirei una tazza¯ rispose Blore. Vera si alz•. ®Vado a prepararlo. Voi potete rimanere qui.¯ Il giudice Wargrave disse gentilmente: ®Penso, mia cara signorina, che preferiremmo stare a vedere mentre lo prepara¯. Vera trasal, poi ebbe una breve risata un po' isterica. ®Ma naturalmente. E' cos!¯ Tutti e cinque andarono in cucina. Il tŠ fu preparato e bevuto da Vera e da Blore. Gli altri preferirono del whisky, aprirono una bottiglia nuova e usarono un sifone di soda tolto da una cassa ancora inchiodata. Il giudice mormor•, col suo sorriso da rettile: ®Dobbiamo essere guardinghi...¯. Tornarono nel salotto. Sebbene fosse estate, la stanza era gi… buia. Lombard gir• gli interruttori, ma la luce non si accese.
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